Fondo Indennizzi Risparmiatori: accelerano i rimborsi

30 Giugno 2021

Come vi avevamo preannunciato nella notizia pubblicata lo scorso 19 marzo, si è tenuto nei giorni scorsi il previsto incontro con Consap, la Concessionaria dei servizi pubblici assicurativi, per fare il punto sui ristori del Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR). Ecco le novità.

Nell’incontro dello scorso marzo avevamo fatto emergere due criticità: la lentezza dei rimborsi (su 1.125 milioni di euro messi a disposizione ne era stata ristorata solo una minima parte) e il problema delle integrazioni documentali, chiedendo l’allungamento dei tempi, causa Covid, per la loro presentazione.

Nell’ultimo incontro, Consap ha comunicato, accogliendo le nostre richieste, di aver accelerato l’erogazione dei rimborsi, mettendoci a conoscenza anche dei numeri:

  • 16 mila pratiche al mese
  • 4 mila istanze a settimana
  • totale pratiche a metà giugno: 77.788
  • importo: 390.432 mln di euro.

È presumibile che a questo ritmo, ad ottobre tutte le domande saranno liquidate.

Sui tempi per il deposito di ulteriori documenti ad integrazione dell’istanza, Consap si è detta disponibile a trattare specifiche richieste che si dovessero presentare, con Adiconsum e le altre Associazioni. Invitiamo, pertanto, tutti i risparmiatori interessati, a contattare le sedi territoriali Adiconsum.

A chi spettano i rimborsi

I rimborsi del Fondo Indennizzo Risparmiatori spettano ai risparmiatori delle banche poste in liquidazione coatta amministrativa dal 16 novembre 2015 e 1° gennaio 2018, in possesso di titoli indennizzabili (azioni e obbligazioni) delle seguenti banche: Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti, Cariferrara, Bcc Crediveneto e Bcc Padovana.

Cashback addio

30 Giugno 2021

Il Governo ha deciso: il Cashback, l’operazione del piano “Italia Cashless” per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici, verrà sospeso. Con la fine del 1° semestre si è scelto di non far partire la seconda fase, quella dal 1° luglio al 31 dicembre. Ecco le date da tenere a mente.

30 giugno 2021

È l’ultimo giorno per effettuare acquisti che possono concorrere al Cashback.

1° luglio 2021

Dal 1° luglio nessun acquisto concorrerà più al Cashback.

Rimborsi

I rimborsi per le spese effettuate dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 arriveranno entro il mese di luglio.

Lotteria degli scontrini

Ancora non si sa se verrà abolita anche la Lotteria degli scontrini.

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  • Green Pass: a cosa serve, come ottenerlo, quanto dura, quando viene revocato

Green Pass: a cosa serve, come ottenerlo, quanto dura, quando viene revocato

25 Giugno 2021

Il Green Pass, o meglio, la Certificazione verde è quel documento che ci consentirà di riprendere a muoverci per tornare a condurre una vita più normale. Scopriamo a cosa serve, come ottenerla, come funziona e quante e quante tipologie ne esistono.

Chi rilascia la Certificazione Verde

È il Ministero della Salute sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni e Province Autonome relativi alla vaccinazione, alla guarigione, alla negatività del tampone molecolare/rapido.

Come ottenere la certificazione verde

Quando la certificazione è disponibile si riceve direttamente una mail o un sms dal Ministero della Salute che avverte dell’emissione della Certificazione e riporta il codice AuthCode che permette di recuperarla. A questo punto la Certificazione può essere scaricata attraverso:

  • il portale della piattaforma nazionale DGC con la tua tessera sanitaria o SPID
  • l’App Immuni
  • l’App IO
  • Il Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale (a breve).

Una volta premuto il tasto “Recupera Certificazione” si ottengono due file: uno in pdf con il QRCode e un altro in png con la sola immagine del QRCode. Il pdf può essere stampato.

Ogni certificazione ha un proprio QRCode.

Tipologie di certificazione verde

La certificazione verde, rilasciata dalla piattaforma nazionale “Digital Green Certificate” (PN-DGC) può essere di 3 tipi:

  • la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione contro il coronavirus
  • la certificazione che attesta l’avvenuta guarigione dall’infezione
  • la certificazione che attesta l’effettuazione di un test molecolare o rapido con risultato negativo al SARS-CoV-2.

Certificazione verde per vaccinazione e sua durata

Questo tipo di certificazione sarà disponibile il prossimo 28 giugno per tutti coloro che si sono già vaccinati. Questa Certificazione riporta i seguenti dati e indicazioni:

  • nome e cognome
  • data di nascita
  • il tipo di vaccino somministrato
  • la denominazione del vaccino
  • il produttore o il titolare dell’immissione in commercio del vaccino 
  • numero della dose effettuata e numero totale delle dose previste per l’intestatario
  • data dell’ultima dose somministrata
  • Stato in cui è stata effettuata la vaccinazione.

La Certificazione verde per vaccinazione ha una durata variabile:

  • in caso di vaccini con duplice dose, la Certificazione verde sarà generata passati 15 giorni dalla somministrazione della prima dose e avrà validità fino alla seconda dose. Dopo la seconda dose verrà generata dopo un paio di giorni e avrà validità per 270 giorni (circa 9 mesi).
  • in caso di vaccini con unica dose, la certificazione sarà generata dopo 15 giorni dall’inoculazione e varrà per 270 giorni
  • in caso di una sola dose perché si è contratto il Covid, la Certificazione è generata entro un paio di giorni e dura 270 giorni.

Certificazione verde per guarigione e sua durata

Ecco quali dati riporta, oltre a quelli anagrafici:

  • data del primo test molecolare positivo
  • Stato che ha effettuato il primo test molecolare positivo
  • data di inizio della validità della certificazione verde
  • data di fine validità.

La durata della Certificazione è la seguente: viene generata entro il giorno seguente e ha validità 180 giorni (6 mesi).

Certificazione verde test molecolare/rapido e sua durata

Ecco quali dati riporta, oltre a quelli anagrafici:

  • tipo di test
  • nome del test (non serve se si è fatto il molecolare)
  • produttore del test (non serve se si è fatto il molecolare)
  • data e ora del prelievo fatto
  • risultato del test
  • nome della struttura in cui è stato eseguito il test
  • Stato in cui si è effettuato il prelievo.

Questo tipo di certificazione ha validità 48 ore dall’ora del prelievo.

Cosa fare se non si riceve la mail o l’sms dal Ministero della Salute

La Certificazione può essere recuperata anche attraverso l’App IO. In questo caso non serve il codice AuthCode. Oppure rivolgendosi al proprio medico di base. A breve dovrebbe essere inserita anche nel Fascicolo sanitario elettronico regionale.

Maggiori info:

  • sul portale della piattaforma nazionale DGC
  • al numero 1500 del Ministero della salute
  • al call center dell’App Immuni
  • a PagoPA.

Quando serve la Certificazione verde in Italia

In Italia la Certificazione verde potrà essere richiesta per partecipare a eventi pubblici, per accedere alle residenze per anziani (RSA) o altre strutture che lo richiedono, o per spostarsi in zone rosse o zone arancioni.

Quando serve la certificazione verde nell’Unione europea

Dal 1° luglio 2021, la Certificazione verde rilasciata in Italia è valida anche come EU digital COVID Certificate a livello europeo e permetterà di viaggiare nei paesi dell’area Schengen, cioè nei Paesi dell’Unione europea e in Svizzera, Norvegia, Liechtenstein e Islanda.

Particolarità della Certificazione verde

  • Disponibile in formato digitale, ma può essere anche stampabile
  • È gratis
  • Contiene un QR Code che ne attesta la veridicità e la validità.

Revoca della Certificazione verde

Nel caso di persona vaccinata o guarita che risulti positiva successivamente all’emissione della Certificazione, le strutture sanitarie regionali, il medico curante o il pediatra devono segnalare il fatto alla piattaforma nazionale DGC attraverso il sistema della tessera sanitaria. Ciò comporterà la revoca della Certificazione.

Per maggiori info sulla Certificazione verde, consulta anche le FAQ

Casa: acconto dell’Imu, ecco chi è tenuto a pagarlo

14 Giugno 2021

Il pagamento dell’acconto dell’IMU a giugno ormai è divenuta una consuetudine. Dallo scorso anno, la nuova SuperImu comprende il pagamento della vecchia IMU e della TASI. Vediamo chi, come e quando va pagato.

 

Chi deve pagare l’IMU

Al pagamento dell’Imu è tenuto chi possiede:

  • un immobile
  • un’area fabbricabile
  • un terreno agricolo.

Quando pagare l’IMU

Il pagamento può essere fatto in:

  • un’unica soluzione
  • in due rate: un acconto da versare entro il 16 giugno e un saldo da versare entro il 16 dicembre.

Quali le modalità di pagamento

La nuova IMU si può pagare tramite:

• il Modello F24 o il corrispondente modello per il bollettino di conto corrente postale

  • la Piattaforma PagoPA. Per quest’ultima modalità, bisognerà però attendere un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che dovrà essere emanato entro il 30 giugno 2020.

Importante: prima di pagare contattare il proprio Comune o rivolgersi ai Centri di Assistenza Fiscale (Cisl, …).

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  • Lotteria degli scontrini: 4^ estrazione mensile e 1^ estrazione settimanale. Scopri chi ha vinto

Lotteria degli scontrini: 4^ estrazione mensile e 1^ estrazione settimanale. Scopri chi ha vinto

14 Giugno 2021

Com’è ormai tradizione, il secondo giovedì del mese è dedicato all’estrazione dei premi mensili della lotteria degli scontrini. Ma questo mese di giugno ci ha portato anche una novità: la prima estrazione settimanale dei premi, che d’ora in poi si terrà ogni giovedì. Scopriamo quali sono stati gli scontrini che hanno fatto vincere i consumatori che hanno aderito al Cashback.

Estrazione mensile

L’estrazione mensile prevede la distribuzione di 10 premi da 100.000 euro l’uno.

Vedi qui la tabella degli scontrini vincenti

La prossima estrazione è prevista per il prossimo 8 luglio 2021.

Estrazione settimanale

Lo scorso 10 giugno si è anche tenuta la prima estrazione settimanale che ha visto sorteggiare tutti gli scontrini trasmessi e registrati dal 31 maggio al 6 giugno entro le 23.59. Le estrazioni settimanali, a partire dal 10 giugno, si terranno ogni giovedì e oltre ai 15 codici vincenti settimanali di 25.000 euro è prevista anche l’estrazione di 25 codici vincenti settimanali aggiuntivi di 10.000 euro.

Estrazioni del 12 agosto 2021 e del 30 dicembre 2021

In queste date saranno assegnati 5 maxi premi da 150.000 euro

Bonus vacanze: tutto quello che c’è da sapere

14 Giugno 2021

Dopo un inverno e una primavera passati in lockdown per la pandemia da Covid, la voglia e la necessità di “staccare” la spina e di andare in vacanza per un relax senza pensieri, è tanta. Ebbene l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida sul bonus vacanze. Vediamo che cosa è necessario sapere.

Che cos’è il bonus

È un credito da utilizzare per pagare le imprese turistico-ricettive, compresi bed & breakfast e agriturismi, agenzie di viaggio, tour operator situati sul territorio nazionale e abilitati all’esercizio dell’attività turistico-ricettiva. La legge 126/2020 consente ora di poter utilizzare il bonus vacanze anche per chi acquista la vacanza avvalendosi di piattaforme online o portali tematici.

Quali requisiti per accedere al bonus

Per accedere al bonus vacanze è necessario:

  • avere un ISEE inferiore a 40.000 euro
  • possedere un’identità digitale (SPID o CIE-Carta di identità elettronica)
  • scaricare l’app IO ed effettuare il primo accesso.

A quanto ammonta l’importo del bonus

Va da un minimo di 150 euro ad un massimo di 500:

  • 150 euro per nucleo familiare composto da 1 persona
  • 300 euro per nucleo familiare composto da 2 persone
  • 500 euro per nucleo familiare composto da 3 o più persone.

L’80% del bonus si usa per ottenere uno sconto sul costo del servizio turistico.

Il 20% si utilizza sotto forma di detrazione d’imposta da recuperare sulla dichiarazione dei redditi del 2020 o 2021, a seconda di quando si è richiesto.

Come deve essere la ricevuta di pagamento della vacanza

Tra le novità introdotte, c’è la seguente:

  • per l’anno 2021, la spesa per la vacanza deve essere documentata da fattura o documento commerciale
  • per l’anno 2020,  valgono anche scontrino o ricevuta fiscale.
  • In tutti i documenti deve comparire il codice fiscale del componente del nucleo familiare che intende usufruire del bonus.

Durata del bonus 

Il bonus vale fino al 31 dicembre 2021.

Come deve essere utilizzato il bonus

  • Può essere utilizzato una sola volta da un solo componente del nucleo familiare, anche diverso da chi lo ha richiesto e deve essere speso in un’unica soluzione presso un’unica struttura ricettiva
  • Chi effettua il pagamento alla struttura può non essere la persona che poi materialmente usufruisce della vacanza. L’importante è che comunque sia un membro del nucleo familiare
  • Non è necessario che sia tutto il nucleo familiare a usufruire della vacanza
  • La detrazione viene riconosciuta alla persona il cui codice fiscale è riportato nella ricevuta di pagamento
  • La detrazione del 20% spetta anche nel caso in cui la struttura ricettiva rifiuta lo sconto dell’80%, perché essa risulta dall’App IO. L’importante è tenere traccia del pagamento effettuato
  • In caso di genitori separati con un figlio fiscalmente a carico di entrambi, la detrazione fiscale va al genitore con l’ISEE dal quale risulta che il figlio fa parte del nucleo familiare
  • Se il corrispettivo dovuto all’operatore turistico è inferiore all’importo del bonus, lo sconto e la detrazione vengono commisurati al corrispettivo e quello che rimane non è utilizzabile
  • Non è ammesso un utilizzo del bonus diverso da quello previsto dalla norma: non è ammessa la cessione del bonus, da parte del cittadino, a soggetti terzi, né a titolo gratuito né in cambio di un corrispettivo in denaro.

Per maggiori informazioni, consulta la Guida completa dell’Agenzia delle Entrate.

Sai riconoscere un prodotto originale da uno contraffatto?

10 Giugno 2021

Considerati gli alti livelli di sofisticazione raggiunti, è davvero molto difficile riconoscere un prodotto contraffatto da uno originale. A volte l’acquisto di un prodotto contraffatto è inconsapevole, a volte invece è consapevole ed è dettato solo dal gusto di indossare o possedere un prodotto simile a quello di marca. Ma sai che cosa si cela dietro al fenomeno della contraffazione?

Sai che cos’è l’EUIPO e che cosa fa?

L’EUIPO è l’Ufficio dell’Unione europea che si occupa di proteggere la proprietà intellettuale, contrastandone la violazione che porta alla falsificazione dei marchi registrati nonché dei disegni e modelli comunitari registrati. Insomma, l’EUIPO è l’ufficio che ha il polso della situazione sulla contraffazione e proprio per far emergere cosa c’è dietro a questo mondo, ha lanciato una Campagna di sensibilizzazione (Spring Campaign) rivolta ai consumatori europei.

Un po’ di dati

  • 1 europeo su 10 (9 %) ha affermato di avere acquistato prodotti contraffatti a causa di indicazioni fuorvianti
  • il 6,8 % delle importazioni dell’Unione europea è rappresentato da prodotti contraffatti per un valore che ammonta a 121 miliardi di euro (cosmetici, giocattoli, vibi, bevande, elettronica, abbigliamento, pesticidi, ecc.)
  • 1/3 degli europei (33%) si è interrogato sull’originalità del prodotto acquistato
  • il 6% degli italiani ha acquistato prodotti contraffatti a causa di indicazioni fuorvianti.

I danni della contraffazione

I danni riguardano sia i Consumatori che le Piccole e Medie Imprese (PMI).

Per i consumatori:

  • i danni riguardano la salute e la sicurezza per l’esposizione a sostanze chimiche pericolose e anche perdite finanziarie.

Per le PMI

  • I danni riguardano perdita di fatturato, di reputazione, di competitività. 1 su 4 in Europa ha subito violazioni della proprietà intellettuale, delle quali il 26,8% in Italia.

I settori interessati dalla contraffazione

Non c’è un settore che non è interessato dal fenomeno: dai cosmetici ai giocattoli, dal cibo alle bevande, dall’elettronica all’abbigliamento, dai pesticidi ai farmaci e ai dispositivi di protezione individuale, ai servizi di IP-Tv, ecc..

Contraffazione e Covid

La pandemia da Covid, purtroppo, ha portato ulteriori effetti negativi, quali:

La Spring Campaign di EUIPO

EUIPO ha pensato di informare i cittadini europei sulla contraffazione attraverso

 

Dietro alla contraffazione, infatti, c’è purtroppo un mondo fatto di criminalità, di azioni che mettono a repentaglio la nostra salute e sicurezza, nonché i nostri soldi.

Adiconsum e la Campagna di EUIPO

Adiconsum si occupa di tutela della proprietà intellettuale e di lotta alla contraffazione da molto tempo sia a livello nazionale che europeo e in entrambi in qualità di coordinatore o di partner.

A livello nazionale, abbiamo partecipato alle varie edizioni del progetto “Io non voglio il falso”, seguito da “Io sono originale” che è ormai alla sua IV edizione. Entrambi i progetti sono stati finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico, Ufficio UIBM-Ufficio Italiano Brevetti.

A livello europeo, Adiconsum coordina il progetto “Peers Say No”, giunto alla sua seconda edizione, in cui porta il tema della tutela della proprietà intellettuale e della lotta alla contraffazione nelle scuole, coinvolgendo studenti, insegnanti e genitori. In particolare, negli incontri nelle classi, Adiconsum utilizza (con successo) un approccio di “peer-education” che si è dimostrato molto efficace come strumento di insegnamento ai ragazzi. Adiconsum fornisce informazioni attraverso video e dimostrazioni pratiche, lasciando poi alla creatività dei ragazzi la realizzazione di un messaggio rivolto ai loro coetanei.

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  • Banca Popolare di Bari: Adiconsum a fianco dei risparmiatori per far ottenere equi ristori

Banca Popolare di Bari: Adiconsum a fianco dei risparmiatori per far ottenere equi ristori

9 Giugno 2021

Deludente l’esito dell’ultimo incontro tra Banca Popolare di Bari e alcune Associazioni consumatori, tra cui Adiconsum, in rappresentanza dei soci azionisti e risparmiatori dell’Istituto. Ecco che cosa è successo e che cosa faremo.

L’incontro sui ristori

L’incontro tra Adiconsum e le Altre Associazioni in rappresentanza dei consumatori e la nuova governance della Banca Popolare di Bari nominata da Mediocredito Centrale a seguito della trasformazione di BPB in Società per Azioni (v. nostra notizia del 30 giugno 2020) ha avuto come tema l’entità del ristoro. Stabilirlo non è solo una questione di diritto. Ogni caso è a se stante e vanno tenute in considerazione eventuali ragioni di disagio sia le violazioni accertate dall’Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF).

Che cosa è successo

Oltre alle limitate risorse messe a disposizione dall’Istituto di credito, BPB ha anche rifiutato la proposta di miglioria da noi presentata: attribuire allo status di persona disagiata una percentuale maggiore del 25% di quella offerta unilateralmente dalla banca per dare un risarcimento vero.

Che cosa ha chiesto Adiconsum

Al termine dell’incontro, Adiconsum ha formalizzato alle Autorità di vigilanza due richieste:

  1. la pubblicazione del bilancio dell’Amministrazione Straordinaria che ad oggi (dal 15 ottobre 2020) non è ancora stato pubblicato
  2. la richiesta all’Antitrust di condannare la banca per pubblicità ingannevole, atteso che in tutte le sue comunicazioni ufficiali (sito internet e/o note informative ai clienti), Banca Popolare di Bari pubblicizza ed invita i suoi clienti ad aderire all’Arbitro per le Controversie Finanziarie, autorità pubblica istituita presso la Consob per dirimere le cause in materia di vendita dei prodotti finanziari, per poi non adempiere ad alcuna delle decisioni sfavorevoli.

IMPORTANTE: Per correttezza di informazione, rendiamo noto che la banca, oggi facente parte del gruppo MedioCredito Centrale, e totalmente controllata dal MEF, può per legge non adempiere alle decisioni ACF (anche se il giudizio etico su tale condotta non può esser positivo), ma allora dovrebbe, per coerenza, smettere di pubblicizzare l’adesione, solo formale e priva di ogni valore sostanziale ed effettivo, all’importante Organo di risoluzione stragiudiziale delle controversie, voluto proprio dallo Stato per decongestionare la giustizia ordinaria.

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Casa: servono impianti multiservizi per internet veloce e nuove tecnologie

8 Giugno 2021

Velocità è la parola d’ordine che ci aspettiamo dalle nuove tecnologie, soprattutto quelle di comunicazione. Quante volte hai perso la pazienza perché non riuscivi a scaricare quel video che volevi vedere o quel messaggio che volevi leggere a causa di una connessione troppo lenta? Perché tutto ciò si realizzi, è necessario che vengano posati nelle nostre case i cavi in fibra ottica. Ma secondo quali linee di indirizzo le aziende possono entrare nei nostri condominii e nelle nostre case? Ecco che cosa abbiamo detto all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

La Delibera 85/21/CONS dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni

In che modo le aziende che posano le reti in fibra ottica devono accedere nei condominii? Del problema si sta occupando l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) che ha messo in consultazione la Delibera 85/21/CONS indicando quali potrebbero essere le linee guida che le aziende devono rispettare per la posa delle reti in fibra ottica nel condominio.

Le osservazioni di Adiconsum alla Delibera 85/21/CONS

L’8 giugno, Adiconsum ha partecipato ad una consultazione indetta dall’AGCOM nel corso della quale ha presentato le proprie osservazioni alla Delibera.

Adiconsum ha evidenziato come la Delibera non menzioni provvedimenti legislativi che già normano gli impianti verticali multiservizi come il DPR 6 giugno 2001, n. 380 e il D.lgs 33/2016 o il più recente, in vigore dal 2015, per tutti i palazzi di nuova costruzione, per i quali c’è l’obbligo della realizzazione di impianti verticali multiservizi. Secondo quest’ultima disposizione in particolare, gli operatori possono installare la propria rete solo dal “punto di accesso” prestabilito, utilizzando poi l’impianto verticale, di proprietà del condominio, per servire i singoli appartamenti.

A tale proposito Adiconsum ha chiesto che le Linee guida contengano e dispongano i corretti comportamenti da assumere in presenza di reti verticali già realizzate a norma di legge, impedendo, ad esempio, a chi posa la fibra, di realizzare dei duplicati o addirittura di utilizzare gli impianti verticali per altri scopi. Adiconsum ha anche ribadito la necessità che, negli stabili privi di impianti multiservizi, in caso di realizzazione di impianti verticali da parte dell’operatore, quest’ultimo rilasci all’amministratore la Dichiarazione di Conformità.

Adiconsum ha poi posto più nello specifico l’accento sugli impianti verticali, sottolineando la necessità di un cambio di paradigma, sotto il profilo della funzione e della proprietà.

  • Funzione: la funzione degli impianti verticali non può essere ridotta solo a conduttori di reti di fibra ottica. Essi devono assumere un ruolo di impianti multiservizio in grado di convogliare tutte le nuove tecnologie che il futuro riserverà, in modo da renderle disponibili per gli inquilini.
  • Proprietà: la proprietà degli impianti verticali deve essere dei condomini.

Solo così potrà essere garantita la libertà di scelta dei cittadini-consumatori dei servizi digitali che vorranno utilizzare per innovare la propria abitazione.

Senza queste modifiche la Delibera che verrà approvata sarà solo un mero elenco di regole comportamentali delle aziende e degli amministratori di condominio, senza produrre alcuno slancio per una vera digitalizzazione del Paese.

Gli incentivi

Adiconsum ha infine chiesto ad AGCOM di farsi portavoce presso il Governo e il legislatore di norme che diano impulso alla trasformazione digitale prevedendo incentivi (simili al 110%) a tutti i condomini per realizzare il proprio “impianto multiservizio”, già obbligatorio per le nuove costruzioni, garantendo uguale trattamento e messa insicurezza su tutto il territorio nazionale e non limitandosi alla sola connessione in fibra, ma permettendo a tutti di potersi avvalere delle molteplici innovazioni tecnologiche che il digitale porta con sé.

 

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Il 5G fa bene o fa male? Scoprilo con le video-pillole di Adiconsum

8 Giugno 2021

Tanti gli interrogativi sul 5G, la nuova tecnologia di comunicazione, applicata alla telefonia, soprattutto riguardo alle sue possibili ripercussioni sulla nostra salute. La domanda principe è senz’altro la seguente: il 5G fa bene o fa male alla salute? Conscia dell’importanza di tale argomento, Adiconsum ha realizzato due video-pillole, disponibili per tutti online, cercando di dare risposte ai più comuni interrogativi dei cittadini-consumatori con l’aiuto di autorevoli esperti.

Alcune domande sul 5G

Ma che cos’è il 5G? Come funziona? Quali vantaggi e benefici apporta? Ma è vero che aumenteranno i campi elettromagnetici? Aumenteranno patologie quali elettrosensibilità o ipersensibilità?

Le risposte

A queste e ad altre domande abbiamo cercato di rispondere nelle due video-pillole “Il 5G e la salute” realizzati nell’ambito della nuova video-rubrica di informazione consumeristica “Conoscere per Consumare”, avvalendoci dell’ausilio di autorevoli esperti, quali:

  • il prof. Valerio Rossi Albertini, fisico e ricercatore del CNR per la video-pillola, parte 1
  • il dott. Alessandro Conte, responsabile del sito FNOMCeO “Dottore, ma è vero che…”, per la video-pillola, parte 2.

Per sapere qualcosa in più sul 5G,
ti invitiamo a vedere le due video-pillole  che hanno già raggiunto oltre 12.000 visualizzazioni sulle piattaforme social

GUARDA IL VIDEO PARTE 1

GUARDA IL VIDEO PARTE 2

 

Se il video ti è piaciuto metti MI PIACE e CONDIVIDI sui tuoi social!

Coprifuoco: ecco le regole per non sbagliare

7 Giugno 2021

Il mese di giugno sta portando grandi cambiamenti anche per quanto riguarda il coprifuoco che piano piano va allentandosi. Ma c’è coprifuoco e coprifuoco a seconda del colore della zona della regione in cui ci si trova, se è in zona bianca o in zona gialla. Per non sbagliare, leggi di seguito le nuove regole.

Coprifuoco in zona bianca

Non esiste, ossia non c’è più alcun limite di orario per muoversi da una parte all’altra.

Coprifuoco in zona gialla

Due sono le date da tenere a mente per le regioni ancora in zona gialla:

  • 7 giugno 2021: coprifuoco slitta alle 24.00 e dura fino alle 5.00
  • 21 giugno 2021: fine definitiva del coprifuoco

Spostamenti per chi si trova in zona bianca

  • Nessuna limitazione di orario per spostamenti tra località in zona bianca
  • Nessuna limitazione di orario per spostamenti verso tutto il territorio nazionale se dovuto a comprovate esigenze di lavoro, salute, necessità
  • Nessuna limitazione di orario per spostamenti verso tutto il territorio nazionale, se in possesso della “Certificazione verde Covid-19), rispettando però il coprifuoco della zona di destinazione
  • Rispetto del coprifuoco se ci si sposta da zona bianca a zona gialla.

 

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Giugno 2021: che cosa riapre e cosa no in zona gialla

7 Giugno 2021

Il mese di giugno rappresenta per il nostro Paese una data importante perché sancisce la fine del lockdown e riporta l’Italia senza più la divisione per fasce di colore. Per le regioni ancora in zona gialla, le date cruciali sono diverse: il 1° giugno, il 7, il 15 e il 21. Vediamo quali ulteriori aperture prevedono.

Zona gialla: giugno 2021

Per le regioni ancora in zona gialla e cioè per Lombardia, Lazio. Piemonte, Puglia, Emilia-Romagna e Provincia di Trento, ecco le date da ricordare:

1° giugno 2021

  • Consentito il consumo di cibo e bevande anche al chiuso nei ristoranti e bar.

7 giugno 2021

  • Coprifuoco alle 24.00, invece che alle 23.00, fino alle 5.00

15 giugno 2021

  • Riapertura di parchi tematici e di divertimento
  • Fine della limitazione che imponeva il numero di visite a parenti e amici (non più di 1 al giorno) e il numero di persone (non più di 4, oltre a figli minori/persone conviventi disabili o non autosufficienti). Da questa data, nessuna limitazione sul numero di visite in un giorno e possibilità di recarsi nelle case private fino a 6 persone, oltre ai figli minori, ecc..
  • Riapertura dei banchetti dopo le cerimonie civili e religiose (matrimoni, comunioni e cresime).

Zona gialla: luglio 2021

Al momento, come tutti auspichiamo, dal mese di luglio l’Italia dovrebbe essere tutta in zona bianca. Se così non fosse, la tabella di marcia indica:

dal 1° luglio, la riapertura di:

  • piscine al chiuso
  • sale giochi e scommesse.

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Mangiare sicuro: ecco come fare per evitare le tossinfezioni alimentari

7 Giugno 2021

Hai mai pensato cosa rischi se non mangi cibo sicuro dal punto di vista sanitario? Alimentarsi in sicurezza ti evita il rischio di essere vittima di tossinfezioni che potrebbero essere in grado di indurti delle patologie. Per farlo, basta seguire una serie di accorgimenti. Vediamoli insieme.

Giornata Mondiale della Sicurezza Sanitaria degli alimenti

Il 7 giugno si celebra la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare proclamata dall’ONU nel 2019. L’intento è quello di rendere consapevoli i cittadini-consumatori di tutto il mondo di come salute e sicurezza degli alimenti siano un binomio imprenscindibile e di come questo sia strettamente correlato anche al bene del nostro pianeta, perché contrasta i cambiamenti climatici e induce a promuovere sistemi alimentari più sostenibili. In questa Giornata, Adiconsum ricorda anche il suo progetto “2GETHER2GREEN”.

Il progetto “2GETHER2GREEN – Voglio una casa circolare”

Adiconsum, con il progetto “2GETHER2GREEN – Voglio una casa circolare”, realizzato in collaborazione con APPLiA Italia (Associazione Produttori Elettrodomestici), vuole portare il consumatore ad un cambio di mentalità nel suo modo di consumare, orientandolo verso comportamenti che promuovono lo sviluppo di un’economia circolare per ridurre lo spreco, assicurando nel contempo salute e benessere per sé, per gli altri e per il pianeta.

Cosa fare per la sicurezza alimentare

  • Acquista poco alla volta per mangiare cibi sempre freschi e con tutti i nutrienti intatti
  • Sorveglia i tuoi alimenti, verificando con vista e olfatto eventuali variazioni del prodotto
  • Manutieni correttamente il frigorifero: è il primo alleato per conservare il cibo in maniera corretta
  • Conserva gli avanzi in frigorifero in contenitori ermetici e riscalda solo la quantità di cibo che ti serve
  • Riponi il cibo nel ripiano del frigo a lui consono per la corretta conservazione
  • Non comprare gli alimenti che sai di non poter consumare entro il periodo di loro integrità
  • Congela ciò che non riesci a consumare.

Per vedere tutte le infografiche di 22GETHER2GREEN”, clicca qui

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Riapertura di palestre e piscine: il problema dei rimborsi degli abbonamenti non goduti

3 Giugno 2021

Dopo tanti mesi di fermo delle palestre e piscine, la voglia di riprendere le attività sportive è tanta. Peccato però che a questa voglia non corrisponda spesso un atteggiamento partecipativo dei gestori degli impianti. Tante sono le richieste di aiuto che stanno arrivando alle nostre sedi territoriali e sui nostri canali social di consumatori che lamentano la mancata erogazione dei rimborsi o comunque la mancanza di una scontistica considerando la riduzione rispetto al pre-Covid dei servizi di cui di può fruire.

Minori servizi di palestre e piscine

L’abbonamento “open”, con la possibilità cioè di accedere anche all’area benessere (sauna, bagno turco, ecc.) è ormai un miraggio. Le rigide restrizioni imposte dal Comitato Tecnico Scientifico per la riapertura delle attività di palestre e piscine non permettono più, almeno per ora, di usufruire di tutti quei servizi che consentivano una cura della propria persona a tutto tondo. Al momento addio all’area benessere, come anche all’utilizzo della doccia (è invece permesso l’uso degli spogliatoi).

Il problema dei rimborsi

Dall’inizio della pandemia e dei conseguenti lockdown, gli abbonati non hanno usufruito di alcun servizio. Ora, alla riapertura, i consumatori che si rivolgono alle nostre sedi territoriali denunciano che i gestori propongono:

  • rimborsi ridotti a fronte dell’obbligo di sottoscrizione di un nuovo abbonamento

Che cosa dice la legge

La norma di riferimento è l’art. 216 della Legge di conversione del Decreto rilancio, comma 4. La disposizione stabilisce che il gestore, IN ALTERNATIVA al rimborso, può rilasciare un voucher di pari valore da utilizzare incondizionatamente, entro 1 anno dalla fine delle misure di sospensione dell’attività sportiva.

IMPORTANTE: Ciò significa che in alternativa al rimborso, e non in sua sostituzione, il gestore può rilasciare un voucher. 

Riapertura sì, ma con restrizioni

La riapertura delle palestre e delle piscine all’aperto (quelle al chiuso dovrebbero riaprire il 1° luglio) però comporta una serie di riduzione dei servizi un tempo forniti: dall’annullamento di alcuni alla riduzione del ventaglio di orari di accesso e alla permanenza.

IMPORTANTE: Ciò significa anche che i contratti stipulati a suo tempo sono cambiati e che il consumatore non ha nei loro confronti alcun obbligo di accettazione delle nuove regole. 

Che cosa fare? I consigli di Adiconsum

Le nostre sedi territoriali consigliano ai consumatori di comportarsi così a seconda che si decida di rinnovare oppure no l’abbonamento.

  • Se decidi di rinnovare l’abbonamento: parla col gestore e proponigli di ridurne il prezzo e chiedi il rimborso del periodo non utilizzato per chiusura della palestra.
  • Se decidi di non rinnovare l’abbonamento: chiedi al gestore il rimborso di quanto già pagato o l’annullamento delle rate successive.

IMPORTANTE: In caso di rifiuto, contattate la sede territoriale Adiconsum più vicina per ricevere l’adeguata assistenza. Clicca qui per i riferimenti dei nostri sportelli.

Giugno: tutte le date da ricordare

3 Giugno 2021

È un mese pieno di appuntamenti quello di giugno, soprattutto per via delle nuove misure di riduzione delle restrizioni dovute al Covid. Ma anche perché si susseguono una serie di scadenze, dall’Imu alla domanda di esenzione dal canone Rai, insieme a delle novità come alla nuova estrazione della Lotteria degli scontrini e al termine del primo semestre di Cashback, novità che negli altri anni non erano presenti. Vediamo allora che cosa ci attende nel mese di giugno.

 

1 giugno

  • Fiuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna in zona bianca

7 giugno

  • Coprifuoco spostato alle 24.00

10 giugno

  • Quarta estrazione mensile della Lotteria degli scontrini
  • Prima estrazione settimanale della Lotteria degli scontrini 

15 giugno

  • Al via matrimoni, banchetti, buffet, fiere e sagre

16 giugno 

  • Ultimo giorno per pagare l’acconto IMU 2021

21 giugno

  • Fine del coprifuoco in zona gialla

30 giugno

  • Ultimo giorno per la presentazione della domanda di esenzione dal pagamento del canone tv
  • Fine dei primi 6 mesi di Cashback. Consap pagherà entro 60 giorni
  • Inviando la Dichiarazione dei redditi pre-compilata entro il 30 giugno, in caso di credito Irpef, sarà possibile riceverlo già nella busta paga di luglio o nella pensione di agosto
  • Fine della sospensione dell’invio di nuove notifiche e della riscossione delle cartelle di pagamento, avvisi di addebito e di accertamento, da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (a meno di un’altra proroga).

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Debiti col fisco: ancora un rinvio per notifiche, pagamenti e pignoramenti

3 Giugno 2021

È ufficiale: il rinvio della ripresa della riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione ci sarà, come avevamo anticipato nella nostra notizia del 3 maggio scorso. Il rinvio è contenuto nel “Decreto Sostegni-bis”. Ecco fino a quando durerà.

Nuova data per la riscossione dei debiti
Il Decreto Sostegni-bis ha deciso che fino al 30 giugno 2021 l’Agenzia delle Entrate Riscossione non riprenderà la sua attività di riscossione. Ciò significa che l’Agenzia non invierà nuove notifiche e non chiederà i versamenti per le cartelle di pagamento, gli avvisi di addebito e quelli di accertamento inviati.
L’Agenzia non avvierà fino al 30 giugno 2021 neanche procedure cautelari o esecutive quali ad esempio i fermi amministrativi, le ipoteche, i pignoramenti.

Restano comunque validi tutti gli atti e i provvedimenti emessi dal’Agenzia delle Entrate Riscossione dal 1° maggio 2021 fino alla data di entrata in vigore del Decreto Sostegni-bis.

Nuova data per i pagamenti

Per i pagamenti delle cartelle, degli avvisi di addebito e quelli di accertamento, la nuova data da tenere presente è il 31 luglio 2021.

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