Vi ricordate la vicenda
capitata ai 720.000 consumatori sardi a cui Abbanoa S.p.A., il gestore unico del Servizio Idrico
Integrato dell’Autorità d’ambito della Sardegna (ATO), chiedeva il pagamento dei conguagli regolatori per un importo
complessivo di 106 milioni di euro? Adiconsum Sardegna prendeva le difese dei
consumatori, ritenendo tali richieste degli ingiusti balzelli, sostenendo che
gli utenti nulla dovevano perché “i buchi” nelle casse dell’azienda derivavano
da precedenti gestioni con gli annessi
sprechi.
Dopo mesi di proteste, di assemblee
cittadine tenutesi in quasi ogni comune della regione, e di ben due diffide nei
confronti di Abbanoa perché annullasse la richiesta del balzello, la scorsa
estate Adiconsum Sardegna avviava un’azione inibitoria per chiedere al giudice
di ordinare al Gestore idrico sardo di porre fine ai comportamenti scorretti.
In questi giorni la giudice del
tribunale di Nuoro, dott.ssa Francesca Lucchesi, ha notificato alle parti l’ordinanza cautelare con la quale
accoglie in toto l’istanza presentata da Adiconsum Sardegna, prevedendo anche
che Abbanoa paghi una sanzione di 516 euro per ogni singola violazione.
L’ordinanza cautelare
rappresenta senz’altro un passo avanti nella tutela dei consumatori tutti,
anche se la parola fine potrà essere pronunciata solo con l’ordinanza
definitiva, i cui tempi al momento non è dato conoscere.
Alla luce di quanto
disposto dall’ordinanza cautelare, Abbanoa deve:
· cessare subito ogni richiesta di pagamento
· smettere di minacciare il distacco del’acqua
in caso di mancato pagamento
· continare a riscuotere somme relative ai
conguagli regolatori.
Ricordiamo che i
conguagli regolatori chiesti da Abbanoa ai consumatori sardi sono relativi agli
anni 2005-2011.