Ogni anno vengono mediamente
raccolte 110.000 tonnellate di abiti usati per un giro d’affari di circa 200
milioni di euro.
Questi i numeri che emergono da uno
studio condotto da “Humana People to People” e da “Occhio del
Riciclone onlus”, il quale rileva anche che purtroppo è impossibile appurare se
gli abiti che introduciamo negli appositi cassonetti vadano effettivamente a persone
bisognose.
Lo
studio è anche una denuncia sul sistema poco chiaro dei bandi gara. Per questo
chi opera correttamente chiede a gran voce bandi di gara con norme chiare e
stringenti e più controlli per evitare che le infiltrazioni criminali e malavitose
abbiano la meglio sui progetti di solidarietà.
A
questo punto la domanda che come consumatori ci poniamo è d’obbligo: quando
introduco l’abito usato nel cassonetto compio una buona azione o alimento un
business illecito?
Come
sempre informarsi e conoscere è la migliore arma di cui disponiamo come
consumatori. Occorre quindi chiedere al proprio Comune quali sono gli
stakeholders coinvolti nel sistema della raccolta e stoccaggio, della
selezione, dell’igienizzazione e sapere a quali iniziative solidali sono
destinati gli indumenti.