Adiconsum augura Buona Pasqua

29 Marzo 2024

Il presidente Nazionale Carlo De Masi e tutto il team dell’Adiconsum nazionale augura a tutte le famiglie italiane auguri di Buona Pasqua.

Gli uffici nazionali riapriranno Martedì 2 Aprile 2024.

 

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Mondo Convenienza: sanzionata da Antitrust su segnalazione di Adiconsum Sardegna

29 Marzo 2024

È stata sanzionata pesantemente dall’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la Iris Mobili S.r.l., la società titolare del marchio Mondo Convenienza. L’istruttoria nei confronti dell’impresa era partita a seguito della segnalazione da parte di Adiconsum Sardegna e di altre Associazioni. Vediamo i motivi della decisione dell’Authority.

La segnalazione di Adiconsum Sardegna

  • Problemi nelle consegne dei prodotti acquistati
  • Mobili incompleti o difettosi
  • Mancato rispetto dei contratti
  • Difficoltà nell’assistenza post-vendita.

Queste le segnalazioni più frequenti pervenute all’Adiconsum Sardegna da numerosi consumatori che si è subito attivata per tutelarli presentando un esposto all’Antitrust.

Il provvedimento dell’Authority

L’istruttoria condotta dall’Antitrust ha rilevato condotte illecite da parte della società nella consegna e nel montaggio dei mobili e degli arredi e nell’assistenza post-vendita, ma fatto ancor più grave, ha riscontrato che l’azienda, pur consapevole dei problemi, non ha adottato i comportamenti necessari per alleviare le difficoltà subite dai consumatori, violando quindi anche l’obbligo di diligenza professionale previsto dal Codice del Consumo. Infine, ma non ultimo, ha ostacolato i consumatori nell’esercitare il loro diritto a presentare reclamo, prevedendo delle tempistiche molto strette, e ha adottato delle barriere anche all’esercizio della garanzia legale dei beni di consumo, limitando la libertà di scelta degli acquirenti.

La sanzione inflitta dall’Antitrust

Tutte queste violazioni non rispettano l’esecuzione corretta del contratto di compravendita e cioè:

  • la consegna completa e corretta del bene acquistato
  • l’attuazione del servizio post-assistenza
  • il rimborso in caso di recesso e di compensazioni per i disagi subiti.

La sanzione comminata dall’Autorità è di 3,2 milioni di euro.

Per il provvedimento integrale dell’Antitrust, clicca qui

Adiconsum invita i consumatori vittime dei comportamenti scorretti di Mondo Convenienza a chiedere l’assistenza presso le sue sedi territoriali.

Aprile 2024: tutte le date da ricordare

28 Marzo 2024

Quest’anno il mese di aprile non annovera come di consueto la festività della Pasqua, ma solo quella conosciuta come “Pasquetta” o meglio “Lunedì dell’Angelo”, ma sono sempre varie le scadenze da ricordare. Vediamo quali sono.

1 aprile 2024

  • Lunedì dell’Angelo (Pasquetta)
  • Al via il calo del 19,8% delle bollette dell’energia elettrica per coloro che sono nel mercato tutelato
  • Al via le domande per richiedere il bonus badanti

2 aprile 2024

  • Primo giorno utile per il pagamento delle pensioni sia alla posta che in banca

4 aprile 2024

  • Ultimo giorno utile per comunicare all’Agenzia delle Entrate le opzioni per lo sconto in fattura e la cessione del credito per gli interventi del superbonus e dei bonus edilizi minori relativi alle spese sostenute nel 2023 e per le rate residue non fruite relative alle spese del 2020, 2021 e 2022

7 aprile 2024

  • Chiusura riscaldamenti centralizzati delle zone D ed E

10 aprile 2024

  • Ultimo giorno per chiedere il rimborso delle polizze dormienti

15 aprile 2024

  • Prima giornata nazionale del Made in Italy

22 aprile 2024

  • Giornata mondiale della Terra

23 aprile 2024

  • Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore

25 aprile 2024

  • Festa della Liberazione.
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Contraffazione: un fenomeno da combattere educando alla legalità a cominciare dalla scuola

28 Marzo 2024

Cogliamo l’occasione per parlare di lotta alla contraffazione, partendo dai dati del 4° Report annuale presentato da Amazon, l’azienda di e-commerce, per far conoscere l’impegno profuso su questo fenomeno da Adiconsum in questi anni, attraverso progetti europei e nazionali.

I dati sulla lotta alla contraffazione diffusi da Amazon

La contraffazione è un fenomeno complesso che violando la Proprietà Intellettuale e la creatività delle persone arreca danni all’economia dei Paesi, alla loro salute e sicurezza e a quella  del pianeta.

La complessità della lotta alla contraffazione è testimoniata anche dagli ingenti investimenti messi in campo da un colosso come Amazon. Nell’ultimo Report annuale sulla protezione dei dati dei clienti e dei marchi, l’impresa fa sapere di aver investito nel 2023 più di 1,2 miliardi di dollari  e di aver impiegato più di 15.000 persone, utilizzando tutti i più recenti progressi  dell’intelligenza artificiale e i modelli avanzati di machine learning. Solo nel 2023, ha identificato e sequestrato nel mondo oltre 7 milioni di prodotti contraffatti.

L’impegno di Adiconsum nella lotta alla contraffazione

Adiconsum, nella sua mission di tutela dei diritti dei consumatori e di percorsi di educazione alla legalità, è impegnata dal 2017 in progetti europei che hanno come tema dominante quello della tutela della Proprietà Intellettuale, della lotta alla contraffazione e alla pirateria. I progetti sono finanziati dall’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale.

L’attuale progetto “We All Say NO 2 Fakes” (Wall-NO), è la naturale prosecuzione dei precedenti  progetti “Peers Say NO” e “Peers2Peers Say NO” e “We all Say NO!”.

L’obiettivo del progetto in corso è quello di avvicinare i giovani alla tutela della Proprietà intellettuale, spiegando, attraverso esempi legati al loro vissuto quotidiano, che la sua violazione alimenta i fenomeni della contraffazione, arrecando danni all’economia del Paese:

  • come distinguere i prodotti originali da quelli contraffatti, quali sono  le differenze ed i rischi in termini di  salute e sicurezza per l’utilizzatore finale, quali sono gli impatti sulla società e sull’economia;
  • capire cos’è la pirateria, perché va combattuta da tutti, quali insidie nasconde, come accedere a contenuti legali (musica, film, software, videogiochi) gratuitamente o a prezzi accessibili.
  • diffondere i concetti di diritto d’autore e di permesso d’autore e acquisire confidenza nel tutelare le proprie creazioni

In particolare, rispetto alle precedenti iniziative, We All Say NO 2 Fakes sarà dedicato all’Intelligenza artificiale e alla gestione del diritto d’autore.

A chi si rivolge

Ai ragazzi e ai loro insegnanti. Il progetto prevede un Tour nelle scuole. Nell’incontro con gli esperti di Adiconsum, gli studenti e i docenti potranno:

  • apprendere le nozioni di base sulla Proprietà Intellettuale (PI) e la sua importanza per il progresso ed il benessere della società, le implicazioni etiche, ecc.
  • approfondire i temi della tutela della PI applicata ai prodotti e ai contenuti di più evidente rilevanza per i consumi giovanili
  • conoscere i danni per la collettività indotti dalle violazioni di PI, riflettere sul valore della legalità in generale
  • conoscere i rischi e gli svantaggi (incluse le sanzioni) per gli utilizzatori di beni contraffatti e contenuti pirata.

Al termine dell’incontro, i ragazzi , sotto la guida dei loro docenti e con l’aiuto degli esperti di Adiconsum, preparano un messaggio educativo contro la pirateria e la contraffazione, destinato ai loro coetanei.

Sul sito dedicato al progetto https://www.ioscelgoautentico.net/ ci sono un’Area Ragazzi e un’Area Insegnanti con tutto il materiale digitale sulla Proprietà Intellettuale.

Il progetto nazionale “Io sono Originale”

Tra i progetti nazionali che Adiconsum ha seguito in questi anni ricordiamo “Io sono Originale”, che ha sostituito il precedente “Io non voglio il falso”, entrambi promossi dalla Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale Ufficio Italiano Brevetti e Marchi-UIBM dell’allora Ministero dello Sviluppo Economico, ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), che si è da poco concluso. Obiettivo coinvolgere attivamente i cittadini – consumatori, in particolare i giovani, nella lotta alla contraffazione, stimolando comportamenti virtuosi nel vivere quotidiano e nelle abitudini di acquisto e di vendita.

Il progetto si propone di capovolgere il paradigma diffuso che intende il consumatore come vittima inerme della contraffazione rendendolo protagonista, unitamente alle Forze dell’Ordine, alle Istituzioni, alle Aziende, del contrasto attivo del fenomeno.

Tra le iniziative dell’ultima edizione, incontri nelle Scuole Secondarie di I e II grado in 9 regioni, 35 workshop universitari, eventi in 25 città, celebrazione della Giornata dell’Innovazione con il coinvolgimento di 45 Università.

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  • Superbonus: inopportuno per Adiconsum lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito

Superbonus: inopportuno per Adiconsum lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito

28 Marzo 2024

Adiconsum ritiene inopportuno il provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri del 26 marzo che ha cancellato completamente lo sconto in fattura e la cessione del credito. Vediamo che cosa è successo.

Il Decreto-legge del Consiglio dei Ministri del 26 marzo 2024

Nessuno se lo aspettava, anche perché ormai si può dire che lo sconto in fattura e la cessione del credito per gli interventi d riqualificazione energetica e anti-sismici erano stati già molto ridimensionati col Decreto Cessioni, ma era stato mantenuto per gli interventi di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, e di riqualificazione energetica e anti-sismica per le abitazioni dei Comuni colpiti da eventi sismici verificatisi dal 1° aprile 2009 e da eventi metereologici nella Regione Marche dal 15 settembre 2022, e per quelli realizzati dagli Istituti Autonomi Case Popolari e dalle Organizzazioni no profit, APS e di volontariato appartenenti al Terzo Settore.

Con il Decreto-legge del 26 marzo, anche per questi interventi, non esiste più la possibilità di usufruire delle due opzioni alle detrazioni fiscali e cioè lo sconto in fattura e la cessione del credito. Pertanto rimangono in essere solo i semplici bonus che permettono la detrazione fiscale delle spese.

Il punto di vista di Adiconsum

Per Adiconsum lo stop alle opzioni è una decisione inopportuna, se si considera la situazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato del nostro Paese:  le nostre case non efficienti energeticamente, infatti, sono responsabili del 39% delle emissioni di CO2.

Gli interventi di efficienza energetica, così come quelli per la sicurezza e la corretta manutenzione degli apparati negli edifici, permettono di ridurre l’inquinamento e di combattere più efficacemente il cambiamento climatico.

Senza agevolazioni sarà sempre più difficile per i cittadini-consumatori rispettare la road map stilata dall’Unione europea in materia di riduzione delle emissioni inquinanti e di lotta al cambiamento climatico (“FIT for 55” e Direttiva “Case Green”).

Non solo.  Come emerso dal Tour, realizzato da Adiconsum, dell’omonima Campagna “La Casa SI Cura”*, promossa da Prosiel, con tappe nelle piazze di 20 città dal nord al sud dell’Italia, isole comprese, circa il 71% degli immobili del nostro Paese risale a prima dell’emanazione della L. 46/90 sulla sicurezza degli impianti elettrici, il cui adeguamento e manutenzione sono frenati dagli alti costi, soprattutto per le fasce deboli della popolazione come  gli anziani.

La “partita” è molto importante. Ecco perché, ad avviso di Adiconsum, una soluzione al problema degli interventi di riqualificazione edilizia, di efficientamento energetico e di sicurezza nelle case potrebbe essere quella di prevedere dei bonus per i redditi bassi e le famiglie in difficoltà o almeno di concedere, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dei prestiti agevolati.

 

*La Campagna di sensibilizzazione “La Casa SI Cura” di Adiconsum e Prosiel, attiva ancora  fino al 31 dicembre 2024, per la diffusione di una Cultura della sicurezza della casa, consente di richiedere, tramite il portale www.lacasasicura.org la VISITA GRATUITA di un tecnico abilitato per il controllo dell’impianto elettrico di casa.

Rc auto: prezzi di febbraio 2024

27 Marzo 2024

L’IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, ha reso noti i prezzi effettivi delle polizze r.c. auto sottoscritte nel mese di febbraio 2024. Ecco quali sono stati.

Il prezzo medio

  • Nel mese di febbraio 2024, il prezzo medio delle polizze r.c. auto 395 euro, contro i 389 euro di gennaio, con un aumento del +6,5% su base annua, rispetto a febbraio 2023, e +5,7% in termini reali, in decelerazione rispetto a gennaio 2024.
  • Il prezzo medio è ancora inferiore al prezzo medio di febbraio 2019 pre-pandemia

Differenze di prezzo tra le varie città

  • L’incremento più basso si è registrato a Ragusa +1,8%; quello più alto ad Aosta +11%
  • La differenza di prezzo tra Napoli e Aosta è di 252 euro, in diminuzione del 3% rispetto a febbraio 2023.

Assicurati di classi di merito superiori alla prima

  • In diminuzione l’aumento del costo della polizza r.c. auto per gli assicurati in classi di merito superiori alla prima che è stato del +9,3% rispetto al +10,4% del mese scorso.

Per saperne di più, clicca qui

Marzo 2024: tutte le date da ricordare

26 Marzo 2024

Oltre all’arrivo della primavera e alla celebrazione della Santa Pasqua, il mese di marzo 2024 +è caratterizzato da pagamenti e richieste di bonus. Vediamo quali.

1° marzo

  • Pagamento delle pensioni

14 marzo

15 marzo

18 marzo

  • Invio richiesta bonus psicologo

20 marzo

  • Equinozio di primavera

31 marzo

Bollette gas: incontro con Enel-Energia

25 Marzo 2024

Nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra Adiconsum e le altre Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge (CNCU) e Enel Energia in merito alla problematica delle modifiche tariffarie avvenute a partire da fine 2023, in particolare nel settore gas, segnalateci dai consumatori. Ecco com’è andata.

L’intervento di Adiconsum

  • Nel corso dell’incontro, Adiconsum ha sottolineato la necessità di rivedere le modalità di comunicazione al cliente in merito alle modifiche tariffarie, indipendentemente da quanto previsto dal Codice di Condotta Commerciale, carente sotto questo profilo, per dare la possibilità al consumatore di conoscere e scegliere consapevolmente.
  • Rispetto al problema della “lievitazione” delle tariffe proposte, assolutamente non in linea con l’andamento dei prezzi medi riscontrati nel 2023, Adiconsum ha richiesto una metodologia per renderle più adeguate a quelle attuali, con particolare attenzione alla gestione delle fatture già emesse.

L’intervento di Enel Energia

L’Azienda al momento si è limitata a procedere a migliorare la comunicazione e l’informativa e ha confermato la disponibilità a rateizzare le fatture emesse fino a 10 rate senza interessi, prestando attenzione alle varie casistiche e nel contempo a rivedere la tariffa applicata con quella migliore disponibile.

In merito alla nostra richiesta sul pregresso, Enel Energia ha chiesto tempo e si è impegnata a riconvocare le Associazioni Consumatori nel breve periodo.

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  • Casa: Adiconsum lancia l’allarme. Troppi gli impianti elettrici non manutenuti correttamente. Senza sicurezza difficile anche l’efficientamento energetico

Casa: Adiconsum lancia l’allarme. Troppi gli impianti elettrici non manutenuti correttamente. Senza sicurezza difficile anche l’efficientamento energetico

25 Marzo 2024

Ancora un evento tragico in casa che ha provocato dolore e morte. Parliamo dell’incendio avvenuto in un’abitazione di Bologna del 15 marzo scorso che è costato la vita ad una madre ed ai suoi tre figli a causa del fumo tossico generato da una stufetta elettrica per un corto circuito. Perché si poteva evitare. 

La manutenzione degli impianti elettrici

Eventi del genere come quello accaduto a Bologna potevano essere evitati con una corretta manutenzione. La corretta realizzazione e manutenzione degli impianti elettrici sono l’unica arma in nostro possesso per evitare che accadano simili tragedie che non sono affatto rare. Purtroppo, nel nostro Paese circa il 71% degli immobili risale a prima dell’emanazione della L. 46/90 sulla sicurezza degli impianti elettrici e gli italiani pongono poca attenzione al proprio impianto visto che le regole non prevedono sanzioni.

Il Tour e il progetto Prosiel “La Casa SI Cura” strumento utile ai consumatori 

La corretta realizzazione e manutenzione degli impianti elettrici sono alla base del progetto  in corso “La Casa SI Cura” promosso da Prosiel e del Tour di Adiconsum in 20 città.

Il Tour nel 2022 e nel 2023, con un Gazebo attrezzato con i nuovi strumenti tecnologici per tenere al sicuro la nostra casa e noi stessi, ha incontrato i cittadini-consumatori e Istituzioni di 20 città italiane dal nord al sud della penisola, isole comprese, per informare sull’importanza della manutenzione degli impianti elettrici, per dare consigli su come risparmiare energia con le nuove tecnologie (pannelli solari, ricarica auto elettrica, contatori online, ecc.), su come adeguare l’impianto elettrico se vuoi introdurre in casa apparati ed elettrodomestici appropriati che non possono essere collegati alla rete elettrica con il “fai da te”. La Campagna di sensibilizzazione, attiva ancora  fino al 31 dicembre 2024, per la diffusione di una Cultura della sicurezza della casa, consente di richiedere, tramite il portale www.lacasasicura.org la VISITA GRATUITA di un tecnico abilitato per il controllo dell’impianto elettrico di casa.

Le problematiche relative agli impianti elettrici delle case degli italiani 

Adiconsum, grazie al Tour, ha rilevato una serie di criticità da parte dei consumatori/cittadini sulla sicurezza:

  1. mancanza di conoscenza dello stato e della sicurezza del proprio impianto elettrico in casa
  2. mancanza di una corretta informazione sulla gestione dell’impianto elettrico
  3. mancata conoscenza di elementi di valutazione delle competenze degli impiantisti
  4. necessità di individuare ad un organismo/professionista terzo all’impresa, sicuramente competente, che realizzi i lavori, per la valutazione degli interventi di efficienza energetica  da installare e della direzione dei lavori
  5. impossibilità per chi è in affitto di apportare migliorie di efficienza e risparmio energetico in quanto spettano al proprietario
  6. impossibilità, per chi vive in condominio, di verificare lo stato degli impianti elettrici degli altri condomini, informazione indispensabile per garantire la sicurezza del proprio impianto
  7. alti costi di adeguamento degli impianti elettrici per garantire la sicurezza e il risparmio energetico, soprattutto per le fasce deboli come  gli anziani .

Alcune proposte di soluzione di Adiconsum

  1. Prevedere il censimento dello stato degli impianti elettrici degli appartamenti privati, la manutenzione periodica obbligatoria, l’aggiornamento obbligatorio della certificazione di conformità, l’aggiornamento obbligatorio del libretto di manutenzione, le sanzioni per chi non è in possesso della certificazione e del libretto, l’indicazione nell’atto di vendita del possesso della certificazione e del libretto, l’obbligatorietà di presentare al distributore o al venditore del certificato di conformità in caso di richiesta di allaccio di nuovo contatore e/o di innalzamento della potenza della fornitura di energia elettrica
  2. Avviare Campagna informativa da realizzare con Prosiel e le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge facenti parte del Consiglio nazionale Consumatori e Utenti (CNCU), come Adiconsum, per informare correttamente i cittadini-consumatori sui comportamenti giusti da tenere per garantire la massima sicurezza degli impianti, soprattutto se si intendono inserire nuovi apparati utili all’efficientamento.
  3. Prevedere etichetta o bugiardino per il materiale elettrico da installare obbligatoriamente dal tecnico, con l’indicazione che il prodotto non può essere installato da soli e se può o non può essere collegato all’impianto esistente senza verificare prima che sia idoneo.
  4. Predisporre delle modalità sul controllo, in collaborazione con AGCM, delle informazioni pubblicitarie di aziende produttrici, distributrici e installatrici, nel settore delle rinnovabili e le relative ed adeguate sanzioni.
  5. Prevedere la certificazione su base volontaria di un organismo terzo sul livello di specializzazione del tecnico abilitato e della ditta installatrice
  6. Prevedere una figura professionale unica in grado di redigere una diagnosi  energetica in base alla quale progettare gli interventi più adatti al raggiungimento del più appropriato risparmio energetico, predisporre i capitolati, dirigere i lavori, tenendo conto anche delle disponibilità economiche. Serve un energy manager dedicato ai proprietari di casa
  7. Dare facoltà agli affittuari di un appartamento senza certificazione di conformità di richiedere l’intervento di un tecnico per verificare lo stato dell’impianto e, nel caso, farla redigere attribuendo i costi al proprietario
  8. Prevedere corsi dedicati agli amministratori di condominio sull’efficienza e il risparmio  energetico. Modificare il Regolamento di condominio e le maggioranze necessarie per effettuare i lavori di risparmio energetico
  9. Ridurre l’IVA al 4% su tutti gli apparati relativi all’uso di fonti rinnovabili, reintrodurre lo sconto in fattura almeno per redditi bassi, prevedere bonus per i redditi bassi per interventi di efficientamento e risparmio energetico, concedere, tramite accordi col Ministero dell’Economia e delle Finanze, prestiti agevolati per gli impianti legati al risparmio energetico degli appartamenti.

Energia: al via il Tavolo Consumatori Fine Tutela

24 Marzo 2024

Si è svolto nei giorni scorsi il primo incontro del Tavolo Fine Tutela tra l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge come Adiconsum. Temi dell’incontro: informazione e garanzie per Servizio Tutele Graduali (STG).

LE INIZIATIVE MESSE IN CAMPO DALL’ARERA PER LA FINE TUTELA

L’informazione

  • Nel corso di questo primo incontro del Tavolo, a cui hanno partecipato 12 Associazioni Consumatori, tra cui Adiconsum, ARERA ha informato di aver definito le comunicazioni individuali che devono essere presenti in bolletta, affiancate da una più ampia Campagna istituzionale, complementare a quella che svilupperà il Governo, attraverso i vari media: stampa, radio, tv, social, Sportello per il consumatore.

Il rientro nel Mercato Tutelato

  • Tra le iniziative adottate, ARERA ha nominato anche quella per garantire il rientro al Servizio di Maggior Tutela finché sarà attivo, ricordando che tale possibilità è consentita fino al 30 giugno 2024, mentre i clienti vulnerabili potranno accedervi anche dopo tale data.

ARERA ha inoltre fatto sapere di aver inviato una raccomandazione agli operatori che esercitano il mercato tutelato affinché:

  • permettano l’esercizio di tale diritto fino all’ultimo giorno utile
  • rendano disponibili informazioni aggiornate
  • espongano in evidenza le modalità da seguire e la relativa modulistica
  • facilitino la trasmissione dei documenti richiesti per il rientro al Mercato Tutelato
  • minimizzino le tempistiche.

Al momento ancora non tutte le richieste dell’ARERA sono state già recepite. Ci auguriamo che lo siano al più presto, per porre fine alla confusione che stanno subendo i consumatori che continuiamo a rivolgersi alle sportelli territoriali Adiconsum per ricevere adeguata assistenza.

Il monitoraggio

  • ARERA ha anche reso noto che svolgerà un monitoraggio sulle procedure di trasferimento dei clienti dal Mercato Tutelato al Servizio a Tutele Graduali che subentrerà dal 1° luglio prossimo e che sta procedendo alla verifica e all’allineamento dei dati anagrafici dei consumatori per la stipula del nuovo contratto in maniera corretta.

I nuovi indicatori

  • ARERA ha fatto sapere che sono in fase di sviluppo dei nuovi indicatori che danno informazioni sulle scelte fatte dai consumatori nel mercato libero esprimendole in Euro/kWh per una maggiore confrontabilità.
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  • Adiconsum partecipa a “Fa’ la cosa giusta”: Padiglione 3 – Stand TD 16

Adiconsum partecipa a “Fa’ la cosa giusta”: Padiglione 3 – Stand TD 16

22 Marzo 2024

Festeggia i 20 anni “Fa’ la cosa giusta”, la Fiera degli stili di vita sostenibili in Italia dal 2004 e Adiconsum, insieme al Centro Europeo Consumatori Italia, non poteva mancare a questo importante evento, a testimonianza dell’impegno a sostegno della realizzazione dei 17 Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU per uno sviluppo sostenibile del pianeta e rispettoso dei diritti dei consumatori. L’evento si svolge a Milano presso l’Allianz MiCo, dal 22 al 24 marzo, tutti i giorni dalle 9 alle 20.

Dove trovarci

  • Siamo al Padiglione 3 – Stand TD16.

La giornata di Venerdì 22 marzo 2024

Nella giornata di venerdì 22 marzo dalle ore 10 alle ore 11, si tiene il laboratorio con le scuole sulle tematiche di due progetti Adiconsum:

  • il progetto europeo “We All Say NO 2 Fakes”, promosso dall’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, su educazione alla legalità, lotta alla contraffazione e alla pirateria, tutela della Proprietà intellettuale, intelligenza artificiale
  • il progetto “DICO Sì – Diritti Consapevolezza Opportunità Strumenti Inclusione”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) sulla digitalizzazione come strumento per un consumo più sostenibile.

Presso lo stand, i visitatori troveranno a disposizione, materiali informativi e gadget sia di Adiconsum che del Centro Europeo consumatori Italia che è il punto di contatto della Rete dei Centri Europei dei Consumatori ECC-Net, istituita dalla Commissione europea per informare e assistere GRATUITAMENTE i cittadini in caso di controversia transfrontaliera.

Vi aspettiamo!!!

Dal 22 al 24 marzo 2024
Milano – Allianz MiCo
Padiglione 3 – Stand TD 16

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  • Bollette luce: avviso ai consumatori, tempistiche incerte per il rientro nel mercato tutelato

Bollette luce: avviso ai consumatori, tempistiche incerte per il rientro nel mercato tutelato

20 Marzo 2024

Si parla sempre della possibilità di poter scegliere un operatore del mercato libero dell’energia elettrica e del gas in qualsiasi momento, ma molti non sanno che per l’energia elettrica fino al 30 giugno 2024 è possibile rientrare nel mercato tutelato ed usufruire delle tariffe stabilite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Se quindi per l’energia elettrica eri già passato ad un operatore del mercato libero, puoi ritornare nel mercato tutelato. Che cosa significa? Che cosa fare? Quali sono le tempistiche per rientrare nel mercato tutelato?

Il rientro nel mercato tutelato

  • La possibilità per un consumatore del mercato libero dell’energia elettrica di rientrare nel mercato tutelato e vedere applicate nella propria bolletta le tariffe stabilite dall’ARERA ogni tre mesi è stata ribadita dall’Autorità anche nell’ultimo Tavolo con le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge che si è tenuto lo scorso 13 marzo.

Entro quando

  • L’Autorità ha ribadito che il rientro nel mercato tutelato è possibile fino al 30 giugno 2024. In realtà, abbiamo rilevato dei problemi di tempistica.
  • Pur essendo, infatti, possibile presentare la domanda fino al 30 giugno prossimo, abbiamo saputo che il passaggio non è immediato, perché i tempi di lavorazione delle pratiche sono piuttosto lunghi e non ci sono certezze che al 1° luglio si venga già passati al mercato tutelato.

Che cosa fare

  • A causa delle suddette tempistiche, nel caso si voglia rientrare nel mercato tutelato, il consiglio di Adiconsum ai consumatori è di affrettarsi a contattare l’Azienda che gestisce il Servizio di Maggior Tutela nel proprio Comune richiedendo lo switch attraverso il numero telefonico messo a disposizione dall’impresa.
  • Per la ricerca dell’operatore di Maggior Tutela, cliccare qui

Gli sportelli territoriali di Adiconsum

  • In attesa di una Campagna informativa con il coinvolgimento delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge da noi più volta richiesta, Adiconsum invita  i consumatori   a rivolgersi ai propri sportelli territoriali per ricevere informazioni e assistenza in questa delicata fase di passaggio alla completa liberalizzazione dell’energia elettrica per far sì che possano scegliere in maniera consapevole.
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  • Digitalizzazione: Adiconsum sottoscrive Protocollo con Fondazione “Italian Digital Hub”

Digitalizzazione: Adiconsum sottoscrive Protocollo con Fondazione “Italian Digital Hub”

19 Marzo 2024

Nel Convegno “A, B… D – Il Cammino dell’Italia verso l’alfabetizzazione digitale”, tenutosi presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, Adiconsum è intervenuta per esprimere il suo punto di vista sull’importanza della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Ecco cosa pensiamo.

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

La digitalizzazione insieme con l’alfabetizzazione digitale dei cittadini consumatori rappresentano la base per realizzare la transizione digitale, ma anche quella ecologica. Senza digitalizzazione non è possibile arrivare alla sostenibilità integrale come indicato dai 17 Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU.

L’Italia, essendo uno dei Paesi più longevi al mondo ha maggiori difficoltà nell’alfabetizzare digitalmente i suoi cittadini, ma non per questo deve rinunciare.

Che cosa possono fare le Associazioni Consumatori

In questo Adiconsum e le altre Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, facenti parte del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU), possono dare un loro importante contributo accompagnando i consumatori verso una maggiore alfabetizzazione.

Che cosa fa Adiconsum

Da tempo Adiconsum porta avanti progetti che aiutano l’alfabetizzazione dei cittadini, come ad esempio il Progetto DICO Sì – Diritti Consapevolezza opportunità strumenti inclusione, avviato già nel 2022, con il finanziamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), rivolto in particolare alle categorie più scarsamente digitalizzate, come i consumatori e le consumatrici over 60, per avvicinarli all’acquisizione di competenze digitali di base; nonché il Progetto Risorgimento Digitale, insieme ad  altre Associazioni Consumatori e con il sostegno di TIM, rivolto a coloro che non avevano conoscenze digitali minimali.

C’è ancora tanto da fare

C’è bisogno di trasformare i progetti da attività spot a strutturali con adeguati finanziamenti. Serve poi attenzionare e regolamentare adeguatamente la digitalizzazione così come l’intelligenza artificiale (come ha fatto l’Europa per prima) per evitare truffe, soprusi, non rispetto dei diritti dei consumatori.

Il Protocollo d’intesa Adiconsum-Fondazione “Italian Digital Hub”

Adiconsum ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con la Fondazione “Italian Digital Hub”: da un lato per attuare una sinergia comune per favorire l’alfabetizzazione in ambito digitale e dall’altro di sviluppare l’educazione finanziaria, una delle tematiche più delicate da attenzionare.

Per Adiconsum non basta, infatti solo investire nello sviluppo tecnologico, ma bisogna farlo anche nella formazione dei cittadini-consumatori per evitare che la digitalizzazione invece di risolvere i problemi li complichi e li amplifichi.

La truffa del sì: come difendersi. I consigli di Adiconsum

15 Marzo 2024

Sta avendo grande eco sulla stampa la c.d. ”truffa del sì”. A dire la verità non si tratta di una truffa nuova, ma di truffe che ciclicamente tornano “di moda”. Che cosa fare? Come tutelarsi?

Consigli Adiconsum

  1. Registrare il proprio numero sia del telefono fisso che del cellulare al Registro delle Opposizioni. Ciò ci preserverà almeno dal telemarketing legale, purtroppo non da quello illegale per il quale ancora non c’è una soluzione
  2. Non dialogare con i call center che propongono offerte commerciali
  3. Quando si riceve una telefonata aspettare che chi sta chiamando parli per primo
  4. Se chi sta chiamando non parla, bisogna riattaccare, cioè chiudere la telefonata
  5. Se chi sta chiamando parla dal vivo o tramite voce robotizzata e propone un’offerta commerciale, bisogna riagganciare
  6. Una volta appurato che si tratta di una telefonata commerciale indesiderata, sia che sia arrivata sul cellulare che sul fisso, bloccare il numero.
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  • 15 marzo 2024: Giornata mondiale dei diritti dei consumatori. I protagonisti siamo noi

15 marzo 2024: Giornata mondiale dei diritti dei consumatori. I protagonisti siamo noi

15 Marzo 2024

La “Giornata mondiale dei diritti dei consumatori” è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1986, anche se a dire la verità la sua nascita si fa risalire a 62 anni fa (era il 15 marzo 1962) e precisamente al famoso discorso sulla tutela degli interessi dei consumatori pronunciato dal presidente americano J. F. Kennedy. Ecco perché si celebra.

Giornata mondiale dei diritti dei consumatori

La Giornata si celebra il 15 marzo di ogni anno, per rilanciare e far riscoprire i diritti acquisiti in questi anni dai consumatori, grazie alle battaglie delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge. Questa Giornata è importante perché mette al centro una categoria di cui tutti facciamo parte, ma i cui diritti ancora sono calpestati o, peggio, ancora non sono stati riconosciuti. Come tutte le cose, anche la figura del consumatore è cambiata in questi anni. Non più il consumatore che consuma e che chiede di essere solo tutelato, ma il consumatore che propone e che vuole essere protagonista del mondo che cambia a tutela della sua salute e di quella del pianeta. Una figura che da semplice consumatore sarà sempre più prosumer ossia consumatore e produttore, con cambiamenti di stili di vita che dovranno tendere sempre più alla sostenibilità per un presente che sia vivibile per noi e per le generazioni future. Ci troviamo infatti nel pieno di una transizione ecologica e tutti siamo chiamati a fare la nostra parte con scelte responsabili e consapevoli.

I diritti riconosciuti

Tra i diritti acquisiti ricordiamo:

  1. il diritto della garanzia legale di conformità sui beni di consumo
  2. il diritto di recesso da un contratto di acquisto di un bene o di un servizio
  3. il diritto di contratti privi di clausole vessatorie
  4. il diritto di non ricevere forniture non richieste
  5. il diritto di non dover pagare costi aggiuntivi applicati ingiustamente.

I nostri progetti e le nostre battaglie

Come Adiconsum siamo particolarmente impegnati sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, in tutti i campi a partire dalla mobilità, così come sulla digitalizzazione, con molti progetti di alfabetizzazione digitale e di inclusione nei confronti delle persone più anziane e disagiate economicamente. Diversi sono stati anche i sondaggi che abbiamo lanciato per conoscere cosa ne pensano i consumatori su questi temi.

Alcuni dei nostri progetti:

  • LA CASA SI CURA: Sicurezza & Innovazione elettrica
  • DICO SI’: Diritti Consapevolezza Opportunità Strumenti Inclusione
  • GREEN CIRCLE: Indagine su vincoli che impediscono la transizione verde
  • SOSTENIBILE ANCHE PER NOI: Percorsi di inclusione e partecipazione nella transizione alla Green Economy
  • 2GETHER2GREEN: Voglio una casa circolare
  • ENERGIA DIRITTI A VIVA VOCE: Assistenza e informazione su luce e gas
  • TOGETHER4FORESTS: Campagna per i prodotti “Deforestation free”
  • IO SONO ORIGINALE: Lotta alla contraffazione
  • We All Say NO 2 Fakes: Tutela della proprietà intellettuale
  • SHEALTHY: Food safety & Quality
  • 5G e CULTURA DIGITALE: Trasformazione digitale
  • SCAN 2: Small Claims Analysis Net
  • CREA 2: Conflict Resolution with equitative algorithms
  • CAMPAGNA UE per gli ucraini rifugiati
  • CAMPAGNA INFORMATIVA sul Registro delle Opposizioni
  • GIVE ME 5 for GENDER EQUALITY.

La nostra Live Chat

La nostra chat è disponibile dalla home page del sito https://www.adiconsum.it/

  • Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30-12.30 e 15-17.

La Live Chat è un’attività del progetto Dico Sì (Diritti, Consapevolezza, Opportunità Strumenti Inclusione), finanziato dal MIMIT (D.M. 6/5/2022, art. 5)

I nostri sportelli

Sono oltre 160 i nostri sportelli sparsi sul territorio nazionale ai quali i  consumatori possono rivolgersi per chiedere e ricevere assistenza su tutte le tematiche consumeristiche, (bollette, mutui, conti correnti, trasporti, assicurazioni, acquisti, e-commerce, ecc.)

Rottamazione-quater: tutte le proroghe dei pagamenti delle rate

14 Marzo 2024

Nuove proroghe per i pagamenti delle rate della rottamazione-quater e non solo. Sono gli effetti della conversione in Legge del Decreto Milleproroghe. Vediamo quali sono le nuove scadenze.

Rottamazione-quater

Per il pagamento delle rate, il cui termine ultimo era previsto per il 31 ottobre e il 30 novembre 2023 e il 28 febbraio 2024, la nuova scadenza è: venerdì 15 marzo 2024.

Per la scadenza del 15 marzo sono previsti i 5 giorni di tolleranza, pertanto si considerano tempestivi i pagamenti effettuati entro il 20 marzo 2024.

Rottamazione-quater per gli alluvionati di maggio 2023

Anche le prime due rate della rottamazione-quater da parte della popolazione colpita dalle alluvioni del maggio 2023, il cui pagamento era previsto il 31 gennaio e il 28 febbraio 2024, è stato prorogato al 15 marzo 2024 più i 5 giorni di tolleranza, al 20 marzo 2024.

 

In caso di mancato pagamento entro le nuove scadenze, si decadrà dai benefici della rottamazione-quater e quanto già versato sarà considerato un acconto sul debito residuo.

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Novità per il Marketing con La Direttiva EmpCo che si concentra anche sulla durabilità dei prodotti

13 Marzo 2024

Il 17 gennaio 2024, il Parlamento Europeo ha dato il via all’approvazione di una proposta innovativa: la  Direttiva EmpCo, volta a rafforzare il potere dei consumatori nell’ambito della transizione verde. Questa  direttiva mira a mettere fine alla pubblicità ingannevole e a garantire ai consumatori un accesso migliore  alle informazioni sui prodotti, promuovendo così una maggiore consapevolezza ambientale. 

In particolare, la Direttiva EmpCo si propone di vietare pratiche di marketing nocive, notoriamente  associate al greenwashing, inserendole nell’elenco delle pratiche commerciali proibite a livello dell’Unione  Europea. Inoltre, si prevede l’introduzione di nuove disposizioni volte a fornire ai consumatori informazioni  più complete e trasparenti sulla sostenibilità dei prodotti che intendono acquistare. 

Con questo passo avanti, l’Unione Europea si impegna a promuovere uno sviluppo economico più  sostenibile e responsabile, offrendo ai consumatori gli strumenti necessari per fare scelte più consapevoli  

La Direttiva EmpCo deve ancora ricevere approvazione finale del Consiglio, verrà poi pubblicata sulla  Gazzetta Ufficiale. Gli Stati membri dell’UE avranno quindi 24 mesi per recepirne i contenuti nel diritto  nazionale (previsto nel 2026). 

I pillar di questa nuova Direttiva riguardano tematiche di ampia rilevanza sul tema della Sostenibilità.  Affermazioni ambientali e la naturale interconnessione con la Direttiva Green Claims 

Il Parlamento europeo ha approvato una modifica alla direttiva sulle pratiche commerciali sleali, ampliando  l’elenco delle pratiche vietate per includere specifiche asserzioni ambientali, comunemente conosciute  come la “lista nera”. Questa modifica, nota come Direttiva EmpCo, definisce le “dichiarazioni ambientali”  come qualsiasi comunicazione commerciale che afferma o implica un impatto positivo, neutro o migliorato  sull’ambiente da parte di un prodotto, una categoria di prodotti, un marchio o un operatore. 

In sostanza, la Direttiva EmpCo vieta esplicitamente le seguenti pratiche: 

Fare afermazioni ambientali vaghe e generiche senza poter dimostrare prestazioni ambientali rilevanti per  la dichiarazione. Una “asserzione ambientale generica” viene definita come un’affermazione senza  specifiche aggiuntive. Questo significa che espressioni come “rispettoso dell’ambiente”, “ecologico”,  “verde”, “rispettoso del clima”, “rispettoso del carbonio” ed “efficiente dal punto di vista energetico”  possono essere utilizzate solo se il prodotto in questione ha dimostrato prestazioni ambientali eccellenti, ad  esempio attraverso il rispetto di schemi di etichettatura ecologica ufficialmente riconosciuti. 

Una vera rivoluzione semantica che il mondo del marketing e della comunicazione aziendale, prima di altri,  deve imparare a gestire.  

Sostenibilità = trasparenza estrema 

Certificare la sostenibilità di un marchio implica la volontà di garantire trasparenza, equità e affidabilità nel  processo di valutazione delle sue caratteristiche ambientali e sociali. Questo significa adottare un marchio di fiducia e di qualità, che miri a promuovere e distinguere un prodotto o un’Azienda in base ai suoi impatti  positivi sull’ambiente e sulla società 

Dichiarare che un prodotto ha un impatto ambientale neutro, ridotto o positivo in termini di emissioni di  gas serra basandosi sulla compensazione delle emissioni di gas serra è discutibile. Quante volte abbiamo  letto in messaggi pubblicitari l’espressione “Carbon Offset”? Espressioni come “climaticamente neutrale”,  “certificato CO2 neutrale”, “carbonio positivo”, “clima netto zero”, “compensato dal punto di vista  climatico”, “impatto climatico ridotto” e “impronta di CO2 limitata” dovrebbero essere utilizzate solo se  supportate da un’analisi accurata del ciclo di vita del prodotto stesso, anziché solamente dalla  compensazione delle emissioni di gas serra. Come spesso diciamo noi in Adiconsum “per essere sostenibili  non basta Piantare Alberi” per raggiungere l’obiettivo.  

È altrettanto importante evitare dichiarazioni ambientali che riguardino l’intero prodotto o l’intera attività  di un operatore commerciale, quando in realtà si applicano solo a determinati aspetti o fasi di vita del  prodotto. La sostenibilità è tale solo quando riguarda il prodotto “dalla culla alla tomba”. Cioè lungo tutto il  ciclo di vita del prodotto. Ad esempio è fuorviante affermare che un prodotto alimentare è sostenibile se,  per esempio il packaging non è compostabile. Tuttavia, ciò non dovrebbe vietare l’utilizzo di dichiarazioni  ambientali riguardanti l’intera azienda, purché siano accurate, verificabili e non esagerino i benefici  ambientali effettivi. 

Inoltre, secondo quanto stabilito dalla Direttiva EmpCo, è necessario che gli, quando presentano proiezioni  future riguardanti le performance ambientali (come ad esempio l’obiettivo di diventare “Climate Neutral  entro il 2050”), esprimano obiettivi chiari, concreti, facilmente accessibili al pubblico, misurabili e dotati di  una data di scadenza. Questi obiettivi devono essere sottoposti a verifiche regolari da parte di un ente terzo  indipendente e competente nel settore, il cui resoconto deve essere reso disponibile ai consumatori. 

 

Durabilità dei prodotti driver di sostenibilità 

La Direttiva EmpCo si focalizza a anche sulla durabilità dei prodotti. Prodotti più duraturi richiedono meno  sostituzioni, riducendo la quantità complessiva di rifiuti generati. Ciò aiuta a preservare le risorse naturali e  a limitare l’impatto ambientale associato alla produzione e allo smaltimento dei prodotti. 

Per questo motivo è previsto l’inserimento nella “lista nera” delle seguenti pratiche commerciali: 

Dichiarazioni di durabilità infondate (ad esempio, affermare che una lavastoviglie durerà 7.000 cicli di  lavaggio se ciò non è vero in condizioni normali). 

Indurre i consumatori a sostituire o rifornire i materiali di consumo di un bene (ad esempio, i  “consumables” cartucce per stampanti) prima di quanto sarebbe altrimenti necessario per motivi tecnici. 

È essenziale che qualsiasi comunicazione commerciale riguardante un prodotto includa informazioni chiare  e trasparenti riguardo a eventuali caratteristiche volte a limitarne la durata nel tempo, specialmente se il  commerciante è consapevole degli effetti di tali caratteristiche sulla longevità del prodotto. 

Inoltre, si richiede che le informazioni sulle garanzie legali e commerciali siano presentate in modo più  visibile, garantendo che i consumatori siano pienamente informati sui loro diritti. Introdurre una nuova  etichetta armonizzata può essere una soluzione efficace per evidenziare i prodotti che offrono una garanzia  estesa rispetto a quelli che non ne dispongono. 

Infine, è fondamentale richiedere che vengano fornite informazioni sulla riparabilità dei prodotti ai  consumatori. Questo permetterà loro di prendere decisioni più informate riguardo agli acquisti,  incoraggiando al contempo la sostenibilità e la riduzione degli sprechi attraverso la riparazione e il  mantenimento dei beni.

 

Rapporto con la Direttiva Green Claims 

La prossima iterazione della Direttiva EmpCo sarà arricchita dall’inclusione della Direttiva Green Claims,  attualmente oggetto di discussione presso la commissione del Parlamento Europeo. Quest’ultima  normativa sarà caratterizzata da una maggiore precisione e dettaglio, delineando le linee guida per la  presentazione delle affermazioni ambientali. Per esempio, secondo la versione attuale della proposta di  Direttiva Green Claims, le affermazioni riguardanti l’ambiente saranno soggette a una verifica indipendente  prima della loro divulgazione pubblica o dell’apposizione dell’etichetta corrispondente. Inoltre, le  informazioni alla base di tali affermazioni dovranno essere accessibili al pubblico tramite documenti fisici o  tramite link web, codici QR o strumenti equivalenti 

 

Prossimi passi 

La Direttiva EmpCo è ancora soggetta all’approvazione definitiva del Consiglio, dopo la quale verrà  pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Gli Stati membri dell’UE avranno quindi 24 mesi per recepirne i  contenuti nel diritto nazionale (previsto nel 2026). 

Non è però necessario attendere il recepimento di queste nuove norme, poiché su alcuni aspetti esse  chiariscono soprattutto ciò che è già vietato come pratica ingannevole. 

 

Direttive Europee in ambito sostenibilità: la CSDDD

13 Marzo 2024

Il mondo del business si stava preparando a un cambiamento epocale con l’arrivo imminente della Direttiva sulla Diligenza Aziendale in materia di Sostenibilità, meglio conosciuta come CSDDD (Corporate  Sustainability Due Diligence Directive). Questa Direttiva non è solo una serie di regole e norme, ma un  acceleratore di trasformazione per le imprese, un richiamo all’azione che spingerà aziende e dirigenti a  riconsiderare il loro approccio agli affari, ponendo una maggiore enfasi sulla sostenibilità. 

 

L’Europa frena 

Ma inaspettatamente, in questi giorni, La Direttiva Europea sulla due diligence per la sostenibilità aziendale  ha raggiunto una fase critica. Proposta dalla Commissione europea due anni fa, a Dicembre 2023, dopo un  lungo ritardo, è stato raggiunto un accordo provvisorio tra il Consiglio dell’UE e il Parlamento Europeo.  Tuttavia, il 9 febbraio u.s. è stata rimossa dall’ordine del giorno dell’incontro che doveva tenersi presso il  Consiglio UE. Il motivo è che non si prevedeva che si raggiungesse la maggioranza tra i paesi dell’UE. Questo  perché c’è stata una frenata di Germania, Austria, Finlandia e Italia, dopo l’appello lanciato dalle  associazioni confindustriali nazionali e da quella continentale Business Europe. La richiesta dei  rappresentanti industriali era concorde, in particolare in Germania e Italia: bloccare il testo della proposta  di Direttiva Europea perché una normativa così concepita, molto complessa da attuare e invasiva – avrebbe  fatto aumentare il costo degli approvvigionamenti industriali con conseguenti difficoltà per le imprese. Si è  ritenuto che approvare la Direttiva avrebbe messo a rischio la competitività dell’industria europea in un  momento difficile. Cosa non piaceva alle aziende? E’ stato messo in discussione il cuore della Direttiva,  perché imporre obblighi di controllo lungo tutta la catena di fornitura avrebbe comportato un aumento di  costi di approvigionamento e di verifica. 

 

Cosa dice questa Direttiva? 

Lo scopo della Direttiva è quello di promuovere un comportamento aziendale sostenibile e responsabile e  mira a proteggere ambiente e diritti umani. Infatti obbligherebbe le grandi aziende a valutare e intervenire  riguardo agli effetti negativi effettivi e potenziali sui diritti umani e sull’ambiente, rispetto alle loro stesse  operazioni, a quelle delle loro filiali e a quelle svolte dai loro partner commerciali. Solo per fare un esempio, le aziende che identifichino impatti negativi sull’ambiente o sui diritti umani da parte di alcuni dei loro  partner commerciali, potrebbero dover interrompere tali rapporti commerciali qualora tali impatti non  fossero prevenuti o risolti. 

Inoltre sono previste norme su sanzioni e responsabilità civile in caso di violazioni di questi obblighi; le  aziende dovrebbero adottare un piano per garantire che il loro modello di business e la loro strategia siano  compatibili con l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. 

Campo di applicazione della Direttiva 

L’applicazione della Direttiva sarebbe comunque graduale, in base alla dimensione dell’impresa. Le imprese  con più di mille dipendenti dovranno adeguarsi entro il 2027; quelle con più di 500 dipendenti e fatturato  annuo netto di 150 milioni entro il 2028; entro il 2029 quelle con oltre 250 dipendenti, fatturato netto  annuo sopra i 40 milioni e che operano in settori ad alto rischio. La questione rilevante è che la Direttiva  riguarda, è vero, le grandi imprese, ma essendo rivolta anche alle catene del valore avrà riflessi sui fornitori e quindi anche sulle PMI. Il reperimento delle informazioni sarà un compito non facile ma essenziale, anche  per allontanare cattive pratiche di greenwashing e ridurre il rischio reputazionale. Le imprese in qualche  modo dovranno verificare la correttezza dei rapporti delle proprie catene a valle e monte, quindi andando a  verificare pratiche, contratti e prassi dei propri partner commerciali sia nella fase di produzione che in  quella di distribuzione dei beni e servizi. In questo caso le Responsabilità delle Aziende sarebbero enormi.

 

Vigilanza e Sanzioni 

Altro elemento critico sono i controlli e le sanzioni. Gli Stati membri dovrebbero designare un’autorità  incaricata di vigilare e imporre sanzioni. A livello europeo la Commissione dovrebbe istituire una rete di  autorità di vigilanza per riunire i rappresentanti degli organismi nazionali al fine di garantire un approccio  coordinato. Le autorità amministrative istituite ad hoc da ogni Stato potrebbero infliggere sanzioni pari  almeno al 5% del fatturato mondiale: una soglia giudicata «vessatoria» dalle confindustrie europee. Va  detto, comunque, che l’applicazione della Direttiva e le sanzioni per gli inadempienti sarebbero comunque  fissate dagli Stati membri in sede di recepimento. E questo potrebbe ammorbidire l’efficacia della norma,  almeno nei Paesi con un forte giudizio critico. 

Nell’ultima bozza, rilasciata a fine gennaio, si erano attenuate le misure a carico degli amministratori e si  era parlato anche di “direttiva annacquata”. Alle PMI impattate dalle norme proposte verrebbero garantite  misure di sostegno. Ma le modifiche apportate non sono bastate a BusinessEurope e ad altre associazioni  europee, che hanno continuato la loro pressione per ulteriori cambiamenti. 

 

Prossimi Passi 

Ora cosa succede? I negoziati si riaprono, su nuove basi, a un passo dal voto decisivo che era stato appunto fissato al 9 febbraio, ma in previsione anche delle Elezioni Europee, gli scenari possono essere molteplici. Si  passerebbe da un rapido accordo ad uno slittamento significativo, dovuto al prevedibile rimpasto degli  Organi Parlamentari. Noi di Adiconsum vi terremo aggiornati sugli sviluppi, visti gli importanti impatti sulle  aziende del nostro Paese. 

Bonus colonnine di ricarica: ultimi giorni per richiederlo

12 Marzo 2024

Se hai acquistato e fatto installare una colonnina di ricarica della tua auto elettrica nel 2023, è arrivato il momento di richiedere il bonus per quello che hai speso. Stanno infatti per scadere i tempi per richiederlo. Vediamo come fare per usufruirne.

Che cos’è il bonus colonnine elettriche

  • È un incentivo erogato nei confronti di quei cittadini-consumatori privati e condomini che hanno acquistato e installato degli impianti di ricarica per le auto elettriche.

A quanto ammonta il bonus

  • Il bonus è pari all’80% della spesa sostenuta per l’acquisto e la posa dell’infrastruttura di ricarica. Il tetto massimo è di 1.500 euro per i privati e fino a 8.000 euro per i condomini.

Chi può richiedere il bonus

  • I cittadini residenti in Italia e i condomini.

Quando presentare la domanda per le colonnine installate nel 2023

  • Fino alle ore 12.00 del 14 marzo 2024 attraverso il portale di Invitalia.

Bonus genitori separati/divorziati in stato di necessità

12 Marzo 2024

Prende il via il bonus dedicato ai genitori separati o divorziati e/o non conviventi in stato di bisogno. Lo comunica l’Inps, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, indicando le modalità per presentare la richiesta del bonus. Vediamo nel dettaglio.

I requisiti

  • Reddito non superiore a 8.174 euro
  • Essere genitori separati o divorziati e/o non conviventi che nel periodo Covid che nel periodo di emergenza Covid convivevano con i propri figli minorenni o maggiorenni portatori di handicap gravi
  • Non aver ricevuto nel suddetto periodo l’assegno di mantenimento dall’altro genitore
  • L’altro genitore abbia subito una riduzione dello stipendio del 30% rispetto al 2019 o una diminuzione/cessazione del lavoro dall’8 marzo 2020 per almeno 90 giorni.

La verifica dei requisiti è affidata al Dipartimento per le politiche della famiglia.

A quanto ammonta l’importo del bonus

  • È corrisposto in unica soluzione ed è pari all’assegno di mantenimento non versato con il limite di 800 euro/mese per 12 mesi a seconda della disponibilità del Fondo.

Quando richiedere il bonus

  • Dal 12 marzo al 31 marzo 2024.

Dove presentare la domanda

La domanda va presentata attraverso il portale dell’Inps, attraverso le credenziali SPID, CIE o CNS, cliccando sulla sezione  “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”  dove si trova il servizio “Contributo per genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell’erogazione dell’assegno di mantenimento”.

A chi spetta l’erogazione del bonus

Il bonus è erogato dall’Inps.

Rc auto: prezzi di gennaio 2024

12 Marzo 2024

L’IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, ha comunicato i prezzi effettivi dell’r.c. auto del mese di gennaio 2024. Vediamo quali sono stati. 

Il prezzo medio 

  • Il prezzo medio dei contratti di assicurazione sottoscritti a gennaio 2024 è stato di 389 euro, con un aumento del +7,5% rispetto a gennaio 2023, in lieve diminuzione rispetto al +7,9% registrato nel mese di dicembre 2023. In termini reali, l’aumento è del +6,7%. 
  • Il prezzo medio è ancora inferiore al prezzo medio del gennaio 2019 pre-pandemia che era di 406 euro. 

Differenze di prezzo tra le varie città 

  • L’incremento più basso, +3, 3% si è registrato a Catanzaro; quello più consistente ad Alessandria, +10%. 
  • La differenza del costo della polizza r.c. auto tra Napoli e Aosta è di 250 euro, in aumento del +5% rispetto a gennaio 2023. 

Assicurati di classi di merito superiori alla prima 

  • Per i consumatori che si trovano in class di merito superiori alla prima, l’incremento è stato del +10,4%. 

Treni: incontro tra Associazioni Consumatori del CNCU e Trenitalia

12 Marzo 2024

Dopo la sospensione del nuovo regolamento sul trasporto di bagagli, bici e monopattini a seguito delle sentite rimostranze da parte di Adiconsum e delle altre Associazioni Consumatori per non essere state interpellate dall’Azienda su una questione di così importante interesse per i passeggeri, l’argomento è stato trattato nell’incontro del Tavolo del 6 marzo scorso. Ecco che cosa è emerso.

Il nuovo regolamento sul trasporto bagagli

L’adozione del nuovo regolamento è stato sollecitato dall’ANSFISA, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali, relativamente al trasporto di bagagli, bici e monopattini sui treni ad alta velocità (Le Frecce) per assicurare più sicurezza ai viaggiatori del trasporto ferroviario. Il regolamento è stato oggetto di un primo incontro tra le parti (Trenitalia e Associazioni Consumatori del CNCU) nell’incontro del 6 marzo scorso, cui seguiranno ulteriori confronti e approfondimenti.

L’incontro del 6 marzo u.s.

Nel corso dell’incontro fra Trenitalia e le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge (CNCU) si è cominciato a trattare il regolamento sul trasporto di bagagli, bici e monopattini. In particolare si è parlato di:

  • esigenze di trasporto dei viaggiatori e dell’azienda nel rispetto delle norme vigenti
  • azioni di Trenitalia a sostegno dell’intermodalità e della mobilità sostenibile
  • utilizzo della sacca per il trasporto di monopattini e bici pieghevoli
  • misure dei bagagli da portare a bordo.

Trenitalia ha annunciato l’avvio nei prossimi giorni di un’analisi a cura di un istituto universitario, sulle modalità più consone per il trasporto di bici e monopattini pieghevoli a bordo dei treni ad alta velocità, anche alla luce delle riflessioni proposte dalle Associazioni Consumatori.

Una nuova ricerca per misurare il cambiamento dell’economia

11 Marzo 2024

Una nuova ricerca per individuare e misurare gli indicatori capaci di valutare il cambiamento verso un paradigma economico più sostenibile e fornire poi gli strumenti utili per realizzarlo. Si tratta della proposta di NeXt Economia, realizzata attraverso il sostegno di Fondazione Unipolis, guidata dall’obiettivo di comprendere l’attuale livello di consapevolezza e di mobilitazione verso pratiche di produzione, consumo e risparmio responsabile, che coinvolge diverse fasce della società. Dalle istituzioni accademiche come le università, agli Enti di Terzo Settore, fino ai cittadini.

 

Le fasi della ricerca

La ricerca risponde all’urgenza più volte sollevata dalla nostra Rete di organizzazioni di passare a nuove pratiche economiche sostenibili, e si struttura in quattro fasi.

Nella prima la volontà è comprendere quali siano gli elementi culturali in grado di favorire il cambiamento, attraverso interviste rivolte soprattutto a giovani e universitari in quanto attori principali dei processi di trasformazione. Lo scopo è quello di comprendere quale sia l’atteggiamento generale di queste fasce di popolazione rispetto al cambiamento economico proposto.

La seconda fase punta ad approfondire quali siano gli elementi motivazionali che spingono verso la transizione, coinvolgendo attivamente rappresentanti del Terzo SettoreQuali sono le barriere psicologiche e sociali che frenano l’adozione di comportamenti responsabili e di individuare strategie per superarle?

Il terzo step della ricerca intende far luce su tutte quelle “resistenze” dei cittadini ad abbracciare comportamenti responsabili, in virtù delle discrepanze tra le intenzioni dichiarate e le azioni effettive.

La quarta e ultima fase dell’iniziativa prevede la costruzione di un quadro di sintesi che riassuma gli indicatori individuati durante il percorso. In questo modo si fornirà uno strumento prezioso per l’elaborazione di politiche volte a promuovere ad accelerare il processo di transizione verso un’economia più equa, inclusiva e rispettosa dell’ambiente.

Uno degli strumenti di indagine più importante sarà il questionario: “Indicatori per un nuovo paradigma economico sostenibile” che sarà somministrato a tutti coloro che decideranno di essere protagonisti dell’indagine con il loro punto di vista.

 

La compilazione sarà possibile attraverso un modulo online entro il 29 marzo 2024.

[maxbutton id=”7″ url=”https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdOsJFsh0qPLhFjOqb2xo0creMnlVBFYfB3RRtDnzPnCu3p5Q/viewform” text=”PARTECIPA ALLA RICERCA” ]

 

Il Comitato Scientifico di Progetto

NeXt Economia, oltre al coinvolgimento del suo Centro Studi e Valutazione del suo “Comitato Tecnico Scientifico”, realizzerà un apposito Comitato Scientifico di Progetto composto da:

  • Leonardo Becchetti (NeXt Economia e presidente CS)
  • Bacci Costa (NeXt Economia)
  • Maria Luisa Parmigiani (Unipol, Unipolis e Sustainability Makers)
  • Enrico Giovannini (ASVIS)
  • Paolo Ricci (Università Federico II Napoli)
  • Matteo Pedrini (Università Cattolica)
  • Francesco Salustri (Università di Roma Tre)
  • Mauro Vergari (Adiconsum)
  • Tiziana Toto (Cittadinanzattiva)
  • Linda Laura Sabbadini (Istat)

 

Treni: sospesa (al momento) l’introduzione delle nuove regole sui bagagli

1 Marzo 2024

Sarebbe dovuto partire il 1° marzo il nuovo regolamento sul trasporto dei bagagli, monopattini e biciclette a bordo dei convogli di Trenitalia. Il nuovo regolamento, che aveva fatto sollevare le proteste dei cittadini e delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge in loro rappresentanza, è infatti stato  sospeso. Per Adiconsum, la sospensione è un atto doveroso.

La decisione di Trenitalia di sospendere il nuovo Regolamento

In un comunicato stampa, l’Azienda ha comunicato la sospensione “alla luce di alcune richieste, anche da parte di Associazioni Consumatori” a partire dall’1 marzo 2024.

Il commento di Adiconsum e l’incontro del 6 marzo 2024

Per Adiconsum, la sospensione dell’entrata in vigore delle nuove regole sul trasporto dei bagagli è un atto doveroso nei confronti delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge con cui l’Azienda ha dei Protocolli che prevedono un confronto preventivo con le stesse su tutte le questioni che riguardanti i passeggeri ferroviari. Tra queste le regole sui bagagli, i cambio di orario, la soppressione delle tratte, ecc..

Auspichiamo che questo episodio relativo all’anticipazione di nuove norme senza il confronto preventivo con le Associazioni Consumatori sia l’ultimo e che Trenitalia ponga al centro delle sue politiche le esigenze dei suoi utenti, nel rispetto dei protocolli firmati con le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge.

Le nuove regole, insieme ad altre questioni, saranno all’ordine del giorno dell’incontro con le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge facenti parte del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) previsto per il prossimo mercoledì 6 marzo, nel quale ribadiremo con forza le nostre posizioni.

Sede nazionale
Via Giovanni Maria Lancisi, 25
00161 Roma

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