Si è chiusa finalmente la questione della mancata omologazione alla nostra normativa nazionale sulla garanzia dei beni di consumo dei prodotti della Apple venduti in Italia. Dopo le segnalazioni dei singoli consumatori, le denunce delle Associazioni Consumatori e l’apertura di un’istruttoria da parte dell’Autorità garante della Concorrenza e del mercato, l’azienda americana ha reso noto di essersi adeguata alla legislazione nazionale vigente.
Termina così anche la discriminazione cui erano sottoposti i consumatori italiani, clienti del marchio della Mela, “costretti”, in un certo senso, a sottoscrivere per una maggiore tutela un contratto per estendere la garanzia dei prodotti Apple acquistati, il c.d. Apple Care Protection Care.
Cogliamo l’occasione per ricordare che nel nostro Paese tutti i beni di consumo sono coperti da una garanzia legale (di legge) della durata di 26 mesi. Tale garanzia fa sì che in caso di difetto di conformità del bene acquistato, il consumatore abbia tempo fino a due anni dalla consegna del bene per reclamare la garanzia e abbia altresì diritto, riportando il prodotto al venditore (e solo al venditore, e non al Centro di Assistenza!) presso cui si è formalizzato l’acquisto, alle seguenti soluzioni:
• riparazione del prodotto in un congruo tempo, in modo cioè da non arrecare eccessivo disagio al consumatore
• sostituzione con altro prodotto uguale
• revisione del prezzo
• annullamento del contratto con restituzione della somma versata e riconsegna del bene.
N.B. La decisione tra riparazione e sostituzione è a cura del venditore, dopo attenta analisi tecnico-economica per decidere la soluzione più economica. Nel caso la scelta ricada sulla riparazione, il venditore deve sempre tener conto del congruo tempo.