I
progressi tecnologici a volte interferiscono con altri già rodati. È il caso
della nuova tecnologia 4G utilizzata dalle compagnie telefoniche per permettere
anche ai cellulari di connettersi in maniera superveloce a internet. Questa
tecnologia, infatti, utilizza le frequenze televisive a 800 MHz che
interferiscono con la televisione, impedendo la visione dei canali trasmessi.
L’unico modo per poter risolvere gli eventuali problemi di ricezione è
installare dei filtri anti-interferenze sulle antenne, compito a assegnato alle
Telco. A questo proposito la Fondazione Ugo Bordoni che è il partner scelto dal
Ministero per lo Sviluppo Economico per assistere gli utenti ha
realizzato il sito www.helpinterferenze.it
e ha comunicato nelle FAQ che l’installazione gratuita di tali filtri
è solo per le famiglie in regola con il pagamento del canone Rai.
Se le
indicazioni fornite dalla Fondazione Bordoni saranno accolte –
dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – si
commetterebbe un grave errore ed un’iniquità. Il canone RAI, infatti, ha
natura tributaria e non ha nulla a che vedere con la fornitura del servizio
pubblico essenziale come è la televisione.
Non è possibile mischiare il diritto dei
consumatori di accedere ad un servizio pubblico essenziale (vedi art.1 L.
103/75) – continua Giordano – con il dovere di pagare la tassa di possesso
della TV (c.d. canone Rai). Il diritto
va garantito e, ove si rilevi che il canone non è stato pagato, lo Stato ha gli
strumenti per richiedere il pagamento dello stesso.
La
problematica delle interferenze, in fin dei conti –
prosegue Giordano – riguarda un danno subito da un privato, per
l’attività posta in essere da un altro privato (cioè colui che utilizza la
tecnologia LTE). Nulla esclude dunque che il privato consumatore possa azionare
delle cause civile volte ad ottenere un risarcimento del danno subito.
Legando
l’installazione gratuita dei filtri solo alle famiglie in regola col pagamento
del canone – continua ancora Giordano – si
escluderebbero dall’assistenza gratuita non solo tutti coloro i quali, ad
esempio, abbiano in corso una controversia o una contestazione con la RAI per
il pagamento del canone (magari perché non dovuto o perché già versato), ma
anche coloro i quali, ad esempio, abbiano solo di recente cambiato la propria
residenza, o abbiano solo di recente acquistato un immobile come prima casa, ed
ancora non abbiano avuto comunicazione alcuna per il pagamento del canone RAI.
Adiconsum – conclude Giordano
– chiede al Ministero dello Sviluppo Economico, che coordina il tavolo
tecnico sulla LTE, di intervenire immediatamente garantendo l’applicazione
gratuita dei filtri a tutti i cittadini che segnaleranno le
interferenze, indipendentemente dal canone televisivo.