“Un cartello tra i principali operatori”, con queste parole l’Antitrust definisce l’accordo che ha coinvolto molti importanti player di rilevanza internazionale:
Banca PSA Italia S.p.A., Banque PSA Finance S.A., Santander Consumer Bank S.p.A., BMW Bank GmbH, BMW AG, Daimler AG, Merceds Benz Financial Services Italia S.p.A., FCA Bank S.p.A., FCA Italy S.p.A., CA Consumer Finance S.A., FCE Bank Plc., Ford Motor Company, General Motor Financial Italia S.p.A., General Motors Company, RCI Banque S.A., Renault S.A., Toyota Financial Services Plc., Toyota Motor Corporation, Volkswagen Bank GmbH, Volkswagen AG., nonché le associazioni di categoria Assofin ed Assilea.
L’accordo irregolare danneggiava gravemente i consumatori, costringendoli a pagare cifre più alte del dovuto per il finanziamento della propria auto.
Attraverso accordi e scambi di informazioni bilaterali e multilaterali, gli operatori sopra riportati stabilivano le politiche commerciali da applicare a concessionari e consumatori finali; allo stesso tempo, questi accordi permettevano agli operatori di alterare le dinamiche concorrenziali e porre grossi limiti alla concorrenza.
I finanziamenti ai consumatori venivano erogati da captive banks (si tratta di particolari istituti che si occupano di finanziamento possedute in parte o del tutto dalle aziende per le quali offrono il finanziamento), quindi agli operatori è bastato accordarsi tra loro per fissare un cartello e imporre alti interessi ai propri clienti.
L’Autorità, riconoscendo la condotta adoperata come lesiva della concorrenza ed evidenziando come questi accordi illeciti fossero perdurati tra 2003 e 2017, ha imposto una pesante multa da oltre 670 milioni di euro.