Il Garante della privacy ha respinto
in toto il provvedimento adottato da un Comune di voler pubblicare una sorta di
blacklist delle persone che non pagano i tributi.
Per il Garante della privacy, il
provvedimento, vessatorio lesivo della dignità della persona, viola il
principio di legalità per i seguenti motivi:
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perché
la pubblicazione della black ist non è prevista dalla legislazione statale
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perché
il Comune non può introdurre tale obbligo con un proprio Regolamento
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perché
il Comune non può introdurre una nuova sanzione accessoria a seguito della
pubblicazione
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perché
la pubblicazione dei nomi non è giustificata neanche dalla direttiva sulla
trasparenza che fissa precisi obblighi sui siti istituzionali
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perché
la pubblicazione disposta dalla disciplina del Comune ha
effetto retroattivo
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perché
le finalità avanzate dal Comune di voler stimolare il senso civico dei
cittadini al pagamento dei tributi possono essere raggiunte con le misure già
in vigore quali la riscossione coattiva, il pagamento degli interessi di mora e
delle sanzioni amministrative previste.