Bollette luce e gas: dal 1° aprile calano, ma…

27 Marzo 2019

I risparmiatori potranno – momentaneamente – tirare un sospiro di sollievo: dal 1° aprile e fino al 30 giugno, la spesa per le bollette di luce e gas sarà più leggera.

A dirlo è l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) che ha stimato un forte calo nel costo della fornitura di luce (-8,5%) e gas (-9,9%) per i prossimi 3 mesi.

Pur apprezzando la diminuzione delle spese, bisogna leggere fra le righe dei dati riportati per capire che il futuro potrebbe non essere così roseo come appare, soprattutto per quanto riguarda il mercato della luce.

 

Cosa si nasconde dietro ai numeri

La deliberazione 26 marzo 2019 (109/2019/R/eel) di Arera, infatti, indica un calo dei costi di approvvigionamento dell’elettricità (-12,22%) – dovuto a una fluttuazione del rapporto tra domanda e offerta – ma, allo stesso tempo, spunta un silenzioso quanto pesante rincaro dei c.d. oneri generali di sistema(+3,72%), tra i principali responsabili del caro bolletta.

Ad avviso di Adiconsum, è necessario mettere riparo a questa situazione. Non è possibile, infatti, che le tariffe della luce e del gas fluttuino in questo modo. In più occasioni e in varie sedi abbiamo chiesto al Governo e alla stessa Autorità di rivedere la struttura tariffaria, semplificandola e sfrondandola di tutte quelle componenti che poco o nulla hanno a che fare con il consumo di energia, a cominciare dagli oneri generali di sistema, trasferendone ad esempio una parte alla fiscalità generale.

Teniamo, quindi, le dita incrociate per il prossimo aggiornamento delle tariffe che entreranno in vigore dal 1° luglio prossimo. Speriamo ci riservino piacevoli sorprese, ma, se il Governo e l’Autorità non metteranno mano alla revisione della struttura tariffaria, come da noi chiesto, ne dubitiamo.

Noi come Adiconsum, continueremo a batterci per avere bollette meno care, perché l’accesso all’energia è un diritto del consumatore.

Calcio: DAZN multata per pubblicità ingannevole

26 Marzo 2019

Tutti gli appassionati di calcio sanno bene che recentemente è stato introdotto un nuovo servizio per seguire alcune partite di serie A in live streaming.

Stiamo parlando di DAZN, una piattaforma online che si è inserita nel mercato delle trasmissioni sportive ottenendo, in esclusiva, la diretta su alcune partire della massima serie italiana e altri eventi sportivi.

Una condizione non proprio favorevole per i tifosi che sono stati costretti a sottoscrivere più di un abbonamento per seguire tutte le partite della propria squadra del cuore.

Oggi, tuttavia, parleremo di un’altra vicenda che riguarda DAZN.

Considerando quanto il calcio sia seguito dagli italiani, non c’è da stupirsi che alcuni comportamenti poco trasparenti della piattaforma siano, in poco tempo, finiti sotto la lente dell’Antitrust.

 

Il fatto

Secondo quanto appurato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, le due società a capo del servizio DAZN, Perform Investment e Perform Media Services, hanno messo in atto due condotte scorrette:

  • La prima riguarda un claim pubblicitario andato in onda nella stagione 2018/19, riguardante il campionato di serie A e B, nel quale si enfatizzava la possibilità di fruire del servizio streaming ovunque, senza però menzionare tutte le possibili limitazioni tecniche che avrebbero potuto incidere negativamente sull’effettivo accesso alle partite
  • La seconda riguarda le informazioni fornite sul sito web della piattaforma, nel quale si pubblicizzava la possibilità di utilizzare il servizio a titolo gratuito per un mese; quello che i clienti non potevano sapere, però, era che, salvo disdette, DAZN avrebbe addebitato in automatico i costi mensili successivi al periodo gratuito.

In questo caso, infatti, non era stato specificato che la prova gratuita presupponeva l’iscrizione automatica al servizio.

 

La sanzione

In base alle evidenze dimostrate, l’Antitrust ha irrogato una sanzione complessiva di 500mila euro nei confronti delle due condotte poco trasparenti delle due società.

Ora la palla passa nuovamente ai proprietari della piattaforma che potranno decidere se presentare ricorso al TAR o, più semplicemente, accettare il cartellino giallo e pagare la multa.

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  • Buoni fruttiferi cointestati: ABF dà ragione ad Adiconsum. Per riscuoterli non è necessaria la presenza di tutti gli intestatari

Buoni fruttiferi cointestati: ABF dà ragione ad Adiconsum. Per riscuoterli non è necessaria la presenza di tutti gli intestatari

26 Marzo 2019

Adiconsum riesce ancora una volta a far valere i diritti dei consumatori, troppo spesso ignorati o messi in condizione di svantaggio rispetto a fornitori di beni e servizi.

Alcune volte, poi, ci troviamo difronte a situazioni paradossali: ne è testimone il caso di un nostro iscritto del veronese, il quale, pur essendo in possesso di un buono fruttifero postale, non poteva far valere il proprio diritto di riscuotere il titolo.

Stando a quanto affermato da Poste Italiane, infatti, un buono fruttifero cointestato può essere incassato solamente in presenza di entrambi i contitolari, indipendentemente dal possesso del buono.

Grazie all’intervento di Adiconsum Verona, il consumatore ha ricevuto tutto il supporto necessario per far valere i propri diritti inviando un reclamo alla società postale e, non avendo ottenuto soddisfazione, rivolgendosi poi all’Arbitro bancario finanziario (ABF) che ha confermato il diritto del consumatore a riscuotere il proprio denaro.

Tutto risolto, penserete voi e invece no! Poste italiane ha sì liquidato il buono, ma con un assegno intestato a due persone; solo l’intervento del Giudice ha messo la parola fine alla vicenda.

Anche questa volta, le aule del tribunale hanno dato ragione ad Adiconsum ed è stato finalmente chiarito che, anche nel caso di buoni fruttiferi cointestati, basta presentarsi alle Poste con il proprio buono per ricevere l’intero importo, con tutti gli interessi maturati.

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  • Assegni familiari: dal 1° aprile scatta nuova modalità per presentare la domanda

Assegni familiari: dal 1° aprile scatta nuova modalità per presentare la domanda

26 Marzo 2019

Partirà il prossimo 1° aprile la nuova modalità di presentazione delle domanda per richiedere l’assegno del nucleo familiare per i lavoratori dipendenti delle aziende (non agricole).

 

Cosa cambia per i lavoratori dal 1° aprile

Dal 1° aprile, le domande per gli assegni familiari dovranno essere presentate direttamente all’INPS in via telematica. Ciò per garantire il corretto calcolo dell’importo e una maggiore tutela dei dati personali.

 

E se la domanda è stata già presentata al datore di lavoro entro il 31 marzo con la vecchia modalità cartacea?

Le domande già presentate o che verranno presentate entro il 31 marzo p.v. al datore di lavoro col modello cartaceo ANF/DIP nel periodo 1° luglio 2018 e 30 giugno 2019, non dovranno essere rinviate anche in per via telematica.

 

Che cosa cambia in generale per il lavoratore

Il cittadino-consumatore accedendo al sito dell’INPS con le proprie credenziali potrà:

  • prendere visione dell’esito della domanda presentata (sezione “Consultazione domanda”)
  • modificare la propria condizione familiare o il proprio reddito, presentando una domanda di variazione per il periodo di interesse in modalità telematica, avvalendosi della procedura ANF/DIP

Inoltre, eventuali provvedimenti di rigetto della domanda saranno trasmessi direttamente al lavoratore.

Tatuaggi e pigmenti pericolosi: attento ai flaconi killer

25 Marzo 2019

Il tatuaggio rappresenta uno dei tanti modi attraverso i quali esprimere la propria personalità attraverso il look.

Indipendentemente dal tipo di decorazione che rimarrà sulla tua pelle, che sia di ridotte dimensioni o copra gran parte del corpo, devi sempre tenere a mente che il pigmento entrerà a contatto con la pelle e quindi deve trattarsi di un prodotto sicuro.

Attraverso le operazioni di sequestro e i divieti imposti dal Ministero della salute, gran parte degli inchiostri pericolosi vengono bloccati: pochi giorni fa, ad esempio, il ministero ha bloccato alcuni prodotti a causa di un’anomala presenza di ANISIDINA/cromo e nichel in concentrazione superiore a quella permessa dall’Unione europea.

Come se non bastasse, in alcuni prodotti è stata segnalata anche la presenza di metalli pesanti non ammessi.

Il rischio derivante da questi pigmenti è tutt’altro che lieve: le sostanze presentano un rischio chimico/cancerogeno/allergogeno.

Ecco, in particolare, i pigmenti incriminati:

  • Lining green – marca Intenze – lotto SS204 (Anisidina in concentrazione 87mg/kg) – rischio chimico/cancerogeno
  • Banana Cream – marca Intenze – lotto SS233, art ST1021BC (Anisidina in concentrazione 87mg/kg) – rischio chimico/cancerogeno
  • Lining Red light – marca Intenze – lotto SS191 (Anisidina in concentrazione 87mg/kg) – rischio chimico/cancerogeno
  • Blue iris – marca Perma Blend World Famous Inc – lotto PBB/18904 ref PBB/1/2 Batch B20207, scadenza 05/23/21 (Metalli pesanti non ammessi/ cromo e nichel oltre i limiti) – rischio chimico/allergogeno

Prima di fare il tatuaggio, assicurati sempre che sia stato eseguito con prodotti a norma; chiedi sempre di vedere il flacone per assicurarti che non ci siano problemi.

Le regole per evitare rischi inutili

  • rivolgiti solo a centri che garantiscono il rispetto delle norme igieniche e la prevenzione dei rischi sanitari
  • verifica che i laboratori siano autorizzati, che utilizzino metodi corretti di sterilizzazione degli utensili e che gli inchiostri siano omologati e confezionati in contenitori monodose del tipo “usa e getta”
  • accertati che il tatuatore indossi guanti monouso e mascherina
  • controlla che la zona di pelle da tatuare sia sana, senza lesioni di alcun tipo
  • richiedi la fattura al momento del pagamento
  • cura bene il tatuaggio appena fatto
  • tieni sotto controllo la zona tatuata e ricorri al medico se si presentano sintomi come febbre, arrossamento, infiammazione, dolore, ecc.

Se sei un donatore di sangue, ricordati che, dopo esserti tatuato, non potrai fare donazioni per almeno un anno.

I minorenni possono tatuarsi solo tramite consenso informato firmato da un genitore o tutore; a fornire il modulo sarà il tatuatore stesso.

 

A10 e A12 a corsia unica: Adiconsum propone uno sconto sul pedaggio

25 Marzo 2019

Pendolari e viaggiatori che ogni giorno percorrono l’A10 e l’A12, con una viabilità ridotta all’osso a causa di numerosi cantieri, stanno continuando a pagare le stesse cifre nonostante i gravi disservizi.

È importante che i lavori di manutenzione siano eseguiti scrupolosamente per evitare catastrofi, ma un buon gestore dovrebbe saper conciliare senza problemi le necessità di manutenzione con quelle dei propri utenti e, quando questo non è possibile, dovrebbe saper venire incontro ai consumatori.

Partendo da questo principio, Adiconsum Liguria ha chiesto all’assessore ai trasporti della Regione di applicare uno sconto sul pedaggio autostradale.

La cosa più triste della vicenda, spiega Stefano Salvetti di Adiconsum Liguria, è che “C’è voluta la tragedia del ponte Morandi per scoperchiare una situazione di monopolio tutta italiana legata alle autostrade”.

Chi si occupa d’infrastrutture si deve impegnare attivamente a offrire un servizio che sia in linea con gli standard richiesti dai consumatori, garantendo sicurezza e qualità.

 

Sciopero del trasporto aereo: quali diritti nel caso ti cancellino il volo

25 Marzo 2019

Oggi 25 marzo, giornata calda per chi deve viaggiare in aereo. È, infatti, stato indetto uno sciopero ed è prevista la cancellazione di alcuni voli. Ricordiamo, quindi in breve, i diritti dei passeggeri del trasporto aereo in caso di cancellazione dei voli così come stabilito dal Regolamento n. 261/2004

Se il tuo volo è stato cancellato hai diritto:

  • a scegliere se chiedere il rimborso del prezzo del biglietto (entro 7 gg) oppure la riprotezione su un volo alternativo, in condizioni di trasporto comparabili, e verso la destinazione finale non appena possibile o ad una data successiva di tuo gradimento (ma, in quest’ultimo caso, a seconda del numero di posti disponibili)

 

  • a ricevere assistenza, cioè a pasti e bevande in relazione alla durata dell’attesa; sistemazione in albergo in caso di pernottamento; trasferimento dall’aeroporto al luogo di sistemazione A/R; due telefonate o messaggi via telex, fax o posta elettronica.

IMPORTANTE: LA COMPENSAZIONE PECUNIARIA NON SEMPRE È DOVUTA!!!

È esclusa nel caso in cui la cancellazione sia stata determinata per il verificarsi di circostanze eccezionali, come ad esempio avverse condizioni metereologiche e scioperi. Vero è che, la Corte di giustizia europea ha recentemente stabilito che lo sciopero non sempre esonera la compagnia aerea dal corrispondere la compensazione. Secondo la Corte, infatti, c’è sciopero e sciopero e l’erogazione della compensazione pecuniaria va valutata caso per caso. In particolare, per la sua erogazione, due sono le condizioni che devono presentarsi: che l’evento riguardi l’ordinario esercizio dell’attività della compagnia e che rientri nel suo ambito di controllo.

Inoltre, la compensazione pecuniaria non è, comunque, dovuta se:

  • il passeggero viene preavvertito della cancellazione almeno 2 settimane prima della data di partenza del volo
  • il preavviso avviene in un lasso di tempo compreso tra 2 settimane e 7 giorni e la compagnia offre un volo alternativo, il cui orario di partenza non può superare, però, le 2 ore di anticipo rispetto all’orario del volo cancellato e le 4 ore in caso di ritorno
  • il preavviso arriva in un tempo inferiore a 7 giorni e la compagnia offre un volo alternativo in cui l’orario di partenza è solo di 1 ora in anticipo rispetto all’orario di partenza previsto per il volo cancellato e l’arrivo non è superiore alle 2 ore.

In caso di info e assistenza, se il volo è operato da una compagnia italiana, contatta le sedi territoriali Adiconsum, se il volo è operato da una compagnia con sede in uno dei Paesi dell’Unione europea, contatta il Centro Europeo Consumatori Italia.

Bonus sociale idrico: che cos’è e come ottenerlo

22 Marzo 2019

Sappiamo tutti che l’acqua è un bene prezioso, per questo dobbiamo essere in grado di permettere a tutti di accedere a questo servizio senza lasciare nessuno indietro.
A questo proposito, esiste un’agevolazione studiata proprio per rendere la bolletta molto più leggera: il bonus sociale idrico.

Di cosa si tratta
Il bonus sociale idrico corrisponde a uno sconto sulla fornitura dell’acqua: avrai a disposizione 18,25 metri cubi d’acqua annui per ogni componente della famiglia (pari a 50 litri al giorno) a titolo gratuito.

Questa stima, tuttavia, è solamente un valore di riferimento calcolato dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA); per conoscere la quantità esatta applicata dal tuo gestore, dovrai rivolgerti proprio a quest’ultimo.

Chi ne ha diritto
Possono accedere al bonus sociale idrico sia gli utenti diretti che indiretti del servizio, a patto che rispettino uno dei seguenti requisiti:

• ISEE non superiore a 8.107,5 euro
• ISEE non superiore a 20.000 euro (solo per famiglie con 4 o più figli a carico)

Nello specifico, ricordati che:

L’utente diretto è direttamente il titolare della fornitura ad uso domestico residente (in questo caso, il bonus viene scalato dalla bolletta)

L’utente indiretto è uno dei componenti del nucleo ISEE che utilizza nella propria abitazione di residenza una fornitura intestata ad un’utenza condominiale (in questo caso, riceverai un accredito sul tuo conto corrente o tramite altra modalità a scelta del gestore, purché sia tracciabile e verificabile).

Come fare richiesta
Per presentare la tua domanda e ricevere il bonus sociale idrico, è necessario stampare e compilare l’apposito modulo di richiesta disponibile sui siti di ARERA, ANCI, Enti di Governo dell’ambito e del tuo gestore.

Suggerimento: sul sito di Arera, puoi trovare i moduli nella parte destra della pagina riguardante il bonus idrico.

Altri documenti necessari sono:

• Documento di identità
• Delega (in caso sia necessaria) – trovi il modello sul sito
• Attestazione ISEE in corso di validità
• Attestazione con i componenti del nucleo ISEE (nome-cognome e codice fiscale) – trovi il modello sul sito
• Attestazione per il riconoscimento di famiglia numerosa (4 e più figli a carico), da utilizzare nel caso di ISEE entro 20.000 euro. – trovi il modello sul sito
• Una bolletta del tuo gestore per identificare il codice della fornitura e il nominativo del gestore idrico

Ora che hai tutto l’occorrente, puoi presentare la tua domanda:

• al CAF
• presso il tuo Comune di residenza
• tramite intermediari abilitati.

Se vuoi, potrai anche richiedere contemporaneamente di accedere al bonus elettrico e/o gas.

Validità
Ricorda che il bonus sociale idrico dipende dall’ISEE e quindi ha validità annuale; per rinnovarlo è necessario presentare domanda un mese prima della scadenza.

Per ulteriori informazioni, consulta il sito di ARERA.

22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua

22 Marzo 2019

Spesso dimentichiamo quanto l’acqua sia preziosa per tutti noi; forse è anche per questo che le sprechiamo inutilmente, ma se ci fermassimo un solo momento e ne considerassimo il valore, allora ci penseremo due volte prima di sperperare il prezioso liquido.

Non dobbiamo crederci gli unici possessori delle risorse idriche che sfruttiamo: quello che oggi buttiamo, domani mancherà alle generazioni future.

Per questo oggi, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, vogliamo ricordarti alcune semplici regole, dei piccoli gesti quotidiani con i quali si può fare la differenza.

I rubinetti vanno chiusi

Sembra un appunto scontato, ma quante volte capita di lasciar scorrere l’acqua inutilmente?

Pensa, ad esempio, quando ti lavi i denti: lasci il rubinetto aperto per tutto il tempo o lo apri a intermittenza giusto il tempo di sciacquare lo spazzolino?

Meglio la doccia

Preferisci la doccia al bagno; il risultato è lo stesso, ma si utilizza un volume d’acqua 3 volte inferiore rispetto al bagno. Se possibile, scegli una doccia a getto dolce che riduce l’uso di acqua.

Lavastoviglie e lavatrice

Usale sempre a pieno carico o aziona il programma di lavaggio breve, ricorda di non esagerare con la temperatura: in ogni caso, non superare i 40°.

Anche una corretta manutenzione è utile per risparmiare e minimizzare lo spreco di acqua; basta utilizzare periodicamente prodotti decalcificanti.

Scaldabagni e caldaie

Con una manutenzione periodica di scaldabagno e caldaia è possibile risparmiare risorse.

Limitatori di scarico per WC

Si tratta di dispositivi che permettono di modulare lo scarico wc attraverso un doppio flusso; in questo modo si consuma la giusta quantità d’acqua e si evitano sprechi.

Piante

Puoi risparmiare sull’acqua innaffiando le piante la sera, quando il sole è tramontato. Se hai un giardino, ricorda che è preferibile usare sistemi d’irrigazione automatica notturna.

A tavola

L’acqua di cottura della pasta può essere ancora utile per lavare pentole e piatti.

Bonus sociale idrico

Lo sapevi? Le famiglie che vivono una situazione di disagio economico possono accedere al bonus sociale idrico: si tratta di uno sconto sulla bolletta dell’acqua, pari a 18,25 mc annui per ogni componente del nucleo familiare.

Per accedere al bonus, è necessario un ISEE inferiore a 8.107,5 euro o, nel caso di famiglie numerose (4 o più figli a carico), avere un reddito ISEE non superiore a 20.000 euro.

La procedura per presentare domanda può essere svolta rivolgendosi al CAF o al proprio Comune di residenza, portando con se tutto il materiale necessario:

  • Documento di identità
  • Delega (in caso sia necessaria)
  • Attestazione ISEE in corso di validità
  • Attestazione con i componenti del nucleo ISEE (nome-cognome e codice fiscale)
  • Attestazione per il riconoscimento di famiglia numerosa (4 e più figli a carico), da utilizzare nel caso di ISEE entro 20.000 euro.

Ricorda che il bonus sociale idrico dipende dall’ISEE e quindi ha validità annuale; per rinnovarlo è necessario presentare domanda un mese prima della scadenza.

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  • Devi assicurare l’auto? Non farlo con questa assicurazione! Ce lo segnala l’IVASS

Devi assicurare l’auto? Non farlo con questa assicurazione! Ce lo segnala l’IVASS

21 Marzo 2019

Bisogna fare molta attenzione quando si sottoscrive una polizza assicurativa: basta poco per cadere nelle trappole messe in piedi dai malintenzionati.

I pericoli, poi, non si limitano al perdere i propri soldi inutilmente; c’è soprattutto il rischio di non avere alcuna copertura assicurativa.

Questo significa che ci sono consumatori che, ad esempio, utilizzano il proprio veicolo ignorando di non essere tutelati dalla propria compagnia assicurativa, con gravissime conseguenze in caso di incidente.

L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) ha segnalato il sito www.assiprime.eu come sito irregolare che vende polizze false Rc auto. Il sito inganna i consumatori utilizzando senza alcun permesso i dati di un broker regolarmente iscritto al Registro Unico degli Intermediari (RUI), il quale era del tutto estraneo alle attività svolte dal sito!

Il pericolo è concreto, poiché il falso intermediario è ancora raggiungibile online. Ecco perché accogliamo e rilanciamo l’allarme dell’Istituto per la Vigilanza sulle assicurazioni.

Per evitare di incorrere in questi rischi, è consigliabile controllare sul sito dell’IVASS:

  • gli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia (elenchi generali ed elenchi specifici per la r. c. auto, italiane ed estere)
  • il Registro unico degli intermediari assicurativi (RUI) e l’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea;
  • l’elenco degli avvisi relativi ai Casi di contraffazione, Società non autorizzate e Siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione;

Inoltre, per assicurarti che dietro un professionista non si nasconda qualcosa di losco, controlla il metodo di pagamento richiesto: se si tratta di un accredito in favore di carte di credito ricaricabili o prepagate ti stanno ingannando; in quel caso, infatti, il tuo pagamento non sarebbe regolare.

Una seconda cosa a cui devi fare attenzione è il beneficiario del pagamento: esso deve necessariamente essere iscritto a uno degli elenchi dell’IVASS; se il nome non corrisponde, non procedere oltre anche perché il tuo pagamento risulterebbe irregolare.

Se hai bisogno di aiuto e informazioni, puoi contattare il sevizio di Call Center Consumatori dell’IVASS al numero verde 800-486661 dal lunedì al venerdì h 8.30-14.30.

Adiconsum riesce a non far staccare l’acqua a una famiglia di Vercelli

21 Marzo 2019

Adiconsum aggiunge un’altra importante vittoria sul fronte della lotta alla povertà idrica: attraverso gli sforzi congiunti della nostra associazione, di Ato2 e del Comune di Vercelli è stato possibile aiutare una madre e sua figlia ed evitare che venisse staccata loro l’acqua corrente.

Non sono tardati ad arrivare i ringraziamenti da parte del consigliere comunale ad Adiconsum, per averlo sensibilizzato su questa particolare situazione e averci dato una mano a risolvere questa intricata situazione.

Sono molte le famiglie che nel nostro Paese vivono in condizioni di povertà assoluta e a causa della scarsa disponibilità economica non sono in grado di accedere a servizi essenziali come acqua, luce e gas. In particolare, ricordiamo, ad esempio, che nel nostro Paese, i poveri energetici sono 5 milioni e mezzo.

Da molto tempo, Adiconsum è in prima linea per combattere la povertà energetica e idrica, aiutando i consumatori nelle proprie sedi territoriali e incoraggiando iniziative a carattere nazionale.

Bonus telefono: che cos’è e come funziona

20 Marzo 2019

Hai difficoltà a pagare la bolletta del telefono fisso di TIM? Se sei in possesso di alcuni requisiti puoi provare a chiedere il bonus del telefono.

Bonus telefono: in cosa consiste

Prevede:

Il bonus del telefono consiste:

  • nello sconto del 50% del canone telefonico di TIM, (incaricata a fornire il servizio universale) che passa così da 19 euro a 9,50
  • 30 minuti mensili di telefonate gratuite verso tutte le numerazioni nazionali fisse e mobili.

Inoltre, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha invitato Tim a mettere a disposizione delle famiglie in difficoltà offerte di connessione internet a banda larga di tipo flat (cioè non basate sui consumi, ma con un costo predeterminato), mantenendo il diritto a ricevere il bonus telefonico e ha assicurato la reperibilità sul mercato di sole offerte internet disgiunte dal servizio “voce” e “dati”.

I requisiti di accesso

  • Avere un contratto di telefonia fissa con l’operatore TIM
  • Essere in possesso di un reddito ISEE inferiore a 8.112,23 euro

Come accedere al servizio

Esistono due canali per presentare domanda e accedere al servizio universale:

  • Tramite FAX al numero verde 800.000.314
  • Via raccomandata all’indirizzo TIM casella postale 111 – 00054 Fiumicino (Roma)

In ogni caso, sarà necessario compilare e allegare:

  • il modulo che puoi reperire sul sito della TIM
  • la fotocopia dell’attestato ISEE
  • la fotocopia di un documento di riconoscimento, in corso di validità, del titolare del contratto relativo alla linea telefonica in relazione alla quale si chiede l’agevolazione

Quanto dura il bonus

Il bonus vale 1 anno. Tim ti ricorderà la scadenza tramite le due fatture di ottobre e novembre.

Ricorda che, onde evitare l’interruzione del servizio, l’agevolazione prevede una proroga di due mesi per permettere al consumatore di rinnovare la tariffa ridotta; nel caso non vi sia un rinnovo, i due mesi di proroga a tariffa ridotta saranno ricaricati sulle bollette successive.

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  • Festa del papà: Adiconsum lancia il sondaggio “I papà alla prova della spesa”

Festa del papà: Adiconsum lancia il sondaggio “I papà alla prova della spesa”

19 Marzo 2019

Nel fare i nostri auguri a tutti i papà, li invitiamo a voler sfatare il mito secondo cui i papà non sanno fare la spesa rispondendo ad un nostro breve questionario.

Mettevi alla prova. #ForzaPapà

FAI IL QUESTIONARIO

Conto Arancio: nessun allarme per chi ha il conto corrente presso ING BANK

18 Marzo 2019

Hai un conto corrente presso la Ing Bank e hai saputo del provvedimento adottato da Banca d’Italia, l’Autorità di vigilanza sulle banche, nei confronti dell’istituto bancario? Non c’è nulla di cui preoccuparsi. Il provvedimento, infatti, non riguarda gli attuali correntisti, bensì la banca che non potrà, per il momento, procedere ad aprire nuovi conti correnti.

 

Che cosa è successo?

Da alcune ispezioni effettuate dalla Banca d’Italia, condotte dal 1° ottobre al 18 gennaio 2019, sono emerse alcune irregolarità relative alle procedure adottate dalla banca in materia di   antiriciclaggio, configuratesi nei casi di trasferimento di denaro proveniente dal conto corrente di un altro istituto di credito sul conto corrente di ING Bank.

Ing Bank, infatti, si limitava solo a identificare e riconoscere il conto di provenienza, ma non a redarre la classificazione del rischio del cliente attraverso l’ADEGUATA VERIFICA dell’intestatario del conto ai sensi del D. Lgs. art. 7, comma 2 e del Testo Unico Bancario-TUB, art. 79, comma 4.

Per questo motivo, in attesa che ING BANK provveda a sanare tali carenze, la Banca d’Italia ha sospeso la possibilità per la banca di aprire nuovi conti correnti e di accettare nuovi correntisti.

 

Ora a scuola si mangia bio con i 10 milioni stanziati dal Mipaaft

18 Marzo 2019

L’educazione alimentare è un valore che va coltivato sin da piccoli e quale modo migliore di avvicinare i giovanissimi al cibo genuino e sostenibile, se non proporlo nelle mense?

Certo, i prodotti biologici non sono proprio economici, ma da oggi, almeno all’interno dei refettori scolastici, i prezzi saranno particolarmente accessibili.

A rendere possibile tutto ciò sono i 10 milioni messi a disposizione dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

Attraverso quest’iniziativa, il Mipaaft lancia un messaggio molto chiaro, ribadito dal sottosegretario del Ministero – On. Franco Manzato: “Mangiare sano a scuola non sarà più costoso. Il sostegno del Ministero permetterà alle scuole e alle famiglie di offrire menù biologici senza spese aggiuntive sul costo delle mense”.

Il fondo, specifica il Mipaaft, è rivolto solamente alle mense biologiche; è quindi necessario che siano rispettate le soglie minime di utilizzo in peso per ogni singolo prodotto biologico:

 

100% – uova, yogurt e succhi di frutta

Almeno 70% – frutta, ortaggi, legumi, prodotti trasformati di origine vegetale, pane e prodotti da forno, pasta, riso, farine, cereali e derivati, olio extravergine

Almeno 30% prodotti lattiero caseari – escluso lo yogurt-, carne, pesce da acquacoltura.

Bollettini della mensa più leggeri e cibo più sano: con questa “ricetta” il Ministero pone le basi per un futuro più sano e sostenibile.

Giochi pericolosi: i Googly town non sono ammessi in Italia

18 Marzo 2019

Sembrano innocui i Googly town, i pupazzetti dagli occhi grandi, provenienti dalla Cina e importati da Prenatal, venduti sfusi in scatole di cartone. Eppure il Ministero della Salute li ha catalogati come giocattoli pericolosi.

Due le contestazioni relative a questi prodotti:

  • la prima: il giocattolo non ha superato la prova del distacco delle parti più piccole (UNI EN 71:1-2011) mettendo quindi a serio rischio di soffocamento i bambini
  • la seconda: il giocattolo riporta una fascia d’età diversa da quella attribuita dall’Istituto Superiore di Sanità tra i 3 e i 5 anni, invece che al di sotto dei 3 anni. Tra l’altro, l’attribuione della fascia d’età non può essere decisa a discrezione del venditore/importatore, viene determinata secondo le linee guida CEN ISO/TR 8124 (febbraio 2016) sulla classificazione dei giocattoli.

Ben 1470 pezzi di Googly town, quindi, sono stati fermati all’Ufficio delle Dogane di Piacenza e non verranno commercializzati nel nostro Paese. Perché con la sicurezza dei grandi, e soprattutto dei bambini, non si scherza!

Con la seguente infografica vogliamo, inoltre, ricordare alcuni consigli su come acquistare in sicurezza i giocattoli!

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  • Bonus Verde: che cos’è e come puoi detrarre le spese sostenute dalla dichiarazione dei redditi

Bonus Verde: che cos’è e come puoi detrarre le spese sostenute dalla dichiarazione dei redditi

18 Marzo 2019

Istituito con la Legge di Bilancio 2018, il bonus verde è stato prorogato con la Legge di Bilancio 2019 fino al 31 dicembre 2019.

 

Che cos’è

Si tratta di una detrazione rivolta a chi sostiene spese per la sistemazione del verde di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private:

  • Terrazzi
  • Giardini
  • Balconi.

 

Gli Interventi previsti

  • Sistemazione a verde (semina e/o piantumazione alberi e/o arbusti) di aree scoperte di edifici privati esistenti, unità immobiliari e pertinenze, compresi i terrazzi;
  • realizzazione di coperture a verde attraverso la realizzazione di tetti verdi e di giardini pensili;
  • recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi;
  • manutenzione straordinaria volta a riqualificare aree verdi esistenti e terrazzi.

 

Chi può accedere al bonus verde

Tutti i contribuenti assoggettati all’IRPEF che possiedono o detengono l’immobile:

  • Proprietari
  • Nudi proprietari
  • Titolari di diritto reale di godimento sull’immobile oggetto d’intervento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • Locatari o comodatari.

 

La detrazione

Detrazione IRPEF del 36% sulle spese sostenute nel 2019 per questi interventi:

  • sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi
  • realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

La detrazione del 36% viene calcolata su un tetto di spesa pari a 5.000 euro per ogni unità immobiliare a uso abitativo (sono comprese le spese di progettazione e manutenzione connesse agli interventi).

La detrazione è spalmata in 10 quote annuali di pari importo.

In pratica, spendendo 5.000 euro (ovvero l’importo massimo previsto) si ottiene una detrazione totale pari a 1.800 euro (180 euro/anno per 10 anni).

Attenzione: La detrazione è prevista anche per gli interventi sulle aree comuni dei condomini, sempre con il limite di 5.000 euro di spesa per ogni unità abitativa.

 

Pagamenti

Per usufruire del bonus, è necessario che i pagamenti siano tracciabili, ovvero effettuati tramite:

  • Bonifico parlante
  • Assegno
  • Bancomat
  • Carte di credito
  • Bonifici ordinari.

Chiarimenti

  • Per accedere al bonus, gli interventi svolti devono essere di natura straordinaria (opere che riguardano l’intero giardino o l’area interessata: sistemazione ex novo o rinnovamento radicale).
  • È agevolabile anche la collocazione di piante e vegetali in vasi, a patto che questo rientri in un intervento più ampio
  • Il bonus è cumulabile su più immobili
  • Possono rientrare nell’agevolazione gli interventi mirati al buono stato vegetativo e alla difesa fitosanitaria di alberi secolari o di esemplari arborei di notevole pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale, la cui tutela è strettamente collegata alla tutela del territorio e dell’ecosistema.
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  • 15 marzo, Giornata del Consumatore. (Ri)Scopri i tuoi diritti più importanti con il “Manuale Infografico del Consumatore” realizzato da Adiconsum

15 marzo, Giornata del Consumatore. (Ri)Scopri i tuoi diritti più importanti con il “Manuale Infografico del Consumatore” realizzato da Adiconsum

15 Marzo 2019

Sapevi che il 15 marzo ricorre il 33mo anno della Giornata Mondiale del Consumatore e il 20mo della Giornata Europea del Consumatore?

Si tratta di un evento istituito nel 1986 dalle Nazioni Unite per promuovere stili di consumo più sostenibili. Già, anche allora, la sostenibilità era un tema centrale e collegato allo sviluppo economico e sociale dei Paesi.

Anche la scelta del giorno non è stata casuale: anni prima, nel 1962, il Presidente degli Stati uniti, J.F. Kennedy, inaugurava le prime leggi a tutela del consumatore.

 

Sorge quindi spontaneo chiedersi: dove siamo arrivati?

Per ricordare i diritti principali acquisti in questi anni abbiamo realizzato un breve Manuale infografico del Consumatore. 6 infografiche che parlano di:

  1. garanzia legale di conformità
  2. diritto di recesso
  3. clausole vessatorie
  4. forniture non richieste
  5. costi aggiuntivi applicati ingiustamente
  6. a chi rivolgersi.

Ancora tanto resta da fare perché nonostante i diritti acquisiti, ancora molte sono le pratiche commerciali scorrette perpetrate a danno dei consumatori. Per combatterle, come Adiconsum, siamo stati promotori della conciliazione paritetica, di una procedura stragiudiziale, in grado di risolvere le controversie tra consumatore e azienda, in tempi brevi e a costi minimi, senza dover ricorrere ai tribunali. A questa si è affiancata un’altra procedura, l’ADR (Alternative Dispute Resolution) che consente, attraverso i suoi organismi ADR e ODR, sempre in via stragiudiziale di rivolvere i contenziosi consumatore-impresa e anche nel caso siano transfrontalieri cioè con imprese aventi sede in uno Stato dell’Unione europea diverso da quello del consumatore.

Le sfide che nei prossimi anni, come Adiconsum, ci poniamo, e alle quali già da tempo dedichiamo il nostro impegno sono l’educazione del consumatore ad un consumerismo sempre più responsabile, consapevole e sostenibile (vedi ad es. il nostro impegno nella mobilità sostenibile), e la lotta alle pratiche commerciali scorrette, sempre più sofisticate, e in particolare alla tutela dei dati dei cittadini-consumatori, oggigiorno fortemente a rischio.

La lista potrebbe continuare all’infinito e ci serve a ricordare che non possiamo e non dobbiamo dimenticare questa Giornata; il traguardo posto dalle Nazioni Unite non dipende da limiti temporali, piuttosto dovremmo parlare di volontà: se saremo in grado di cambiare l’idea che il consumerismo ci riguarda solamente quando abbiamo un problema personale e inizieremo a capire che per far valere i nostri diritti dobbiamo far valere anche quelli degli altri, allora avremmo raggiunto il vero consumo sostenibile.

Come Adiconsum, ci impegniamo ogni giorno per aiutare tutti i consumatori e sensibilizzarli su questi temi; ma il nostro lavoro sarebbe impossibile se non ci fossero migliaia di consumatori che ci scelgono per rappresentarli, ieri come oggi. Grazie a tutti!

 

Manuale Infografico del Consumatore

      

 

 

 

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  • Ti sei sovraindebitato? Il Fondo di prevenzione gestito da Adiconsum può aiutarti

Ti sei sovraindebitato? Il Fondo di prevenzione gestito da Adiconsum può aiutarti

13 Marzo 2019

Ritrovarsi nelle morse del sovraindebitamento può avere varie cause. Lo sanno bene gli operatori di Adiconsum che gestiscono, per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che lo finanzia interamente, dal 1998, il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura, frutto della legge ex art. 15 della legge 108/1998.

 

Quando rivolgersi al Fondo

Due sono le condizioni che “giustificano” il ricorso al Fondo:

  1. essere sovraindebitato
  2. non avere più accesso al credito legale, ossia vedersi negare dalla banca la richiesta di un prestito, perché segnalato come “cattivo pagatore” dai SIC, i Sistemi di informazione creditizia.

 

In questa situazione, per poter avere nuovamente accesso al credito legale, serve un garante, che puoi trovare nel Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura, gestito da Adiconsum.

 

Quali garanzie offre il Fondo

Il Fondo ti consente di ottenere il prestito di cui hai bisogno dalle banche, diventando tuo garante.

IMPORTANTE

Ricordiamo che il Fondo offre garanzie per ottenere un prestito e non un sussidio!!!

Questo significa che il prestito va interamente restituito!

 

Come funziona il Fondo

Il Fondo fa da garante per un prestito con un importo generalmente fino a 30.000 euro. Il tasso di interesse applicato è del 2%.

Il piano di restituzione del prestito può arrivare fino a 84 mesi (7 anni).

 

Perché rivolgersi al Fondo

Il Fondo, rivolto a persone singole e famiglie, ti mette al riparo dagli usurai.

 

Profilo del sovraindebitato

Basandoci sulla nostra esperienza ventennale, abbiamo sintetizzato con una infografica il profilo del sovraindebitato. Da questa si evince chiaramente quanto il sovraindebitamento sia un fenomeno serio, che può colpire chiunque: chi ha un lavoro a tempo indeterminato e chi no, chi è single e chi è sposato con figli, ecc..

 

 

Come contattare il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura gestito da Adiconsum

Quando:

  • dal lunedì al giovedì ore 9.00 – 12.30 e 14.00 – 17.30;
  • il venerdì ore 9.00 – 12.30

Telefono: 06 44170238

E-mail: prevenzioneusura@adiconsum.it

 

World Wide Web: 30 anni di www, innovazioni e sfide

12 Marzo 2019

Sono passati ben 30 anni da quando un giovane Tim Berners Lee, consulente di ingegneria del software presso il CERN di Ginevra, propose le basi di quello che oggi chiamiamo World Wide Web.

Era il 12 marzo 1989 e ancora nessuno poteva intuire le incredibili potenzialità di questo progetto che ha reso Internet (occhio a non confondere i due termini!????) accessibile a tutti.

In poco tempo, la proposta di Tim Berners-Lee ha raggiunto un livello globale e, nel giro di alcuni anni, da web dei siti è diventato web delle persone e oggi punta a evolversi nuovamente nel web delle cose (web 3.0).

Lo sviluppo e l’evoluzione hanno portato sempre nuove opportunità, ma anche nuove, importantissime sfide: alla base di tutto c’è un dovere morale, sancito dalla stessa costituzione, quello di garantire a tutti pari opportunità e accesso all’informazione. Il web, in questo senso diventa un fattore decisivo: attraverso il proprio smartphone, tablet o computer, chiunque può accedere ad informazioni, formazione e servizi.

Il digital divide rischia di spaccare il mondo e i singoli Paesi in due categorie: chi ha accesso ai contenuti e chi non ne ha.

È necessario che tutti abbiano la possibilità  (forse meglio il termine diritto) di connettersi ad Internet; spesso si parla di servizio universale, ma nella realtà ciò non accade.

In Italia purtroppo solo la vecchia comunicazione telefonica è ritenuta servizio universale nonostante le tante battaglie fatte anche da Adiconsum per inserire il diritto all’accesso ad internet nella nostra Costituzione.

Nello specifico, il Web ha sempre più necessità di tutelare  chi lo usa. Ecco perché, ad avviso di Adiconsum,  è necessario ridare impulso e vigore al lavoro dell’IGF (Internet Governance Forum), messo in piedi dall’ONU nel 2006. Potenziando e strutturando, in modo appropriato e costruttivo, l’IGF italiano, di cui Adiconsum fa parte, quale organismo di riferimento per l’utenza di internet, possiamo incidere sull’IGF mondiale.

Sintetizzando al massimo vecchie e nuove sfide del web, possiamo citare:

  • la necessità di garantire un vero servizio universale assicurando l’accesso a tutti
  • la tutela e la corretta gestione dei dati, ponendo attenzione alla blockchain e all’internet delle cose
  • l’avvio di campagne di educazione ad un corretto uso del web contrastando l’uso improprio dei social
  • la promozione della libertà di espressione attraverso le nuove tecnologie
  • la lotta alle fake news e all’uso strumentale e illegale della Rete.

In conclusione, è vero che spesso il web viene visto come un luogo di svago e leggerezza, ma questa tecnologia significa molto di più.

Il principio più importante resta comunque quello più semplice: non esistono buone o cattive invenzioni, siamo noi a doverle usare nel migliore dei modi.

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  • Ecobonus e bonus casa: ecco dove devi caricare la documentazione degli interventi del 2019

Ecobonus e bonus casa: ecco dove devi caricare la documentazione degli interventi del 2019

12 Marzo 2019

Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha lanciato due nuove piattaforme per caricare le documentazioni relative all’ecobonus e al bonus casa per gli interventi effettuati nel 2019.

Ricordiamo che l’invio della documentazione all’Enea è obbligatorio solo per gli interventi che comportano un risparmio energetico.

 

Per informazioni

Puoi contattare l’ENEA tramite la “finestra per il cittadino”, il servizio è attivo il lunedì dalle 12 alle 15,30 e il mercoledì dalle 10.30 alle 14.

Per maggiori info, leggi la pagina contatti del sito ENEA.

 

Attenzione: devi trasmettere i documenti attraverso le piattaforme entro 90 giorni dalla fine dei lavori. Solamente nel caso in cui i lavori siano terminati tra il 1° gennaio 2019 e l’11 marzo 2019, i 90 giorni decorrono dall’ 11 marzo 2019.

 

IMPORTANTE

Per maggiori info sull’ecobonus (bonus per interventi di risparmio energetico), clicca qui

Per maggiori info sul bonus casa (bonus per interventi edilizi e tecnologici per risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili), clicca qui

Ricordiamo inoltre che per caricare invece la documentazione per ottenere il bonus casa relativo ad interventi effettuati dal 1° gennaio al 21 novembre 2018, c’è tempo fino al 1° aprile. Per saperne di più, clicca qui

Progetto SCAN: al via il questionario di ricerca

11 Marzo 2019

Il progetto SCAN è un progetto di ricerca, coordinato dall’Università Federico II di Napoli, di cui Adiconsum è partner. Il progetto rientra nel programma di Giustizia dell’Unione europea 2014-2020 che vuole rendere valido ed efficace per tutti il Procedimento europeo per le controversie di modesta entità (small claims).

Per farlo, essendo un progetto di ricerca, è stato messo a punto un questionario per testare la conoscenza del suddetto procedimento in vari paesi dell’Unione: Italia, Francia, Lituania, Belgio, Slovenia e Lussemburgo.

Il questionario, al quale possono rispondere sia chi conosce il procedimento perché l’ha già utilizzato oppure no, chi ne ha sentito parlare e chi no, è utile per fare il punto dello stato dell’arte e apportare eventuali miglioramenti.

Ricordiamo che la procedura è stata istituita dall’Unione europea nel 2009.

 

Il tuo contributo è importante. Per rispondere al Questionario, clicca qui

Per saperne di più sul progetto SCAN, clicca qui

 

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  • Bonus per ristrutturare casa. Scopri quanto puoi detrarre dalla dichiarazione dei redditi

Bonus per ristrutturare casa. Scopri quanto puoi detrarre dalla dichiarazione dei redditi

7 Marzo 2019

Continuano per tutto il 2019 le agevolazioni fiscali per chi compie lavori di ristrutturazione sul proprio appartamento; una buona occasione per rimettere in sesto la propria casa, portando le spese in detrazione sulla dichiarazione dei redditi.

Un incentivo molto importante, soprattutto se consideriamo che il prossimo anno, nel caso il bonus non fosse prorogato, la riduzione Irpef si ridurrebbe al 36% con un limite di spesa fissato a 48.000 euro.

La detrazione

  • La detrazione Irpef è del 50% su una spesa massima di 96.000 euro, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Attenzione: il bonus ristrutturazioni edilizie non si cumula con quello relativo al risparmio energetico.

Chi può usufruire del bonus

  • Proprietari o nudi proprietari
  • Titolari di diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • Locatari o comodatari
  • Soci di cooperative indivise o divise
  • Imprenditori individuali (Solo gli immobili che non rientrano tra beni strumentali o merce)
  • Soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Possono inoltre usufruire della detrazione anche altre categorie (es. familiari conviventi), a patto che sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture.

 

Gli interventi che beneficiano del bonus

Per quanto riguarda le singole unità abitative, è possibile richiedere l’agevolazione per i seguenti interventi:

  • manutenzione straordinaria
  • restauro e risanamento conservativo
  • ristrutturazione edilizia.

Anche i condomini potranno beneficiare degli sgravi fiscali per gli interventi svolti nelle parti comuni dell’edificio; oltre agli interventi precedentemente elencati, in questo caso si aggiungono anche i lavori di manutenzione ordinaria.

 

Come pagare gli interventi

Se vuoi accedere al bonus, devi pagare i lavori tramite bonifico bancario o postale.

È particolarmente importante che risultino:

  • la causale del versamento con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
  • il Codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • il Codice fiscale/Partita IVA del beneficiario del pagamento.

Nel momento in cui effettuerai il bonifico, ci sarà una ritenuta dell’8% a titolo di acconto dell’imposta.

Obblighi da adempiere

  • Inserire i dati catastali indentificativi dell’immobile nella dichiarazione dei redditi
  • Ove necessario, inviare una comunicazione all’azienda sanitaria locale
  • Comunicare all’ENEA le informazioni sui lavori effettuati.

 

Per approfondire

Leggi la guida dell’Agenzia delle Entrate

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  • Casa: interventi di risparmio energetico. Scopri quanto puoi detrarre dalla dichiarazione dei redditi

Casa: interventi di risparmio energetico. Scopri quanto puoi detrarre dalla dichiarazione dei redditi

5 Marzo 2019

Sei stanco di ritrovarti a pagare bollette energetiche troppo salate? Forse potresti tagliare i costi riqualificando il tuo immobile dal punto di vista energetico.

Se ti stai preoccupando della spesa, ti farà sicuramente piacere sapere che la Legge di Bilancio 2019 ha prorogato fino al 31/12/2019 le detrazioni fiscali del 50 e 65% (IRPEF o IRES) per gli interventi di riqualificazione energetica.

 

Detrazione del 50%

Riguarda l’acquisto/posa in opera di:

  • finestre comprensive di infissi
  • schermature solari
  • sostituzione impianti di climatizzazione invernale dotati di caldaie a condensazione con efficienza energetica di classe A; se superiore detrazione del 65%)
  • impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.

 

Detrazione del 65% (fino a un massimo di 100.000 euro)

Riguarda:

  • acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione
  • acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione
  • acquisto, installazione e posa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza della climatizzazione dell’unità abitativa

 

Chi può usufruire delle agevolazioni

  • Persone fisiche intese quali i titolari di un diritto reale sull’immobile (proprietari, inquilini, condomini nel caso di interventi condominiali), il familiare convivente, il componente dell’unione civile, il convivente senza alcuna unione (more uxorio)
  • esercenti arti e professioni
  • I contribuenti che conseguono reddito d’impresa
  • Associazioni tra professionisti
  • Enti pubblici o privati che non svolgono attività commerciale.

 

Obblighi da adempiere

Tutti gli interventi di riqualificazione devono essere necessariamente comunicati all’ENEA attraverso l’apposita piattaforma (attualmente è attiva solamente quella relativa agli interventi effettuati nel 2018).

È importante che le informazioni siano trasmesse all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Solamente nel caso in cui l’intervento effettuato sia particolarmente complesso e non descrivibile attraverso i parametri indicati sulla piattaforma, è possibile inviare il materiale tramite raccomandata con ricevuta semplice, sempre rispettando il termine dei 90 giorni.

 

Cumulabilità con altri incentivi

  • La detrazione non può essere cumulata con altre agevolazioni simili di carattere nazionale (es. bonus mobili)
  • Per quanto riguarda gli incentivi regionali, è necessario fare attenzione caso per caso e assicurarsi che la regione non abbia previsto il divieto di cumulabilità.

 

Cessione del credito

Il credito della detrazione può essere ceduto a favore di eventuali creditori.

Le persone incapienti potranno cedere il credito a creditori quali fornitori e soggetti privati, comprese banche e intermediari finanziari. Chi non rientra in questa categoria potrà cedere il proprio credito solo a fornitori e soggetti privati, ma non alle banche.

  

Documenti da conservare

Onde evitare problemi durante i controlli, è necessario conservare i seguenti documenti

  • Il Certificato di asseverazione redatto da un tecnico abilitato
  • La Ricevuta che riceverai nel momento in cui invierai i dati a ENEA
  • Fatture/ricevute fiscali relative alle spese sostenute per gli interventi
  • Per i contribuenti non titolari di reddito di impresa, la ricevuta del bonifico bancario o postale attraverso cui è stato effettuato il pagamento.
  • L’attestato di prestazione energetica (APE) da prodursi alla fine dei lavori, ma non richiesta per quegli interventi che beneficiano della detrazione del 50% di cui sopra
  • La scheda informativa sugli interventi effettuati.

Per approfondire

Leggi la guida dell’Agenzia delle Entrate e scopri tutti i dettagli dell’ecobonus.

Buoni fruttiferi postali: recuperati altri 39 mila euro grazie ad Adiconsum

5 Marzo 2019

Continua la lunga serie di vittorie legali di Adiconsum: a Teramo, grazie all’intervento della nostra sede territoriale, alcuni consumatori sono riusciti ad ottenere un rimborso totale su alcuni buoni fruttiferi postali del 1987.

Anche in questo caso, l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) si è pronunciato a favore dei nostri assistiti, confermando che Poste Italiane avrebbe dovuto pagare gli interessi in base ai tassi riportati sul retro del buono.

 

Perché Poste avrebbe pagato solamente la metà?

Chiariamo bene il punto principale, parlando di un Decreto Ministeriale che ha avuto una pesante influenza sul rendimento dei buoni fruttiferi postali, il DM 13 giugno 1986.

Con l’entrata in vigore del decreto, il rendimento dei buoni fruttiferi è stato ridotto.

Il fatto è che una serie di buoni fruttiferi del 1987 della serie P/O ha continuato a presentare sul retro una tabella di interessi precedente al DM 13 giugno 1986.

Per ovviare al problema, Poste italiane ha posto un timbro sopra il buono per modificare i rendimenti. Il timbro è stato apposto in alto al centro, lasciando il retro del buono (quello con i tassi applicati) invariato.

 

Il nodo fondamentale

Il punto è che, nonostante i rendimenti fino al 20° anno fossero stati abbassati, non vi era nessuna indicazione per quanto riguardava il nuovo rendimento previsto dal 21° al 30° anno.

Ciò avrebbe indotto i consumatori a prendere per valide le informazioni riportate sul buono.

Adiconsum Teramo ha portato la vicenda all’esame dell’ACF che ha dato ragione gli iscritti della nostra sede territoriale, intimando Poste italiane a versare ai consumatori la differenza tra quanto precedentemente versato (33 mila euro) e quanto dovuto (circa 71 mila euro).

 

Fai valere i tuoi diritti, iscriviti ad Adiconsum

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  • Reddito di Cittadinanza: via alle domande dal 6 marzo. Tutto quello che devi sapere

Reddito di Cittadinanza: via alle domande dal 6 marzo. Tutto quello che devi sapere

5 Marzo 2019

Sebbene il decreto che ha introdotto il reddito di cittadinanza (e Quota 100), il n. 4/2019, sia ancora in discussione in Parlamento per la sua conversione in legge che dovrebbe avvenire entro il 29 marzo, lasciando quindi ancora il campo aperto ad ulteriori modifiche, una cosa è certa: da mercoledì 6 marzo è possibile presentare la domanda per chiedere il reddito di cittadinanza.

 

I requisiti per il reddito di cittadinanza

I principali requisiti da tenere a mente sono:

  • il valore dell’ISEE
  • il valore del reddito familiare
  • il patrimonio immobiliare
  • il patrimonio mobiliare.

 

L’ISEE

  • Non deve superare i 9.360.

 

Il Reddito familiare

Non deve superare:

  • i 6.000 euro/anno per una persona sola; 6.000 x 0,4 per ogni altro componente maggiorenne; 6.000 x 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1
  • i 7.560 euro/anno per i separati
  • i 9.360 euro/anno per il nucleo che risiede in casa in affitto.

 

Il Patrimonio immobiliare

  • È diverso dalla casa di abitazione e non deve superare i 30.000 euro.

 

Il Patrimonio mobiliare

  • Non superiore a 6.000 euro per i single
  • fino ad un massimo di 10.000 euro in base al numero in base al numero dei componenti del nucleo familiare, alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di persone disabili (5.000 euro per ogni componente).

 

Dove trovare il Modulo di domanda per il Reddito di Cittadinanza

 

Dove presentare la Domanda per il Reddito di Cittadinanza

 

Per maggiori info, clicca qui

Bonus mobili/elettrodomestici: istruzioni per l’uso

5 Marzo 2019

Hai sentito parlare del bonus mobili ed elettrodomestici e vuoi sapere come accedervi?

Ecco qualche utile informazione per terminare la procedura e accedere ai vantaggi fiscali senza intoppi.

Che cos’è Il bonus Mobili/Elettrodomestici

Consiste in una detrazione IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe A+ o superiore (se acquisti un forno, la classe minima parte da A).

I requisiti per usufruire del bonus Mobili/Elettrodomestici

Per accedere alla detrazione è necessario aver compiuto/iniziato almeno uno di questi interventi su edifici a scopo residenziale:

  • Manutenzione straordinaria
  • Restauro
  • Risanamento conservativo
  • Ristrutturazione edilizia
  • Interventi su parti comuni di edifici residenziali.

La detrazione

È possibile ottenere una detrazione IRPEF pari al 50%, calcolata su un tetto di spesa massimo di 10.000 euro.

Nello specifico, il bonus sarà ripartito in dieci quote annuali di pari importo.

Se vuoi accedere allo sgravio fiscale, è importante che l’acquisto dei mobili sia successivo alla data di inizio dei lavori. 

  • Possono essere detratti gli acquisti che sono stati/saranno compiuti nel 2019, se la ristrutturazione edilizia non è iniziata prima del 1° gennaio 2018.
  • Gli acquisti effettuati nel 2018 possono essere detratti se la ristrutturazione non è iniziata prima del 1° gennaio 2017.

Es.: se i lavori di ristrutturazione sono stati iniziati del 2016, non potrai usufruire delle detrazioni.

Quali prodotti?

Il bonus Mobili/Elettrodomestici si applica sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici nuovi.

È possibile anche comprare mobili ed elettrodomestici per arredare diverse stanze dell’immobile.

Es.: compiendo una ristrutturazione della cucina, potrai utilizzare il bonus anche su altri ambienti della casa.

Cosa devi fare

Per accedere al bonus devi:

  1. Aver effettuato una ristrutturazione o aver iniziato i lavori di ristrutturazione
  2. Acquistare mobili o grandi elettrodomestici a basso consumo energetico (classe A+ o superiore; classe A o superiore nel caso dei forni)
  3. Pagare i mobili/elettrodomestici con bonifico o carta di credito/debito (puoi accedere alla detrazione anche se paghi a rate).

Attenzione:

  • L’acquisto dei mobili deve essere comunicato all’Agenzia delle Entrate tramite dichiarazione dei redditi
  • L’acquisto dei grandi elettrodomestici deve essere comunicato all’Enea attraverso l’apposita piattaforma
  • Se hai eseguito un intervento di riqualificazione energetica del tuo edificio, per il quale è già prevista una detrazione IRPEF del 65%, non puoi accedere al bonus mobili.

Per info, consulta la guida dell’Agenzia delle Entrate.

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  • Acquistare l’auto con l’Ecobonus: più bassa è l’emissione prodotta, maggiore è lo sconto

Acquistare l’auto con l’Ecobonus: più bassa è l’emissione prodotta, maggiore è lo sconto

4 Marzo 2019

Se sei interessato a comprare un’auto, un ciclomotore o un motociclo a basse emissioni o, ancora meglio, un’auto elettrica, l’Ecobonus rappresenta una grande opportunità.

Non si tratta solamente di poter utilizzare dei mezzi hi-tech, non inquinanti e molto piacevoli da guidare, ma anche di poter cambiare in meglio ad un prezzo accettabile.

Il bonus

L’Ecobonus è un incentivo per l’acquisto di veicoli (M1) nuovi e poco inquinanti. Il suo valore cambia a seconda della quantità di emissioni prodotte, come si evince dalla tabella sottostante:

Emissioni Importo bonus con rottamazione       Importo bonus senza rottamazione
0-20g CO2/km 6.000 euro 4.000 euro
21-70g CO2/km 2.500 euro 1.500 euro

 

Attenzione: le autovetture che usufruiscono del bonus devono avere un valore inferiore a 50.000 euro + IVA .

I veicoli devono essere acquistati e immatricolati in Italia dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021.

Per quanto riguarda i ciclomotori e affini

Ciclomotori, motocicli e altri veicoli di categoria L1 e L3, per accedere al bonus, devono rispettare i seguenti requisiti:

  • Essere nuovi di fabbrica
  • Elettrici o ibridi
  • Potenza inferiore o pari a 11kW
  • Acquistati ed immatricolati in Italia nel 2019.

Detrazioni per le wall Box

Sono previste anche alcune agevolazioni fiscali per le wall box domestiche e per le colonnine condominiali per la ricarica privata.

Nello specifico, stiamo parlando di una detrazione d’imposta lorda del 50% che si applica alle spese sostenute per l’infrastruttura di ricarica e/o per la modifica dell’impianto elettrico per aumentarne la portata fino a 7 kW.

L’agevolazione non può superare i 3.000 euro complessivi ed è valida per le opere effettuate dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021.

La piattaforma

L’iter per arrivare all’Ecobonus procede secondo i tempi: dal primo marzo i concessionari possono registrarsi sulla piattaforma del Mise riservata all’Ecobonus.

Per prenotare l’incentivo bisognerà aspettare ancora un po’, ma in fondo questo tempo potrebbe esserci utile per valutare le nuove auto uscite.

Già da ora, possiamo utilizzare la piattaforma Ecobonus come consumatori per capire nel dettaglio il funzionamento del bonus; in particolare ti segnaliamo l’area delle domande frequenti (FAQ).

Casa: prima di cercare casa, trova il mutuo adatto a te

4 Marzo 2019

L’acquisto di una casa è un evento importante, ma prevede una serie di passaggi che bisogna seguire per acquistare in sicurezza, evitando brutte soprese.

A dispetto di quello che si potrebbe pensare, il primo passo non è la ricerca della casa, ma la ricerca del mutuo più adatto in base al nostro budget.

Ecco di seguito un breve vademecum con un elenco di cose da fare prima di aprire un mutuo.

 

  1. Tipologie di mutuo

 

I mutui si differenziano tra loro per il tipo di tasso e per le modalità di rimborso:

  • Mutui a tasso fisso: per tutta la durata del rimborso, il tasso (e le rate) rimangono costanti. Il tasso fisso è uguale alla somma dello spread, cioè il ricavo della banca (e non lo spread inteso come differenziale tra i bund tedeschi e i nostri BTP) più l’indice Eurirs (o Irs)
  • Mutui a tasso variabile: il tasso si ottiene sommando allo spread l’indice Euribor. Quest’ultimo è un parametro variabile. Pertanto nel corso del rimborso il suo valore potrebbe oscillare verso il basso o verso l’alto determinando una variazione della rata
  • Mutui Cap(Capped rate): è un mutuo a tasso variabile che prevede un tetto massimo oltre il quale il tasso non può andare
  • Mutui a tasso misto: quando è possibile cambiare la tipologia di tasso (da variabile a fisso e viceversa) secondo le condizioni previste dal contratto.
  • Mutui a tasso bilanciato: si ha quando il tasso è in parte fisso e in parte variabile.

 

  1. Come scegliere quale tipo di mutuo accendere

 

  • Capacità di reddito – la banca, in genere, non concede un mutuo con una rata superiore a 1/3 del proprio reddito
  • Durata – un mutuo più lungo significa dover pagare maggiormente in termini di interessi
  • Disponibilità della banca a bloccare il tasso del mutuo a seguito della richiesta (fattore molto importante perché le tempistiche per ottenere un mutuo non sono ben definite; si rischia di ritrovarsi con un tasso d’interesse diverso rispetto a quello disponibile al momento della richiesta).

 

  1. I costi collegati ai mutui: le spese accessorie

Tra gli oneri accessori ricordiamo:

  • l’onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo ipotecario
  • le spese di istruttoria: costi per l’apertura della pratica, che la banca richiede per studiare la domanda di mutuo e per dare la propria valutazione di fattibilità
  • le spese di perizia: indispensabile alla banca per decidere quale importo concedere come finanziamento
  • le imposte: imposta di registro, imposta catastale, imposta ipotecaria, Iva.

Reddito di cittadinanza: sul sito Inps i moduli per fare la domanda

1 Marzo 2019

Si avvicina il 6 marzo, la data per la presentazione della domanda del reddito di cittadinanza.

L’Inps ha recentemente pubblicato sul proprio sito tutta la modulistica necessaria per richiedere il Reddito di Cittadinanza (RdC) o la Pensione di Cittadinanza (PdC).

Puoi trovare tutti di documenti da compilare nella sezione dedicata ai moduli relativi ai servizi INPS.

Ti ricordiamo che per fare domanda e accedere al RdC o alla PdC è necessario avere una documentazione ISEE in corso di validità che puoi richiedere al tuo CAF di fiducia; sempre presso il CAF puoi ricevere assistenza per la compilazione della tua domanda, onde evitare problematiche ed errori.

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