È la zona che contempla il maggior
numero di Comuni, ai cui abitanti a partire dal 15 novembre e fino al 31 marzo,
sarà consentito accendere i riscaldamenti, ma per non più di 10 ore al giorno,
anche se i sindaci potranno ampliare o ridurre tale durata e potranno deciderlo
anche i responsabili degli impianti, come gli amministratori di condominio, ma
per un massimo di 7 ore al dì.
Dal 15 novembre, saranno quindi 4 le
zone climatiche i cui abitanti potranno scaldarsi nella propria abitazione. Si
tratta delle zone C, D, E e F. All’appello mancano ancora le zone A e B che
potranno farlo dal 1° dicembre.
Di seguito la tabella delle 6 zone
climatiche in cui è suddivisa l’Italia
Zona climatica |
Periodo di accensione |
Durata accensione |
A |
1° |
6 ore |
B |
1° |
8 ore |
C |
15 |
10 ore |
D |
1° |
12 ore |
E |
15 |
14 ore |
F |
Nessuna |
Nessuna |
Alcune
“dritte” per evitare gli sprechi a cura del Ministero dello Sviluppo Economico
·
Mantieni
la temperatura a 20-22°C
·
non
superare le ore di accensione stabilite per legge (v. tabella)
·
usa i
cronotermometri per regolare tempi di accensione e temperatura
·
applica
le valvole termostatiche ai termosifoni dell’impianto centralizzato: saranno
obbligatorie dal 2016
·
installa
pannelli riflettenti tra muro e termosifone
·
chiudi le
tapparelle al calar del sole e ripara i vetri con tende pesanti per non
disperdere il calore
·
non porre
ostacoli davanti o sopra i caloriferi
·
fai
effettuare regolarmente la manutenzione all’impianto e in caso di termosifoni
obsoleti, valutane la sostituzione, approfittando anche degli ecobonus per il
risparmio e l’efficienza energetica del 65% e del patrimonio edilizio (55%).
Non sai a
quale zona climatica appartiene il tuo Comune? Scoprilo cliccando qui