Si è tenuta a Genova dall’8 al 9 novembre scorso, la XXI Sessione Programmatica del CNCU, il Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti con sede presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy che raggruppa tutte le Associazioni Consumatori di carattere nazionale riconosciute dalla legge, di cui fa Parte anche Adiconsum. Il titolo scelto per questa XXI Sessione è stato “L’Italia che cambia: tutelare di più e meglio consumatori e utenti”. Ecco il nostro intervento.
Intervento di Adiconsum alla XXI Sessione Programmatica del CNCU
La situazione di emergenza sociale, aggravata dalla Pandemia, dal conflitto Russia/Ucraina e, da ultimo, il conflitto politico israelo-palestinese, impone a noi Associazioni un impegno ancora maggiore nell’interesse dei Cittadini-Consumatori, valorizzando l’azione comune, come abbiamo dimostrato sui temi della crisi energetica, del rincaro dei carburanti e dei riflessi inflattivi sul caro vita.
Questa celebrazione della XXI Sessione Programmatica del CNCU a Genova, deve rappresentare per noi tutti non solo un momento formale, ma una svolta, perché nel contesto che viviamo ancora di più c’è bisogno di unitarietà di intenti e di azione incisiva.
Entrando nel vivo del tema della giornata, il cambiamento climatico e la conseguente transizione energetica in atto – non adeguatamente governata – stanno mettendo in ginocchio l’economia del nostro Paese, il più debole sul versante energetico, per le mancate scelte politiche e per le speculazioni sui prezzi delle fonti primarie a livello internazionale, che si ripercuotono sulle spalle dei cittadini-consumatori e sulle imprese.
Nonostante siano passati quasi 25 anni dalla liberalizzazione del settore elettrico e quasi 15 dalla liberalizzazione del mercato, ci troviamo, infatti, nel bel mezzo di una transizione energetica, in stallo per mancanza di una precisa strategia energetico-ambientale.
Una transizione che porterà dei cambiamenti epocali, in quanto la crescita delle energie rinnovabili, la diffusione dell’autoproduzione e della generazione distribuita e condivisa, accompagnata dall’utilizzo di sistemi di storage in larga scala, comporterà il cambiamento dei modelli produttivi, distributivi e di consumo, e per questo va accompagnata con interventi concreti, affinché si concluda con successo, con il miglioramento delle condizioni per i Cittadini-Consumatori, le Imprese e il Paese.
Tra gli interventi da mettere in atto, occorre, prima di tutto, rimodulare i costi dell’energia.
Il modo più efficace per contenere il costo dell’energia e il risparmio sulle bollette è andare in autoproduzione (individuale o collettiva).
In questo quadro, il consumatore è chiamato ad un nuovo modello di produzione e di consumo dell’energia. Grazie all’impiego di sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, da consumatore si trasformerà in prosumer, cioè in un produttore-distributore-venditore.
Il prosumer è il modello teorico ideale sul quale orientare la promozione delle nuove forme di produzione di energia, non solo per le proprie necessità domestiche, ma anche per la mobilità (con la ricarica delle autovetture elettriche) e per l’offerta di servizi alla rete di distribuzione.
L’ulteriore passo verso un altro modello di consumo di energia è dato dall’associazione dei prosumer per la costituzione delle Comunità energetiche che possono diventare il vero veicolo della socializzazione di energia, finalizzata alla sostenibilità e a contenere i costi in bolletta, sia su larga che su piccola scala, ad esempio negli edifici condominiali o nei piccoli Comuni, in grado di cedere e vendere l’energia in eccesso.
Le Comunità energetiche producendo l’energia da fonti rinnovabili aiutano il processo di transizione energetica ed ecologica, risparmiano sulla bolletta, perché non sono più soggette alla volatilità dei mercati energetici e rappresentano anche un valido strumento di aiuto per i vulnerabili e le famiglie in povertà energetica.
L’importanza e la necessità dello sviluppo e della diffusione delle comunità energetiche è stata oggetto della Direttiva europea 2018/2001, recepita dal nostro Paese con il Decreto legislativo 199/2021. Tra l’altro, alla realizzazione di dette Comunità sono stati dedicati 2,2 miliardi del PNRR, che però sono fermi in mancanza dei decreti attuativi, in corso di emanazione.
Con questa Assemblea Programmatica quali obiettivi ci dobbiamo proporre:
- dimostrare l’inderogabile necessità delle Comunità energetiche; sbloccare l’emissione dei decreti attuativi per gli incentivi, utilizzando i 2,2 Mld delle risorse del PNRR;
- candidarci come Associazioni Consumatori del CNCU, ad una vasta campagna di informazione/formazione;
- strutturare a sostegno degli Enti locali, ma anche alla gestione delle controversie, un nuovo modello di rappresentanza dei prosumers;
- fare la proposta di un protocollo/convenzione tra il MASE e il CNCU per assegnare un ruolo agito alle Associazioni Consumatori per lo sviluppo delle Comunità energetiche;
- prevedere, per coloro che vivono in povertà energetica, in alternativa al bonus, interventi di efficienza energetica e, ove possibile, impianti di energia rinnovabile.