Da questo mese gli Stati membri Ue non potranno più produrre
né importare aspirapolveri che superino i 1.600 watt di potenza (contro
i 1.800 attuali). E fra 3 anni le norme saranno ancora più rigide: si scenderà
a 900 watt. Una misura (prevista dal Regolamento Ue n. 666/2013, che applica la
Direttiva 2009/125/CE in merito alle specifiche per la progettazione
ecocompatibile degli aspirapolvere) che farà risparmiare ai consumatori soldi e
circa la metà dell’energia che consumano attualmente con
i modelli più potenti.
Ma c’è di più: anche le aspirapolveri, come già le lavatrici
e i frigoriferi, avranno la propria carta d’identità, che certificherà al
consumatore importanti parametri, quali le prestazioni e i consumi.
Si tratta dell’etichetta energetica, uguale in
tutta l’Ue, che consentirà ai consumatori di confrontare in maniera semplice i
vari modelli presenti sul mercato e di compiere una scelta ragionata e
consapevole.
La nuova etichetta CE
vale per tutti i nuovi apparecchi immessi sul mercato. Per le vendite
online l’obbligo scatterà a partire dal 2015.
L’etichetta indica:
–
il produttore
e il nome del modello
dell’aspirapolvere;
–
la classe
dell’apparecchio, dalla A alla G, che permette di determinare immediatamente il
consumo di energia (le aspirapolveri
che consumano meno sono contrassegnate dalle lettera A, quelle più energivore
dalla G). Il consumo medio annuale, espresso in kWh, è calcolato con
riferimento all’ipotesi di utilizzo dell’aspirapolvere 50 volte in un anno in un
appartamento di 87 mq. Da settembre 2017 si aggiungeranno anche le classi A+++,
A++ ed A+;
–
l’efficienza funzionale, cioè la “qualità” della polvere reimmessa
nell’ambiente, espressa in “dre” (dust re-emission), sempre in una scala dalla
A alla G (importante soprattutto per i soggetti allergici);
–
la classe di rumorosità dell’apparecchio in funzione, espressa in decibel (db,
che da settembre 2017 potranno essere al massimo 80, come un phon);
–
l’efficacia aspirante, cioè le prestazioni di pulizia (la percentuale
di polvere su una superficie che viene aspirata dall’apparecchio), a seconda
che si tratti di pavimenti duri o tappeti (espressa in dpu – dust pick-up), in
una scala dalla A alla G.
Il Regolamento Ue n.
666/2013 definisce le specifiche di progettazione ecocompatibile per
l’immissione sul mercato degli aspirapolvere alimentati dalla rete elettrica,
compresi gli aspirapolvere ibridi, mentre esclude dalla sua applicazione gli
aspiraliquidi, gli aspirapolvere aspiraliquidi, gli aspirapolvere a batteria, i
robot aspirapolvere, gli aspirapolvere industriali e gli aspirapolvere
centralizzati, le lucidatrici per pavimenti e gli aspiratori per esterni.