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Eredità: il servizio di CHATBOT realizzato dal progetto CREA 2 per la divisione dei beni ereditari

30 Maggio 2024

Grazie al lavoro svolto dai partecipanti al progetto CREA 2, la divisione dei beni ereditari potrebbe non essere più un problema. La Conferenza finale del progetto CREA 2, svoltasi a Bruxelles lo scorso 23 e 24 maggio con la partecipazione dei numerosi stakeholder, tra cui Adiconsum, si è chiusa la seconda edizione di questa iniziativa finanziata dal programma europeo Justice 2021-2027, nella quale è stato presentato il servizio di CHATBOT Quali gli obiettivi e i risultati raggiunti.

Obiettivi di CREA 2

Il progetto nasce per rendere più efficiente la risoluzione delle controversie insorte per la divisione di beni ereditari integrando le nuove tecnologie oggi esistenti, come ad esempio l’ Intelligenza artificiale, nella piattaforma di risoluzione delle controversie online (ODR) già esistente. Il risultato è stata la creazione di un CHATBOT.

Il servizio di CHATBOT

Il CHATBOT è un meccanismo di Intelligenza artificiale generativa creato grazie al lavoro di avvocati, notai, mediatori, che hanno raccolto sentenze, atti giuridici, normative in vigore in tutti gli Stati membri con riferimento alla divisione di un patrimonio ereditario.

Per vedere come funziona il CHATBOT realizzato dal progetto CREA 2:

  • Versione in inglese, clicca qui

Per osservazioni, dubbi, domande, lascia un commento al video su YouTube!

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  • Rottamazione-quater: a giorni la scadenza per il pagamento della quarta rata 2024

Rottamazione-quater: a giorni la scadenza per il pagamento della quarta rata 2024

30 Maggio 2024

La scadenza della IV rata della rottamazione-quater si avvicina ed è bene attrezzarsi per il pagamento per non perdere le agevolazioni previste dalla definizione. Ecco le date di scadenza e le modalità di pagamento che si possono utilizzare.

Entro quando pagare

La data ufficiale per la scadenza del pagamento è quella del 31 maggio, ma sono previsti i famosi cinque giorni di tolleranza, per cui viene data ai contribuenti la possibilità di pagare entro mercoledì 5 giugno.

Come pagare

Varie sono le modalità di pagamento. Si può pagare presso:

  • gli sportelli bancomat ATM abilitati al pagamento Cbill
  • internet banking
  • gli sportelli bancari e postali
  • tabaccai
  • ricevitorie circuiti Sisal e Lottomatica
  • portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione
  • app Equiclick
  • servizio “Contitu”.

Scadenze delle successive rate

  • Per la V rata, la scadenza prevista è quella del 31 luglio 2024
  • Per la VI rata, la scadenza prevista è quella del 30 novembre 2024.
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  • È uscito il quaderno della Mobilità sostenibile del progetto “Green Circle”

È uscito il quaderno della Mobilità sostenibile del progetto “Green Circle”

28 Maggio 2024

Tra i tanti cambiamenti in atto ce n’è uno che interessa molto da vicino soprattutto i consumatori italiani, automobilisti per eccellenza: è quello della mobilità. Ormai tutti sappiamo che la mobilità del futuro sarà diversa da quella che abbiamo sempre vissuto, ma tanti sono ancora gli interrogativi che ci poniamo. Ecco perché nell’ambito del progetto “Green Circle”, per la collana “I quaderni del consumatore”, abbiamo scelto di dedicare la prima uscita proprio al tema della mobilità sostenibile, che non è, come erroneamente si pensa, un’incentivazione all’uso della macchina con altri carburanti meno inquinanti o con tecnologie a emissioni zero, ma è un cambio di mentalità; significa intendere la mobilità utilizzando altre forme che, se funzionanti, dovrebbero soppiantare l’uso della macchina e relegarlo solo a determinate circostanze.

 

Il quaderno si compone di due sezioni: una sezione sulle auto elettriche e un’altra sulle “Altre alternative”

La sezione “Auto elettriche”

Il quaderno Mobilità sostenibile del progetto “Green Circle” contiene un’ampia sezione dedicata alle auto elettriche. Si compone tra gli altri di approfondimenti relativi alle tecnologie di ricarica, alle componenti delle batterie, ai vantaggi del motore elettrico e su quanto costa ricaricare alla colonnina.

La sezione “Altre alternative”

Oltre ai due paragrafi sui carburanti a impatto zero e sull’auto a idrogeno, questa sezione indica una serie di alternative per una mobilità più sostenibile che esula dal possesso di un’auto come un maggiore uso dei mezzi pubblici e lo sharing.

LEGGI IL QUADERNO DEL CONSUMATORE – MOBILITA’ SOSTENIBILE

[maxbutton id=”3″ url=”https://www.adiconsum.it/wp-content/uploads/2024/05/GreenCircle_mobilita-sostenibile.pdf” text=”Scarica PDF” ]

 

 

Cosa pensano i consumatori italiani della sostenibilità e quali sono gli ostacoli che incontrano?

Clicca qui per scoprire i risultati, analisi e commenti dell’indagine di Adiconsum

 

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  • È uscito il quaderno del consumatore “Rinnovare la casa dei tuoi sogni” del progetto “Green Circle”

È uscito il quaderno del consumatore “Rinnovare la casa dei tuoi sogni” del progetto “Green Circle”

27 Maggio 2024

Dopo il quaderno sulla mobilità sostenibile, proseguono le uscite della Collana “I quaderni del consumatore” del progetto “Green Circle” sempre con un occhio attento alle tematiche più vicine ai consumatori. La seconda uscita riguarda infatti come ristrutturare la propria casa in modo sostenibile risparmiando energia.

Il quaderno del consumatore: “Rinnovare la casa dei tuoi sogni”

Il Quaderno si compone di 3 capitoli: ristrutturazione sostenibile e risparmio energetico, sicurezza energetica e prevenzione degli incendi e una panoramica sui bonus fiscali.

Ristrutturazione sostenibile e risparmio energetico

Per una ristrutturazione sostenibile che permetta anche un risparmio energetico la prima cosa da fare è sicuramente quella di adottare tutti gli accorgimenti utili per isolare termicamente l’abitazione. Il Quaderno esamina le caratteristiche che devono avere i materiali isolanti, ma anche come devono essere gli infissi, i punti luce, i sistemi di riscaldamento/raffreddamento.

Sicurezza energetica e prevenzione degli incidenti

Questo capitolo è dedicato interamente alle misure da mettere in campo per rendere sicura la propria casa, approfittando della ristrutturazione dell’unità abitativa e non solo.

La sicurezza in casa è un tema molto importante e caro ad Adiconsum, in considerazione anche, purtroppo, dei tanti incidenti che avvengono tra le mura domestiche e che adottando alcune efficaci misure potrebbero essere evitati. Nel Quaderno sono riportate anche una serie di proposte formulate da Adiconsum, che, se accolte, potrebbero assicurare quella sicurezza, e soprattutto salvare vite, che attualmente manca.

Bonus fiscali

Questo capitolo è dedicato ai bonus che riguardano interventi di risparmio energetico in casa ed in particolare al bonus ristrutturazioni e all’ecobonus.

Buona lettura!

LEGGI IL QUADERNO DEL CONSUMATORE – RINNOVARE LA CASA DEI TUOI SOGNI

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  • Auto: con gli incentivi 2024 acquistare un’auto elettrica costa meno di una termica. Ecco alcuni esempi!

Auto: con gli incentivi 2024 acquistare un’auto elettrica costa meno di una termica. Ecco alcuni esempi!

27 Maggio 2024

Il 25 maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM con le misure per il nuovo piano incentivi auto (Ecobonus 2024) che permette ai cittadini di acquistare auto sostenibili con un risparmio fino a 13.750€. Vediamo il risparmio nel dettaglio.

Ecobonus 2024

È stato pubblicato il 25 maggio in Gazzetta Ufficiale il DPCM e attivata, il 3 giugno, la piattaforma riguardante la rimodulazione degli incentivi 2024 per l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti.

Tra le novità, previsti contributi proporzionali alla classe ambientale di appartenenza del veicolo da rottamare, incluse le vetture di classe Euro 5.

È agevolato l’acquisto di auto elettriche (prezzo massimo di 42.700 €), ibride plug-in (54.900€) e a motore termico (prezzo massimo di 42.700€) con un livello di emissioni di CO2 fino a 135 gr/km, nonché di motocicli e ciclomotori elettrici e non elettrici e di veicoli commerciali leggeri.

Il prezzo di listino non deve essere superiore a:

  • 42.700€ Iva inclusa per le autovetture delle fasce di CO2 0-20 gr/km (elettriche 100%)
  • 61-135 gr/km (termiche)
  • 54.900€ mila euro per la fascia 21-60 g/km di CO2 (ibride plug-in).

Il contributo massimo ottenibile per l’acquisto di un veicolo elettrico nuovo e termico, a fronte della rottamazione di un veicolo fino a Euro 2, salirà fino  ad un massimo di 13.750 euro per chi è in possesso di un Isee sotto 30mila euro.

Infine, il provvedimento introduce un contributo all’installazione di impianti nuovi a GPL o a metano per autotrazione su autoveicoli di classe fino a Euro 4: il contributo è pari a 400 euro per gli impianti a GPL e 800 euro per quelli a metano.

 

Fonte tabella: qualenergia.it

Il costo tra auto elettriche e auto termiche

Grazie ai nuovi incentivi il divario di prezzo tra auto elettriche e auto termiche si è sensibilmente ridotto, e in alcuni casi è addirittura inferiore. Gli incentivi auto elettriche 2024 triplicano quasi gli sconti previsti dalla versione 2023, aumentando tutti i contributi, portandone il massimo da 5.000 a 13.750 euro.

 

Ecco alcuni esempi a parità di modello base tra elettrico e modello termico più economico, utilizzando gli incentivi minimi e massimi.

Jeep Avenger Benzina allestimento Longitude 100 cv e 127 g/km di emissioni di CO2

Prezzo promo da 23.300 €  incentivo applicabile tra 1.500€ e 3.000€. Costo totale 21.800/20.300 €

Jeep Avenger Elettrica allestimento Longitude  156 cv e autonomia 400 km (batteria da 54 kWh)

Prezzo promo da 29.700 €  incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 23.700/15.950 €
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Nuova Citroen C3  Benzina versione You 100 cv e 122,63-138,55 g/km di emissioni di CO2

Prezzo promo Da 14.990€ incentivo applicabile tra 1.500€ e 3.000€. Costo totale 13.490/11.990 €

Nuova Citroen E-C3  elettrica versione You 113 cv e autonomia 320 km (batteria da 45 kWh)

Prezzo promo Da 23.900 € incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 17.900/10.150 €
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MINI Countryman C benzina versione Essential 170cv e 133−140 g/km di emissioni di CO2 

Prezzo Veicolo Da 34.900 € incentivo applicabile (solo per le versioni fino a 135 gr/km) tra 1.500€ e 3.000€. Costo totale 33.400/31.900 €

MINI Countryman E Elettrica versione Essential 204 cv e autonomia 465 km (batteria da 66.5 kWh)

Prezzo Veicolo Da 39.900 € incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 33.900/26.150 €
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MG ZS Benzina versione Confort 106-112 cv e 149 g/km di emissioni di CO2 

Prezzo Veicolo da € 17.540  incentivo non applicabile. Costo totale 17.540 €

MG ZS EV versione standar range 156 cv e autonomia 320 km (batteria da 51.1 kWh)

Prezzo Veicolo da € 34.490  incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 28.490/20.740 €

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Nuova Hyundai Kona benzina versione XLINE 120 cv e 131 g/km di emissioni di CO2

Prezzo Veicolo da 28.500 €  incentivo applicabile tra 1.500€ e 3.000€. Costo totale 27.000/25.500 €

Nuova Hyundai Kona elettrica versione EXCLUSIVE 135 cv e autonomia di 380 km (batteria da 48,6 kWh)

Prezzo Veicolo da € 38.300  incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 32.300/24.550 €

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Ulteriori prezzi base di modelli concepiti solo elettrici e quindi non comparabili con le diverse motorizzazioni:

 

Dacia NUOVA SPRING Expression Electric 45cv e autonomia di 230 km (batteria da 25 kWh)

Prezzo Veicolo da 17.900€ incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 11.900/4.150 €

MG 4 standard 170 cv e autonomia di 350 km (batteria da 51 kWh)

Prezzo Veicolo da 30.790€ incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 24.790/17.040 €

Tesla Model 3 Standard Range 283 cv e autonomia di 513 km (batteria da 60 kWh)

Prezzo Veicolo da 40.490€incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 34.490/26.740 €

 

I prezzi delle auto sono indicativi nella loro versione base senza aggiunta di nessun optional e sono elaborati secondo le tariffe espresse dai siti ufficiali della case automobilistiche alla data di pubblicazione. Ci sono in circolazione tantissime auto e tantissime case automobilistiche che propongono diversi modelli e quelli elencanti non sono da intendere come le migliori sul mercato.

Ai seguenti incentivi statali è possibile aggiungere gli incentivi regionali dove presenti e avere un prezzo ancora più competitivo.

Vuoi saperne di più sulla mobilità elettrica?

Leggi il nostro quaderno del consumatore sulla mobilità sostenibile

 

 

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  • Intelligenza artificiale: l’esperienza di Adiconsum per il progetto “CREA 2”

Intelligenza artificiale: l’esperienza di Adiconsum per il progetto “CREA 2”

24 Maggio 2024

Oggi l’intelligenza artificiale rappresenta un nodo centrale per lo sviluppo futuro del mondo, nonostante il concetto sia “nato” negli anni ‘50 con il famoso test di Turing, solamente oggi l’Artificial Intelligence (AI) è diventata veramente accessibile a tutti: dagli algoritmi che ci suggeriscono quali film guardare alle AI generative capaci di realizzare testi, immagini e video.

Se utilizzata con le dovute precauzioni e con l’opportuno buon senso, l’AI può diventare una risorsa preziosissima per semplificare la vita delle persone.

Da tempo Adiconsum si dedica allo studio e alla valutazione delle nuove tecnologie, partecipando a tavoli e progetti specifici al fine di fornire ai consumatori una corretta informazione e portare avanti il loro specifico punto di vista nei confronti di tali tecnologie al fine di renderle più etiche ed inclusive.

Le nuove tecnologie e in special modo l’AI, necessitano di un approccio multidisciplinare che tenga in elevata considerazione tutti gli attori coinvolti nella svolta digitale;

In questo scenario i consumatori rappresentano gli elementi più vulnerabili ed è per questo che necessitano di maggior tutela e protezione.

Con questo spirito Adiconsum ha aderito al progetto CREA 2 – CONFLICT RESOLUTION WITH EQUITATIVE ALGORITHMS, successore del precedente progetto CREA, e realizzato attraverso una partnership europea che ha coinvolto Vrije Universiteit Brussel (BE) Capofila, Adiconsum (IT), Università degli Studi di Napoli Federico II – CeSMA (IT), Università di Ljubljana (SI), Università di Vilnius (LT), Università di Zagabria – Facoltà di giurisprudenza (HR), Università di Tecnologia di Tallin (EE), Seraphin Innovation (FR), Unione Europea Avvocati (LU).

Lo scopo del progetto è quello di applicare strumenti come intelligenza artificiale (AI) e Blockchain per facilitare l’accesso degli utenti ai meccanismi di risoluzione delle controversie online (ODR) e, di conseguenza, evitare l’impossibilità o difficoltà strutturali nell’accesso alla giustizia.

Il progetto è finanziato dal programma europeo Justice 2021-2027, nell’ambito del bando “Action grants to support National or Transnational e-Justice projects JUST-2021- EJUSTICE”.

Che cos’è l’intelligenza artificiale generativa?

24 Maggio 2024

In questo articolo parleremo di un tipo specifico di Intelligenze Artificiale (AI) generative, quelle in grado di produrre immagini.

Da dove vengono fuori queste immagini?

Attraverso il Machine Learning, una sottobranca dell’intelligenza artificiale, è possibile generare immagini a partire da grandi moli di dati (in questo caso di immagini).

Nello specifico le AI generative sfruttano un particolare sottotipo di machine learning chiamato deep learning o apprendimento profondo, una tecnica che imita il funzionamento del cervello umano nell’apprendimento dei dati.

Da dove provengono le immagini del dataset

Questo è un punto molto importante perché molte delle immagini utilizzate per realizzare questi dataset di immagini vengono prese dal web senza permesso, cosa che ha causato il malcontento di molti artisti che si sono ritrovati a dover fare i conti con AI che imitavano il loro stile alla perfezione.

C’è da dire che già da adesso le cose stanno incominciando a cambiare attraverso contratti che permettono agli artisti di concedere l’utilizzo delle proprie opere per realizzare dataset con cui allenare le AI in cambio di un’equa retribuzione.

Come faccio a sapere se le mie immagini sono state utilizzate per addestrare l’AI?

Esistono molti tipi di Dataset per l’allenamento (Training) delle AI e alcuni di questi sono privati ovvero non sono accessibili al pubblico, quindi non possiamo avere la certezza assoluta che le nostre immagini non siano state utilizzate.

Per quanto riguarda i Dataset pubblici, invece, è possibile utilizzare questo strumento: https://haveibeentrained.com/

Questo strumento fa da motore di ricerca all’interno dei dataset pubblici e  che vengono utilizzati dagli strumenti AI e permette di capire se le nostre immagini sono state utilizzate.

  • Inserisci il titolo di un’immagine che hai caricato sul web o l’indirizzo del tuo sito web personale e premi invio
  • Ti saranno mostrate le immagini relative a quel criterio di ricerca
  • Ci sono delle immagini di una tua opera originale? puoi segnalarle
  • Gli sviluppatori che accedono all’ API del progetto potranno eliminare la tua opera dal dataset

L’impegno di Adiconsum

Adiconsum gestisce numerosi progetti per educare i consumatori ad un uso responsabile dell’AI:

Il progetto CREA 2,  finanziato dal programma europeo Justice 2021-2027, nell’ambito del bando “Action grants to support National or Transnational e-Justice projects JUST-2021- EJUSTICE”, che applica strumenti come intelligenza artificiale (AI) e Blockchain per facilitare l’accesso degli utenti ai meccanismi di risoluzione delle controversie https://www.adiconsum.it/al-tuo-fianco/iniziative/crea-2-conflict-resolution-with-equitative-algorithms/ .

Il progetto DICO Sì, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nell’ambito delle Iniziative a vantaggio dei consumatori, di cui all’articolo 148, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388. (DM 6/5/2022 articolo 5), che affronta la tematica dell’AI spiegandone il funzionamento ai consumatori al fine di promuovere una visione obiettiva e consapevole di questo strumento.

Il progetto WE All Say No 2 Fakes, finanziato da EUIPO Ufficio Europeo Marchi e Brevetti, che affronta il tema dell’intelligenza artificiale nel contesto della proprietà intellettuale con eventi e corsi didattici dedicati ai giovani e ai loro insegnanti.

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  • Mancata ricezione di alcuni canali del digitale terrestre col decoder Sky Q? Segui le istruzioni per l’uso di Adiconsum

Mancata ricezione di alcuni canali del digitale terrestre col decoder Sky Q? Segui le istruzioni per l’uso di Adiconsum

23 Maggio 2024

Molti sono stati i consumatori che hanno contattato le nostre sedi territoriali denunciando che non riuscivano più a vedere tantissimi canali del digitale terrestre, soprattutto canali locali, con il decoder SKY Q. Ecco che cosa ha scoperto Adiconsum e le istruzioni d’uso che ha preparato per i consumatori che hanno subito tale disservizio.

Le cause della mancata ricezione

Adiconsum ha scoperto le cause del malfunzionamento erano da imputarsi alle modifiche apportate dai canali locali, durante gli ultimi ricollocamenti dei canali digitali nell’etere, di alcuni parametri tecnici che ne permettevano l’inserimento nella numerazione automatica di ricerca dei canali. A causa di tali modifiche, il decoder SKY Q non metteva più in un ordine corretto i canali, provocando il cambio di numerazione di alcuni. Grazie all’intervento di Adiconsum, che ha contattato anche Sky, ora il software del decoder SKY Q è aggiornato ed adeguato ad una corretta ricezione dei canali del digitale terrestre che sono di nuovo visionabili a partire dal canale 5001 in avanti.

Per ripristinare la corretta ricezione dei canali del digitale terrestre, basta seguire le Istruzioni per l’uso realizzate da Adiconsum, che riportiamo qui di seguito.

Istruzioni per l’uso di Adiconsum

Per ottenere l’aggiornamento del decoder SKY Q occorre seguire le seguenti istruzioni:

  • andare nel menù che appare all’accensione nella sezione “impostazioni”
  • premere OK sul telecomando
  • andare su “info”, poi su “versione software” e quindi su “aggiorna” 
  • seguire le successive indicazioni e scaricare l’aggiornamento senza spegnere il decoder. Una volta ricevuta l’informazione dell’avvenuto aggiornamento, spegnere e  riaccendere il decoder
  • rifare la sintonizzazione DEL DIGITALE TERRESTRE.

Al termine di questa procedura, tutto funzionerà correttamente.

Consiglio di Adiconsum

Consigliamo comunque di collegare l’antenna terrestre ad entrambi gli apparati, visto che ciò è possibile con un piccolo derivatore a basso costo.

Adiconsum a Sky

Sarebbe opportuno che SKY provveda, attraverso i propri canali informativi, ad avvertire i propri clienti di aggiornare il decoder in modo da ripristinare la corretta visione di tali canali a tutti.

Caos Citroën per airbag difettosi: cosa fare

23 Maggio 2024

È allarme per la vicenda degli airbag difettosi delle auto Citroën e Ds Automobiles. In tutto sono 599.772 i veicoli interessati, i cui proprietari sono stati raggiunti da una comunicazione della casa automobilistica che ha intimato loro di sospendere la guida dei veicoli. Ripercorriamo le tappe della vicenda e cosa sta facendo Adiconsum per tutelare gli automobilisti coinvolti.

Quali i modelli interessati

La raccomandata inviata dalla casa automobilistica riguarda i modelli Citroën C3 prodotte dal 9 aprile 2009 al 20 febbraio 2017 e Ds3 prodotte dal 26 giugno 2009 al 30 maggio 2019. Nella comunicazione la casa automobilistica intima i proprietari  di “SOSPENDERE IMMEDIATAMENTE LA GUIDA DEL VEICOLO, perché l’airbag di tipo Takata è difettoso e potrebbe esserci il pericolo di “gravi lesioni o morte” in caso di incidente.

I motivi della sospensione della guida

Il motivo del blocco è dovuto alle sostanze chimiche contenute negli airbag Takata dei modelli interessati che “potrebbero deteriorarsi nel tempo, esponendo il guidatore e il passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggio dell’Airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte”.

Il perché del caos

La raccomandata invitava anche gli automobilisti a recarsi nelle officine autorizzate presso le quali però i proprietari si sono trovati di fronte ad una situazione paradossale:

  • mancanza dei ricambi
  • nessuna data certa per la riparazione e la messa in sicurezza dell’auto
  • difficoltà nell’attivare un ristoro o la fornitura di un’auto sostitutiva.

Cosa fare

Adiconsum invita in questa fase a non utilizzare le auto intimate al fermo dalla Citroën.

  • In caso di incidente, anche se lieve e senza scoppio dell’airbag, infatti, alcune Compagnie Assicurative potrebbero rifiutarsi di intervenire per pagare i danni. Rimane il punto interrogativo di dove collocare la vettura, perché non è arrivata nessuna indicazione dalla casa automobilistica, se l’auto può essere lasciata in un parcheggio assolato o in un luogo riparato, come anche non è stata data nessuna garanzia sul fatto che i gas degli airbag possano causare uno scoppio del veicolo fermo.
  • In caso di noleggio di un’altra auto per sopperire alla mancanza della disponibilità della propria vettura, per evitare di perdere la possibilità di ottenere un risarcimento, è importante che chi affronta questo costo lo comunichi subito con una pec alla Citroën, spiegando che il noleggio è stato, di fatto, imposto dall’impossibilità di accedere in tempi rapidi al voucher o all’auto sostitutiva, forme di sostegno che molti utenti non riescono ad attivare o che addirittura non sono resi disponibili dal link messo a disposizione dalla casa automobilistica.

L’assistenza presso gli sportelli territoriali Adiconsum

Gli sportelli territoriali Adiconsum sono a disposizione per:

  • la compilazione e l’invio di un reclamo individuale per richiedere l’indennizzo e la fornitura di un’auto sostitutiva che Citroën e Ds devono garantire
  • l’attivazione delle procedure informatiche per ottenere la dovuta assistenza dalla casa automobilistica
  • l’assistenza nel caso di mancato rimborso a seguito del noleggio di una vettura.

Nel frattempo stiamo chiedendo alla Citroën l’apertura di un Tavolo con tutte le Associazioni Consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) per trovare una soluzione condivisa e immediata alla vicenda.

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  • L’energia degli italiani è sempre più verde. Ad aprile il 51,2% della domanda di energia è da fonti rinnovabili

L’energia degli italiani è sempre più verde. Ad aprile il 51,2% della domanda di energia è da fonti rinnovabili

23 Maggio 2024

Oltre la metà dei consumi elettrici italiani è stata coperta in aprile 2024 da fonti rinnovabili e il trend degli ultimi 12 mesi lo conferma. Ce lo dice TERNA, il gestore italiano della Rete Elettrica Nazionale.

Le energie rinnovabili sono fonti di energia che si rigenerano naturalmente nel tempo e non si esauriscono. Sono una delle parti  più importante della transizione verso un sistema energetico che abbandoni i combustibili fossili, contrastando così il riscaldamento globale.

Quali sono le principali fonti rinnovabili

  • Idroelettrico
  • Eolico
  • Fotovoltaico
  • Geotermico
  • Biomasse

I dati di Aprile 2024

Ogni mese TERNA, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, ogni mese pubblica i dati relativi i fabbisogni di energia elettrica, le quote percentuali di produzione, i consumi industriali e la quota di produzione nazionale e quella scambiata con l’estero.

Ad aprile i consumi di energia elettrica in Italia sono in aumento dell’1,1% rispetto allo stesso mese del 2023. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, il mese scorso il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 23,5 miliardi di kWh.

Lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’85,4% dalla produzione nazionale e per la quota restante (14,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 3,4 TWh, il 28,9% in meno rispetto ad aprile 2023. In particolare, il saldo import-export è il risultato dell’effetto combinato di un aumento dell’export (+114,7%) e di una diminuzione dell’import (-24,0%).

In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,4 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 51,2% della domanda elettrica (era 36% ad aprile 2023). In aumento la fonte idrica +197,5% e fotovoltaica +19,5%, principalmente per l’aumento della capacità installata in esercizio.

In diminuzione la fonte geotermica (-0,9%) ed eolica (-3,4%). In calo anche la fonte termica (-16,6%).

Nei primi quattro mesi del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 2.356 MW (di cui 2.167 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 736 MW (+45%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Ad aprile 2024 le rinnovabili hanno fatto numeri veramente interessanti: il massimo della generazione per il mese di aprile (12 TWh) e, soprattutto, una copertura del 51,2% della domanda elettrica del mese.

Si tratta della seconda volta in un mese dell’anno in cui le fonti rinnovabili superano il 50% del fabbisogno elettrico mensile. Il primato si era verificato nel maggio del 2020 con il 52,6%.

Ma il dato di aprile è il massimo di sempre se la generazione da rinnovabili la confrontiamo con la produzione nazionale di elettricità: 59,1%.

Ad aprile 16 giorni su 30 hanno superato la quota del 50% di rinnovabili sulla domanda di energia elettrica, di cui 7 erano giorni feriali. Domenica 21 aprile si è toccato il massimo con il 65,6% sulla domanda del giorno.

 

Dati da Gennaio 2024 ad Aprile 2024

Nei primi quattro mesi, la domanda di energia elettrica è sostanzialmente stabile (+0,8%) rispetto a gennaio-aprile 2023.

La produzione da rinnovabili nel primo quadrimestre raggiunge il suo massimo per il periodo, con 40 TWh, oltre 9 TWh in più di un anno fa. Anche la copertura della domanda con le rinnovabili elettriche è record: 39,6%.

 

Come Adiconsum riteniamo importante far comprendere a tutti i consumatori, in modo semplice, come il nostro paese genera l’energia, sfatando anche i falsi miti che girano spesso online. Ogni mese pubblicheremo notizie aggiornate sulla produzione mensile e sull’andamento annuale. Ogni mese la nostra energia è sempre più verde, sempre più pulita!

 

Fonti dati: Terna.it e qualenergia.it

 

Dichiarazione dei redditi 2023: come usufruire del Ravvedimento speciale

22 Maggio 2024

Ultimi giorni per usufruire della possibilità prevista dalle nuove norme sull’istituto del Ravvedimento speciale (Decreto Milleproroghe) di sanare anche le violazioni relative alla Dichiarazione dei redditi dell’anno di imposta 2022. Vediamo come.

In cosa consiste il Ravvedimento speciale per le Dichiarazioni dei redditi 2023 (anno d’imposta 2022)

  • Consiste nella possibilità di correggere le violazioni versando una sanzione ridotta e provvedendo nel contempo a sanare le irregolarità/omissioni.

A quanto ammonta la sanzione

  • A 1/18 del minimo edittale previsto dalla legge, più imposta e interessi.

Come pagare

  • In unica soluzione o a rate.

Entro quando

  • Il 31 maggio 2024 per pagare in un’unica soluzione o solo la prima rata. Entro tale data vanno sanate le irregolarità/omissioni presenti nella Dichiarazione.

Il pagamento rateale

Per chi sceglie il pagamento rateale, la scadenza delle rate successive è la seguente:

  • II rata: entro il 30 giugno
  • III rata: entro il 30 settembre
  • IV rata: entro il 20 dicembre 2024.

Il pagamento di queste rate prevede l’aggiunta degli interessi del 2% annuo.

Quali violazioni non rientrano nel Ravvedimento speciale

  • Non possono usufruire del Ravvedimento speciale le violazioni che sono già state contestate entro il 31 maggio e le comunicazioni inviate a seguito di controlli formali.

Per saperne di più, Circolare n. 11/E del 15 maggio 2024

Intelligenza artificiale: l’AI Act è legge

22 Maggio 2024

Mancava solo il via libero del Consiglio europeo e ora che è arrivato, l’AI Act, il Regolamento dell’Unione europea sull’intelligenza artificiale, non solo è diventato legge, ma ha anche il primato di essere la prima legge mondiale messa in campo su questo tema. Vediamo che cosa regola.

Che cos’è l’AI Act

L’AI Act è l’insieme di norme che regolano lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale in sicurezza nell’Unione europea, nel rispetto dei diritti  fondamentali dei cittadini. La stesura dell’Atto si è basata sul concetto del rischio: maggiore è il rischio ai danni della società, maggiori saranno le sanzioni. I fornitori e gli sviluppatori dei vari sistemi di intelligenza artificiale dovranno quindi attenersi alle disposizioni contenute nell’AI Act.

Quali gli ambiti di applicazione

La legge si applica solo ad ambiti soggetti al diritto dell’Unione europea; sono esenti gli ambiti militari/difesa e di ricerca.

Le norme dell’AI Act

Tra le norme spiccano alcuni divieti, tra i quali:

  • i sistemi AI che usano la manipolazione cognitivo comportamentale e il punteggio sociale
  • i sistemi di profilazione per categorizzare le persone in base a dati personali sensibili (credo religioso, orientamento politico/sessuale, razza, ecc. )

E alcune limitazioni, tra le quali:

  • l’uso dei sistemi di identificazione biometrica da parte della polizia. Il riconoscimento biometrico potrà essere utilizzato solo per la ricerca di persone scomparse o per prevenire attacchi terroristici.

L’adozione di sistemi di AI ad alto rischio da parte degli enti che forniscono servizi pubblici dovrà essere sottoposto a valutazioni dell’impatto sui diritti fondamentali. Inoltre i sistemi AI ad alto rischio così come gli utenti di tali sistemi (enti pubblici) dovranno essere registrati in una banca dati apposita dell’UE. In particolare poi coloro che utilizzano sistemi di riconoscimento delle emozioni dovranno avvertire le persone sulle quali li applicano.

Le sanzioni

Sono in percentuale del fatturato conseguito dall’azienda relativo all’anno precedente o in una misura predeterminata a seconda di quale sia il più elevato.

Nuovi organi per l’applicazione corretta dell’AI Act

Per la corretta applicazione della legge, l’Unione europea istituirà i seguenti  organi di governo:

  • un ufficio AI all’interno della Commissione per far rispettare le regole comuni in tutta l’UE
  • un panel scientifico di esperti indipendenti per supportare le attività di contrasto
  • un comitato per l’AI con rappresentanti degli Stati membri per consigliare e assistere la Commissione e gli Stati membri nell’applicazione coerente ed efficace della legge sull’AI
  • un forum consultivo per le parti interessate per fornire competenze tecniche al comitato AI e alla Commissione.

Entrata in vigore e applicazione dell’AI Act

L’entrata in vigore avverrà dopo 20 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE, mentre ci saranno due anni di tempo per la sua applicazione salvo disposizioni specifiche.

Adiconsum e l’Intelligenza artificiale

Adiconsum ha da sempre un faro acceso sullo sviluppo delle nuove tecnologie intravedendone le opportunità per il miglioramento nella gestione della vita di tutti i giorni dei consumatori cercando di educare ad un loro uso responsabile e consapevole più che demonizzarle.

Stesso approccio sta tenendo per una tematica così attuale come l’Intelligenza artificiale.

A livello europeo, ad esempio, ha partecipato, insieme a 16 organizzazioni dei consumatori europee, ad un’azione congiunta in cui chiedeva di: rafforzare le tutele dei consumatori per rendere la tecnologia sicura, affidabile ed equa in modo che i consumatori non siano usati come animali da laboratorio per le nuove tecnologie; definire una strategia globale di IA che tenga conto dei recenti sviluppi, incentrata sui diritti fondamentali e che offra linee guida rigorose per l’uso dell’IA generativa nel settore pubblico e privato; varare adeguate normative a prova di futuro nei casi in cui le leggi esistenti non siano strumenti efficaci.

Adiconsum si occupa di digitalizzazione a 360 gradi.  Nel campo dell’accesso alla giustizia ricordiamo, ad esempio, il progetto Crea2 appena concluso e SCAN 2 già terminato. Non dimentichiamo poi che la digitalizzazione svolge un ruolo chiave per un mondo più sostenibile.

Attualmente Adiconsum è impegnata con il progetto DICO Sì – DIritti Consapevolezza Opportunità Strumenti Inclusione, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (D. M. 6/5/2022, art. 5). Nell’ambito di “DICO Sì”, ha testato, grazie ad un’Indagine di opinione pubblica a livello nazionale tra i consumatori affidata all’Istituto Piepoli, la conoscenza dell’AI, il ruolo che già svolge e potrebbe svolgere nella propria vita e più in generale in quella dei cittadini-consumatori, l’ingerenza o meno nella sfera della privacy, come dovrebbe essere usata dalle aziende. Le risposte hanno rivelato, in alcuni casi,  un gap generazionale soprattutto in riferimento al ruolo dell’AI nella propria vita e in generale, mentre giudizi unanimi sono stati espressi per quanto riguarda l’uso che ne fanno le Aziende e che dovrebbe essere dichiarato in maniera trasparente, indicandone anche le modalità di utilizzo. Un altro dato comune a tutte le fasce d’età riguarda l’ingerenza dell’AI nella sfera della privacy, che sì è una preoccupazione, ma non rappresenta un timore predominante.

Per rivedere la presentazione dei risultati del Sondaggio, clicca qui

Per il Sondaggio integrale, clicca qui

Sempre nell’ambito del progetto “DICO Sì” ricordiamo anche la realizzazione di un quaderno del consumatore dal titolo “Intelligenza Artificiale: salvezza o dannazione?” disponibile anche nella sezione “Pubblicazioni” e  nella sezione “Iniziative e progetti” del sito adiconsum.it

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  • Adiconsum alla Convention annuale di Auxilia Finance: presentato il Protocollo per il Check-up creditizio gratuito

Adiconsum alla Convention annuale di Auxilia Finance: presentato il Protocollo per il Check-up creditizio gratuito

21 Maggio 2024

Nell’ambito della Convention annuale 2024 di Auxilia-Finance, Adiconsum è intervenuta presentando il Protocollo stipulato recentemente con la società di mediazione creditizia con l’obiettivo di aiutare la sostenibilità finanziaria delle famiglie. Vediamo i dettagli del Protocollo.

Perché un Protocollo Adiconsum -Auxilia Finance

Perché le famiglie italiane sono strette in una morsa di aumenti che le espone al rischio sovraindebitamento. Come aiutarle? Attraverso un servizio di CHECK-UP CREDITIZIO GRATUITO che fornirà loro un’adeguata educazione finanziaria e gli strumenti per poter scegliere tra le varie soluzioni finanziarie prospettate quella più consona alle proprie esigenze, ridimensionando il loro  rischio sovraindebitamento e sottraendole agli usurai.

Come accedere al servizio

  • Basta andare sul sito Adiconsum e dalla home page cliccare sul banner “CHECK-UP CREDITIZIO GRATUITO
  • A questo punto si verrà reindirizzati sul sito di Auxilia Finance da cui è possibile prenotare la prima data utile per il proprio CHECK-UP CREDITIZIO.

Il Check-up fornisce una consulenza super partes e competente per chi è in difficoltà.

 

Validità del Protocollo

Il Protocollo Adiconsum-Auxilia Finance al momento ha validità di 1 anno. Invitiamo gli iscritti Adiconsum ad approfittare di questa opportunità e di richiedere in cospicuo numero il CHECK-UP CREDITIZIO GRATUITO.

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  • IMPORTANTE: ENEL disattende tutte le richieste delle Associazioni Consumatori sulle bollette. Segnalateci tutti gli aumenti!

IMPORTANTE: ENEL disattende tutte le richieste delle Associazioni Consumatori sulle bollette. Segnalateci tutti gli aumenti!

20 Maggio 2024

A distanza di mesi dall’avvio del tavolo politico tra Enel e le Associazioni dei Consumatori, volto a trovare possibili soluzioni al problema delle modifiche tariffarie e delle conseguenti bollette insostenibili per migliaia di famiglie italiane, ENEL disattende tutte le richieste delle Associazioni dei Consumatori.

Cosa fare

Invitiamo tutti i consumatori a segnalare gli aumenti di tariffa ed a rivolgersi alle nostre sedi territoriali per unirsi alla voce di tutti coloro che non sanno più come pagare le bollette ENEL!

 

Adiconsum a Bruxelles per il progetto CREA 2

15 Maggio 2024

Il prossimo 24 maggio Adiconsum interverrà alla Conferenza finale del progetto CREA 2 – Conflict Resolution with Equitative Algorithms. Di cosa si tratta e il ruolo svolto da Adiconsum.

Il progetto CREA 2

È il proseguimento del progetto di ricerca europea CREA, realizzato nel biennio 2017-2019. CREA 2 è finanziato dal programma europeo Justice 2021-2027 nell’ambito del bando “Action grants to support National or Transnational e-Justice projects JUST-2021-EJustice” con l’obiettivo di facilitare l’accesso alla giustizia dei cittadini-consumatori e delle imprese grazie alla risoluzione on line delle loro controversie (ODR) in ambito civile attraverso l’apporto di regole e principi provenienti da discipline extra-giuridiche, come gli algoritmi e gli strumenti di intelligenza artificiale, velocizzando, quindi, anche i tempi della giustizia.  Questo nuovo approccio affronta anche il tema delle disparità esistenti tra gli ordinamenti giuridici dei vari Stati membri attraverso l’istituzione di un “Fondamento comune europeo dei diritti disponibili” (ECGAR-European Common Ground of Available Rights).

Oltre ad Adiconsum, il progetto ha visto la partecipazione di vari stakeholder tra cui avvocati, notai, mediatori, accademici, studenti, aziende di settore, policy maker.

Il ruolo di Adiconsum

In qualità di partner, Adiconsum partecipa al progetto allo scopo di promuovere e diffondere i risultati delle attività del progetto anche la fine di valutarne l’utilità per i cittadini-consumatori.

La Conferenza finale

La Conferenza finale del progetto CREA 2 si terrà nei giorni 23 e 24 maggio presso l’Hoeck 8, a Bruxelles, in Rue de Louvain 38.

Adiconsum, unica Associazione Consumatori, interverrà nella giornata di venerdì 24 maggio, nel Panel 4 “AI and Law” con un contributo dal titolo “What consumers think about AI” (Cosa pensano i consumatori dell’intelligenza artificiale).

 

 

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  • Cosa pensano gli italiani di Intelligenza artificiale, tecnologia agroalimentare, pagamenti digitali? Lo ha rivelato l’indagine Adiconsum per il progetto “Dico Sì”

Cosa pensano gli italiani di Intelligenza artificiale, tecnologia agroalimentare, pagamenti digitali? Lo ha rivelato l’indagine Adiconsum per il progetto “Dico Sì”

14 Maggio 2024

Conoscenza ed uso dell’intelligenza artificiale, tecnologia applicata all’agroalimentare, pagamenti digitali, sono stati questi i temi affrontati dall’indagine di Adiconsum, commissionata all’Istituto Piepoli, nell’ambito del progetto “DICO Sì-Diritti Consapevolezza Opportunità Strumenti Inclusione”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (D. M. 6/5/2022 art. 5), che sono stati presentati lo scorso 7 maggio.

Il campione esaminato

La ricerca è stata condotta su un campione rappresentativo di 1.000 persone dai 18 anni in su, segmentato per sesso ed età. La presentazione, affidata a Livio Gigliuto, Presidente dell’Istituto Piepoli, ha messo in evidenza su questi temi un  gap generazionale che riflette un Paese spaccato a metà.

I risultati più significativi

Intelligenza artificiale

  • Tra i risultati più significativi sull’intelligenza artificiale, oltre alla conoscenza dell’IA che è comune a tutte le fasce d’età, lo spaccato si evidenzia quando si affronta il ruolo dell’IA nella propria vita e nel misurare un miglioramento o peggioramento della vita dei cittadini-consumatori in generale; tutti d’accordo invece sul fatto che le aziende che usano l’IA devono dichiararlo e indicare le modalità di utilizzo. A sorpresa, invece, il dato comune a tutte le fasce d’età sull’ingerenza dell’IA sulla propria privacy. C’è preoccupazione sì, ma non è predominante.

Tecnologia applicata all’agroalimentare

  • Tra i risultati più significativi sulla tecnologia applicata all’agroalimentare, in merito al ruolo svolto dalle innovazioni tecnologiche e ai riflessi di tali applicazioni in termini di miglioramento della produzione e della qualità dei prodotti, anche in questo caso le fasce d’età più giovani ritengono che ci sia un miglioramento, diversamente da quanto esprimono le fasce successive già da quella 55-64 anni. Risultati più trasversali si trovano in merito ai riflessi della tecnologia e dell’IA sulla sostenibilità: in questo caso, infatti, nonostante il 54% ritenga che possano essere d’aiuto, il dato poco/nulla non è appannaggio solo della fascia over 64 (42%), ma anche delle fasce 25-34 e 55-64. Uniformità dei giudizi in tutte le fasce d’età anche relativamente alla questione della difesa del pianeta attraverso forme di agricoltura alternativa allo sfruttamento del terreno: la maggior parte non si sono espresse né positivamente né negativamente. Sui riflessi positivi in termini di miglioramento della qualità e sostenibilità ambientale dell’uso delle nuove tecnologie, ma senza il ricorso alla manipolazione genetica, il 54% si è dichiarato molto/abbastanza d’accordo, ma anche qui pesa il giudizio poco/nulla d’accordo espresso non solo tra gli over 64enni, ma anche tra le fasce 25-34 e 55-64 anni di età.

Pagamenti digitali

  • Tra i risultati più significativi sui pagamenti digitali, è emerso un aumento del loro uso, anche se un 10% dichiara di usare i contanti; in merito alle motivazioni sul loro uso/non uso, in controtendenza la fascia 25-34 che dichiara di non usarli perché non si fida.

Le conclusioni del Presidente di Adiconsum, Carlo De Masi

Nel concludere i lavori, il Presidente De Masi ha focalizzato l’attenzione su tre questioni fondamentali:

  • alfabetizzazione digitale di tutti i cittadini-consumatori
  • promozione all’utilizzo corretto delle tecnologie digitali
  • tutela ex ante per prevenire tutte  le  possibili deviazioni a danno dei consumatori.

L’intelligenza artificiale rappresenta una grande opportunità per il futuro, ma l’entusiasmo per le sue potenzialità non deve farci dimenticare l’etica o, come afferma Papa Francesco, l’elemento umano e, soprattutto, i decenni di lotte per i diritti, per la democrazia, per un mercato sano e concorrenziale, per la sicurezza e la tutela dei dati personali, per la protezione dei cittadini vulnerabili oppure discriminati.

Gli interventi dei relatori

Luca Raffaele, Direttore generale di NeXt Nuova Economia e CEO/Founder di Gioosto:

Il digitale non è fare un qualcosa in più, ma un cambio di paradigma nel nostro modo di fare. La scarsa consapevolezza del digitale nella fascia di età più alta della popolazione emersa dall’indagine Adiconsum deriva dalla mancata misurazione dei suoi benefici. È arrivato il momento di dare contezza dei vantaggi e dei miglioramenti che il digitale può portare nella vita di tutti i giorni.

Video intervista a Luca Raffaele

 Chiara Corbo, Direttrice dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia: Come Osservatorio studiamo l’ impatto del digitale lungo la filiera agroalimentare. Tante sono le tecnologie digitali che apportano benefici nell’agrifood sulla sostenibilità ambientale e sociale, ma senza anche la sostenibilità economica per le aziende non c’è futuro.

Video intervista a Chiara Corbo

Davide Franzoni, Milk Quality manager Gruppo Lactalis Italia: La raccolta e la gestione dei dati provenienti dagli  imprenditori agricoli sono fondamentali per migliorare le capacità produttive. Il miglioramento della produzione significa fare la scelta giusta al momento giusto. Oggi tutto questo è possibile  grazie all’intelligenza artificiale che può essere definita come una “democrazia del dato”. Il consumatore chiede trasparenza e tracciabilità dei prodotti e quindi c’è bisogno di più dati possibili.

Video intervista a Davide Franzoni

Giuseppe Iacono, esperto di competenze digitali ed autore del libro “Le sfide della società onlife”, coordinatore dell’iniziativa Repubblica Digitale del Dipartimento per la trasformazione digitale: Da alcuni dati dell’indagine Adiconsum emerge  la realtà di un Paese di 24 milioni di persone tra i 16 e i 74 anni  che non hanno le competenze digitali di base (di cui 18 milioni, nonostante tutto, sono utenti internet), e questo perché nel nostro Paese manca un sistema di apprendimento permanente. Se non metteremo al centro delle politiche le competenze, ci ritroveremo a subire, e non a governare, come invece dovremmo fare, l’evoluzione tecnologica e la trasformazione che ne consegue e perderemmo una grande opportunità.

Video intervista a Giuseppe Iacono

Maurizio Pimpinella, Presidente di A.P.S.P.: Pagamenti e tecnologie sono due mondi che devono unirsi, perché sono completamente scollati. Serve un upgrade della scuola e delle competenze, perché se è vero che i giovani oggi nascono nativi digitali è anche vero che non  hanno una grande consapevolezza del digitale. Non c’è economia digitale se non c’è un pagamento. Conoscere i sistemi di pagamento significa risparmiare. Per farli conoscere serve un percorso congiunto tra esperti e Associazioni Consumatori come Adiconsum di alfabetizzazione dei giovani e una politica che investa per essere in grado di competere in un futuro molto prossimo.

Video intervista a Maurizio Pimpinella

Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic

In merito ai consumi delle famiglie italiane, emerge una situazione di stallo. Le intenzioni di acquisto a tre mesi  sono in costante calo. Il rinvio degli acquisti è predominante anche tra coloro che hanno disponibilità economica. Per sbloccare tale situazione serve una comunicazione pragmatica delle aziende, una comunicazione che illustri i vantaggi concreti dell’acquisto dei prodotti in termini di risparmio e di utilità.

Video intervista Claudio Bardazzi

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  • Cosa pensano i consumatori italiani della sostenibilità e quali sono gli ostacoli che incontrano? Risultati, analisi e commenti dell’indagine di Adiconsum per il progetto “Green Circle”

Cosa pensano i consumatori italiani della sostenibilità e quali sono gli ostacoli che incontrano? Risultati, analisi e commenti dell’indagine di Adiconsum per il progetto “Green Circle”

13 Maggio 2024

Sostenibilità generale, mobilità sostenibile, case green, rifiuti, alimentazione e elettrodomestici. Questi i temi a cui 1.014 consumatori hanno risposto all’importante indagine svolta da Adiconsum con il progetto Green Circle. Ecco cosa pensano i consumatori italiani di ciò che ostacola l’inclusività nel processo della transizione. All’interno del report completo ci sono analisi e commenti anche di diversi esperti dei settori.

 

Con il progetto di Adiconsum “Green Circle”, finanziato dall’European Climate Foundation, si vogliono comprendere le barriere che ostacolano l’inclusività nel processo della transizione verde, per meglio affrontarle e superarle. Per questo a gennaio è stato lanciato il sondaggio online “Sei più GREEN di quello che pensi?.

Fra gli obiettivi prioritari del progetto, c’è quello di indagare sul campo i vincoli, le opinioni gli atteggiamenti e i comportamenti, per comprendere le barriere che ostacolano le scelte di consumo più sostenibili e rimuoverle in vista della migliore l’accettazione sociale di possibili misure legislative della green transition.

Il sondaggio è stato completato da 1.014 persone, segmentato per regione, sesso ed età.  Il quadro degli ostacoli all’adozione di stili di vita e di consumo più sostenibili che emerge dall’indagine è decisamente articolato, ma complessivamente rassicurante: sembrano marginali le sacche di resistenza aprioristica al cambiamento e si intravedono ampie disponibilità a capire, conoscere meglio ed eventualmente apprezzare – o addirittura scegliere – le tecnologie green, mentre per i comportamenti già oggi relativamente semplici da adottare la grande questione è la fiducia: “Io mio sforzo servirà a qualcosa?”, “Io faccio la mia parte, ma anche gli altri?” e ancora “Per me ci sono oneri, ma non sarò solo io a pagare, mentre altri si avvantaggiano?” oppure “Non sarà un nuovo grande business questa transizione verde?” si chiedono i consumatori.

 

SCARICA IL REPORT COMPLETO DELL’INDAGINE

 

I partecipanti al sondaggio

Pur essendo un campione “casuale”, notiamo infatti un certo equilibrio fra i generi – il dato Istat dell’ultimo censimento è 51,3% di donne, molto vicino al dato del nostro campione – e nella distribuzione per tipologia familiare. Anche nella dimensione della città di residenza si osserva una discreta aderenza ai valori nazionali (sono presenti gli abitanti di comuni di grandi dimensioni in misura percentuale di qualche punto soltanto superiore alla distribuzione reale), mentre come abbiamo già detto la fascia d’età inferiore è poco rappresentata e le altre fasce d’età sono leggermente sopra la rappresentatività statistica.

I risultati del sondaggio: la sostenibilità in generale

 

La prima domanda, dopo la batteria di profilazione socio-demografica, esplorava in modo introduttivo il tema della sostenibilità nelle varie declinazioni, con una domanda “rompighiaccio” che chiedeva genericamente di dichiarare attenzione o meno in fase di acquisto: è evidente che, in assenza di specificazioni e distinzioni, fosse prevedibile una buona maggioranza di risposte affermative, in linea con il valore generalmente positivo assegnato al concetto di sostenibilità nella società attuale. Più articolata la seconda domanda, che ha chiesto di scegliere una priorità in relazione al benessere e al futuro della nostra società: il 61.4% degli intervistati ha scelto la sostenibilità integrale, seguito dal tema della salute e sicurezza, mentre solo al terzo posto troviamo il tema ambientale “puro”.

Circa la metà degli intervistati si autovaluta come “abbastanza” sostenibile, mentre circa un terzo si sente “sufficientemente” o “poco” sostenibile: il dato va letto, secondo noi, più alla luce di una frustrante difficoltà a mettere in pratica la scelta sostenibile, che a una mancata volontà. Fare scelte in linea con i criteri di sostenibilità in ben tre ambiti può essere difficoltoso, per una serie di ragioni che andiamo ora ad approfondire

Successivamente, abbiamo chiesto di indicare le principali fonti di informazione sulla sostenibilità dei beni e servizi utilizzate per supportare le scelte di acquisto. Spiccano, prevedibilmente, le etichette dei prodotti, che negli ultimi 5 anni hanno da questo punto di vista decisamente fatto grandi progressi, optando per ospitare con buona prominenza i “green claims” generici o informazioni più oggettive su caratteristiche, processi produttivi, origine delle materie prime, certificazioni aziendali, impegni e iniziative in favore dell’ambiente, limitazioni delle sostanze inquinanti e uso di materie prime riciclate

I risultati del sondaggio: la mobilità sostenibile

Per prima cosa, abbiamo posto una domanda sulla decisione delle case automobilistiche di virare decisamente in direzione dell’auto elettrica: molti costruttori hanno ormai una gamma elettrica che copre gran parte dei segmenti di mercato ed hanno annunciato ulteriori, sostanziosi investimenti (che tuttavia nei primi mesi del 2024 – dunque in un momento successivo alla conduzione della nostra indagine – sono stati già sottoposti a stand-by con una prudente logica del “wait and see” e saranno rivalutati per tempi, entità e dislocazione geografica, in funzione dell’effettivo andamento della domanda). Poco più di metà del campione (il 51,1%) sente di non avere una visione chiara delle dinamiche di mercato, non sembra convinto che la direzione del cambiamento sia effettivamente quella e considera l’avvento dell’auto elettrica una questione a tutt’oggi molto controversa. Poco più di un terzo, invece, la approva perché la considera espressione di progresso tecnologico o la vede come scelta sostenibile e strategica in vista degli obiettivi di salvaguardia ambientale e climatica. Il residuo 14,4% è critico: si tratta di una scelta “sbagliata”. A questo gruppo di intervistati abbiamo chiesto di precisare le motivazioni di un giudizio così nettamente negativo.

La domanda successiva focalizzava le intenzioni di acquisto di un’auto, in una prospettiva temporale di medio termine: due anni. Vediamo nel grafico che il gruppo delle auto “tradizionali” a benzina, diesel o gas (GPL/metano) è nettamente minoritario, raccogliendo appena il 26.9% delle scelte; decisamente più attraenti, per i nostri intervistati, le auto elettriche, le ibride plug-in e soprattutto le ibride, una categoria che sul mercato offre una vasta gamma di scelte e sembra in grado di accontentare quanti hanno riserve e incertezze sulla praticità di un’auto completamente elettrica.

Un altro incrocio interessante è tra chi possiede un impianto fotovoltaico e chi nei prossimi due anni acquisterebbe un’auto elettrica: la dotazione in questione si traduce abbastanza spesso nella possibilità di ricaricare l’auto mediante l’energia autoprodotta, con notevole risparmio economico rispetto alla colonnina in strada.

I risultati del sondaggio: la sostenibilità in casa

Appena il 40% degli intervistati ha un buon isolamento termico dell’involucro dell’edificio (pareti esterne e tetto) ed una quota simile ha infissi a taglio termico. Considerato il numero elevato di interventi finanziati negli ultimi anni dal cosiddetto “superbonus” 110% e dalle altre misure di consistente incentivazione, è un dato che fa pensare: se ne potrebbe desumere, sia pure con cautela, che la situazione di partenza fosse diffusamente piuttosto negativa e che comunque parte degli interventi abbiano inciso in modo marginale sulla prestazione energetica complessiva dell’edificio.

A proposito di impianti, notiamo che la quota di quanti hanno una caldaia a condensazione non raggiunge il 50% e che persino il termostato per la regolazione dei caloriferi è presente appena nel 54.14% dei casi.

Nell’indicare le condizioni a cui sarebbero disposti ad adottare una tecnologia “green” per il risparmio e l’efficientamento energetico, gli intervistati hanno fornito elementi di notevole interesse. Innanzitutto, emerge l’esigenza di informazione chiara, semplificata, indipendente e “personalizzata” (consulenza tecnica gratuita sulla migliore scelta da fare) in base alle specifiche condizioni della casa e della famiglia: infatti, le prime due risposte raccolgono un discreto numero di consensi. Altro problema evidenziato è quello della certezza di recupero in tempi ragionevoli dell’investimento (il 18% del campione ferma l’orizzonte temporale considerato accettabile a 5 anni) e la presenza di incentivi “forti”, come lo sconto in fattura al 60% (opzione scelta da oltre un terzo degli intervistati).

I risultati del sondaggio: alimentazione e rifiuti

Il nostro questionario ha intanto cercato di raccogliere le difficoltà lamentate dai cittadini nel fare la raccolta differenziata: osserviamo il grafico sottostante. Nella quota maggioritaria (59.5%) di quanti non percepiscono problemi, naturalmente dimorano due gruppi diversi: i realmente soddisfatti, che curano la raccolta differenziata e vivono in un comune virtuoso dove l’organizzazione del servizio non crea problemi, e gli indifferenti, quelli cioè che non incontrano problemi perché in realtà non la fanno.

Abbiamo chiesto anche della sostenibilità in fase di acquisto dei generi di largo consumo e soprattutto alimentari. Con una domanda introduttiva abbiamo indagato l’attitudine a fare attenzione a questi aspetti in fase di scelta: un rassicurante 58.1% degli intervistati dichiara di preoccuparsene “abbastanza” o “molto”; un discreto 7.9% ritiene di non essere in grado di valutare per via delle informazioni assenti o poco affidabili (perciò rinuncia), mentre il rimanente 14.5% non se ne vuole occupare perché già è impegnativo lo sforzo di scegliere in relazione alla qualità intrinseca del prodotto ed al prezzo.

I risultati del sondaggio: elettrodomestici

Il tema è affrontato sotto il profilo dei consumi (soprattutto di energia) e parte, dopo la domanda di rito “Sei tu che ti occupi prioritariamente delle scelte di acquisto sul tema?”, con una riflessione: perché non hai ancora cambiato quel vecchio elettrodomestico? Anche qui, volutamente, abbiamo scelto di prendere in considerazione la percezione del consumatore, senza indicare un termine di riferimento in anni, per poterci concentrare sulle motivazioni addotte da chi, pur avendo consapevolezza della vetustà e necessità di sostituire, è frenato da fattori esterni.

Non è trascurabile la quota di coloro che non possono permettersi l’acquisto di un nuovo apparecchio, neanche a rate: ben il 13.9%: a queste famiglie sarebbe necessario offrire in modo prioritario un sostegno economico, che invece di aiutare una tantum a pagare la bolletta elettrica, consenta di realizzare un risparmio apprezzabile per numerosi anni (vale lo stesso per l’installazione di un sistema fotovoltaico o la sostituzione di una vecchia caldaietta a gas)

I risultati del sondaggio: opinioni aggiuntive

Da ultimo, abbiamo chiesto agli intervistati di condividere liberamente, sempre in tema di consumi sostenibili, un’opinione, un’esperienza, una proposta di soluzione, una segnalazione di condizioni disfunzionali da correggere.

IMPORTANTE

All’interno del report completo, al termine di ogni capitolo, abbiamo chiesto un commento dei risultati da parte di esperti del settore.

  • MOBILITA’: Francesco Naso – Segretario Generale MOTUS-E
  • CASE GREEN: Marco Mari, Sustainability Advisor
  • RIFIUTI E ALIMENTAZIONE: Riccardo Ricci Curbastro – Presidente Equalitas
  • ELETTRODOMESTICI: Marco Imparato, Direttore Generale APPLiA Italia

All’interno del report  completo sono riportate anche 13 proposte di Adiconsum e un “Manifesto del consumo sostenibile & inclusivo”.

Nelle prossime settimane sono previste news dedicate per ogni settore per entrare nel dettaglio delle tematiche proposte.

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  • Energia elettrica: audizione alla X Commissione della Camera dei Deputati. Le proposte che abbiamo presentato

Energia elettrica: audizione alla X Commissione della Camera dei Deputati. Le proposte che abbiamo presentato

9 Maggio 2024

Si è svolta il 9 maggio presso la X Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati l’audizione di Adiconsum e delle altre Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge per parlare delle criticità del passaggio dal mercato tutelato a quello libero. Adiconsum ha condiviso un documento comune con le Associazioni, ma ha colto l’occasione per integrare tale documento con alcune sue proposte. Vediamo quali.

Le proposte di Adiconsum

Ad integrazione di tale documento, come Adiconsum abbiamo sottolineato alcune questioni di ordine politico, indispensabili, a nostro avviso, per gestire nel migliore dei modi la  transizione energetica, come la necessità di avviare Campagne informative/formative da realizzare col contributo delle Associazioni Consumatori per creare una cultura energetico-ambientale, educare i cittadini/consumatori al risparmio e all’efficienza energetica, orientare i cittadini/consumatori a scelte consapevoli e responsabili rispetto alla completa liberalizzazione del mercato del gas e dell’energia elettrica, sviluppare le comunità energetiche rinnovabili, soprattutto solidali (CERS) e la necessità di modificare l’attuale normativa che prevede il silenzio-assenso con l’introduzione dell’obbligo di accettazione palese da parte del consumatore come già disciplinato da altre Autorità (vedi Agcom nel settore delle telecomunicazioni elettroniche).

Per il contenimento del costo dell’energia, che è il vero problema che devono affrontare le famiglie, per i consumatori vulnerabili è necessario prevedere un’apposita asta con prezzi dell’energia elettrica al di sotto di tutte quelle assegnate; per i consumatori nel mercato libero, un prezzo vigilato dall’Arera, con un range, che va da un minimo ad un massimo, legato all’andamento del costo della commodity (in particolare del gas) per evitare speculazioni e abusi; slegare, come affermato dal Ministro Pichetto Fratin, il prezzo delle energie rinnovabili dal prezzo dell’elettricità prodotta con il gas;  utilizzare una media ponderata, per determinare il prezzo di produzione fra i costi delle varie fonti energetiche utilizzate.

Nel corso dell’audizione abbiamo segnalato anche due criticità, quella sulle concessioni idriche (scadute o in scadenza) per le quali il Governo dovrebbe accentrare le decisioni o, quanto meno, dare un indirizzo di unicità alle Regioni interessate rispetto ai rinnovi e la modifica del Decreto Bersani che prevede al 2025 la prequalificazione delle imprese interessate a gestire le concessioni,  in scadenza al 2030,  della rete di distribuzione, che  comporterebbe lo spezzettamento della rete di Media Tensione che, invece, a nostro avviso, dovrebbe rimanere verticalmente integrata come quella di Alta Tensione (rete di trasmissione) affidata a Terna.

Infine, abbiamo ribadito la necessità inderogabile di avviare un Tavolo permanente con tutti gli stakeholder (ivi compresa la rappresentanza delle Associazioni Consumatori del CNCU) di monitoraggio e controllo rispetto all’attuazione dei processi energetici relativi alla transizione in atto.

 

 

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