Hanno tempo fino al 4 aprile 2018, gli operatori
della telefonia fissa e mobile e delle paytv per abbandonare la fatturazione a
28 giorni e ritornare alla fatturazione su base mensile o su multipli mensili,
pena il pagamento di un indennizzo forfettario di 50 euro ad ogni consumatore,
maggiorato di 1 euro per ogni giorno di ritardo.
Il ritorno alla fatturazione mensile sta
comportando, purtroppo, in molti casi, un aggravio di costi per i consumatori.
Infatti, gli operatori, non essendo riportata alcuna indicazione in merito
nella legge 172/2017, stanno ritornando sì alla fatturazione mensile, ma cambiando
le condizioni contrattuali ed in particolare il rapporto costi/servizi.
Il
diritto di recesso
L’unica arma in possesso dei consumatori contro un
eventuale peggioramento delle condizioni del proprio contratto con l’operatore
della telefonia o della paytv sta nell’esercitare il diritto di recesso.
Quanto
tempo abbiamo per esercitarlo? 1 mese di tempo dal ricevimento della variazione
comunicata dall’operatore.
Pertanto, il primo consiglio è quello di:
·
verificare se
nel cambio d’offerta ne traiamo un vantaggio o uno svantaggio
·
nel caso ne
discenda uno svantaggio, controllare la data di invio della comunicazione e
quindi analizzare le proposte degli altri operatori alla ricerca di un’offerta
che possa fare al caso nostro.
IMPORTANTE
Se il recesso viene fatto entro il termine di 1
mese, il passaggio ad altro operatore avverrà:
·
senza il
pagamento di penali
·
senza il
pagamento di costi di disattivazione
·
senza la
restituzione di importi relativi a promozioni già godute.
I
rimborsi
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
(Agcom) ha anche intimato a Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb, di rimborsare ai
consumatori le somme ingiustamente pagate dal 23 giugno 2017, stornandole dalla
prima bolletta mensile. In merito a questi rimborsi, però, è tutto fermo. Le
compagnie telefoniche, infatti, sono in attesa della decisione del Tar del
Lazio che si dovrebbe pronunciare nei prossimi giorni sul ricorso da loro
presentato contro la fatturazione a 28 gg. Insomma, non ci resta che attendere.
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