L’Autorità europea per la sicurezza
alimentare (Efsa) ha pubblicato il Rapporto annuale redatto in
collaborazione con la FAO e con l’Organizzazione
Mondiale della Sanità sui
rischi emergenti nella catena alimentare, che ha lo scopo di assistere i
gestori del rischio nel prevedere i potenziali rischi e adottare efficaci e
tempestive misure di prevenzione, a tutela dei consumatori. Il Rapporto
riguarda 22 paesi dell’Unione europea, più Svizzera e Norvegia.
Nel 2015, il rapporto ha individuato ben 13 tipologie di rischio legate ad alimenti presenti sul
territorio europeo, rischi che vanno dal rilevamento di micotossine
dannose all’identificazione di nuovi tipi di batteri:
- – casi di intossicazione legati al consumo di
barbabietole crude in Francia - – crescita del batterio Vibrio spp nelle acque del
Nord e rilevamento della tetrodotossina (TTX), una neurotossina, nei molluschi
bivalvi nel Regno Unito - – identificazione di un nuovo virus influenzale putativo
in bovini e suini in Belgio - – aumento dei livelli delle micotossine
deossinivalenolo e zearalenone in Italia nel 2014 - – dermatite dovuta al consumo
di funghi shiitake crudi o poco cotti in Francia - – aumento dell’incidenza di
Salmonella infantis nella carne di pollo in Croazia - – diffusione di
enterobatteri zoonotici produttori di carbapenemasi in Finlandia - – riso
artificiale con plastica - – focoloaio di pseudotubercolosi dal
batterio Yersinia pseudotuberculosis in latte crudo in Finlandia - fieno
come alimento o additivo alimentare in Austria - – acido ossalico in frullati
verdi in Germania - – presenza di bisfenolo F nella senape in Svizzera (su questo caso, l’Efsa ha sospeso la
decisione se considerarlo o meno un rischio emergente) - – aumento della presenza delle
micotossine deossinivalenolo e zearalenone rilevato in Italia nel 2014.
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