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Mutui: cosa fare per ottenere i rimborsi dovuti per i tassi Euribor manipolati

29 Febbraio 2024

Una recente pronuncia della Cassazione ha riaperto le speranze per i titolari di mutui variabili che tra il 2005 e il 2008 avevano pagato interessi molto più alti del dovuto per una manipolazione all’insù dell’Euribor, orchestrata da alcune banche. Vediamo di che si tratta.

La Cassazione

La possibilità dei rimborsi è scaturita da un’Ordinanza della Cassazione ( n. 34.889 del 13 dicembre 2023) che ha disposto la nullità dei tassi Euribor applicati dalle banche ai mutui con tasso variabile in essere dal 2005 al 2008. La vicenda prende origine nel 2013 quando l’Antitrust europeo aveva scoperto l’esistenza di un cartello tra le banche per manipolare all’insù i tassi Euribor, facendo pagare ai mutuatari interessi molto maggiori del dovuto.

La pronuncia della Cassazione riconosce la nullità del tasso applicato e quindi apre uno spiraglio alle legittime richieste di rimborso dei consumatori.

Quali requisiti

Possono richiedere il rimborso:

  • coloro che erano titolari di un mutuo a tasso variabile tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008
  • se non sono decorsi più di 10 anni dal pagamento della rata.

Che cosa fa Adiconsum

Tutti coloro che sono in possesso dei suddetti requisiti possono fare domanda di rimborso rivolgendosi alle strutture territoriali Adiconsum per la compilazione del fac-simile di richiesta predisposto.

Polizze vita dormienti: al via il 9° Avviso di rimborsabilità parziale

28 Febbraio 2024

Buone notizie per i beneficiari di polizze vita dormienti. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha, infatti, emesso il 9° Avviso di rimborsabilità parziale di tali polizze. Vediamo quali requisiti occorrono per poter chiedere e ottenere il rimborso.

Che cos’è una polizza “dormiente”

Prima di procedere con le informazioni relative alla presentazione della domanda, spieghiamo che cos’è una polizza dormiente.

La polizza dormiente è una polizza vita il cui capitale maturato non è stato liquidato per vari motivi. In particolare, gli Avvisi di rimborsabilità devono soddisfare tutti i seguenti requisiti:

  • evento (ad es. il decesso del contraente/assicurato, o scadenza della polizza che hanno determinato il diritto a riscuotere avvenuti dopo il 1° gennaio 2006
  • prescrizione del diritto a riscuotere entro il 19 ottobre 2012
  • rifiuto della prestazione assicurativa da parte dell’intermediario, per avvenuta prescrizione o per avvenuto trasferimento dell’importo al Fondo
  • nessun rimborso ottenuto per effetto dei precedenti Avvisi di rimborsabilità.

Queste polizze non reclamate “dormono” nelle casse degli intermediari, (banche, compagnie di assicurazione, ecc.) e, se non vengono reclamate, dopo 10 anni, vengono trasferite dall’intermediario al Fondo dei c.d. Rapporti Dormienti, presso la Consap, la concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici, che lo gestisce. Se trascorsi altri 10 anni, nessuno ne reclama il premio, vengono prescritte e non se ne può più chiedere conto.

Chi può chiedere il rimborso

Può chiedere il rimborso chi è beneficiario della polizza.

Come sapere se si è beneficiari di una polizza vita?

Due sono le vie da seguire:

  1. rivolgersi al Servizio Ricerca Polizze Vita dell’ANIA, l’Associazione nazionale delle imprese di assicurazione. Oltre a fornire il nome della persona che si ritiene possa essere intestataria della polizza, è bene formulare tante richieste per quanti sono gli ipotetici beneficiari. Ad esempio, nel caso del decesso di un familiare padre di due figli, oltre alla moglie è bene presentare una richiesta di ricerca anche a nome di ciascun figlio
  2. rivolgersi all’intermediario assicurativo (banca o impresa di assicurazione) di cui si serviva il familiare chiedendo informazioni sull’esistenza di una polizza a suo nome e i nomi degli eventuali beneficiari. Scarica il Modulo di richiesta

Quali le polizze dormienti interessate dal 9° Avviso

Sono le polizze con:

  • diritto di riscossione maturato dopo il 1° gennaio 2006
  • diritto di riscossione prescritto entro il 19 ottobre 2012.

A quanto ammonta il rimborso

Il rimborso arriva fino ad un massimo del 50% del valore della polizza.

Quando presentare la domanda di rimborso

Dalle ore 12.00 del 26 febbraio 2024 e fino alle 23.59 del 10 aprile 2024.

Dove presentare la domanda

Attraverso il Portale Unico Consap, previa registrazione. Serve SPID.

A chi rivolgersi per informazioni

Riparte la Live Chat di Adiconsum!

27 Febbraio 2024

Siamo lieti di annunciare la ripresa del servizio di Live Chat sul sito di Adiconsum. La ripartenza del servizio, che è GRATUITO,  è stata resa possibile grazie al finanziamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (D.M. 6/5/2022, art. 5). Ecco da quando sarà operativa e su quali temi risponderà.

Che cos’è la Live Chat di Adiconsum

È una forma di messaggistica che si svolge tramite un sito web, in questo caso, attraverso il sito di Adiconsum. Grazie ad una task force di 6 operatori, nei giorni e negli orari indicati, si potranno inviare quesiti e in maniera immediata si potrà dialogare con l’operatore di turno.

L’attivazione della Live Chat di Adiconsum

La Live Chat di Adiconsum riprenderà il servizio ai consumatori da giovedì 15 febbraio 2024.

Giorni e orari della Live Chat di Adiconsum

La Live chat sarà attiva:

  • dal lunedì al venerdì

con i seguenti orari:

  • mattina 9.30-12.30
  • pomeriggio: 15.00-17.00.

A cosa risponde la Live Chat

La Live Chat risponde a tutte le tematiche consumeristiche che interessano i consumatori;  in particolare, per il progetto DICO Sì gli operatori Adiconsum rispondono anche alle problematiche relative alla digitalizzazione, che rappresentano un ostacolo non di poco conto soprattutto per le persone anziane e meno alfabetizzate digitalmente, quali:

  • attivazione delle credenziali (SPID, Carta d’identità elettronica, ecc.) per usufruire dei servizi online offerti dalla Pubblica Amministrazione (INPS, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Entrate Riscossione, Comuni, ecc.)
  • informazioni, assistenza e tutela per acquistare online in sicurezza
  • informazioni, assistenza e tutela sui servi digitali bancari e postali.

Caro bollette: le richieste di Adiconsum ad ARERA ed Aziende energetiche

27 Febbraio 2024

Quotidianamente gli sportelli territoriali di Adiconsum, sparsi su tutto il territorio nazionale, stanno ricevendo segnalazioni e reclami riguardanti bollette del gas con aumenti raddoppiati o triplicati della componente energia, in occasione della scadenza e del rinnovo del contratto. Tali incrementi di prezzo avvengono da parte delle Aziende che, supportate dal Codice di condotta commerciale, si avvalgono della facoltà di procedere alle modifiche utilizzando il silenzio-assenso del consumatore. Buona parte dei reclami che pervengono alle nostre strutture riguardano bollette del gas emesse da Enel energia. Un caro energia che sta mettendo in difficoltà migliaia di famiglie. Adiconsum, a fianco delle famiglie in difficoltà, in un comunicato stampa ha reso note le sue richieste all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente e alle Aziende di energia.

Le richieste di Adiconsum ad ARERA

Adiconsum chiede all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) di procedere con urgenza alla revisione della norma del silenzio-assenso.

Le richieste di Adiconsum alle Aziende energetiche

Adiconsum chiede alle Aziende (in particolare ad Enel energia) di ricercare con sollecitudine soluzioni sostenibili economicamente,  con il coinvolgimento delle Associazioni consumatori riconosciute dalla legge e con le quali già esistono protocolli di conciliazione.

Tutto ciò per scongiurare inutile contenziosi, l’allargamento della platea dei poveri energetici e la messa in mora  di tante famiglie.

Progetto SCAN 2: tutti i risultati nella Conferenza finale a Bruxelles

21 Febbraio 2024

È stato un lungo viaggio dall’inizio del progetto SCAN 2 (Small Claims Analysis Net 2), nato dai risultati positivi e dai feedback ricevuti durante la prima edizione del progetto SCAN. Il Procedimento europeo per le controversie di modesta entità (ESCP) può essere estremamente importante per i consumatori interessati a tutelare i propri diritti quando acquistano beni e servizi in un altro paese dell’UE. In particolare, l’ESCP può essere utilizzato per controversie fino a 5.000 euro di valore senza il necessario coinvolgimento di un avvocato. Vediamo i risultati della seconda edizione di SCAN.

La seconda edizione del progetto SCAN

Sfortunatamente i consumatori hanno poca o nessuna conoscenza dell’ESCP e, anche quelli che ne hanno una conoscenza di base, trovano la procedura molto difficile.
Per affrontare queste difficoltà, il progetto SCAN 2 ha realizzato una piattaforma a misura di consumatore con caratteristiche essenziali tese a semplificare l’iter dell’ESCP, come:

  • La possibilità di gestire on-line l’intero reclamo senza dover stampare documenti e/o inviare raccomandate
  • Un’interfaccia utente semplice da comprendere con un costante aggiornamento per capire come sta procedendo il reclamo
  • Una semplificazione dei termini legali a cui i consumatori non sono abituati.

La collaborazione con più interlocutori è stata fondamentale sia durante l’ideazione della piattaforma che per la diffusione e promozione del procedimento, attività fondamentale visto che la mancanza di conoscenza è risultata essere uno dei principali ostacoli all’utilizzo di questo strumento.

Al momento, la piattaforma SCAN2 è solo una proposta, non è aperta al pubblico, ma i positivi riscontri da parte dei consumatori e degli esperti coinvolti nelle fasi di test e validazione sono chiaramente un segnale importante: quando le persone sono informate percepiscono l’ESCP come uno strumento utile e disporre di una piattaforma dedicata e facile da usare può essere un punto di svolta.

Se sei interessato a scoprire di più sul progetto, non dimenticare di partecipare alla conferenza finale di SCAN 2, che si terrà il 22 e 23 febbraio online e in presenza presso il Comitato Europeo della Regione a Bruxelles.

Per partecipare in presenza, registrati al seguente link:

https://forms.gle/QN8xFBXb4BKptg9w5

Per partecipare online, registrati al seguente link:

https://shorturl.at/bgOS0

Per il programma-agenda della conferenza finale, clicca qui

 

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  • Auto elettriche: Arera ripropone un aiuto per la ricarica domestica, ma è marginale

Auto elettriche: Arera ripropone un aiuto per la ricarica domestica, ma è marginale

19 Febbraio 2024

Riparte la “sperimentazione smart” dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per favorire la ricarica elettrica domestica, ma ad un’analisi più attenta, l’aiuto messo in campo è abbastanza marginale. Ma vediamo in cosa consiste la sperimentazione e a quanto ammonta effettivamente il risparmio.

Che cos’è la “sperimentazione smart”

È un’iniziativa avviata nel 2021 voluta dall’Arera e dal GSE per favorire la ricarica privata di notte e nei festivi. L’Autorità ha comunicato la proroga della sperimentazione fino al 2025. L’iniziativa consiste nella possibilità di aumentare la potenza notturna del contatore a 6 kW, mantenendo il contratto di energia elettrica a 3 kW con zero costi per l’ampliamento notturno fino a 6 kW. Sono previsti benefici economici per le ricariche effettuate di notte e nei giorni festivi.

Il giudizio di Adiconsum sull’incentivo

In merito alla sperimentazione smart, il giudizio degli esperti della mobilità elettrica di Adiconsum è stato critico già in passato durante le consultazioni e rimane tale, in quanto facilitare la ricarica domestica con l’innalzamento gratuito della potenza di notte è un’ iniziativa marginale per tre motivi:

  1. il primo, perché le colonnine di ricarica attualmente in commercio sono in grado di gestire la potenza di tensione anche quando sono in uso altri elettrodomestici, senza far scattare il limitatore di potenza anche con soli 3 kW
  2. il secondo, perché di notte qualsiasi abitazione consuma pochissimi kWh e quindi la ricarica dell’auto avviene senza problemi con auto dotate di media potenza (la maggioranza)
  3. il terzo, perché il costo per innalzare la potenza del proprio contatore in modo costante ormai è irrisorio e ne hanno necessità solo auto elettriche con batterie molto capienti che utilizzano maggiore potenza tutto il giorno.

Quali costi per aumentare la potenza del contatore

Lo spieghiamo con un esempio, dati alla mano.

Per passare da 3 a 6 kW di potenza, il costo una tantum ammonta a circa 200 euro comprensivo di IVA, a cui vanno aggiunti ogni mese 5,10 euro per l’aumento da 3 a 6 kW.

Naturalmente, con questi costi si ha la disponibilità di un contatore a 6 kW in tutti gli orari e per utilizzare qualsiasi servizio che necessita di energia elettrica per funzionare.

A quanto ammonta l’agevolazione Arera e che cosa permette di fare

La sperimentazione dell’Arera fa risparmiare l’una tantum di 200 euro e 60 euro l’anno (5,10€ al mese), ma il contatore rimane comunque di 3 kW visto che viene switchato a 6 kW soltanto negli orari notturni e festivi (fascia F3) stabiliti dall’Autorità, solo con determinate Wall Box ed esclusivamente per la ricarica elettrica dell’auto, a differenza di quello che avviene con l’innalzamento di potenza definitivo.

Quali sono i veri problemi dei possessori di auto elettriche e della difficoltà di diffusione di questa alimentazione?

Arera propone un aiuto limitato, dato che i problemi dei possessori di auto elettriche su cui intervenire, almeno con questa tematica, sono altri:

  • gli alti costi dell’energia elettrica (dovuti ai contratti altri usi) per le ricariche effettuate in box o posti auto, cioè in quelle pertinenze non raggiunte dal contatore della propria abitazione. Basterebbe uniformarle alle tariffe residenziali della relativa abitazione
  • le ricariche pubbliche, le cui tariffe a consumo ultimamente sono molto più alte del PUN e lontane dalle tariffe residenziali, nonostante il Parlamento della precedente legislatura avesse chiesto di uniformare, o, comunque di avere tariffe delle ricariche pubbliche e residenziali simili tra loro. Sarebbe ora di sperimentare una tariffa dell’energia elettrica dedicata alla mobilità privata, come da noi richiesto in più occasioni, rimanendo purtroppo inascoltati.
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  • Procedimento europeo per le controversie di modesta entità: a che punto siamo?

Procedimento europeo per le controversie di modesta entità: a che punto siamo?

15 Febbraio 2024

Hai mai sentito parlare del Procedimento europeo per le controversie di modesta entità? È un Procedimento entrato in vigore in tutti gli Stati membri nel 2017 col  Regolamento (UE) n. 2015/2421, per agevolare l’accesso dei cittadini europei alla giustizia e per fornire un aiuto a districarsi nelle controversie transfrontaliere tra un privato o un’azienda con sede in un altro Paese dell’UE di valore economico inferiore a 5.000 euro. Pochi, però, tra consumatori e professionisti, lo conoscono e per questo motivo la DG Justice dell’Unione europea ha messo in campo il progetto SCAN-Small Claims Analysis Net, arrivato ora alla sua seconda edizione. Adiconsum è partner di questo progetto già dalla prima edizione. Vediamo quali sviluppi ci sono per i consumatori.

Adiconsum e il progetto SCAN

Per ovviare alla scarsa conoscenza dell’istituto, la prima edizione del progetto aveva come scopo principale la più ampia diffusione e conoscenza del Procedimento europeo per le controversie di modesta entità come strumento di risoluzione valido ed efficace al servizio dei consumatori, degli imprenditori e dei professionisti del diritto.

Sulla base dell’esperienza pregressa, questa seconda edizione, che vede il coinvolgimento di oltre 100 avvocati, 100 ufficiali giudiziari, 26 associazioni di consumatori, 5 policy-makers e 1.500 consumatori in tutta l’Unione, mira in particolare a favorire il miglioramento dell’applicazione delle sentenze relative al procedimento europeo (ESCP), cioè a rendere lo strumento più semplice ed accessibile possibile per tutti.

In linea con la mission associativa, e grazie al lavoro del Centro Europeo Consumatori Italia di assistenza e supporto ai consumatori nei reclami transfrontalieri, incoraggiando e aiutando i consumatori e i professionisti nell’utilizzare il Procedimento europeo per le controversie di modesta entità, Adiconsum partecipa alla seconda edizione del progetto SCAN 2 supportando le diverse attività previste, ed in particolare:

  • la stesura della Roadmap nei 26 Stati Membri sulle procedure nazionali di esecuzione delle sentenze dell’ESCP, supportando la raccolta di informazioni;
  • le azioni di pilot test, verificando, insieme agli utenti finali, la fruibilità e la comprensione della nuova interfaccia della piattaforma informatica in fase di sviluppo per facilitare l’accesso all’ESCP;
  • lo sviluppo del sistema Blockchain applicato al procedimento ESCP, verificando la percezione degli end-users mediante focus group;
  • l’attività di promozione e diffusione dei risultati del progetto attraverso tutti i canali associativi e l’organizzazione di eventi per i consumatori.

In tal senso, Adiconsum organizza il seguente evento:

Martedì 20 febbraio 2024 , ore 11.30

Webinar

Ad un click dai tuoi diritti:
Il procedimento europeo per le controversie di modesta entità
e la nuova piattaforma di SCAN II

L’evento sarà trasmesso attraverso la piattaforma ZOOM

al seguente link: https://us06web.zoom.us/j/83425824935

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  • Energia: la liberalizzazione del mercato comporterà i tanto auspicati risparmi nelle bollette dei consumatori?

Energia: la liberalizzazione del mercato comporterà i tanto auspicati risparmi nelle bollette dei consumatori?

13 Febbraio 2024

Il 2024 sarà ricordato come l’anno della completa liberalizzazione del mercato dell’energia: quella del gas si è già realizzata lo scorso 10 gennaio, mentre l’elettricità, prevista in un primo tempo il  1° di aprile, lo sarà a partire dal 1° luglio. Nei giorni scorsi, come abbiamo riportato nella notizia dell’8 febbraio scorso, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha individuato, tramite delle aste, le Aziende che forniranno il Servizio a Tutele Graduali (STG) di energia elettrica ai consumatori non vulnerabili che alla data del 1° luglio non avranno scelto un operatore del mercato libero. Ma a livello di costi delle bollette, che cosa ci aspetta?

I costi del gas dopo la liberalizzazione

Ai consumatori non vulnerabili che non hanno scelto alla data del 10 gennaio un fornitore del mercato libero, le aziende stanno applicando la tariffa PLACET (Prezzo Libero a Condizioni Equiparate di Tutela), il cui il prezzo è deciso dall’operatore, mentre le condizioni contrattuali sono decise dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

Dalle prime avvisaglie, oltre al ritorno dell’Iva al 22% con conseguente aumento delle bollette, sembrerebbe che la Placet sia più cara sia di quelle del mercato tutelato che di alcune del mercato libero.

Ricordiamo che ai consumatori tutti è data facoltà di scegliere in qualsiasi momento un fornitore del mercato libero. Se ciò non accadesse, i consumatori non vulnerabili del gas potranno continuare a stare nella PLACET per 3 anni.

I costi dell’energia elettrica dopo la liberalizzazione

I consumatori non vulnerabili dell’elettricità che non avranno scelto entro il 1° luglio 2024 un fornitore del mercato libero saranno serviti dal Servizio a Tutele graduali (STG). Il prezzo sarà determinato dall’Autorità sulla base del risultato delle aste effettuate dall’Acquirente Unico lo scorso gennaio.

Come per il gas, anche per l’elettricità, i consumatori possono scegliere un fornitore del mercato libero in qualsiasi momento. Se non lo fanno, potranno rimanere nel Servizio a Tutele Graduali per 3 anni.

Sebbene il prezzo STG definitivo sarà noto solo nel mese di luglio, si può già dedurre in qualche modo che la tariffa dovrebbe essere conveniente (il condizionale è d’obbligo), perché le aste sono state aggiudicate al ribasso. Ciò significherebbe che chi è rimasto fino all’ultimo nel tutelato e non è passato al mercato libero, potrebbe godere di bollette meno care con l’STG.

Tra l’altro, fino a giugno 2024, per i consumatori di energia elettrica passati al mercato libero è prevista la possibilità di rientrare nel mercato tutelato.

La nostra riflessione

A questo punto, come Adiconsum, ci poniamo una domanda: un mercato libero costruito con questi presupposti comporterà dei vantaggi per i consumatori come dovrebbe essere, in fatto di trasparenza e di risparmio in bolletta oppure no?  C’è infatti il rischio che non tutti i consumatori beneficeranno della liberalizzazione!

Adiconsum seguirà, attraverso le proprie strutture diffuse sul territorio, tutto il processo fino alla completa realizzazione, riservando particolare attenzione alle fasce più deboli, affinché non ci siano categorie penalizzate.

Adiconsum seguirà, attraverso le proprie strutture diffuse sul territorio, tutto il processo fino alla completa realizzazione, riservando particolare attenzione alle fasce più deboli, affinché non ci siano categorie penalizzate.

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  • Al via la Campagna dell’UE “Diritti dei consumatori per gli ucraini rifugiati”

Al via la Campagna dell’UE “Diritti dei consumatori per gli ucraini rifugiati”

13 Febbraio 2024

Buone notizie per gli ucraini rifugiati che vivono nell’Unione Europea. Al pari di ogni cittadino e residente dell’Unione europea, anche gli ucraini rifugiati hanno lo stesso diritto di essere trattati in modo equo quando acquistano beni e servizi in qualsiasi parte dell’UE, che sia al supermercato o tramite un negozio online. Ma per beneficiare di questi diritti è necessario conoscerli.

Adiconsum, in qualità di partner della Campagna “Diritti dei consumatori per gli ucraini rifugiati” promossa dalla Commissione europea in 6 Paesi dell’Unione, ha il compito di informare i cittadini ucraini di questi diritti. Vediamo nel dettaglio.

La protezione dei rifugiati ucraini dal momento dell’arrivo

I diritti dei rifugiati ucraini iniziano nel momento in cui arrivano nell’UE. Per fare acquisti, dovrete aprire un conto bancario. Grazie alle leggi dell’UE sulla tutela dei consumatori, ciò è possibile.

Chiunque risieda legalmente nell’UE ha infatti il diritto di aprire un conto di pagamento di base in qualsiasi paese dell’UE, indipendentemente dal luogo di residenza.

Siete confusi dalla lingua del contratto che vi viene chiesto di firmare? Non c’è da preoccuparsi! La legislazione dell’UE protegge i consumatori da termini e condizioni confusi, poco chiari e ingiusti che spesso sono inclusi in un contratto standard per beni o servizi – non solo per i conti bancari, ma anche per i servizi di telefonia mobile, le utenze, i contratti di affitto, la connessione a Internet, la copertura assicurativa e altro ancora.

Acquistare e viaggiare in tutta tranquillità

Con la vostra nuova carta bancaria in mano, è ora di iniziare a fare i primi acquisti necessari.

Grazie alla legge europea sulla tutela dei consumatori, potete fare acquisti online in tutta tranquillità. Infatti, la legge vi concede 14 giorni per annullare e restituire un ordine online per qualsiasi motivo e senza fare domande.

La legge europea sulla tutela dei consumatori vi protegge anche quando siete in viaggio per visitare amici e familiari. Ad esempio, se il vostro treno è in ritardo, a seconda della durata del ritardo, potreste essere risarciti per i vostri problemi e/o ricevere gratuitamente pasti e bevande durante l’attesa.

Che si tratti di aprire un conto in banca, di capire un contratto confuso, di essere risarciti per un viaggio in ritardo o di restituire un oggetto che non si desidera più, potete rivolgervi ad Adiconsum.

La Campagna

È un’iniziativa della Commissione europea in 6 Paesi dell’Unione ad elevato flusso di arrivi: Italia, Germania Polonia, Cechia, Spagna e Bulgaria.

Sul sito Adiconsum è presente una sezione dedicata, dove è possibile accedere ad informazioni utili disponibili in 3 lingue: ucraina, italiana e inglese.

I rifugiati ucraini, che hanno dovuto lasciare il loro Paese a causa della guerra, possono contare anche sul Centro Europeo Consumatori Italia che è a disposizione per fornire informazioni sui diritti e assistenza in caso di problematiche transfrontaliere.

Per saperne di più e partecipare

Sul sito di Adiconsum, è possibile trovare una serie di informazioni sui propri diritti di consumatore, oltre a dettagli su chi contattare in caso di necessità.

Vi invitiamo a visitarlo e a condividerlo con i vostri concittadini ucraini. Adiconsum rivolge un invito anche ai consumatori italiani che conoscono cittadini ucraini, di diffondere tali importanti notizie!

La Campagna sarà diffusa anche tramite i nostri social con i seguenti hashtag:

#DirittiEUConsumatori e #StandWithUkraine.

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  • Energia elettrica: ecco a quali fornitori saranno assegnati i consumatori non vulnerabili dal 1° luglio 2024

Energia elettrica: ecco a quali fornitori saranno assegnati i consumatori non vulnerabili dal 1° luglio 2024

8 Febbraio 2024

Se sei un consumatore che, per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica, intende restare nel mercato tutelato fino al suo termine previsto per il 30 giugno p.v., devi sapere che dal 1° luglio 2024, data della completa liberalizzazione del mercato dell’elettricità, il costo della tariffa non sarà più quello deciso dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente  (ARERA), ma sarà quella del Servizio a tutele graduali (STG). Non solo. Ci saranno anche altre novità. Vediamole qui di seguito.

Il Servizio a Tutele Graduali (STG)

È un servizio previsto a partire dal 1° luglio 2024 per quei consumatori che, alla data di fine del mercato tutelato del 30 giugno prossimo, non hanno scelto un operatore del mercato libero e hanno preferito rimanere con il servizio di maggior tutela. Il Servizio a Tutele Graduali, previsto per i clienti non vulnerabili (i vulnerabili usufruiranno ancora delle tariffe del mercato tutelato), prevede che:

  • i prezzi (fissi o variabili) saranno determinati liberamente dal fornitore di energia del mercato libero
  • le condizioni contrattuali saranno determinate dall’ARERA
  • le bollette saranno bimestrali
  • il pagamento potrà essere effettuato tramite domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito. In tutte le altre forme di pagamento (bollettino) ci sarà l’addebito del deposito cauzionale nella prima bolletta, pari a 11,5 euro per ogni kWh di potenza prevista dal contratto
  • il fornitore del mercato libero sarà assegnato attraverso delle aste. Ciò significa che chi non decide entro il 30 giugno, dal 1° luglio si ritroverà con un nuovo fornitore con prezzi definiti da quest’ultimo.

I risultati delle aste

Le aste alle quali hanno partecipato gli operatori del mercato libero sono state effettuate lo scorso 10 gennaio dall’Acquirente Unico.

I fornitori che si sono aggiudicati le aste sono 7:

A2A Energia S.p.A., Edison Energia S.p.A., Enel Energia S.p.A., E.ON Energia S.p.A., Hera Comm S.p.A., Illumia S.p.A., Iren Mercato S.p.A..

Il territorio nazionale è stato suddiviso in 3 macro aree: Area Nord, Area Centro e Area Sud.

  • L’Area Nord è suddivisa in 12 sottoaree
  • L’Area Centro è suddivisa in 4 sottoaree
  • L’Area Sud è suddivisa in 10 sottoaree.

Di seguito le tabelle con i fornitori assegnati ad ogni sottoarea.

Percorso di Sostenibilità in azienda. Adiconsum una Partnership di valore

8 Febbraio 2024

Perché impostare un percorso di sostenibilità in azienda? E perché è importante scegliere la Partnership giusta?

In un mondo sempre più consapevole dell’impatto ambientale e sociale delle attività commerciali, è fondamentale che le aziende adottino un percorso di sostenibilità per garantire la propria continuità e successo nel lungo termine. L’implementazione di una strategia sostenibile non solo permette alle aziende di ridurre il proprio impatto ambientale e sociale, ma offre anche numerosi vantaggi in termini di reputazione, attrazione e fidelizzazione dei clienti, e risparmio economico.

Un percorso di sostenibilità in azienda implica, ad esempio, l’adozione di pratiche e politiche che riducono l’utilizzo delle risorse naturali, ottimizzano l’efficienza energetica, promuovono la riduzione dei rifiuti e la gestione responsabile dell’acqua. Questo può essere raggiunto attraverso l’implementazione di tecnologie e processi più sostenibili, la sensibilizzazione dei dipendenti sull’importanza della sostenibilità e l’adozione di criteri di acquisto responsabile. 

 

Enormi Vantaggi

Implementare un percorso di sostenibilità in azienda offre numerosi vantaggi. Innanzitutto, consente di migliorare la reputazione dell’azienda, aumentando la fiducia e l’apprezzamento da parte dei clienti, dei dipendenti e della comunità. Una politica sostenibile può anche attrarre nuovi clienti che sono sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale delle aziende con cui hanno rapporti. Inoltre, un percorso di sostenibilità può essere un fattore chiave nella fidelizzazione dei dipendenti, che sempre più valutano l’impatto sociale ed ambientale dell’azienda in cui lavorano. Un aiuto concreto per impostare un corretto percorso di sostenibilità è quello di affiancarsi a partner che conoscano perfettamente le esigenze dei clienti nonché consumatori finali.

 

L’importanza dei Consumatori

Nel contesto attuale, l’importanza dei consumatori nell’approcciare un percorso di sostenibilità è diventata sempre più evidente. I consumatori sono i veri attori del cambiamento, poiché le loro scelte di acquisto possono influenzare significativamente le strategie e le pratiche delle aziende. Se i consumatori si orientano verso prodotti e servizi sostenibili, le aziende saranno spinte a migliorare le loro pratiche e ad adottare modelli di produzione e consumo più responsabili.

Inoltre, i consumatori possono svolgere un ruolo chiave nel sensibilizzare l’opinione pubblica e influenzare il mercato. Attraverso il loro comportamento di acquisto responsabile, possono trasmettere un messaggio forte alle aziende, dimostrando la loro preferenza per prodotti e servizi sostenibili. Questo può spingere le aziende a investire in innovazione e a sviluppare soluzioni più sostenibili, per preparare il business del futuro.

Quindi, i consumatori hanno un ruolo vitale nel preparare un percorso di sostenibilità. Le loro scelte di acquisto possono guidare le aziende nella loro strategia. Pertanto, è essenziale che i consumatori siano ascoltati essendo consapevoli delle implicazioni delle loro decisioni di acquisto.

 

Perché Adiconsum

Perché Adiconsum ha conoscenza delle esigenze dei consumatori.

Con la loro attività decennale nel consumerismo, hanno toccato con mano cosa vuole il consumatore finale. Le migliaia di conciliazioni bilaterali risolte, hanno contribuito a creare materiale informativo e conoscitivo di come il consumatore vede le aziende, e di riflesso quali possono essere le azioni da intraprendere per migliorare il business anche in un’ottica più sostenibile.

Con Adiconsum si crea una Partnership di valore e cercare una partnership di valore è essenziale per le aziende che desiderano crescere e prosperare nel mercato odierno. Una partnership di valore offre numerosi vantaggi, tra cui l’accesso a nuove informazioni, risorse aggiuntive e competenze complementari. Inoltre, una partnership di valore può contribuire a migliorare la reputazione dell’azienda e ad aumentare la fiducia dei clienti nel Brand. Infatti un’alleanza di valore può offrire una maggiore visibilità e credibilità all’azienda, in quanto la partnership con un’Associazione riconosciuta e rispettata nel settore ne è la logica conseguenza.

 

I Consumatori e la Sostenibilità

l rapporto tra consumatori e tematiche legate alla sostenibilità ambientale e sociale è destinato ad assumere un peso sempre più rilevante nelle strategie di sviluppo e posizionamento dei brand. I sondaggi, le ricerche che Associazioni come Adiconsum propongono, possono trasferire alle imprese una conoscenza sulle aspettative e sulle nuove esigenze dei consumatori sui temi di sostenibilità.

Le risultanze sono una conferma chiara ai tanti segnali che ci dicono quanto sia cresciuta la sensibilità verso i temi dell’impatto ambientale, economico e sociale da parte dei clienti/consumatori. Ciò attribuisce alla sostenibilità una grande importanza. Questa attenzione si riflette anche nella richiesta di comportamenti adeguati da parte delle imprese che intendono rispondere a questi nuovi bisogni: da una parte in termini di trasparenza nella gestione delle informazioni legate ai prodotti, alla produzione, alla provenienza delle materie prime utilizzate, dall’altra al ruolo sociale e alle iniziative che contribuiscono a creare un prodotto o un servizio realmente sostenibile. In sintesi il grande tema attiene alla comunicazione e alla trasparenza. Per i consumatori è importante aumentare la conoscenza sui prodotti, sui processi produttivi, sulle attività che favoriscono la sostenibilità dei prodotti e delle imprese stesse, in modo sempre più chiaro e trasparente.

In questa ottica, Adiconsum può essere il Partner chiave delle Aziende per creare un Percorso di Sostenibilità e adottare pratiche aziendali sempre più sostenibili.

Direttiva Europea sulla Sostenibilità, la CSRD

8 Febbraio 2024

La Direttiva Europea che presentiamo oggi è la  Corporate Sustainability Reporting Directive,  CSRD, adottata formalmente dal Consiglio dell’Unione Europea Il 28 novembre 2022. Alle aziende di certe dimensioni, verranno imposti dei requisiti di rendicontazione uniformi in ambito “ESG”, cioè in ambito ambientale, sociale e di Governance. In poche parole dovranno redigere un Bilancio di Sostenibilità.

Questa nuova release va a sostituire la Direttiva sulla Rendicontazione non finanziaria (NFRD), in vigore dal 2018, ma che non ha avuto molto successo.

Si passerà dalle circa 12000 aziende impattate dalla NFRD, quelle definite di interesse pubblico con più di 500 dipendenti, alle circa 50.000 che dovranno redigere il Bilancio di Sostenibilità e che quindi rientreranno negli obblighi di rendicontazione della CSRD.

 

Quali Società saranno interessate

Oltre alle società attualmente soggette alla NFRD, saranno interessate:

Tutte le società “quotate” (ad eccezione delle “microimprese”);

Tutte le aziende “grandi”, ovvero quelle che soddisfano almeno due dei tre criteri: (i) un bilancio di 20 milioni di euro, (ii) un fatturato netto di 40 milioni di euro e (iii) 250 o più dipendenti in media durante anno.

Società extra-UE, cosiddette “imprese di paesi terzi”, con attività europee significative, ovvero che generano un fatturato netto pari o superiore a 150 milioni di euro nell’UE o “grande” secondo i criteri di cui sopra, o una filiale dell’UE che ha generato un fatturato netto annuo di 40 milioni di euro nell’anno precedente.

 

Novità della CSRD

Degni di nota sono anche diversi altri elementi del nuovo Reporting di Sostenibilità:

Per facilitare e omogeneizzare la rendicontazione di sostenibilità, vengono introdotti gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Trattasi di standard di rendicontazione uniformi e completi applicabili in tutta l’UE. Gli ’ESRS sono in parte ispirati agli standard di rendicontazione della sostenibilità già esistenti, come il GRI, e richiederà la divulgazione di numerose metriche attraverso i pilastri ESG, come i dati sull’energia e sulle emissioni, l’uso dell’acqua, le strategie di gestione dei rischi legati al clima, l’economia circolare, l’inquinamento, la biodiversità sotto la “E”; condizioni di lavoro, diversità, inclusione, diritti umani sotto la “S”; e rischio aziendale, strategia e supervisione del consiglio di amministrazione sulle informazioni sulla sostenibilità sotto la “G”. 

La rendicontazione dovrà inoltre prendere in considerazione la Doppia materialità. In questo caso le aziende dovranno considerare non solo gli impatti materiali dei fattori ESG sull’organizzazione, ma anche gli impatti dell’organizzazione stessa sull’ambiente e sui sistemi sociali.

Sarà poi obbligatoria la Garanzia di terze parti. Infatti la CSRD imporrà un obbligo di garanzia di parte terza, o audit, in modo che sia certificata da un revisore indipendente accreditato. 

La CSRD richiede che le aziende riportino le metriche ESG non in un report di sostenibilità separato, ma in una sezione dedicata della più ampia relazione sulla gestione aziendale, unendo così la sostenibilità e altri rendiconti finanziari in un unico documento.

 

Gradualità dell’attuazione

La attuazione della CSRD sarà caratterizzata da un approccio graduale.  Le grandi imprese di “interesse pubblico” già soggette alla NFRD e le grandi società quotate con 500 o più dipendenti saranno assoggettate a partire dal 1° gennaio 2024. Le “grandi” imprese non attualmente assoggettate alla NFRD saranno assoggettate a partire dal 1° gennaio 2025. Le “piccole e medie imprese” con titoli quotati in un mercato regolamentato dell’UE, diventeranno soggetti dal 1° gennaio 2026. 

 

Recepimento negli Stati Membri

Gli Stati membri dell’UE avranno quindi 18 mesi per recepire la CSRD nelle rispettive legislazioni nazionali. Nel frattempo, le società europee e le società extra-UE con attività europee dovrebbero iniziare il complesso processo di valutazione per determinare se e quando saranno soggette alla CSRD e ai suoi obblighi di comunicazione. Da considerare inoltre che queste Società avranno anche l’onere di verificare la propria supply chain, in quanto sarà buona prassi avere rapporti di collaborazione con società e fornitori comunque in linea con minimi standard di sostenibilità. Questo significa che l’impatto di questa Direttiva sarà significativo e coinvolgerà molte aziende.

Pertanto a questo punto rendicontare con un Reporting di Sostenibilità sarà un lavoro continuo e uniforme a tutti gli effetti, con obiettivi e consuntivi certificati.

L’avvio di un Percorso di Sostenibilità diventerà un must per tutte le aziende coinvolte e per quelle che vorranno valorizzare i risultati economici, sociali e ambientali generati dall’azienda nello svolgimento delle proprie attività.

L’affiancarsi a un Partner sui temi di Sostenibilità sarà importante perché tutti gli Stakeholder vorranno collaborare con aziende di cui conoscono l’impatto ambientale, sociale ed economico. Sarà una grossa opportunità per avere un vantaggio competitivo. La trasparenza sarà la base per mantenere relazioni di lungo periodo. Per qualsiasi informazione rivolgetevi ad Adiconsum come Partner chiave per la Sostenibilità.

Bonus mamme: che cos’è e a chi spetta

8 Febbraio 2024

Il bonus mamme è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2024 e precisamente dall’articolo 1, commi da 180 a 182. Ma vediamo in cosa consiste e chi sono le aventi diritto.

Che cos’è il bonus mamme

Il bonus mamme è un’esenzione del 100% dal pagamento dei contributi previdenziali (che corrisponde al 9,19% della retribuzione) per l’invalidità, vecchiaia e familiari a carico.

Le aventi diritto

  • Le beneficiarie del bonus sono le mamme lavoratrici (ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico) con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, sia del settore privato che pubblico, con 3 o più figli per i periodi di paga che vanno dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026. L’esonero è riconosciuto per i figli fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo. Il requisito si intende rispettato al momento della nascita del terzo figlio
  • Per l’anno 2024, in via sperimentale, tra le aventi diritto rientrano anche le mamme con 2 figli per il periodo di paga che va dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. In tal caso l’esonero verrà riconosciuto per i figli fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo. Il requisito si intende rispettato al momento della nascita del secondo figlio.

Ammontare dell’esenzione

L’esenzione equivale ad un importo massimo di 3.000 euro/anno, riparametrato su base mensile.

Le madri già in possesso dei requisiti a gennaio 2024, hanno diritto all’esonero già dal suddetto mese.

Cosa fare

Le mamme lavoratrici interessate al bonus possono rivolgersi al proprio datore di lavoro oppure utilizzare il servizio online che presto l’Inps metterà a disposizione sul proprio portale.

Quando compare il bonus mamme in busta paga

Il datore di lavoro ha tre mesi di tempo dalla pubblicazione della circolare sul bonus mamme sul sito dell’Inps per apportare gli adeguamenti dei mesi di gennaio e febbraio, che pertanto risulteranno nelle busta paga di marzo, aprile e maggio 2024.

Per saperne di più, clicca qui

Bollette gas: allarme rincari. Ecco che cosa sta succedendo

5 Febbraio 2024

Come noto, dal 10 gennaio 2024, le tariffe previste per la vendita del gas non sono più stabilite dall’ ARERA, ma dall’andamento del mercato. Ciò significa che le Aziende possono vendere il gas a qualsiasi prezzo. Senza gli opportuni e adeguati correttivi, le bollette subiranno dei forti rincari, a fronte anche di altre criticità. Vediamo quali.

L’IVA

Uno dei motivi del rialzo delle bollette del gas è ad esempio il ritorno dell’IVA al 22%.

Il silenzio-assenso

La formula del silenzio-assenso sta danneggiando anche quei consumatori che già avevano scelto il mercato libero. Infatti, le Aziende hanno apportato in corso d’opera o in caso di rinnovo di contratti scaduti delle modifiche unilaterali che hanno fatto lievitare le tariffe del gas, in alcuni casi anche del 300%.

Ciò è potuto accadere perché la normativa consente alle Aziende di comunicare tali modifiche con un’unica e semplice comunicazione scritta (di solito una mail) e di avvalersi della formula del silenzio-assenso per procedere alla loro applicazione. Molte di queste modifiche unilaterali di prezzo, poi, sono state applicate in violazione del Decreto Aiuti-bis che le vietava fino a giugno 2023.

La tariffa PLACET

Dai primissimi riscontri emerge che la tariffa PLACET (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela), che verrà applicata a coloro che alla data del 10 gennaio non hanno espresso alcuna scelta verso un operatore del mercato libero, risulti essere più cara sia di quelle del mercato tutelato che di alcune del mercato libero.

Le penali per recesso anticipato

Un’altra criticità della fine del mercato tutelato, ad avviso di Adiconsum, riguarda il pagamento degli oneri per recesso anticipato, vere e proprie penali, per passaggio ad altro operatore. L’ARERA, infatti, dà facoltà agli operatori di applicarli.

Le proposte di Adiconsum

Di seguito alcune proposte che come Adiconsum stiamo portando avanti nelle varie sedi istituzionali:

  • sui rincari:

Proponiamo di introdurre nuovi criteri di definizione dei prezzi di riferimento dell’energia e di salvaguardia, con riferimento all’andamento inflazionistico e anti-speculativo, affinché l’ARERA definisca dei tetti massimi di oscillazione delle tariffe;

  • sul silenzio-assenso:

Poiché il gas e l’energia elettrica, diversamente ad esempio dalla telefonia, sono beni essenziali, riteniamo che la comunicazione delle variazioni tariffarie debba essere inviata con modalità certificate, permettendo al consumatore di dare prova di averla ricevuta. Si introduca, anche nel mercato dell’energia, l’accettazione da parte del consumatore alla scadenza del contratto, come già avviene nel mercato delle assicurazioni liberalizzato da tempo;

  • sul recesso anticipato:

Siamo contrari a tali oneri, perché se siamo in presenza di un mercato libero dovremmo agevolare la libertà di scelta. Nel contempo ci auguriamo che almeno i grandi player non li applichino.

L’apertura di un Tavolo e di una Campagna di informazione

Adiconsum ritiene quanto mai urgente l’apertura di un Tavolo per accompagnare il passaggio al mercato libero e l’avvio di una Campagna capillare di informazione, anche in considerazione della complessità della tariffa energetica e della difficoltà di comparazione delle varie offerte, come da noi chiesto più volte in questi anni e come recentemente richiesto in una lettera del 16 gennaio scorso insieme ad altre Associazioni Consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, estesa anche ai Presidenti di ARERA e Acquirente Unico.

La Campagna con il coinvolgimento delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, fornirebbe un aiuto concreto ai consumatori nello scegliere con oculatezza e consapevolezza le varie offerte, ma anche nell’acquisire informazioni su come costituire le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali (CERS) per socializzare e solidarizzare l’energia autoprodotta con gli impianti di energia rinnovabile.

In assenza degli adeguati e opportuni correttivi, ritroveremo le stesse criticità che stiamo riscontrando per il gas, anche in occasione della fine del mercato tutelato dell’energia elettrica.

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  • Consumer's Forum
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