Tantissime sono state le telefonate arrivate in
questi mesi sia al nostro call center 800 894191 che alla nostra pagina
facebook di consumatori che ci chiedevano di aver ricevuto una mail o un messaggio
dal proprio operatore telefonico che li avvertiva del passaggio della
fatturazione da 1 mese a 28 giorni e volevano sapere che cosa fare. Il problema
non è da poco.
Che cosa
succede con la fatturazione a 28 giorni
La prima conseguenza è che:
·
aumentano i
costi, perché non si pagano più 12 bollette nell’arco di un anno, ma 13, con un
esborso dell’8,6% in più
La seconda conseguenza è che:
·
non c’è più
certezza del giorno di pagamento che varia ogni mese, a volte cioè sarà a
inizio mese, altre volte a metà mese, altre volte capiterà alla fine del mese.
Quest’incertezza espone le famiglie già provate
dalla crisi e che, ad esempio, hanno autorizzato il pagamento tramite RID
bancario, al rischio di “andare in rosso” con la conseguenza di dover pagare,
oltre alla bolletta, anche la commissione bancaria di massimo scoperto.
La terza conseguenza è che:
·
è difficile
esercitare il diritto di recesso, che al momento rimane l’unico strumento in
mano al consumatore per rispondere alla modifica unilaterale di un’azienda di
servizio. Infatti tutte le compagnie telefoniche sono passate alla fatturazione
a 28 giorni, quindi il cambio ad altro operatore purtroppo non risolve il
problema. Inoltre, molti consumatori non possono esercitarlo in quanto
sottoscrittori di contratti con vincolo di permanenza per un certo periodo di
tempo.
La quarta conseguenza è che:
·
la
fatturazione a 28 giorni non garantisce la comparazione delle
offerte e quindi la libertà e la consapevolezza del consumatore nello scegliere
un operatore piuttosto che un altro.
La
situazione a livello normativo
Per “sanare” la situazione l’Autorità per le
garanzie nelle comunicazioni (Agcom) lancia una consultazione per modificare la
Delibera n.
462/16/CONS. Adiconsum deposita un documento nel quale chiede: ... La scelta
da parte delle aziende di abbandonare la fatturazione mensile, introducendo
quella settimanale è un palese tentativo di aggirare le norme previste dalla
delibera 252/16/cons. Poniamo in evidenza che tale scelta unilaterale
oltre a provocare un forte aumento dei costi per i consumatori, che come ha già
evidenziato questa Autorità è dell’8,6%, crea anche una grossa vessatorietà nel
diritto di recesso quando esiste il vincolo alla permanenza per un certo
periodo di tempo con la medesima azienda ( la totalità delle proposte
contrattuali)… Deve essere ribadita l’obbligatorietà
della cadenza mensile di ogni fatturazione dei costi relativi ad
offerte e contratti per garantire la comparazione delle offerte, la chiarezza
dei costi e dei possibili incrementi ed eliminare la differenza di modalità di
calcolo quando è a vantaggio dell’azienda per i costi dei servizi e a danno del
consumatore quando si decide di disdire il contratto…
Al termine della consultazione, l’Agcom emette la Delibera
121/17/CONS, che modifica la 462/16/CONS,
accogliendo in parte le nostre richieste sul ritorno alla fatturazione mensile.
Infatti, la Delibera obbliga le aziende telefoniche alla fatturazione a 1 mese
solo per la telefonia fissa, e alla fatturazione non inferiore a 28 giorni per
la telefonia mobile.
La Delibera 121/17/CONS viene, però, impugnata
dalle aziende telefoniche innanzi al Tar, il Tribunale amministrativo
regionale, che si pronuncerà il prossimo febbraio, che nel frattempo continuano
indisturbate a fatturare a 28 gg..
L’Autorità per le Comunicazioni ha annunciato in
questi giorni l’avvio di procedimenti sanzionatori nei confronti di Tim, Wind
Tre, Vodafone e Fastweb. Purtroppo, attualmente le “armi” in possesso delle
Authority sono “spuntate”.
Che cosa
serve
Noi di Adiconsum invochiamo un intervento
legislativo che imponga il ritorno alla fatturazione a 1 mese, non solo per
tutelare i consumatori, ma anche per impedire che altre aziende di servizio seguiranno
l’esempio delle compagnie telefoniche. Una su tutte Sky che ha già annunciato
il passaggio alla fatturazione a 28 giorni a partire dal prossimo ottobre.
Appello di Adiconsum ai consumatori
Continuate a segnalarci gli operatori
telefonici
che violano la Delibera 121/17/CONS
che prevede la fatturazione per il
telefono fisso a 1 mese e non a 28 giorni
a supporto della nostra richiesta di
intervento del Parlamento.
CALL CENTER ADICONSUM
800 894191 da telefono
fisso – 06 44170244 da cellulare