Si è conclusa l’azione congiunta portata avanti dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e da Banca d’Italia nell’ambito dello “sweep” comunitario del 2011, operazione coordinata dalla Commissione europea per “correggere” i siti che offrono credito ai consumatori via web a tutela della trasparenza e della libera concorrenza.
Le principali irregolarità riscontrate da Banca d’Italia riguardano:
– l’incompletezza delle informazioni inserite negli annunci pubblicitari, così come previsto dalla direttiva sull’offerta di credito ai consumatori (ad es., importo totale dovuto o esempi del costo del finanziamento);
– la mancanza delle informazioni obbligatorie nei moduli Iebcc (Informazioni europee di base sul credito ai consumatori, nei quali, ad es., il TAEG non era indicato correttamente) o la documentazione non agevolmente fruibile.
L’Antitrust è intervenuta con lo strumento della “moral suasion” (cioè sollecitando il professionista a rimuovere i profili di scorrettezza prima di avviare un procedimento nei suoi confronti) in merito a:
– l’utilizzo improprio della parola “risparmio” nel messaggio pubblicitario;
– le illustrazioni poco chiare e comprensibili sui costi delle carte che prevedono un rimborso rateale dietro pagamento di un tasso di interesse.
A livello europeo, su 544 siti controllati, 193 sono risultati non in regola, e sono stati corretti grazie all’intervento delle singole Autorità nazionali.
In Italia, in particolare, su 15 siti web, ben 11 che pubblicizzavano prestiti personali e carte di pagamento “revolving” sono risultati non conformi, e hanno corretto le indicazioni fornite ai consumatori.