Ottobre: tutte le date da ricordare

30 Settembre 2021

Molte le novità che caratterizzano questo mese., alcune delle quali non proprio gradevoli per i consumatori, a cominciare dall’aumento delle bollette di luce e gas tanto per citarne una. Vediamo allora nel dettaglio che cosa ci riserva il mese di ottobre 2021.

1° ottobre 2021

  • Entrata in vigore degli aumenti di luce e gas validi fino al 31 dicembre 2021
  • Entrata in vigore dei nuovi tassi di usura validi fino al 31 dicembre 2021
  • Addio al Pin dell’INPS
  • Da questa data per entrare nel Regno Unito serve il passaporto
  • Accesso al sito dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia Entrate Riscossione solo con SPID, CIE e CNS

5 ottobre 2021

  • Ultimo giorno per pagare le rate del “saldo e stralcio!

15 ottobre 2021

  • Obbligo di green pass per tutti i lavoratori pubblici, privati, autonomi
  • Il periodo di validità del green pass ottenuto con il tampone molecolare passa da 48 a 72 ore 

19/20 ottobre 2021

  • Expo Training – la Fiera della formazione

25 ottobre 2021

  • Ultimo giorno per presentare il Modello 730 integrativo

26-29 ottobre 2021

  • 24ma edizione di Ecomondo e Key Energy

31 ottobre 2021

  • Terminata la procedura di cancellazione dei debiti col fisco fino a 5.000 euro.

 

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  • Oltre 2.500 le segnalazioni che sono arrivate ad Adiconsum tramite il monitoraggio disservizi con Dazn, Netflix, Disney+, Amazon Prime, ecc.

Oltre 2.500 le segnalazioni che sono arrivate ad Adiconsum tramite il monitoraggio disservizi con Dazn, Netflix, Disney+, Amazon Prime, ecc.

30 Settembre 2021

Sono passati 25 giorni dal lancio del monitoraggio di Adiconsum sui problemi di visione delle varie piattaforme streaming e tanti sono i cittadini-consumatori che ci hanno voluto segnalare il tipo di problema che incontrano quando accedono alla piattaforma per cui pagano un abbonamento senza però usufruire di un servizio come si deve. Vediamo nel dettaglio i dati.

Classifica delle segnalazioni per piattaforma

Neanche a farlo apposta la piattaforma di Dazn è quella che fa la parte da leone rispetto alle altre. Ecco la classifica:

  • L’82% delle segnalazioni riguarda Dazn
  • Il 12% Infinity
  • Il 6% Amazon Prime Video.

Nessuna segnalazione riguarda Netflix e Disney Plus; 1 sola segnalazione per NowTV. 

 

Classifica dei disservizi

Di seguito l’elenco con la tipologia dei disservizi che si sono verificati nel corso dei vari eventi trasmessi dalle piattaforme OTT:

  • Interruzione buffering (con rotellina): 36%
  • Mancata visione totale: 22%
  • Mancata visione parziale: 17%
  • Qualità immagine scadente: 10%
  • Immagine a scatti: 8%
  • Interruzione di azioni imperdibili: 6%
  • Altro: 1%

Dalle segnalazioni notiamo come il 53% (36%+17%) ha una visione parziale e con interruzioni. 

Importante: come risulta dal nostro sondaggio, se estendiamo i dati ai milioni di abbonati troviamo come il 21% (non pochi!) non ha visto l’evento in essere.

 

Tipologia dell’evento su cui si è riscontrato il disservizio segnalato

La quasi totalità dei disservizi, il 96% per la precisione, si è manifestato con la visione delle partite di calcio live e per il 4% con la visione degli eventi sportivi live in generale.

 

Tipologia dei dispositivi e delle applicazioni attraverso cui si sono manifestati i disservizi

La classifica dei dispositivi/applicazioni attraverso cui i cittadini-consumatori-abbonati hanno avuto dei disservizi è la seguente: 

  • il 56% con App Tv (Smart TV)
  • il 14% con il Decoder Tim Vision
  • il 10% con Firestick
  • il 9% con altri
  • il 6% con App Mobile (Smartphone)
  • il 3% con Sky Q
  • l’1% con Chromecast

 

Disservizi e tipo di connessione

I disservizi variano anche a seconda del tipo di connessione che si ha a casa:

  • il 45% con fibra FTTH
  • il 27% con fibra FTTC
  • il 15% con Adsl
  • il 7% con connessione mobile 4G/LTE
  • il 3% con connessione FWA
  • il 3% con altro
  • l’1% con connessione mobile 5G.

Da questi risultati si evince che come comunicato anche dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) il problema non è di rete! Infatti, il 71% delle segnalazioni (43%+28%) proviene da utenti che hanno la fibra, cioè una connessione veloce.

 

Classifica delle regioni con più disservizi

Il monitoraggio ci consente, partendo dal numero di segnalazioni arrivate, di ottenere informazioni, anche in merito alla diffusione dei disservizi.

Ecco i risultati:

  • Il 19% in Lombardia
  • Il 14% nel Lazio
  • Il 10% in Campania
  • Il 10% in Emilia Romagna
  • Il 7% in Toscana
  • Il 5% in Abruzzo
  • Il 5% in Puglia, Liguria, Veneto e Piemonte
  • Il 4% in Sardegna
  • Il 3% in Calabria e Sicilia
  • Il 2% nelle Marche e nel Molise.

Nessuna segnalazione è invece arrivata dalle seguenti regioni: Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Basilicata. Al momento non ci è dato sapere se la mancata segnalazione è dovuta al funzionamento del servizio o al fatto che gli abbonati di quelle regioni non sono  a conoscenza del nostro monitoraggio. Dalla regione Umbria è arrivata una sola segnalazione

 

Per visualizzare le statistiche complete e i grafici del monitoraggio dal 17/09/2021 al 11/10/2021 

 

Invitiamo tutti coloro che non l’avessero ancora fatto a segnalarci i disservizi degli eventi trasmessi sulle piattaforme streaming.

Tante sono già le segnalazioni che ci arrivano dai nostri iscritti (e non) sui disservizi relativi alla visione dei programmi trasmessi via internet. Troppo spesso si paga per un servizio che poi si dimostra carente. Ecco perché abbiamo deciso di monitorare le varie problematiche attraverso un loro monitoraggio.

 

In merito ai disservizi di Dazn, abbiamo lanciato una Petizione con la quale proponiamo una soluzione che permetta a tutti gli abbonati di vedere da subito le partite di calcio della propria squadra del cuore. Basterebbe che Dazn estendesse il contratto stipulato con i bar e i ristoranti anche a chi vede il match da casa.

 

Firma la PETIZIONE su Change.org

 

Spreco alimentare: per combatterlo serve consapevolezza

29 Settembre 2021

Il 29 settembre non si celebra semplicemente la giornata contro lo spreco alimentare che a dire il vero cade il 5 febbraio di ogni anno, ma più precisamente la Giornata della consapevolezza della perdita e dello spreco alimentare. Non si tratta quindi solo di non buttare via niente, perché magari si è organizzati nel fare la spesa, ma di assumere coscienza della necessità di combattere lo spreco alimentare. Ecco quindi che ogni gesto ha un suo perché. Perché la lotta allo spreco alimentare è una cosa seria.

Adiconsum e il progetto “2gether2green”

Adiconsum ha avviato, un progetto, in collaborazione con APPLiA, l’Associazione Produttori Elettrodomestici, per la promozione dell’economia circolare all’interno dell’ambiente che abbiamo più a cuore, che è la nostra casa, spiegandone principi, valori e vantaggi. Tra i temi affrontati c’è anche quello della lotta allo spreco alimentare, un percorso di consapevolezza che si snoda attraverso varie tappe:

  • programmazione degli acquisti
  • conservazione degli alimenti:
  • utilizzo degli avanzi di cucina,
  • scelta di un’alimentazione sostenibile.

Sulla lotta allo spreco alimentare abbiamo preparato delle infografiche che possono esserti utili!

Diventa un consumatore consapevole con le “dritte” di “2gether2green”.

Ecco la prima!

Per scoprire le altre, clicca qui

Adiconsum e il progetto “Shealthy”

Adiconsum è anche partner di Shealthy, un progetto di ricerca di nuovi metodi di conservazione di frutta fresca, verdura, succhi di frutta per migliorarne la qualità nutrizionale e la durabilità permettendo di consumare cibi sicuri e più sostenibili e combattendo lo spreco.

Caro-bollette: la luce aumenta del 29,8% e il gas del 14,4%

29 Settembre 2021

Cattive notizie per i consumatori. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha, infatti, comunicato gli aumenti relativi a luce e gas per il prossimo trimestre, cioè dal 1° ottobre al 31 dicembre 2021. Una vera e propria stangata per le famiglie, dovuta agli incrementi di prezzo delle materie prime e della CO2. Ma a quanto ammontano gli aumenti? Che cosa possiamo fare noi come consumatori? Che cosa potrebbe e dovrebbe fare il Governo?

 

Prezzi della luce e del gas per il IV trimestre 2021

Il prezzo dell’elettricità aumenta del +29,8%, quello del gas +14.4%. Dal 1° ottobre 2021, quindi, il prezzo di riferimento della luce sarà di 29,70 centesimi di euro per kW, quello del gas 96,85 centesimi di euro per metro cubo. Questi incrementi, che in un primo tempo dovevano essere superiori al 40%, sono stati più contenuti per una serie di misure varate su misura dal Governo.

Che cosa ha fatto il Governo

Il Governo, nel Consiglio dei Ministri del 23 settembre scorso, ha approvato un decreto-legge che ha introdotto misure urgenti per attenuare l’impatto degli aumenti sulle famiglie. Il decreto-legge ha stabilito che:

  • non ci sarà alcun aumento né per gli oltre 3 milioni di famiglie che beneficiano del bonus sociale elettrico né per i circa 2,5 milioni di famiglie che beneficiano del bonus gas
  • l’IVA del gas naturale sarà del 5% (e non del 10 o 22%) e gli oneri di sistema saranno azzerati. Tutto questo sarà valido per il IV trimestre 2021
  • le aliquote relative agli oneri generali di sistema per l’elettricità saranno azzerate per i circa 29 milioni di famiglie e per i 6 milioni di piccolissime e piccole imprese per il IV trimestre 2021.

Che cosa potrebbe e dovrebbe fare il Governo

Ad avviso di Adiconsum, il Governo dovrebbe adottare delle misure veramente efficaci e non continuare a mettere in campo interventi-tampone, pur apprezzabili, come l’ultimo appena varato. Come Adiconsum, abbiamo più volte fatto presente i problemi che bisogna ormai necessariamente affrontare perché non più differibili e perché necessari per diminuire il caro-bollette, quali:

  • la creazione di un vero mercato europeo dell’energia;
  • la definizione di un piano di sviluppo delle reti e degli accumuli per far fronte alle crescenti energie rinnovabili, se davvero si vogliono superare le fonti fossili;
  • il passaggio di oneri e accise, non attinenti al consumo dell’energia, sulla fiscalità generale;
  • il contenimento definitivo dell’IVA e della tassazione;
  • il controllo delle aste di CO2;
  • la creazione di un Albo Venditori per il mercato libero, il cui accesso va consentito solo in cambio di determinate garanzie fidejussorie;
  • l’aumento del tetto ISEE del bonus sociale;
  • il Fondo per combattere la povertà energetica, ecc..

Che cosa può fare il consumatore

A dire la verità al di là dei comportamenti virtuosi da adottare, evitando di sprecare l’energia, lasciando le luci accese o gli apparecchi in stand by e cercando di organizzare al meglio le proprie esigenze energetiche nel corso della giornata, cercando di far andare gli elettrodomestici a pieno carico, ecc.., c’è ben poco da fare. In realtà la parte del leone nella bolletta non la fanno i nostri consumi, ma altre componenti quali oneri di sistema, tasse, Iva, accise, canone Rai, molte delle quali con l’energia hanno poco a che fare.

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  • Dazn: la Risoluzione della Camera dei Deputati è un piccolo passo. Firmate la Petizione di Adiconsum

Dazn: la Risoluzione della Camera dei Deputati è un piccolo passo. Firmate la Petizione di Adiconsum

23 Settembre 2021

Dopo la nostra lettera di qualche tempo fa sul caso Dazn, inviata anche ai presidenti di Camera e Senato, la IX Commissione della Camera ha varato una Risoluzione sulla necessità di applicare la neutralità tecnologica, come sosteniamo da tempo, e di rafforzare i poteri dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Ecco che cosa ne pensiamo.

Che cosa dice la Risoluzione della Camera dei Deputati

La IX Commissione della Camera ha approvato una risoluzione per far sì che Dazn assicuri un servizio adeguato ai cittadini e garantisca maggior trasparenza nella rilevazione degli ascolti. La risoluzione è utile perché impegna il Governo ad assumere le necessarie iniziative, anche normative, affinchéDazn e gli altri operatori che offrono servizi analoghi garantiscano agli utenti piena tutela in materia di trasparenza, informazione, indennizzi, reclami e assistenza tecnica, valutando l’opportunità di un adeguamento dei poteri di controllo e sanzionatori conferiti all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni”. Fintanto che non verranno varate norme che conducano le varie piattaforme OTT, da Dazn a Netflix, da Amazon Prime Video a Disney+ a Infinity, ecc., sotto il controllo dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, i disservizi che in maniera più eclatante, al momento, sta causando Dazn ai propri abbonati, continueranno e l’Agcom potrà fare poco o niente.

Che cosa possono fare gli abbonati a Dazn
È indispensabile che gli abbonati e i cittadini-consumatori tutti facciano sentire la propria voce, perché il Governo non varerà tali norme a breve. Ecco perché come Adiconsum abbiamo lanciato una PETIZIONE per estendere l’accordo che DAZN ha sottoscritto nel business (bar, pub, ristoranti, ecc.), dando cioè la possibilità di vedere le partite non solo in streaming, ma anche via satellite,  ai consumatori-abbonati da casa.

Firma la PETIZIONE

Green Pass: ecco per quanto sarà valido

22 Settembre 2021

È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il Decreto Legge che sancisce l’estensione del Green Pass per accedere nei luoghi di lavoro pubblici e privati. Uno specifico articolo, per la precisione il numero 5, prevede delle novità sulla durata del Green Pass. Vediamo di che si tratta.

Validità del Green Pass

Come tutti sappiamo, rispetto alla pandemia da Covid 19, ci troviamo in piena campagna vaccinale. In quest’ambito si sono verificate varie situazioni come chi ad esempio, dopo aver ricevuto la prima dose ha contratto il Covid oppure chi si è ammalato dopo aver ricevuto tutte e due le dosi. La domanda a questo punto è d’obbligo: ma quanto vale il green Pass nelle diverse situazioni? 

Validità del Green Pass in caso di vaccinazione completa

La legge n. 126 del 16 settembre scorso ha stabilito che a far data dal 19 settembre 2021, la durata del Green Pass per chi ha completato il ciclo vaccinale, sia con le due dosi di vaccino che con una sola per il vaccino Janssen e sia per chi ha avuto il Covid e ha poi fatto la dose prevista per risultare completamente vaccinato, è stata estesa a 12 mesi. 

 

Validità del Green Pass in caso di Covid  senza dosi di vaccino

In questi casi la validità dura 6 mesi dalla guarigione.

Validità del Green Pass di chi si è ammalato di Covid dopo la prima dose di vaccino o dopo le due dosi

L’art. 5 del Decreto-legge n. 127 del 21 settembre 2021, firmato dal Presidente della Repubblica, colma il vuoto lasciato dal precedente decreto legge e dalla relativa legge di conversione sulla durata del Green Pass per chi si è ammalato dopo la prima dose o dopo le due dosi.

Nel caso di Covid dopo il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose o della seconda dose è rilasciato un Green Pass valido 12 mesi a decorrere dall’avvenuta guarigione.

Auto elettrica e fonti rinnovabili unica via per Transizione Ecologica

22 Settembre 2021

Riportiamo e concordiamo con quanto dichiarato da MOTUS-E , di cui Adiconsum fa parte, sulle dichiarazioni in merito alla puntata “La Rivoluzione elettrica” di Presa Diretta andata in onda su Rai 3. Finalmente una redazione ha affrontato, con spirito giornalistico attento, le attuali criticità che vanno risolte per sviluppare a pieno il potenziale dell’Elettrificazione dei trasporti e la produzione da fonti rinnovabili, che, come ribadito da Iacona, è di fatto l’unica vera via di decarbonizzazione per la Transizione Ecologica della gran parte delle attività umane.

TUTTE LE ATTIVITA’ UMANE HANNO UN IMPATTO

Partiamo da un presupposto: tutte le attività umane hanno un impatto sull’ambiente e un fabbisogno di materie prime importanti e non fanno eccezione la produzione di veicoli elettrici e delle batterie. Se però un veicolo a combustione interna immette in atmosfera il prodotto di combustione di 10 tonnellate di combustibili nella sua vita utile, i mezzi 100% elettrici spostano materie prime che rimangono ben salde all’interno del veicolo e che alla fine della sua vita utile possono essere riusate.

COSA PUO’ FARE L’INDUSTRIA MINERARIA

La trasmissione però ci mostra proprio le criticità che l’estrazione di queste materie prime comporta. Serve quindi un’importante azione nei confronti dell’industria mineraria, che è forse il settore che meno si è evoluto verso la sostenibilità ambientale e sociale rispetto ad altri, generando esternalità negative che spesso paesi meno sviluppati si sono trovati a pagare per scontarne il prezzo alle industrie dei paesi occidentali. Riteniamo quindi di primaria importanza che il servizio pubblico crei i presupposti per una discussione inclusiva sulla produzione delle batterie e l’approvvigionamento delle materie prime.
Da una parte il tema della produzione solleva spunti di riflessione fondamentali per la sostenibilità delle materie prime e dell’industria estrattiva in generale su due aspetti: sostenibilità ambientale, sociale ed indipendenza dell’approvvigionamento.

I PROGRESSI DELL’INDUSTRIA AUTO SULLA PRODUZIONE DEI VEICOLI ELETTRICI

Sotto il primo punto di vista non c’è industria più vivace e più attenta alla sostenibilità di quella dei veicoli elettrici e delle batterie. Se pensiamo infatti a come erano prodotte e cosa contenevano fino a pochi anni fa rispetto a oggi le batterie delle auto elettriche già rimarremmo senza parole: il contenuto di cobalto nei catodi delle celle NMC (Nichel Manganese Cobalto) sta diminuendo sempre di più fino alla sua completa sostituzione prevista da varie case nei prossimi anni; tecnologie alternative dei motori elettrici rispetto a quelle a magneti permanenti consentono un utilizzo ridotto di terre rare; tracciamenti delle filiere dei metalli critici si stanno rafforzando (Volvo ne è un esempio); sempre più fabbriche di celle utilizzano energia proveniente esclusivamente da impianti rinnovabili (come dimostrato da Northvolt, tra i più importanti produttori europei di celle).

GUARDA E SCARICA LE NOSTRE GUIDE (Volume 1 e 2)

 

 

COSA PUO’ FARE L’UE PER LA FILIERA DELLE BATTERIE

Dal punto di vista dell’indipendenza dall’Asia, bisogna precisare che le batterie che oggi sono vendute sono una percentuale minima rispetto al mercato che si prevede esploderà nei prossimi anni. Per fare un esempio, quest’anno in Italia riusciremo a immatricolare 50.000 veicoli elettrici puri, nel 2030 ne dovremo immatricolare circa 1 milione. È perciò centrale che l’UE si doti di filiere continentali dalla materia prima alla produzione di celle e che l’Italia sostenga fortemente la ricerca di batterie al litio di nuova generazione. La partita è ancora aperta, ma la trasmissione ha mostrato quanto denunciamo da tempo: se l’UE ha lanciato un grande piano per la produzione di celle (EBA) e per la ricerca di materie prime, la seconda purtroppo manca di coordinamento e visione ancora oggi (impressionante che la mappa delle risorse minerarie non si aggiorni dagli anni ‘70). Ancora non c’è un tavolo di lavoro dedicato all’elettrificazione dell’automotive o all’approvvigionamento delle materie prime. Quel che è certo è che l’attenzione alla sostenibilità di noi europei deve guidare il mercato ed evitare che comportamenti ambientalmente e socialmente scorretti creino vantaggi competitivi per la produzione in altri paesi: la Carbon Border Adjustment che si sta discutendo è un primo esempio che deve portare la fiscalità europea, in un mercato ancora molto appetibile, a combattere i dumping ambientali, sociali e fiscali.

Dall’altra parte il tema dell’economia circolare deve diventare un paradigma industriale, dalla produzione allo smaltimento, non la mera gestione del fine vita del prodotto. Per questo il nuovo Regolamento Europeo sta imponendo requisiti di Ecodesign (progettazione volta al riciclo dei prodotti) e percentuali crescenti di materie prime riciclate nelle celle di nuova produzione in maniera tale da rendere più sicuri gli investimenti negli impianti di riuso e riciclo delle batterie (con percentuali di riciclo che già oggi superano l’80% in peso). Anche su questi sviluppi l’Italia avrebbe un tessuto esperto ma nel PNRR non compaiono progetti e la regia scarseggia.

Per chiudere quindi diciamo: ben vengano queste discussioni! Se avessimo avuto, e avessimo oggi, la stessa attenzione che si sta dedicando alla cosiddetta Green Economy anche all’industria dell’Oil and Gas o se ci ricordassimo quanti smartphone o apparati elettronici finiscono oggi in discarica, probabilmente avremmo già fatto enormi passi avanti nella decarbonizzazione dei trasporti, nello sviluppo dell’economia circolare e nella produzione sostenibile di componenti. Oggi questa attenzione rappresenta un’opportunità enorme, poiché crea spazi di sviluppo industriale e commerciale che un Paese come l’Italia, storicamente dipendente da materie prime e produzioni di base estere, deve assolutamente cogliere. Ci sono iniziative e soluzioni per superare le criticità senza strumentalizzazioni. La nostra associazione lavora senza sosta dal 2018 perché questo possa essere possibile e restiamo a disposizione per qualsiasi approfondimento.

(Fonte: motus-e.org)

 

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Problemi con Dazn, Netflix, Disney+, Amazon Prime, ecc.? Segnalalo ad Adiconsum!

20 Settembre 2021

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  • Calcio: Serie A su Dazn. Adiconsum lancia la Petizione. Firmala e sostieni le nostre richieste

Calcio: Serie A su Dazn. Adiconsum lancia la Petizione. Firmala e sostieni le nostre richieste

17 Settembre 2021

Mai come quest’anno, i tifosi-abbonati stanno incontrando difficoltà nel seguire le partite della propria squadra del cuore di Serie A. Quest’anno, infatti, la Lega Calcio ha scelto la piattaforma streaming di Dazn per la trasmissione delle partite di campionato, non chiedendo all’azienda le adeguate garanzie sulla qualità del servizio offerto, sottraendo ai consumatori il diritto di scegliere la piattaforma su cui vederle, non rispettando quindi la neutralità tecnologica. Morale della Favola: sono centinaia di migliaia le proteste degli abbonati che o non riescono a vedere del tutto le partite o hanno una visione a scatti e di pessima qualità.

Sappiamo che Dazn ha però sottoscritto un accordo con i gestori di esercizi commerciali quali bar, pub, ristoranti, con la possibilità di poter vedere le partite non solo in streaming, ma anche attraverso il satellite, dimostrando di essere a conoscenza delle difficoltà di trasmissione.

Adiconsum vuole dare voce a tutti quegli abbonati che ormai da un mese, cioè da quando è iniziato il campionato di Serie A, stanno in pratica facendo da sperimentatori e, pur pagando, non stanno usufruendo del servizio e chiede di estendere l’accordo siglato con gli esercenti anche ai consumatori-abbonati per una visione corretta nelle proprie case.

Adiconsum, per porre fine a questa sconcertante situazione, ha lanciato una PETIZIONE, che chiede a tutti di firmare e di far firmare.

 

Firma qui la PETIZIONE

 

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  • Dopo 1 mese, ancora proteste dei consumatori su DAZN. Si garantisca la visione attraverso la piattaforma satellitare

Dopo 1 mese, ancora proteste dei consumatori su DAZN. Si garantisca la visione attraverso la piattaforma satellitare

15 Settembre 2021

Ormai è evidente, lo streaming di DAZN delle partite di calcio  SERIE A non garantisce una  visione di qualità, appropriata alle immagini sportive.

E’ passato un mese da quando DAZN ha promesso miglioramenti di trasmissione, ma le proteste non si placano. La Lega Calcio ha dichiarato di voler concedere ancora tempo a DAZN per ottimizzare la visione, ma, nel frattempo, i consumatori continuano a pagare le conseguenze di un servizio carente.

La situazione è ormai insostenibile e necessita di urgenti provvedimenti da parte delle Autorità.

La nostra Associazione si attiverà  per l’adeguata assistenza ai clienti, ma, in ogni, caso è necessario garantire la corretta visione in tutte le aree del paese del campionato di calcio.

Adiconsum ribadisce quanto chiesto ad AGCOM durante l’incontro con le Associazioni Consumatori e cioè estendere la visione di tutte le partite di calcio di Serie A ai singoli consumatori attraverso la piattaforma satellitare utilizzata dai bar, ristoranti e pub.”

Una soluzione che restituirebbe il negato diritto di scelta ai consumatori, tra lo streaming o la tv, in base alla loro esperienza di visione.

Abbiamo intenzione di avviare nei prossimi giorni una Petizione per sostenere le nostre richieste, invitando tutti i cittadini/consumatori a dare il proprio supporto.

Adiconsum ricorda che DAZN è una società con sede legale in Inghilterra, pertanto gli eventuali  contenziosi per far valere i propri diritti, potranno essere presentati dai cittadini-consumatori, GRATUITAMENTE, attraverso il Centro Europeo Consumatori Italia.

Hai avuto problemi con le piattaforme streaming OTT (Over-The-Top), cioè le imprese che forniscono, attraverso la rete Internet, servizi, contenuti e applicazioni di tipo “rich media”?

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  • Auto: stop all’extrabonus. Meno incentivi per le auto elettriche e plug-in. Ecco come sono cambiati

Auto: stop all’extrabonus. Meno incentivi per le auto elettriche e plug-in. Ecco come sono cambiati

9 Settembre 2021

Brutte notizie se stavi pensando di cambiare auto e acquistarne una ecologica e più sostenibile. Sperando che vengano ripristinati al più presto, almeno per il momento, non potrai più usufruire dei 10.000 euro di incentivi, ma di 8.000 euro (che comunque non sono pochi!). Che fine hanno fatto i 2.000 euro di Extrabonus?

 

Passaggio dai 10.000 agli 8.000 euro di incentivi

Lo scorso luglio, il Governo aveva rifinanziato con uno stanziamento di 60 milioni di euro l’Extrabonus, garantendo quindi lo sconto massimo di 10.000 euro per l’acquisto delle auto a ridotte emissioni. A fine agosto però scattava l’allarme per l’esaurimento dei fondi dell’Ecobonus. Il Governo invece di rifinanziare tale fondo, ha “riallocato” 57 dei 60 milioni di euro dell’Extrabonus all’Ecobonus, permettendo sì di mantenere gli incentivi  per l’acquisto dei veicoli M1 con fascia di emissione di CO2 tra 0-60 grammi, ma riducendo in maniera significativa la convenienza dell’incentivo.

I nuovi incentivi

Ecco come saranno i nuovi incentivi.

Auto nuova con rottamazione:

  • da 0 a 20 g/km: 8.220 euro

(6.000 euro di Ecobonus di Stato +2.000 euro+Iva del concessionario)

  • da 21 a 60 g/km: 4.720 euro

(2.500 euro di Ecobonus di Stato +2.000 euro+Iva del concessionario)

Auto nuova senza rottamazione:

  • da 0 a 20 g/km: 5.220 euro

(4.000 euro di Ecobonus di Stato +1.000 euro +Iva del concessionario)

  • da 21 a 60 g/km: 2.720 euro

(1.500 di Ecobonus di Stato +1.000 euro+Iva del concessionario).

 

Per confrontare i nuovi incentivi con quelli vecchi, clicca qui

 

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  • Debiti col fisco: riprende la riscossione delle cartelle e degli avvisi. Scopri quando devi pagare

Debiti col fisco: riprende la riscossione delle cartelle e degli avvisi. Scopri quando devi pagare

9 Settembre 2021

Riprende la riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione sospesa più volte dai vari decreti per l’emergenza Covid. Il Decreto Sostegni-bis stavolta ne ha decretato la ripresa a partire dal 1° settembre 2021. Ecco che cosa significa per i contribuenti.

Tipologia degli atti oggetto di riscossione

La ripresa della riscossione riguarda i seguenti atti: le cartelle di pagamento, gli avvisi di addebito e gli avvisi di accertamento.

Atti scaduti prima dell’8 marzo 2020 (21 febbraio 2020 se nella prima “zona rossa”)

Per gli atti di cui sopra scaduti prima dell’8 marzo 2020, i contribuenti dovranno effettuare il pagamento tempestivamente. Rimane aperta la facoltà di richiedere la rateizzazione onde evitare le procedure di recupero delle somme dovute.

Atti scaduti dopo l’8 marzo 2020 (21 febbraio 2020 se nella prima “zona rossa”)

I pagamenti per tali atti dovranno effettuarsi entro il 30 settembre 2021.

Atti per i quali è in essere un piano di rateizzazione

Per le rate in scadenza dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021, il pagamento va effettuato entro il 30 settembre 2021. Le rate con scadenza dal 1° settembre 2021, mantengono la data di scadenza originaria.

Per le rateizzazioni in essere all’8 marzo 2020 e per quelle richieste entro il 31 dicembre 2021, il decreto Ristori ha stabilito che la rateizzazione decade se non si effettua il pagamento di 10 rate, anche non consecutive. Prima del decreto Ristori, si decadeva dai benefici in caso di mancato pagamento di 5 rate.

Pertanto entro il 30 settembre 2021, dovranno essere pagate le eventuali 10 rate.

Disservizi Dazn: Agcom convoca le Associazioni Consumatori del CNCU

7 Settembre 2021

Novità sui disservizi subiti dagli abbonati di Dazn durante la trasmissione delle partite di calcio della serie A. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, alla quale come Adiconsum avevamo inviato una lettera richiedendo un suo intervento, ha convocato per il giorno 8 settembre le Associazioni consumatori riconosciute dalla legge come Adiconsum facenti parte del Consiglio Nazionale Consumatori e utenti (CNCU) per parlare delle criticità riscontrate dai consumatori-utenti di Dazn, il servizio a pagamento di video streaming online.

In breve

A seguito delle numerose segnalazioni dei consumatori sui disservizi verificatisi durante le partire di Campionato, Adiconsum aveva inviato una lettera indirizzata ai Presidenti di Camera e Senato, della lega Calcio, dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom)e dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) e di Dazn.

In particolare, Adiconsum chiedeva alle due Autorità (Agcom e Agcm) di adoperarsi affinché Dazn stipuli un accordo con un operatore che trasmetta il campionato su una piattaforma televisiva, restituendo in tal modo al consumatore il diritto di scegliere la sua piattaforma trasmissiva, richiesta che ribadiremo anche nel corso dell’incontro dell’8 settembre.

Ci auguriamo di potervi dare presto novità positive.

  • Per la lettera integrale di Adiconsum, clicca qui
  • Per le Istruzioni per l’uso, clicca qui
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  • Protezione dei dati, un diritto dei consumatori. Per saperne di più, partecipa al GDPR Day!

Protezione dei dati, un diritto dei consumatori. Per saperne di più, partecipa al GDPR Day!

6 Settembre 2021

La tutela dei dati è un argomento molto importante e delicato. I nostri dati, infatti, rappresentano un bene prezioso, sia per le grandi aziende informatiche che li utilizzano per profilare i propri utenti sia, purtroppo, per il mercato illegale che li rivende per alimentare il proprio business. Secondo le stime della Polizia postale, i nostri dati valgono da 2 a 18 euro. Ad avviso di Adiconsum, per salvaguardarli, è necessario che le Associazioni Consumatori siano sempre più rappresentative degli utenti e siano presenti in tutti gli ambiti in cui è richiesto il loro trattamento.

 

Ecco perché Adiconsum ha deciso di dare il proprio patrocinio ad una conferenza formativa che si terrà in presenza a Roma e Milano nel mese di settembre. Si tratta del GDPR Day organizzato da AreaNetworking.it.

Saranno due giornate in cui si parlerà di GDPR, il Regolamento europeo sul trattamento dei dati, di protezione dei dati, di sicurezza informatica, e si proverà a dare risposte alle tante domande che professionisti e consumatori hanno su questo argomento. Alla conferenza formativa, intervengono esperti di alto livello, come ad esempio, il Prof. Avv. Guido Scorza, componente del Collegio del Garante Privacy.

Grazie ad Adiconsum è possibile usufruire di uno sconto aggiuntivo del 10%, al già attuale sconto del 30% per tutti 

  • Per attivare lo sconto basta accedere alla pagina di Iscrizione https://www.gdprday.it/registrazione/
  • Selezionare la tappa di proprio interesse (se Roma o Milano)
  • Cliccare su “Biglietti” e inserire il codice Ad1consum alla voce “Inserire codice promozionale”.

Partecipa anche tu al GDPR Day 2021 con il 10% di sconto in più!!!

Codice sconto: Ad1consum

Per il programma di Roma del 16 settembre 2021, clicca qui

Per il programma di Milano del 28 settembre 2021, clicca qui

Bonus affitti: più tempo per richiederlo

6 Settembre 2021

Una buona notizia per quei proprietari che riducono l’affitto dei propri inquilini. Per richiedere il bonus affitti c’è infatti più tempo. Il termine per la presentazione della domanda è stato prorogato di 1 mese. Rivediamo insieme in cosa consiste il bonus.

I requisiti

Per ottenere il bonus affitti il locatore deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • deve aver accordato la riduzione del canone d’affitto nel periodo 25 dicembre 2020-31 dicembre 2021
  • deve aver stipulato il contratto di affitto almeno dal 29 ottobre 2020
  • l’immobile deve essere ubicato in un Comune ad alta tensione abitativa e per l’affittuario deve essere l’abitazione principale.

Quando e come presentare la domanda

Per presentare la domanda c’è tempo fino al 6 ottobre 2021.

La domanda va presentata online.

Nella domanda va inserito:

  • il codice fiscale
  • l’IBAN del conto corrente bancario/postale su cui far accreditare il bonus
  • i dati del contratto oggetto di rinegoziazione
  • data di inizio e fine del nuovo canone
  • l’importo del canone annuo prima e dopo la rinegoziazione
  • la quota di possesso dell’immobile del proprietario.

La domanda in parte sarà precompilata dall’Agenzia delle Entrate e va inviata in maniera autonoma online attraverso la propria riservata sul portale dell’Agenzia oppure tramite un intermediario autorizzato ad accedere al cassetto fiscale del locatore.

A quanto ammonta il bonus

Il contributo è pari al 50% dell’ammontare complessivo delle rinegoziazioni in diminuzione, con un tetto massimo di 1.200 euro.

Per saperne di più, clicca qui

 

Sede nazionale
Via Giovanni Maria Lancisi, 25
00161 Roma

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