Acquisti tramite i videogiochi: denuncia del Beuc e di Adiconsum per pratiche commerciali sleali
12 Settembre 2024
Il BEUC, l’Organizzazione europea dei Consumatori (BEUC), a cui aderisce Adiconsum, ha presentato una denuncia alle Autorità dell’UE sulle pratiche commerciali sleali messe in campo dalle principali società di videogiochi come Fortnite, EA Sports FC 24, Minecraft e Clash of Clans. Vediamo perché.
Il Report “Getting played”
Negli ultimi anni, le aziende di videogiochi hanno sviluppato modelli di business che si basano sempre di più sugli acquisti in-game, incluse le valute di gioco premium. Dal Report “Getting played – The true cost of virtual currency” realizzato da Forbrukerrådet, mostra che 21 dei 50 videogiochi più giocati nel 2023 (il 42%) includono valute premium, ossia valute virtuali
sotto diverse forme (gemme, punti, monete, ecc.), acquistate nel gioco direttamente o in un app store con denaro reale. Di questi 21 giochi, 8 hanno una classificazione per età di 12 anni o inferiore. Sono, infatti, i bambini giocano di più, con l’84% di quelli di età compresa tra gli 11 e i 14 anni.
Le osservazioni del BEUC
Il BEUC ha rilevato che:
- i consumatori non riescono a vedere il costo reale degli articoli digitali, il che porta a spese eccessive in maniera inconsapevole. Tra l’altro la mancanza di trasparenza dei prezzi delle valute di gioco premium e la necessità di acquistare valuta extra in pacchetti spingono i consumatori a spendere di più
- ai consumatori vengono spesso negati i loro diritti quando utilizzano valute di gioco premium, legate a condizioni inique che favoriscono gli sviluppatori di giochi
- non è vero, come sostengono le aziende che i giocatori preferiscono le valute premium in-game: molti di loro, infatti, trovano questo passaggio inutile e fuorviante e preferiscono acquistare oggetti direttamente con denaro reale
- i bambini sono ancora più vulnerabili a queste tattiche manipolative. I dati mostrano che i bambini in Europa spendono in media 39 euro al mese per gli acquisti in-game.
Di qui la denuncia.
Le richieste del BEUC
Il BEUC ha presentato una denuncia sia alla Commissione europea che alla Rete europea delle Autorità per la tutela dei consumatori (CPC-Network) chiedendo che le imprese del ramo rispettino le regole e forniscano ai consumatori ambienti di gioco sicuri, che non inducano alla spesa inconsapevole. Gli acquisti in-game dovrebbero sempre essere visualizzati in denaro reale (ad esempio: Euro), o almeno dovrebbero mostrare l’equivalenza nella valuta del mondo reale.
Le problematiche segnalate vanno oltre i videogiochi e si applicano anche alle piattaforme di social media e ad altri marketplace. Il BEUC chiede migliore applicazione del quadro normativo in materia di tutela dei consumatori nel settore dei videogiochi e un’ulteriore regolamentazione nei prossimi anni.