Marzo: tutte le date da ricordare

28 Febbraio 2019

Ecotassa e reddito di cittadinanza sono due delle novità che attendono i consumatori in questo mese di marzo. E poi il ritorno dell’ora legale, lo spegnimento dei riscaldamenti centralizzati in alcune zone climatiche e altro ancora. 

1-31 marzo

  • pagamento del bollo auto se scaduto a febbraio 2019

1 marzo

  • Entrata in vigore dell’ecotassa per chi acquista auto inquinanti
  • Chiusura dell’Agenzia Roma Centro dell’Inps

4 marzo

  • Versamento imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati il 1° febbraio 2019 o rinnovati tacitamente in quella data

6 marzo

8 marzo

10 marzo

  • Termine ultimo per presentare la certificazione che attesta l’adempimento degli obblighi vaccinali

15 marzo

  • Giornata del consumatore
  • Spegnimento dei riscaldamenti centralizzati nella zona climatica A

20 marzo

  • Equinozio di primavera

31 marzo

  • Entrata in vigore dell’ora legale. Mettere le lancette dell’orologio 1 ora avanti
  • Fatturazione 28 giorni: entro questa data il Consiglio di Stato dovrà esprimere un ultimo parere per il rimborso ai consumatori.
  • Spegnimento dei riscaldamenti centralizzati nelle zone climatiche B e C.

A Carnevale ogni scherzo vale (purché sia in sicurezza)

27 Febbraio 2019

Comincia il Carnevale, presto le strade si riempiranno di maschere e variopinti coriandoli; mentre i bambini decidono se indossare i panni di supereroi, principesse o animali, gli adulti devono prestare attenzione a quello che comprano: non tutti i costumi, le maschere, i gadget, gli accessori, i trucchi carnascialeschi sono sicuri.

Per garantire un Carnevale sicuro, è bene seguire le 10 regole del Ministero dalla Salute:

  1. Gli spray non vanno negli occhi: le stelle filanti e le schiume in bomboletta possono produrre gravi danni alla cornea; anche nel caso il getto sia rivolto sui vestiti, persiste il pericolo che possa raggiungere pelle e viso.
  2. Spray lontani dalle fiamme: Gran parte delle bombolette sono infiammabili, anche se l’etichetta non lo specifica; è opportuno che questi strumenti siano tenuti lontano da fonti di calore.
  3. Occhio al minimo dettaglio: Alcune piccole parti di costumi e oggetti carnevaleschi potrebbero staccarsi facilmente ed essere ingoiate dal bambino.
  4. Controlla le maschere con glitter e brillantini colorati, il rischio è che potrebbero staccarsi ed entrare in occhi, naso e bocca. Lo stesso vale per le sostanze coloranti (i trucchi per viso) che possono provocare irritazioni cutanee.
  5. Annusa il tessuto del costume e i materiali dei gadget: dietro un cattivo odore potrebbero celarsi sostanze chimiche dannose.
  6. Quando acquisti un costume leggi bene l’etichetta, solo i prodotti a marchio CE (attenzione a non confonderlo con il marchio china export) garantiscono la “non infiammabilità” del tessuto.
  7. Scegli con attenzione gadget e accessori: spade, capelli, occhiali, bacchette magiche, coroncine o fasce potrebbero contenere bordi affilati o parti metalliche taglienti.
  8. Usa cosmetici sicuri e non scaduti: scegli prodotti ipoallergenici, seguendo sempre le indicazioni d’età. Ricorda di verificare la data di scadenza del prodotto o “PAO” (il periodo di tempo in cui il prodotto può essere utilizzato una volta aperto); non fidarti di trucchi low cost venduti da canali di vendita non ufficiali.
  9. Testa i trucchi prima di utilizzarli sul bambino: prima di usare i trucchi sui bambini, testane una piccola parte sulla tua pelle.
  10. Evita di applicare il trucco sulla pelle non pulita bene o sulle parti delicate del bambino (occhi e bocca) per evitare che venga ingerito inavvertitamente e/o prevenire irritazioni.

 


Chiude l’agenzia INPS di Roma Centro

27 Febbraio 2019

L’INPS ha comunicato che, a partire dal 1° marzo 2019, l’Agenzia di Roma centro non sarà più operativa.

I servizi dell’Agenzia di Roma Centro saranno resi dalla Filiale Metropolitana di Roma, con sede in via dell’Amba Aradam, pertanto è a questa che i consumatori dovranno rivolgersi.

 

Auto inquinanti: istruzioni su come pagare l’ecotassa

27 Febbraio 2019

Dal 1° marzo acquistare auto inquinanti costerà di più non solo in termini ambientali, ma anche per le tasche degli automobilisti.

Stiamo parlando dell’ecotassa, il nuovo strumento per disincentivare l’utilizzo di vetture poco eco-friendly e favorire la mobilità sostenibile.

In precedenza, abbiamo già parlato di come calcolare l’importo dell’ecotassa; in questa occasione, invece, faremo un po’ di chiarezza su alcuni punti fondamentali.

Chi paga l’ecotassa?

  • Chiunque acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia un veicolo di categoria M1 nuovo di fabbrica;
  • Chi immatricola in Italia un veicolo di categoria M1 già immatricolato in un altro Stato

L’ecotassa non si applica ai veicoli per uso speciale (vedi allegato II, parte A, punto 5, della direttiva 2007/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 settembre 2007).

Come si paga? 

Per pagare il tributo è necessario utilizzare il modello “F24 Versamenti con elementi identificativi” (F24 Elide).

In particolare, è stato istituito un nuovo codice tributo: “3500” denominato “ECOTASSA – imposta per l’acquisto e l’immatricolazione in Italia di veicoli di categoria M1 con emissioni eccedenti la soglia di 160 CO2 g/km – articolo 1, comma 1042, della legge n. 145 del 2018”.

Il Modello F24

Innanzitutto ci sono due sezioni da compilare:

Contribuente – Devi inserire i dati anagrafici richiesti e il codice fiscale

Erario ed Altro – per questa sezione è necessario disporre di alcune informazioni sul tuo veicolo:

  • Tipo: inserisci la lettera “A” 
  • Codice: inserisci il codice del tributo “3500”
  • Elementi identificativi: inserisci il numero di telaio dell’auto
  • Anno di riferimento: inserisci l’anno in cui hai immatricolato il veicolo in Italia, utilizzando il formato “AAAA” (Es. “2019”).

Allerta Giocattoli: Girl Vogue, la bambola velenosa

26 Febbraio 2019

Non è uscita da un film horror, ma è comunque molto pericolosa: stiamo parlando di Girl Vogue, una bambola proveniente dalla Cina e venduta anche in Italia.

In base alle analisi eseguite dal Laboratorio UOOML di Desio, il giocattolo potrebbe causare danni al sistema riproduttivo a causa della presenza di ftalati.

Per questo, il Ministero della Salute, a seguito della segnalazione, ne ha vietato la commercializzazione e ne ha predisposto il ritiro e il richiamo.

Cosa sono gli ftalati

Gli ftalati sono sostanze chimiche derivanti dal petrolio, spesso utilizzate come plastificanti, solventi o per “rinforzare” alcune strutture in plastica. A prima vista, questi prodotti si presentano come liquidi inodore, ma possono essere potenzialmente pericolosi, tanto che non possono essere utilizzati nei giocattoli.

Dove si possono trovare

  • Giocattoli
  • Alimenti
  • Creme/smalti e altri cosmetici
  • Vernici e adesivi
  • Pesticidi
  • Contenitori per alimenti
  • Vestiti e borse
  • Materassini e altri giocattoli gonfiabili
  • Altro

I rischi degli ftalati

Due sono le tipologie di rischio derivanti dagli ftalati

  • per la salute: secondo alcuni studi possono, ad esempio, causare disturbi al sistema riproduttivo e aumentare il rischio di diabete di tipo 2)
  • per l’ambiente.

Ricordiamo che la ricerca della presenza di sostanze chimiche dannose sui giocattoli rientrano tra i controlli effettuati sui giocattoli da parte dei NAS, il Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri.

Consigli pratici

Prima di acquistare un giocattolo, verifica che sulla confezione compaia:

  • la marcatura CE
  • l’etichetta in lingua italiana riportante i riferimenti del produttore, importatore o distributore; le avvertenze e le istruzioni, visibili e leggibili; l’età del bambino a cui è consigliato.

Bonus casa: la proroga slitta al 1° aprile

26 Febbraio 2019

Slitta ancora la scadenza per presentare la documentazione degli interventi di ristrutturazione edilizia con finalità di risparmio energetico e/o utilizzo di fonti rinnovabili da inviare all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per ottenere il bonus del 50% sul totale dei lavori eseguiti con tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro.

Dopo un prima proroga (dal 19 al 21 febbraio 2019), ne è stata decisa un’altra di ulteriori 40 gg. L’ultimo giorno utile sarà, quindi, il prossimo lunedì 1° aprile.

Ricordiamo che la scadenza vale per i lavori effettuati nel periodo compreso tra l’1 gennaio e il 21 novembre 2018.

La documentazione va inviata attraverso il sito dedicato, raggiungibile dal seguente link:

https://ristrutturazioni2018.enea.it/

Acquisti online: occhio al sito “Mevostore”

26 Febbraio 2019

Sembra che la società Cliccatissimo Srls, che vende i propri prodotti sul sito Mevostore.it, continui a porre in essere pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori, violando la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

L’Antitrust, infatti, aveva rilevato nei confronti della società due pratiche scorrette: la vendita di prodotti non disponibili, che quindi non venivano consegnati agli acquirenti, e il rifiuto di rimborsare quanto dovuto ai consumatori che non ricevevano la merce o esercitavano il diritto di recesso.

L’Autorità emetteva quindi un provvedimento di sospensione temporanea di vendita dei prodotti non disponibili del sito.

Il problema sta nel fatto che il venditore potrebbe non aver seguito le regole, causando non pochi problemi a chi compie acquisti.

In attesa della verifica da parte dell’Autorità, ti invitiamo a segnalare, oltre che alla stessa, anche alle sedi territoriali Adiconsum, eventuali problematiche con questo venditore.

Adiconsum partecipa al progetto europeo SCAN

25 Febbraio 2019

Quante volte ti è capitato di rinunciare a far valere i tuoi diritti in una vertenza sorta contro un privato o una società che si trova in un altro Paese dell’Unione europea scoraggiato dai costi e dai tempi lunghi dei processi, considerando anche l’esiguità della somma in gioco?

Ebbene, non è più così. Nel 2009, infatti, l’Unione europea ha istituito il “Procedimento europeo per le controversie di modesta entità” per agevolare l’accesso dei cittadini europei alla giustizia e per fornire un aiuto a districarsi nelle controversie transfrontaliere.

 

Ambito di applicazione

Il procedimento per le small claims si applica alle cause civili e commerciali di tipo transfrontaliero, ossia in cui almeno una delle parti coinvolte risiede in uno Stato membro diverso dall’organo giurisdizionale adito.

Importo della causa

Non superiore a 5.000 euro.

Come funziona

Per il funzionamento della procedura non è necessaria l’assistenza di un avvocato. Inoltre, essa si svolge prevalentemente in forma scritta, compilando l’apposito modulo di domanda e la sentenza del giudice viene emessa entro 30 giorni.

 

Il progetto SCAN – Small Claims Analysis Net

Il progetto, di cui Adiconsum è partner, è coordinato dall’Università Federico II di Napoli. Il suo obiettivo è quello di svolgere un’attività di ricerca in 6 paesi (Italia, Francia, Lituania, Belgio, Slovenia e Lussemburgo) per definire un quadro sulla situazione del procedimento in questi Paesi a cominciare dalle eventuali difficoltà e lacune informative e normative.

La ricerca consiste in una raccolta dati ottenuta mediante la somministrazione di un questionario a cittadini, imprenditori, professionisti del diritto (giudici, avvocati) e rappresentanti delle associazioni dei consumatori.

Lo scopo del progetto SCAN, che rientra nell’ambito del Programma di Giustizia dell’Unione Europea (2014-2020), è quello di rendere il “Procedimento europeo per le controversie di modesta entità”, uno strumento di risoluzione valido ed efficace al servizio di tutti.

Ricordiamo che il Centro Europeo Consumatori Italia, punto di contatto nazionale della Rete Ecc-Net, voluto dalla Commissione europea, e gestito nel nostro Paese da Adiconsum, è stato designato dal Ministero di Giustizia quale organizzazione competente a fornire informazioni generali sull’ambito di applicazione del procedimento e sugli organi giurisdizionali competenti e a prestare, in maniera del tutto gratuita, assistenza ai consumatori che volessero adire tale procedura.

Per saperne di più sul progetto SCAN, clicca qui

 

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Truffa diamanti: sono 2.500 i consumatori tutelati da Adiconsum per un controvalore di 60 mln di euro

Truffa diamanti: sono 2.500 i consumatori tutelati da Adiconsum per un controvalore di 60 mln di euro

21 Febbraio 2019

Pensionati, lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti: è questo il target delle 2.500 persone che Adiconsum sta tutelando dall’inizio di questa vicenda.

E non solo persone con una somma da investire e magari in possesso anche di altre azioni/obbligazioni, ma anche casi di semplici correntisti senza neanche un conto titoli, a cui è stato offerto di investire in diamanti la propria liquidazione.

 

Come si è arrivati al caso diamanti

Ai risparmiatori venivano proposti, da parte del personale bancario, investimenti in diamanti gestiti dai broker delle imprese Intermarket Diamond Business (in partnership con Unicredit e Banco BPM) e Diamond Private Investment (in partnership con Intesa San Paolo e Banca Monte dei Paschi di Siena), pubblicizzati come ideali per requisiti di liquidità e rivendibilità in qualsiasi momento. Tutte informazioni che non si sono rivelate veritiere tanto che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato le banche e i broker finanziari per oltre 15 milioni di euro.

 

A che punto siamo della vicenda

Adiconsum ha sottoscritto un protocollo di conciliazione con l’apertura di vari tavoli in diverse province già da luglio 2018. Le altre banche coinvolte (Unicredit, Intesasanpaolo, Banca Mps) non hanno un protocollo di concilazione, ma stanno rimborsando.

 

Diffusione territoriale dei risparmiatori seguiti da Adiconsum

I territori maggiormente coinvolti sono:

  • il Nord Est
  • l’Emilia Romagna
  • la Lombardia
  • la Liguria.

 

Casi sporadici ci sono anche in Piemonte, Toscana e nel Lazio.

 

Importi degli investimenti in diamanti dei risparmiatori seguiti da Adiconsum

  • Nord Est: gli importi vanno dai 30/40 mila euro fino a 100/150 mila euro con punte fino a 200/300 mila euro
  • Lombardia: dai 20/25 mila euro con punte da 150 mila e qualche caso da 350 mila
  • Liguria: medie anche più elevate del Nord Est
  • Piemonte, Emilia e Toscana: medie simili alla Lombardia.

 

Se anche tu hai investito dei soldi in diamanti e hai ricevuto delle informazioni ingannevoli sui rischi di questo mercato, contatta la sede territoriale Adiconsum più vicina per ricevere assistenza.

 

IMPORTANTE: Poiché, nel frattempo, la IDB, una delle società di intermediazione, è stata dichiarata fallita, è possibile inoltrare domanda per recuperare le pietre.

 

È necessario contattare il Curatore fallimentare utilizzando l’apposita casella PEC di riferimento f41.2019milano@pecfallimenti.it e allegare la seguente documentazione:

 

  • Modulo di richiesta compilato
  • Copia del contratto di acquisto
  • Copia del codice identificativo della pietra
  • Copia del contratto di deposito.

 

L’ultima data utile per l’invio del Modulo di richiesta è: Venerdì 8 marzo.

Anche in questo caso per assistenza puoi contattare le sedi territoriali Adiconsum e far valere i tuoi diritti.

Massaggi letali: occhio alla cintura assassina!

21 Febbraio 2019

Pensi che nulla sia più rilassante di un massaggio? Spesso è così, ma se il prodotto per massaggi che acquisti si trasforma in uno strumento per uccidere, la cosa cambia radicalmente.

Il Ministero della Salute ha recentemente lanciato l’allarme sulla cintura massaggiante 3D “RELAXBELT” della marca Innova Relax, uno strumento in grado di provocare la disseccazione bilaterale della Carotide: si tratta di una lesione gravissima che può causare seri danni al cervello.

Nonostante l’intervento del Ministero che ha posto il prodotto presente sul mercato sotto sequestro penale, è possibile cha alcuni di questi prodotti siano sfuggiti al sequestro perciò, se ti dovessi imbattere in questo prodotto, non comprarlo assolutamente e fai una segnalazione ai NAS (Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri).

Molto spesso prodotti che non rispondono alle norme europee si riversano nel mercato italiano attraverso canali di vendita online o offline; il pericolo degli oggetti non a norma viene spesso sottovalutato, nessuno immagina di mettere a rischio la propria vita.

 

Ecco alcuni shop online che stanno ancora (20/02/2019 ore 14.22) vendendo questo prodotto:

https://www.ebay.it/itm/CINTURA-MASSAGGIANTE-8-SFERE-MASSAGGIANTI-3D-RELAXBELT-CALORE-MASSAGGIO-SHIATSU-/272853542042

http://www.venditadiprodotti.it/cintura-massaggiante-272853542042.html

https://www.ferramentasibilio.it/cintura-terapeurica-relaxbelt-massaggio-shiatsu3d-8-sfere.html

 

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Bonus casa: 21 febbraio, ultimo giorno per presentare la documentazione dei lavori effettuati nel 2018

Bonus casa: 21 febbraio, ultimo giorno per presentare la documentazione dei lavori effettuati nel 2018

21 Febbraio 2019

Scade il 21 febbraio, dopo una proroga di 2 giorni, l’obbligo di presentare la documentazione degli interventi di ristrutturazione edilizia con finalità di risparmio energetico e/o utilizzo di fonti rinnovabili da inviare all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per ottenere il bonus del 50% sul totale dei lavori eseguiti con tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro.

La scadenza vale per i lavori effettuati nel periodo compreso tra l’1 gennaio e il 21 novembre 2018.

La documentazione va inviata attraverso il sito dedicato, raggiungibile dal seguente link:

https://ristrutturazioni2018.enea.it/

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • SOS Famiglia: è nato lo sportello di ascolto e servizi di Adiconsum e Cisl Foggia

SOS Famiglia: è nato lo sportello di ascolto e servizi di Adiconsum e Cisl Foggia

20 Febbraio 2019

Nella sede Adiconsum/Cisl di Foggia nasce un nuovo strumento a sostegno delle famiglie: lo sportello “SOS Famiglia”.

Il progetto, spiega il Presidente di Adiconsum Foggia Giovanni D’Elia, punta a “potenziare le risorse della persona attraverso un intervento basato sullo sviluppo di una relazione tra un professionista e un soggetto che si trova in una situazione conflittuale o di difficoltà oppure presenta problemi di varia natura collegati alla propria crescita personale”.

Gli obiettivi del progetto sono di aiutare le famiglie su tutti i possibili fronti attraverso uno spazio di formazione e informazione psicologica, sostegno alla genitorialità e assistenza/consulenza legale.

I consumatori foggiani potranno quindi contare sull’esperienza di professionisti competenti.

Per prenotare gli incontri, è sufficiente telefonare al numero 0881 724388.

 

Truffa dei diamanti da investimento: tra i truffati anche numerosi VIP

20 Febbraio 2019

“Mal comune mezzo gaudio”, recita un detto. Ci riferiamo alla notizia di questi giorni apparsa sugli organi di stampa che rivela che anche numerosi VIP del mondo dello spettacolo sono incappati nella truffa dei diamanti da investimento.

La Procura della Repubblica di Milano ha reso noto che gli indagati per la vicenda sono 75, più le due società, la IDB-Intermarket Diamond Business, e la DPI, Diamond Provate Investment, e le 5 banche ( Unicredit, Banco Popolare di Milano, Banca Aletti, Monte Paschi di Siena e Intesa Sanpaolo) e che finora sono stati sequestrati circa 700 milioni di euro.

Ricordiamo che Adiconsum si è messa subito a disposizione delle vittime della truffa aprendo già dallo scorso 2 luglio un tavolo, sia a livello nazionale che territoriale, con il Banco Popolare di Milano per esaminare, sulla base di criteri e obiettivi condivisi, le posizioni dei consumatori, in primis di quelli in situazioni di criticità.

Nel frattempo, la società di investimento IDB multata dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta, confermata dal Tar del Lazio, è stata dichiarata fallita.

A questo punto, poiché i diamanti vengono considerati beni di terzi estranei all’attivo e quindi non sequestrabili, è possibile rientrarne in possesso.

Come fare per recuperare i diamanti

Coloro che hanno investito nelle pietre tramite IDB, devono contattare il Curatore fallimentare utilizzando l’apposita casella PEC di riferimento f41.2019milano@pecfallimenti.it e allegare la seguente documentazione:

  • Modulo di richiesta compilato
  • Copia del contratto di acquisto
  • Copia del codice identificativo della pietra
  • Copia del contratto di deposito.

Attenzione: I documenti dovranno essere in formato pdf e ognuno in uno specifico allegato.

Es. Allegato modulo.pdf / Allegato contratto.pdf / Allegato codice.pdf /Allegato contratto.pdf

Entro quando?

  • L’ultima data utile per l’invio del Modulo di richiesta è: Venerdì 8 marzo.

IMPORTANTE: Se non hai una casella PEC o hai bisogno di assistenza, rivolgiti alle sedi territoriali Adiconsum e fai valere i tuoi diritti.

#FacciamoCrescereTutele

L’Autovelox non è omologato? Il verbale è annullato!

20 Febbraio 2019

L’autovelox è uno strumento molto importante per la polizia stradale, si tratta di un rilevatore di velocità in grado di percepire se l’automobilista si sta muovendo a velocità superiore rispetto a quella consentita.

Il problema, come sostengono molti consumatori, è che alcune volte l’autovelox diventa uno strumento “strategico” per rimpinguare le casse comunali a spese degli automobilisti.

Immaginate, poi, come dovrebbe reagire un automobilista se scoprisse che l’apparecchiatura utilizzata per multarlo non è stata nemmeno omologata, ma solamente approvata dal Ministero competente.

Non si tratta di una mancanza da poco: l’omologazione mancata ha spinto il Giudice di Pace di Milano ad annullare alcuni verbali; l’autovelox, infatti, violava l’art. 142 del Codice della Strada.

Omologazione sì/Omologazione no

Il centro della vicenda sta proprio qui: l’art. 142 del Codice della strada stabilisce che gli strumenti per misurare i limiti di velocità siano opportunatamente omologati.

Il punto è che nell’art. 345 del Regolamento di esecuzione, sempre riferito allo stesso articolo, si stabilisce che le apparecchiature devono essere approvate dal Ministero dei lavori pubblici.

Sorge quindi spontaneo un dubbio: omologare e approvare possono, come sostiene il Ministero dell’Interno, essere considerati sinonimi?

Il Giudice di Pace ha dimostrato che la scelta di utilizzare due termini diversi ha un significato ben preciso: l’approvazione e l’omologazione sono due cose ben distinte e richiedono procedure diverse; a sostegno di tale tesi è stato citato l’articolo 192 del Codice:

  • L’approvazione è la “richiesta relativa a elementi per i quali il presente regolamento non stabilisce le caratteristiche fondamentali o particolari prescrizioni”
  • L’omologazione è “la rispondenza e la efficacia dell’oggetto alle prescrizioni stabilite dal presente regolamento”.

IMPORTANTE: In caso di contestazioni di multe per violazioni del Codice della Strada, rivolgiti alle sedi territoriali Adiconsum per essere assistito

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Vuoi chiedere un prestito personale? Prima scopri con Adiconsum qual è la tua posizione creditizia

Vuoi chiedere un prestito personale? Prima scopri con Adiconsum qual è la tua posizione creditizia

19 Febbraio 2019

Può capitare di ritrovarsi, a causa di eventi inaspettati, a corto di liquidità e di dover ricorrere al un prestito personale.

Che cos’è il prestito personale

Si tratta di una forma di finanziamento, cioè di una somma di denaro erogata da una banca o da un intermediario finanziario su richiesta del consumatore.

Quali requisiti per ottenere un prestito personale

Fondamentale è la capacità di rimborso, basata sulla documentazione reddituale disponibile. Lo dice la parola stessa; si tratta di un prestito e come tale la somma ricevuta in prestito va restituita a determinate condizioni.

Il prestito non viene erogato:

  • in mancanza della necessaria capacità di rimborso
  • in presenza di ulteriori contratti di finanziamento che impegnano oltre un terzo del proprio reddito disponibile
  • in caso di protesti
  • in caso di segnalazioni negative da parte dei c.d. SIC-Sistemi di Informazione Creditizia (ex Centrali rischi).

Caratteristiche del prestito personale

  • Può variare da 3.000 a 50.000 euro
  • Solitamente le rate per la restituzione del prestito hanno cadenza mensile.

 Cosa fare prima di chiedere un prestito personale

Prima di scegliere il professionista con cui sottoscrivere un prestito personale, è necessario leggere bene il contratto e studiare il modulo informativo IEBCC/SECCI che gli intermediari devono obbligatoriamente pubblicare sul loro sito o consegnare in agenzia. In caso di assistenza nella sua comprensione, puoi rivolgerti alle sedi territoriali Adiconsum.

Oltre ad aiutarti con i comparatori online per la scelta dell’istituto di credito più vantaggioso, è importante che tu conosca alcuni termini e il loro significato:

TAN = Tasso Annuale Nominale

Esprime il tasso di interesse applicato, ma non le spese. 

TAEG = Tassi Annuo Effettivo Globale

Il TAEG rappresenta il costo effettivo del prestito che il cliente deve restituire all’intermediario ed è espresso in percentuale. Il costo comprende interessi, costi ed oneri accessori. Grazie al TAEG è possibile confrontare le offerte di finanziamento a parità di importo e durata.

Imposta di bollo

Una tassa da versare allo Stato (spesso viene accorpata alla prima rata del prestito)

Spese per l’invio di comunicazioni

Come suggerisce il nome, si tratta delle spese per l’invio delle comunicazioni che riceverai (es. estratto conto).

Come potrai immaginare, i due fattori che influenzano maggiormente l’importo delle rate del tuo prestito sono TAN e TAEG; il valore di questi due rendimenti non deve mai superare il 25%, un valore oltre il quale si passa da prestito a usura.

Altri fattori da non sottovalutare

Si tratta di servizi extra offerti dagli istituti di credito quali:

  • Imposta di bollo a carico dell’istituto di credito
  • Niente spese per l’invio di comunicazioni
  • Costi di estinzione anticipata ridotti (la legge prevede che, in ogni caso, i costi di estinzione anticipata non possano superare l’1% della somma ricevuta)
  • Assicurazione sul credito facoltativa.

Il contratto del prestito personale

Deve contenere:

  • indicazione della somma erogata e delle modalità di erogazione
  • il TAN
  • il TAEG
  • Costi e commissioni, compresi quelli per pagamento ritardato delle rate, ecc.
  • Ammontare delle rate e loro scadenza
  • Eventuali assicurazioni e garanzie richieste.

IMPORTANTE

Prima di chiedere un prestito personale o anche un mutuo informati sulla tua posizione creditizia. Se sei un iscritto Adiconsum, tale ricerca è gratuita, come anche le eventuali modifiche o cancellazioni nel caso durante l’acceso si riscontrino degli errori nelle banche dati dei Sistemi di Informazione Creditizia. Clicca qui per scoprire di che si tratta.

 

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Buoni postali, ancora una vittoria di Adiconsum: fatti recuperare 18mila euro ad una nostra iscritta di Verona

Buoni postali, ancora una vittoria di Adiconsum: fatti recuperare 18mila euro ad una nostra iscritta di Verona

19 Febbraio 2019

Continuano ad aumentare i consumatori che, grazie all’intervento di Adiconsum, sono riusciti a recuperare i propri soldi.

Questa volta è stata una consumatrice veronese a riscattare ben 18.000 euro, frutto di alcuni buoni postali (serie Q/P) emessi nel 1986 e scaduti a fine 2016.

Poste Italiane, la società che aveva emesso i buoni, si rifiutava di riconoscere i rendimenti indicati, danneggiando i risparmiatori che avevano bloccato parte del proprio denaro nella speranza di trarne un guadagno.

Dopo aver ricevuto risposta negativa ai reclami presentati dalla consumatrice con l’aiuto di Adiconsum Verona, la nostra sede territoriale si è subito rivolta all’Arbitro Bancario Finanziario di Milano per avere giustizia.

La risposta dell’Autorità competente ha dato ragione all’iscritta Adiconsum che potrà così incassare un assegno di 18.000 euro, cioè la differenza tra la cifra inizialmente liquidata e l’importo effettivamente dovuto in base al calcolo degli interessi maturati.

Iscriverti ad Adiconsum è un’opportunità per far valere i tuoi diritti di consumatore.

Per iscriverti clicca qui

Calcio: Antitrust condanna Sky a pagare 7 mln di euro

18 Febbraio 2019

Si è conclusa con una condanna l’istruttoria avviata dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato sul pacchetto calcio di Sky della stagione 2018/2019.

La piattaforma, infatti, ha omesso di comunicare ai propri abbonati che il pacchetto calcio non prevedeva più la visione di tutte le partite del campionato di serie A, ma solo di 7 su 10 per ciascuna giornata di campionato (tra l’altro allo stesso prezzo). Le altre 3, infatti, sono visibili grazie ad un altro abbonamento su un’altra piattaforma, quella di Dazn.

L’Antitrust ha, quindi, condannato Sky per pubblicità ingannevole nei confronti dei consumatori. Inoltre, ha rilevato anche una pratica aggressiva. La società, infatti, non ha permesso al consumatore di scegliere liberamente se continuare ad essere abbonato al pacchetto calcio oppure no. In caso di rinuncia al pacchetto calcio, il consumatore avrebbe dovuto continuare a pagare gli addebiti e nel caso di recesso dal contratto pagare pesanti sanzioni.

La sanzione comminata dall’Antitrust è di 7 milioni di euro, ma basterà a dissuadere Sky dal ripetere queste disdicevoli condotte in futuro?

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Bollette luce/gas: i trucchi per risparmiare energia e non rinunciare al confort

Bollette luce/gas: i trucchi per risparmiare energia e non rinunciare al confort

18 Febbraio 2019

Il 18 febbraio ricorre la Giornata internazionale del Risparmio energetico, un evento che ci ricorda nuovamente l’importanza di gestire bene le risorse che abbiamo a disposizione. Molto spesso, infatti, ignoriamo l’enorme impatto ambientale dei nostri consumi sul pianeta.

Il risparmio energetico è la soluzione! Non si tratta di dover rinunciare all’energia elettrica ma, al contrario, comprendere come ottimizzarne l’uso, puntando sulle grandi possibilità che l’innovazione ci offre.

Il vantaggio, tra l’altro, non si limita “solamente” all’ambiente e alla salute di tutti gli esseri viventi; c’è anche, infatti, un fattore di risparmio sulle bollette.

Se ognuno di noi si impegnasse a fare la sua parte, la sostenibilità diventerebbe la più grande fonte di ricchezza del nostro Paese e di tutti i paesi del mondo.

Ecco cosa puoi fare:

  • Scegli elettrodomestici ad alto risparmio energetico (A+, A++)
  • Spegni sempre i dispositivi in standby
  • Spegni le luci quando non sono necessarie
  • Evita di utilizzare troppo condizionatori e climatizzatori
  • Disattiva il Wi-fi, bluetooth e Gps del cellulare quando non li usi (consumano molta energia)

Nella maggior parte dei casi, gli sprechi energetici sono dovuti proprio a delle dimenticanze: luci lasciate accese, frigoriferi lasciati con lo sportello aperto, lavatrici utilizzate per pochi panni alla volta.

Inoltre, d’inverno, risparmiare energia significa anche evitare di disperdere il calore. Pertanto:

  • Chiudi bene le finestre
  • Esegui un check up termico dell’appartamento: controlla gli spifferi sotto la porta e sotto le finestre che conducono aria fredda nella tua abitazione
  • Copri gli spifferi utilizzando gli isolati termici che puoi comprare dal ferramenta o, se preferisci le soluzioni più “rustiche”, puoi realizzare un “salame” paraspifferi utilizzando un calzino e vecchi fogli di giornale.

A noi sembrano piccole dimenticanze, ma sommate insieme rischiano di stravolgere per sempre il futuro di questo splendido pianeta.

#aTelaScelta

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Festa Nazionale del Gatto: criticità del cibo per animali. Consigli su come acquistarlo in sicurezza

Festa Nazionale del Gatto: criticità del cibo per animali. Consigli su come acquistarlo in sicurezza

15 Febbraio 2019

Domenica 17 febbraio è la Festa nazionale del Gatto (quella mondiale si celebra invece l’8 agosto), un evento interamente dedicato ai nostri amici a quattro zampe.

Si tratta di una passione che riguarda buona parte della popolazione: secondo i dati Eurispes, quasi una famiglia italiana su 3 possiede un animale domestico.

Oggi, in particolare, volgiamo darti qualche informazione sul cibo per animali.

Forse non ci hai fatto caso, ma il contenuto netto delle confezioni di croccantini e delle scatolette ha subito piccole variazioni in negativo.

A prima vista il calo sembra insignificante, ma se consideriamo che i prezzi rimangono gli stessi (quando non aumentano) ci accorgiamo che il produttore “guadagna” un profitto extra, mentre noi siamo costretti a comprare maggiori quantità di prodotto e continuiamo a chiederci come mai il nostro animale domestico sia diventato così famelico.

Come faccio a risparmiare senza rinunciare alla qualità?

La prima regola è fare attenzione alla ripartizione tra le componenti del prodotto; molto spesso, pur mantenendo lo stesso peso netto, i produttori cambiano l’equilibrio tra i vari elementi contenuti nel cibo per animali, privilegiando quelli meno costosi a scapito degli altri.

In pratica, si tratta di leggere l’etichetta.

Un secondo suggerimento è controllare sempre il prezzo al kg, per semplificare il confronto tra due beni di peso differente.

Per quanto riguarda la sicurezza degli alimenti, possiamo stare tranquilli, le filiere di produzione, trasporto e vendita sono soggette ad attenti controlli.

A cosa devo fare attenzione

Per rendere più appetibili alcuni alimenti rispetto ad altri concorrenti, molti professionisti del pet food utilizzano degli olii per rendere il cibo più appetibile dall’animale; il problema è che non sempre il piatto più “buono” sia anche quello più salutare.

Ancora una volta dobbiamo affidarci all’etichetta e controllare:

  • presenza anomala di glutammati in grandi quantità
  • presenza anomala di ceneri in grandi quantità.

 

 

 

Come prenotare lo sportello INPS con l’app Inps Mobile

15 Febbraio 2019

Per il momento, è possibile prenotare l’accesso allo sportello ad un orario prefissato solo per la giornata in corso attraverso l’app “Inps Mobile”. In via sperimentale, la prenotazione per le giornate successive è possibile in alcune sedi Inps della Puglia, ma il servizio sarà gradualmente esteso a tutta Italia.

 Come prenotare con l’app

  • Accedi al servizio “Sportelli di sede”
  • Cerca la sede che ti interessa
  • Clicca su “Prenota ticket”
  • Recati allo sportello mostrando all’operatore il ticket digitale generato dall’app.

 

IMPORTANTE: Il servizio di prenotazione per l’accesso agli sportelli, utile per eliminare le code e i tempi di attesa, è disponibile anche tramite il portale dell’INPS. L’accesso alle prenotazioni prevede l’inserimento delle proprie credenziali Inps o di quelle SPID o della Carta Nazionale dei Servizi (CNS)

Ricordiamo che i numeri per mettersi in contatto con il Contact Center Inps sono:

  • 803 164 Numero verde gratuito da telefono fisso
  • 164 164 da cellulare

Congedo per i papà: proroga 2019 e novità

15 Febbraio 2019

Come previsto dalla Legge di Bilancio, il congedo papà è stato prorogato anche per l’anno 2019, con una piccola sorpresa in più: durata di congedo aumentata a cinque giorni e la possibilità di accedere a un giorno di congedo facoltativo in più.

A chi si rivolge

Possono usufruire del congedo i padri lavoratori dipendenti che hanno presentato domanda di congedo obbligatorio a seguito di nascite, adozioni e affidamenti avvenuti durante il 2019.

Come funziona il Congedo

Il padre del bambino ha diritto ad un congedo di cinque giorni da utilizzare entro i primi cinque mesi di vita o dall’ingresso in famiglia/in Italia del minore.

L’indennità è pari al 100% della retribuzione giornaliera del lavoratore moltiplicata per i giorni di congedo.

Il giorno facoltativo

Come accennato, è possibile accedere a un giorno di congedo facoltativo in più; in realtà si tratta di uno “scambio”, in quanto il padre fruisce di questo giorno extra al posto della madre (per questo è necessario che i due neo-genitori siano entrambi d’accordo).

La presentazione della domanda

  • Se il pagamento delle indennità è erogato direttamente dall’INPS, il lavoratore deve presentare domanda all’INPS
  • Se il datore di lavoro anticipa il pagamento delle indennità, allora non bisogna rivolgersi all’INPS. È comunque necessario comunicare in forma scritta al proprio datore di lavoro la fruizione del congedo
  • Il padre deve comunicare le date di congedo con un preavviso di almeno 15 giorni. Se il congedo viene richiesto in concomitanza con la nascita, bisogna comunicarlo almeno 15 giorni prima della data presunta del parto

Come presentare domanda di congedo all’INPS

  • Rivolgendoti al CAF
  • Attraverso il numero verde dell’INPS: 803 164 da telefono fisso 06 164 164 da cellulare
  • Sul sito dell’INPS accedendo con credenziali/Spid

Per i nati nel 2018

I giorni di congedo obbligatorio riservati ai padri restano 4, anche se il padre del minore decide di utilizzarli nell’anno 2019 (ricordiamo che c’è una finestra di tempo pari a 5 mesi dalla nascita/entrata in famiglia del minore per accedere al congedo).

  • Nascita/affidamento dal 1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2019 = 4 giorni di congedo
  • Nascita/affidamento dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 = 5 giorni di congedo

Carta Acquisti: nuovi requisiti reddituali e di ISEE e nuova Modulistica

14 Febbraio 2019

Conosci la Carta Acquisti? Si tratta di una carta di pagamento elettronica, una forma di sostegno per aiutare le persone over 65 e le famiglie con bambini al di sotto dei 3 anni, in possesso dei requisiti, a pagare spese alimentari, sanitarie e bollette di luce/gas.

Ogni due mesi, sulla Carta l’INPS carica 80 euro (40 euro/mese). Nel 2019 i mesi di ricarica della Carta saranno: gennaio, Marzo, Maggio, Luglio, Settembre, Novembre. I giorni di accredito sono variabili, anche se di solito avviene entro la prima decade del mese.

Usarla è facile e comporta anche alcuni interessanti vantaggi: basta recarsi nei negozi convenzionati per accedere a sconti e tariffe elettriche agevolate (scarica la lista dei negozi convenzionati).

I requisiti

Variano a seconda della fascia d’età di appartenenza: 

  • Bambini sotto i 3 anni di età la soglia ISEE massima è di 6.938,78 euro per l’anno 2019
  • Cittadini tra i 65 e i 69 anni un reddito per l’anno 2019 superiore a 6.938,78 euro e un ISEE, sempre per l’anno 2019, inferiore a 6.938,78
  • Cittadini over 70 la soglia ISEE massima è sempre di 6.938,78 euro, ma, a differenza della fascia 65/70, l’importo complessivo dei redditi non deve superare i 9.251,71 euro.

È necessario specificare che vi sono anche ulteriori requisiti basati sul possesso di beni mobili e immobili:

  • non possedere più di due veicoli
  • più di 1 utenza elettrica ed 1 non domestica o più di 2 utenze del gas
  • più di 1 immobile ad uso abitativo con quota uguale o superiore al 25% o ad uso non abitativo o di categoria catastale C7 con una quota uguale o superiore al 10%
  • non essere titolari di un patrimonio mobiliare superiore a 15.000.

Inoltre, è necessario che il beneficiario della Carta Acquisti non fruisca di vitto assicurato dallo Stato (per approfondire, consulta la sezione dei requisiti sul sito del MEF o dell’INPS (Over 65minori di 3 anni).

Come fare richiesta

Scarica e compila i moduli di richiesta Over 65 o – minori di 3 anni e presentali, insieme a tutta la documentazione necessaria, all’Ufficio postale. Sarà, infatti, Poste italiane ad inoltrare la domanda all’INPS. L’Istituto di Previdenza provvederà ad informare il richiedente sull’esito della richiesta. In caso di esito positivo, indicherà nella comunicazione anche l’ufficio postale dove ritirare la Carta. In caso di esito negativo elencherà le motivazioni del respingimento. Il sussidio sarà comunque erogato dall’INPS.

Per maggiori info, visitare:

  • il sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze
  • il sito dl Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

oppure contattare:

  • il Numero Verde di Poste Italiane 800 666 888
  • il Contact Center dell’INPS Numero Verde 803 164 (da telefono fisso) o 06 164 164 (da cellulare).
  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Cartelle per contributi INPS sotto i 1.000 euro non versati: per il loro stralcio si attende il Ministero del Lavoro

Cartelle per contributi INPS sotto i 1.000 euro non versati: per il loro stralcio si attende il Ministero del Lavoro

14 Febbraio 2019

Il Decreto fiscale (Legge 136/2018), conosciuto anche come “pace fiscale” ha cancellato le mini-cartelle, quelle cioè con importi inferiori a 1.000 euro, calcolati fino al 24 ottobre 2018, e risalenti al periodo compreso tra il 2000 e il 2010. Il provvedimento ha riguardato circa 13 milioni di contribuenti per un valore di 32 miliardi di euro. Si è trattato per lo più di crediti non più esigibili perché a carico di contribuenti nullatenenti, falliti o deceduti di imprese che hanno cessato l’attività.

Il tetto dei 1.000 euro è dato dall’insieme del capitale + gli interessi + le sanzioni.

Rimangono, invece, ancora in sospeso le posizioni debitorie riguardanti i contributi non versati all’INPS, per cui si attende un’interpretazione definitiva del Ministero del Lavoro.

IMPORTANTE

Ricordiamo che all’annullamento delle mini-cartelle ha provveduto in automatico l’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 31 dicembre scorso; la verifica dell’avvenuto stralcio spetta, invece, al contribuente, accedendo all’Area Riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione attraverso una delle quattro modalità previste dall’Agenzia:

  • SPID
  • Credenziali Agenzia delle entrate
  • Credenziali INPS

Cosa succede a chi ha pagato le cartelle/multe prima del 24 ottobre 2018

  • Le somme pagate NON verranno restituite.

Cosa succede a chi ha pagato dopo il 24 ottobre 2018

Le somme andranno:

  • ai debiti eventualmente inclusi nella definizione agevolata prima del versamento
  • ai debiti scaduti o in scadenza
  • in caso di assenza di debiti, le somme versate saranno rimborsate.

ISEE: la DSU emessa entro il 31 agosto sarà valida fino a 31 dicembre 2019

13 Febbraio 2019

La DSU-Dichiarazione Sostitutiva Unica, ossia il documento contenente dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare, necessaria ai fini dell’attestazione ISEE (Indicatore Socio Economico Equivalente), presentata nel 2019 avrà validità fino al 31 dicembre 2019 e non fino al 31 agosto 2019 come stabilito dal Decreto legislativo 147/2017. La proroga è stata decisa dal Decreto Legge 4/2019.

In virtù di tale decreto legge, pertanto:

  • le DSU già emesse con l’indicazione di validità fino al 31 agosto 2019 sono state già aggiornate sul portale con la nuova scadenza;
  • le attestazioni ISEE già rilasciate con data di scadenza al 31 agosto 2019, saranno invece considerate valide fino al 31 dicembre 2019.

ATTENZIONE

Le DSU richieste dal 1° settembre 2019 riprenderanno la validità sancita dal D. Lgs. 147/2017 cioè fino al 31 agosto di ogni anno.

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Polizza Rc auto fasulla: non sottoscriverla con il sito assicurazionifast.com

Polizza Rc auto fasulla: non sottoscriverla con il sito assicurazionifast.com

13 Febbraio 2019

L’IVASS, l’Istituto di Vigilanza delle Assicurazioni Private, ha chiesto l’oscuramento di www.assicurazionifast.com, un sito truffaldino che commercializza false polizze r.c. auto, attribuite a professionisti che ne hanno espressamente disconosciuto l’autenticità.

Come se non bastasse, il sito indica un falso numero d’iscrizione al Registro degli intermediari.

Attualmente, il sito è ancora in chiaro ed è per questo molto importante che i consumatori siano informati.

Come difendersi da una falsa polizza

Prima di sottoscrivere una polizza Rc auto

  • Consulta sul sito dell’IVASS:
  • gli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia (elenchi generali ed elenco specifico per la r. c. auto);
  • l’elenco degli avvisi relativi ai Casi di contraffazione, Società non autorizzate ed ai Siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione;
  • il Registro unico degli intermediari assicurativi e dell’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea.

Inoltre, verifica che:

  • il beneficiario del pagamento del premio sia un intermediario iscritto al RUI;
  • in caso di richiesta di pagamento del premio a favore di carte di credito prepagate/ricaricabili e/o di conti bancari (anche on-line), l’intermediario iscritto nel RUI sia il titolare della carta o del conto.

IMPORTANTE: Firmando una polizza contraffatta, non risulti assicurato e la tua vettura, risultando priva dell’Rc auto, obbligatoria per legge, non può circolare, pena una salata sanzione.

Per informazioni e chiarimenti, puoi consultare il Call Center IVASS al numero verde

800-486661 dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 14.30 e segnalare la compagnia assicuratrice fasulla anche alle sedi territoriali Adiconsum.

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Bonus casa: prorogata la data per presentare la documentazione dei lavori effettuati nel 2018

Bonus casa: prorogata la data per presentare la documentazione dei lavori effettuati nel 2018

13 Febbraio 2019

A causa di un breve inconveniente tecnico al sito ristrutturazioni 2018, l’ENEA-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile- ha posticipato al 21 febbraio 2019 il termine ultimo per l’invio della documentazione relativa alle detrazioni “Bonus Casa” per i lavori effettuati prima del 21 novembre 2018.

Attualmente, il sito è operativo e funzionante.

 

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Truffe telefoniche: come difendersi. Dalle “ping call” alle telefonate di sedicenti impiegati di banca

Truffe telefoniche: come difendersi. Dalle “ping call” alle telefonate di sedicenti impiegati di banca

12 Febbraio 2019

Le truffe telefoniche sono sempre all’ordine del giorno; quante volte ti è capitato di ricevere chiamate da sconosciuti o da sedicenti impiegati di banche o altri sevizi e, non sapendo chi fossero, hai saggiamente attaccato la cornetta?

Esistono, però, anche persone più vulnerabili a queste truffe che ogni volta rischiano di cadere in questi infidi tranelli.

Oggi, in particolare, ti vogliamo parlare di due raggiri molto comuni e di cosa fare per difenderti.

Ping Call: la chiamata sconosciuta

Il telefono squilla. A chiamare è un numero sconosciuto o con un prefisso che non hai mai visto prima; fai per rispondere ma chiunque sia all’altro capo della cornetta ha già attaccato.

Ora inizi ad avere dei dubbi e a chiederti se sia il caso di telefonare a quel numero per sapere di chi si tratti.

NON FARLO.

Richiamare quel numero ti potrebbe azzerare il credito telefonico! Questa truffa, meglio conosciuta come “Ping Call”, è spesso utilizzata per commettere furti.

È anche vero, tuttavia, che alcune di queste chiamate truffaldine possono arrivare anche da numeri italiani; sorge quindi spontaneo chiedersi: come mi difendo?

Ecco qualche suggerimento:

  • Non richiamare mai un numero che non conosci; al limite aspetta che sia quel numero a telefonarti nuovamente
  • Bloccare, dalle impostazioni del cellulare o attraverso delle apposite App, il numero chiamante. Clicca qui per conoscere come installare correttamente un’app.

La truffa del sedicente bancario, fornitore di servizi, etc..

Stavolta chi si trova dall’altra parte della cornetta, dopo averci chiamato, si presenta come un impiegato/a di una banca, di qualche utenza o, addirittura, come un poliziotto.

Con toni allarmanti, l’individuo ci chiede di fornirgli alcuni dati personali: dal nome e cognome alle password bancarie o dei social.

Ovviamente non bisogna dare assolutamente alcun tipo d’informazione. Nessuno verrà mai a chiedervi informazioni personali via telefono né la polizia né le banche né gli operatori di servizi.

Nel caso dovessi ricevere una chiamata di questo tipo:

  • Non rispondere alle insistenti richieste, attacca la cornetta
  • Se vuoi verificare che la tua banca/operatore ti abbiano contattato, cerca nel sito internet ufficiale il numero del servizio clienti e rivolgiti esclusivamente a loro.

In conclusione: a fornire i tuoi dati personali durante una chiamata hai tutto da perdere e nulla da ottenere!

 

Stop ai farmaci falsificati: nuove regole per una maggior tutela dei malati

12 Febbraio 2019

Tra tutti i tipi di falsificazione, quello dei medicinali è forse il più odioso perché si scaglia contro persone che soffrono di problemi di salute, illudendoli con false promesse e, molto spesso, compromettendo le già precarie condizioni del paziente.

In occasione della giornata mondiale del malato, riportiamo un’importante iniziativa della Commissione Europea per contrastare la vendita di questi subdoli prodotti.

Dal 9 febbraio, infatti, tutte le confezioni dei medicinali soggetti a prescrizione dovranno riportare un codice a barre bidimensionale e un dispositivo anti-manomissione. Spetterà alle farmacie (anche a quelle online) verificare l’autenticità dei prodotti prima di poterli mettere in commercio.

Le nuove norme attuano la fase finale della direttiva sui medicinali falsificati, adottata nel 2011; l’obiettivo è di garantire che nell’UE siano venduti solamente medicinali sicuri, di qualità e facilmente tracciabili.

I medicinali prodotti prima del 9 febbraio 2019

I farmaci prodotti prima dell’entrata in vigore delle nuove norme potranno essere ancora venduti fino alla data di scadenza. In questo caso, spetterà a farmacisti e ospedali verificare l’autenticità delle medicine.

IMPORTANTE

Secondo le norme previste dal Ministero della Salute è, infatti, vietato commercializzare farmaci attraverso:

  • app per smartphone e tablet
  • piattaforme di e-commerce
  • siti web intermediari di piattaforme tecnologiche che dal prodotto, scelto dall’utente, risalgono a un venditore selezionato dal sistema.

Vendita online dei farmaci

La vendita online di farmaci riguarda solo quelli senza prescrizione medica e può essere fatta solo dalle farmacie online autorizzate che sono riconoscibili dal consumatore perché espongono in homepage il logo stabilito dal Regolamento europeo di esecuzione n. 699/2014, come riportato di seguito:

 

 

Focus sulle “Gift Card”: consigli per l’uso

12 Febbraio 2019

Trovare il regalo giusto per una persona non è sempre semplice, c’è sempre il rischio di fare qualcosa che magari non sarà apprezzato; pensiamo, ad esempio, ai vestiti: nel caso il nostro destinatario volesse cambiare colore o modello dopo aver ricevuto un maglione di gusto discutibile, non è detto che sia sempre possibile fare il cambio (la decisione, infatti, spetta al venditore).

“Per fortuna esistono le gift card!” potresti affermare, ma siamo sicuri che queste carte prepagate siano sempre convenienti?

Se da una parte regalare una carta regalo contenente un determinato credito potrebbe sembrare più raffinato della vecchia busta con i soldi, dall’altra ci troviamo a fronteggiare delle condizioni d’uso stabilite dal negoziante che potrebbero presentare clausole vessatorie, informazioni ingannevoli e altre pratiche commerciali scorrette.

 

Come difenderti

L’unico modo per evitare problemi è di controllare le condizioni d’uso; in particolare fai attenzione a questi punti:

  • modalità di attivazione: può essere online oppure no
  • inizio dell’attivazione: a volte parte al momento dell’acquisto della carta o dal momento del primo acquisto o dall’attivazione online
  • durata e scadenza: se illimitate o con durata di quanti giorni/mesi
  • possibilità di rimborso in caso di non utilizzo
  • proroga del tempo di validità in caso di non utilizzo nel tempo prestabilito
  • possibilità di utilizzare tutto in una volta l’importo caricato o in più acquisti
  • possibilità di avere soldi in contanti nel caso di non utilizzo o del credito residuo per mancati acquisti
  • presenza e modalità di esercitare il diritto di recesso
  • indicazione dei termini della garanzia legale
  • modalità di presentazione di un reclamo e sua gestione
  • possibilità di ricorrere in conciliazione in caso di contenzioso, verificando eventuali accordi presi con le Associazioni Consumatori
  • indicazione del Foro competente per dirimere eventuali controversie che deve essere quello di residenza del consumatore
  • cambio del prodotto e spese di spedizione
  • termini di consegna del prodotto (nel caso l’utilizzo della card sia online)
  • pagamento di eventuali penali.

 

Assicurati, quindi, che la gift card che intendi regalare sia un prodotto rispettoso degli standard di trasparenza e attenzione al cliente. Darà ancor più valore al dono che vuopi regalare, perché frutto di una scelta oculata.

Diamanti investiti tramite IDB: invia il Modulo entro l’8 marzo

8 Febbraio 2019

Torniamo a parlare di diamanti da investimento, un tema che da molto tempo ha causato non pochi problemi ai risparmiatori, soprattutto se consideriamo che, negli ultimi anni, alcuni professionisti del settore, tra cui Intermarket Diamond Business (IDB), sono stati sanzionati dall’Antitrust per aver fornito informazioni poco trasparenti e ingannevoli sull’effettivo mercato di questo bene-investimento.

Pochi giorni fa, Intermarket Diamond Business è fallita e risparmiatori si sono giustamente preoccupati per i propri soldi.

Se hai investito in diamanti tramite IDB, puoi recuperare le tue pietre preziose: infatti, come ha spiegato il Curatore fallimentare, i diamanti dei consumatori non saranno registrati tra i beni sequestrati e quindi potranno essere recuperati ai sensi dell’art 87-bis Legge Fallimentare.

Cosa fare per recuperare le pietre?

È necessario contattare il Curatore fallimentare utilizzando l’apposita casella PEC di riferimento f41.2019milano@pecfallimenti.it e allegare la seguente documentazione:

  • Modulo di richiesta compilato
  • Copia del contratto di acquisto
  • Copia del codice identificativo della pietra
  • Copia del contratto di deposito.

 

Attenzione: I documenti dovranno essere in formato pdf e ognuno in uno specifico allegato.

Es. Allegato modulo.pdf / Allegato contratto.pdf / Allegato codice.pdf /Allegato contratto.pdf

 

Entro quando?

  • L’ultima data utile per l’invio del Modulo di richiesta è: Venerdì 8 marzo.

IMPORTANTE: Se non hai una casella PEC o hai bisogno di assistenza, rivolgiti alle sedi territoriali Adiconsum e fai valere i tuoi diritti.

 

#FacciamoCrescereTutele

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Auto: a seconda di quella che compri o paghi l’ecotassa o ricevi l’ecobonus

Auto: a seconda di quella che compri o paghi l’ecotassa o ricevi l’ecobonus

7 Febbraio 2019

Con la Legge di Bilancio 2019 è stata approvata, l’ecotassa, un sistema che ha come scopo quello di penalizzare le auto ad alte emissioni e favorire l’acquisto di veicoli ecologici.

Differentemente da quanto previsto sulle prime bozze, a pagare di più saranno solamente auto di lusso e SUV (si salvano, quindi, tutte le automobili di piccola cilindrata).

 

L’Ecotassa

Chiariamo meglio la situazione in vigore dal 1° marzo 2019 al 21 dicembre 2021:

Emissioni Importo ecotassa
Da 161 a 175 g CO2/km 1.100 euro
Da 176 a 200 g CO2/km 1.600 euro
Da 201 a 250 g CO2/km 2.000 euro
Sopra 250 g CO2/km 2.500 euro

 

L’Ecobonus

Oltre alla penalizzazione delle vetture più inquinanti, la Legge di Bilancio prevede anche degli incentivi per chi acquista veicoli a basse emissioni.

L’Ecobonus è suddiviso in 3 fasce:

Emissioni Importo Bonus
con rottamazione
Importo Bonus

senza rottamazione

0-20 g CO2/km 6.000 euro 4.000 euro
21-70 g CO2/km 2.500 euro 1.500 euro

 

Attenzione: le autovetture che usufruiscono del bonus devono avere un valore inferiore a 50.000 euro + IVA.

 

Le detrazioni per le wall box

Sono previste anche alcune agevolazioni fiscali per le wall box domestiche e per le colonnine condominiali per la ricarica privata.

Nello specifico, stiamo parlando di una detrazione d’imposta lorda del 50% che si applica alle spese sostenute per l’infrastruttura di ricarica e/o per la modifica dell’impianto elettrico per aumentarne la portata fino a 7 kW.

L’agevolazione non può superare i 3.000 euro complessivi ed è valida per le opere effettuate dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021.

Bollo auto scontato del 50%? Scopri se ne hai diritto

7 Febbraio 2019

A partire da quest’anno, le auto di età compresa tra i 20 e i 29 anni potranno accedere ad uno sconto del 50% sul bollo; a reintrodurre questa agevolazione è la nuova legge di bilancio.

Ma siamo davvero sicuri che basti avere un’auto con parecchi lustri alle spalle per dimezzare l’importo della tassa automobilistica? In realtà non è così, basta informarsi un po’ per capire che esistono dei limiti abbastanza stringenti.

Ecco, quindi, i requisiti necessari per pagare di meno il bollo:

  • Età dell’auto tra i 20 e i 29 anni
  • Certificato di rilevanza storica, rilasciato dall’ASI (Automotoclub Storico Italiano)
  • Annotazione di storicità sulla carta di circolazione rilasciata dalla Motorizzazione civile.

IMPORTANTE: per ottenere le certificazioni richieste, il veicolo deve avere un suo valore storico ed essere conservato in ottime condizioni.

Mutui casa: risorse del Fondo Consap fino a fine febbraio

7 Febbraio 2019

Continuano a crescere le richieste di mutuo per la prima casa al Fondo Consap. Nel solo mese di dicembre, ne sono arrivate 5.100 e, nel solo 2018, 250 al giorno, per un totale di 121.580 domande pervenute, di cui 105.646 accolte. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrebbe sbloccare a breve l’ultima tranche dei 650 milioni di euro previsti dalla legge di istituzione del Fondo.

Fino a quando questo non avverrà, fonti della Concessionaria fanno sapere che le risorse del Fondo termineranno a fine febbraio.

Il Fondo, essendo rotativo, rimarrà comunque attivo grazie al rientro delle rate pagate dai mutuatari, ma se il trend delle domande si manterrà così alto, si prevede che il Fondo avrà una ridotta autonomia e sarà necessario compilare una lista d’attesa.

Nonostante la Legge di Bilancio 2019 non abbia previsto il rifinanziamento del Fondo Consap mutui prima casa, essa ha comunque previsto la possibilità della Cassa Depositi e Prestiti di intervenire per incrementare la misura massima della garanzia. Per questo intervento i tempi si annunciano piuttosto lunghi.

 

Requisiti per accedere al Fondo

Tutti possono accedere al mutuo, anche se vengono fatte rientrare in una lista di Priorità le seguenti categorie:

  • giovani coppie

nuclei familiari monogenitoriali con figli minori

  • giovani titolari di un rapporto di lavoro atipico
  • affittuari di alloggi di proprietà degli enti di edilizia residenziale pubblica (ex Istituto Autonomo Case Popolari-IACP).

IMPORTANTE: Vincolo imprenscindibile è il non possesso di altri immobili ad uso abitativo salvo quelli acquisiti per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori, e in uso, a titolo gratuito, a genitori o fratelli.

 

Importo del mutuo

  • Non superiore a 250 mila euro

Quanto copre il Fondo

  • Fino al 50% della quota capitale del mutuo ipotecario chiesto

Quali tassi vengono applicati

  • Tasso calmierato ossia un Tasso Effettivo Globale (TEG) non superiore al Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM), pubblicato trimestralmente dal Ministero dell’Economia.
  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Adiconsum firma il protocollo d’intesa con i professionisti della reputazione professionale

Adiconsum firma il protocollo d’intesa con i professionisti della reputazione professionale

6 Febbraio 2019

Per i consumatori avere la certezza di affidarsi a un professionista qualificato è fondamentale: troppo spesso le fake news che circolano online e offline influenzano erroneamente le nostre percezioni, portandoci a scelte che non sempre si dimostrano azzeccate.

A rimetterci, quindi, non è solamente il professionista che viene erroneamente “etichettato”, ma soprattutto il consumatore che non dispone di strumenti affidabili per scegliere in totale libertà.

Partendo da questo principio Adiconsum, Apart e Crop News Onlus hanno firmato un protocollo d’intesa per contrastare il dilagante fenomeno delle fake news e, al contempo, favorire trasparenza e affidabilità nel campo delle qualifiche professionali.

Nello specifico, l’accordo pone al centro le necessità di:

  • Promuovere l’Infrastruttura Digitale di Qualificazione Reputazionale Documentata e Tracciabile
  • Rafforzare gli strumenti a tutela dei consumatori
  • Contrastare le fake news
  • Creare un anello di raccordo tra il mondo delle professioni ordinistiche (Avvocati, Giornalisti, Architetti, Notai, etc.) e il nuovo sistema di professioni della comunicazione globale.

L’accordo, inoltre, introduce un’inedita clausola da inserire facoltativamente nei contratti relativi a rapporti obbligatori tra consumatori e imprese, professionisti, locatori.

Laurea: come riscattarla ai fini della pensione

6 Febbraio 2019

Prima dell’entrata in vigore del Decreto Pensioni (D.L. 4/2019), riscattare gli anni di laurea era molto costoso, oggi, per chi ha meno di 45 anni, la spesa sarà più contenuta. Sarà realmente conveniente pagare circa 5mila duecento euro per riscattare un anno universitario?

Per compiere questa decisione, è opportuno che tu sappia come funziona l’intero sistema.

 

Il riscatto agevolato

È previsto nella sezione pace contributiva del decreto pensioni che, tra l’altro, ha introdotto anche Quota 100 e Reddito di cittadinanza.

 

I requisiti

  • Essere iscritti a una delle gestioni INPS
  • Avere meno di 45 anni
  • Non aver versato contributi prima del 1996
  • Non avere una pensione

È possibile riscattare in questo modo solo gli anni accademici dall’anno 1996.

 

Periodo di applicazione

Attualmente, l’iniziativa sarà valida per il triennio 2019/2021.

 

Le altre agevolazioni

L’introduzione del riscatto agevolato per gli under 45 non cancellerà le già esistenti agevolazioni per il riscatto degli anni di laurea.

 

Qualche numero

Secondo i calcoli della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro, il costo del riscatto è approssimativamente pari a 5.241,30 euro per ogni singolo anno da riscattare.

È importante sottolineane che si possono riscattare solamente gli anni di durata legale del corso (es. 3 anni per una laurea triennale).

 

Quando conviene riscattare

Rispetto al riscatto degli anni accademici già esistente, il riscatto agevolato permette di risparmiare secondo il reddito che si percepisce.

Chi ha un reddito più alto, ad esempio, risparmierà molto di più rispetto al riscatto standard.

Man mano che il reddito diminuisce, il vantaggio diventa sempre più sottile; in alcuni casi diventa consigliabile accedere al riscatto ordinario.

Quota 100: istruzioni per l’uso

5 Febbraio 2019

Hai intenzione di aderire alla pensione Quota 100? Prima di inviare la tua domanda, comprendi a pieno tutti i requisiti e le regole da seguire.

Di seguito una breve sintesi di quello che devi sapere.

 

I requisiti

Per Quota 100 servono almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.

I requisiti devono essere maturati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021.

A Quota 100 non possono accedere le Forze Armate, le Forze di Polizia e di Polizia penitenziaria, i Vigili del Fuoco e la Guardia di Finanza.

A chi invio la domanda?

Devi inviarla all’INPS, utilizzando le seguenti modalità:

  • tramite i servizi online INPS (accesso tramite SPID/Carta nazionale dei servizi (CNS)/credenziali INPS)
  • tramite il contact center INPS: 803 164 da fisso; 06 164164 da cellulare
  • rivolgendoti ai Patronati e CAF.

Quando presento la domanda?

Puoi presentare la tua domanda fin da subito.

Il decreto per Quota 100, infatti, è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato subito in vigore.

 

Quanto devo aspettare per ricevere la pensione?

Il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico, trascorso il periodo previsto per l’apertura della c.d. finestra, è diversificato in base al datore di lavoro, se pubblico o privato, ovvero alla gestione previdenziale a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.

Lavoratori diversi dalle pubbliche amministrazioni (lavoratori privati) e lavoratori autonomi

  • Coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018, conseguono la pensione il 1° aprile 2019.
  • Coloro che maturano i prescritti requisiti a decorrere dal 1° gennaio 2019, esercitano il diritto alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico trascorsi 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.

Lavoratori delle Pubbliche amministrazioni (lavoratori pubblici)

  • Coloro che hanno maturato i prescritti requisiti entro il 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del decreto-legge in oggetto) conseguono il diritto alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico dal 1° agosto 2019
  • Coloro che perfezionano i prescritti requisiti dal 30 gennaio 2019, giorno successivo all’entrata in vigore del decreto-legge (articolo 14, comma 6, lett. b), conseguono il diritto alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico trascorsi 6 mesi dalla maturazione dei requisiti (c.d. finestra) e comunque non prima del 1° agosto 2019.

 

Quota 100 e redditi da lavoro

Per conseguire Quota 100 è richiesta la cessazione del rapporto di lavoratore dipendente. È consentito di cumulare solo il reddito da lavoro autonomo occasionale non superiore a 5.000 euro lordi annui.

Nel caso di redditi derivanti da attività lavorativa diversa da quella autonoma occasionale o di redditi superiori a 5.000 euro/anno, la pensione Quota 100 viene sospesa con eventuale recupero delle rate indebitamente corrisposte.

Reddito di cittadinanza: online il sito ufficiale

5 Febbraio 2019

Probabilmente avrai già sentito parlare del reddito di cittadinanza e del fatto che sarà possibile fare domanda per riceverlo dal 6 marzo 2019.

Forse, però, ti è sfuggito il fatto che il governo ha recentemente istituito un sito dedicato al reddito di cittadinanza, contenente tutto quello che devi sapere prima di fare richiesta.

Ti ricordiamo, inoltre, che potrebbe esserti utile iniziare a preparare alcuni documenti necessari per accedere al servizio al momento del lancio ufficiale:

  • l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) che puoi richiedere direttamente al tuo CAF di fiducia senza alcun costo
  • lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) – necessario solo per chi farà la richiesta Online

Dal 6 marzo

Potrai fare domanda per il Reddito di cittadinanza:

Onde evitare problematiche legate alla compilazione dei moduli, è consigliabile farsi assistere dai professionisti del CAF.

  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Internet più sicuro grazie al GDPR: già 100mila i ricorsi per le violazioni

Internet più sicuro grazie al GDPR: già 100mila i ricorsi per le violazioni

4 Febbraio 2019

I numeri non lasciano spazio a dubbi: il GDPR, ossia il Regolamento generale sulla protezione, voluto dalla Commissione europea, ed entrato in vigore lo scorso 25 maggio, funziona bene

A testimoniarlo sono i quasi 100mila ricorsi che in 7 mesi i cittadini europei hanno presentato per segnalare le violazioni della propria privacy, quali:

  • telemarketing
  • videosorveglianza
  • mail promozionali.

Attualmente le segnalazioni hanno dato il via a tre multe, tra cui quella da 50 milioni di euro irrogata nei confronti di Google (in Francia).

 

Il GDPR: quello che devi sapere come consumatore

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (Regolamento Ue 2016/679) ha introdotto delle importanti novità in fatto di tutela. La più importante è l’introduzione di una nuova figura: il Responsabile della protezione dei dati, c.d. DPO.

 

Il DPO

Quando fornisci il consenso al trattamento dei tuoi dati, tramite la tua firma su un documento cartaceo oppure online, il titolare del trattamento (l’azienda da cui acquisti, l’editore da cui ricevi una newsletter, il negozio presso cui richiedi la carta fedeltà, ecc.) deve fornirti l’identità e i recapiti del suo DPO, un vero e proprio punto di riferimento per ricevere chiarimenti e precisazioni sull’utilizzo dei tuoi dati.

E se al titolare del trattamento vengono rubati i tuoi dati (Data Breach)? In quel caso, il GDPR prevede che il DPO avvisi il consumatore entro 72 ore dal momento in cui è venuto a conoscenza del misfatto.

Inoltre, il titolare deve fornirti le seguenti informazioni OBBLIGATORIE:

  • le finalità del trattamento
  • i tempi di conservazione
  • gli eventuali ulteriori destinatari dei dati
  • l’eventuale trasferimento dei dati fuori dall’Ue
  • i diritti (di accesso/rettifica/cancellazione dei dati, di revoca del consenso, di diritto di porre un reclamo).

 

I nuovi Diritti con il GDPR

2 sono i nuovi diritti: il diritto all’oblio e il diritto alla portabilità.

 

  1. Il Diritto all’oblio

In presenza di specifiche condizioni, il consumatore può richiedere la revoca del consenso o la cancellazione dei propri dati personali, per:

  • uso illecito dei dati
  • trattamento dei dati non più necessario rispetto alle finalità

 

Il titolare del trattamento dei dati ha, inoltre, l’obbligo di informare della richiesta di cancellazione anche tutti gli altri titolari che stanno trattando quei dati personali.

 

  1. Diritto alla portabilità

È possibile chiedere al titolare dei dati di trasferire le nostre informazioni a un secondo titolare da noi indicato. Tali informazioni devono essere fornite in un formato strutturato, in grado di essere memorizzati su un proprio dispositivo ed eventualmente trasferirli ad altro titolare. Tale diritto agevola lo scambio di dati all’interno dell’UE e favorisce la concorrenza tra i titolari del trattamento, ma soprattutto, conferisce al consumatore un più ampio potere di controllo e gestione dei propri dati. Da questo diritto sono esclusi i dati conservati in archivi ed elenchi cartacei.

Canone Tv: gli over 75 a basso reddito possono non pagarlo

1 Febbraio 2019

Niente canone tv per gli over 75 a basso reddito.

L’esenzione per i 75 enni

Le persone che hanno compiuto 75 anni e che dispongono di un reddito annuo non superiore a 6.713,98 euro (per le richieste relative agli anni fino al 2017) e a 8.000 euro (per le richieste relative dal 2018 in poi), sono esonerate dal pagamento del canone.

Anche in questo caso, come per l’esonero di non possesso della tv, è necessario compilare la dichiarazione sostitutiva, dichiarando di possedere i seguenti requisiti:

  • Età superiore a 75 anni
  • Reddito entro le soglie previste
  • uno o più apparecchi televisivi nella casa di residenza (l’esonero non è valido per gli apparecchi in case diverse rispetto a quella di residenza)

IMPORTANTE

  • Chi compie i 75 anni entro il 31 gennaio 2019 ha diritto all’esonero per l’intero anno
  • Chi compie gli anni tra il 1° Febbraio e il 31 luglio, potrà beneficiare dell’esenzione solamente nel 2° semestre.

Attenzione

Se le condizioni di esenzione sono rimaste invariate:

è previsto il rinnovo automatico dell’esenzione senza dover consegnare nuovamente la dichiarazione.

Se le condizioni di esenzione sono cambiate:

Nel caso di requisiti non più validi, è necessario presentare una dichiarazione di variazione dei presupposti (si tratta della sezione II del modello usato per la dichiarazione).

È opportuno considerare anche che a seguito della domanda ci sarà comunque da attendere i tempi tecnici per la messa in atto dell’esonero.

In genere, per le richieste inviate entro la prima metà del mese, l’addebito del canone in bolletta viene bloccato a partire dal mese successivo; se, invece, la domanda viene inoltrata durante la seconda metà del mese, allora sarà necessario aspettare due mesi.

Come chiedere il rimborso di quanto pagato, ma non dovuto

In questo caso, è necessario presentare una domanda di rimborso contenente anche la dichiarazione sostitutiva che attesta i requisiti previsti dalla legge per l’anno in cui si chiede l’esenzione.

Modello RimborsoGuida

Se invece il canone non dovuto è stato pagato non tramite bolletta elettrica, ma tramite altre modalità, come ad esempio il modello F24, oltre alla dichiarazione sostituiva per il non possesso della tv (Modello esenzione canoneGuida) è necessario compilare il modello specifico-indicando la causale 1.

Dove spedire/consegnare i moduli

Tramite raccomandata (plico senza busta) ad Agenzia delle Entrate – Ufficio di Torino 1 – Sportello Abbonamenti TV – Casella postale 22 – 10121 Torino (va allegata la copia di documento di riconoscimento valido)

  • tramite PEC (solo se si dispone di firma digitale) all’indirizzo sat@postacertificata.rai.it
  • presso gli sportelli territoriali dell’Agenzia delle Entrate
  • INFO CONSUMATORI
  • NEWS
  • Canone tv: dal 1° febbraio al via domande per non pagare il secondo semestre 2019

Canone tv: dal 1° febbraio al via domande per non pagare il secondo semestre 2019

1 Febbraio 2019

Se dal mese di febbraio non sei più in possesso della tv, puoi presentare domanda di esenzione dal pagamento del canone relativo al 2° semestre 2019. Come sempre, per richiederla bisogna seguire questi semplici step:

  • Scaricare il Modulo o dal sito dell’Agenzia delle Entrate o dal sito dedicato
  • Inviare il Modulo tramite:
  • l’applicativo web dell’Agenzia delle Entrate che prevede il possesso delle credenziali di accesso telematiche o dell’agenzia o dello SPID
  • i CAF o gli intermediari abilitati
  • gli sportelli postali con raccomandata (meglio A/R), senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T.-Sportello abbonamenti tv-Casella Postale 22-10121 Torino.
  • IMPORTANTE: in quest’ultimo caso allegare anche una copia del proprio documento di identità.

Per presentare la domanda di esenzione per il 2° semestre hai tempo fino al 30 giugno 2019.

Adiconsum è membro di:

  • CNCU
  • Consumer's Forum
  • Beuc

Adiconsum è opionion leader di:

  • Opinion Leader
  • Italia in Classe A

Adiconsum è socio di:

  • Forum Terzo Settore
  • ASVIS
  • Motus-E
  • E-Mob
  • Coordinamento Free
  • PCN Italia
  • Osservatorio Imprese e Consumatori (OIC)
  • Forum Unirec
  • PEFC Italia
  • Forum per la Finanza Sostenibile Ente del Terzo Settore

Adiconsum è aderente e/o collabora con:

  • NEXT
  • Alleanza contro la povertà
  • Equalitas
  • Valoritalia
  • AIDR
  • Fondazione per la sostenibilità digitale
  • Anta Italia
  • Ambiente e Società
  • Forum Ania Consumatori
  • CIG
  • SACERT
  • Italy 4 clime

Sede nazionale
Via Giovanni Maria Lancisi, 25
00161 Roma

Top