SPESA: CONSULTA LA IV TABELLA DELLA CONVENIENZA

31 Gennaio 2013

Non accenna
a diminuire il costo del carrello della spesa nelle ultime settimane. Dopo un
primo avvio in calo ad inizio 2013, ormai da alcune settimane anche la IV Tabella della Convenienza di Adiconsum e Klikkapromo.it,
elaborata sulla base di un paniere di prodotti contenenti oltre agli alimentari
anche prodotti per la pulizia e la cura della persona e della casa, registra
prezzi in ascesa, nonostante le offerte. Solo Napoli rispetto alla scorsa
settimana fa registrare una diminuzione, ma non per questo consegue il primato
di città più conveniente, che risulta essere ancora una volta Roma.

Ecco i dati
nel dettaglio:

Città

Costo in
euro

Roma

21,28

Milano

22,53

Napoli

22,72

Bologna

24,09

Firenze

25,27

Torino

26,14

 

Cala anche
la forbice tra acquisto dei prodotti a prezzo pieno e a prezzo scontato, anche
se il risparmio si mantiene abbastanza alto nella città di Roma, dove si
attesta intorno al 61%, mentre sono in calo in tutte le altre, come si evince
dalla Tabella prezzi pieni-prezzi scontati:

Città

% di
risparmio

Roma

61%

Milano

59%

Bologna

51%

Firenze, Napoli, Torino

50%

 

N.B.:
le offerte si riferiscono al fine settimana che va da Giovedì 31 gennaio a
Domenica 3 febbraio

PRESTITO CONVERTENDO BPM: ECCO I MODULI PER I RIMBORSI

31 Gennaio 2013

Istruzioni su dove, come e a chi presentare i moduli

Sono disponibili i Moduli per presentare la domanda di rimborso del prestito obbligazionari “Convertendo 2009/2013-6,75%”, codice ISIN IT0004504046, della Banca Popolare di Milano.

Modulo di domanda / Mandato ad Adiconsum

Ricordiamo che il rimborso è possibile grazie ad un Protocollo d’Intesa siglato da Adiconsum, insieme ad altre Associazioni Consumatori.

In sintesi la procedura da seguire:
Chi può presentare la domanda
Le persone fisiche:
• titolari delle obbligazioni Convertendo sottoscritte presso le filiali della Banca Popolare di Milano, Banca di Legnano, che incorpora anche la Cassa di Risparmio di Alessandria, e la Banca Popolare di Mantova, nel periodo 7 settembre 2009 – 30 dicembre 2009;
• titolari dei diritti di opzione sulle Convertendo acquistati nel periodo 15 giugno 2009 – 16 luglio 2009.

Come e a chi presentare la domanda

• Compilando il Modulo di domanda (All. 1) e il Mandato ad Adiconsum in duplice copia (All. 2) ed inviarli:

alla mail dedicata: convertendo@adiconsum.it  o  alle sedi Adiconsum insieme alla documentazione indicata nell’All. 1:

• copia del proprio documento di identità, in corso di validità;
• copia del proprio Codice Fiscale;
• copia degli eventuali documenti che ritiene utile sottoporre alla Commissione di Conciliazione, quali sopra meglio specificati, ivi compresa copia della documentazione informativa e contrattuale ricevuta dalla Banca. 
• una concisa ricostruzione della vicenda (con eventuali ulteriori documenti a sostegno dei fatti e delle ragioni rappresentate).

Quando presentare la domanda

• Dal 1° ottobre 2012 fino al 30 aprile 2013.
Come viene valutato il valore della perdita
• Al 65% del valore nominale delle obbligazioni a suo tempo sottoscritte.
A quanto ammonta il rimborso
3 sono le categorie individuate per definire la percentuale del rimborso:
• Categoria A: rimborso massimo sino al 100% della perdita
• Categoria B: rimborso massimo sino al 60% della perdita
• Categoria C: nessun rimborso.
La sussistenza o meno dei presupposti di risarcibilità saranno valutati da una Commissione di conciliazione paritetica composta da un rappresentante dell’Associazione consumatori firmataria scelta dal consumatore, e da un rappresentante della Banca.
La risposta affermativa o negativa verrà data entro 60 gg, dal ricevimento della domanda da parte della Segreteria tecnica.
In caso di accettazione della proposta di conciliazione, il pagamento della somma pattuita è previsto entro 30 gg. lavorativi dalla data di ricevimento dell’accettazione della proposta.
In caso di non accettazione, il consumatore sarà comunque libero di adire tutte le iniziative, anche giudiziarie, che riterrà più opportune.

N.B.: Il costo della conciliazione è gratuito per gli iscritti ad Adiconsum e alle altre Associazioni Consumatori firmatarie.

Per ulteriori informazioni contattare il Numero verde 800.100.200, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 22.00.

FALLIMENTO AGENZIA DEBITI S.R.L.

28 Gennaio 2013

L’Agenzia Debiti s.r.l., la società che, tramite mail, prometteva di tagliare anche del 70% i debiti contratti con le banche  o con il fisco, truffando centinaia di persone, è stata dichiarata fallita. Ad emettere il provvedimento ci ha pensato il Tribunale di Milano che, dopo la liquidazione volontaria del 1° ottobre scorso, ha concluso l’iter, dichiarandone il fallimento. Ora si apre un altro capitolo della vicenda con i consumatori-creditori della società alle prese con il recupero delle somme versate. In caso di dichiarazione di fallimento di una società, l’unica arma in possesso dei creditori è la richiesta dell’insinuazione al passivo, per poter almeno essere iscritti nella lista di coloro che devono riavere indietro le somme versate. Di seguito ecco le istruzioni su come procedere:
1.Domanda di insinuazione al passivo. La domanda va presentata entro il 25 marzo 2013 alla Cancelleria del Giudice Delegato, dott. ssa Irene Lupo, Tribunale di Milano – Sezione fallimentare, Via C. Freguglia n. 1 – 20122 Milano.
2.Deposito documenti giustificativi del credito. Da produrre insieme alla domanda o da inviare con raccomandata A.R., indicando: generalità del ricorrente; indirizzo; codice fiscale; indirizzo mail o della Pec.
3.Esposto all’Autorità giudiziaria. In caso di cambiali o di titoli di credito all’incasso o di decreti ingiuntivi, si consiglia di presentare un esposto all’Autorità giudiziaria e una lettera raccomandata A.R. al Curatore Fallimentare, comunicando la sospensione dei pagamenti e la richiesta di interrompere quelli futuri per inadempimento contrattuale di Agenzia Debiti s.r.l..
Per ulteriori informazioni, le sedi di Adiconsum sono a disposizione per assistere i consumatori. 

RIFIUTI: TUTTE LE NORME SUI SACCHETTI PER LA RACCOLTA

24 Gennaio 2013

Il successo della raccolta differenziata
dipende non solo dalla corretta separazione dei diversi tipi di rifiuti, ma
anche dai sacchetti giusti.

Anch’essi, infatti, per la buona riuscita della
raccolta devono essere biodegradabili e compostabili. Per questo, l’UNI, l’Ente
nazionale italiano di Unificazione ha varato la norma UNI 11451 che identifica
le dimensioni e le caratteristiche fisico-meccaniche del sacchetto per la raccolta
dell’umido domestico.

Tale norma è importante sia per
il consumatore perché così sa che quel prodotto è correttamente inserito nella
filiera dello smaltimento e dell’eventuale riciclo, sia per il gestore della raccolta
dei rifiuti organici che così sa che il sacchetto può essere trattato alla
stregua di qualsiasi altro rifiuto organico.

Questa norma insieme alle altre
due quella sugli imballaggi biodegradabili e compostabili (UNI 13432) e quella
sulla classificazione dei sacchi (UNI EN 14995) completano il quadro normativo
di riferimento per la materia.

Spesa: consulta la III Tabella della Convenienza

24 Gennaio 2013

Carrello della spesa più caro in tutte le città. Dopo due
settimane di ribassi, sono arrivati gli aumenti. Nella III Tabella della
Convenienza di Adiconsum e Klikkapromo.it elaborata su un paniere di prodotti
alimentari e prodotti per l’igiene e la cura della persona e della casa,
infatti, tutte le città-campione hanno presentato aumenti. 

Gli aumenti maggiori
rispetto alla scorsa settimana si sono registrati a Napoli (+ 6,5%) e a Torino
(+4,5%). Di seguito la classifica con il dettaglio del costo del carrello della
spesa nelle città-campione. Roma, seppure con un costo della spesa in aumento
rispetto alla scorsa settimana, rimane ancora la città meno cara. L’unica città
a registrare una diminuzione rispetto alla scorsa settimana, è Bologna.

 

Roma: 20,42 €

Milano: 21,95 €

Bologna: 22,04 €

Firenze: 22,85€

Torino: 22,98€

Napoli: 23,63€

 

Cala la forbice del risparmio tra l’acquisto dei prodotti a prezzi
scontati piuttosto che a prezzi pieni. Il risparmio massimo rilevato questa
settimana, è stato, infatti, del 63%. Il risparmi massimo si registra a Roma
(-63%), quello minimo a Napoli (-48%).

 

Roma: -63%

Milano: -60%

Torino: -56%

Bologna e Firenze: -55%

Napoli: -48%

 

N.B. Le offerte rilevate si riferiscono al fine settimana che va
da giovedì 24 a domenica 27 gennaio.

III Tabella Convenienza
III Tabella Prezzi Pieni e Scontati

SISMA EMILIA, BOLLETTE ENERGIA RATEIZZATE PER 2 ANNI

24 Gennaio 2013

L’Autorità per l’Energia
Elettrica e il Gas, con delibera del 16 gennaio scorso, ha stabilito la rateizzazione automatica delle bollette
di energia elettrica e gas per le popolazioni dei Comuni colpiti dal terremoto
in Emilia dello scorso maggio.

Il provvedimento dell’Autorità,
che arriva a seguito della sospensione di 6 mesi del pagamento delle bollette
di energia elettrica e gas, già disposta a giugno, prevede le seguenti
agevolazioni:

–       
rateizzazione
automatica
e senza interessi
delle bollette di energia elettrica e
gas
, per un periodo minimo di 2 anni,
sia per le forniture in servizio di tutela che di libero mercato;

–       
riduzione
del 50%
delle tariffe di rete e
degli oneri generali in bolletta;

–       
azzeramento
dei costi
per nuove connessioni,
subentri o volture
richieste dai soggetti con casa inagibile a seguito del
sisma;

–       
rateizzazione
per 12 mesi
delle bollette
dell’acqua
.

Tutte le agevolazioni si
applicano in modo automatico sia a tutte
le utenze
già esistenti nei Comuni colpiti dal sisma che a quelle dei
moduli abitativi temporanei, e sono cumulabili
con il bonus elettrico e gas e con gli eventuali meccanismi di sostegno locali
per la fornitura idrica.

I titolari delle utenze site nei
Comuni interessati dal sisma, ma diverse da quelle originarie, dovranno invece richiedere esplicitamente le agevolazioni
al proprio venditore
, così come nel caso di utenze site nelle città di
Bologna, Modena, Reggio Emilia e Rovigo che abbiano ottenuto il differimento
dei termini di pagamento degli obblighi tributari.


Tutti i clienti interessati saranno informati di tutte le agevolazioni
previste, modalità e durata, sia in bolletta che tramite apposita informativa
da pubblicare sui siti internet delle società di vendita di energia
.

In dettaglio, il provvedimento
dell’Autorità specifica che non si potranno rateizzare importi inferiori ai 100 euro per il gas e ai 50 euro per l’elettricità e l’acqua.

In ogni caso, i clienti potranno
comunque scegliere un periodo di rateizzazione inferiore, oppure di pagare
l’importo in un’unica soluzione.I venditori del mercato libero, inoltre,
potranno offrire condizioni anche migliorative rispetto a quanto previsto dal
provvedimento.

In particolare, per quanto
riguarda l’energia elettrica, a
tutti i clienti, dal 20 maggio 2012 al 19 maggio 2013, sarannoridotti del 50% i costi per l’utilizzo
delle reti e gli oneri generali di sistema
; per il secondo anno, cioè dal
20 maggio 2013 al 19 maggio 2014, la riduzione per i costi di rete rimarrà al
50%, mentre per gli oneri di sistema scenderà al 40%. Tutte le nuove connessioni entro i 6kW per i moduli abitativi temporanei, nonché le
eventuali disattivazioni, riattivazioni e volture saranno effettuatesenza costi per il cliente, così come
per le utenze entro i 3kW richieste dai
clienticon casa inagibile.

Anche per quanto riguarda il gas, per il primo anno è prevista una riduzione del 50%dei costi di rete e degli
oneri generali di sistema
;per il secondo anno, viene confermata la
riduzione del 50% per i costi di rete, mentre per gli oneri di sistema scenderà
al 40%. Come per l’elettricità, non
avranno costi
tutti gli allacciamenti, attivazioni, disattivazioni,
riattivazioni, subentri o volture richieste dai clienti con casa inagibile.

Infine, per quanto riguarda il servizio idrico integrato, per i 2 annisaranno ridotti del 50% le componenti tariffarie relative alla fornitura dei
servizi di acquedotto, fognatura e depurazione
, con l’esclusione di
eventuali componenti destinate a meccanismi perequativi locali. Nessun costo per tutti gli allacci, attivazioni, disattivazioni, riattivazioni,
subentri o volture richieste dai clienti con casa inagibile.

LAVORO SICURO: Conferenza stampa

23 Gennaio 2013

I giovani, soprattutto al Sud, trovano enormi
difficoltà nell’accedere  al mondo del lavoro e molto spesso sono vittime di offerte
formative e di annunci di lavoro fraudolenti.

 

Nell’ambito del progetto “Lavoro sicuro”,
Adiconsum e Movimento Difesa del cittadino presenteranno Lunedì 28 gennaio il
“viaggio” nel mercato dell’offerta formativa e dei servizi per l’orientamento al
lavoro ed il collocamento per i giovani nel nostro Paese, cofinanziato dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche Social.

Nella conferenza stampa saranno distribuiti oltre
al Dossier, la Guida “I servizi per la qualificazione professionale e il supporto
al collocamento” e la brochure “Cerchi lavoro? Okkio alle trappole!”

Interverranno:

Pietro Giordano,
Segretario Generale Adiconsum

Antonio Longo,
Presidente Movimento difesa del cittadino

Liliana Ocmin,
Segretario Confederale Cisl – Dipartimento Politiche Migratorie, Donne e
Giovani

Scarica l’INVITO in pdf [938Kb]

SPERANZAALLAVORO ATTIVA NUMERO VERDE 800 507 717

18 Gennaio 2013

L’Associazione
Speranzaallavoro, l’associazione fondata lo scorso 16 aprile 2012 da Adiconsum,
dalla Filca-Cisl, il sindacato degli edili, e dai familiari delle vittime
dell’indifferenza al lavoro, (il presidente dell’Associazione è Laura Tamiozzo,
figlia di un imprenditore suicida per la crisi), dopo l’apertura del sito http://www.speranzaallavoro.it/online/ e
la mail dedicata ascolto@speranzaallavoro.it, ha attivato anche un numero verde.

All’800 507 717 possono rivolgersi tutti
coloro che vogliono segnalare situazioni di difficoltà e disagio legate alla
sfera lavorativa ed economica, rompendo quindi il muro di silenzio e di
solitudine in cui si trovano.

Ricordiamo
inoltre che oltre all’assistenza legale e amministrativa l’associazione
Speranzaallavoro, grazie alla sinergia con il Psiop, l’Istituto di
psicoterapia, è in grado di offrire anche assistenza specialistica di tipo
psicologico.

TASSA RIFIUTI: A LUGLIO LA PRIMA RATA DELLA TARES

18 Gennaio 2013

Il Decreto Salva-Italia del dicembre 2011 ha istituito la Tares, il nuovo tributo comunale sui
rifiuti e sui servizi, che dal 1° gennaio 2013 sostituisce le attuali Tarsu
(Tassa raccolta e smaltimento rifiuti solidi e urbani) e Tia (Tariffa di igiene
ambientale).

 

Il nuovo tributo è destinato a coprire, oltre ai costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti avviati allo smaltimento, anche i
costi relativi ai servizi indivisibili
dei Comuni
: in altre parole, i servizi comunali di cui beneficia l’intera collettività
ma per i quali non è possibile effettuare una suddivisione in base all’effettiva
percentuale di utilizzo, quali l’illuminazione, la manutenzione delle strade e
tutte le attività diverse da quelle che, come gli asili nido o l’assistenza
domiciliare, sono invece effettuate “a domanda individuale”.

 

La Tares, di conseguenza, sarà più costosa delle attuali tasse sui rifiuti: i Comuni, infatti, per
finanziare anche i servizi indivisibili, applicheranno al tributo una maggiorazione pari a 30 centesimi al metro quadro (elevabile
fino a 40).

 

La Tares sarà a carico di tutti i cittadini, quindi non solo
dei proprietari di immobili, ma di tutti
coloro che, a qualsiasi titolo, occupano o detengono locali o aree scoperte
,
suscettibili di produrre rifiuti urbani, e sarà commisurato alle quantità e
qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie.

 

Per quanto riguarda il pagamento
della Tares, per cui sono state previste 4
rate
(fissate per legge a gennaio, aprile, luglio e dicembre), oltre che la
possibilità di pagare in un’unica
soluzione
nel mese di giugno, la prima
rata del 2013
, inizialmente posticipata ad aprile dalla Legge di Stabilità,
è stata ulteriormente spostata a luglio,
in seguito al compromesso raggiunto al Senato in sede di approvazione del Decreto
sull’emergenza rifiuti.

 

La Tares, pertanto, in vigore dal 1° gennaio scorso, si pagherà a partire da
luglio 2013.
Resta ferma la facoltà dei Comuni di differire ulteriormente
il termine.

 

Il pagamento potrà essere effettuato con le stesse modalità già
in vigore per l’IMU, cioè tramite bollettino
postale o modello F24
.

SOCIAL CARD 2013: PARTE LA SPERIMENTAZIONE

16 Gennaio 2013

Il Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze,
ha varato lo scorso 11 gennaio il Decreto Interministeriale attuativo della carta acquisti 2013, la cd. “Social Card”.

La Social Card è una carta acquisti
rivolta ai nuclei familiari in situazioni di disagio: in particolare, la nuova
Social Card “sperimentale” per il 2013, rispetto alla Social Card ordinaria (rivolta
solo ad anziani e a famiglie con figli sotto i 3 anni e reddito ISEE inferiore
a 6000 euro), che continuerà comunque ad operare, è pensata e rimodellata per le
famiglie numerose con una situazione
economica estremamente difficile
(reddito ISEE non superiore a 3000 euro,
conclamato disagio lavorativo e minore a carico).

La nuova carta acquisti sarà
infatti modulata in base al numero dei
componenti del nucleo familiare
, e avrà un importo maggiore rispetto ai 40
euro della carta precedente: l’importo sarà variabile da 231 euro al mese per i
nuclei familiari con 2 persone fino ad
arrivare a circa 400 euro al mese per le famiglie con 5 o più componenti
.

La sperimentazione, che durerà 1 anno e coinvolgerà le 12 principali città d’Italia (Bari,
Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino,
Venezia e Verona), impegnerà un ammontare complessivo di risorse pari a 50
milioni di euro.

Spetterà ai Comuni individuare la platea dei beneficiari (che
dovranno sottoscrivere un progetto personalizzato) della nuova Social Card,
strumento, secondo il Ministero, “da integrare con gli interventi e i servizi
sociali ordinariamente erogati, ma anche da coordinare in rete con i servizi
per 

l’impiego, i servizi sanitari e la scuola”.

GAS: da aprile bollette meno care

16 Gennaio 2013

IIn un periodo di aumenti in ogni
settore, informiamo i consumatori che per quanto riguarda il gas si registrerà
una nuova tendenza.

A partire infatti dal 1° aprile
2013, entrerà in vigore un nuovo metodo di calcolo per la determinazione del
prezzo del gas riservato agli utenti del mercato tutelato. Il nuovo criterio è
stato messo a punto Autorità per l’energia elettrica ed
il gas
consiste
nell’utilizzo del mercato “Spot” rispetto al tradizionale mercato “Take or
Pay”  per il pagamento della componente
“materia prima” in bolletta. Il mercato “Spot”, infatti, negli ultimi due anni
ha realizzato prezzi inferiori rispetto a quelli del “Take or Pay” (prendi o paghi),  con contratti a lungo periodo.

Il nuovo metodo dovrebbe far
diminuire le bollette del gas di circa il 7%.

Altra buona notizia è che anche le
bollette elettriche dovrebbero ridursi, in quanto il 60% dell’elettricità è
prodotta da centrali a gas.

N.B.:
le tariffe elettriche e del gas sono stabilite ogni tre mesi dall’Autorità per
l’energia elettrica ed il gas per i clienti del mercato tutelato, non per
quelli che sono passati al mercato libero, le cui offerte sono decise dai vari
operatori. Pertanto gli utenti del c.d. “mercato libero” non saranno
interessati da questo nuovo corso e rimarranno legati alle promozioni della
società con cui hanno stipulato il contratto di fornitura.

PREZZI AL CONSUMO: dati definitivi di dicembre 2012

14 Gennaio 2013

In aumento tasso di inflazione medio e carello della spesa
2012 ai massimi dal 2008.

Così si è concluso il 2012. In merito ai dati
definitivi dei prezzi al consumo di dicembre 2012, l’Istat, l’Istituto
nazionale di statistica, ha reso noto quanto segue:

rispetto a novembre
2012
: aumento dei prezzi +0,2%;

rispetto a dicembre
2011
: aumento del +2,3% (a novembre era stato comunque superiore , cioè
+2,5%);

rispetto a dicembre
2011
:

tasso di
crescita prezzo dei beni: +2,7%, ma in diminuzione rispetto al mese di       novembre

tasso
crescita prezzo dei servizi: +0,2% (in totale 2,0%) in crescita rispetto al
+1,9% di    novembre


prezzi dei prodotti
acquistati con maggiore frequenza
:

rispetto a novembre 2012: +0,1%

rispetto a dicembre 2011: +3,1% (in rallentamento rispetto a
novembre).

CREDITO: 15 gg. per conoscere la propria situazione creditizia

14 Gennaio 2013

Se esiste una segnalazione negativa a carico del consumatore circa la sua
affidabilità finanziaria, l’interessato ha sempre il diritto di conoscerne
l’esistenza, e di accedere, in modo pieno e tempestivo, agli atti e ai dati che
lo riguardano
.

Lo ha stabilito la Corte di
Cassazione, con un’importante sentenza (n. 349/2013) a garanzia della massima
trasparenza nei contratti di credito ai consumatori e, più in generale, di
finanziamento personale.

Spesso, infatti, accade che il
consumatore che abbia stipulato un contratto di finanziamento si porti dietro, senza nemmeno saperlo, una segnalazione negativa circa la sua
affidabilità finanziaria
, in altre parole una segnalazione circa il rischio
di inadempimento del consumatore stesso, inoltrata da chi, nei suoi confronti,
abbia erogato o mediato il credito. L’esistenza di una segnalazione negativa a
suo carico può comportare, per il consumatore, il rifiuto da parte degli istituti di credito di erogare i finanziamenti
richiesti
.

Ecco perché, secondo la Corte di
Cassazione, è particolarmente importante garantire che il consumatore possa
ottenere agevolmente tutte le informazioni sulla sua situazione creditizia. Pertanto,
il titolare del trattamento dei dati ha l’obbligo di adottare tutte le misure
idonee a consentire l’accesso tempestivo e senza ostacoli ai dati personali da parte
dell’interessato, anche tramite l’impiego di appositi programmi informatici
finalizzati alla selezione dei dati e a ridurre i tempi di risposta al
richiedente.

In altre parole, a semplice
richiesta dell’interessato, il gestore della banca dati ha l’obbligo di mostrare
– e, se necessario, stampare e consegnare – il dossier sulla situazione creditizia del consumatore, e la risposta
deve arrivare nel termine massimo di 15
giorni
. Inoltre, il riscontro non può limitarsi ad una risposta affermativa
o negativa circa la presenza di un dossier o di una procedura di contenzioso,
ma deve comprendere il contenuto integrale delle informazioni relative al
consumatore in possesso del gestore della banca dati.

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • MUTUI AGEVOLATI: PENSIONATI E DIPENDENTI PUBBLICI POSSONO RICHIEDERLI ALL’INPS

MUTUI AGEVOLATI: PENSIONATI E DIPENDENTI PUBBLICI POSSONO RICHIEDERLI ALL’INPS

11 Gennaio 2013

Mutui
agevolati per i pensionati e i dipendenti pubblici, che possono chiedere all’Inps (presso cui è confluito l’Inpdap)
un finanziamento agevolato a tasso sia fisso che variabile, con spread più
bassi rispetto a quelli di mercato.

 

Dipendenti
pubblici e pensionati possono accedere al mutuo per l’acquisto della prima casa
con un tasso fisso al 3,75% e tassi
variabili al 1,23% (con spread allo 0,9%)
, condizioni decisamente
competitive rispetto a quelle offerte dal mercato (tasso fisso medio al 5% e
variabile al 3,5%).

 

Un
mutuo agevolato concesso dall’Inps, quindi, costa oggi circa 200 punti base in meno
rispetto ad un mutuo concesso a condizioni normali ad un qualsiasi cittadino:
in altri termini, per fare un esempio, su un mutuo di 150mila euro da
rimborsare in 20 anni, il risparmio per pensionati e dipendenti pubblici è di
circa 160 euro al mese (2mila euro all’anno).

 

Il
mutuo Inps può essere erogato esclusivamente
per l’acquisto della prima casa
, con una durata variabile tra i 10 e i 30 anni, e per un importo massimo di 300mila euro, che
può coprire fino al 100% del valore di
perizia dell’immobile
.

 

Possono
accedere al mutuo a condizioni agevolate, in base al Regolamento Inps in vigore
dal 1 ottobre 2011:

–     
i dipendenti pubblici in servizio con contratto di lavoro a tempo indeterminato;

–     
i pensionati iscritti alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni
creditizie e sociali
da almeno 3
anni
.

 

Inoltre,
trattandosi di mutuo per l’acquisto della prima casa,  lavoratori e pensionati (ed il loro nucleo familiare) non devono
risultare proprietari di altra abitazione in tutto il territorio nazionale.

 

Per
poter richiedere il mutuo agevolato bisogna presentare domanda all’Ufficio Provinciale o Territoriale Inps Gestione ex Inpdap
competente
, tramite apposito modello
fornito dall’Istituto, corredata da tutta la documentazione richiesta, secondo tre scadenze: dal 1° al 10 gennaio, dal 1°
al 10 maggio e dal 1° al 10 settembre di ogni anno
.

 

Tutte le
domande vengono accolte, a patto di rispettare i requisiti richiesti, fino ad
esaurimento delle risorse disponibili

(assegnate ogni quadrimestre alle Direzioni regionali): per il 2013, il budget stanziato è di 800 milioni di euro, suddivisi su base
regionale.

CASA: IN CALO IL COSTO MEDIO DELLE ABITAZIONI

10 Gennaio 2013


L’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, ha reso noti
i dati provvisori dei prezzi delle abitazioni del III trimestre 2012. Nei mesi
di luglio, agosto e settembre, i prezzi sono diminuiti dell’1,1% rispetto al II
trimestre e del 3,2% rispetto al III trimestre 2011.

Il calo del III trimestre
segue quello registrato nel I (-0,2%) e nel II trimestre (-2,1%).

Nei primi tre trimestri i
prezzi delle abitazioni in media sono diminuiti dell’1,8% rispetto al 2011 per
l’aumento del 2,7% dei prezzi delle abitazioni nuove e della diminuzione di
quelli delle abitazioni già esistenti.

L’Istat ha anche rilevato
i prezzi della vendita delle abitazioni nuove e di quelle già esistenti:

Abitazioni nuove III trimestre:

·     
Prezzi: -0,2% rispetto al II trimestre;
+1,9%
rispetto a III trimestre 2011

Abitazioni esistenti III trimestre:

·     
Prezzi:-1,6% rispetto al II trimestre;

-5,4% su base annua.

SPESA: CONSULTA LA I TABELLA DELLA CONVENIENZA 2013

9 Gennaio 2013

Il 2013 riparte con al suo
attivo una serie di aumenti, per lo più inevitabili. Ci riferiamo ai pedaggi
autostradali, ai prodotti postali, al canone Rai e così via. Buone notizie
arrivano, invece, dal carrello della spesa, almeno per quello che riguarda il
paniere predisposto da Adiconsum e Klikkapromo.it, che comprende prodotti
alimentari di largo consumo e prodotti per l’igiene e la pulizia della casa
e della persona.

In base, infatti, alle
offerte presenti nei vari supermercati nel fine settimana che va da giovedì 10
a domenica 13 gennaio, i prezzi del carrello della spesa sono in diminuzione.
Roma, ancora una volta, risulta la città più conveniente, mentre Bologna, la
new entry tra le città campione che comprende anche Torino, Milano, Firenze e
Napoli, è risultata essere la più cara.

Nello specifico ecco i
costi del carrello della spesa settimanale nelle varie città:

Città campione

Costo in euro

Roma

21,09
euro

Torino

21,53
euro

Firenze

22,04
euro

Milano

22,42
euro

Napoli

23,09
euro

Bologna

25,29
euro

 

Sale anche la percentuale
di sconto con l’acquisto dei prodotti in offerta rispetto a quelli a prezzi
pieni. Il risparmio maggiore si ha nella città di Roma (-62%); buone
possibilità di risparmio anche nelle altre città.

Città campione

% di risparmio

Roma

62%

Torino, Milano

59%

Firenze

58%

Bologna, Napoli

49%

 

N.B: le offerte rilevate si riferiscono al fine settimana
che va da giovedì 10 a  
domenica 13 dicembre.

 

Il paniere di
Adiconsum e Klikkapromo.it comprende: 1 kg biscotti; 12 l acqua; 2,5 kg pasta;
480 g pollo; 400 g prosciutto crudo; 500 ml olio extra-vergine; 1 kg
mozzarelle; 1 kg yogurt; 250 g caffè; 170 ml detersivo piatti; 10 rotoli carta
igienica; 250 ml bagnoschiuma.

 

I Tabella Convenienza 2013
Tabella Prezzi Pieni e Prezzi Scontati 

REDDITOMETRO, CASSAZIONE IN DIFESA DEI CONTRIBUENTI

8 Gennaio 2013

La Corte di Cassazione interviene, con una sentenza
favorevole ai contribuenti, (n. 23554/2012 dello scorso 20 dicembre) in tema di
Redditometro, il nuovo strumento di accertamento sintetico del reddito per la
lotta all’evasione fiscale.

Il decreto sul Redditometro prevede che, nel caso in cui
dall’accertamento risulti uno scostamento tra il reddito dichiarato dal
contribuente e le spese sostenute superiore ad un margine di tolleranza del
20%, scatta l’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate. In tal caso, il
contribuente ha la “facoltà” di dimostrare che il finanziamento delle spese
effettuate è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo
d’imposta, o esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, o esclusi
dalla formazione della base imponibile, o ancora con redditi di soggetti
diversi dal contribuente. 

In altre parole, secondo il decreto, spetta al contribuente,
convocato dall’Agenzia delle Entrate, l’onere della prova di giustificare l’incompatibilità
del reddito dichiarato con le spese effettuate e il tenore di vita accertato.


Secondo la Corte,
invece, non può ricadere sulle spalle del contribuente l’onere, eccessivamente
gravoso, di doversi difendere sulla base dell’accertamento da Redditometro
.

L’accertamento sintetico, infatti, secondo la legge, consente
al Fisco di formulare , giuridicamente parlando, solo una “presunzione
semplice“, ma non una “presunzione legale” del reddito complessivo del
contribuente. Il Redditometro, quindi, si basa su una presunzione semplice, e,
di conseguenza, non inverte in alcun modo l’onere della prova nei confronti del
contribuente, come invece accadrebbe nel caso in cui si trattasse di una
presunzione legale (che definisce un fatto noto stabilito dalla legge).

In conclusione, l’onere
della prova, secondo la Corte, rimane a carico del Fisco, al quale spetterà dimostrare
l’evasione fiscale da parte del contribuente
, e non viceversa.

REDDITOMETRO: OLTRE 100 LE VOCI DI SPESA SOTTO CONTROLLO

8 Gennaio 2013

Il 4 gennaio scorso è stato pubblicato, in Gazzetta Ufficiale n. 3/2013, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 24 dicembre 2012, che attua il famoso e temuto “redditometro”, lo strumento di accertamento sintetico ideato per contrastare l’evasione fiscale tramite la verifica della coerenza tra i redditi dei contribuenti e le loro spese.

In sostanza, il redditometro è lo strumento attraverso il quale, a partire da marzo 2013, il Fisco potrà comparare le spese sostenute dal contribuente (uscite) con il reddito dichiarato (entrate), e verificare la coerenza (o lo scostamento) tra i due valori.

Per la determinazione sintetica del reddito dei contribuenti, il redditometro prenderà in considerazione un elenco di oltre 100 voci di spesa, divise in 11 categorie: un paniere che spazia dall’alimentare e dall’abbigliamento al tempo libero, passando per il consumo di energia elettrica e gas, assicurazioni e mezzi di trasporto, spese per la casa, istruzione, sanità, telefoni cellulari, beni e servizi di altra natura ed investimenti di vario tipo.

Le tipologie di famiglia che il redditometro prenderà in considerazione saranno ben 55: 11 categorie di base (single, coppie più o meno giovani, con o senza figli) declinate in 5 diverse aree geografiche: Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Sud e Isole.

Il redditometro misurerà la correttezza delle dichiarazioni dei redditi a partire dall’anno di imposta 2009 (quindi i redditi dichiarati nel 2010), partendo dalle spese effettivamente sostenute e documentate (dati disponibili o Anagrafe tributaria) o determinate “induttivamente” tenendo conto della spesa media Istat per gruppi e categorie di consumi e del nucleo familiare di appartenenza del contribuente. Si considerano anche le spese per coniugi o familiari a carico, mentre sono escluse quelle per beni o servizi relativi ad attività di impresa o esercizio di arti e professioni.

Nel caso in cui dall’accertamento risulti uno scostamento tra il reddito dichiarato e le spese rilevate superiore ad un margine di tolleranza del 20%, scatterà un accertamento dell’Agenzia delle Entrate.   

Spetterà al contribuente, che sarà convocato dall’Agenzia delle Entrate, l’onere della prova di giustificare lo scostamento, dimostrando che il finanziamento delle spese effettuate è avvenuto con redditi di soggetti diversi dal contribuente o diversi da quelli posseduti nel periodo d’imposta, o esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, o ancora esclusi dalla formazione della base imponibile.

SALDI INVERNALI: ECCO IL DECALOGO

7 Gennaio 2013

È di nuovo tempo di saldi e, anche se anacronistici perché la legge di regolamentazione dei saldi risale a 23 anni fa, cerchiamo di sfruttare, in caso si abbia la necessità o si debba acquistare un capo in questo periodo, l’eventuale possibilità di comprare risparmiando. Per non trovarsi sprovvisti, quindi, di informazioni preziose, pubblichiamo come di consueto il nostro Decalogo con tutto quello che c’è da sapere sui saldi, con la raccomandazione di effettuare un acquisto consapevole del giusto rapporto qualità della merce e prezzo proposto.

DECALOGO ADICONSUM SULL’ACQUISTO IN SICUREZZA
DEI PRODOTTI IN SALDO

1.    Sull’oggetto in saldo deve essere sempre riportato il prezzo d’origine non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale;
2.    È meglio diffidare di quei negozi che espongono cartelli con sconti esagerati e fare riferimento a negozi già conosciuti per acquistare la merce in saldo: sconti superiori al 50-60 per cento nascondono spesso merce non proprio nuova;
3.    Fate attenzione all’eventuale presenza di merce venduta a prezzo pieno insieme alla merce in sconto;
4.    Confrontare i prezzi con quelli di altri negozi, magari annotando il prezzo di un capo o della merce a cui si è interessati;
5.    È bene verificare che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che verrà  presentato in negozio;
6.    Nel periodo dei saldi i negozianti che normalmente accettano pagamenti con bancomat o carte di credito ed espongono il relativo logo sono tenuti ad accettare i pagamenti elettronici;
7.    Diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati, anche se è a discrezione del commerciante consentire o meno di fare provare la merce;
8.    Chi vuol fare regali faccia attenzione perché si può cambiare solo ed esclusivamente la merce difettosa che deve essere riconsegnata al commerciante entro 2 mesi dalla scoperta del difetto (non si può sostituire la merce se avete cambiato idea sul colore o sul modello);
9.    È bene conservare sempre lo scontrino per potere eventualmente cambiare la merce difettosa;
10.    Qualora il commerciante si rifiuti di cambiare un articolo difettoso in saldo o non voglia restituirvi i soldi rivolgetevi alla Polizia Municipale e segnalate il caso alle sedi territoriali Adiconsum (indirizzi su www.adiconsum.it) e al gruppo Facebook “SOS SALDI”

Chi lo desidera può scaricare il nostro DecalogoIl Decalogo ADICONSUM per l'acquisto in sicurezza dei prodotti in saldo di inizio 2013: 10 buone norme per il consumatore informatoin formato pdf (117Kb)

PNEUMATICI DA NEVE: ABOLITO L’OBBLIGO ESCLUSIVO

7 Gennaio 2013

Non saranno più obbligatori gli pneumatici da neve così come invece era stato paventato.

La Commissione Bilancio del Senato ha infatti eliminato dalla legge di Stabilità l’emendamento che prevedeva l’uso esclusivo degli pneumatici invernali al di fuori dei centri abitati al posto delle catene da neve, ma seguiranno le stesse disposizioni di queste ultime.

Attualmente le disposizioni riguardano un po’ tutte le regioni. In caso di inottemperanza all’obbligo di viaggiare, in determinati periodi dell’anno e in determinate zone, con catene da neve a bordo o con pneumatici invernali montati, si ricorda che la sanzione prevista va da un minimo di 80 ad un massimo di 318 euro.

Ecco le date sull’obbligo di catene da neve a bordo o di pneumatici invernali montati in vigore per l’anno 2012-2013:

Abruzzo: dal 19 novembre 2012 al 14 aprile 2013

Emilia Romagna: dal 15 novembre al 15 aprile 2013 (nelle province di Bologna e Modena); dal 1° dicembre al 31 marzo 2013 nella provincia di Rimini

Lazio: dal 15 novembre al 31 marzo 2013

Lombardia: dal 15 novembre al 31 marzo 2013 (nel Comune di Como); dal 15 novembre al 15 aprile/30 aprile o dal 1°ottobre /1° novembre-30 aprile 2013 (nella provincia di Sondrio a seconda delle strade  statali)

Marche: dal 15 novembre al 15 aprile

Piemonte: dal 15 ottobre al 30 aprile (Torino e provincia); dal 15 novembre al 31 marzo 2013 (Novara e provincia); dal 15 novembre al 31 marzo 2013 (provincia Verbano Cusio Ossola); dal 15 novembre al 15 marzo 2013 (Comuni di pianura di Vercelli e provincia); dal 1° novembre al 31 marzo 2013 (Comuni della Valsesia di Vercelli e provincia)

Toscana: dal 15 novembre al 15 aprile 2013 (Firenze e provincia); dal 15 novembre al 15 aprile 2013 (Pisa e provincia e Arezzo e provincia)

Trentino: dal 15 novembre al 31 marzo 2013

Veneto: dal 1° novembre al 31 marzo 2013 (Padova e provincia); dal 15 novembre al 15 marzo 2013 ((Verona e provincia)

Sardegna: dal 1° dicembre al 15 marzo 2013 (province Nuoro e Sassari)

PUBBLICATI I NUOVI TASSI DI USURA

7 Gennaio 2013

Il tasso di usura rappresenta il tasso di interesse massimo che gli istituti di credito o gli intermediari finanziari possono applicare alle seguenti operazioni creditizie:

•    aperture di credito in conto corrente;
•    crediti personali (prestiti);
•    accensione mutui;
•    crediti finalizzati all’acquisto rateale (credito al consumo);
•    credito revolving e con utilizzo di carte di credito,
•    operazioni di leasing;
•    prestiti contro cessione del quinto dello stipendio;
•    altri finanziamenti a breve e a medio/lungo termine.

Questi tassi soglia sono calcolati ogni tre mesi dalla Banca d’Italia ed il loro valore varia a seconda del prodotto finanziario considerato.

L’erogante che offre finanziamenti con tassi superiori a quello soglia calcolato sul tasso medio rilevato dalla Banca d’Italia è passibile di denuncia per il reato di usura.

Si ricorda che il riferimento del tasso specificato deve essere quello in vigore all’atto della sottoscrizione del contratto.

Ecco di seguito i tassi usura in vigore dal
1° gennaio al 31 marzo 2013:

Sede nazionale
Via Giovanni Maria Lancisi, 25
00161 Roma

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