Tour “La Casa SI Cura”: Convegno a Padova il 14 settembre

29 Agosto 2023

Dopo la pausa estiva, riprende con slancio e con tantissime nuove date il Tour “La Casa SI Cura” di Adiconsum e Prosiel per sensibilizzare i cittadini-consumatori e le loro famiglie sull’importanza della sicurezza in casa.

Il Tour arriverà a Padova nelle giornate del 14 e 15 settembre. In particolare, giovedì 14 settembre si terrà il Convegno dal titolo “La Casa si cura: tutto ciò che occorre sapere per una casa sicura che fa risparmiare e rispetta il pianeta”. L’evento, patrocinato dal Comune di Padova, si terrà nella Sala Anziani di Palazzo Moroni, in Via del Municipio 1, a partire dalle ore 16.00.

Al Convegno, che sarà aperto dai saluti del Vicesindaco di Padova, Andrea Micalizzi, e dal Segretario generale UST Cisl Padova-Rovigo, Samuel Scavazzin, parteciperanno, Mauro Vergari, Direttore Ufficio Studi e Sostenibilità di Adiconsum nazionale, e Roberto Martino, Vicepresidente di Prosiel, Le conclusioni saranno affidate al Presidente di Adiconsum Veneto APS, Davide Cecchinato. Modererà il dibattito Enrico Gallina, Presidente di Adiconsum Padova-Rovigo.

Venerdì 15 settembre, il Gazebo informativo del Tour incontrerà i consumatori in piazza, dalle 10 alle 18 nella Piazzetta della Garzeria a Padova.

Caro prezzi: basta allarmismi, è tempo di agire. Le proposte di Adiconsum

29 Agosto 2023

Anche quest’estate, le ferie degli italiani sono state costellate da una serie di allarmi sul “caro prezzi” (carburanti, bollette, voli, località turistiche, ecc.), provenienti un po’ da tutte le parti, a cui noi di Adiconsum non ci siamo uniti. Ecco perché.

Più che gridare c’è bisogno di agire

Come Adiconsum, pur consapevoli delle difficoltà delle famiglie, non ci siamo uniti al coro degli allarmismi, perché convinti che più che gridare c’è bisogno di agire. Già da tempo ci siamo espressi su cosa bisognerebbe fare, senza inveire per poi non risolvere nulla. La situazione che stiamo vivendo, infatti, è legata in via generale a livello mondiale ed europeo vedi inflazione, aumento dei tassi di interesse, speculazione e ad un problema tutto italiano circa il livello di indebitamento.

L’inizio della nostra battaglia contro il caro prezzi

La nostra battaglia contro il caro prezzi è cominciata, subito dopo il Covid e prima del conflitto russo-ucraino, allorquando fu annunciato l’aumento del gas del 40%, a cui si sono poi susseguiti gli aumenti dell’energia elettrica, dei carburanti, dell’inflazione con riflessi su servizi e beni a partire da quelli di prima necessità.

Il nostro agire

Due le proposte che abbiamo avanzato in questi anni, rimaste inascoltate, per combattere concretamente il caro prezzi:

  1. l’apertura di un Tavolo di concertazione con tutti gli stakeholder per apportare dei cambiamenti strutturali su tariffe, oneri, accise, tassazione, ecc.)
  2. la richiesta del ripristino dell’operatività di Mr. Prezzi a livello centrale (recentemente reintrodotto), ma ancora di più, a livello territoriale, almeno in ogni provincia, per raccogliere le denunce ed effettuare i dovuti controlli sugli aumenti non giustificati, cioè sulle speculazioni (Per quest’ultima richiesta stiamo ancora aspettando).

La situazione

Il problema, però, è un altro e non di poco conto, cioè la mancanza di risorse a disposizione dei Governi che si sono succeduti. Ecco che, quindi, il mancato superamento delle accise e della tassazione responsabili in gran parte degli elevati prezzi della benzina e di gas ed elettricità da parte dell’Esecutivo non deve sorprendere, a patto però che il gettito che ne deriva venga investito per la sanità, il lavoro, le pensioni, il welfare, le riforme necessarie, ecc..

Se così non fosse, allora è arrivato il momento non di creare allarmismi che lasciano il tempo che trovano, riempiendo solo le pagine dei giornali e dei talk show, ma di sedersi attorno ad un Tavolo per affrontare in maniera strutturale non gli aumenti del greggio e del gas, che non dipendono da noi, ma tutto ciò che grava in termini di oneri, accise, tasse e ammennicoli vari caricati da sempre su carburanti e bollette.

Bonus trasporti: click day il 1° settembre

25 Agosto 2023

Dall’8 agosto, la piattaforma utilizzata per richiedere l’emissione del bonus trasporti è stata oggetto di una sospensione temporanea per esaurimento dei fondi messi a disposizione. Rimangono comunque validi quelli emessi prima della chiusura. Che cosa succede ora?

La data del 1° settembre

Il prossimo 1° settembre 2023 sarà un click day. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, infatti, a partire dalle ore 8.00 riaprirà la piattaforma per l’erogazione dei bonus utilizzando i fondi non utilizzati o parzialmente utilizzati nel mese di agosto, così da evadere alcune richieste e così si farà ogni mese da qui alla fine dell’anno. Si spera che l’iniziativa venga rinnovata.

Alcuni dati sul bonus trasporti

Dall’attivazione del bonus trasporti il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali fa sapere che i bonus emessi fino al 4 agosto sono stati 1.875.605 per un totale di quasi 95 milioni di euro assegnati.

Per saperne di più sul Bonus trasporti, clicca qui

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  • Bollette luce, gas, acqua, rifiuti: come chiedere la proroga della sospensione dei pagamenti per l’alluvione

Bollette luce, gas, acqua, rifiuti: come chiedere la proroga della sospensione dei pagamenti per l’alluvione

22 Agosto 2023

Terminerà il 31 agosto 2023, la sospensione automatica dei termini di pagamento delle bollette di luce, gas, acqua e rifiuti prevista dal Decreto alluvione (Decreto-legge n. 61/2023), ma l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha deliberato una proroga. Vediamo a chi è rivolta e come richiederla.

Come richiedere la proroga della sospensione dei pagamenti delle bollette fino al 31 ottobre 2023

Rispetto al Decreto-alluvione che prevedeva una sospensione automatica, per poter beneficiare della proroga, gli interessati dovranno presentare entro il 31 agosto 2023 ai gestori di luce, gas, acqua, rifiuti, una dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante che la funzionalità dell’utenza o della fornitura è stata compromessa dagli eventi alluvionali.

Quali sono gli utenti interessati

La proroga può essere richiesta dai titolari di utenze e forniture che si trovano nelle province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, in alcuni Comuni di Pesaro e Urbino, alcuni Comuni della Città Metropolitana di Firenze.

Sospensione delle morosità

Nel periodo di sospensione, sono sospese anche le azioni messe in campo nei confronti dei morosi, anche in caso di morosità antecedenti l’alluvione.

Rateizzazione

Al termine del periodo di sospensione, i venditori di energia elettrica e gas, i gestori del Servizio idrico integrato e dei rifiuti sono tenuti ad offrire a chi ha chiesto la sospensione un piano di rateizzazione su un minimo di 12 mesi, senza discriminazione e senza interessi a carico.

COVID: addio isolamento e autosorveglianza per i positivi

22 Agosto 2023

Sono state riportate nel Decreto-legge n. 105/2023, le ultime disposizioni in merito al Covid, che finalmente ci possono far scrivere la parola fine ad un incubo durato tre anni. Addio isolamento e autosorveglianza.

Come cambia l’isolamento e l’autosorveglianza

In merito, il Decreto-legge ha definitivamente abolito l’obbligo dell’isolamento di 5 giorni per le persone positive al Covid. In sostanza si potrà uscire anche se si è positivi.

Si mette la parola fine anche all’autosorveglianza per i contatti stretti di persone positive che imponevano l’obbligo di indossare la mascherina FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti.

Gas: in calo il costo della bolletta di luglio

4 Agosto 2023

Lo ha comunicato l’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Il costo della bolletta per il mese di luglio 2023 è del -2,1% rispetto a giugno. La diminuzione è dovuta interamente alla diminuzione del prezzo del gas naturale 8-2,1%), mentre sono rimasti invariati i costi degli oneri generali e la tariffa per il trasporto e la misura.

La spesa del gas per la famiglia tipo da agosto 2022 a luglio 2023 è di 1.484 euro circa, al lordo delle imposte, in diminuzione del 10,7% rispetto al periodo agosto 2021-luglio 2022.

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  • Energia: le proposte di Adiconsum per tutelare i 9 milioni di consumatori nel mercato tutelato che finirà a gennaio 2024

Energia: le proposte di Adiconsum per tutelare i 9 milioni di consumatori nel mercato tutelato che finirà a gennaio 2024

2 Agosto 2023

Il 10 gennaio 2024, in mancanza di ulteriori rinvii, ci sarà la fine del mercato tutelato dell’energia e la completa liberalizzazione. Sono circa 9 milioni i consumatori che non hanno ancora scelto il loro fornitore nel mercato libero. Ecco cosa propone Adiconsum per tutelarli.

Chi sono i 9 milioni di consumatori

I 9 milioni di consumatori ancora nel mercato tutelato, citati anche dall’Arera, l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente, nella sua Relazione annuale presentata lo scorso 11 luglio, appartengono alle seguenti categorie: 5 milioni sono consumatori domestici e 4 milioni sono i c.d. vulnerabili.

Perché ci sono 9 milioni di consumatori nel mercato tutelato

Per due motivazioni principali:

  • scarsa attrattività del mercato libero
  • scarso interesse delle aziende del mercato libero verso questa tipologia di consumatori.

Che cosa bisognerebbe fare: le proposte di Adiconsum

Due le proposte di Adiconsum:

  • avviare una Campagna di informazione e formazione svolta dalle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge per salvaguardare il loro diritto di libertà di scelta del fornitore del mercato libero. Per fare questo, Adiconsum chiede all’Arera di sbloccare i finanziamenti per detta Campagna
  • ampliare le funzioni svolte dai CAF, i Centri di Assistenza Fiscale, per accompagnare i cittadini/consumatori, in particolare lavoratori, pensionati, piccole partite IVA e clienti vulnerabili e quelli in povertà energetica, nella giungla del mercato libero.

Carburanti: obbligatoria l’esposizione dei prezzi medi

2 Agosto 2023

Come da Decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 31 marzo scorso, dal 1° agosto gli impianti di distribuzione dei carburanti hanno l’obbligo di esporre una cartellonistica che riporti i prezzi medi. Come cambieranno quindi gli impianti dei benzinai?

Cosa cambia dal 1° agosto

Dal 1° agosto 2023, nelle aree di servizio presenti sia sulla viabilità stradale che autostradale, dovrà essere indicato su un cartellone ad hoc il prezzo medio dei carburanti erogati, dall’alto al basso, secondo il seguente ordine: gasolio, benzina, GPL, metano, espressi in euro per litro o in euro per kg (metano), fino alla terza decimale.

Quindi la differenza sarà che oltre all’esposizione dei prezzi praticati, all’interno dell’impianto saranno esposti con una cartellonistica diversa i prezzi medi. Esso dovrà essere posizionato nel rispetto delle condizioni di sicurezza e dovrà recare la dicitura “prezzi medi” o “prezzo medio”.

Chi calcola il prezzo medio

Il prezzo medio viene calcolato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sulla base dei dati ricevuti dagli impianti stradali e autostradali. Il prezzo medio ha valenza regionale per gli impianti stradali, mentre ha valenza nazionale per gli impianti autostradali.

In quali orari deve essere esposta la cartellonistica dei prezzi medi

La cartellonistica con i prezzi medi deve essere esposta entro le ore 10.30 se l’apertura dell’impianto è antecedente o avviene alle 8.30 e così anche per i distributori che sono aperti 24 ore su 24. Nel caso invece di apertura dopo le 8.30, i distributori hanno 2 ore di tempo per esporre i prezzi medi.

Su quale sito verranno pubblicati i prezzi medi

I prezzi medi verranno pubblicati sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, mentre i prezzi praticati continueranno ad essere pubblicati sul Portale Osservaprezzi Carburanti del medesimo Dicastero.

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  • Bollette telefoniche di TIM: Adiconsum dice NO all’indicizzazione delle tariffe

Bollette telefoniche di TIM: Adiconsum dice NO all’indicizzazione delle tariffe

1 Agosto 2023

Risale allo scorso mese di febbraio l’allarme da noi lanciato sui nuovi piani tariffari indicizzati all’inflazione che le aziende telefoniche stavano predisponendo in virtù proprio di tale aumento. Tali piani prevedevano l’adeguamento dell’inflazione solo al rialzo ed in misura maggiorata di una quota percentuale fissa (c.d. mark-up). Come Adiconsum, insieme ad altre Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, facenti parte del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti), ci attivavamo subito inviando una lettera alle aziende di telefonia (Tim Wind Tre, Vodafone Italia e Fastweb), chiedendo, a loro e al Governo, l’apertura di un Tavolo per la ricerca di soluzioni condivise a tutela degli utenti. Ecco che cosa è successo.

Lintervento di AGCOM

I nuovi piani tariffari così rimodulati, oltre a far registrare la decisa e immediata opposizione di Adiconsum e delle altre Associazioni, accendeva un dibattito che poneva in evidenza la necessità di una regolamentazione.

Lo scorso aprile, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni pubblicava una Delibera con alcune importanti riflessioni e principi cardine sulle tutele necessarie in tema di contratti indicizzati, avviando una consultazione sulla disciplina di queste fattispecie a cui anche Adiconsum ha portato le proprie considerazioni.

La delibera in consultazione riporta:

  • la necessità del consenso del consumatore per la trasformazione dei contratti da non indicizzati a indicizzati, nonché la possibilità di garantire agli utenti la facoltà di cambiare offerta in caso di aumenti oltre una ragionevole soglia
  • l’applicazione del c.d. mark-up e l’indicizzazione dei prezzi al solo rialzo e non al ribasso una pratica non consona.

Il comportamento di TIM

In questo contesto, il 20 luglio scorso, Telecom Italia SpA diramava una comunicazione del tutto contraria ai criteri cardine individuati dall’AGCOM, concedendo solamente la possibilità di recedere dai contratti entro il 30 settembre prossimo.

Le richieste di Adiconsum

Adiconsum, insieme ad altre Associazioni, ha inviato una lettera indirizzata ad AGCOM, AGCM, MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY E alla stessa TELECOM ITALIA chiedendo di intervenire con urgenza, per le rispettive competenze e facoltà, per annullare, sospendere, inibire e comunque sterilizzare ogni azione di indicizzazione dei contratti.

Sede nazionale
Via Giovanni Maria Lancisi, 25
00161 Roma

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