Il mese di dicembre rappresenta il mese in cui si fa un bilancio di come è andato l’anno e di solito è ricco di scadenze da ricordare. Anche il mese di dicembre 2021 non fa eccezione. Per non dimenticarne neanche una, di seguito è disponibile un elenco dettagliato.
6 dicembre 2021
Ultimo giorno per pagare rate 2021 rottamazione-ter e saldo e stralcio usufruendo dei 5 giorni di tolleranza
Ultimo giorno per pagare gli acconti legati allo stato di avanzamento dei lavori del Superbonus 110% , pari ad almeno il 30% dell’intervento complessivo
Ultimo giorno per usufruire del bonus mobile ed elettrodomestici (detrazione del 50% per l’acquisto).
Il Consiglio dei Ministri del 18 novembre scorso ha approvato il decreto attuativo istitutivo dell’Assegno unico per figli a carico. Vediamo di che si tratta nel dettaglio.
Che cos’è l’Assegno unico
Si tratta di un beneficio erogato ogni mese ai nuclei familiari con figli a carico.
Chi ne potrà usufruire
Le famiglie con figli minori a carico o figli maggiorenni fino a 21 anni che frequentano corsi di laurea o di formazione scolastica o professionale, tirocinio, lavoro con reddito non superiore agli 8.000 euro, disoccupato in cerca di lavoro iscritto ai Centri per l’impiego.
Chi è percettore di Reddito di cittadinanza, riceverà l’Assegno unico congiuntamente all’erogazione dell’reddito.
Quali criteri
Il beneficio varia a seconda del reddito ISEE. A parità di reddito contano patrimoni mobiliari e immobiliari.
Quale importo
Per redditi ISEE, fino a 15.000 euro, 175 euro per il primo e il secondo figlio, 260 euro dal terzo figlio in poi. Per redditi oltre i 40.000 euro, l’importo si riduce a 40-50 euro. Maggiorazioni sono previste per i figli minori disabili e i figli disabili maggiorenni fino al 21mo anno di età, le ragazze madri di età inferiore a 21 anni, i nuclei familiari con 4 o più figli.
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Scatta lunedì 22 novembre la settimana che ormai da alcuni anni i consumatori di tutto il mondo compresi quelli italiani attendono tutto l’anno insieme ai saldi e forse anche più dei saldi: la settimana del Black Friday, che comprende anche la giornata clou, quella cioè del venerdì nero che quest’anno cade il 26 novembre. Ma è davvero ancora così conveniente?
Non è obbligatorio acquistare
Come Adiconsum attraverso le segnalazioni pervenuteci stiamo notando che come al solito quella che doveva rivelarsi come la possibilità di acquistare a prezzi scontati quel prodotto di cui avevi bisogno e che era inaccessibile per il tuo budget, in realtà non è sempre così.
Ormai il Black Friday è diventato un evento super programmato sia dai commercianti dei negozi fisici che da quelli online, tant’è che ormai il Black Friday non è più solo riservato alla giornata del venerdì, ma può riguardare tutto il mese di novembre o tutta la settimana che comprende la giornata del Black Friday vero e proprio.
E che dire poi dei prezzi?In moltissimi casi i prezzi sono stati aumentati in precedenza per far vedere che lo sconto applicato sia effettivamente vantaggioso.
Adiconsum, in quanto associazione a difesa dei consumatori e promotrice di un consumo responsabile e sostenibile, ritiene che gli acquisti debbano essere fatti in base ad una serie di criteri che rispondano criteri di sostenibilità e cioè che siano acquisti che non impattano in maniera negativa sull’ambiente, che abbiano un giusto rapporto qualità-prezzo, che siano prodotti, distribuiti, commercializzati nel rispetto dei lavoratori.
Acquista solo se ti serve e se è sostenibile
Fatte le dovute considerazioni, se sei proprio sicuro di aver bisogno di quel prodotto e che, in occasione del Black Friday il prezzo offerto online è buono, ricordati di seguire il Vademecum di Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia:
1) Verifica l’identità del venditore
2) Leggi le recensioni di altri acquirenti
3) Controlla se il sito gode di un marchio di fiducia (ad es. sigillo Netcomm)
4) Valuta la presentazione generale del sito
5) Prendi visione dei tuoi diritti sul sito del venditore
6) Osserva bene le foto del prodotto
7) Occhio al prezzo!
8) Controlla sul sito ufficiale del brand la lista dei venditori autorizzati
Niente più file allo sportello della propria circoscrizione, niente più perdite di tempo, per richiedere uno stato di famiglia, di nascita o residenza, insomma per avere un certificato anagrafico. Dal 15 novembre, infatti, è operativa l’Anagrafe nazionale della Popolazione Residente, che permette di richiedere, restando comodamente seduti a casa, diversi tipi di certificati anagrafici. Vediamo nel dettaglio come funziona.
Quali certificati
I certificati che si possono richiedere online sono i seguenti:
certificato di nascita
certificato di matrimonio
certificato di cittadinanza
certifica di esistenza in vita
certificato di residenza
certificato di stato civile
certificato di stato di famiglia
certificato di stato di famiglia e di stato civile
certificato di residenza in convivenza
certificato di stato di famiglia con rapporti di parentela
certificato di stato libero
certificato anagrafico di unione civile
certificato di contratto di convivenza.
Da chi possono essere richiesti
Dai cittadini residenti in Italia
Dagli italiani residenti all’estero, cioè iscritti all’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero
Per chi possono essere richiesti
Per se stessi o per un componente della propria famiglia anagrafica ancora in vita.
Nel caso di famiglia non anagrafica, il certificato può essere richiesto solo per se stessi.
Hai un piano di rottamazione-ter o saldo e stralcio con più di 10 rate, ma non hai i bollettini dall’undicesima rata in poi? Ecco come fare per ottenerli.
Bollettini tramite Area dedicata
Vai al sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione
Accedi all’area dedicata alla rottamazione-ter o saldo e stralcio
Inserisci il tuo codice fiscale e la documentazione richiesta
Lascia il tuo indirizzo mail per ricevere i bollettini.
Bollettini tramite Area Riservata
Se invece vuoi ottenerli accedendo dalla tua area riservata
Vai al sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione
Accedi alla tua Area Riservata tramite Spid, Cie e Cns
Avevi dei debiti col fisco con un importo massimo di 5.000 euro, comprensivi di capitale, interessi e sanzioni? Il tanto atteso stralcio dovrebbe essere avvenuto. Ma come fare per esserne certi?
Come verificare la cancellazione dei debiti di 5.000 euro
L’Agenzia delle Entrate Riscossione fa sapere che ha aggiornato il servizio “Verifica Stralcio” a cui si può accedere tramite il sito per verificare l’effettivo annullamento dei carichi di importo inferiore a 5.000 euro, facenti parte del proprio piano di definizione agevolata (rottamazione-ter o saldo es tralcio).
Nel caso in cui i carichi risultassero annullati, sarà possibile, grazie a detto servizio, richiedere i bollettini per il pagamento al netto dei debiti oggetto di annullamento.
Per saperne di più sullo stralcio dei debiti fino a 5.000 euro, clicca qui
Sul caso Dazn, Adiconsum non resta a guardare e dopo aver scritto a Parlamento, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), Lega Calcio Serie A e la stessa Dazn, scrive anche al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, in occasione dell’annunciato incontro con Dazn.
Adiconsum scrive al Ministro Giorgetti
Dopo la lettera a Parlamento, AGCOM, Lega Calcio e Dazn, Adiconsum scrive una nota anche al Ministro Giorgetti, nella quale, forte anche dei risultati della petizione che ha lanciato per chiedere la visione delle partite di calcio anche su un’altra piattaforma come Dazn già permette grazie all’accordo fatto con bar, pub e ristoranti e che ha già visto più di 5.000 firmatari, e del monitoraggio per conoscere le difficoltà che i consumatori incontrano sulle varie piattaforme, dove Dazn occupa il 1° posto, evidenzia le criticità che si trovano ad affrontare gli abbonati e trovare le necessarie e urgenti soluzioni per la loro tutela.
Per sapere che cosa abbiamo scritto al Ministro Giorgetti, clicca qui
Dopo soli 3 mesi di trasmissione, Dazn annuncia modifiche unilaterali al contratto con i suoi utenti che limiteranno la visione delle partite di calcio della Serie A, di cui ha i diritti in esclusiva, ad un solo apparato per abbonamento. Un vero è proprio stop alla doppia utenza. Un’altra criticità che va ad aggiungersi all’elenco dei disservizi che come Adiconsum abbiamo riassunto qui di seguito. Vediamolo nel dettaglio.
Elenco dei disservizi di Dazn
Aver concesso l’esclusiva della trasmissione del Campionato di calcio della Serie A solo a DAZN permette all’OTT di fare ciò che vuole, a fronte dell’inattività delle Istituzioni, indebolendo sempre più i consumatori.
Di seguito abbiamo riassunto i disservizi che abbiamo riscontrato nel servizio “offerto”:
I disservizi di visione (anche se in calo) continuano, come accaduto per il derby Milan-Inter di domenica 6 novembre 2021. Avere la certezza di vedere con stabilità la partita rimane ancora un terno al lotto
Nonostante le diffide di Agcom, il servizio clienti telefonico continua ad essere inesistente come pure le procedure di reclamo
La qualità di visione non è costante, perché degrada continuamente durante la trasmissione e quindi anche la prossima annunciata visione in Full HD 1080 continuerà a rendere inutili i televisori di ultima generazione. Scegliere la qualità è anch’esso un diritto del consumatore che non deve essere disatteso come invece accade ora. Chi ha un televisore con risoluzione (4K o 8K) deve avere il diritto di poterlo utilizzare se nel mercato c’è chi ha la capacità di trasmettere in qualità evoluta. Tutto questo viene limitato da un mercato privo di concorrenza
Il decoder per vedere i canali DAZN sul digitale terrestre nelle aree con scarsa connessione ad internet costa al consumatore addirittura €139,90, penalizzando, quindi, economicamente chi ha problemi di inclusione digitale non dovuti alla sua volontà
DAZN lancia sul mercato, attraverso Amazon, l’acquisto di prepagate con tagli da 1, 3 e 6 mesi prevedendo anche una scontistica. Sono in realtà abbonamenti mascherati visto che con tale modalità non è possibile disdire quando si vuole e che, in assenza di assistenza clienti, in caso di disservizi, è difficile recedere
Si annunciano, dopo soli 3 mesi di trasmissione, modifiche unilaterali alle condizioni di vendita per limitare la visione ad un solo apparato per abbonamento, un atteggiamento poco rispettoso dei consumatori che penalizza soprattutto le famiglie con tifosi di diverse squadre.
Nonostante siano passati già 3 mesi dall’inizio del Campionato di calcio di Serie A e nonostante le migliaia di segnalazioni dei consumatori, i disservizi di Dazn sono ancora presenti.
Concedere l’esclusività dell’evento sportivo più popolare in Italia ad un solo operatore ha creato di fatto un monopolio.
Che cosa vogliono i consumatori
Un campione selezionato di 4.000 utenti è emerso che solo il 23% dei clienti di DAZN dichiara che la visione è sempre stata fluida e senza interruzioni, contro il 65% dei clienti Amazon Prime e l’81% dei clienti SKY.
Il 48% degli utilizzatori che vedono il calcio su DAZN dichiarano di voler disdire l’abbonamento se continuano i problemi di visione contro l’11% degli utilizzatori di Amazon Prime e il 7% di coloro che vedono il calcio su SKY.
Che cosa chiede Adiconsum
Adiconsum chiede, da oltre 3 mesi, ed in particolare ad Agcom di:
estendere il già esistente accordo per bar e ristoranti che permette la visione di tutte le partite del campionato anche in 4k su piattaforma satellitare anche ai consumatori
verificare tutte le condizioni di contratto previste da DAZN, comprese quelle per le ricaricabili, e farle modificare nelle parti che non garantiscono i diritti del consumatore come: l’istituzione del servizio clienti telefonico, le modalità di reclamo e recesso e la partecipazione alle conciliazioni
analizzare le modalità che DAZN prevede per le aree a bassa connessione con sistemi che garantiscano l’inclusione dei cittadini senza elevare i costi
intervenire e regolamentare le modifiche unilaterali.
Mentre ci avviamo ormai alla fine dell’anno, il mese di novembre ci accompagna verso la stagione dell’inverno: ecco che allora molte delle date da ricordare riguardano i riscaldamenti e le gomme invernali, mentre piano piano ricominciano anche i pagamenti dei debiti col fisco. Vediamo nel dettaglio.
Adiconsum lancia un sondaggio per capire gli errori che portano allo spreco alimentare, nell’ambito della campagna 2GETHER2GREEN, realizzata in collaborazione con APPLiA Italia.
Tutti sprecano un po’ di cibo: ma tu, sai esattamente quando e perché ti accade? Sai evitare gli errori di conservazione? Nel tuo frigorifero regna il caos? Cosa pensi degli elettrodomestici intelligenti che aiutano a non sprecare: la conservazione del futuro è più smart?
Rispondi in 3 minuti al nostro sondaggio e aiuta tutti noi a capire meglio come azzerare lo spreco evitabile.
Se hai problemi a visualizzare il sondaggio clicca qui
Il progetto 2GETHER2GREEN promuove l’economia circolare e i comportamenti di acquisto e di consumo coerenti con i suoi principi e valori: visita in e scopri molte interessanti opportunità per risparmiare e contribuire a salvare il pianeta!
Quando si parla di sicurezza alimentare si è soliti considerare l’alimento in sé, i suoi ingredienti e la sua composizione e, relativamente agli aspetti propriamente salutistici, si guarda al valore nutrizionale e al potenziale ruolo che un certo alimento svolge o dovrebbe svolgere nell’ambito di una dieta varia e bilanciata. Ciò che non tutti i consumatori sanno è che quando si acquista un prodotto alimentare c’è un altro fondamentale elemento da considerare, oltre al contenuto: il contenitore!
Cosa sono i MOCA
La bottiglia di latte del supermercato, il cartone della pizza da asporto o l’involucro del tramezzino che consumiamo al bar sono solo alcuni esempi di MOCA, acronimo di Materiali e Oggetti destinati al Contatto Alimentare, vale a dire di quei materiali destinati ad essere in contatto con prodotti alimentari o che si prevede ragionevolmente che possano entrarvi in contatto. Anche le stoviglie rientrano nel novero dei MOCA, così come i distributori automatici e i macchinari industriali impiegati per la trasformazione delle materie prime; i MOCA svolgono dunque un ruolo di primaria importanza “proteggendo” l’alimento destinato al consumo umano e proprio per questo sono oggetto di una specifica (e variegata) disciplina. Tra regolamenti europei e disposizioni nazionali, la normativa è molto ampia, ma ad oggi, con il proliferare di packaging innovativi, riciclati e sostenibili (o presunti tali), sembrerebbe necessario un aggiornamento che contempli le nuove soluzioni e le regolamenti in modo rigoroso; le nuove tecnologie applicate al settore alimentare non devono necessariamente spaventare, il progresso può infatti comportare l’adozione di soluzioni alternative accettabili e positive (vedi in proposito il progetto SHEALTHY di cui Adiconsum è partner) ma, onde evitare rischi per la salute dei consumatori, sembrerebbe opportuno un intervento regolatorio mirato.
La normativa sui MOCA
I principi ispiratori della disciplina sui MOCA consistono infatti nell’evitare l’utilizzo di materiali tossici o potenzialmente dannosi e limitare il rischio di “migrazione” e cioè di trasferimento del materiale dall’imballaggio/contenitore all’alimento. Questa disciplina non si applica tuttavia ad adesivi, a solventi e coloranti utilizzati nella plastica e a svariate sostanze chimiche che ad oggi sono impiegate nei MOCA; esiste dunque una zona grigia che può destare preoccupazione. Nell’attesa di un’eventuale azione a livello normativo, come essere certi di acquistare e utilizzare materiali a contatto con gli alimenti che siano sicuri e non dannosi? Un aiuto proviene da SAFE, organizzazione il cui obiettivo è garantire che la salute e la corretta informazione siano al centro della legislazione alimentare europea; SAFE ha recentemente pubblicato delle linee guida per un corretto e responsabile utilizzo dei MOCA. Plastica, plastica riciclata, alluminio, contenitori con PFAS (composti fluorurati che solo in minima parte sono stati testati e limitati a livello europeo, esistendone molti altri potenzialmente in uso) e imballaggi a base di polimeri rappresentano l’oggetto di questo utile documento ricco di consigli per i consumatori, consultabile e scaricabile gratuitamente qui in lingua inglese.
Prediligi alternative riutilizzabili come il vetro per stoviglie, bottiglie e contenitori per alimenti
Acquista prodotti freschi non confezionati quando fai la spesa, soprattutto frutta e verdura (anche l’ambiente ringrazierà!)
Considera di acquistare prodotti sfusi, ad esempio cereali, legumi, frutta secca e biscotti.
Evita di riscaldare o usare oggetti di plastica monouso per altri alimenti rispetto a quelli per cui sono stati originariamente utilizzati (ad esempio, non riutilizzare contenitori di gelato monouso per conservare cibi caldi o grassi)
Plastica riciclata
Quando possibile, assicurati che le pratiche di riciclo siano corrette e scrupolose.
Se potabile, preferisci l’acqua di rubinetto a quella in bottiglia di plastica; se contiene PET riciclato, la plastica potrebbe essere stata trattata non adeguatamente o contaminata prima del riciclo
Evita la plastica nera riciclata poiché la possibilità di contaminazione con sostanze chimiche dannose è maggiore a causa di sistemi di riciclo difettosi.
Alluminio
Non utilizzare contenitori di alluminio per la cottura di alimenti fortemente acidi o molto salati (es: pomodoro, rabarbaro, aringhe e simili)
Ricorda che l’alluminio è destinato:
al contatto con alimenti refrigerati (5-7° C)
al contatto con alimenti a temperature non refrigerate per un massimo di 24 ore
al contatto con alimenti per più di 24 ore a temperatura ambiente solo per alimenti secchi come pasta non fresca, legumi, funghi e frutta secchi, prodotti di confetteria
Prediligi la caffettiera tradizionale alle capsule di alluminio; non solo questa è meno inquinante, ma le capsule possono contenere oltre ai chicchi di caffè macinati altri grassi animali e additivi
Evita di mettere le caffettiere in alluminio nella lavastoviglie in quanto il lavaggio potrebbe rimuovere gli strati protettivi
PFAS (composti fluorurati)
Scegli utensili da cucina e stoviglie privi di PFAS; è solitamente indicato sulla confezione.
Ricorda che gli imballaggi alimentari come le scatole di carta per la pizza, i sacchetti di carta per le patatine fritte, le scatole di cartone da asporto e la maggior parte dei cartoni utilizzati dalle catene di fast-food sono spesso trattati con PFAS
Fai attenzione a non compostare gli imballaggi alimentari a base di fibre che sono stati trattati con PFAS
Quando possibile evita i contenitori usa e getta e scegli di (ri)utilizzare i tuoi.
Imballaggi in fibre vegetali
– Occhio ai claims “biodegradabile”, “eco-friendly”, e “compostabile”; assicurati di poter verificare l’assenza di composti chimici dannosi per la salute e per l’ambiente.
– Non usare contenitori fatti con una miscela di melamina e bambù/fibra di mais.
– Non usare stoviglie di melamina per cibi caldi e non mettere le stoviglie di melamina nel microonde o in lavastoviglie.
Pochi semplici accorgimenti possono davvero fare la differenza in un ambito così importante eppure a volte troppo poco considerato; se è certamente vero che l’abito non fa il monaco… il contenitore, in questo caso, fa la salubrità.
Ulteriori informazioni sulle attività di Adiconsum nel settore alimentare sono disponibili qui
Scopri altri nostri progetti e iniziative sul tema dell’alimentazione
Altro bonus in arrivo. A fronte di un aumento dei costi della revisione di auto e moto a partire dal mese di novembre 2021, farà il suo ingresso un altro bonus denominato “bonus veicoli sicuri”. Vediamo di che si tratta.
Novità per la revisione di auto e moto
Dal 2 novembre 2021 i costi per la revisione di auto e moto aumentano. Se fai la revisione alla Motorizzazione, il costo diventa di 54,95 euro; il costo è invece di 79,02 euro se ti rivolgi ai centri convenzionati privati.
Il Bonus Veicoli Sicuri
La decisione di predisporre il bonus è stata presa con un decreto del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile.
Chi ne può usufruire
Tutti i proprietari di auto o moto.
Importo del bonus
Il valore del bonus è di 9,95 euro con validità fino al 2023.
IMPORTANTE: Può essere richiesto solo una volta e per un solo veicolo.
Click day per il bonus
Le risorse messe a disposizione basteranno per rilasciare solo 400mila bonus. La piattaforma informatica presso cui chiedere il bonus non sarà operativa prima del 21 dicembre. Le richieste verranno accolte in ordine temporale, pertanto si paventa un “click day” che avvantaggerà chi arriverà per primo.
Chi usufruirà del bonus
Ne usufruiranno solo coloro la cui revisione scade dopo l’avvio della piattaforma. L’accesso, come ormai per tutti i bonus, avverrà tramite Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di Identità Elettronica), CNS (Carta Nazionale dei Servizi).