Gennaio 2019: tutte le date da ricordare

28 Dicembre 2018

Il 2019 è appena iniziato e già ecco arrivare le prime date da segnare sul calendario.

In ogni caso, anche quest’anno potrai contare su Adiconsum per far valere i tuoi diritti, scoprire quali sono le tutele previste dalla legge e imparare a rispettare l’ambiente attraverso stili di vita sostenibili.

1 gennaioPrescrizione per le bollette del gas passa a 2 anni

  • Stralcio cartelle e multe sotto i 1.000 euro
  • Prescrizione per le bollette del gas passa a 2 anni
  • Bonus bebè: agevolazione del + 20% a partire dal secondo figlio
  • Successione solo online
  • Aumento multe auto
  • Aumento di alcuni pedaggi autostradali
  • Nuove tariffe luce e gas per clienti del mercato tutelato in vigore dal 1°gennaio al 31 marzo 2019
  • Nuovi tassi usura in vigore dal 1°gennaio al 31 marzo 2019
  • Fine del conio delle monetine da 1 e da 2 centesimi
  • In vigore la fattura elettronica (per i primi 6 mesi niente sanzioni)
  • Informativa ARERA in bolletta sulla fine del mercato tutelato, prevista per luglio 2020
  • Niente più superticket in Emilia Romagna per i nuclei familiari con redditi fino a 100 mila euro

2-5 gennaio

  • Iniziano i saldi invernali

7 gennaio

  • Al via le iscrizioni alle scuole statali di ogni ordine e grado

31 gennaio

  • Termine ultimo per saldare il bollo scaduto a dicembre 2018 senza dover pagare ulteriori sanzioni
  • Ultimo giorno utile per presentare la domanda di esenzione dal canone TV per l’intero 2019
  • Fine della stampa delle banconote da 500 euro.

Dal 2019 viaggiare senza Rc auto costa più caro

28 Dicembre 2018

Viaggiare senza assicurazione costerà molto caro, soprattutto ai recidivi: chi verrà sorpreso almeno due volte in due anni senza l’assicurazione obbligatoria r.c. auto, dovrà:

  • pagare una multa da 1.689 euro
  • perderà 5 punti sulla patente
  • riceverà una sospensione della licenza da uno a due mesi.

Un considerevole aumento, se consideriamo che fino a poche settimane fa la multa per i recidivi corrispondeva a 849 euro.

Precisazione: ti ricordiamo che l’unica assicurazione obbligatoria sulle auto è quella che copre i danni a cose e persone; le polizze furto- incendio e kasko sono facoltative.

Tutto quello che devi sapere sul bonus bebè 2019

27 Dicembre 2018

Con il via libera al decreto fiscale, il bonus bebè è stato confermato anche per l’anno 2019.

Si tratta di un incentivo molto importante per le famiglie, proprio perché permette di alleggerire le spese sostenute durante il primo anno di vita del bambino.

Ecco quello che devi sapere.

Il bonus bebè

Consiste in un assegno di 960 euro (12 mensilità da 80 euro) che i genitori riceveranno durante il primo anno di vita o di adozione del figlio.

Tetto ISEE

Possono accedere al bonus le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro; nel caso la soglia ISEE sia pari o inferiore a 7.000 euro, l’importo dell’assegno raddoppia a 160 euro al mese.

Novità

Il bonus 2019 prevede che, a partire dal secondo figlio, sarà possibile accedere ad un assegno maggiorato del 20% per un totale annuo di 1.152 euro.

Gli assegni

Sono versati dall’INPS ogni mese per dodici mensilità.

Ricordiamo, come sempre, che per accedere al bonus è necessario collegarsi al sito dell’INPS e farne richiesta.

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  • Telefonia/Bollette 28 gg: il Consiglio di Stato blocca i rimborsi ai consumatori

Telefonia/Bollette 28 gg: il Consiglio di Stato blocca i rimborsi ai consumatori

20 Dicembre 2018

Non ci saranno al momento i rimborsi per le bollette fatturate ogni 28 giorni e forse non ci saranno neanche in futuro. Il Consiglio di Stato al quale avevano presentato ricorso in appello le aziende telefoniche, hanno accolto le loro istanze e hanno ribaltato il verdetto del Tribunale amministrativo Regionale (TAR) del Lazio.

Adiconsum ribadisce che il nocciolo della questione è l’art. 70 del Codice delle Comunicazioni elettroniche, il quale permette alle aziende di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali, senza alcuna limitazione, rendendo vana la certezza del contratto. Il consumatore, nel momento in cui firma un contratto di telefonia, deve essere certo che non avrà  sorprese, come accade negli altri settori merceologici regolati dal Codice del Consumo.

Ecco perché, come Adiconsum, chiediamo la revisione del Codice delle Comunicazioni Elettroniche e di rafforzare i poteri sanzionatori  di tutte le Authority.

Bolletta elettrica 2019? Forse ci sarà anche la TARI

20 Dicembre 2018

La bolletta elettrica sembra arricchirsi sempre più di voci che nulla hanno a che fare con il consumo reale di elettricità del consumatore. Stavolta tocca alla TARI, cioè alla tassa sui rifiuti a poter essere inserita nella bolletta della luce, ma solo in caso di Comuni in dissesto finanziario. Lo dice un emendamento alla Legge di Bilancio in discussione in Parlamento e che deve essere ancora approvata.

Adiconsum ritiene invece necessario lavorare per ridisegnare la bolletta elettrica a partire dalle sue molteplici componenti, che, per una buona parte, hanno poco a che fare con l’utilizzo dell’energia elettrica da parte del consumatore, a cominciare dal peso e dalla composizione degli oneri generali di sistema molti dei quali più di interesse collettivo, e quindi, di competenza della fiscalità generale.

Una bolletta così appesantita ed eterogenea contribuisce alla crescita della povertà energetica.

Non ci sembra quindi opportuno utilizzare la bolletta elettrica per il recupero di partite economiche non strettamente attinenti al consumo di energia elettrica, quale appunto la TARI.

Come Adiconsum, cercheremo di contribuire a definire una bolletta elettrica leggibile, semplice e trasparente che sia espressione del consumo di energia elettrica reale del consumatore e a costi sostenibili.

Per vedere Ripartizioni delle voci in bolletta clicca qui

Pandori e Panettoni: ecco che cosa li rende dolci natalizi tradizionali

20 Dicembre 2018

Con il d.m. 22/07/05 sono state definite le regole dei prodotti natalizi da forno  a cui sono riservate le denominazioni “pandoro” e “panettone”. Elementi caratterizzanti di questi dolci sono la lievitazione naturale e la presenza obbligatoria di burro e uova fresche.

Gli ingredienti fondamentali  del Panettone sono:

  • farina di frumento;
  • zucchero;
  • uova di gallina di categoria “A” e/o tuorlo d’uovo in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo;
  • burro in quantità non inferiore al 16%;
  • uvetta e scorze di agrumi canditi, in quantità non inferiore al 20%;
  • lievito naturale costituito da pasta acida;
  • sale

Gli ingredienti del Pandoro, invece, sono:

  • farina di frumento;
  • zucchero;
  • uova di gallina di categoria “A” e/o tuorlo d’uovo in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo;
  • latte;
  • burro in quantità non inferiore al 20%;
  • lievito naturale costituito da pasta acida;
  • aromi di vaniglia o vanillina;
  • sale.

Accanto alle“versioni classiche” sono state create le “versioni speciali”, cioè con l’aggiunta di farciture, ripieni, glassature e decorazioni, che comunque dovranno contenere almeno il 50% dell’impasto base. Tutte le variazioni sul tema dovranno essere riportate in etichetta accanto alla denominazione riservata.

Per quanto concerne l’etichetta di questi prodotti si applicano le disposizioni generali del decreto legislativo 109/92. Dovranno perciò figurarvi:

  • la denominazione di vendita;
  • una descrizione del prodotto;
  • la lista degli ingredienti in ordine ponderale decrescente;
  • il nome e la sede del produttore o confezionatore o del venditore;
  • una menzione facoltativa che indica le modalità di conservazione;
  • il termine minimo di conservazione;
  • il peso netto.

Le regole di produzione e commercializzazione sono applicate anche nelle produzioni artigianali, ma i prodotti venduti direttamente nei laboratori possono essere privi di etichetta, purché denominazione di vendita e lista degli ingredienti sul banco di vendita siano riportati su un cartello posto del banco di vendita o in un registro disponibile alla consultazione da parte dei clienti.

Canone Tv: fai adesso la domanda di esonero per il 2019

19 Dicembre 2018

Anche se c’è tempo fino al 31 gennaio 2019 per presentare la domanda di non detenzione dell’apparecchio televisivo per essere esonerati dal pagamento del canone per l’intero prossimo anno, consigliamo di provvedere al più presto. Infatti, a seconda della periodicità di fatturazione adottata dall’impresa, può capitare che nonostante si sia inviata la domanda entro i limiti, sulla prima bolletta risulti comunque l’addebito della prima rata del canone e che per recuperare quei soldi, non solo è necessario compilare l’apposito modulo, ma, nel caso in cui non si utilizzi l’applicativo web dell’Agenzia delle Entrate, bisogna spedirlo tramite raccomandata(meglio  A/R), che può arrivare a costare anche più della metà del rimborso!

Ricordiamo che il Modulo di richiesta dell’esonero può essere presentato tramite:

  • l’applicativo web dell’Agenzia delle Entrate che prevede il possesso delle credenziali di accesso telematiche o dell’agenzia o dello SPID
  • i CAF o gli intermediari abilitati
  • gli sportelli postali con raccomandata (meglio A/R), senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T.-Sportello abbonamenti tv-Casella Postale 22-10121 Torino.

IMPORTANTE: in quest’ultimo caso allegare anche una copia del proprio documento di identità.

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  • Gli interessi non sono tutti uguali: interessi legali, interessi convenzionali e interessi di mora

Gli interessi non sono tutti uguali: interessi legali, interessi convenzionali e interessi di mora

18 Dicembre 2018

Ci sono interessi e interessi, suddivisi in 3tipologie: interessi legali, interessi convenzionali e interessi di mora. Gli interessi non sono altro che le somme di denaro che chi ha chiesto un prestito o chi, per ordine del giudice, a seguito di una causa, deve corrispondere al creditore. Due le tipologie fissate dal legislatore e cioè gli interessi legali e quelli moratori.

Interessi legali

Dal 1942, anno in cui vennero istituiti, gli importi degli interessi legali sono variati molte volte. Tanto per fare qualche esempio: dal 1990 al 1996 raddoppiarono rispetto agli anni precedenti; dal 2014 diminuirono fino a toccare il minimo storico dello 0,10% nell’anno 2017. Il 2018 ha visto di nuovo un innalzamento fino allo 0,3% e nel 2019, come stabilito da un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze ce ne sarà un altro, arrivando a toccare lo 0,8%.

Gli interessi legali sono fissati con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze vengono calcolati tenendo conto dei titoli di Stato di breve durata (non superiore a 12 mesi) e l’andamento dell’inflazione.

In caso di domanda giudiziale, gli interessi legali sono pari a quelli moratori.

Interessi di mora

Gli interessi di mora sono dovuti dal debitore per ritardati pagamenti. Si calcolano tenendo conto del tasso BCE (Banca Centrale Europea) e di una maggiorazione e vengono riconteggiati ogni semestre. Hanno quindi validità semestrale: dal 1° gennaio al 30 giugno e poi dal 1° luglio al 31 dicembre. Il tasso BCE è pari allo 0% dal luglio 2016, mentre la maggiorazione è dell’8% dal 2013. L’interesse di mora è quindi dell’8% ed è valido per i ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali. Per i ritardati pagamenti del fisco (cartelle esattoriali, ecc.), invece, l’interesse fino al 31 dicembre sarà del 3,1%.

Interessi convenzionali

Il tasso di interesse viene fissato mediante contratto tra le parti. Se il tasso stabilito supera quello legale, esso va riportato per iscritto. Se non vengono determinati si applica il tasso in vigore per quelli legali. Nel momento in cui si adiscono le vie legali, però, in assenza di un tasso stabilito contrattualmente tra le parti, si devono applicare gli interessi moratori previsti per i ritardati pagamenti nelle transazioni commerciali.

Pane fresco: etichetta più trasparente per un consumo migliore

18 Dicembre 2018

Dal 19 dicembre sarà molto più facile assicurarsi che il pane fresco lo sia veramente.

Stiamo parlando di un bene di consumo che, fino ad oggi, non garantiva un’etichetta particolarmente trasparente: molto spesso, infatti, si adottava questa dicitura senza specificare chiaramente i requisiti per utilizzarla.

La definizione ufficiale di Pane Fresco
“La denominazione di «pane fresco» da riservare al pane prodotto secondo un processo di produzione continuo, privo di interruzioni  finalizzate al congelamento, alla surgelazione o alla conservazione prolungata delle  materie prime, dei prodotti intermedi della panificazione e degli impasti, fatto salvo l'impiego di tecniche  di  lavorazione finalizzate al solo rallentamento del processo di lievitazione, da porre in vendita entro un termine  che tenga conto delle tipologie  panarie  esistenti a livello territoriale”.

Facciamo chiarezza sul termine “processo di produzione continuo”: per utilizzare questo termine è necessario che tra l’inizio della produzione e la messa in vendita del bene non trascorrano più di 72 ore.

Se non è fresco…

Significa che il pane deriva da impasti surgelati o con conservanti in questo caso si utilizza la denominazione “pane conservato o a durabilità prolungata”.

NO allo spreco

Qualunque sia la tua scelta, ricordati di acquistare con saggezza; molto spesso il pane rientra tra i beni che finiscono nella pattumiera.

Ecco alcuni suggerimenti per risparmiare:

  • evita di acquistare grandi quantità in una sola volta, la cosa migliore sarebbe acquistare il pane necessario giorno per giorno
  • riutilizza il pane non più fresco, ad esempio immergendolo in zuppe e minestre.
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  • Imu e tasi in ritardo? C’è il ravvedimento operoso, ma attenzione agli interessi legali!

Imu e tasi in ritardo? C’è il ravvedimento operoso, ma attenzione agli interessi legali!

18 Dicembre 2018

Il 17 dicembre 2018 è stato l’ultimo giorno valido per il pagamento di Imu e Tasi relative all’anno 2018, ben 10 miliardi di euro che entrano nelle casse dello Stato.

Se non sei riuscito a saldare la tassa in tempo, puoi rimetterti in regola con il ravvedimento operoso. Ecco le scadenze a partire dal 17 dicembre:

  • Entro 14 giorni: sanzione pari allo 0,1% dell’imposta non versata per ogni giorno di ritardo.
  • Tra 15 e 30 giorni: sanzione fissa pari all’1,5% dell’imposta
  • Tra 30 e 90 giorni: sanzione fissa all’1,67% dell’imposta
  • Oltre i 90 giorni fino al 18 giugno 2019: sanzione fissa al 3,75%

IMPORTANTE: a queste percentuali vanno aggiunti gli interessi che corrispondono:

  • allo 0,3% se il pagamento viene effettuato entro il 31 dicembre
  • all’0,8% se il pagamento viene effettuato dal 1° gennaio in poi a seguito dell’entrata in vigore del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha fissato, innalzandoli, gli interessi legali per il 2019.

Errori dei dati del catasto? Ora si possono correggere online

17 Dicembre 2018

L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione di tutti i contribuenti “Contact Center”, un servizio online che permette di fare segnalazioni e correggere gli errori riguardanti le banche dati catastali.

Possono essere segnalati/corretti:

  • Errori sulla persona a cui è intestato l’immobile

Possono essere relativi a cognome, nome, codice fiscale, luogo e data di nascita

  • Errori sui dati dell’immobile

Indirizzo, civico, piano, interno o evidenti inesattezze sul numero di vani/metri quadrati

  • Incoerenze per fabbricato non dichiarato

È possibile visualizzare gli elenchi dei Comuni e delle particelle di terreno dove sono presenti fabbricati/ampliamenti di costruzioni che non risultano dichiarati al catasto.

Servizi aggiuntivi

Attraverso il servizio è possibile anche correggere altri particolari tipi di errori presenti nelle banche dati del catasto; per maggiori informazioni, consulta la guida dell’Agenzia delle Entrate.

Governo fa dietrofront sul malus. Accolte osservazioni di Adiconsum

14 Dicembre 2018

Il temuto “malus” sulle auto più inquinanti non ci sarà. Ci sarà, invece, come dichiarato dal Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, l’ecobonus sulle auto elettriche, ibride e a metano.

Un risultato ottenuto anche grazie al contributo di Adiconsum. A nostro avviso, la mobilità è un diritto che i consumatori devono esercitare senza subire un aggravio di costi che non tenga conto delle condizioni reddituali.

Ecco perché ci eravamo espressi contro il meccanismo del malus che avrebbe inevitabilmente colpito le tasche dei consumatori italiani, soprattutto quelli più poveri.

Nel documento presentato al ministro Di Maio, non ci siamo limitati solo a questo, ma abbiamo presentato le nostre proposte per arrivare ad una mobilità sostenibile:   

  • transizione progressiva alla mobilità a zero emissioni con bonus incentivanti in tutti gli ambiti del trasporto
  • fiscalità premiale basata sulla valutazione di tutte le emissioni inquinanti, non solo della CO2, , certificata da un organismo scientifico terzo
  • trasformazione del parco macchine inquinante.

Per dar vita a queste proposte, ci auguriamo che il Governo convochi subito il Tavolo con tutti gli stakeholder per definire le modalità attuative dell’ecobonus e il percorso verso una mobilità sostenibile e alla portata di tutti.

Made in Italy tutelato: l’Onu respinge la risoluzione dei bollini neri

14 Dicembre 2018

Grande successo del Made in Italy. La tanto temuta risoluzione per l’introduzione di bollini allarmistici, tasse discriminatorie, etichette a semaforo e via dicendo, proposta come soluzione al problema dell’obesità, che non avrebbe tutelato le eccellenze del Made in Italy, è stata respinta dalla II Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU).

La notizia non poteva arrivare in un giorno migliore: oggi, 14 dicembre, si celebra, infatti, il “Made in Italy Day”, indetto dai produttori italiani, alla cui Petizione, lanciata proprio in occasione  della giornata, Adiconsum ha aderito.

Siamo soddisfatti della vittoria ottenuta in sede Onu. Siamo, infatti, convinti che per combattere obesità e malattie la strada giusta non sia l’apposizione di etichette “folkloristiche”, ma campagne informative e formative sulla corretta alimentazione con il contributo delle Associazioni Consumatori per mettere in grado il consumatore di scegliere l’alimento meno nocivo alla propria salute con etichette più trasparenti e complete, privilegiando i prodotti del Made in Italy, a filiera corta e tracciabile. Il problema è il rapporto tra qualità e giuste quantità dei prodotti. La risposta è nella Dieta Mediterranea, dichiarata dall’Unesco, Patrimonio immateriale dell’Umanità.

Auto con targa straniera? Occhio alle multe

13 Dicembre 2018

Se possiedi un’auto con targa straniera o hai intenzione di comprarne una, dovrai metterla in regola se vuoi continuare a circolare sul territorio italiano e non pagare salatissime multe.

Secondo il decreto sicurezza, infatti, un’auto con targa straniera che risiede in Italia da più di 60 giorni rischia una multa da 712 a 2.848 euro; ma non finisce qui! Nel caso il veicolo non fosse poi reimmatricolato o riportato all’estero entro 180 giorni, il mezzo sarà confiscato.

Lo scopo di questa modifica al Codice della Strada è quello di contrastare chi utilizza l’escamotage dell’auto con targa straniera per evitare di pagare bollo, multe e assicurazioni.

Può continuare a circolare con targa estera

  • Chi guida veicoli in leasing o a noleggio senza conducente (il noleggiatore deve trovarsi in altro Stato Ue o SEE e non avere sedi in Italia)
  • Chi guida veicoli in comodato d’uso – solo se l’impresa per cui lavora si trova in altro Stato UE-SEE e non ha sedi in Italia
  • Chi guida veicoli che hanno rispettato le procedure doganali che permettono di guidare un’auto con targa straniera sul territorio italiano per il periodo di un anno (fermo restando che, alla fine del periodo prestabilito, il proprietario faccia l’immatricolazione o riporti la macchina all’estero).

Come dimostro che posso circolare?

Gli autoveicoli esonerati dagli obblighi di legge dovranno esibire un documento sottoscritto dall’intestatario con i seguenti riferimenti:

  • intestatario
  • titolo di utilizzo (leasing, noleggio, comodato)
  • durata della disponibilità del veicolo.

Questo documento deve essere tenuto a bordo del proprio veicolo: chi non lo porta con sé dovrà pagare una multa di 250 euro e avrà 30 giorni di tempo per dimostrare di essere in possesso del documento per evitare ulteriori sanzioni.

Made in Italy Day: Adiconsum a fianco dei produttori italiani

13 Dicembre 2018

Sono giorni difficili per il Made in Italy. Mentre, proprio in questi giorni, dovrebbe andare in votazione una risoluzione presentata, lo scorso novembre, alla seconda Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) sull’utilizzo di bollini allarmistici per indicare la salubrità o meno degli alimenti, che penalizzerebbe i prodotti Made in Italy, la Coldiretti ha lanciato un nuovo allarme sul giro d’affari dell’Italian Sounding che sarebbe salito a 100 miliardi di euro.

Adiconsum, come associazione rappresentativa dei consumatori italiani, sostiene i produttori italiani, ed in particolare la Petizione dei Produttori Italiani “Scegli il prodotto italiano. Acquistalo nei Centri storici”, lanciata in occasione del “Made in Italy Day”, che si celebra il prossimo venerdì 14 dicembre 2018.

A tal proposito, Adiconsum annuncia, atestimonianza del suo impegno nella tutela del Made in Italy, che siglerà unprotocollo d’intesa con l’Istituto Tutela Produttori Italiani.

Firma la Petizione

Adiconsum segnala Toyota ad Antitrust per pubblicità ingannevole

13 Dicembre 2018

Secondo l’ultimo Rapporto di Euromobility, crescono i morti per inquinamento. L’Italia occupa, purtroppo, il secondo posto per morti per Pm2.5 (60.600 decessi l’anno) e l primo per le morti da biossido di azoto (20.500 decessi) e per l’ozono (3.200 decessi). Difronte a questi dati e tra giornate ecologiche e divieti di circolazione per ridurre le emissioni, anche per poter raggiungere gli obiettivi europei del33%, entro il 2030, i consumatori italiani hanno bisogno di informazioni certe per poter acquistare un’auto che rispetti le norme anti-inquinamento in maniera consapevole.

Purtroppo, alcune case automobilistiche, come la Toyota, diffondono messaggi non veritieri sulle caratteristiche delle vetture, tanto che dopo una serie di incontri non andati a buon fine per far modificare la pubblicità non corretta, lo scorso luglio, Adiconsum ha segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e il Mercato l’ingannevolezza di alcuni messaggi pubblicitari relativi alle auto ibride.

Claim come: “50% elettrica”, “Non devi ricaricarla e ti permetterà di fare oltre il 50% dei tuoi percorsi in città in modalità elettrica”, “si traduce in risparmio di benzina e zero emissioni”, fanno credere ciò che non è possibile, visto che un’auto ibrida semplice può percorrere, in solo elettrico, al massimo circa 2 Km.

Non basta dire “ibrido” per credere di non inquinare e non è corretto dire “ibrido” per intendere trazione elettrica, perché le motorizzazioni ibride sono variegate e soprattutto esiste una grande differenza fra le ibride normali, che hanno motori temici con un piccolissimo storage per l’elettrico, e l’ibrido plug-in assimilato ai veicoli elettrici.  Il plug-in, infatti, oltre al motore termico ha un motore elettrico alimentato da una capiente batteria, capace di circolare da solo per oltre 50 Km senza nessuna emissione (non inquinando le città) ed è ricaricabile con la spina collegata alla rete elettrica.

Confidiamo nell’intervento dell’Antitrust: i consumatori hanno diritto a ricevere informazioni corrette, certe  e comprensibili da tutti.

Rimborsi del fisco: come farteli accreditare sul conto corrente

12 Dicembre 2018

Vuoi ottenere i tuoi rimborsi fiscali direttamente su c.c. postale o bancario? L’Agenzia delle entrate ti offre la possibilità di farlo, basta solo compilare un modello che può essere consegnato sia in formato cartaceo che online; ecco cosa devi fare:

  • Scarica il modello cartaceo o compilalo via web sul sito dell’Agenzia 
  • Compila il modello, comunicando le coordinate del conto intestato al beneficiario del pagamento (specificando il codice IBAN);
  • Invia il modello (nel caso si tratti della versione cartacea, dovrai recarti presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate con un documento d’Identità valido, la cui fotocopia sarà allegata al modello).

Note utili

  • Il modello permette l’accredito di rimborsi fiscali o altre somme
  • Esistono 2 modelli: uno rivolto alle persone fisiche e uno rivolto a soggetti diversi

Per l’accredito su cc esteri

Dovrai specificare:

  • Denominazione della banca;
  • Intestatario del conto;
  • Codice BIC e l’IBAN (se UEM*) o le coordinatebancarie (se extra UEM);
  • Indirizzo della banca.

* I paesi UEM sono quelli che fanno parte dell’Unione economica e monetaria dell’Unione europea, ovvero i paesi che utilizzano l’euro come moneta.

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  • Mobilità sostenibile: Adiconsum incontra il Ministro, Luigi Di Maio, su bonus–malus

Mobilità sostenibile: Adiconsum incontra il Ministro, Luigi Di Maio, su bonus–malus

11 Dicembre 2018

Adiconsum ritiene irrinunciabile il diritto alla mobilità dei consumatori e ritiene che tale diritto debba esercitarsi senza alcuna forma di aggravio dei costi per i consumatori, ponendo una particolare attenzione alle fasce più povere.

Adiconsum ritiene che tale diritto non sia adeguatamente tutelato nella proposta del Governo inserita nella Legge di Bilancio 2019, dove si introduce un aumento del malus per le auto più inquinanti.

Nell’incontro col ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, Adiconsum ha esposto in un documento le sue perplessità sul meccanismo proposto, ritenendolo non risolutivo, alla luce degli scarsi risultati ottenuti nell’unico Paese dove è stato adottato e cioè la Francia, in cui, anzi, si è assistito ad un aumento delle vetture termiche a combustione.

Adiconsum, consapevole della gravità delle condizioni ambientali, dei cambiamenti climatici e della necessità di avere politiche strutturali in materia di mobilità collettiva ed individuale, propone un APPROCCIO TRANSITORIO, attraverso l’introduzione di misure di accompagnamento, di supporto, di stimolo e di cambio comportamentale dei consumatori e delle industrie del settore, verso la mobilità a zero emissioni. A tal proposito, a nostro avviso, una convergenza tra mobilità privata e pubblica produrrebbe risultati più efficaci.

Per Adiconsum è necessario che nella prossima Legge di Bilancio sia indicato solo l’ammontare delle disponibilità economiche per incentivare le auto meno inquinante, lasciando al tavolo di lavoro al ministero dello Sviluppo Economico e a tutti gli stakeholder, Associazioni Consumatori comprese, la discussione delle modalità attuative

È necessario, inoltre, in considerazione delle agevolazioni di immatricolazione proporzionate all’emissione degli inquinanti, tenere in conto non solo il valore dell’anidride carbonica (CO2) emessa, ma anche tutte le altre. A tal proposito, si propone di incaricare un organismo terzo che rilevi tutti gli inquinanti presenti nelle varie tipologie di veicoli.

Infine, ma non ultimo, occorre cambiare il parco macchine inquinante. I costi di questa trasformazione non possono essere caricati solo sui consumatori, ma devono contribuire anche le imprese. Gli incentivi dovranno essere composti da contributi statali e dai produttori. Poiché ci vorrà un po’ di tempo, prima che l’acquisto di nuove macchine non inquinanti riducano in maniera significativa le emissioni, riteniamo che nel periodo di transizione, bisognerà incentivare la rottamazione delle auto più vecchie e promuovere il dual-fuel (cioè benzina-metano, benzina-biometano, benzina-elettrico) per quelle ugualmente inquinanti, ma acquistate più recentemente.

Fisco: l’Agenzia delle Entrate ti avvisa via mail e SMS

11 Dicembre 2018

L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti un servizio di notifica per ricevere direttamente sul proprio dispositivo mobile o computer avvisi sulla propria situazione fiscale.

Le notifiche potranno riguardare i temi più disparati; per capire meglio, facciamo alcuni esempi:

  • scadenze
  • rimborsi
  • ricezione atti
  • operazioni di pagamento
  • comunicazioni
  • ricevute non lette.

Per ricevere il servizio “Avvisivia SMS e mail” clicca su Accedi al servizio, al quale potrai accedere con SPID, con le credenziali dell’Agenzia delle Entrate e con la smart card.

Attenzione!

 Il servizio offerto dalle Entrate è particolarmente utile, ma bisogna sempre ricordare che ci sono dei malintenzionati che, spacciandosiper l’Agenzia, potrebbero rubare i nostri dati.

Per evitarlo ricorda queste regole:

  •  gli SMS che ti arriveranno avranno come mittente “Ag. Entrate”; fai, quindi, molta attenzione perché anche un punto di troppo potrebbe indicare un SMS truffaldino
  • per sicurezza, nel caso fossero presenti dei link, non aprirli, ma collegati direttamente alla tua Area riservata per controllare i documenti arrivati.

Luce e Gas: Più chiarezza sulle morosità pregresse

10 Dicembre 2018

Morosità pregresse per subentri e volture, quanto ne sai?

Recentemente, l’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato ha richiesto e ottenuto che 18 operatori del settore energetico facessero maggiore chiarezza su volture e subentri, al fine di far capire in quali casi i consumatori sono obbligati a pagare i corrispettivi dovuti dal precedente titolare del contratto.

La risposta sul piano pratico è arrivata in poco tempo con le modifiche alle condizioni generali di contratto, FAQ e modulistica.

Quando si paga?

Le morosità pregresse si pagano solamente se esistono rapporti giuridici o di fatto che fanno presupporre continuità con il precedente titolare.

 In pratica, se sei un nuovo proprietario/affittuario, le bollette del cliente precedente non ti saranno addebitate.

Chi ha aderito alla richiesta

Di seguito, ecco gli operatori che hanno accettato di garantire maggiore trasparenza su volture e subentri: ACEA ENERGIA, AGSM ENERGIA, AXPO ITALIA, EDISON ENERGIA, ENEL ENERGIA, ENGIE ITALIA, ENI GAS E LUCE, ESTRA ENERGIE, EVIVA, GEKO, GELSIA, GREEN NETWORK, LW ENERGY, MBI GAS E LUCE, MIWA ENERGIA, OPTIMA ITALIA, REPOWER VENDITA ITALIA e SORGENIA.

Viaggio tra i ferri da stiro: pro e contro dei vari modelli

10 Dicembre 2018

È tempo di scegliere un nuovo ferro da stiro, ma non sai quale sia il modello più adatto alle tue esigenze?

Niente paura, ti aiutiamo noi!

A vapore

Prezzo: da 20 a 100 euro circa

Potenza massima: (200-2500 watt)

Pro:

  • Economico
  • Occupa poco spazio
  • Utile per stirature rapide
  • Si scalda velocemente

Contro:

  • Serbatoio limitato.

Caratteristiche importanti da valutare

  • La pressione del vapore, espressa in bar (sotto 3bar la pressione è bassa, i modelli migliori più aggiornati vanno dai 4,5 bar in su)
  • Grammi di vapore/minuto (per avere prestazioni decenti questo valore deve essere almeno pari a 70g/min; i top di gamma arrivano tranquillamente a 200g/minuto)
  • Vapore verticale (funzione optional).

Con caldaia

Prezzo: varia in base alle prestazioni da 50 fino a 300 euro

Potenza massima: 700 -2400 watt

Pro:

  • Ideale per lunghe sessioni di stiratura
  • Diverse fasce di prezzo
  • Esistono modelli che promettono un risparmio energetico del 20/30%

Contro:

  • Molto voluminoso.

Caratteristiche importanti da valutare

  • Presenza di un sistema anticalcare adeguato
  • Risparmio energetico (alcuni modelli assicurano risparmi maggiori rispetto ad altri sistemi).

Da viaggio

Prezzo: dai 13 ai 40 euro

Potenza massima: 700 -1000 watt

Pro:

  • Facile da trasportare
  • Economico

Contro:

  • Bassa temperatura.

Caratteristiche importanti da valutare

  • Varianti mini
  • Varianti con manico pieghevole.

Senza filo

Prezzo: 40 /120 euro

Potenza: 1800 – 2400 watt

Pro:

  • Niente fili
  • Poco ingombrante

Contro:

  • Più costoso di un ferro a vapore (a parità di prezzo le performance del ferro a vapore sono migliori)
  • Non adatto per lunghe sessioni di stiratura.

Caratteristiche importanti da valutare

  • Vedi ferro da stiro a vapore.

Verticale

Prezzo: 30/150 euro (alcuni modelli possono arrivare a 910 euro)

Potenza: 700- 1800 watt

Pro:

  • Pratici da usare
  • Prezzi che variano
  • Stiratura molto veloce

Contro:

  • Poco precisi.

Caratteristiche importanti da valutare

  • Modello ferro da stiro verticale
  • Modello stiratrice verticale.

Altri modelli:

Tavola da stiro con ferro incorporato; Ppessa da stiro; macchina per stirare.

Consumi:

Dipendono da molti fattori; una maggiore potenza in terminidi Watt comporta un maggiore consumo energetico, ma allo stesso tempo, consenteal ferro di scaldarsi più velocemente.

Consulta la nostra Infografica

Dichiarazione di successione: dal 2019 sarà solo digitale

10 Dicembre 2018

Dopo il 31 dicembre di quest’anno non sarà più possibile presentare dichiarazioni di successione tramite modello cartaceo; con il nuovo anno, infatti, l’unico modo per inviare il documento sarà online.

Come compilare il modello online

  • Da soli, se si possiede un computer connesso a internet
  • Tramite intermediari abilitati, se non si possiede un computer o se si vuole essere sicuri di non sbagliare.

Obblighi

La dichiarazione di successione deve essere obbligatoriamente presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione (solitamente la data coincide con il decesso del contribuente).

Questo compito spetta a:

  • gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari (purché non vi abbiano espressamente rinunciato o – non essendo nel possesso dei beni ereditari – chiedono la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione di successione) o i loro rappresentanti legali
  •  rappresentanti legali degli eredi o dei legatari
  • gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta
  • gli amministratori dell’eredità
  • i curatori delle eredità giacenti
  • gli esecutori testamentari
  • i trustee.

Nel caso l’obbligo riguardasse più persone, è sufficiente presentare un’unica dichiarazione.

Eccezioni

La dichiarazione non è obbligatoria solamente nel caso sussistano entrambe queste condizioni:

  • L’eredità è devoluta al coniuge o discendenti in linea retta
  • L’attivo ereditario del defunto ha un valore non superiore a 100.000 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Si ricorda, tuttavia, che queste condizioni possono venire a mancare per effetto di sopravvenienze ereditarie, ossia quei diritti patrimoniali non noti o incerti: ad esempio un’immobile che viene assegnato con una sentenza avvenuta dopo il decesso del beneficiario.

Imu e Tasi, c’è tempo fino al 17 dicembre

10 Dicembre 2018

Anche questo dicembre arriva il momento di pagare IMU e TASI; il termine ultimo per il pagamento è fissato al 17 dicembre.

La nota positiva è che nel 2018 le aliquote resteranno invariate, anche se, dal prossimo anno, c’è il rischio che i Comuni ricevano il permesso di ritoccare le aliquote al rialzo.

Sperando che questo non accada, ti rinfreschiamo la memoria su IMU e TASI.

Che cos’è l’IMU

È un’imposta che proviene dal possesso di:

  • un immobile, ad esclusione della prime case classificate con categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
  • aree fabbricabili
  • terreni agricoli.

Chi è tenuto al pagamento dell’IMU

  • Il proprietario di un immobile di lusso accatastato come A/1, A8 e A/9. Si precisa che è tenuto al pagamento dell’IMU anche chi ha acquistato un immobile come prima casa, ma non vi ha ancora trasferito la residenza e quindi è come se possedesse una “seconda” casa. Non sono tenuti al pagamento dell’IMU, invece, i proprietari che risiedono in un immobile che risulta accatastato in categorie differenti da quelle sopra riportate.
  • Il titolare di un diritto reale quale: usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie.
  • Il concessionario, in caso di concessione di aree demaniali
  • Il locatario in caso di leasing.

Cos’è la TASI

È un tributo che si applica al possesso o alla detenzione a qualsiasi titolo di:

  • fabbricati
  • aree edificabili.

Chi è tenuto al pagamento della TASI

Il titolare di un diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie) e nel caso l’immobile sia occupato da una persona diversa da questo, anche dall’occupante, ma nella misura, stabilita dal Comune, compresa tra il 10 e il 30% dell’imposta complessivamente dovuta.

Dicembre: tutte le date da ricordare

10 Dicembre 2018

È arrivato dicembre, l’ultimo mese dell’anno; da sempre siamo abituati a collegare istintivamente questo mese al Natale e alle vacanze, ma anche questo mese, purtroppo, non mancano le scadenze e i pagamenti da tenere a mente.

Ecco, come di consueto, il calendario del mese di dicembre: 

1 dicembre

  • Riscaldamenti accesi nelle zone climatiche A e B
  • Tim si adegua alla delibera AGCOM sul “modem libero”

1-3 dicembre

  • Accredito delle pensioni e della tredicesima mensilità per i pensionati INPS
  • fine del “geoblocking”

7 dicembre

  • Rottamazione bis: termine ultimo per mettersi in regola con i pagamenti ad aderire alla rottamazione ter

9 dicembre

  • Nuovo orario 2018-2019 Trenitalia

14 dicembre

  • Accredito tredicesima mensilità per i lavoratori statali 

17 dicembre

  • Termine ultimo per pagare Imu e Tasi 2018

20 dicembre

  • Presentazione domanda di esenzione del pagamento del canone tv in caso di non possesso dell’apparecchio per far sì che nella bolletta del primo bimestre/trimestre dell’energia non venga conteggiato

25 dicembre

  • Auguri di buon Natale!

31 dicembre

  • Entro questa data le compagnie telefoniche dovranno restituire le somme indebitamente prelevate tramite le bollette a 28 giorni (telefonia fissa)
  • Obbligo di estinzione dei libretti al portatore non nominali
  • Terminano, salvo rifinanziamenti, le risorse economiche per accedere al Fondo prima casa gestito da Consap.
  • Ultimo giorno utile per inviare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate in formato cartaceo.
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  • Truffati Banca Marche: prima vittoria dal Giudice di Pace di Macerata per gli ex azionisti

Truffati Banca Marche: prima vittoria dal Giudice di Pace di Macerata per gli ex azionisti

6 Dicembre 2018

Questa mattina il Giudice di Pace di Macerata ha condannato UBI Banca a risarcire ad un azionista la somma investita in azioni Banca Marche e a rimborsargli le spese del processo. Si tratta della prima sentenza sul territorio favorevole ai truffati Banca Marche e fa seguito a numerose pronunce positive di altri Tribunali che si erano occupati delle 4 Banche fallite nel 2015.

L’investitore aveva perso i risparmi a seguito dell’azzeramento delle azioni a causa del fallimento della Banca delle Marche. Il Giudice di Pace di Macerata ha dichiarato che è UBI a dovere risarcire il danno agli azionisti in quanto ha acquisito Nuova Banca delle Marche, a sua volta subentrata alla vecchia Banca Marche. La causa è stata patrocinata dall’avv. Diomede Pantaleoni legale dell’Adiconsum Marche.

L’Adiconsum da sempre dalla parte degli azionisti ha deciso sin da subito di seguire la strada della causa civile nei confronti di UBI Banca e prima ancora di Nuova Banca Marche, patrocinando un numero elevatissimo di cause civili sul territorio regionale. L’Adiconsum ha preferito seguire la via del contenzioso civile contro UBI Banca rispetto ad altri che hanno deciso di intraprendere un percorso in sede penale nei confronti degli ex amministratori della Banca, strada che, al momento, non ha portato ad alcun concreto risarcimento.

L’Adiconsum è a disposizione in tutte le sue sedi provinciali per assistere i risparmiatori e consigliarli su come tutelare i propri diritti in materia di risparmio.

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  • Ponte Morandi: Adiconsum e ABI siglano accordo quadro per sostenere famiglie e lavoratori

Ponte Morandi: Adiconsum e ABI siglano accordo quadro per sostenere famiglie e lavoratori

6 Dicembre 2018

Nuove iniziative per le persone coinvolte nel crollo del Ponte Morandi. Nei giorni scorsi è stato siglato un accordo quadro tra Adiconsum e altre Associazioni Consumatori e la Commissione regionale Abi Liguria. Ricordiamo che a seguito del crollo è stato istituito il “Comitato vittime e sfollati ponte Morandi”, presieduto dal presidente di Adiconsum Liguria.

 

Le ulteriori iniziative intraprese sono:

  • la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei prestiti personali per le famiglie danneggiate residenti nella c.d. “zona rossa” o zone limitrofe
  • la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui ipotecari per tutti i cittadini che hanno la sede di lavoro nella “zona rossa” o zone limitrofe e che si trovano nelle seguenti condizioni:
  • perdita del posto di lavoro (in mancanza dei requisiti per la sospensione previsti dal Fondo di solidarietà dei mutui per l’acquisto della prima casa)
  • sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 gg., anche se si è in attesa dell’autorizzazione ad usufruire della cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali in deroga, fondi di solidarietà, ecc..

 

L’accordo prevede altresì la costituzione di un tavolo di lavoro per esaminare e promuovere ulteriori iniziative.

 

Ricordiamo che l’adesione da parte delle banche e degli intermediari finanziari alle iniziative dell’accordo è volontaria. Ci auguriamo pertanto che l’adesione sia la più ampia possibile.

 

Ricordiamo in sintesi le iniziative messe in campo nei vari settori per sostenere le famiglie colpite dal crollo del Ponte Morandi:

 

settore bancario:

Le iniziative di vari gruppi bancari si possono così riassumere:

  • sospensione delle rate di mutui, finanziamenti, leasing per 12 mesi
  • concessione di finanziamenti a tassi calmierati
  • concessione di una cassetta di sicurezza gratuita

 

settore energetico:

  • sospensione del pagamento delle bollette di acqua, luce, gas e rifiuti di tutte le fatturazioni e gli avvisi di pagamento con scadenza successiva al 14 agosto 2018 e le utenze attivate dopo tale data

 

settore assicurativo:

  • Proroga dei termini per il pagamento dei premi o rate di premio di tutte le polizze in essere, con continuità della copertura e pagamento dell’eventuale sinistro al netto dei premi sospesi, nel caso in cui l’assicurato coincida con il soggetto che ha subito il danno (in sintesi, l’assicurato sospende il pagamento del premio ma mantiene la copertura);

 

  • in caso di sospensione del pagamento delle rate di mutuo, l’associata polizza assicurativa sulla vita verrà gratuitamente estesa fino alla nuova scadenza del mutuo;

 

  • in caso di mutui estinti, verrà restituita agli assicurati la quota di premio sulle polizze associate versata e non goduta e calcolata a partire dal 14 agosto 2018;

 

  • sospensione delle azioni volte al recupero crediti;

 

  • le imprese di assicurazione, a salvaguardia dei diritti che gli assicurati non possono esercitare a causa dell’emergenza, rinunciano a far valere le prescrizioni e le decadenze maturate successivamente al crollo del ponte.

ODISSEA BANCHE POPOLARI DEL VENETO

6 Dicembre 2018

Fondo di ristoro da 1,5 miliardi in tre anni (2019-2021) per i risparmiatori danneggiati: rimborsi del 30%, ma solo con sentenza del giudice e lodo arbitrale (ACF). Adiconsum dice no alla rinuncia tombale.

Dopo le roboanti promesse fatte dai noti esponenti Lega e 5 Stelle per il rimborso ai risparmiatori, il governo ha diffuso il testo della manovra di economia e finanza (DEF) 2019 da presentare alle camere. Dobbiamo quindi attendere l’iter parlamentare, ma anche le indicazioni da Bruxelles per l’approvazione definitiva della manovra di bilancio entro il 31.12.2018. Per quanto riguarda il risarcimento ai risparmiatori danneggiati delle ex banche popolari, la dotazione finanziaria iniziale è di 525 milioni di euro per ognuno dei tre anni (2019-2021), recuperando la dotazione del fondo risparmiatori del governo Gentiloni, legge n. 205 del 2017 (25 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021). La misura del ristoro potrà essere de l 30% entro il limite di 100 mila euro. Potranno accedere al rimborso anche i risparmiatori che hanno accettato la transazione con BPVI e Veneto Banca (marzo 2017); in tal caso potranno ottenere la differenza tra gli importi già percepiti e quelli liquidati nella sentenza favorevole. Il danno ingiusto patito dal risparmiatore deve essere però riconosciuto con sentenza del giudice oppure con pronuncia dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) della Consob. La domanda ACF dovrà essere presentata entro il 30 giugno 2019.

Adiconsum chiede di cassare, dalla legge di bilancio 2019, art. 38, comma 3, lettere e) ed f), la norma che prevede la transazione tombale per il danno ingiusto, perché l’erogazione di fondi pubblici non deve pregiudicare il diritto di rivalersi nei confronti di altri soggetti ritenuti colpevoli di tale danno (società di revisione “KPMG”…). Inol tre propone di prevedere uno strumento in grado di consentire allo Stato di soddisfare, in tempi ragionevoli, il rimanente risarcimento utilizzando i conti dormienti. Tali fondi sono alimentati annualmente dai rapporti bancari e assicurativi non mobilitati da almeno 10 anni. Da ricordare inoltre che, di tutti i risparmiatori BPVI e Veneto Banca, quasi l’80 per cento sono persone over 60 anni, che hanno acquistato azioni nel corso della loro vita e quindi chiedono il riconoscimento di tutti i loro risparmi. Il governo deve dar conto in modo inequivocabile e chiarire gli impegni assunti, perché le promesse fatte dai suoi esponenti di governo, anche in sede ministeriale, non restino solo parole e le aspettative dei risparmiatori non siano ancora una volta deluse! Secondo Adiconsum è anche necessario tenere presente un concetto fondamentale: dare priorità ai risparmiatori che si trovano nelle condizioni più difficili. Si apprezza lo sforzo della regione Veneto di destinare un ulteriore contributo di solidarietà per le attività di consulenza e assistenza legale a favore delle famiglie dei risparmiatori danneggiati delle ex banche popolari venete (Bpvi e Veneto Banca). A tale proposito, Adiconsum sta predisponendo la necessaria documentazione per accedere al contributo di solidarietà. Va ribadito anche che non abbiamo più avuto alcun riscontro riguardo la disponibilità di 100 milioni di euro

promessi da Intesa Sanpaolo a favore dei risparmiatori di BPVI. In tal senso chiediamo, con forza, che tale somma venga erogata attraverso condivise modalità e priorità, con la partecipazione delle Associazioni dei Consumatori riconosciute dalla Regione Veneto. Inoltre è importante sottolineare la necessaria disponibilità di banca Intesa Sanpaol o e del liquidatore (LCA) delle ex banche popolari a fornire copia dei documenti in tempi rapidi, ai sensi e per gli effetti dell’art. 119 D.Lgs. 385/1993.

Per fornire il quadro della situazione e delle prospettive che si possono aprire con la legge di economia e finanza del 2019 (DEF) per i risparmiatori danneggiati delle ex banche popolari venete, Adiconsum di Vicenza e del Veneto hanno programmato un incontro pubblico per sabato 24 novembre 2018, dalle ore 10:00 alle 14:00, al VIEST HOTEL in via Uberto Scarpelli 41, Vicenza (uscita autostrada Vicenza est).

Per Adiconsum la chiave di tutto è il ritorno della fiducia dei risparmiatori, la ricucitura della frattura di una comunità, il rispetto della legge e maggiori e tempestivi controlli da parte delle istituzioni che devono vigilare per la tutela del risparmio.

ADICONSUM È A DISPOSIZIONE DEI RISPARMIATORI DELLE EX BANCHE POPOLARI (BPVI, VENETO BANCA) PER PRESTARE ASSISTENZA E TUTELA E RACCOGLIERE LA DOCUMENTAZIONE NECESSARIA AL FINE DI PRESENTARE I RICORSI, A PARTIRE DA GENNAIO 2019, PRESSO L‘ARBITRO PER LE CONTROVERSIE FINZANZIARIE (ACF).

Ricevimenti Adiconsum:

Sede Cisl di Vicenza, in via Carducci 23.

Orari: lunedì, martedì, mercoledì (15:00/18:00) gio vedì (9:00/12:30) tel. 0444 228731 (centralino per appuntamenti 0444 228711).

 

Nelle seguenti sedi provinciali:

Arzignano, in via Dei Mille 2, 1° e 3° martedì (10: 00/12:30) tel. 0444 670728; Schio, in via SS. Trinità, 102, ogni martedì (14:30 /18:30) tel. 0445 526060;

Thiene, in via Gombe 20, 2° e 4° venerdì, (14:00 /17:00), su appuntamento tel. 370 3549432;

Noventa Vicentina, in via Europa 3, 1° e 3° venerdì (15:30/18:30) tel. 0444 787185;

Lonigo, in via Venezia 37, 1° e 3° venerdì (10:00/1 2:30), tel. 0444 835159;

Bassano del Grappa, in via C. Colombo 94, ogni giovedì (8:30/12:00) e (15:00/18:30) tel. 0424 523117; Rossano Veneto (presso municipio), ogni venerdì (09:00/12:30) tel. 0444 523117.

e-mail: adiconsum.vicenza@cisl.it

Locandina incontro 24 novembre

Locandina incontro 6 dicembre

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  • Bonus luce, gas e acqua: prosegue la battaglia di Adiconsum perché diventi automatico. Partita la lettera a Governo e Parlamento

Bonus luce, gas e acqua: prosegue la battaglia di Adiconsum perché diventi automatico. Partita la lettera a Governo e Parlamento

5 Dicembre 2018

Ancora nessun segnale da parte del Parlamento e del Governo sul rendere automatico il bonus sociale di luce, gas e acqua.

Di fronte ai dati sulla povertà assoluta in Italia (quasi 6 milioni di individui, con 1milione e 208 mila minori) e il 16,1% della popolazione che non riesce a riscaldare sufficientemente la propria abitazione, Adiconsum, in una lettera inviata ai Presidenti di Camera e Senato e il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, spiega l’importanza dell’automatismo del bonus.

La farraginosità del meccanismo di accesso al bonus, il limite del reddito ISEE e la scarsa conoscenza di tale misura di sostegno per mancanza di una campagna informativa, rendono l’unica misura di sostegno messa in campo per i poveri energetici, difficilmente accessibile alla maggior parte degli aventi diritto.

Adiconsum si sta battendo affinché il bonus diventi automatico, sollecitando il Governo a presentare un emendamento in tal senso nel Documento di Economia e Finanza (DEF), in modo che venga recepito nella Legge di Bilancio e approvato dal Parlamento. L’automatismo del bonus non comporterebbe grossi oneri per le casse dello Stato, perché non graverebbe sulla fiscalità generale, ma prevalentemente a carico degli utenti di luce, gas e acqua.

Nell’infografica, di seguito riportata, sintetizziamo le nostre richieste sul bonus di luce, gas e acqua. Se le condivi, metti MI PIACE al post corrispondente sulla nostra pagina facebook (Adiconsum nazionale)

 

Giornata internazionale del Volontariato 2018

5 Dicembre 2018

5 dicembre 2018 – Giornata internazionale del Volontariato. Oggi è anche la nostra festa! Grazie a tutti i volontari che operano nelle nostre sedi (oltre 150) che assistono e tutelano i consumatori tutti i giorni in maniera capillare su tutto il territorio nazionale

#GIV2018

Mutui casa: previsioni 2019. La battaglia di Adiconsum per il Fondo Consap

4 Dicembre 2018

Che cosa porterà il nuovo anno? Da più parti si paventa lo spauracchio di un aumento vertiginoso dei tassi di interesse dei mutui, gettando nello sconforto quanti, finalmente, complici la diminuzione dei prezzi delle case, si accingevano ad acquistarne una, soprattutto i giovani.

2 tipi di spread

Innanzitutto, va chiarito che esistono due tipi di spread:

lo spread, di cui tanto si parla in questo periodo, che è il differenziale tra i titoli di stato tedeschi (bund) e i titoli di stato italiani (BTP)

lo spread bancario, cioè il ricarico che la banca si riserva sul costo del mutuo. È quest’ultimo quello che più direttamente incide sul contratto, mentre il primo lo influenza indirettamente.

Che cosa succede quando il differenziale tra bund tedeschi e titoli di Stato italiani sale

A risentirne è il sistema bancario, il cui patrimonio è composto prevalentemente da titoli di stato che perdono valore. A fronte di questa perdita le banche possono decidere di mettere in atto una serie di strategie per tentare di arginare la minore disponibilità, tra cui la stretta sull’erogazione del credito aumentando i tassi di interesse dei vari finanziamenti.

Al momento il rialzo dei tassi è esiguo e i tassi europei di riferimento dei mutui che sono l’Euribor e l’Eurirs (Irs) rimangono stabili. Ripercussioni significative sui consumatori ci potrebbero essere solo se lo spread dovesse restare alto per un lungo periodo di tempo.

Mutui già stipulati e nuovi mutui

Alla luce di quanto sopra esposto, ricordiamo, quindi, che le variazioni nel tasso di interesse riguardano solamente i nuovi mutui.

(altro…)

Spesa al mercato: come risparmiare e fare buoni affari

3 Dicembre 2018

L’acquisto di frutta e verdura ha un certo peso sull’economia familiare: secondo i dati Istat, nel corso del 2017, gli italiani hanno speso mensilmente circa 63 euro di frutta e 43 di verdura.

In realtà, parte di quello che paghiamo per questi prodotti non viene neanche utilizzato: stiamo parlando di tutti quei package (buste, confezioni e altro) che, oltre a inquinare l’ambiente, finiscono per pesare significativamente sul prezzo finale del prodotto.

Tra l’altro, i package ci vincolano a dover comprare quantitativi specifici, con il rischio che parte del prodotto si rovini o vada definitivamente a male.

Una possibile soluzione? Comprare prodotti sfusi al mercato! Anche in questo caso, però, è necessario prestare attenzione e conoscere qualche trucco per fare buoni affari.

 

Consigli per gli acquisti

Per tagliare i costi, e sufficiente seguire poche regole:

  • Compra prodotti di stagione
  • Ricorda che più la filiera di trasporto è breve, più i costi ambientali e materiali diminuiscono; per questo è preferibile scegliere banchi che indichino il luogo di produzione
  • Compra frutta e verdura con meno scarto possibile (meno si butta, meglio è!)
  • È preferibile rivolgersi a un coltivatore affiliato a una grande organizzazione
  • Presentati a ridosso dell’orario di chiusura per trovare offerte last minute
  • Compra quello che ti serve nelle giuste quantità
  • Con delle buone materie prime puoi realizzare prodotti casalinghi (marmellate, salamoie, etc.), assicurati, però, di rispettare le norme igieniche.

 

Come riconoscere un buon prodotto

  • Cerca etichette che indichino la provenienza del prodotto
  • I colori di frutta e verdura devono essere vivi
  • Ricorda di lavare bene frutta e verdura: al mercato c’è spesso la cattiva abitudine di toccarla senza usare i guanti
  • Se compri prodotti in salamoia sfusi, assicurati che siano completamente sommersi dal liquido.

Acquisti online: bye bye “geoblocking”

3 Dicembre 2018

Da oggi potrai comprare beni e servizi online senza più doverti preoccupare di discriminazioni geografiche; il geoblocking, ovvero la pratica di proporre servizi e beni in modo differente in base al proprio Paese di provenienza è finalmente terminata.

Cosa significa?

I vantaggi per il consumatore sono molti:

  • possibilità di fare acquisti anche quando non si risiede nello Stato del venditore
  • i siti potranno accettare i pagamenti avvenuti tramite carte bancarie straniere
  • sarà possibile accedere alle offerte promozionali presenti nelle versioni straniere di alcuni grandi siti.

Un esempio pratico

Sulla versione tedesca di un noto portale per l’acquisto di ticket di concerti ed eventi trovi un’offerta vantaggiosa che ti permette di acquistare 2 biglietti al prezzo di uno.

Sulla versione italiana del sito l’offerta non è presente.

Con il geoblocking:

  • non era possibile accedere all’offerta del portale tedesco: in molti casi si veniva automaticamente reindirizzati sulla versione italiana del sito.

Senza il geoblocking:

  • puoi tranquillamente usufruire dell’offerta pubblicata completando l’acquisto sulla versione tedesca del portale.

Attenzione

La fine del geoblocking non significa necessariamente che tutti i venditori di beni online siano automaticamente costretti a fornire un servizio di spedizione in altri Stati; prima di completare l’acquisto, assicurati che sia possibile ricevere il bene acquistato.

Attenti alla truffa telefonica a nome di Adiconsum

3 Dicembre 2018

Abbiamo appreso che vari consumatori sono stati contattati telefonicamente da sedicenti operatori Adiconsum che, informandoli di una multa ad alcune compagnie telefoniche da parte dell’Authority per un aumento dei costi dell’abbonamento telefonico, li invitavano a disdire il proprio contratto e a passare ad altro gestore telefonico.

I numeri segnalati in questione sono: 06 89970118 e 02 99252107

Nell’informare i consumatori dell’assoluta estraneità dell’Associazione nella vicenda, che ha tutti i contorni di una vera e propria truffa, Adiconsum fa sapere che avvierà le indagini del caso, non permettendo a nessuno di strumentalizzare il proprio nome.

Adiconsum invita i consumatori destinatari di tali telefonate a segnalare l’accaduto.

Adiconsum è membro di:

  • CNCU
  • Consumer's Forum
  • Beuc


Adiconsum è opionion leader di:

  • Opinion Leader
  • Italia in Classe A


Adiconsum è socio di:

  • Forum Terzo Settore
  • ASVIS
  • Motus-E
  • E-Mob
  • Coordinamento Free
  • PCN Italia
  • Osservatorio Imprese e Consumatori (OIC)
  • Forum Unirec
  • PEFC Italia
  • Forum per la Finanza Sostenibile Ente del Terzo Settore


Adiconsum è aderente e/o collabora con:

  • NEXT
  • Alleanza contro la povertà
  • Equalitas
  • Valoritalia
  • AIDR
  • Fondazione per la sostenibilità digitale
  • Anta Italia
  • Ambiente e Società
  • Forum Ania Consumatori
  • CIG
  • SACERT
  • Italy 4 clime

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