Il World Pasta Day compie il suo 20mo anniversario da quando, nel 1998, fu istituita la giornata mondiale della pasta. Si tratta di un alimento che noi italiani conosciamo molto bene e che, al pari della pizza, rappresenta la bandiera alimentare del nostro Paese.
Ecco alcune cose che potresti non sapere.
Tutti la amano! Un po’ di dati
In base ai dati divulgati da Aidepi, l’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane e da Ipo (International Pasta Organization) la pasta è un alimento apprezzato in tutto il mondo:
- Gli italiani consumano in media 23kg di pasta a testa ogni anno
- Negli ultimi anni le esportazioni di pasta sono passate da 740mila a 2 milioni di tonnellate
- I consumatori tedeschi, francesi, inglesi e statunitensi sono quelli che comprano maggiormente pasta italiana
- In Russia c’è stato un vero e proprio boom delle importazioni dall’Italia: ben 20 mila tonnellate.
In molti la copiano (male)
Se durante un viaggio all’estero ti è capitato di passare davanti agli scaffali di un supermercato, avrai potuto notare dei pessimi tentativi di imitazione del nostro prodotto.
Orrori come la pasta in barattolo che non vorremmo mai vedere sulle nostre tavole.
A peggiorare la situazione, ci sono i falsificatori che attribuiscono ai prodotti “taroccati” nomi vagamente italiani, al fine di indurre i consumatori stranieri in errore.
Questo fenomeno è comunemente noto come Italian Sounding.
Quali fattori determinano la qualità della pasta?
Esistono alcuni fattori che influenzano la qualità del prodotto finale:
- materie prime di qualità
- tecniche di produzione utilizzate (es. essiccatura a basse temperature, trafilatura al bronzo, etc.) conferiscono maggiore qualità al prodotto finale
- etichette a misura di consumatore che presentino informazioni sul processo produttivo e sulle caratteristiche del prodotto in modo chiaro e comprensibile.
Come riconoscere una pasta di qualità?
5 sono gli elementi che indicano una pasta di qualità:
- resa/cottura: tanto più la pasta dopo la corretta cottura rimane integra e non incollata, tanto più la sua qualità sarà scarsa
- cottura omogenea: se si presentano zone dure (l’interno) e zone molli (l’esterno) significa che la lavorazione non è stata condotta a regola d’arte e che le materie prime utilizzate non sono tra le migliori
- elasticità: capacità della struttura di riprendere e mantenere la forma originaria sia quando è libera che ammassata. Questa capacità è indice della presenza di un glutine di qualità e di reidratazione omogenea della pasta
- nervosismo: più ci sforza per rompere la pasta con i denti e meglio è. Resistenza al taglio, elasticità e mantenimento di entrambe queste caratteristiche sono sintomo di pasta di qualità
- patinosità: è la capacità della pasta di rimanere buona per un tempo lungo.
Come cuocere correttamente la pasta e ridurre gli sprechi?
- Usa l’esatta quantità di acqua necessaria per far bollire un certo quantitativo di acqua: 1 litro ogni 100 g di pasta lunga e 700 ml ogni 100 g di pasta corta
- Copri la pentola con un coperchio per far bollire l’acqua più rapidamente e risparmiare sul gas
- Aggiungi il sale solo quando l’acqua ha cominciato a bollire per non rovinare il fondo della pentola.
IMPORTANTE: La pasta è salutare. La pasta è un alimento che non contiene conservanti o additivi!