Nuovo Accordo quadro tra Associazioni Consumatori e Intesa Sanpaolo

20 Giugno 2024

In continuità con i precedenti accordi del 2019 e del 2021, nei giorni scorsi è stato siglato un nuovo Accordo Quadro tra le maggiori Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, come Adiconsum, e l’istituto Intesa Sanpaolo. Vediamo nel dettaglio i contenuti del nuovo Accordo Quadro.

Nuovo Accordo Quadro Associazioni Consumatori-Intesa Sanpaolo

Il nuovo Accordo Quadro, che sarà in vigore per il periodo 2024-2026, conferma l’impegno reciproco ad un dialogo aperto e costruttivo per una maggiore tutela dei consumatori e un maggior soddisfacimento dei clienti. Il nuovo Accordo intende rafforzare la relazione e la collaborazione sulle tematiche bancarie, finanziarie e assicurative per migliorare la qualità dei servizi sia dal punto di vista dell’informazione che di trasparenza dei prodotti e servizi, attraverso progetti a favore della comunità.

Sono 4 le aree di lavoro e collaborazione condivisa dell’Accordo:

Area 1: Prodotti e servizi/Educazione bancaria-assicurativa/Rapporti territoriali

  • Ascolto delle necessità dei consumatori per migliorare la qualità dell’offerta di prodotti e servizi; sviluppo e prosecuzione dei progetti condivisi sull’educazione finanziaria; intensificazione delle relazioni tra gli sportelli territoriali delle Associazioni Consumatori e Intesa Sanpaolo

Area 2: Normativa Authority- Assistenza clienti/Conciliazione

  • Creazione di un canale strutturato per incontri di dialogo e confronto sulle tendenze normative e i risvolti per i consumatori; analisi congiunta delle segnalazioni dei consumatori nell’ambito dei reclami e delle conciliazioni

Area 3: ESG-Impact/Training condiviso/Digitale e Intelligenza artificiale

  • Approfondimento degli ESG (Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030) legati a educazione, informazione, inclusione e cultura finanziario-assicurativa per accrescere il livello di conoscenza e consapevolezza dei comportamenti dei consumatori; confronto sui temi dell’innovazione, del digitale e dell’intelligenza artificiale per garantire la qualità dei servizio offerto e la tutela dei consumatori

Area 4: Macro trend e scenari economico-sociali

  • Analisi e riflessioni sui principali trend e scenari economico-sociali nazionali ed internazionali che possono condizionare nuovi comportamenti nei consumatori; creazione di un Tavolo di lavoro per un confronto sull’evoluzione dell’economia e individuare proposte per uno sviluppo condiviso e sostenibile.
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  • Tribunale di Cagliari sentenzia: Adiconsum Sardegna non ha arrecato alcun danno d’immagine ad Abbanoa. L’Azienda risarcisca le spese legali dell’Associazione (oltre 18mila euro)

Tribunale di Cagliari sentenzia: Adiconsum Sardegna non ha arrecato alcun danno d’immagine ad Abbanoa. L’Azienda risarcisca le spese legali dell’Associazione (oltre 18mila euro)

18 Giugno 2024

La sentenza del Tribunale di Cagliari non dà adito a dubbi: Adiconsum Sardegna non ha arrecato alcun danno d’immagine ad Abbanoa e quindi non deve alcun risarcimento come invece richiesto dall’Azienda. Ecco com’è andata.

I fatti

Nel 2017, Abbanoa, il gestore unico del servizio idrico integrato della Sardegna, intentava una causa contro Adiconsum Sardegna, rea, a suo dire, di aver arrecato danni di immagine all’azienda, chiedendo per questo un risarcimento di 5,4 milioni di euro. 7 anni dopo, tanto è durato il procedimento, il Tribunale di Cagliari ha accertato che in realtà le accuse mosse nei confronti di Adiconsum Sardegna erano infondate. Infatti, nei documenti presentati da Abbanoa a supporto delle sue richieste non vi è traccia di diffamazione da parte dell’Associazione. Le affermazioni riportate sulla stampa avevano infatti mero scopo informativo.

La sentenza del Tribunale di Cagliari

Il Tribunale ha quindi respinto tutte le accuse e soprattutto la richiesta di risarcimento per danni d’immagine avanzata da Abbanoa quantificate in 5,4 milioni di euro. Il Tribunale ha poi condannato l’Azienda a risarcire le spese legali sostenute dall’Associazione: oltre 18mila euro.

Le dichiarazioni di Adiconsum Sardegna

Adiconsum Sardegna, nella persona del suo Presidente, Giorgio Vargiu, così commenta la vicenda: Con questa sentenza il Tribunale sconfessa e punisce il tentativo di Abbanoa di zittire gli utenti sardi e le proteste contro disservizi e mala-gestione del servizio idrico. Una sonora sconfitta che rappresenta anche un costo non indifferente per la società, che dovrà risarcire la nostra associazione con oltre 18mila euro di spese processuali. Soldi dei cittadini che avrebbero potuto essere utilizzati meglio se l’azienda non si fosse avventurata in una causa legale temeraria che peraltro, con l’Accordo sottoscritto con Adiconsum il 17 settembre 2019, aveva preso l’impegno di abbandonare, impegno non mantenuto. Per tale motivo stiamo valutando la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti affinché si accertino possibili responsabilità per danni erariali derivanti dalla condotta dell’allora management di Abbanoa che ha avviato l’azione legale sonoramente bocciata dal Tribunale.

Ci aspettiamo ora le scuse formali della Società e ci aspettiamo un cambio radicale di atteggiamento nei confronti degli oltre 700mila utenti e nei confronti delle Associazioni che li rappresentano, ci aspettiamo il rispetto dei diritti dei consumatori e il rispetto verso il ruolo delle Associazioni dei Consumatori.  Come sempre Adiconsum è disponibile ad aprire un dialogo nell’interesse dei cittadini sardi e del miglioramento del servizio idrico in favore di tutta la collettività e, in quest’ottica, come già fatto più volte, lanciamo la palma della pace e l’appello al negoziato. L’auspicio è che nell’attuale management ci sia la volontà di confrontarsi con le Associazioni per risolvere i tanti problemi ancora esistenti tra Azienda e consumatori, Azienda che in quasi 25 anni di attività non è mai riuscita a costruire un rapporto di reciproca fiducia con l’utenza e che, al momento, è di gran lunga in fondo alla classifica nel gradimento dei Sardi che la percepiscono come un problema e non come un servizio pubblico efficace ed efficiente.

Inoltre, l’Associazione lancia un appello anche alla Giunta regionale affinché si apra con urgenza un tavolo di lavoro in vista della scadenza della concessione al 2025 e dei rischi conseguenti all’obbligo di effettuare una gara internazionale per l’assegnazione del servizio idrico integrato della Sardegna. Un tavolo che dovrà necessariamente vedere anche come riequilibrare la reputazione aziendale fortemente compromessa in passato e come conquistare la fiducia da parte degli utenti.

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  • Sostenibilità: Adiconsum presenta 13 proposte e un Manifesto per superare gli ostacoli indicati dai consumatori nel Sondaggio del progetto “Green Circle”

Sostenibilità: Adiconsum presenta 13 proposte e un Manifesto per superare gli ostacoli indicati dai consumatori nel Sondaggio del progetto “Green Circle”

17 Giugno 2024

Tanti gli interrogativi emersi dal Sondaggio Adiconsum “Sei più Green di quello che pensi?, lanciato nell’ambito del progetto europeo “Green Circle” promosso dalla European Climate Foundation, a cui hanno risposto più di 1.000 consumatori, in particolare in merito all’adozione di stili di vita e comportamenti più sostenibili: Io mi sforzo, ma servirà a qualcosa? Io faccio la mia parte, ma anche gli altri? Non sarà un nuovo grande business questa transizione verde? A questi interrogativi, legittimi, Adiconsum ha risposto con 13 proposte e un “Manifesto del consumo sostenibile & inclusivo”. Vediamoli nel dettaglio

Le 13 proposte di Adiconsum

1) Campagne informative e sportelli di assistenza e consulenza ai consumatori, energy auditor: finanziare le Associazioni dei Consumatori e organizzare corsi di formazione per i loro consulenti

2) Energy communities: favorire la creazione e sostenere l’autoconsumo collettivo, tutelare i consumatori da iniziative imprenditoriali poco trasparenti o scorrette

3) Isolamento ed efficienza energetica degli edifici: individuare e sanzionare gli abusi (il 110% ha finanziato molti interventi di altra natura), concedere gli incentivi solo a chi ha basso reddito

4) Sistemi solari individuali e sistemi off-grid: standardizzare le informazioni obbligatorie da offrire al consumatore perché possa comparare le offerte

) Tutela consumatori: contrastare le speculazioni e le pratiche commerciali sleali, rendere obbligatoria la conciliazione per le controversie dei consumatori verso i fornitori di beni e servizi legati all’ambito dell’efficientamento energetico

6) Elettrodomestici: incentivare la sostituzione degli apparecchi con oltre 10 anni, escludendo gli elettrodomestici che offrono grandi prestazioni ma hanno grandi consumi

7) Auto elettrica: incentivare l’acquisto con vincolo alla rottamazione di veicoli con classificazione Euro 4 e precedenti (benzina) Euro 6 e precedenti (diesel)

8) Rifiuti: realizzare una sorveglianza efficace sulla corretta esecuzione della raccolta differenziata sia da parte dei cittadini che degli operatori ecologici delle aziende municipalizzate; standardizzare il più possibile le regole di separazione; istituire un centro di raccolta delle segnalazioni dei materiali/packaging problematici da separare, delle inadempienze nella raccolta dei RU o di altre problematiche nel conferimento, dei venditori di apparecchi elettrici ed elettronici che ostacolano il conferimento dei RAEE (sia SHOP online che negozi fisici)

9) Rifiuti: istituire incentivi e misure generalizzate o sconto sulla tariffa per i consumatori virtuosi; favorire lo sviluppo del commercio di prodotti sfusi, dei contenitori riutilizzabili (vuoto a rendere), dei punti di raccolta automatizzati

10) Informazioni di sostenibilità, certificazioni ed etichette: implementare le norme europee sul green washing con rigore; scoraggiare il proliferare di marchi di qualità di scarso valore; istituire un centro di informazione sul significato e le garanzie delle varie forme di certificazione e attestazione; raccogliere e gestire le segnalazioni

11) Green Deal: implementare con la massima celerità le nuove norme europee senza attendere la scadenza per gli atti di recepimento delle direttive; diffondere informazione semplice e chiara ai cittadini, sfatare falsi miti e fake news, concertare con la società civile le opportune misure di accompagnamento

12) Creare un hub informativo dove i cittadini possano accedere a dati sul risparmio conseguibile con varie tecnologie e dotazioni, sui costi medi di adozione e sui tempi di ammortamento, nonché richiedere un consulto per valutare la scelta giusta o un preventivo già acquisito

13) Consultare sistematicamente le Associazioni dei Consumatori ed altre organizzazioni della società civile, portatrici di conoscenza sul campo delle problematiche concrete istituendo un Tavolo di lavoro permanente.

 

Il Manifesto del consumo sostenibile & inclusivo”

Art. 1 – La sostenibilità deve essere per tutti

La sostenibilità non può essere uno status symbol, che identifica come meritevoli i soli consumatori che possono permettersi le nuove tecnologie ad elevata efficienza e basso impatto ambientale, o prodotti più ecologici, escludendo gli altri. Il contrasto alle disuguaglianze sociali ed alle discriminazioni da sempre impatta positivamente sulla società nel suo complesso: oggi, ha anche determinanti effetti di sostegno

alla transizione ecologica ed a quella digitale. È necessario individuare e rimuovere il più possibile queste disuguaglianze in ogni ambito del consumo e degli stili di vita, per neutralizzarne le implicazioni culturali e pratiche in termini di minore sostenibilità e responsabilità sociale.

Art. 2 – Valutazione di impatto partecipata

Le nuove norme che supportano la transizione ecologica e la limitazione dell’impatto ambientale o delle emissioni di CO2, mediante divieti o imposizioni che comportano oneri rilevanti, necessitano di una valutazione di impatto preventiva e successiva, accuratamente progettata per rilevare le specifiche difficoltà di adeguamento della fasce sociali più deboli, o per qualche aspetto svantaggiate, anche mediante l’apporto di critica e proposta delle organizzazioni della società civile che rappresentano i consumatori e i gruppi di cittadini più vulnerabili.

Art. 3 – Prima le donne

La dimensione di genere non può essere trascurata nelle politiche di sostenibilità: occorrono misure specifiche di sostegno alla partecipazione femminile nel cambiamento, capaci di realizzare un vero e proprio empowerment femminile nella sostenibilità. Questo passa attraverso il rinnovamento delle politiche per il lavoro, che deve riformare modi, spazi e tempi delle prestazioni, mentre si progetta la produzione a basse emissioni, tenendo conto anche della dimensione di genere.

Art. 4 – Accompagnare gli anziani nel cambiamento

Gli anziani hanno da sempre una certa difficoltà a seguire l’evoluzione sociale, culturale e tecnologica: oggi la vita si è allungata, le trasformazioni si sono velocizzate esponenzialmente e questa difficoltà può diventare un muro insormontabile. La quota di anziani nella nostra società cresce costantemente, con il risultato che nessun progetto di trasformazione dell’economia e del mercato può avvenire senza includere una così importante fetta della popolazione. L’intreccio tra alfabetizzazione digitale, educazione ambientale e istruzione al consumo consapevole va declinato in forme accessibili specificamente pensate per le esigenze degli over 65.

Art. 5 – Incoraggiare e guidare più che sanzionare

Le resistenze e il difetto di compliance dei cittadini, in relazione ai nascenti obblighi o restrizioni derivanti dalle norme del Green Deal, devono essere valutati dallo Stato e dalle amministrazioni in relazione alle condizioni della famiglia, all’entità dello sforzo richiesto in termini di acquisizione delle informazioni e delle competenze necessarie ad adeguarsi, effettiva disponibilità ed accessibilità dei mezzi tecnici e delle  soluzioni tecnologiche, assenza di fattori ostativi o comunque deterrenti (come la diffusa presenza di pratiche commerciali scorrette), sanzionando solo i comportamenti determinati da un difetto di volontà.

Art. 6 – La trasparenza è una necessità

La battaglia per la trasparenza verso il consumatore è una battaglia di civiltà e maturità del mercato, ma anche una scelta strategicamente orientata alla competizione sulla qualità, intesa anche in termini di valore sociale e sostenibilità ambientale, piuttosto che sul prezzo: in essa si sostanzia il rifiuto verso la produzione senza scrupoli per la salute, l’ambiente e i consumatori. Occorre imporre a chi produce e commercializza beni e servizi la maggiore trasparenza e correttezza informativa possibile, in ogni ambito, combattendo con strumenti efficaci le pratiche di green washing.

Art. 7 – Riconoscere il ruolo delle Associazioni

Le Associazioni dei Consumatori e le organizzazioni della società civile impegnate nel sociale e nella tutela ambientale hanno una capacità di ascolto, osservazione e mediazione assolutamente fondamentali nel dialogo tra domanda e offerta, ponendosi come punto di riferimento per la rappresentanza di bisogni ed aspettative; hanno anche un enorme potenziale di penetrazione, con la loro comunicazione sociale diretta all’educazione ed alla sensibilizzazione del pubblico, verso forme di consumo e stili di vita orientati alla qualità e alla sostenibilità. Occorre sostenere questi corpi intermedi perché possano accompagnare la transizione ecologica, garantendo il suo ancoraggio ad un sistema di valori condiviso.

Art. 8 – Monitorare, ascoltare e correggere

L’entità e la rapidità dei cambiamenti economici, sociali ed organizzativi che la transizione verde richiede è senza precedenti nella storia: inevitabilmente, si creeranno difficoltà di applicazione delle norme, disfunzioni del mercato, rischi per i cittadini consumatori (truffe, pratiche commerciali scorrette, scelte non idonee, problematiche di accessibilità del necessario credito, scarsezza dell’offerta, alti costi non giustificati dal ritorno degli investimenti), generando insicurezza, resistenza e inadempienza. È necessario ascoltare i cittadini e trattare accuratamente le segnalazioni, sia individuali che degli enti rappresentativi, al fine di individuare tempestivamente misure correttive. È auspicabile che l’adozione di comportamenti sostenibili sia agevole, praticabile e capace di produrre nei cittadini sentimenti di soddisfazione e partecipazione alla creazione di valore aggiunto sociale. È utile programmare sondaggi mirati, su specifici aspetti o rivolti a specifiche categorie vulnerabili, tesi a rilevare la percezione dei cittadini e le loro preoccupazioni riguardo l’adozione delle nuove tecnologie, la conoscenza e l’apprezzamento riguardo le buone prassi ecc.: uno strumento al servizio delle strategie di mercato e della stessa attività istituzionale.

Art. 9 – Un tavolo di lavoro multistakeholder

Sulla base delle più qualificate esperienze nel campo della bilateralità, che hanno consentito la stipula di accordi assolutamente innovativi, è auspicabile la costituzione di un tavolo di lavoro per la sostenibilità a 360 gradi della produzione e del consumo nel settore della mobilità e in quello dell’efficienza energetica degli edifici civili, per la promozione di uno sviluppo sano del mercato, orientato all’economia circolare. I decision makers a livello nazionale e comunitario devono essere assistiti nel raccogliere le istanze dei cittadini e delle imprese, così che possano tracciare percorsi di graduale crescita della consapevolezza, della normazione e della buona prassi, con opportune strategie di incentivazione e misure di accompagnamento. È auspicabile una riflessione congiunta sulle criticità delle diverse filiere produttive e distributive, incluse quelle del mercato digitale, dal punto di vista della protezione dei consumatori ma anche dello sviluppo economico, incoraggiando gli attori chiave ad un esercizio di reciproco ascolto e concertazione, da cui solamente può risultare l’individuazione di percorsi comuni di conoscenza e di intervento, tesi ad incontrare e sposare le esigenze di sostenibilità economica, qualità e compatibilità ambientale. La valorizzazione delle buone pratiche osservate in ambito nazionale ed europeo è analogamente un possibile portato di questa attività concertativa.

Art. 10 Informare, educare, accompagnare nel cambiamento

È utile promuovere campagne educative congiunte tra istituzioni, imprese e società civile, che mettano insieme le competenze e sollecitino la sensibilità del pubblico ai temi del consumo sostenibile e la preferenza verso le produzioni socialmente ed ecologicamente responsabili. I consumatori oggi hanno più marcata attitudine all’informazione, alla consultazione di più fonti, all’approccio critico: devono essere tuttavia aiutati a conoscere i principi di base del consumo consapevole, imparando a costruire il proprio modello di scelta e di acquisto, sulla base di parametri oggettivi e di criteri razionali e non già delle pervasive sollecitazioni del marketing e dell’informazione distorta presente sul Web. Devono inoltre conoscere gli accorgimenti tesi a farne un uso appropriato e rispettoso dell’ambiente, sia per quanto concerne il consumo di risorse (acqua, energia) che lo smaltimento a fine vita dei prodotti. Sono molto valide le forme di peer education, che oggi si realizzano con facilità e capillarità attraverso la condivisione di esperienze e testimonianze sulle piattaforme dei Social Media.

GreenCircle Manifesto

Sport e contraffazione: al via la Campagna “Play Fair” dell’EUIPO

13 Giugno 2024

La contraffazione è purtroppo un fenomeno che colpisce tutti i settori nessuno escluso. Fra questi rientra anche lo sport. Sono milioni i cittadini europei che guardano eventi sportivi illegalmente e comprano abbigliamento e attrezzature sportive contraffatte, ancor di più poi quando come quest’anno si disputano più eventi sportivi importanti: dal campionato UEFA EURO 2024, al Tour de France, ai Giochi olimpici e paralimpici di Parigi. Dove ci sono grandi eventi, soldi e milioni di spettatori/consumatori, purtroppo, ci sono anche grandi opportunità per i truffatori di mettere a segno le loro frodi. Ecco alcuni dati sul fenomeno e il lancio della Spring Campaign 2024 dell’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale.

Un po’ di dati

• Il 12% dei cittadini dell’UE ha avuto accesso o ha guardato in streaming contenuti provenienti da fonti online illegali per guardare eventi sportivi, di cui il 27% tra i giovani di età compresa tra 15 e 24 anni

• In tutta l’UE, le attrezzature sportive contraffatte costano ai produttori 850 milioni di euro all’anno, pari all’11% delle mancate vendite

• Il 10% dei giovani europei di età compresa tra i 15 e i 24 anni ha acquistato consapevolmente attrezzature sportive false online

• Le autorità di Polizia di tutta Europa hanno individuato e sequestrato 8 milioni di articoli sportivi contraffatti per un valore al dettaglio stimato di 120 milioni di euro.

Le forme di contraffazione in ambito sportivo e i suoi danni

Per quanto riguarda gli eventi sportivi, vari sono i comportamenti illegali che i consumatori mettono in atto:

  • lo streaming illegale
  • l’acquisto di attrezzature sportive contraffatte
  • l’acquisto di abbigliamento sportivo contraffatto.

Streaming illegale

Lo streaming online illegale colpisce tutti i tipi di contenuti, compresi gli eventi sportivi, e l’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale, stima che la pirateria su tutti i media generi 1 miliardo di euro di entrate illegali all’anno, sottraendoli al finanziamento dello sport.

La Bulgaria è il paese in cui lo streaming illegale è più comune nell’UE, con il 21% degli intervistati totali che ammette di aver utilizzato fonti online illegali per guardare eventi sportivi, seguita da Grecia (20%), Irlanda (19%), Spagna (19%) e Lussemburgo ( 18%).

Secondo lo studio dell’EUIPO sulla violazione del diritto d’autore online, lo streaming è il metodo più diffuso per accedere a contenuti televisivi illeciti: il 58% della pirateria nell’UE avviene tramite streaming e il 32% tramite download.

Per combattere la pirateria degli eventi online, l’EUIPO ha messo in campo “Agorateka”, uno strumento per aiutare gli spettatori ad identificare le offerte legali per contenuti online, compresi gli eventi sportivi.

Acquisto di attrezzature sportive contraffatte

Oltre alle trasmissioni sportive, secondo l’EUIPO, il settore delle attrezzature sportive dell’UE rappresenta un’altra piaga, con una perdita totale stimata nell’UE  di 851 milioni di euro di mancate vendite all’anno (pari all’11% delle vendite totali del settore), senza contare l’abbigliamento sportivo contraffatto.

Francia, Austria e Paesi Bassi registrano le perdite monetarie più elevate, pari a centinaia di milioni di euro ciascuna. In termini di impatto proporzionale, Romania, Lituania e Ungheria sono i paesi più colpiti, con attrezzature sportive contraffatte che rappresentano fino al 20% delle vendite perse totali in ciascun paese.

Acquisto di abbigliamento sportivo contraffatto

L’EUIPO ha reso noti, inoltre, anche i dati relativi all’operazione  Fake Star, un’iniziativa contro articoli contraffatti che violano marchi noti, condotta dalle autorità di Polizia di tutta Europa, con il sequestro di 8 milioni di articoli sportivi e di lusso contraffatti per un valore al dettaglio stimato in 120 milioni di euro.

I danni della contraffazione

In generale, i danni della contraffazione riguardano sia i Consumatori che le PMI (Piccole e Medie Imprese).

  • Per i consumatori: rischi per la salute e la sicurezza per l’esposizione l’esposizione a sostanze chimiche pericolose e anche perdite finanziarie
  • Per le PMI: perdita di fatturato, di reputazione, di competitività.

La Spring Campaign di EUIPO: “Play Fair”

A fronte di questi dati, quest’anno l’EUIPO ha incentrato la sua annuale campagna di sensibilizzazione contro i rischi derivanti dalla contraffazione e dalla pirateria, in particolare all’ambito sportivo, intitolandola “Play Fair”.

Con tale Campagna, l’EUIPO invita gli spettatori a non violare il diritto d’autore online attraverso lo streaming illegale e la pirateria degli eventi live e a guardare le trasmissioni ufficiali e ad acquistare prodotti autorizzati.

Adiconsum e la lotta alla contraffazione

Adiconsum supporta la Campagna “Play Fair” dell’EUIPO. Da tempo, infatti, l’Associazione è in prima linea nella lotta alla contraffazione e alla pirateria e per la tutela della proprietà intellettuale, con numerose iniziative, sia a livello nazionale ( v. Io sono originale promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy), che europeo (attualmente Adiconsum è impegnata nel progetto finanziato dall’Euipo stesso “We All Say NO 2 Fakes”, proseguimento delle precedenti iniziative “Peers Say No”, “Peers2Peers Say NO” e “We All Say NO”.

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Mutui: di quanto si riduce la rata con l’ultimo taglio del quarto di punto

12 Giugno 2024

Questo nuovo, seppur minimo, taglio dei tassi di interesse da parte della BCE, rappresenta un buon punto di partenza soprattutto per coloro che hanno in essere contratti di mutuo e di credito al consumo. Ma vediamo a quanto ammonta il risparmio e chi ne beneficerà.

Ipotesi di risparmio

Con il taglio di ¼ di punto deciso dalla Banca Centrale Europea (BCE) si avrà un, seppur minimo, beneficio. Chi ad esempio ha acceso un mutuo di 120 mila euro a vent’anni vedrà ridursi la rata di circa 60 euro al mese, scendendo da 765 a 700 euro mensili.

I target dei beneficiari

Il taglio riguarderà principalmente coloro che si apprestano a chiedere una surroga, ossia una rinegoziazione del proprio mutuo e coloro che invece stanno per chiedere l’accensione di un mutuo. Nel caso della surroga, il ribasso dei tassi aumenterà la concorrenza tra i vari istituti di credito e quindi sarà possibile rinegoziare a condizioni più convenienti. Per chi invece deve chiedere un nuovo mutuo, la diminuzione dei tassi che dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi, fanno propendere per un mutuo a tasso variabile.

Le richieste di Adiconsum

Adiconsum ritiene che ci siano le condizioni per ulteriori ribassi significativi; in tal senso auspica che la BCE sia più coraggiosa e che proceda sulla strada dei tagli per aiutare famiglie e imprese.

L’impronta di carbonio : capire il nostro impatto sul clima

11 Giugno 2024

L’impronta di carbonio (carbon footprint) è un indicatore ambientale che quantifica la  quantità di gas serra, principalmente anidride carbonica (CO2), emessi da un individuo,  un’azienda, un evento o un prodotto, espressi generalmente in tonnellate di CO2  equivalente (CO2e). In parole semplici, rappresenta l’impatto climatico delle nostre azioni. 

Calcolare la propria impronta di carbonio è un primo passo fondamentale per  comprendere la responsabilità individuale e collettiva nel contrastare i cambiamenti  climatici. Conoscere le fonti che contribuiscono maggiormente alle nostre emissioni  permette di individuare strategie per ridurle e adottare uno stile di vita più sostenibile. 

L’impronta di carbonio: dalle origini agli impatti su aziende e stakeholder 

L’impronta di carbonio assume un ruolo centrale nel dibattito sui cambiamenti climatici, tema che ha avuto il suo punto di partenza in importanti accordi internazionali come l’Accordo di Parigi del 2015. In questo contesto, il World Economic Forum ha svolto un ruolo cruciale nel sensibilizzare le aziende e gli stakeholder sull’urgenza di agire per contrastare la crisi climatica. 

Le componenti dell’impronta di carbonio 

L’impronta di carbonio di un individuo o di un’azienda è composta da diverse fonti di  emissioni, che possiamo raggruppare in tre categorie principali: 

  1. Emissioni dirette: 

Trasporti: Sono la principale fonte di emissioni per la maggior parte delle persone, dovute  all’utilizzo di automobili, motociclette, aerei e altri mezzi di trasporto privati e pubblici. Riscaldamento e raffrescamento: Il consumo di energia per riscaldare le case e  raffrescarle in estate genera emissioni di gas serra, soprattutto se derivante da  combustibili fossili come gas naturale, carbone e petrolio. 

Alimentazione: La produzione di cibo, in particolare di carne, ha un impatto significativo  sull’ambiente, rilasciando metano e altri gas serra. 

Rifiuti: La gestione dei rifiuti, soprattutto se prevede lo smaltimento in discarica, produce  metano, un potente gas serra.

  1. Emissioni indirette: 

Acquisti di beni e servizi: L’intera filiera produttiva di beni e servizi, dall’estrazione delle  materie prime alla produzione, al trasporto e allo smaltimento, genera emissioni di gas  serra che ricadono indirettamente sul consumatore finale. 

Abitazioni: La costruzione e la manutenzione degli edifici, così come il loro consumo  energetico, contribuiscono all’impronta di carbonio indiretta degli individui. 

  1. Emissioni da filiera produttiva: 

Aziende: Le attività produttive delle aziende generano emissioni di gas serra dirette e  indirette, legate al consumo di energia, ai processi industriali, alla gestione dei rifiuti e alla  catena di approvvigionamento. 

Le aziende e l’impronta di carbonio: responsabilità, fenomeni, misure e opportunità 

Le aziende, in quanto attori chiave dell’economia globale, svolgono un ruolo determinante nella generazione di emissioni di gas serra, principalmente anidride carbonica (CO2), che contribuiscono ai cambiamenti climatici. 

Fenomeni ad alto impatto per le aziende 

Diversi fattori concorrono all’impatto climatico delle aziende, tra cui: 

Produzione: I processi produttivi, soprattutto in settori come l’industria manifatturiera, la siderurgia e la produzione di cemento, generano ingenti quantità di emissioni di CO2 a causa dell’utilizzo di combustibili fossili e di processi energeticamente intensivi. 

Trasporti e logistica: La movimentazione di merci e persone, sia all’interno che all’esterno dell’azienda, contribuisce significativamente alle emissioni di gas serra, soprattutto se si fa uso di mezzi di trasporto alimentati a combustibili fossili. 

Catena di approvvigionamento: Le emissioni indirette generate dai fornitori, dai partner logistici e da altre aziende coinvolte nella catena di approvvigionamento rappresentano una quota considerevole dell’impronta di carbonio di un’azienda. 

Consumo energetico: Il funzionamento degli edifici aziendali generano emissioni di CO2, soprattutto se l’energia utilizzata proviene da fonti fossili. 

Gestione dei rifiuti: Lo smaltimento inadeguato dei rifiuti aziendali, in particolare in discarica, può portare alla produzione di metano, un potente gas serra.

Impatti su aziende e stakeholder: 

Le conseguenze dei cambiamenti climatici si traducono in impatti significativi per le aziende e gli stakeholder: 

Rischi finanziari: Aumento dei costi energetici, interruzioni della catena di approvvigionamento, eventi climatici estremi che danneggiano le infrastrutture e la produzione, e modifiche nei modelli di consumo che influenzano la domanda di prodotti e servizi. 

Danni reputazionali: I consumatori e gli investitori sono sempre più attenti all’impegno delle aziende in materia di sostenibilità. Un’immagine negativa legata all’impatto ambientale può danneggiare la reputazione e le vendite. 

Nuove opportunità: La transizione verso un’economia a basso impatto di carbonio crea anche nuove opportunità di business per le aziende che sviluppano soluzioni innovative e sostenibili. 

Misurare e mitigare l’impatto: azioni concrete per le aziende 

Per contrastare i cambiamenti climatici, le aziende possono intraprendere diverse azioni per misurare e ridurre la propria impronta di carbonio: 

Calcolo dell’impronta di carbonio: Il primo passo è quantificare le emissioni di gas serra generate dall’azienda, sia dirette che indirette. Esistono strumenti e metodologie specifiche per il calcolo dell’impronta di carbonio, come il GHG Protocol. 

Definizione di obiettivi di riduzione: Sulla base della valutazione dell’impronta di carbonio, l’azienda può definire obiettivi concreti di riduzione delle emissioni, fissando scadenze e strategie per raggiungerli. 

Investimenti in efficienza energetica: Migliorare l’efficienza energetica degli edifici, degli impianti e dei processi produttivi permette di ridurre i consumi energetici e, di conseguenza, le emissioni di CO2. 

Adozione di fonti energetiche rinnovabili: Investire in fonti energetiche rinnovabili come l’energia solare, eolica o idroelettrica permette di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e generare energia pulita.

Gestione sostenibile della catena di approvvigionamento: Collaborare con fornitori che adottano pratiche sostenibili e che riducono il loro impatto ambientale può contribuire a diminuire l’impronta di carbonio indiretta dell’azienda. 

Riduzione degli sprechi: Adottare pratiche di riduzione degli sprechi in tutte le fasi del processo produttivo, dalla produzione al consumo, permette di ottimizzare le risorse e diminuire l’impatto ambientale. 

Comunicazione e coinvolgimento: Informare i dipendenti, i clienti e gli altri stakeholder sulle azioni intraprese per la riduzione dell’impronta di carbonio aumenta la trasparenza e favorisce il coinvolgimento di tutti gli attori. 

Opportunità per migliorare l’impatto climatico 

Oltre a ridurre il proprio impatto climatico, le aziende possono cogliere diverse opportunità per migliorare la loro performance in termini di sostenibilità: 

Accesso a nuovi mercati: I consumatori e gli investitori sono sempre più attenti all’impegno delle aziende in materia di sostenibilità. Un’immagine positiva legata alla tutela dell’ambiente può aprire nuove opportunità di mercato e attrarre nuovi clienti e investitori. 

Riduzione dei costi: Investire in efficienza energetica, adozione di fonti rinnovabili e riduzione degli sprechi può portare a significativi risparmi sui costi operativi nel lungo periodo. 

Miglioramento del brand: Un impegno concreto per la sostenibilità e la lotta ai cambiamenti climatici migliora la reputazione del brand e rafforza la fiducia dei consumatori e degli stakeholder. 

Innovazione e competitività: La transizione verso un’economia a basso impatto di carbonio stimola l’innovazione e lo sviluppo di nuove risorse. 

Normative di riferimento nell’Unione Europea: 

L’Unione Europea ha introdotto diverse normative per promuovere la riduzione delle emissioni di gas serra e la transizione verso un’economia più sostenibile, tra cui: Green Deal Europeo: Un piano ambizioso per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Tassonomia UE: Un sistema di classificazione per le attività economiche sostenibili, che aiuta gli investitori a identificare investimenti che contribuiscono agli obiettivi climatici. 

Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese (CSRD): Obbliga le grandi aziende a presentare report dettagliati sul loro impatto ambientale, sociale e di governance. 

Impatto delle aziende sul clima e reporting di sostenibilità: 

Le aziende hanno un ruolo fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici. La CSR Directive (Corporate Sustainability Reporting Directive) impone alle grandi aziende di presentare un report di sostenibilità che includa, tra gli altri, la loro impronta di carbonio. Questo report permette di: 

Misurare l’impatto climatico: La quantificazione dell’impronta di carbonio è il primo passo per individuare le aree di miglioramento e definire strategie di riduzione delle emissioni. 

Comunicare la trasparenza: La pubblicazione del report di sostenibilità dimostra l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità e la trasparenza nei confronti di stakeholder e investitori. 

Accedere a finanziamenti agevolati: Alcune istituzioni finanziarie offrono condizioni di credito più favorevoli alle aziende che dimostrano un impegno concreto nella sostenibilità. 

L’impatto lungo la catena di fornitura: 

L’impronta di carbonio di un’azienda non si limita alle sue emissioni dirette, ma comprende anche le emissioni indirette generate lungo la sua catena di approvvigionamento, ovvero dai suoi fornitori, dai trasporti e dalle altre attività coinvolte nella produzione dei suoi prodotti o servizi. Per una valutazione completa dell’impatto climatico, è quindi importante considerare anche le emissioni indirette. 

In conclusione, l’impronta di carbonio è un tema di fondamentale importanza per le aziende, che devono assumersi la responsabilità del proprio impatto sul clima e adottare strategie concrete per ridurlo. La normativa europea e strumenti come il reporting di sostenibilità forniscono un quadro di riferimento per le aziende per misurare, comunicare e ridurre le loro emissioni di gas serra, contribuendo così alla lotta ai cambiamenti climatici e creando valore per tutti gli stakeholder.

Lo scenario che va delineandosi è sicuramente sfidante e complesso. Non solo per le  aziende di grandi dimensioni che da tempo misurano e rendicontano la loro impronta di  carbonio, ma anche per le piccole medie aziende che, con l’obiettivo di diventare partner  di filiera adeguati, devono procedere nella stessa direzione.  

Adiconsum si propone di affiancare le aziende in questo percorso che vede, da un lato, il  raggiungimento di un livello superiore e di maggior trasparenza da parte delle aziende,  dall’altro, benefici per il consumatore che con un livello di consapevolezza superiore  sceglierà responsabilmente aziende e prodotti.

La Sostenibilità nel Settore dell’Olio: una sfida importante

11 Giugno 2024

In questa sezione dedicata alla sostenibilità, con frequenza regolare, tratteremo il tema della sostenibilità  associato a prodotti che ogni consumatore mette nel carrello della spesa. L’obiettivo di questa scelta  editoriale è duplice. Da un lato vogliamo monitorare con costanza i progressi delle industry di riferimento,  nell’ambito della sostenibilità, dall’altro continuare ad educare il consumatore su questa nuova dimensione  che nel tempo porterà una evoluzione in ogni settore. Quindi sarà importante che il consumatore disponga  di tutte le informazioni per capire se un prodotto, è effettivamente sostenibile.  

Il settore dell’olio, in particolare l’olio d’oliva, rappresenta un elemento fondamentale dell’agricoltura e  della cultura alimentare in molte regioni del mondo, specialmente nel bacino del Mediterraneo. Tuttavia,  come molte altre industrie agricole, è sottoposto a pressioni ambientali e sociali che richiedono l’adozione  di pratiche sostenibili per garantire la longevità e la qualità del prodotto, oltre a proteggere i diritti dei  consumatori. Questo articolo esplora in profondità i diversi aspetti della sostenibilità nel settore dell’olio,  mettendo in luce le migliori pratiche e le sfide da affrontare. 

L’Importanza della Sostenibilità nel Settore dell’Olio 

La sostenibilità nel settore dell’olio riguarda la gestione efficiente delle risorse naturali, la riduzione  dell’impatto ambientale, il rispetto dei diritti dei lavoratori e la trasparenza verso i consumatori. Gli obiettivi  principali includono: 

  1. Conservazione dell’Ambiente: Minimizzare l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, preservare la  biodiversità e gestire in modo sostenibile l’uso del suolo e delle risorse idriche. 
  2. Equità Sociale: Assicurare condizioni di lavoro dignitose, proteggere i diritti dei lavoratori e delle  comunità locali, e promuovere la giustizia sociale. 
  3. Economia Circolare: Ridurre gli sprechi e promuovere il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali lungo  tutta la filiera produttiva. 
  4. Protezione dei Consumatori: Garantire la qualità e la sicurezza del prodotto, fornire informazioni  trasparenti e tracciare l’origine del prodotto. 

Pratiche Agronomiche Sostenibili 

Una delle chiavi per la sostenibilità nel settore dell’olio è l’adozione di pratiche agronomiche sostenibili.  Queste includono: 

  1. Agricoltura Biologica: L’uso di tecniche di coltivazione biologica riduce l’impiego di sostanze  chimiche nocive e favorisce la biodiversità. L’agricoltura biologica migliora la salute del suolo e la  resilienza delle colture contro le malattie e i parassiti. 
  2. Tecniche di Coltivazione Conservativa: Pratiche come la rotazione delle colture, il sovescio e l’uso  di coperture vegetali aiutano a mantenere la fertilità del suolo e a prevenire l’erosione. 
  3. Gestione Integrata dei Parassiti (IPM): Questo approccio combina diverse strategie per il controllo  dei parassiti, riducendo la dipendenza dai pesticidi chimici. Include l’uso di insetti benefici, trappole,  e pratiche colturali che rendono l’ambiente meno favorevole ai parassiti.

Gestione Sostenibile delle Risorse Idriche 

L’irrigazione è cruciale per la produzione di olio d’oliva, ma l’uso inefficiente dell’acqua può portare a  sprechi e stress idrico. Le tecniche di irrigazione sostenibile includono: 

  1. Irrigazione a Goccia: Questo metodo fornisce acqua direttamente alle radici delle piante, riducendo  al minimo le perdite per evaporazione e migliorando l’efficienza dell’uso dell’acqua. 
  2. Raccolta delle Acque Piovane: La raccolta e lo stoccaggio delle acque piovane possono essere  utilizzati per irrigare gli oliveti, riducendo la dipendenza dalle risorse idriche sotterranee. 
  3. Tecnologie di Monitoraggio: L’uso di sensori e sistemi di gestione intelligente dell’acqua aiuta a  monitorare e ottimizzare l’uso delle risorse idriche in tempo reale. 

Impatti Ambientali e Soluzioni 

La produzione di olio d’oliva può avere impatti significativi sull’ambiente, inclusa la deforestazione, la  perdita di biodiversità e l’emissione di gas serra. Per mitigare questi impatti, è essenziale adottare pratiche  sostenibili, come: 

  1. Riduzione delle Emissioni di Carbonio: Utilizzare energie rinnovabili e migliorare l’efficienza  energetica nelle fasi di produzione e trasformazione dell’olio può ridurre l’impronta di carbonio del  settore. 
  2. Protezione della Biodiversità: Conservare e restaurare gli habitat naturali attorno agli oliveti  favorisce la biodiversità e gli ecosistemi locali. 
  3. Gestione dei Rifiuti: Implementare sistemi per il riciclaggio dei sottoprodotti della lavorazione  dell’olio, come le sanse, per produrre biogas o fertilizzanti organici. 

Equità e Giustizia Sociale 

La sostenibilità sociale è altrettanto importante. Le buone pratiche nel settore dell’olio devono includere: 

  1. Diritti dei Lavoratori: Garantire salari equi, condizioni di lavoro sicure e rispettose, e protezione  contro lo sfruttamento. 
  2. Coinvolgimento delle Comunità Locali: Collaborare con le comunità locali per promuovere lo  sviluppo economico e sociale, e per preservare le tradizioni culturali legate alla produzione di olio  d’oliva. 
  3. Certificazioni Etiche: L’adozione di certificazioni come Fair Trade può assicurare che i prodotti siano  ottenuti in condizioni di lavoro giuste e che i produttori ricevano un giusto compenso. 

Trasparenza e Protezione dei Consumatori 

I consumatori sono sempre più consapevoli e interessati alla sostenibilità dei prodotti che acquistano. La  trasparenza è cruciale per guadagnare e mantenere la fiducia dei consumatori. Le pratiche che aiutano in  questo includono: 

  1. Tracciabilità del Prodotto: Fornire informazioni dettagliate sull’origine del prodotto, i metodi di  produzione e le pratiche sostenibili utilizzate. L’uso di tecnologie come blockchain può migliorare la  tracciabilità e la trasparenza. 
  2. Etichettatura Chiara: Le etichette dovrebbero indicare chiaramente se il prodotto è biologico, se  possiede certificazioni di sostenibilità, e altre informazioni rilevanti per il consumatore.
  3. Educazione del Consumatore: Informare i consumatori sui benefici ambientali e sociali dei prodotti  sostenibili può influenzare positivamente le loro scelte di acquisto. 

La sostenibilità nel settore dell’olio è un obiettivo complesso ma cruciale, che richiede l’impegno concertato  di produttori, distributori, governi e consumatori. Attraverso l’adozione di pratiche agronomiche sostenibili,  una gestione oculata delle risorse naturali, l’impegno per l’equità sociale e la trasparenza verso i  consumatori, l’industria dell’olio può diventare un modello di sostenibilità. 

I produttori di olio che abbracciano la sostenibilità non solo contribuiscono alla conservazione  dell’ambiente e al miglioramento delle condizioni sociali, ma rispondono anche a una crescente domanda di  mercato per prodotti etici e sostenibili. I consumatori, a loro volta, possono svolgere un ruolo chiave  sostenendo con le loro scelte i produttori che adottano buone pratiche. In questo modo, insieme, possiamo  costruire un futuro più sostenibile per l’industria dell’olio e per il nostro pianeta.

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  • È uscito il Quaderno del Consumatore sui RAEE del progetto “Green Circle”

È uscito il Quaderno del Consumatore sui RAEE del progetto “Green Circle”

11 Giugno 2024

Quarta uscita della Collana “I Quaderni del Consumatore” nell’ambito del progetto europeo “Green Circle”, promosso dalla European Climate Foundation. Dopo i Quaderni sulla mobilità sostenibile, lo spreco alimentare e su come ristrutturare la propria casa, stavolta il tema scelto è quello dei RAEE, i rifiuti che provengono dalla fine vita degli apparecchi elettrici ed elettronici che utilizziamo quotidianamente nella nostra vita. Quante volte ci siamo chiesti, dove buttarli nel momento in cui smettono di funzionare? Per saperlo, basta leggere il Quaderno del Consumatore sui RAEE.

Il Quaderno del Consumatore “RAEE: istruzioni per smaltire i rifiuti elettrici ed elettronici”

Il Quaderno vuole essere un manuale d’uso per i consumatori riguardo allo smaltimento degli apparecchi elettrici ed elettronici che non sono più funzionanti e che da quel momento quindi diventano rifiuti. Poiché però i loro componenti non sono fatti di materiale comune, ma molto spesso da una combinazione di più materiali, il loro smaltimento assume un’importanza non indifferente rispetto sia alla tutela dell’ambiente, ma anche alla tutela di tutti gli organismi viventi. Ecco perché il loro conferimento deve essere fatto con attenzione e scrupolosamente.

 

LEGGI IL QUADERNO DEL CONSUMATORE – RAEE

 

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Cosa pensano i consumatori italiani della sostenibilità e quali sono gli ostacoli che incontrano?

Clicca qui per scoprire i risultati, analisi e commenti dell’indagine di Adiconsum

 

Giugno: tutte le date da ricordare

7 Giugno 2024

Il mese di giugno è come sempre un mese ricco di scadenze da ricordare e anche questo giugno 2024 non fa eccezione. Quest’anno oltre al pagamento dell’acconto IMU per la casa che è il protagonista del mese di giugno, la fanno da padrone alcune importanti novità nel campo dell’energia con la fine del mercato tutelato dell’energia elettrica e la possibilità nello stesso tempo di poter fare richiesta di rientro ancora nel mercato tutelato entro il 30 giugno per vedersi passare in questo modo dal 1° luglio 2024 al Servizio Tutele Graduali (STG). Vediamo le date da tenere assolutamente presenti.

1 giugno 2024

  • Pagamento delle pensioni presso gli uffici postali secondo il calendario predisposto (cognomi dalla A alla B)

3 giugno 2024

  • Pagamento pensioni su conti correnti bancari e postali. Prosecuzione dei pagamenti presso gli uffici postali secondo il calendario previsto

17 giugno 2024

  • Pagamento acconto IMU 2024

30 giugno 2024

  • Fine del mercato tutelato dell’elettricità
  • Ultimo giorno per presentare la richiesta di rientro nel mercato tutelato dell’energia elettrica
  • Ultimo giorno per presentare la domanda di esenzione dal pagamento del canone tv per il secondo semestre 2024
  • Ultimo giorno per il pagamento della II rata del ravvedimento speciale per la sanatoria delle violazioni della Dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta 2022.
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  • Incentivi auto: già esauriti i fondi per l’acquisto di auto elettriche. Le richieste di Adiconsum al Governo

Incentivi auto: già esauriti i fondi per l’acquisto di auto elettriche. Le richieste di Adiconsum al Governo

5 Giugno 2024

Per la prima volta dall’istituzione dell’ecobonus auto risalente al 2019,  i fondi messi a disposizione per l’acquisto delle auto ad emissioni di CO2 da 0 g a 20 g, destinati alle  auto elettriche al 100%, si sono tutti esauriti in poche ore, un segnale forte da parte degli automobilisti italiani che scelgono l’elettrico, quando il prezzo è più basso delle auto termiche.

La situazione

A sorpresa, contrariamente a quanto accaduto nei precedenti anni, l’elettrico ha battuto il termico. È il segnale di un cambio di paradigma dell’automobilista italiano che sta manifestando, a dispetto delle tante fake news circolanti, un forte interesse verso acquisti sostenibili e anche per le full elettriche, maturando sempre più la consapevolezza che le auto a bassissime emissioni  nel campo della mobilità sostenibile possono svolgere un ruolo chiave nella lotta all’inquinamento e per un mondo più sostenibile.

Le richieste di Adiconsum al Governo

A fronte dell’esaurimento dei fondi, molti consumatori non potranno usufruire degli sconti, Adiconsum chiede non solo di dirottare i fondi rimasti dedicati ai veicoli plug-in/ibridi/inquinanti alle auto con emissioni da 0 a 20 g/km, ma di renderli non discriminanti, strutturali e permanenti. È indubbio che a fronte dello stesso prezzo gli italiani preferiscano acquistare un’auto elettrica piuttosto che un’auto termica. In un nostro articolo, tra l’altro, abbiamo messo in evidenza come, grazie agli incentivi, i costi delle auto elettriche si avvicinano a quelli delle auto termiche

L’impegno di Adiconsum sulla mobilità sostenibile

Da 10 anni, Adiconsum, unica Associazione Consumatori, è dotata di un dipartimento dedicato alla mobilità sostenibile e partecipa alle varie realtà che nel corso degli anni si sono accreditate su questo tema (Motus-e, e_mob, ecc.), nonché a vari gruppi di lavoro e a numerosi progetti sia in ambito nazionale che europeo. Da ultimo, in ordine cronologico, la realizzazione, nell’ambito del progetto europeo “Green Circle”, per la Collana “I Quaderni del Consumatore”,  di una pubblicazione GRATUITA tutta dedicata alla “Mobilità sostenibile”, che è disponibile sul sito dell’Associazione.

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  • Treni: il futuro del biglietto digitale regionale nell’incontro fra Trenitalia e le Associazioni Consumatori del CNCU

Treni: il futuro del biglietto digitale regionale nell’incontro fra Trenitalia e le Associazioni Consumatori del CNCU

3 Giugno 2024

Chi viaggia per lavoro o per piacere sui treni regionali ha già sentito parlare o ha già avuto modo di utilizzare il biglietto digitale regionale per i propri spostamenti. Ebbene, proprio il biglietto digitale regionale, e soprattutto il suo futuro, è stato al centro dell’incontro che si è tenuto fra Trenitalia e le Associazioni Consumatori del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti) nei giorni scorsi. Vediamo di capire come funziona il biglietto digitale regionale, quali sono le attuali criticità e quali sono le implementazioni presentate dall’Azienda del gruppo Ferrovie dello Stato alle Associazioni.

Il Biglietto Digitale Regionale

Può essere acquistato sul sito di Trenitalia, tramite l’omonima app, presso le agenzie di viaggio o il sito di Trenitalia Tper.

La novità è che una volta arrivato l’sms o la mail sul proprio smartphone è possibile fare il check-in direttamente dal cellulare. Tale check-in va effettuato 5 minuti prima della partenza PROGRAMMATA del treno, pena, a seguito del controllo svolto dal capotreno, del pagamento di una sanzione, che attualmente è di 5 euro.

Per saperne di più, clicca qui

Attuali criticità

L’informativa relativa a quando fare il check-in, ossia 5 minuti prima dell’orario di partenza programmato del treno (e quindi non quella effettiva, se il treno cioè arriva in ritardo) rientra tra gli annunci che vengono dati a bordo, ma, ad avviso di Adiconsum, sarebbe il caso di darne comunicazione ai viaggiatori anche mentre sono sulle banchine in attesa dell’arrivo del treno, inserendola tra gli annunci sugli arrivi, le partenze, i ritardi e le cancellazioni.

Un’altra criticità riguarda l’impossibilità, al momento, di aggiungerlo al wallet al pari di altri biglietti di viaggio. Il wallet è un servizio di raccolta di vari titoli, una sorta di “contenitore”, che diminuisce il rischio di perderlo e permette il reperimento dei biglietti  con più facilità e in minor tempo rispetto alle numerose mail ed sms che di solito si hanno nel proprio cellulare.

Le novità illustrate da Trenitalia

Nell’incontro con le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, Trenitalia ha reso noto che l’introduzione del biglietto digitale regionale permetterà ai viaggiatori di usufruire, in un futuro prossimo molto breve, di informazioni dedicate  in corso di viaggio, assistenza personalizzata e più in là anche dell’indennità per ritardo. Entro ottobre, invece, dovrebbe attivarsi il check-in del biglietto in automatico alla partenza del treno.

Il commento di Adiconsum

A fronte delle criticità su descritte, Adiconsum ha comunque accolto positivamente le novità che intende porre in atto l’Azienda. Non possiamo, infatti, sottrarci all’evoluzione tecnologica; il punto è però rendere il più semplici e accessibili possibile le nuove tecnologie affinché tutti possano usufruirne e per questo è fondamentale il dialogo tra le Associazioni Consumatori del CNCU e le Aziende. Purtroppo, il nostro è un Paese con un’alta percentuale di analfabeti digitali. Adiconsum si è spesa e si spende molto sul tema dell’alfabetizzazione digitale, grazie anche a numerosi progetti rivolti soprattutto alle fasce più deboli socialmente e culturalmente della popolazione (v. progetto DICO Sì), perché la digitalizzazione sia più inclusiva possibile, in un’ottica anche di sviluppo verso un mondo più sostenibile. La digitalizzazione, infatti, costituisce la trama trasversale di alcuni dei 17 goals dell’Agenda 2030 dell’Onu, come i goals 3, 4, 8 e 11.

Naturalmente, monitoreremo l’evoluzione del biglietto digitale regionale sempre in un’ottica di tutela dei consumatori.

 

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  • È uscito il Quaderno “Ridurre lo spreco mangiando meglio” del progetto “Green Circle”

È uscito il Quaderno “Ridurre lo spreco mangiando meglio” del progetto “Green Circle”

3 Giugno 2024

Ridurre lo spreco alimentare mangiando meglio è possibile, anzi è doveroso, tanto più in termini di sostenibilità. La riduzione dello spreco alimentare è infatti uno dei goal dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo di un mondo più sostenibile. Ridurre lo spreco non significa mangiare di meno, ma mangiare in modo corretto e nelle giuste proporzioni, in modo da ridurre i rifiuti e quindi l’impatto sull’ambiente.  Ecco perché nell’ambito del progetto “Green Circle” abbiamo dedicato una pubblicazione della collana “I quaderni del consumatore” proprio a come ridurre lo spreco alimentare, con un occhio anche a come le nuove tecnologie possono aiutarci a raggiungere tale obiettivo.

Il Quaderno dal titolo “Ridurre lo spreco mangiando meglio

Il Quaderno si compone di 6 capitoli. Dopo un’introduzione con i dati sull’entità del fenomeno dello spreco alimentare, propone un percorso con una serie di tappe da seguire dall’acquisto fino a casa: dalla scelta del prodotto alla dispensa, dal modo di cucinare all’ausilio fornito dalle nuove tecnologie nel ridurre lo spreco.

LEGGI IL QUADERNO DEL CONSUMATORE – RIDURRE LO SPRECO MANGIANDO MEGLIO

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  • Eredità: il servizio di CHATBOT realizzato dal progetto CREA 2 per la divisione dei beni ereditari

Eredità: il servizio di CHATBOT realizzato dal progetto CREA 2 per la divisione dei beni ereditari

30 Maggio 2024

Grazie al lavoro svolto dai partecipanti al progetto CREA 2, la divisione dei beni ereditari potrebbe non essere più un problema. La Conferenza finale del progetto CREA 2, svoltasi a Bruxelles lo scorso 23 e 24 maggio con la partecipazione dei numerosi stakeholder, tra cui Adiconsum, si è chiusa la seconda edizione di questa iniziativa finanziata dal programma europeo Justice 2021-2027, nella quale è stato presentato il servizio di CHATBOT Quali gli obiettivi e i risultati raggiunti.

Obiettivi di CREA 2

Il progetto nasce per rendere più efficiente la risoluzione delle controversie insorte per la divisione di beni ereditari integrando le nuove tecnologie oggi esistenti, come ad esempio l’ Intelligenza artificiale, nella piattaforma di risoluzione delle controversie online (ODR) già esistente. Il risultato è stata la creazione di un CHATBOT.

Il servizio di CHATBOT

Il CHATBOT è un meccanismo di Intelligenza artificiale generativa creato grazie al lavoro di avvocati, notai, mediatori, che hanno raccolto sentenze, atti giuridici, normative in vigore in tutti gli Stati membri con riferimento alla divisione di un patrimonio ereditario.

Per vedere come funziona il CHATBOT realizzato dal progetto CREA 2:

  • Versione in inglese, clicca qui

Per osservazioni, dubbi, domande, lascia un commento al video su YouTube!

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  • Rottamazione-quater: a giorni la scadenza per il pagamento della quarta rata 2024

Rottamazione-quater: a giorni la scadenza per il pagamento della quarta rata 2024

30 Maggio 2024

La scadenza della IV rata della rottamazione-quater si avvicina ed è bene attrezzarsi per il pagamento per non perdere le agevolazioni previste dalla definizione. Ecco le date di scadenza e le modalità di pagamento che si possono utilizzare.

Entro quando pagare

La data ufficiale per la scadenza del pagamento è quella del 31 maggio, ma sono previsti i famosi cinque giorni di tolleranza, per cui viene data ai contribuenti la possibilità di pagare entro mercoledì 5 giugno.

Come pagare

Varie sono le modalità di pagamento. Si può pagare presso:

  • gli sportelli bancomat ATM abilitati al pagamento Cbill
  • internet banking
  • gli sportelli bancari e postali
  • tabaccai
  • ricevitorie circuiti Sisal e Lottomatica
  • portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione
  • app Equiclick
  • servizio “Contitu”.

Scadenze delle successive rate

  • Per la V rata, la scadenza prevista è quella del 31 luglio 2024
  • Per la VI rata, la scadenza prevista è quella del 30 novembre 2024.
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  • È uscito il quaderno della Mobilità sostenibile del progetto “Green Circle”

È uscito il quaderno della Mobilità sostenibile del progetto “Green Circle”

28 Maggio 2024

Tra i tanti cambiamenti in atto ce n’è uno che interessa molto da vicino soprattutto i consumatori italiani, automobilisti per eccellenza: è quello della mobilità. Ormai tutti sappiamo che la mobilità del futuro sarà diversa da quella che abbiamo sempre vissuto, ma tanti sono ancora gli interrogativi che ci poniamo. Ecco perché nell’ambito del progetto “Green Circle”, per la collana “I quaderni del consumatore”, abbiamo scelto di dedicare la prima uscita proprio al tema della mobilità sostenibile, che non è, come erroneamente si pensa, un’incentivazione all’uso della macchina con altri carburanti meno inquinanti o con tecnologie a emissioni zero, ma è un cambio di mentalità; significa intendere la mobilità utilizzando altre forme che, se funzionanti, dovrebbero soppiantare l’uso della macchina e relegarlo solo a determinate circostanze.

 

Il quaderno si compone di due sezioni: una sezione sulle auto elettriche e un’altra sulle “Altre alternative”

La sezione “Auto elettriche”

Il quaderno Mobilità sostenibile del progetto “Green Circle” contiene un’ampia sezione dedicata alle auto elettriche. Si compone tra gli altri di approfondimenti relativi alle tecnologie di ricarica, alle componenti delle batterie, ai vantaggi del motore elettrico e su quanto costa ricaricare alla colonnina.

La sezione “Altre alternative”

Oltre ai due paragrafi sui carburanti a impatto zero e sull’auto a idrogeno, questa sezione indica una serie di alternative per una mobilità più sostenibile che esula dal possesso di un’auto come un maggiore uso dei mezzi pubblici e lo sharing.

LEGGI IL QUADERNO DEL CONSUMATORE – MOBILITA’ SOSTENIBILE

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  • È uscito il quaderno del consumatore “Rinnovare la casa dei tuoi sogni” del progetto “Green Circle”

È uscito il quaderno del consumatore “Rinnovare la casa dei tuoi sogni” del progetto “Green Circle”

27 Maggio 2024

Dopo il quaderno sulla mobilità sostenibile, proseguono le uscite della Collana “I quaderni del consumatore” del progetto “Green Circle” sempre con un occhio attento alle tematiche più vicine ai consumatori. La seconda uscita riguarda infatti come ristrutturare la propria casa in modo sostenibile risparmiando energia.

Il quaderno del consumatore: “Rinnovare la casa dei tuoi sogni”

Il Quaderno si compone di 3 capitoli: ristrutturazione sostenibile e risparmio energetico, sicurezza energetica e prevenzione degli incendi e una panoramica sui bonus fiscali.

Ristrutturazione sostenibile e risparmio energetico

Per una ristrutturazione sostenibile che permetta anche un risparmio energetico la prima cosa da fare è sicuramente quella di adottare tutti gli accorgimenti utili per isolare termicamente l’abitazione. Il Quaderno esamina le caratteristiche che devono avere i materiali isolanti, ma anche come devono essere gli infissi, i punti luce, i sistemi di riscaldamento/raffreddamento.

Sicurezza energetica e prevenzione degli incidenti

Questo capitolo è dedicato interamente alle misure da mettere in campo per rendere sicura la propria casa, approfittando della ristrutturazione dell’unità abitativa e non solo.

La sicurezza in casa è un tema molto importante e caro ad Adiconsum, in considerazione anche, purtroppo, dei tanti incidenti che avvengono tra le mura domestiche e che adottando alcune efficaci misure potrebbero essere evitati. Nel Quaderno sono riportate anche una serie di proposte formulate da Adiconsum, che, se accolte, potrebbero assicurare quella sicurezza, e soprattutto salvare vite, che attualmente manca.

Bonus fiscali

Questo capitolo è dedicato ai bonus che riguardano interventi di risparmio energetico in casa ed in particolare al bonus ristrutturazioni e all’ecobonus.

Buona lettura!

LEGGI IL QUADERNO DEL CONSUMATORE – RINNOVARE LA CASA DEI TUOI SOGNI

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  • Auto: con gli incentivi 2024 acquistare un’auto elettrica costa meno di una termica. Ecco alcuni esempi!

Auto: con gli incentivi 2024 acquistare un’auto elettrica costa meno di una termica. Ecco alcuni esempi!

27 Maggio 2024

Il 25 maggio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM con le misure per il nuovo piano incentivi auto (Ecobonus 2024) che permette ai cittadini di acquistare auto sostenibili con un risparmio fino a 13.750€. Vediamo il risparmio nel dettaglio.

Ecobonus 2024

È stato pubblicato il 25 maggio in Gazzetta Ufficiale il DPCM e attivata, il 3 giugno, la piattaforma riguardante la rimodulazione degli incentivi 2024 per l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti.

Tra le novità, previsti contributi proporzionali alla classe ambientale di appartenenza del veicolo da rottamare, incluse le vetture di classe Euro 5.

È agevolato l’acquisto di auto elettriche (prezzo massimo di 42.700 €), ibride plug-in (54.900€) e a motore termico (prezzo massimo di 42.700€) con un livello di emissioni di CO2 fino a 135 gr/km, nonché di motocicli e ciclomotori elettrici e non elettrici e di veicoli commerciali leggeri.

Il prezzo di listino non deve essere superiore a:

  • 42.700€ Iva inclusa per le autovetture delle fasce di CO2 0-20 gr/km (elettriche 100%)
  • 61-135 gr/km (termiche)
  • 54.900€ mila euro per la fascia 21-60 g/km di CO2 (ibride plug-in).

Il contributo massimo ottenibile per l’acquisto di un veicolo elettrico nuovo e termico, a fronte della rottamazione di un veicolo fino a Euro 2, salirà fino  ad un massimo di 13.750 euro per chi è in possesso di un Isee sotto 30mila euro.

Infine, il provvedimento introduce un contributo all’installazione di impianti nuovi a GPL o a metano per autotrazione su autoveicoli di classe fino a Euro 4: il contributo è pari a 400 euro per gli impianti a GPL e 800 euro per quelli a metano.

 

Fonte tabella: qualenergia.it

Il costo tra auto elettriche e auto termiche

Grazie ai nuovi incentivi il divario di prezzo tra auto elettriche e auto termiche si è sensibilmente ridotto, e in alcuni casi è addirittura inferiore. Gli incentivi auto elettriche 2024 triplicano quasi gli sconti previsti dalla versione 2023, aumentando tutti i contributi, portandone il massimo da 5.000 a 13.750 euro.

 

Ecco alcuni esempi a parità di modello base tra elettrico e modello termico più economico, utilizzando gli incentivi minimi e massimi.

Jeep Avenger Benzina allestimento Longitude 100 cv e 127 g/km di emissioni di CO2

Prezzo promo da 23.300 €  incentivo applicabile tra 1.500€ e 3.000€. Costo totale 21.800/20.300 €

Jeep Avenger Elettrica allestimento Longitude  156 cv e autonomia 400 km (batteria da 54 kWh)

Prezzo promo da 29.700 €  incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 23.700/15.950 €
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Nuova Citroen C3  Benzina versione You 100 cv e 122,63-138,55 g/km di emissioni di CO2

Prezzo promo Da 14.990€ incentivo applicabile tra 1.500€ e 3.000€. Costo totale 13.490/11.990 €

Nuova Citroen E-C3  elettrica versione You 113 cv e autonomia 320 km (batteria da 45 kWh)

Prezzo promo Da 23.900 € incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 17.900/10.150 €
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MINI Countryman C benzina versione Essential 170cv e 133−140 g/km di emissioni di CO2 

Prezzo Veicolo Da 34.900 € incentivo applicabile (solo per le versioni fino a 135 gr/km) tra 1.500€ e 3.000€. Costo totale 33.400/31.900 €

MINI Countryman E Elettrica versione Essential 204 cv e autonomia 465 km (batteria da 66.5 kWh)

Prezzo Veicolo Da 39.900 € incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 33.900/26.150 €
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MG ZS Benzina versione Confort 106-112 cv e 149 g/km di emissioni di CO2 

Prezzo Veicolo da € 17.540  incentivo non applicabile. Costo totale 17.540 €

MG ZS EV versione standar range 156 cv e autonomia 320 km (batteria da 51.1 kWh)

Prezzo Veicolo da € 34.490  incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 28.490/20.740 €

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Nuova Hyundai Kona benzina versione XLINE 120 cv e 131 g/km di emissioni di CO2

Prezzo Veicolo da 28.500 €  incentivo applicabile tra 1.500€ e 3.000€. Costo totale 27.000/25.500 €

Nuova Hyundai Kona elettrica versione EXCLUSIVE 135 cv e autonomia di 380 km (batteria da 48,6 kWh)

Prezzo Veicolo da € 38.300  incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 32.300/24.550 €

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Ulteriori prezzi base di modelli concepiti solo elettrici e quindi non comparabili con le diverse motorizzazioni:

 

Dacia NUOVA SPRING Expression Electric 45cv e autonomia di 230 km (batteria da 25 kWh)

Prezzo Veicolo da 17.900€ incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 11.900/4.150 €

MG 4 standard 170 cv e autonomia di 350 km (batteria da 51 kWh)

Prezzo Veicolo da 30.790€ incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 24.790/17.040 €

Tesla Model 3 Standard Range 283 cv e autonomia di 513 km (batteria da 60 kWh)

Prezzo Veicolo da 40.490€incentivo applicabile tra 6.000€ e 13.750 €. Costo totale 34.490/26.740 €

 

I prezzi delle auto sono indicativi nella loro versione base senza aggiunta di nessun optional e sono elaborati secondo le tariffe espresse dai siti ufficiali della case automobilistiche alla data di pubblicazione. Ci sono in circolazione tantissime auto e tantissime case automobilistiche che propongono diversi modelli e quelli elencanti non sono da intendere come le migliori sul mercato.

Ai seguenti incentivi statali è possibile aggiungere gli incentivi regionali dove presenti e avere un prezzo ancora più competitivo.

Vuoi saperne di più sulla mobilità elettrica?

Leggi il nostro quaderno del consumatore sulla mobilità sostenibile

 

 

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  • Intelligenza artificiale: l’esperienza di Adiconsum per il progetto “CREA 2”

Intelligenza artificiale: l’esperienza di Adiconsum per il progetto “CREA 2”

24 Maggio 2024

Oggi l’intelligenza artificiale rappresenta un nodo centrale per lo sviluppo futuro del mondo, nonostante il concetto sia “nato” negli anni ‘50 con il famoso test di Turing, solamente oggi l’Artificial Intelligence (AI) è diventata veramente accessibile a tutti: dagli algoritmi che ci suggeriscono quali film guardare alle AI generative capaci di realizzare testi, immagini e video.

Se utilizzata con le dovute precauzioni e con l’opportuno buon senso, l’AI può diventare una risorsa preziosissima per semplificare la vita delle persone.

Da tempo Adiconsum si dedica allo studio e alla valutazione delle nuove tecnologie, partecipando a tavoli e progetti specifici al fine di fornire ai consumatori una corretta informazione e portare avanti il loro specifico punto di vista nei confronti di tali tecnologie al fine di renderle più etiche ed inclusive.

Le nuove tecnologie e in special modo l’AI, necessitano di un approccio multidisciplinare che tenga in elevata considerazione tutti gli attori coinvolti nella svolta digitale;

In questo scenario i consumatori rappresentano gli elementi più vulnerabili ed è per questo che necessitano di maggior tutela e protezione.

Con questo spirito Adiconsum ha aderito al progetto CREA 2 – CONFLICT RESOLUTION WITH EQUITATIVE ALGORITHMS, successore del precedente progetto CREA, e realizzato attraverso una partnership europea che ha coinvolto Vrije Universiteit Brussel (BE) Capofila, Adiconsum (IT), Università degli Studi di Napoli Federico II – CeSMA (IT), Università di Ljubljana (SI), Università di Vilnius (LT), Università di Zagabria – Facoltà di giurisprudenza (HR), Università di Tecnologia di Tallin (EE), Seraphin Innovation (FR), Unione Europea Avvocati (LU).

Lo scopo del progetto è quello di applicare strumenti come intelligenza artificiale (AI) e Blockchain per facilitare l’accesso degli utenti ai meccanismi di risoluzione delle controversie online (ODR) e, di conseguenza, evitare l’impossibilità o difficoltà strutturali nell’accesso alla giustizia.

Il progetto è finanziato dal programma europeo Justice 2021-2027, nell’ambito del bando “Action grants to support National or Transnational e-Justice projects JUST-2021- EJUSTICE”.

Che cos’è l’intelligenza artificiale generativa?

24 Maggio 2024

In questo articolo parleremo di un tipo specifico di Intelligenze Artificiale (AI) generative, quelle in grado di produrre immagini.

Da dove vengono fuori queste immagini?

Attraverso il Machine Learning, una sottobranca dell’intelligenza artificiale, è possibile generare immagini a partire da grandi moli di dati (in questo caso di immagini).

Nello specifico le AI generative sfruttano un particolare sottotipo di machine learning chiamato deep learning o apprendimento profondo, una tecnica che imita il funzionamento del cervello umano nell’apprendimento dei dati.

Da dove provengono le immagini del dataset

Questo è un punto molto importante perché molte delle immagini utilizzate per realizzare questi dataset di immagini vengono prese dal web senza permesso, cosa che ha causato il malcontento di molti artisti che si sono ritrovati a dover fare i conti con AI che imitavano il loro stile alla perfezione.

C’è da dire che già da adesso le cose stanno incominciando a cambiare attraverso contratti che permettono agli artisti di concedere l’utilizzo delle proprie opere per realizzare dataset con cui allenare le AI in cambio di un’equa retribuzione.

Come faccio a sapere se le mie immagini sono state utilizzate per addestrare l’AI?

Esistono molti tipi di Dataset per l’allenamento (Training) delle AI e alcuni di questi sono privati ovvero non sono accessibili al pubblico, quindi non possiamo avere la certezza assoluta che le nostre immagini non siano state utilizzate.

Per quanto riguarda i Dataset pubblici, invece, è possibile utilizzare questo strumento: https://haveibeentrained.com/

Questo strumento fa da motore di ricerca all’interno dei dataset pubblici e  che vengono utilizzati dagli strumenti AI e permette di capire se le nostre immagini sono state utilizzate.

  • Inserisci il titolo di un’immagine che hai caricato sul web o l’indirizzo del tuo sito web personale e premi invio
  • Ti saranno mostrate le immagini relative a quel criterio di ricerca
  • Ci sono delle immagini di una tua opera originale? puoi segnalarle
  • Gli sviluppatori che accedono all’ API del progetto potranno eliminare la tua opera dal dataset

L’impegno di Adiconsum

Adiconsum gestisce numerosi progetti per educare i consumatori ad un uso responsabile dell’AI:

Il progetto CREA 2,  finanziato dal programma europeo Justice 2021-2027, nell’ambito del bando “Action grants to support National or Transnational e-Justice projects JUST-2021- EJUSTICE”, che applica strumenti come intelligenza artificiale (AI) e Blockchain per facilitare l’accesso degli utenti ai meccanismi di risoluzione delle controversie https://www.adiconsum.it/al-tuo-fianco/iniziative/crea-2-conflict-resolution-with-equitative-algorithms/ .

Il progetto DICO Sì, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nell’ambito delle Iniziative a vantaggio dei consumatori, di cui all’articolo 148, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388. (DM 6/5/2022 articolo 5), che affronta la tematica dell’AI spiegandone il funzionamento ai consumatori al fine di promuovere una visione obiettiva e consapevole di questo strumento.

Il progetto WE All Say No 2 Fakes, finanziato da EUIPO Ufficio Europeo Marchi e Brevetti, che affronta il tema dell’intelligenza artificiale nel contesto della proprietà intellettuale con eventi e corsi didattici dedicati ai giovani e ai loro insegnanti.

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  • Mancata ricezione di alcuni canali del digitale terrestre col decoder Sky Q? Segui le istruzioni per l’uso di Adiconsum

Mancata ricezione di alcuni canali del digitale terrestre col decoder Sky Q? Segui le istruzioni per l’uso di Adiconsum

23 Maggio 2024

Molti sono stati i consumatori che hanno contattato le nostre sedi territoriali denunciando che non riuscivano più a vedere tantissimi canali del digitale terrestre, soprattutto canali locali, con il decoder SKY Q. Ecco che cosa ha scoperto Adiconsum e le istruzioni d’uso che ha preparato per i consumatori che hanno subito tale disservizio.

Le cause della mancata ricezione

Adiconsum ha scoperto le cause del malfunzionamento erano da imputarsi alle modifiche apportate dai canali locali, durante gli ultimi ricollocamenti dei canali digitali nell’etere, di alcuni parametri tecnici che ne permettevano l’inserimento nella numerazione automatica di ricerca dei canali. A causa di tali modifiche, il decoder SKY Q non metteva più in un ordine corretto i canali, provocando il cambio di numerazione di alcuni. Grazie all’intervento di Adiconsum, che ha contattato anche Sky, ora il software del decoder SKY Q è aggiornato ed adeguato ad una corretta ricezione dei canali del digitale terrestre che sono di nuovo visionabili a partire dal canale 5001 in avanti.

Per ripristinare la corretta ricezione dei canali del digitale terrestre, basta seguire le Istruzioni per l’uso realizzate da Adiconsum, che riportiamo qui di seguito.

Istruzioni per l’uso di Adiconsum

Per ottenere l’aggiornamento del decoder SKY Q occorre seguire le seguenti istruzioni:

  • andare nel menù che appare all’accensione nella sezione “impostazioni”
  • premere OK sul telecomando
  • andare su “info”, poi su “versione software” e quindi su “aggiorna” 
  • seguire le successive indicazioni e scaricare l’aggiornamento senza spegnere il decoder. Una volta ricevuta l’informazione dell’avvenuto aggiornamento, spegnere e  riaccendere il decoder
  • rifare la sintonizzazione DEL DIGITALE TERRESTRE.

Al termine di questa procedura, tutto funzionerà correttamente.

Consiglio di Adiconsum

Consigliamo comunque di collegare l’antenna terrestre ad entrambi gli apparati, visto che ciò è possibile con un piccolo derivatore a basso costo.

Adiconsum a Sky

Sarebbe opportuno che SKY provveda, attraverso i propri canali informativi, ad avvertire i propri clienti di aggiornare il decoder in modo da ripristinare la corretta visione di tali canali a tutti.

Caos Citroën per airbag difettosi: cosa fare

23 Maggio 2024

È allarme per la vicenda degli airbag difettosi delle auto Citroën e Ds Automobiles. In tutto sono 599.772 i veicoli interessati, i cui proprietari sono stati raggiunti da una comunicazione della casa automobilistica che ha intimato loro di sospendere la guida dei veicoli. Ripercorriamo le tappe della vicenda e cosa sta facendo Adiconsum per tutelare gli automobilisti coinvolti.

Quali i modelli interessati

La raccomandata inviata dalla casa automobilistica riguarda i modelli Citroën C3 prodotte dal 9 aprile 2009 al 20 febbraio 2017 e Ds3 prodotte dal 26 giugno 2009 al 30 maggio 2019. Nella comunicazione la casa automobilistica intima i proprietari  di “SOSPENDERE IMMEDIATAMENTE LA GUIDA DEL VEICOLO, perché l’airbag di tipo Takata è difettoso e potrebbe esserci il pericolo di “gravi lesioni o morte” in caso di incidente.

I motivi della sospensione della guida

Il motivo del blocco è dovuto alle sostanze chimiche contenute negli airbag Takata dei modelli interessati che “potrebbero deteriorarsi nel tempo, esponendo il guidatore e il passeggero al rischio di rottura del dispositivo di gonfiaggio dell’Airbag con una forza eccessiva in caso di incidente, in grado di provocare gravi lesioni o morte”.

Il perché del caos

La raccomandata invitava anche gli automobilisti a recarsi nelle officine autorizzate presso le quali però i proprietari si sono trovati di fronte ad una situazione paradossale:

  • mancanza dei ricambi
  • nessuna data certa per la riparazione e la messa in sicurezza dell’auto
  • difficoltà nell’attivare un ristoro o la fornitura di un’auto sostitutiva.

Cosa fare

Adiconsum invita in questa fase a non utilizzare le auto intimate al fermo dalla Citroën.

  • In caso di incidente, anche se lieve e senza scoppio dell’airbag, infatti, alcune Compagnie Assicurative potrebbero rifiutarsi di intervenire per pagare i danni. Rimane il punto interrogativo di dove collocare la vettura, perché non è arrivata nessuna indicazione dalla casa automobilistica, se l’auto può essere lasciata in un parcheggio assolato o in un luogo riparato, come anche non è stata data nessuna garanzia sul fatto che i gas degli airbag possano causare uno scoppio del veicolo fermo.
  • In caso di noleggio di un’altra auto per sopperire alla mancanza della disponibilità della propria vettura, per evitare di perdere la possibilità di ottenere un risarcimento, è importante che chi affronta questo costo lo comunichi subito con una pec alla Citroën, spiegando che il noleggio è stato, di fatto, imposto dall’impossibilità di accedere in tempi rapidi al voucher o all’auto sostitutiva, forme di sostegno che molti utenti non riescono ad attivare o che addirittura non sono resi disponibili dal link messo a disposizione dalla casa automobilistica.

L’assistenza presso gli sportelli territoriali Adiconsum

Gli sportelli territoriali Adiconsum sono a disposizione per:

  • la compilazione e l’invio di un reclamo individuale per richiedere l’indennizzo e la fornitura di un’auto sostitutiva che Citroën e Ds devono garantire
  • l’attivazione delle procedure informatiche per ottenere la dovuta assistenza dalla casa automobilistica
  • l’assistenza nel caso di mancato rimborso a seguito del noleggio di una vettura.

Nel frattempo stiamo chiedendo alla Citroën l’apertura di un Tavolo con tutte le Associazioni Consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) per trovare una soluzione condivisa e immediata alla vicenda.

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  • L’energia degli italiani è sempre più verde. Ad aprile il 51,2% della domanda di energia è da fonti rinnovabili

L’energia degli italiani è sempre più verde. Ad aprile il 51,2% della domanda di energia è da fonti rinnovabili

23 Maggio 2024

Oltre la metà dei consumi elettrici italiani è stata coperta in aprile 2024 da fonti rinnovabili e il trend degli ultimi 12 mesi lo conferma. Ce lo dice TERNA, il gestore italiano della Rete Elettrica Nazionale.

Le energie rinnovabili sono fonti di energia che si rigenerano naturalmente nel tempo e non si esauriscono. Sono una delle parti  più importante della transizione verso un sistema energetico che abbandoni i combustibili fossili, contrastando così il riscaldamento globale.

Quali sono le principali fonti rinnovabili

  • Idroelettrico
  • Eolico
  • Fotovoltaico
  • Geotermico
  • Biomasse

I dati di Aprile 2024

Ogni mese TERNA, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, ogni mese pubblica i dati relativi i fabbisogni di energia elettrica, le quote percentuali di produzione, i consumi industriali e la quota di produzione nazionale e quella scambiata con l’estero.

Ad aprile i consumi di energia elettrica in Italia sono in aumento dell’1,1% rispetto allo stesso mese del 2023. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, il mese scorso il fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 23,5 miliardi di kWh.

Lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’85,4% dalla produzione nazionale e per la quota restante (14,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 3,4 TWh, il 28,9% in meno rispetto ad aprile 2023. In particolare, il saldo import-export è il risultato dell’effetto combinato di un aumento dell’export (+114,7%) e di una diminuzione dell’import (-24,0%).

In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,4 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 51,2% della domanda elettrica (era 36% ad aprile 2023). In aumento la fonte idrica +197,5% e fotovoltaica +19,5%, principalmente per l’aumento della capacità installata in esercizio.

In diminuzione la fonte geotermica (-0,9%) ed eolica (-3,4%). In calo anche la fonte termica (-16,6%).

Nei primi quattro mesi del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 2.356 MW (di cui 2.167 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 736 MW (+45%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Ad aprile 2024 le rinnovabili hanno fatto numeri veramente interessanti: il massimo della generazione per il mese di aprile (12 TWh) e, soprattutto, una copertura del 51,2% della domanda elettrica del mese.

Si tratta della seconda volta in un mese dell’anno in cui le fonti rinnovabili superano il 50% del fabbisogno elettrico mensile. Il primato si era verificato nel maggio del 2020 con il 52,6%.

Ma il dato di aprile è il massimo di sempre se la generazione da rinnovabili la confrontiamo con la produzione nazionale di elettricità: 59,1%.

Ad aprile 16 giorni su 30 hanno superato la quota del 50% di rinnovabili sulla domanda di energia elettrica, di cui 7 erano giorni feriali. Domenica 21 aprile si è toccato il massimo con il 65,6% sulla domanda del giorno.

 

Dati da Gennaio 2024 ad Aprile 2024

Nei primi quattro mesi, la domanda di energia elettrica è sostanzialmente stabile (+0,8%) rispetto a gennaio-aprile 2023.

La produzione da rinnovabili nel primo quadrimestre raggiunge il suo massimo per il periodo, con 40 TWh, oltre 9 TWh in più di un anno fa. Anche la copertura della domanda con le rinnovabili elettriche è record: 39,6%.

 

Come Adiconsum riteniamo importante far comprendere a tutti i consumatori, in modo semplice, come il nostro paese genera l’energia, sfatando anche i falsi miti che girano spesso online. Ogni mese pubblicheremo notizie aggiornate sulla produzione mensile e sull’andamento annuale. Ogni mese la nostra energia è sempre più verde, sempre più pulita!

 

Fonti dati: Terna.it e qualenergia.it

 

Dichiarazione dei redditi 2023: come usufruire del Ravvedimento speciale

22 Maggio 2024

Ultimi giorni per usufruire della possibilità prevista dalle nuove norme sull’istituto del Ravvedimento speciale (Decreto Milleproroghe) di sanare anche le violazioni relative alla Dichiarazione dei redditi dell’anno di imposta 2022. Vediamo come.

In cosa consiste il Ravvedimento speciale per le Dichiarazioni dei redditi 2023 (anno d’imposta 2022)

  • Consiste nella possibilità di correggere le violazioni versando una sanzione ridotta e provvedendo nel contempo a sanare le irregolarità/omissioni.

A quanto ammonta la sanzione

  • A 1/18 del minimo edittale previsto dalla legge, più imposta e interessi.

Come pagare

  • In unica soluzione o a rate.

Entro quando

  • Il 31 maggio 2024 per pagare in un’unica soluzione o solo la prima rata. Entro tale data vanno sanate le irregolarità/omissioni presenti nella Dichiarazione.

Il pagamento rateale

Per chi sceglie il pagamento rateale, la scadenza delle rate successive è la seguente:

  • II rata: entro il 30 giugno
  • III rata: entro il 30 settembre
  • IV rata: entro il 20 dicembre 2024.

Il pagamento di queste rate prevede l’aggiunta degli interessi del 2% annuo.

Quali violazioni non rientrano nel Ravvedimento speciale

  • Non possono usufruire del Ravvedimento speciale le violazioni che sono già state contestate entro il 31 maggio e le comunicazioni inviate a seguito di controlli formali.

Per saperne di più, Circolare n. 11/E del 15 maggio 2024

Intelligenza artificiale: l’AI Act è legge

22 Maggio 2024

Mancava solo il via libero del Consiglio europeo e ora che è arrivato, l’AI Act, il Regolamento dell’Unione europea sull’intelligenza artificiale, non solo è diventato legge, ma ha anche il primato di essere la prima legge mondiale messa in campo su questo tema. Vediamo che cosa regola.

Che cos’è l’AI Act

L’AI Act è l’insieme di norme che regolano lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale in sicurezza nell’Unione europea, nel rispetto dei diritti  fondamentali dei cittadini. La stesura dell’Atto si è basata sul concetto del rischio: maggiore è il rischio ai danni della società, maggiori saranno le sanzioni. I fornitori e gli sviluppatori dei vari sistemi di intelligenza artificiale dovranno quindi attenersi alle disposizioni contenute nell’AI Act.

Quali gli ambiti di applicazione

La legge si applica solo ad ambiti soggetti al diritto dell’Unione europea; sono esenti gli ambiti militari/difesa e di ricerca.

Le norme dell’AI Act

Tra le norme spiccano alcuni divieti, tra i quali:

  • i sistemi AI che usano la manipolazione cognitivo comportamentale e il punteggio sociale
  • i sistemi di profilazione per categorizzare le persone in base a dati personali sensibili (credo religioso, orientamento politico/sessuale, razza, ecc. )

E alcune limitazioni, tra le quali:

  • l’uso dei sistemi di identificazione biometrica da parte della polizia. Il riconoscimento biometrico potrà essere utilizzato solo per la ricerca di persone scomparse o per prevenire attacchi terroristici.

L’adozione di sistemi di AI ad alto rischio da parte degli enti che forniscono servizi pubblici dovrà essere sottoposto a valutazioni dell’impatto sui diritti fondamentali. Inoltre i sistemi AI ad alto rischio così come gli utenti di tali sistemi (enti pubblici) dovranno essere registrati in una banca dati apposita dell’UE. In particolare poi coloro che utilizzano sistemi di riconoscimento delle emozioni dovranno avvertire le persone sulle quali li applicano.

Le sanzioni

Sono in percentuale del fatturato conseguito dall’azienda relativo all’anno precedente o in una misura predeterminata a seconda di quale sia il più elevato.

Nuovi organi per l’applicazione corretta dell’AI Act

Per la corretta applicazione della legge, l’Unione europea istituirà i seguenti  organi di governo:

  • un ufficio AI all’interno della Commissione per far rispettare le regole comuni in tutta l’UE
  • un panel scientifico di esperti indipendenti per supportare le attività di contrasto
  • un comitato per l’AI con rappresentanti degli Stati membri per consigliare e assistere la Commissione e gli Stati membri nell’applicazione coerente ed efficace della legge sull’AI
  • un forum consultivo per le parti interessate per fornire competenze tecniche al comitato AI e alla Commissione.

Entrata in vigore e applicazione dell’AI Act

L’entrata in vigore avverrà dopo 20 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE, mentre ci saranno due anni di tempo per la sua applicazione salvo disposizioni specifiche.

Adiconsum e l’Intelligenza artificiale

Adiconsum ha da sempre un faro acceso sullo sviluppo delle nuove tecnologie intravedendone le opportunità per il miglioramento nella gestione della vita di tutti i giorni dei consumatori cercando di educare ad un loro uso responsabile e consapevole più che demonizzarle.

Stesso approccio sta tenendo per una tematica così attuale come l’Intelligenza artificiale.

A livello europeo, ad esempio, ha partecipato, insieme a 16 organizzazioni dei consumatori europee, ad un’azione congiunta in cui chiedeva di: rafforzare le tutele dei consumatori per rendere la tecnologia sicura, affidabile ed equa in modo che i consumatori non siano usati come animali da laboratorio per le nuove tecnologie; definire una strategia globale di IA che tenga conto dei recenti sviluppi, incentrata sui diritti fondamentali e che offra linee guida rigorose per l’uso dell’IA generativa nel settore pubblico e privato; varare adeguate normative a prova di futuro nei casi in cui le leggi esistenti non siano strumenti efficaci.

Adiconsum si occupa di digitalizzazione a 360 gradi.  Nel campo dell’accesso alla giustizia ricordiamo, ad esempio, il progetto Crea2 appena concluso e SCAN 2 già terminato. Non dimentichiamo poi che la digitalizzazione svolge un ruolo chiave per un mondo più sostenibile.

Attualmente Adiconsum è impegnata con il progetto DICO Sì – DIritti Consapevolezza Opportunità Strumenti Inclusione, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (D. M. 6/5/2022, art. 5). Nell’ambito di “DICO Sì”, ha testato, grazie ad un’Indagine di opinione pubblica a livello nazionale tra i consumatori affidata all’Istituto Piepoli, la conoscenza dell’AI, il ruolo che già svolge e potrebbe svolgere nella propria vita e più in generale in quella dei cittadini-consumatori, l’ingerenza o meno nella sfera della privacy, come dovrebbe essere usata dalle aziende. Le risposte hanno rivelato, in alcuni casi,  un gap generazionale soprattutto in riferimento al ruolo dell’AI nella propria vita e in generale, mentre giudizi unanimi sono stati espressi per quanto riguarda l’uso che ne fanno le Aziende e che dovrebbe essere dichiarato in maniera trasparente, indicandone anche le modalità di utilizzo. Un altro dato comune a tutte le fasce d’età riguarda l’ingerenza dell’AI nella sfera della privacy, che sì è una preoccupazione, ma non rappresenta un timore predominante.

Per rivedere la presentazione dei risultati del Sondaggio, clicca qui

Per il Sondaggio integrale, clicca qui

Sempre nell’ambito del progetto “DICO Sì” ricordiamo anche la realizzazione di un quaderno del consumatore dal titolo “Intelligenza Artificiale: salvezza o dannazione?” disponibile anche nella sezione “Pubblicazioni” e  nella sezione “Iniziative e progetti” del sito adiconsum.it

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  • Adiconsum alla Convention annuale di Auxilia Finance: presentato il Protocollo per il Check-up creditizio gratuito

Adiconsum alla Convention annuale di Auxilia Finance: presentato il Protocollo per il Check-up creditizio gratuito

21 Maggio 2024

Nell’ambito della Convention annuale 2024 di Auxilia-Finance, Adiconsum è intervenuta presentando il Protocollo stipulato recentemente con la società di mediazione creditizia con l’obiettivo di aiutare la sostenibilità finanziaria delle famiglie. Vediamo i dettagli del Protocollo.

Perché un Protocollo Adiconsum -Auxilia Finance

Perché le famiglie italiane sono strette in una morsa di aumenti che le espone al rischio sovraindebitamento. Come aiutarle? Attraverso un servizio di CHECK-UP CREDITIZIO GRATUITO che fornirà loro un’adeguata educazione finanziaria e gli strumenti per poter scegliere tra le varie soluzioni finanziarie prospettate quella più consona alle proprie esigenze, ridimensionando il loro  rischio sovraindebitamento e sottraendole agli usurai.

Come accedere al servizio

  • Basta andare sul sito Adiconsum e dalla home page cliccare sul banner “CHECK-UP CREDITIZIO GRATUITO
  • A questo punto si verrà reindirizzati sul sito di Auxilia Finance da cui è possibile prenotare la prima data utile per il proprio CHECK-UP CREDITIZIO.

Il Check-up fornisce una consulenza super partes e competente per chi è in difficoltà.

 

Validità del Protocollo

Il Protocollo Adiconsum-Auxilia Finance al momento ha validità di 1 anno. Invitiamo gli iscritti Adiconsum ad approfittare di questa opportunità e di richiedere in cospicuo numero il CHECK-UP CREDITIZIO GRATUITO.

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  • IMPORTANTE: ENEL disattende tutte le richieste delle Associazioni Consumatori sulle bollette. Segnalateci tutti gli aumenti!

IMPORTANTE: ENEL disattende tutte le richieste delle Associazioni Consumatori sulle bollette. Segnalateci tutti gli aumenti!

20 Maggio 2024

A distanza di mesi dall’avvio del tavolo politico tra Enel e le Associazioni dei Consumatori, volto a trovare possibili soluzioni al problema delle modifiche tariffarie e delle conseguenti bollette insostenibili per migliaia di famiglie italiane, ENEL disattende tutte le richieste delle Associazioni dei Consumatori.

Cosa fare

Invitiamo tutti i consumatori a segnalare gli aumenti di tariffa ed a rivolgersi alle nostre sedi territoriali per unirsi alla voce di tutti coloro che non sanno più come pagare le bollette ENEL!

 

Adiconsum a Bruxelles per il progetto CREA 2

15 Maggio 2024

Il prossimo 24 maggio Adiconsum interverrà alla Conferenza finale del progetto CREA 2 – Conflict Resolution with Equitative Algorithms. Di cosa si tratta e il ruolo svolto da Adiconsum.

Il progetto CREA 2

È il proseguimento del progetto di ricerca europea CREA, realizzato nel biennio 2017-2019. CREA 2 è finanziato dal programma europeo Justice 2021-2027 nell’ambito del bando “Action grants to support National or Transnational e-Justice projects JUST-2021-EJustice” con l’obiettivo di facilitare l’accesso alla giustizia dei cittadini-consumatori e delle imprese grazie alla risoluzione on line delle loro controversie (ODR) in ambito civile attraverso l’apporto di regole e principi provenienti da discipline extra-giuridiche, come gli algoritmi e gli strumenti di intelligenza artificiale, velocizzando, quindi, anche i tempi della giustizia.  Questo nuovo approccio affronta anche il tema delle disparità esistenti tra gli ordinamenti giuridici dei vari Stati membri attraverso l’istituzione di un “Fondamento comune europeo dei diritti disponibili” (ECGAR-European Common Ground of Available Rights).

Oltre ad Adiconsum, il progetto ha visto la partecipazione di vari stakeholder tra cui avvocati, notai, mediatori, accademici, studenti, aziende di settore, policy maker.

Il ruolo di Adiconsum

In qualità di partner, Adiconsum partecipa al progetto allo scopo di promuovere e diffondere i risultati delle attività del progetto anche la fine di valutarne l’utilità per i cittadini-consumatori.

La Conferenza finale

La Conferenza finale del progetto CREA 2 si terrà nei giorni 23 e 24 maggio presso l’Hoeck 8, a Bruxelles, in Rue de Louvain 38.

Adiconsum, unica Associazione Consumatori, interverrà nella giornata di venerdì 24 maggio, nel Panel 4 “AI and Law” con un contributo dal titolo “What consumers think about AI” (Cosa pensano i consumatori dell’intelligenza artificiale).

 

 

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  • Cosa pensano gli italiani di Intelligenza artificiale, tecnologia agroalimentare, pagamenti digitali? Lo ha rivelato l’indagine Adiconsum per il progetto “Dico Sì”

Cosa pensano gli italiani di Intelligenza artificiale, tecnologia agroalimentare, pagamenti digitali? Lo ha rivelato l’indagine Adiconsum per il progetto “Dico Sì”

14 Maggio 2024

Conoscenza ed uso dell’intelligenza artificiale, tecnologia applicata all’agroalimentare, pagamenti digitali, sono stati questi i temi affrontati dall’indagine di Adiconsum, commissionata all’Istituto Piepoli, nell’ambito del progetto “DICO Sì-Diritti Consapevolezza Opportunità Strumenti Inclusione”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (D. M. 6/5/2022 art. 5), che sono stati presentati lo scorso 7 maggio.

Il campione esaminato

La ricerca è stata condotta su un campione rappresentativo di 1.000 persone dai 18 anni in su, segmentato per sesso ed età. La presentazione, affidata a Livio Gigliuto, Presidente dell’Istituto Piepoli, ha messo in evidenza su questi temi un  gap generazionale che riflette un Paese spaccato a metà.

I risultati più significativi

Intelligenza artificiale

  • Tra i risultati più significativi sull’intelligenza artificiale, oltre alla conoscenza dell’IA che è comune a tutte le fasce d’età, lo spaccato si evidenzia quando si affronta il ruolo dell’IA nella propria vita e nel misurare un miglioramento o peggioramento della vita dei cittadini-consumatori in generale; tutti d’accordo invece sul fatto che le aziende che usano l’IA devono dichiararlo e indicare le modalità di utilizzo. A sorpresa, invece, il dato comune a tutte le fasce d’età sull’ingerenza dell’IA sulla propria privacy. C’è preoccupazione sì, ma non è predominante.

Tecnologia applicata all’agroalimentare

  • Tra i risultati più significativi sulla tecnologia applicata all’agroalimentare, in merito al ruolo svolto dalle innovazioni tecnologiche e ai riflessi di tali applicazioni in termini di miglioramento della produzione e della qualità dei prodotti, anche in questo caso le fasce d’età più giovani ritengono che ci sia un miglioramento, diversamente da quanto esprimono le fasce successive già da quella 55-64 anni. Risultati più trasversali si trovano in merito ai riflessi della tecnologia e dell’IA sulla sostenibilità: in questo caso, infatti, nonostante il 54% ritenga che possano essere d’aiuto, il dato poco/nulla non è appannaggio solo della fascia over 64 (42%), ma anche delle fasce 25-34 e 55-64. Uniformità dei giudizi in tutte le fasce d’età anche relativamente alla questione della difesa del pianeta attraverso forme di agricoltura alternativa allo sfruttamento del terreno: la maggior parte non si sono espresse né positivamente né negativamente. Sui riflessi positivi in termini di miglioramento della qualità e sostenibilità ambientale dell’uso delle nuove tecnologie, ma senza il ricorso alla manipolazione genetica, il 54% si è dichiarato molto/abbastanza d’accordo, ma anche qui pesa il giudizio poco/nulla d’accordo espresso non solo tra gli over 64enni, ma anche tra le fasce 25-34 e 55-64 anni di età.

Pagamenti digitali

  • Tra i risultati più significativi sui pagamenti digitali, è emerso un aumento del loro uso, anche se un 10% dichiara di usare i contanti; in merito alle motivazioni sul loro uso/non uso, in controtendenza la fascia 25-34 che dichiara di non usarli perché non si fida.

Le conclusioni del Presidente di Adiconsum, Carlo De Masi

Nel concludere i lavori, il Presidente De Masi ha focalizzato l’attenzione su tre questioni fondamentali:

  • alfabetizzazione digitale di tutti i cittadini-consumatori
  • promozione all’utilizzo corretto delle tecnologie digitali
  • tutela ex ante per prevenire tutte  le  possibili deviazioni a danno dei consumatori.

L’intelligenza artificiale rappresenta una grande opportunità per il futuro, ma l’entusiasmo per le sue potenzialità non deve farci dimenticare l’etica o, come afferma Papa Francesco, l’elemento umano e, soprattutto, i decenni di lotte per i diritti, per la democrazia, per un mercato sano e concorrenziale, per la sicurezza e la tutela dei dati personali, per la protezione dei cittadini vulnerabili oppure discriminati.

Gli interventi dei relatori

Luca Raffaele, Direttore generale di NeXt Nuova Economia e CEO/Founder di Gioosto:

Il digitale non è fare un qualcosa in più, ma un cambio di paradigma nel nostro modo di fare. La scarsa consapevolezza del digitale nella fascia di età più alta della popolazione emersa dall’indagine Adiconsum deriva dalla mancata misurazione dei suoi benefici. È arrivato il momento di dare contezza dei vantaggi e dei miglioramenti che il digitale può portare nella vita di tutti i giorni.

Video intervista a Luca Raffaele

 Chiara Corbo, Direttrice dell’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dell’Università di Brescia: Come Osservatorio studiamo l’ impatto del digitale lungo la filiera agroalimentare. Tante sono le tecnologie digitali che apportano benefici nell’agrifood sulla sostenibilità ambientale e sociale, ma senza anche la sostenibilità economica per le aziende non c’è futuro.

Video intervista a Chiara Corbo

Davide Franzoni, Milk Quality manager Gruppo Lactalis Italia: La raccolta e la gestione dei dati provenienti dagli  imprenditori agricoli sono fondamentali per migliorare le capacità produttive. Il miglioramento della produzione significa fare la scelta giusta al momento giusto. Oggi tutto questo è possibile  grazie all’intelligenza artificiale che può essere definita come una “democrazia del dato”. Il consumatore chiede trasparenza e tracciabilità dei prodotti e quindi c’è bisogno di più dati possibili.

Video intervista a Davide Franzoni

Giuseppe Iacono, esperto di competenze digitali ed autore del libro “Le sfide della società onlife”, coordinatore dell’iniziativa Repubblica Digitale del Dipartimento per la trasformazione digitale: Da alcuni dati dell’indagine Adiconsum emerge  la realtà di un Paese di 24 milioni di persone tra i 16 e i 74 anni  che non hanno le competenze digitali di base (di cui 18 milioni, nonostante tutto, sono utenti internet), e questo perché nel nostro Paese manca un sistema di apprendimento permanente. Se non metteremo al centro delle politiche le competenze, ci ritroveremo a subire, e non a governare, come invece dovremmo fare, l’evoluzione tecnologica e la trasformazione che ne consegue e perderemmo una grande opportunità.

Video intervista a Giuseppe Iacono

Maurizio Pimpinella, Presidente di A.P.S.P.: Pagamenti e tecnologie sono due mondi che devono unirsi, perché sono completamente scollati. Serve un upgrade della scuola e delle competenze, perché se è vero che i giovani oggi nascono nativi digitali è anche vero che non  hanno una grande consapevolezza del digitale. Non c’è economia digitale se non c’è un pagamento. Conoscere i sistemi di pagamento significa risparmiare. Per farli conoscere serve un percorso congiunto tra esperti e Associazioni Consumatori come Adiconsum di alfabetizzazione dei giovani e una politica che investa per essere in grado di competere in un futuro molto prossimo.

Video intervista a Maurizio Pimpinella

Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic

In merito ai consumi delle famiglie italiane, emerge una situazione di stallo. Le intenzioni di acquisto a tre mesi  sono in costante calo. Il rinvio degli acquisti è predominante anche tra coloro che hanno disponibilità economica. Per sbloccare tale situazione serve una comunicazione pragmatica delle aziende, una comunicazione che illustri i vantaggi concreti dell’acquisto dei prodotti in termini di risparmio e di utilità.

Video intervista Claudio Bardazzi

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  • Cosa pensano i consumatori italiani della sostenibilità e quali sono gli ostacoli che incontrano? Risultati, analisi e commenti dell’indagine di Adiconsum per il progetto “Green Circle”

Cosa pensano i consumatori italiani della sostenibilità e quali sono gli ostacoli che incontrano? Risultati, analisi e commenti dell’indagine di Adiconsum per il progetto “Green Circle”

13 Maggio 2024

Sostenibilità generale, mobilità sostenibile, case green, rifiuti, alimentazione e elettrodomestici. Questi i temi a cui 1.014 consumatori hanno risposto all’importante indagine svolta da Adiconsum con il progetto Green Circle. Ecco cosa pensano i consumatori italiani di ciò che ostacola l’inclusività nel processo della transizione. All’interno del report completo ci sono analisi e commenti anche di diversi esperti dei settori.

 

Con il progetto di Adiconsum “Green Circle”, finanziato dall’European Climate Foundation, si vogliono comprendere le barriere che ostacolano l’inclusività nel processo della transizione verde, per meglio affrontarle e superarle. Per questo a gennaio è stato lanciato il sondaggio online “Sei più GREEN di quello che pensi?.

Fra gli obiettivi prioritari del progetto, c’è quello di indagare sul campo i vincoli, le opinioni gli atteggiamenti e i comportamenti, per comprendere le barriere che ostacolano le scelte di consumo più sostenibili e rimuoverle in vista della migliore l’accettazione sociale di possibili misure legislative della green transition.

Il sondaggio è stato completato da 1.014 persone, segmentato per regione, sesso ed età.  Il quadro degli ostacoli all’adozione di stili di vita e di consumo più sostenibili che emerge dall’indagine è decisamente articolato, ma complessivamente rassicurante: sembrano marginali le sacche di resistenza aprioristica al cambiamento e si intravedono ampie disponibilità a capire, conoscere meglio ed eventualmente apprezzare – o addirittura scegliere – le tecnologie green, mentre per i comportamenti già oggi relativamente semplici da adottare la grande questione è la fiducia: “Io mio sforzo servirà a qualcosa?”, “Io faccio la mia parte, ma anche gli altri?” e ancora “Per me ci sono oneri, ma non sarò solo io a pagare, mentre altri si avvantaggiano?” oppure “Non sarà un nuovo grande business questa transizione verde?” si chiedono i consumatori.

 

SCARICA IL REPORT COMPLETO DELL’INDAGINE

 

I partecipanti al sondaggio

Pur essendo un campione “casuale”, notiamo infatti un certo equilibrio fra i generi – il dato Istat dell’ultimo censimento è 51,3% di donne, molto vicino al dato del nostro campione – e nella distribuzione per tipologia familiare. Anche nella dimensione della città di residenza si osserva una discreta aderenza ai valori nazionali (sono presenti gli abitanti di comuni di grandi dimensioni in misura percentuale di qualche punto soltanto superiore alla distribuzione reale), mentre come abbiamo già detto la fascia d’età inferiore è poco rappresentata e le altre fasce d’età sono leggermente sopra la rappresentatività statistica.

I risultati del sondaggio: la sostenibilità in generale

 

La prima domanda, dopo la batteria di profilazione socio-demografica, esplorava in modo introduttivo il tema della sostenibilità nelle varie declinazioni, con una domanda “rompighiaccio” che chiedeva genericamente di dichiarare attenzione o meno in fase di acquisto: è evidente che, in assenza di specificazioni e distinzioni, fosse prevedibile una buona maggioranza di risposte affermative, in linea con il valore generalmente positivo assegnato al concetto di sostenibilità nella società attuale. Più articolata la seconda domanda, che ha chiesto di scegliere una priorità in relazione al benessere e al futuro della nostra società: il 61.4% degli intervistati ha scelto la sostenibilità integrale, seguito dal tema della salute e sicurezza, mentre solo al terzo posto troviamo il tema ambientale “puro”.

Circa la metà degli intervistati si autovaluta come “abbastanza” sostenibile, mentre circa un terzo si sente “sufficientemente” o “poco” sostenibile: il dato va letto, secondo noi, più alla luce di una frustrante difficoltà a mettere in pratica la scelta sostenibile, che a una mancata volontà. Fare scelte in linea con i criteri di sostenibilità in ben tre ambiti può essere difficoltoso, per una serie di ragioni che andiamo ora ad approfondire

Successivamente, abbiamo chiesto di indicare le principali fonti di informazione sulla sostenibilità dei beni e servizi utilizzate per supportare le scelte di acquisto. Spiccano, prevedibilmente, le etichette dei prodotti, che negli ultimi 5 anni hanno da questo punto di vista decisamente fatto grandi progressi, optando per ospitare con buona prominenza i “green claims” generici o informazioni più oggettive su caratteristiche, processi produttivi, origine delle materie prime, certificazioni aziendali, impegni e iniziative in favore dell’ambiente, limitazioni delle sostanze inquinanti e uso di materie prime riciclate

I risultati del sondaggio: la mobilità sostenibile

Per prima cosa, abbiamo posto una domanda sulla decisione delle case automobilistiche di virare decisamente in direzione dell’auto elettrica: molti costruttori hanno ormai una gamma elettrica che copre gran parte dei segmenti di mercato ed hanno annunciato ulteriori, sostanziosi investimenti (che tuttavia nei primi mesi del 2024 – dunque in un momento successivo alla conduzione della nostra indagine – sono stati già sottoposti a stand-by con una prudente logica del “wait and see” e saranno rivalutati per tempi, entità e dislocazione geografica, in funzione dell’effettivo andamento della domanda). Poco più di metà del campione (il 51,1%) sente di non avere una visione chiara delle dinamiche di mercato, non sembra convinto che la direzione del cambiamento sia effettivamente quella e considera l’avvento dell’auto elettrica una questione a tutt’oggi molto controversa. Poco più di un terzo, invece, la approva perché la considera espressione di progresso tecnologico o la vede come scelta sostenibile e strategica in vista degli obiettivi di salvaguardia ambientale e climatica. Il residuo 14,4% è critico: si tratta di una scelta “sbagliata”. A questo gruppo di intervistati abbiamo chiesto di precisare le motivazioni di un giudizio così nettamente negativo.

La domanda successiva focalizzava le intenzioni di acquisto di un’auto, in una prospettiva temporale di medio termine: due anni. Vediamo nel grafico che il gruppo delle auto “tradizionali” a benzina, diesel o gas (GPL/metano) è nettamente minoritario, raccogliendo appena il 26.9% delle scelte; decisamente più attraenti, per i nostri intervistati, le auto elettriche, le ibride plug-in e soprattutto le ibride, una categoria che sul mercato offre una vasta gamma di scelte e sembra in grado di accontentare quanti hanno riserve e incertezze sulla praticità di un’auto completamente elettrica.

Un altro incrocio interessante è tra chi possiede un impianto fotovoltaico e chi nei prossimi due anni acquisterebbe un’auto elettrica: la dotazione in questione si traduce abbastanza spesso nella possibilità di ricaricare l’auto mediante l’energia autoprodotta, con notevole risparmio economico rispetto alla colonnina in strada.

I risultati del sondaggio: la sostenibilità in casa

Appena il 40% degli intervistati ha un buon isolamento termico dell’involucro dell’edificio (pareti esterne e tetto) ed una quota simile ha infissi a taglio termico. Considerato il numero elevato di interventi finanziati negli ultimi anni dal cosiddetto “superbonus” 110% e dalle altre misure di consistente incentivazione, è un dato che fa pensare: se ne potrebbe desumere, sia pure con cautela, che la situazione di partenza fosse diffusamente piuttosto negativa e che comunque parte degli interventi abbiano inciso in modo marginale sulla prestazione energetica complessiva dell’edificio.

A proposito di impianti, notiamo che la quota di quanti hanno una caldaia a condensazione non raggiunge il 50% e che persino il termostato per la regolazione dei caloriferi è presente appena nel 54.14% dei casi.

Nell’indicare le condizioni a cui sarebbero disposti ad adottare una tecnologia “green” per il risparmio e l’efficientamento energetico, gli intervistati hanno fornito elementi di notevole interesse. Innanzitutto, emerge l’esigenza di informazione chiara, semplificata, indipendente e “personalizzata” (consulenza tecnica gratuita sulla migliore scelta da fare) in base alle specifiche condizioni della casa e della famiglia: infatti, le prime due risposte raccolgono un discreto numero di consensi. Altro problema evidenziato è quello della certezza di recupero in tempi ragionevoli dell’investimento (il 18% del campione ferma l’orizzonte temporale considerato accettabile a 5 anni) e la presenza di incentivi “forti”, come lo sconto in fattura al 60% (opzione scelta da oltre un terzo degli intervistati).

I risultati del sondaggio: alimentazione e rifiuti

Il nostro questionario ha intanto cercato di raccogliere le difficoltà lamentate dai cittadini nel fare la raccolta differenziata: osserviamo il grafico sottostante. Nella quota maggioritaria (59.5%) di quanti non percepiscono problemi, naturalmente dimorano due gruppi diversi: i realmente soddisfatti, che curano la raccolta differenziata e vivono in un comune virtuoso dove l’organizzazione del servizio non crea problemi, e gli indifferenti, quelli cioè che non incontrano problemi perché in realtà non la fanno.

Abbiamo chiesto anche della sostenibilità in fase di acquisto dei generi di largo consumo e soprattutto alimentari. Con una domanda introduttiva abbiamo indagato l’attitudine a fare attenzione a questi aspetti in fase di scelta: un rassicurante 58.1% degli intervistati dichiara di preoccuparsene “abbastanza” o “molto”; un discreto 7.9% ritiene di non essere in grado di valutare per via delle informazioni assenti o poco affidabili (perciò rinuncia), mentre il rimanente 14.5% non se ne vuole occupare perché già è impegnativo lo sforzo di scegliere in relazione alla qualità intrinseca del prodotto ed al prezzo.

I risultati del sondaggio: elettrodomestici

Il tema è affrontato sotto il profilo dei consumi (soprattutto di energia) e parte, dopo la domanda di rito “Sei tu che ti occupi prioritariamente delle scelte di acquisto sul tema?”, con una riflessione: perché non hai ancora cambiato quel vecchio elettrodomestico? Anche qui, volutamente, abbiamo scelto di prendere in considerazione la percezione del consumatore, senza indicare un termine di riferimento in anni, per poterci concentrare sulle motivazioni addotte da chi, pur avendo consapevolezza della vetustà e necessità di sostituire, è frenato da fattori esterni.

Non è trascurabile la quota di coloro che non possono permettersi l’acquisto di un nuovo apparecchio, neanche a rate: ben il 13.9%: a queste famiglie sarebbe necessario offrire in modo prioritario un sostegno economico, che invece di aiutare una tantum a pagare la bolletta elettrica, consenta di realizzare un risparmio apprezzabile per numerosi anni (vale lo stesso per l’installazione di un sistema fotovoltaico o la sostituzione di una vecchia caldaietta a gas)

I risultati del sondaggio: opinioni aggiuntive

Da ultimo, abbiamo chiesto agli intervistati di condividere liberamente, sempre in tema di consumi sostenibili, un’opinione, un’esperienza, una proposta di soluzione, una segnalazione di condizioni disfunzionali da correggere.

IMPORTANTE

All’interno del report completo, al termine di ogni capitolo, abbiamo chiesto un commento dei risultati da parte di esperti del settore.

  • MOBILITA’: Francesco Naso – Segretario Generale MOTUS-E
  • CASE GREEN: Marco Mari, Sustainability Advisor
  • RIFIUTI E ALIMENTAZIONE: Riccardo Ricci Curbastro – Presidente Equalitas
  • ELETTRODOMESTICI: Marco Imparato, Direttore Generale APPLiA Italia

All’interno del report  completo sono riportate anche 13 proposte di Adiconsum e un “Manifesto del consumo sostenibile & inclusivo”.

Nelle prossime settimane sono previste news dedicate per ogni settore per entrare nel dettaglio delle tematiche proposte.

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  • Energia elettrica: audizione alla X Commissione della Camera dei Deputati. Le proposte che abbiamo presentato

Energia elettrica: audizione alla X Commissione della Camera dei Deputati. Le proposte che abbiamo presentato

9 Maggio 2024

Si è svolta il 9 maggio presso la X Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati l’audizione di Adiconsum e delle altre Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge per parlare delle criticità del passaggio dal mercato tutelato a quello libero. Adiconsum ha condiviso un documento comune con le Associazioni, ma ha colto l’occasione per integrare tale documento con alcune sue proposte. Vediamo quali.

Le proposte di Adiconsum

Ad integrazione di tale documento, come Adiconsum abbiamo sottolineato alcune questioni di ordine politico, indispensabili, a nostro avviso, per gestire nel migliore dei modi la  transizione energetica, come la necessità di avviare Campagne informative/formative da realizzare col contributo delle Associazioni Consumatori per creare una cultura energetico-ambientale, educare i cittadini/consumatori al risparmio e all’efficienza energetica, orientare i cittadini/consumatori a scelte consapevoli e responsabili rispetto alla completa liberalizzazione del mercato del gas e dell’energia elettrica, sviluppare le comunità energetiche rinnovabili, soprattutto solidali (CERS) e la necessità di modificare l’attuale normativa che prevede il silenzio-assenso con l’introduzione dell’obbligo di accettazione palese da parte del consumatore come già disciplinato da altre Autorità (vedi Agcom nel settore delle telecomunicazioni elettroniche).

Per il contenimento del costo dell’energia, che è il vero problema che devono affrontare le famiglie, per i consumatori vulnerabili è necessario prevedere un’apposita asta con prezzi dell’energia elettrica al di sotto di tutte quelle assegnate; per i consumatori nel mercato libero, un prezzo vigilato dall’Arera, con un range, che va da un minimo ad un massimo, legato all’andamento del costo della commodity (in particolare del gas) per evitare speculazioni e abusi; slegare, come affermato dal Ministro Pichetto Fratin, il prezzo delle energie rinnovabili dal prezzo dell’elettricità prodotta con il gas;  utilizzare una media ponderata, per determinare il prezzo di produzione fra i costi delle varie fonti energetiche utilizzate.

Nel corso dell’audizione abbiamo segnalato anche due criticità, quella sulle concessioni idriche (scadute o in scadenza) per le quali il Governo dovrebbe accentrare le decisioni o, quanto meno, dare un indirizzo di unicità alle Regioni interessate rispetto ai rinnovi e la modifica del Decreto Bersani che prevede al 2025 la prequalificazione delle imprese interessate a gestire le concessioni,  in scadenza al 2030,  della rete di distribuzione, che  comporterebbe lo spezzettamento della rete di Media Tensione che, invece, a nostro avviso, dovrebbe rimanere verticalmente integrata come quella di Alta Tensione (rete di trasmissione) affidata a Terna.

Infine, abbiamo ribadito la necessità inderogabile di avviare un Tavolo permanente con tutti gli stakeholder (ivi compresa la rappresentanza delle Associazioni Consumatori del CNCU) di monitoraggio e controllo rispetto all’attuazione dei processi energetici relativi alla transizione in atto.

 

 

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Addio bonus cultura, arriva la Carta della Cultura Giovani e la Carta del Merito

24 Aprile 2024

Il 30 aprile 2024 sarà l’ultimo giorno spendibile del vecchio bonus cultura 2023 che nel 2024 viene sostituito da due Carte: la Carta della Cultura Giovani e la Carta del Merito. Vediamo come funzionano.

La Carta della Cultura Giovani

I requisiti per richiedere la Carta Cultura giovani sono:

  • essere nati nel 2005
  • residenza in Italia e ove previsto permesso di soggiorno in corso di validità
  • ISEE non superiore a 35.000 euro.

La carta è assegnata e utilizzabile l’anno successivo a quello del compimento del 18mo anno di età fino al 31 dicembre dell’anno di registrazione alla piattaforma pe richiederla.

La Carta del Merito

Per richiederla ed ottenerla servono i seguenti requisiti:

  • residenza in Italia e ove previsto permesso di soggiorno in corso di validità
  • aver conseguito entro e non oltre il 19mo anno di età la maturità con votazione di 100 o 100 e lode.

Come richiedere le Carte

  • Per accedere alla piattaforma per la richiesta di una o tutte e due le Carte è necessario essere in possesso di SPID.

Per la Carta della Cultura Giovani, clicca qui

Per la Carta del Merito, clicca qui

Quando richiedere le due Carte

  • L’ultimo giorno utile per richiedere le due Carte è il 30 giugno 2024.

Entro quando è possibile utilizzare le due Carte

  • L’ultimo giorno utile per il loro utilizzo è il 31 dicembre 2024.

A quanto ammonta il valore delle Carte

  • Il valore uninominale delle Carte è di 500 euro. Le Carte sono cumulabili fra loro.

Che cosa si può acquistare con le Carte

Con le Carte di possono acquistare:

  • Biglietti per rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche, spettacoli dal vivo
  • libri, abbonamenti a quotidiani e periodici anche digitali
  • musica registrata e prodotti dell’editoria audiovisiva
  • accesso a musei, mostre, eventi culturali, aree archeologiche, parchi naturali
  • corsi di musica, teatro, danza e lingue straniere.

Che cosa non si può acquistare con le Carte

Non si possono acquistare:

  • videogiochi
  • abbonamenti per accesso a canali/piattaforme che offrono contenuti audiovisivi.

Per saperne di più, clicca qui

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  • Adiconsum Alessandria fa risarcire consumatore per danno da carburante sporco

Adiconsum Alessandria fa risarcire consumatore per danno da carburante sporco

23 Aprile 2024

Il danno da carburante sporco deve essere risarcito. È questo il risultato della sentenza del Tribunale di Alessandria sul ricorso presentato da Adiconsum Alessandria a tutela di un proprio assistito. Vediamo com’è andata.

 

La sentenza del Tribunale di Alessandria

Con la sentenza n. 115 del 2023, il Tribunale di Alessandria ha condannato una società petrolifera a risarcire integralmente i danni subiti da un consumatore a causa del gasolio misto ad acqua e fango immesso nel serbatoio della sua auto ad un rifornimento.

Il Tribunale ha condannato – nella causa proposta da un consumatore associato, assistito dall’avvocato di fiducia di Adiconsum – la Società Petrolifera presso la stazione di servizio della quale era stato effettuato il rifornimento di gasolio contaminato, a risarcire tutti i danni conseguenti, meccanici, di analisi e perizie, nonché a rifondere le spese di causa. 

 

La prova del danno causato dal carburante sporco

L’attore aveva provato che il gasolio sporco immesso nel serbatoio della sua auto era stato acquistato presso quella stazione di servizio, ove era stato pagato con carta di debito; il nesso di causalità era dimostrato da un malfunzionamento compatibile con le impurità del carburante manifestatosi in stretta continuità cronologica col rifornimento non conforme.  

È stato in tal modo confermato il principio secondo il quale, in caso di carburante sporco, l’attore deve dimostrare dove ha acquistato il carburante immesso nel serbatoio e che il veicolo ha subito danni a seguito del rifornimento. Nel caso in esame, il consumatore danneggiato aveva provato quanto sopra ed aveva denunciato l’adempimento inesatto che aveva provocato il sinistro, nel termine di 8 giorni dalla scoperta (fatta coincidere  con l’ispezione dell’auto in officina) previsto a pena di decadenza per l’azione risarcitoria generale dall’art. 1494 c.c.. 

Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia al Consumer Summit 2024

18 Aprile 2024

Lo European Consumer Summit è un evento molto importante per i cittadini-consumatori europei. Esso infatti riunisce tutti gli stakeholder che si occupano dei consumatori di tutti gli Stati membri dell’Unione europea: politici, Autorità nazionali di tutela dei consumatori, mondo accademico e rappresentanti della società civile, e le Associazioni Consumatori sia a livello comunitario che nazionale. Adiconsum partecipa ai lavori insieme al Centro Europeo Consumatori Italia.

Consumer Summit 2024: da chi è promosso e quali obiettivi si pone

Il Consumer Summit è promosso dal Direttorato-Generale per la giustizia e i consumatori ed è ospitato a Bruxelles dalla Commissione europea in collaborazione con la Presidenza belga del Consiglio europeo. Partendo dai risultati emersi dall’attuale Agenda dei Consumatori, l’obiettivo del Summit è quello di discutere ed elaborare proposte per le azioni future della politica dei consumatori.

Consumer Summit 2024: com’è articolato

Il Summit consiste in varie sessioni plenarie con la partecipazione del Commissario e del Segretario di Stato belga per la Protezione del Consumatore, relatori di alto livello  e sessioni per dibattiti su tematiche inerenti ai consumatori.

La partecipazione di Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia

Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia sono topic owner del Gruppo di lavoro pomeridiano sulla “Sostenibilità nell’e-commerce“.

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  • Sostenibilità: appello alla Commissione europea per pasti pronti più salutari e sostenibili

Sostenibilità: appello alla Commissione europea per pasti pronti più salutari e sostenibili

17 Aprile 2024

Pasti e piatti pronti potrebbero far risparmiare miliardi e ridurre le emissioni dell’Unione europea. Sono i dati emersi da uno studio commissionato da varie organizzazioni europee, tra cui Adiconsum. Ecco i risultati.

Lo studio

Condotto da Systemiq, un’azienda che si occupa di cambiamenti di sistema, lo studio “Ready-made Meals”, rivela che l’Unione Europea potrebbe ridurre le proprie emissioni di gas serra di circa 48 milioni di tonnellate all’anno, pari all’eliminazione di 38 milioni di nuove auto dalla circolazione, semplicemente allineando i pasti pronti a nuovi standard sanitari e di sostenibilità.

I pasti e cibi pronti, infatti, sono ricchi di sale, zuccheri, grassi, proteine animali (soprattutto da carne rossa, in gran quantità) e calorie in eccesso e per questo motivo superano notevolmente i livelli salutari raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalla Commissione EAT-Lancet. Circa un milione di morti all’anno sono attribuibili a diete non salutari nell’UE.

I pasti preparati alla luce dei nuovi standard ridurrebbero effettivamente i costi degli ingredienti, consentendo a supermercati e ristoranti di offrire opzioni di pasti e cibi pronti nutrienti a prezzi accessibili.

Non solo. L’adozione dei nuovi standard potrebbe contribuire a ridurre le principali malattie legate all’alimentazione nell’UE, come il cancro, le malattie cardiovascolari (comprese le malattie cardiache e l’ictus), le malattie del fegato e il diabete.  I pasti pronti costituiscono un sesto (17%) dell’apporto calorico totale dell’UE e il loro volume di vendita è in aumento.

L’appello alla Commissione europea

Adiconsum, insieme ad altre organizzazioni, alla luce di quanto emerso dal questo nuovo studio ha rivolto un appello alla Commissione europea, chiedendo l’allineamento dei pasti pronti alle linee guida sulla salute e sulla sostenibilità e l’adozione degli standard da parte dei grandi supermercati europei, delle società di catering e delle catene di ristoranti.

Per il Report “Ready-made Meals”, clicca qui

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  • Affrontare il Cambiamento Climatico: Garantire la Sicurezza Alimentare Attraverso la Sostenibilità

Affrontare il Cambiamento Climatico: Garantire la Sicurezza Alimentare Attraverso la Sostenibilità

15 Aprile 2024

Il cambiamento climatico rappresenta una delle sfide più significative del nostro tempo, causando, tra  l’altro, ripercussioni rilevanti su settori cruciali come l’agricoltura e la sicurezza alimentare. In questo  contesto, l’adozione di pratiche sostenibili diventa imprescindibile per garantire la continuità e la qualità  dell’approvvigionamento alimentare.  

Il Cambiamento Climatico e le Sue Implicazioni sull’Agricoltura 

Il cambiamento climatico, caratterizzato da fenomeni estremi come siccità, inondazioni e ondate di calore,  ha un impatto diretto sull’agricoltura. Le variazioni climatiche alterano i modelli di crescita delle colture,  compromettendo la resa e la qualità dei raccolti. I cambiamenti a lungo termine di temperatura, umidità,  precipitazioni e frequenza degli eventi meteorologici estremi stanno già influenzando le pratiche agricole, la  produzione agricola, la qualità nutritiva delle colture alimentari e la disponibilità degli alimenti. È essenziale  comprendere come queste variazioni influenzino la produzione agricola per sviluppare strategie di  adattamento e mitigazione. 

Sicurezza Alimentare e Rischi Associati al Cambiamento Climatico 

La sicurezza alimentare, intesa come l’accesso costante e affidabile a cibo nutriente e sufficiente per una  vita sana, è fortemente minacciata dalle perturbazioni climatiche. Il cambiamento climatico aumenta la  vulnerabilità delle comunità agricole e, per l’appunto, mette a rischio la disponibilità e l’accessibilità degli  alimenti. Le variazioni climatiche possono portare a carestie, perdite di raccolti e aumento dei prezzi  alimentari, minacciando la sicurezza alimentare delle popolazioni più vulnerabili. 

Ruolo della Sostenibilità nell’Affrontare le Sfide del Cambiamento Climatico 

La sostenibilità rappresenta un pilastro fondamentale per affrontare le sfide del cambiamento climatico  nell’ambito dell’agricoltura e della sicurezza alimentare. Attraverso pratiche agricole sostenibili, è possibile  mitigare gli impatti ambientali e promuovere una produzione alimentare resiliente. 

Principi della Sostenibilità Agricola 

La sostenibilità agricola si basa su pratiche che rispettano l’ambiente, preservano le risorse naturali e  mantengono la produttività nel lungo termine. L’agricoltura sostenibile rappresenta una soluzione a tutte  queste problematiche. È necessario ridurre le emissioni di gas serra provenienti dall’agricoltura, adottando  pratiche agricole resilienti al clima, come l’irrigazione efficiente, la rotazione delle colture e l’utilizzo di  varietà resistenti al caldo e alla siccità. Promuovere la biodiversità e la salute del suolo è fondamentale per  migliorare la fertilità e la capacità di resilienza degli ecosistemi agricoli. Investire in ricerca e innovazione è  fondamentale per sviluppare nuove tecnologie e soluzioni per l’agricoltura sostenibile. In questo contesto,  le pratiche agricole sostenibili favoriscono la resilienza delle colture, riducono l’impatto ambientale e  promuovono la sicurezza alimentare a lungo termine. 

Il ruolo delle aziende 

Le aziende hanno la responsabilità di assumere un ruolo importante in questo contesto. È fondamentale  sviluppare piani di sostenibilità che includano la riduzione delle emissioni di gas serra, l’adozione di pratiche  agricole sostenibili e la promozione della biodiversità. La collaborazione con le organizzazioni no-profit e le  istituzioni è fondamentale per condividere conoscenze e best practices. La trasparenza e la comunicazione  sono essenziali per informare i consumatori sulle azioni intraprese e per coinvolgerli nella sfida della  sostenibilità.

Collaborazione tra Aziende e Associazioni per la Sostenibilità Alimentare 

La collaborazione tra aziende e associazioni consumeriste rappresenta un’opportunità per sviluppare  soluzioni innovative e sostenibili per affrontare le sfide del cambiamento climatico nell’ambito  dell’agricoltura e della sicurezza alimentare. 

Le associazioni, come Adiconsum, giocano un ruolo chiave nel sensibilizzare sulle questioni legate alla  sostenibilità e nel promuovere partnership strategiche per affrontare queste sfide. 

Prospettive Future 

Affrontare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza alimentare richiede un impegno congiunto da  parte di governi, aziende, associazioni e consumatori. Attraverso l’adozione di pratiche sostenibili e la  promozione di partnership collaborative, è possibile mitigare gli impatti sull’agricoltura e assicurare un  approvvigionamento alimentare sicuro e sostenibile per le generazioni future. Solo attraverso una  collaborazione stretta e un impegno condiviso possiamo affrontare efficacemente le sfide che si  presentano. Concludendo, per affrontare queste sfide occorre un approccio olistico e la collaborazione di  tutte le parti interessate. Attraverso la sostenibilità e l’impegno congiunto, possiamo proteggere il nostro  ambiente e assicurare un futuro alimentare sicuro per le generazioni a venire. 

Il Ruolo di Adiconsum 

Se sei un’azienda che desidera avviare un piano di sostenibilità focalizzato sulla sicurezza alimentare, è  giunto il momento di agire. Investire nella sostenibilità non solo porta benefici ambientali, ma può anche  migliorare la reputazione aziendale e garantire una fornitura alimentare stabile e di alta qualità nel lungo  termine. 

Adiconsum si propone come partner per le aziende che desiderano avviare un piano di sostenibilità  sull’argomento sicurezza alimentare. Offriamo consulenza e formazione per aiutare le aziende a  comprendere le sfide del cambiamento climatico e a sviluppare strategie efficaci. Promuoviamo l’adozione  di modelli di consumo responsabile e sensibilizziamo i consumatori sull’importanza di questo tema. 

Contatta Adiconsum oggi stesso per: 

Consulenza Personalizzata: I nostri esperti saranno lieti di guidarti attraverso il processo di sviluppo e  implementazione di un piano di sostenibilità mirato alla sicurezza alimentare, adattato alle esigenze  specifiche della tua azienda. 

Partnership Strategiche: Collaboriamo con aziende di diversi settori per promuovere soluzioni sostenibili.  Unisciti a noi per creare partnership significative e promuovere l’innovazione sostenibile. 

Formazione e Sensibilizzazione: Offriamo programmi di formazione e sensibilizzazione per il tuo team, per  garantire una comprensione approfondita delle sfide e delle opportunità legate alla sostenibilità  alimentare. 

Monitoraggio e Valutazione: Seguiamo da vicino l’implementazione dei piani di sostenibilità e forniamo  supporto continuo attraverso monitoraggio e valutazione, per garantire il raggiungimento degli obiettivi  prefissati.

Non rimandare più a lungo. Contatta Adiconsum oggi stesso e unisciti a noi nell’affrontare le sfide del  cambiamento climatico e nella promozione di una sicurezza alimentare sostenibile per tutti. Il futuro della  tua azienda e del pianeta dipende dalle azioni che intraprendiamo oggi. 

Per saperne di più sui servizi offerti da Adiconsum per la sostenibilità aziendale, si invita a visitare il sito  web www.adiconsum.it o a contattare il numero verde 06 44170222.  

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  • Economia circolare e modelli di business rigenerativi: Adiconsum, partner per la sostenibilità aziendale

Economia circolare e modelli di business rigenerativi: Adiconsum, partner per la sostenibilità aziendale

15 Aprile 2024

Nell’attuale panorama globale, l’adozione dell’economia circolare emerge come un imperativo cruciale per  garantire la sostenibilità a lungo termine del pianeta. Rispetto al tradizionale modello lineare di “prendi produci-usa-getta”, l’economia circolare promuove un approccio che mira a massimizzare il valore delle  risorse nel tempo, minimizzando gli sprechi e riducendo l’impatto ambientale. 

In questa prospettiva, Adiconsum si distingue come un partner di prim’ordine per le aziende che intendono  avviare un percorso verso la sostenibilità. Grazie a un team di esperti qualificati e una conoscenza  approfondita del settore, Adiconsum offre un supporto completo per l’adozione di modelli di business  rigenerativi, contribuendo così a promuovere un’economia più circolare e sostenibile. 

 

I principi dell’economia circolare

L’economia circolare si basa su tre principi fondamentali: 

Riduzione 

Questo principio mira a minimizzare l’utilizzo di risorse e la produzione di rifiuti durante tutte le fasi del  ciclo di vita di un prodotto. Ciò include l’adozione di pratiche di progettazione eco-sostenibili,  l’ottimizzazione dei processi produttivi per ridurre gli sprechi e l’implementazione di strategie di consumo  consapevole. 

Riutilizzo 

L’obiettivo del riutilizzo è estendere la vita utile dei prodotti il più possibile. Questo può avvenire attraverso  la riparazione, il ricondizionamento o il riutilizzo dei prodotti stessi o delle loro componenti. In questo  modo, si riduce la necessità di nuove risorse e si evita che i materiali finiscano in discarica prematuramente. 

Riciclo 

Il riciclo è un processo chiave nell’economia circolare, in quanto consente di trasformare i rifiuti in nuove  risorse utili. Questo può avvenire attraverso il riciclo dei materiali, la valorizzazione energetica dei rifiuti o la  conversione dei rifiuti organici in compost o biogas. 

 

Modelli di business rigenerativi 

L’economia circolare offre una vasta gamma di modelli di business innovativi che le aziende possono  adottare per creare valore e ridurre l’impatto ambientale. Alcuni dei più significativi includono:

Economia della prestazione 

Questo modello si concentra sulla vendita dell’utilizzo o del servizio fornito dai prodotti anziché sulla  vendita dei prodotti stessi. Ad esempio, anziché acquistare un’auto, i consumatori possono aderire a servizi  di car sharing che forniscono l’accesso all’utilizzo dell’auto quando necessario, riducendo la necessità di  possedere un veicolo. 

Piattaforme di sharing economy 

Questi modelli facilitano lo scambio e il noleggio di beni e servizi tra individui o aziende. Piattaforme come  Airbnb per l’alloggio o Uber, solo a titolo esemplificativo, per i trasporti permettono alle persone di  condividere risorse esistenti, ottimizzando l’utilizzo e riducendo il consumo complessivo di risorse. 

Riciclo e rigenerazione 

Questo modello si concentra sulla trasformazione dei rifiuti in nuove risorse utili. Ad esempio, il concetto di  “upcycling” implica la creazione di prodotti di valore superiore utilizzando materiali di scarto, mentre il  riciclo dei materiali plastici può essere utilizzato per produrre nuovi prodotti, riducendo la dipendenza dalle  materie prime vergini. 

Bioeconomia 

Questo modello si basa sull’utilizzo di risorse biologiche rinnovabili per la produzione di beni e servizi.  Include pratiche come l’agricoltura biologica, che utilizza metodi sostenibili per la produzione alimentare, e  la produzione di biocarburanti, che sfrutta biomasse rinnovabili per la produzione di energia. 

Economia dell’accesso 

si concentra sull’offerta di accesso ai beni e ai servizi anziché sulla loro proprietà. Attraverso l’uso di  piattaforme digitali e servizi di abbonamento, le aziende possono fornire accesso a beni e servizi senza che i  consumatori debbano possederli fisicamente. Questo riduce la necessità di produzione eccessiva e  favorisce la condivisione delle risorse. 

Economia del servizio 

In questo modello, le aziende si concentrano sulla fornitura di servizi anziché sulla vendita di prodotti. Ad  esempio, anziché vendere lampade, un’azienda potrebbe offrire un servizio di illuminazione, assumendosi  la responsabilità della manutenzione e dell’aggiornamento delle lampade stesse. Ciò favorisce il  prolungamento della vita utile dei prodotti e incentiva la circolarità delle risorse. 

 

I vantaggi dell’economia circolare per le aziende 

L’adozione di modelli di business rigenerativi offre una serie di vantaggi alle aziende, tra cui: 

Riduzione dei costi: Attraverso la riduzione dei consumi di materie prime, energia e acqua, nonché la  diminuzione dei costi di smaltimento dei rifiuti, le aziende possono realizzare significativi risparmi finanziari.

Migliore efficienza: Ottimizzando i processi produttivi e riducendo gli sprechi, le aziende possono  migliorare la loro efficienza operativa e aumentare la loro redditività complessiva. 

Aumento della competitività: Posizionarsi sul mercato come azienda innovativa e sostenibile può conferire  un vantaggio competitivo significativo, attirando clienti sensibili alle questioni ambientali e distinguendosi  dalla concorrenza. 

Migliore reputazione: Investire nella sostenibilità e nell’adozione di pratiche commerciali responsabili può  migliorare la reputazione aziendale e rafforzare il rapporto con i clienti, i dipendenti e gli altri stakeholder. 

Accesso a nuovi mercati: L’adozione di modelli di business circolari può aprire nuove opportunità di  mercato in settori emergenti legati alla sostenibilità, consentendo alle aziende di diversificare le loro  attività e di accedere a nuovi segmenti di clientela. 

 

Adiconsum: partner per la sostenibilità aziendale 

Adiconsum si distingue come un partner affidabile per le aziende che desiderano intraprendere un percorso  verso la sostenibilità. Offrendo una vasta gamma di servizi che includono analisi del contesto aziendale,  sviluppo di strategie di sostenibilità, formazione del personale, ricerca e sviluppo e comunicazione e  marketing, Adiconsum fornisce un supporto completo per l’implementazione di modelli di business circolari  e la promozione di pratiche commerciali sostenibili. 

In conclusione, l’adozione dell’economia circolare e dei modelli di business rigenerativi rappresenta  un’opportunità fondamentale per le aziende che desiderano crescere in modo sostenibile e competitivo nel  lungo termine. Adiconsum, con la sua esperienza consolidata e la sua competenza nel settore, si pone come  il partner ideale per guidare le aziende attraverso questo percorso di transizione verso un futuro più  responsabile, circolare e rigenerativo. 

Per saperne di più sui servizi offerti da Adiconsum per la sostenibilità aziendale, si invita a visitare il sito  web www.adiconsum.it o a contattare il numero verde 06 44170222. L’economia circolare è il futuro, e  Adiconsum è qui per guidare le aziende verso una visione più sostenibile. 

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  • Case Green: con l’ok dell’Ecofin la direttiva è legge. Adiconsum al Governo: coinvolgere le Associazioni Consumatori nella fase di recepimento della normativa

Case Green: con l’ok dell’Ecofin la direttiva è legge. Adiconsum al Governo: coinvolgere le Associazioni Consumatori nella fase di recepimento della normativa

12 Aprile 2024

Dopo l’approvazione da parte da tutti gli Stati membri di un testo più “morbido”, rispetto alla prima stesura, della Direttiva “Case green” lo scorso 10 aprile, l’ok dell’Ecofin, il Consiglio dei Ministri dell’Economia e delle Finanze, del 12 aprile ha definitivamente sancito il varo della nuova legge. Adiconsum sul tema aveva scritto nei giorni antecedenti la votazione dei Paesi membri una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin. Ecco che cosa abbiamo chiesto.

La lettera di Adiconsum al ministro Pichetto Fratin

Il tema della casa un tema importante ed è molto sentito nel nostro Paese ed è all’attenzione di Adiconsum tant’è che in vista dell’ok definitivo della Direttiva “Case green” ci siamo fatti portavoce, presso il Ministro, delle preoccupazioni dei tanti consumatori proprietari di casa, in relazione agli oneri di cui si dovrebbero far carico per adeguare la propria abitazione ai nuovi standard energetici superiori a quelli attuali, stabiliti dalla nuova normativa.

Da sempre impegnata in Campagne di sensibilizzazione sull’uso razionale dell’energia e di attenzione all’ambiente, Adiconsum ritiene che per rendere operativo il testo approvato bisogna definire percorsi ed esenzioni per garantire la fattibilità della transizione,  proteggendo le famiglie da oneri eccessivi e prevenendo effetti distorsivi o speculazioni sul mercato di beni e servizi coinvolti negli interventi di efficientamento, a cui abbiamo assistito in occasione degli incentivi al 110%.

Le nostre richieste al Governo

Ecco perché Adiconsum chiede al Governo di coinvolgere, nella fase di recepimento della Direttiva, il coinvolgimento delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge che, hanno raccolto i reclami e le segnalazioni dei comportamenti scorretti in tema di incentivi, rispetto ai quali occorre fare prevenzione prima che repressione.

All’uopo chiediamo di prevedere una sezione specifica dedicata alle modalità di finanziamento, gettando le basi di soluzioni su misura per le famiglie relative ai progetti di ristrutturazione residenziale.

Il progetto “La Casa SI Cura”

In base all’esperienza maturata negli ultimi due anni con il Tour realizzato nell’ambito del progetto “La Casa SI Cura”, promosso da Prosiel, arrivato nelle piazze e nelle sedi delle istituzioni locali in 20 città dal nord al sud del Paese, comprese le isole, Adiconsum sottolinea, inoltre, la diffusa mancanza di sicurezza degli impianti elettrici nelle case, spesso teatro di eventi drammatici che potevano essere evitati. Tra le criticità riscontrate, oltre alla non conoscenza del proprio impianto, della sua gestione e manutenzione, i consumatori non sono in possesso degli strumenti per valutare le competenze degli impiantisti e la correttezza degli interventi proposti dalle imprese. Senza la messa in sicurezza delle nostre abitazioni, è difficile anche procedere a quell’efficientamento energetico richiesto dalla Direttiva “Case green”.

La Campagna di sensibilizzazione “La Casa SI Cura” è ancora attiva fino al 31 dicembre 2024. Tramite il portale https://www.lacasasicura.org/  è possibile richiedere il controllo GRATUITO dello stato del proprio impianto elettrico da parte di un tecnico abilitato.

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  • Energia elettrica: istruzioni per l’uso del motore di ricerca di ARERA per il rientro nel mercato tutelato

Energia elettrica: istruzioni per l’uso del motore di ricerca di ARERA per il rientro nel mercato tutelato

10 Aprile 2024

Per la tua fornitura di energia elettrica avevi scelto un fornitore del mercato libero, ma vuoi rientrare nel mercato tutelato e non sai come fare? Avevamo già comunicato questa possibilità nella nostra notizia dello scorso 20 marzo, nella quale avevamo anche indicato il link dove trovare tutte le informazioni riguardo alle società che erogano il servizio di Maggior Tutela inserendo la regione, la provincia e il comune, evidenziando anche le tempistiche incerte di questo passaggio, dovute ai tempi di lavorazione delle pratiche. Ora però l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, ha semplificato la ricerca del fornitore  organizzando un motore di ricerca specifico dove basta inserire il nome del Comune dove si trova la fornitura di energia elettrica.

Il nuovo motore di ricerca dell’ARERA

Per permettere a coloro che sono nel mercato libero dell’energia elettrica di esercitare il loro diritto a rientrare nel Mercato Tutelato, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha realizzato un motore di ricerca per aiutare i consumatori a conoscere quale fornitore eroga tale servizio nel Comune dove si trova l’abitazione oggetto della fornitura.

Come fare per chiedere di rientrare nel Mercato Tutelato

  • Entra nel motore di ricerca, cliccando qui
  • Accetta i cookies (per farlo vai in fondo alla pagina e clicca su “Gestione Cookies”)
  • Inserisci il nome del Comune nell’apposito spazio
  • Clicca sul link del fornitore che esercita la Maggior Tutela in quel Comune
  • Segui le indicazioni riportate nella pagina del fornitore.

Per fare la richiesta di rientro, alcuni fornitori mettono a disposizione più canali di contatto (telefono, chat, ecc.), altri rendono disponibile un Modulo da compilare.

IMPORTANTE: Per assistenza rivolgersi agli sportelli territoriali Adiconsum.

Casa: Adiconsum lancia l’allarme per i troppi incendi

9 Aprile 2024

Sono stati 4 gli incendi verificatisi nel weekend, appena trascorso, a Roma, per uno dei quali è stata già accertata la causa, individuata in un corto circuito. Adiconsum, anche in base all’esperienza acquisita grazie al Tour della Campagna “La Casa SI Cura” lancia l’allarme e pone il tema della sicurezza delle nostre abitazioni al centro dell’attenzione dei consumatori e delle istituzioni. Ecco quali sono le criticità rilevate e quali le possibili soluzioni.

L’esperienza del Tour  “La Casa SI Cura”

Come toccato con mano da Adiconsum nel Tour, nell’ambito della Campagna “La Casa SI Cura” (www.lacasasicura.org), promossa da Prosiel, che ha toccato nel 2022 e nel 2023 le piazze di 20 città dal nord al sud dell’Italia, isole comprese, incontrando cittadini e Istituzioni locali,  circa il 70% degli immobili risale a prima dell’emanazione della L. 46/90 sulla sicurezza degli impianti elettrici e i cittadini ignorano la necessità di manutenere periodicamente il proprio impianto. Tale carenza è sovente causa di eventi tragici che potevano essere evitati.

Le criticità

Tra le criticità emerse negli incontri del Tour segnaliamo:

  • la non conoscenza dello stato e della sicurezza del proprio impianto elettrico in casa
  • la necessità di una corretta informazione sulla gestione dell’impianto elettrico
  • la mancanza di strumenti per valutare le competenze degli impiantisti.

Le possibili soluzioni proposte da Adiconsum

Tra le possibili soluzioni, Adiconsum propone:

  • il censimento dello stato degli impianti elettrici negli appartamenti
  • la manutenzione periodica
  • l’aggiornamento obbligatorio della certificazione di conformità
  • l’aggiornamento obbligatorio del libretto di manutenzione.

Inoltre, Adiconsum  ritiene necessaria una Campagna di comunicazione, da realizzare con le Associazioni Consumatori del CNCU, per informare i cittadini sui comportamenti da seguire per garantire la massima sicurezza anche degli impianti elettrici.

Ciò permetterebbe anche di rispettare, per quanto riguarda la sicurezza, la Direttiva “Case green”.

La Campagna “La Casa SI Cura”

Ricordiamo che la la Campagna di sensibilizzazione, promossa da Prosiel e realizzata da Adiconsum, è attiva ancora  fino al 31 dicembre 2024, e consente di richiedere tramite il portale www.lacasasicura.org, la VISITA GRATUITA di un tecnico abilitato per il controllo dello stato dell’impianto elettrico di casa.

Bonus sociale luce: dal 1° aprile 2024 stop al contributo straordinario

3 Aprile 2024

Dal 1° gennaio scorso, come già reso noto nella nostra notizia del 4 gennaio, l’erogazione dei bonus sociali di luce e gas è ripresa con i pregressi requisiti di ISEE: fino a 9.530 euro e fino a 20.000 euro per le famiglie con più di 3 figli. Sul fronte bonus sociali, ed in particolare relativamente al bonus sociale dell’elettricità, c’è un’altra novità. Vediamo di che si tratta.

Cronistoria dei bonus sociali di luce e gas

I bonus sociali di luce e gas sono stati oggetto negli ultimi due anni di varie misure di potenziamento e di estensione della platea dei beneficiari. Dal II trimestre 2022, infatti, il valore dell’ISEE era stato innalzato fino a 12.000 euro (20.000 per le famiglie numerose) per poi passare dal I trimestre 2023 a 15.000 euro (20.000 euro per le famiglie numerose) e dal II trimestre 2023 a 30.000 euro per le famiglie con almeno 4 figli a carico e fino a 15.000 e 30.000 euro fino al IV trimestre 2023.

Il contributo straordinario: novità

Il IV trimestre 2023 ha visto l’introduzione di un contributo straordinario crescente con il numero dei componenti del nucleo familiare riservato a coloro che già ricevevano il bonus sociale elettrico (ISEE 15.000 e 30.000 per famiglie numerose).

Tale contributo, in vigore anche nel I trimestre 2024, non è stato invece riconfermato nel II trimestre 2024. Pertanto il bonus sarà più leggero.

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  • Bollette luce II trimestre 2024: forte calo delle tariffe per i consumatori non vulnerabili del mercato tutelato

Bollette luce II trimestre 2024: forte calo delle tariffe per i consumatori non vulnerabili del mercato tutelato

3 Aprile 2024

Lo scorso 28 marzo, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha comunicato le tariffe dell’energia elettrica valide dal 1° aprile al 30 giugno 2024 che saranno applicate alle bollette dei consumatori non vulnerabili che sono nel mercato tutelato. Si è trattato dell’ultimo aggiornamento prima della fine del mercato tutelato prevista proprio il 30 giugno. Dal 1° luglio, infatti, il mercato dell’elettricità sarà completamente libero. I consumatori non vulnerabili che a quella data non avranno scelto un operatore del mercato libero, verranno passati al Servizio a Tutele Graduali (STG). Ecco le novità dell’ultimo aggiornamento delle tariffe della luce comunicato dall’ARERA.

Costo della bolletta luce II e ultimo trimestre 2024 nel mercato tutelato

Per il II trimestre, il costo della bolletta elettrica per la famiglia tipo non vulnerabile, nel mercato tutelato, cioè con consumi medi di 2.700 kWh/anno e con un contattore di potenza pari a 3 kW, è del -19,8%. Il calo è dovuto ad una diminuzione del costo della spesa per la materia energia (-22,5%) compensata da un incremento del +2,72% degli oneri generali di sistema.

Il prezzo finale dell’energia elettrica per questo trimestre è quindi di 20,24 centesimi di euro al kWh, comprensivo di imposte.

La spesa per la famiglia tipo compresa dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2024 sarà di 662 euro, segnando un -47,7% rispetto al costo del periodo 1° luglio 2022-30 giugno 2023.

Rientro nel mercato tutelato

Si ricorda la possibilità per i consumatori non vulnerabili che sono già nel mercato libero che fino al 30 giugno prossimo di rientrare nel mercato tutelato e nel caso vi rimangano, dal 1° luglio verranno automaticamente passati al Servizio a Tutele Graduali che verrà fornito dall’operatore che si è aggiudicato, tramite l’asta indetta dall’Arera, un determinato territorio.

  • Per scoprire quale sarà il futuro fornitore del Servizio a Tutele Graduali della tua zona, clicca qui
  • Per rientrare nel mercato tutelato, clicca qui
  • Per informazioni e assistenza, invitiamo i consumatori a rivolgersi presso gli sportelli territoriali Adiconsum sparsi sul territorio nazionale. Per scoprire dove sono, clicca qui

Adiconsum augura Buona Pasqua

29 Marzo 2024

Il presidente Nazionale Carlo De Masi e tutto il team dell’Adiconsum nazionale augura a tutte le famiglie italiane auguri di Buona Pasqua.

Gli uffici nazionali riapriranno Martedì 2 Aprile 2024.

 

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  • Mondo Convenienza: sanzionata da Antitrust su segnalazione di Adiconsum Sardegna

Mondo Convenienza: sanzionata da Antitrust su segnalazione di Adiconsum Sardegna

29 Marzo 2024

È stata sanzionata pesantemente dall’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la Iris Mobili S.r.l., la società titolare del marchio Mondo Convenienza. L’istruttoria nei confronti dell’impresa era partita a seguito della segnalazione da parte di Adiconsum Sardegna e di altre Associazioni. Vediamo i motivi della decisione dell’Authority.

La segnalazione di Adiconsum Sardegna

  • Problemi nelle consegne dei prodotti acquistati
  • Mobili incompleti o difettosi
  • Mancato rispetto dei contratti
  • Difficoltà nell’assistenza post-vendita.

Queste le segnalazioni più frequenti pervenute all’Adiconsum Sardegna da numerosi consumatori che si è subito attivata per tutelarli presentando un esposto all’Antitrust.

Il provvedimento dell’Authority

L’istruttoria condotta dall’Antitrust ha rilevato condotte illecite da parte della società nella consegna e nel montaggio dei mobili e degli arredi e nell’assistenza post-vendita, ma fatto ancor più grave, ha riscontrato che l’azienda, pur consapevole dei problemi, non ha adottato i comportamenti necessari per alleviare le difficoltà subite dai consumatori, violando quindi anche l’obbligo di diligenza professionale previsto dal Codice del Consumo. Infine, ma non ultimo, ha ostacolato i consumatori nell’esercitare il loro diritto a presentare reclamo, prevedendo delle tempistiche molto strette, e ha adottato delle barriere anche all’esercizio della garanzia legale dei beni di consumo, limitando la libertà di scelta degli acquirenti.

La sanzione inflitta dall’Antitrust

Tutte queste violazioni non rispettano l’esecuzione corretta del contratto di compravendita e cioè:

  • la consegna completa e corretta del bene acquistato
  • l’attuazione del servizio post-assistenza
  • il rimborso in caso di recesso e di compensazioni per i disagi subiti.

La sanzione comminata dall’Autorità è di 3,2 milioni di euro.

Per il provvedimento integrale dell’Antitrust, clicca qui

Adiconsum invita i consumatori vittime dei comportamenti scorretti di Mondo Convenienza a chiedere l’assistenza presso le sue sedi territoriali.

Aprile 2024: tutte le date da ricordare

28 Marzo 2024

Quest’anno il mese di aprile non annovera come di consueto la festività della Pasqua, ma solo quella conosciuta come “Pasquetta” o meglio “Lunedì dell’Angelo”, ma sono sempre varie le scadenze da ricordare. Vediamo quali sono.

1 aprile 2024

  • Lunedì dell’Angelo (Pasquetta)
  • Al via il calo del 19,8% delle bollette dell’energia elettrica per coloro che sono nel mercato tutelato
  • Al via le domande per richiedere il bonus badanti

2 aprile 2024

  • Primo giorno utile per il pagamento delle pensioni sia alla posta che in banca

4 aprile 2024

  • Ultimo giorno utile per comunicare all’Agenzia delle Entrate le opzioni per lo sconto in fattura e la cessione del credito per gli interventi del superbonus e dei bonus edilizi minori relativi alle spese sostenute nel 2023 e per le rate residue non fruite relative alle spese del 2020, 2021 e 2022

7 aprile 2024

  • Chiusura riscaldamenti centralizzati delle zone D ed E

10 aprile 2024

  • Ultimo giorno per chiedere il rimborso delle polizze dormienti

15 aprile 2024

  • Prima giornata nazionale del Made in Italy

22 aprile 2024

  • Giornata mondiale della Terra

23 aprile 2024

  • Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore

25 aprile 2024

  • Festa della Liberazione.
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  • Contraffazione: un fenomeno da combattere educando alla legalità a cominciare dalla scuola

Contraffazione: un fenomeno da combattere educando alla legalità a cominciare dalla scuola

28 Marzo 2024

Cogliamo l’occasione per parlare di lotta alla contraffazione, partendo dai dati del 4° Report annuale presentato da Amazon, l’azienda di e-commerce, per far conoscere l’impegno profuso su questo fenomeno da Adiconsum in questi anni, attraverso progetti europei e nazionali.

I dati sulla lotta alla contraffazione diffusi da Amazon

La contraffazione è un fenomeno complesso che violando la Proprietà Intellettuale e la creatività delle persone arreca danni all’economia dei Paesi, alla loro salute e sicurezza e a quella  del pianeta.

La complessità della lotta alla contraffazione è testimoniata anche dagli ingenti investimenti messi in campo da un colosso come Amazon. Nell’ultimo Report annuale sulla protezione dei dati dei clienti e dei marchi, l’impresa fa sapere di aver investito nel 2023 più di 1,2 miliardi di dollari  e di aver impiegato più di 15.000 persone, utilizzando tutti i più recenti progressi  dell’intelligenza artificiale e i modelli avanzati di machine learning. Solo nel 2023, ha identificato e sequestrato nel mondo oltre 7 milioni di prodotti contraffatti.

L’impegno di Adiconsum nella lotta alla contraffazione

Adiconsum, nella sua mission di tutela dei diritti dei consumatori e di percorsi di educazione alla legalità, è impegnata dal 2017 in progetti europei che hanno come tema dominante quello della tutela della Proprietà Intellettuale, della lotta alla contraffazione e alla pirateria. I progetti sono finanziati dall’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la Proprietà intellettuale.

L’attuale progetto “We All Say NO 2 Fakes” (Wall-NO), è la naturale prosecuzione dei precedenti  progetti “Peers Say NO” e “Peers2Peers Say NO” e “We all Say NO!”.

L’obiettivo del progetto in corso è quello di avvicinare i giovani alla tutela della Proprietà intellettuale, spiegando, attraverso esempi legati al loro vissuto quotidiano, che la sua violazione alimenta i fenomeni della contraffazione, arrecando danni all’economia del Paese:

  • come distinguere i prodotti originali da quelli contraffatti, quali sono  le differenze ed i rischi in termini di  salute e sicurezza per l’utilizzatore finale, quali sono gli impatti sulla società e sull’economia;
  • capire cos’è la pirateria, perché va combattuta da tutti, quali insidie nasconde, come accedere a contenuti legali (musica, film, software, videogiochi) gratuitamente o a prezzi accessibili.
  • diffondere i concetti di diritto d’autore e di permesso d’autore e acquisire confidenza nel tutelare le proprie creazioni

In particolare, rispetto alle precedenti iniziative, We All Say NO 2 Fakes sarà dedicato all’Intelligenza artificiale e alla gestione del diritto d’autore.

A chi si rivolge

Ai ragazzi e ai loro insegnanti. Il progetto prevede un Tour nelle scuole. Nell’incontro con gli esperti di Adiconsum, gli studenti e i docenti potranno:

  • apprendere le nozioni di base sulla Proprietà Intellettuale (PI) e la sua importanza per il progresso ed il benessere della società, le implicazioni etiche, ecc.
  • approfondire i temi della tutela della PI applicata ai prodotti e ai contenuti di più evidente rilevanza per i consumi giovanili
  • conoscere i danni per la collettività indotti dalle violazioni di PI, riflettere sul valore della legalità in generale
  • conoscere i rischi e gli svantaggi (incluse le sanzioni) per gli utilizzatori di beni contraffatti e contenuti pirata.

Al termine dell’incontro, i ragazzi , sotto la guida dei loro docenti e con l’aiuto degli esperti di Adiconsum, preparano un messaggio educativo contro la pirateria e la contraffazione, destinato ai loro coetanei.

Sul sito dedicato al progetto https://www.ioscelgoautentico.net/ ci sono un’Area Ragazzi e un’Area Insegnanti con tutto il materiale digitale sulla Proprietà Intellettuale.

Il progetto nazionale “Io sono Originale”

Tra i progetti nazionali che Adiconsum ha seguito in questi anni ricordiamo “Io sono Originale”, che ha sostituito il precedente “Io non voglio il falso”, entrambi promossi dalla Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale Ufficio Italiano Brevetti e Marchi-UIBM dell’allora Ministero dello Sviluppo Economico, ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), che si è da poco concluso. Obiettivo coinvolgere attivamente i cittadini – consumatori, in particolare i giovani, nella lotta alla contraffazione, stimolando comportamenti virtuosi nel vivere quotidiano e nelle abitudini di acquisto e di vendita.

Il progetto si propone di capovolgere il paradigma diffuso che intende il consumatore come vittima inerme della contraffazione rendendolo protagonista, unitamente alle Forze dell’Ordine, alle Istituzioni, alle Aziende, del contrasto attivo del fenomeno.

Tra le iniziative dell’ultima edizione, incontri nelle Scuole Secondarie di I e II grado in 9 regioni, 35 workshop universitari, eventi in 25 città, celebrazione della Giornata dell’Innovazione con il coinvolgimento di 45 Università.

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Superbonus: inopportuno per Adiconsum lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito

28 Marzo 2024

Adiconsum ritiene inopportuno il provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri del 26 marzo che ha cancellato completamente lo sconto in fattura e la cessione del credito. Vediamo che cosa è successo.

Il Decreto-legge del Consiglio dei Ministri del 26 marzo 2024

Nessuno se lo aspettava, anche perché ormai si può dire che lo sconto in fattura e la cessione del credito per gli interventi d riqualificazione energetica e anti-sismici erano stati già molto ridimensionati col Decreto Cessioni, ma era stato mantenuto per gli interventi di superamento ed eliminazione delle barriere architettoniche, e di riqualificazione energetica e anti-sismica per le abitazioni dei Comuni colpiti da eventi sismici verificatisi dal 1° aprile 2009 e da eventi metereologici nella Regione Marche dal 15 settembre 2022, e per quelli realizzati dagli Istituti Autonomi Case Popolari e dalle Organizzazioni no profit, APS e di volontariato appartenenti al Terzo Settore.

Con il Decreto-legge del 26 marzo, anche per questi interventi, non esiste più la possibilità di usufruire delle due opzioni alle detrazioni fiscali e cioè lo sconto in fattura e la cessione del credito. Pertanto rimangono in essere solo i semplici bonus che permettono la detrazione fiscale delle spese.

Il punto di vista di Adiconsum

Per Adiconsum lo stop alle opzioni è una decisione inopportuna, se si considera la situazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato del nostro Paese:  le nostre case non efficienti energeticamente, infatti, sono responsabili del 39% delle emissioni di CO2.

Gli interventi di efficienza energetica, così come quelli per la sicurezza e la corretta manutenzione degli apparati negli edifici, permettono di ridurre l’inquinamento e di combattere più efficacemente il cambiamento climatico.

Senza agevolazioni sarà sempre più difficile per i cittadini-consumatori rispettare la road map stilata dall’Unione europea in materia di riduzione delle emissioni inquinanti e di lotta al cambiamento climatico (“FIT for 55” e Direttiva “Case Green”).

Non solo.  Come emerso dal Tour, realizzato da Adiconsum, dell’omonima Campagna “La Casa SI Cura”*, promossa da Prosiel, con tappe nelle piazze di 20 città dal nord al sud dell’Italia, isole comprese, circa il 71% degli immobili del nostro Paese risale a prima dell’emanazione della L. 46/90 sulla sicurezza degli impianti elettrici, il cui adeguamento e manutenzione sono frenati dagli alti costi, soprattutto per le fasce deboli della popolazione come  gli anziani.

La “partita” è molto importante. Ecco perché, ad avviso di Adiconsum, una soluzione al problema degli interventi di riqualificazione edilizia, di efficientamento energetico e di sicurezza nelle case potrebbe essere quella di prevedere dei bonus per i redditi bassi e le famiglie in difficoltà o almeno di concedere, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dei prestiti agevolati.

 

*La Campagna di sensibilizzazione “La Casa SI Cura” di Adiconsum e Prosiel, attiva ancora  fino al 31 dicembre 2024, per la diffusione di una Cultura della sicurezza della casa, consente di richiedere, tramite il portale www.lacasasicura.org la VISITA GRATUITA di un tecnico abilitato per il controllo dell’impianto elettrico di casa.

Rc auto: prezzi di febbraio 2024

27 Marzo 2024

L’IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, ha reso noti i prezzi effettivi delle polizze r.c. auto sottoscritte nel mese di febbraio 2024. Ecco quali sono stati.

Il prezzo medio

  • Nel mese di febbraio 2024, il prezzo medio delle polizze r.c. auto 395 euro, contro i 389 euro di gennaio, con un aumento del +6,5% su base annua, rispetto a febbraio 2023, e +5,7% in termini reali, in decelerazione rispetto a gennaio 2024.
  • Il prezzo medio è ancora inferiore al prezzo medio di febbraio 2019 pre-pandemia

Differenze di prezzo tra le varie città

  • L’incremento più basso si è registrato a Ragusa +1,8%; quello più alto ad Aosta +11%
  • La differenza di prezzo tra Napoli e Aosta è di 252 euro, in diminuzione del 3% rispetto a febbraio 2023.

Assicurati di classi di merito superiori alla prima

  • In diminuzione l’aumento del costo della polizza r.c. auto per gli assicurati in classi di merito superiori alla prima che è stato del +9,3% rispetto al +10,4% del mese scorso.

Per saperne di più, clicca qui

Marzo 2024: tutte le date da ricordare

26 Marzo 2024

Oltre all’arrivo della primavera e alla celebrazione della Santa Pasqua, il mese di marzo 2024 +è caratterizzato da pagamenti e richieste di bonus. Vediamo quali.

1° marzo

  • Pagamento delle pensioni

14 marzo

15 marzo

18 marzo

  • Invio richiesta bonus psicologo

20 marzo

  • Equinozio di primavera

31 marzo

Bollette gas: incontro con Enel-Energia

25 Marzo 2024

Nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra Adiconsum e le altre Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge (CNCU) e Enel Energia in merito alla problematica delle modifiche tariffarie avvenute a partire da fine 2023, in particolare nel settore gas, segnalateci dai consumatori. Ecco com’è andata.

L’intervento di Adiconsum

  • Nel corso dell’incontro, Adiconsum ha sottolineato la necessità di rivedere le modalità di comunicazione al cliente in merito alle modifiche tariffarie, indipendentemente da quanto previsto dal Codice di Condotta Commerciale, carente sotto questo profilo, per dare la possibilità al consumatore di conoscere e scegliere consapevolmente.
  • Rispetto al problema della “lievitazione” delle tariffe proposte, assolutamente non in linea con l’andamento dei prezzi medi riscontrati nel 2023, Adiconsum ha richiesto una metodologia per renderle più adeguate a quelle attuali, con particolare attenzione alla gestione delle fatture già emesse.

L’intervento di Enel Energia

L’Azienda al momento si è limitata a procedere a migliorare la comunicazione e l’informativa e ha confermato la disponibilità a rateizzare le fatture emesse fino a 10 rate senza interessi, prestando attenzione alle varie casistiche e nel contempo a rivedere la tariffa applicata con quella migliore disponibile.

In merito alla nostra richiesta sul pregresso, Enel Energia ha chiesto tempo e si è impegnata a riconvocare le Associazioni Consumatori nel breve periodo.

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  • Casa: Adiconsum lancia l’allarme. Troppi gli impianti elettrici non manutenuti correttamente. Senza sicurezza difficile anche l’efficientamento energetico

Casa: Adiconsum lancia l’allarme. Troppi gli impianti elettrici non manutenuti correttamente. Senza sicurezza difficile anche l’efficientamento energetico

25 Marzo 2024

Ancora un evento tragico in casa che ha provocato dolore e morte. Parliamo dell’incendio avvenuto in un’abitazione di Bologna del 15 marzo scorso che è costato la vita ad una madre ed ai suoi tre figli a causa del fumo tossico generato da una stufetta elettrica per un corto circuito. Perché si poteva evitare. 

La manutenzione degli impianti elettrici

Eventi del genere come quello accaduto a Bologna potevano essere evitati con una corretta manutenzione. La corretta realizzazione e manutenzione degli impianti elettrici sono l’unica arma in nostro possesso per evitare che accadano simili tragedie che non sono affatto rare. Purtroppo, nel nostro Paese circa il 71% degli immobili risale a prima dell’emanazione della L. 46/90 sulla sicurezza degli impianti elettrici e gli italiani pongono poca attenzione al proprio impianto visto che le regole non prevedono sanzioni.

Il Tour e il progetto Prosiel “La Casa SI Cura” strumento utile ai consumatori 

La corretta realizzazione e manutenzione degli impianti elettrici sono alla base del progetto  in corso “La Casa SI Cura” promosso da Prosiel e del Tour di Adiconsum in 20 città.

Il Tour nel 2022 e nel 2023, con un Gazebo attrezzato con i nuovi strumenti tecnologici per tenere al sicuro la nostra casa e noi stessi, ha incontrato i cittadini-consumatori e Istituzioni di 20 città italiane dal nord al sud della penisola, isole comprese, per informare sull’importanza della manutenzione degli impianti elettrici, per dare consigli su come risparmiare energia con le nuove tecnologie (pannelli solari, ricarica auto elettrica, contatori online, ecc.), su come adeguare l’impianto elettrico se vuoi introdurre in casa apparati ed elettrodomestici appropriati che non possono essere collegati alla rete elettrica con il “fai da te”. La Campagna di sensibilizzazione, attiva ancora  fino al 31 dicembre 2024, per la diffusione di una Cultura della sicurezza della casa, consente di richiedere, tramite il portale www.lacasasicura.org la VISITA GRATUITA di un tecnico abilitato per il controllo dell’impianto elettrico di casa.

Le problematiche relative agli impianti elettrici delle case degli italiani 

Adiconsum, grazie al Tour, ha rilevato una serie di criticità da parte dei consumatori/cittadini sulla sicurezza:

  1. mancanza di conoscenza dello stato e della sicurezza del proprio impianto elettrico in casa
  2. mancanza di una corretta informazione sulla gestione dell’impianto elettrico
  3. mancata conoscenza di elementi di valutazione delle competenze degli impiantisti
  4. necessità di individuare ad un organismo/professionista terzo all’impresa, sicuramente competente, che realizzi i lavori, per la valutazione degli interventi di efficienza energetica  da installare e della direzione dei lavori
  5. impossibilità per chi è in affitto di apportare migliorie di efficienza e risparmio energetico in quanto spettano al proprietario
  6. impossibilità, per chi vive in condominio, di verificare lo stato degli impianti elettrici degli altri condomini, informazione indispensabile per garantire la sicurezza del proprio impianto
  7. alti costi di adeguamento degli impianti elettrici per garantire la sicurezza e il risparmio energetico, soprattutto per le fasce deboli come  gli anziani .

Alcune proposte di soluzione di Adiconsum

  1. Prevedere il censimento dello stato degli impianti elettrici degli appartamenti privati, la manutenzione periodica obbligatoria, l’aggiornamento obbligatorio della certificazione di conformità, l’aggiornamento obbligatorio del libretto di manutenzione, le sanzioni per chi non è in possesso della certificazione e del libretto, l’indicazione nell’atto di vendita del possesso della certificazione e del libretto, l’obbligatorietà di presentare al distributore o al venditore del certificato di conformità in caso di richiesta di allaccio di nuovo contatore e/o di innalzamento della potenza della fornitura di energia elettrica
  2. Avviare Campagna informativa da realizzare con Prosiel e le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge facenti parte del Consiglio nazionale Consumatori e Utenti (CNCU), come Adiconsum, per informare correttamente i cittadini-consumatori sui comportamenti giusti da tenere per garantire la massima sicurezza degli impianti, soprattutto se si intendono inserire nuovi apparati utili all’efficientamento.
  3. Prevedere etichetta o bugiardino per il materiale elettrico da installare obbligatoriamente dal tecnico, con l’indicazione che il prodotto non può essere installato da soli e se può o non può essere collegato all’impianto esistente senza verificare prima che sia idoneo.
  4. Predisporre delle modalità sul controllo, in collaborazione con AGCM, delle informazioni pubblicitarie di aziende produttrici, distributrici e installatrici, nel settore delle rinnovabili e le relative ed adeguate sanzioni.
  5. Prevedere la certificazione su base volontaria di un organismo terzo sul livello di specializzazione del tecnico abilitato e della ditta installatrice
  6. Prevedere una figura professionale unica in grado di redigere una diagnosi  energetica in base alla quale progettare gli interventi più adatti al raggiungimento del più appropriato risparmio energetico, predisporre i capitolati, dirigere i lavori, tenendo conto anche delle disponibilità economiche. Serve un energy manager dedicato ai proprietari di casa
  7. Dare facoltà agli affittuari di un appartamento senza certificazione di conformità di richiedere l’intervento di un tecnico per verificare lo stato dell’impianto e, nel caso, farla redigere attribuendo i costi al proprietario
  8. Prevedere corsi dedicati agli amministratori di condominio sull’efficienza e il risparmio  energetico. Modificare il Regolamento di condominio e le maggioranze necessarie per effettuare i lavori di risparmio energetico
  9. Ridurre l’IVA al 4% su tutti gli apparati relativi all’uso di fonti rinnovabili, reintrodurre lo sconto in fattura almeno per redditi bassi, prevedere bonus per i redditi bassi per interventi di efficientamento e risparmio energetico, concedere, tramite accordi col Ministero dell’Economia e delle Finanze, prestiti agevolati per gli impianti legati al risparmio energetico degli appartamenti.

Energia: al via il Tavolo Consumatori Fine Tutela

24 Marzo 2024

Si è svolto nei giorni scorsi il primo incontro del Tavolo Fine Tutela tra l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge come Adiconsum. Temi dell’incontro: informazione e garanzie per Servizio Tutele Graduali (STG).

LE INIZIATIVE MESSE IN CAMPO DALL’ARERA PER LA FINE TUTELA

L’informazione

  • Nel corso di questo primo incontro del Tavolo, a cui hanno partecipato 12 Associazioni Consumatori, tra cui Adiconsum, ARERA ha informato di aver definito le comunicazioni individuali che devono essere presenti in bolletta, affiancate da una più ampia Campagna istituzionale, complementare a quella che svilupperà il Governo, attraverso i vari media: stampa, radio, tv, social, Sportello per il consumatore.

Il rientro nel Mercato Tutelato

  • Tra le iniziative adottate, ARERA ha nominato anche quella per garantire il rientro al Servizio di Maggior Tutela finché sarà attivo, ricordando che tale possibilità è consentita fino al 30 giugno 2024, mentre i clienti vulnerabili potranno accedervi anche dopo tale data.

ARERA ha inoltre fatto sapere di aver inviato una raccomandazione agli operatori che esercitano il mercato tutelato affinché:

  • permettano l’esercizio di tale diritto fino all’ultimo giorno utile
  • rendano disponibili informazioni aggiornate
  • espongano in evidenza le modalità da seguire e la relativa modulistica
  • facilitino la trasmissione dei documenti richiesti per il rientro al Mercato Tutelato
  • minimizzino le tempistiche.

Al momento ancora non tutte le richieste dell’ARERA sono state già recepite. Ci auguriamo che lo siano al più presto, per porre fine alla confusione che stanno subendo i consumatori che continuiamo a rivolgersi alle sportelli territoriali Adiconsum per ricevere adeguata assistenza.

Il monitoraggio

  • ARERA ha anche reso noto che svolgerà un monitoraggio sulle procedure di trasferimento dei clienti dal Mercato Tutelato al Servizio a Tutele Graduali che subentrerà dal 1° luglio prossimo e che sta procedendo alla verifica e all’allineamento dei dati anagrafici dei consumatori per la stipula del nuovo contratto in maniera corretta.

I nuovi indicatori

  • ARERA ha fatto sapere che sono in fase di sviluppo dei nuovi indicatori che danno informazioni sulle scelte fatte dai consumatori nel mercato libero esprimendole in Euro/kWh per una maggiore confrontabilità.
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  • Adiconsum partecipa a “Fa’ la cosa giusta”: Padiglione 3 – Stand TD 16

Adiconsum partecipa a “Fa’ la cosa giusta”: Padiglione 3 – Stand TD 16

22 Marzo 2024

Festeggia i 20 anni “Fa’ la cosa giusta”, la Fiera degli stili di vita sostenibili in Italia dal 2004 e Adiconsum, insieme al Centro Europeo Consumatori Italia, non poteva mancare a questo importante evento, a testimonianza dell’impegno a sostegno della realizzazione dei 17 Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU per uno sviluppo sostenibile del pianeta e rispettoso dei diritti dei consumatori. L’evento si svolge a Milano presso l’Allianz MiCo, dal 22 al 24 marzo, tutti i giorni dalle 9 alle 20.

Dove trovarci

  • Siamo al Padiglione 3 – Stand TD16.

La giornata di Venerdì 22 marzo 2024

Nella giornata di venerdì 22 marzo dalle ore 10 alle ore 11, si tiene il laboratorio con le scuole sulle tematiche di due progetti Adiconsum:

  • il progetto europeo “We All Say NO 2 Fakes”, promosso dall’EUIPO, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, su educazione alla legalità, lotta alla contraffazione e alla pirateria, tutela della Proprietà intellettuale, intelligenza artificiale
  • il progetto “DICO Sì – Diritti Consapevolezza Opportunità Strumenti Inclusione”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) sulla digitalizzazione come strumento per un consumo più sostenibile.

Presso lo stand, i visitatori troveranno a disposizione, materiali informativi e gadget sia di Adiconsum che del Centro Europeo consumatori Italia che è il punto di contatto della Rete dei Centri Europei dei Consumatori ECC-Net, istituita dalla Commissione europea per informare e assistere GRATUITAMENTE i cittadini in caso di controversia transfrontaliera.

Vi aspettiamo!!!

Dal 22 al 24 marzo 2024
Milano – Allianz MiCo
Padiglione 3 – Stand TD 16

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  • Bollette luce: avviso ai consumatori, tempistiche incerte per il rientro nel mercato tutelato

Bollette luce: avviso ai consumatori, tempistiche incerte per il rientro nel mercato tutelato

20 Marzo 2024

Si parla sempre della possibilità di poter scegliere un operatore del mercato libero dell’energia elettrica e del gas in qualsiasi momento, ma molti non sanno che per l’energia elettrica fino al 30 giugno 2024 è possibile rientrare nel mercato tutelato ed usufruire delle tariffe stabilite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Se quindi per l’energia elettrica eri già passato ad un operatore del mercato libero, puoi ritornare nel mercato tutelato. Che cosa significa? Che cosa fare? Quali sono le tempistiche per rientrare nel mercato tutelato?

Il rientro nel mercato tutelato

  • La possibilità per un consumatore del mercato libero dell’energia elettrica di rientrare nel mercato tutelato e vedere applicate nella propria bolletta le tariffe stabilite dall’ARERA ogni tre mesi è stata ribadita dall’Autorità anche nell’ultimo Tavolo con le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge che si è tenuto lo scorso 13 marzo.

Entro quando

  • L’Autorità ha ribadito che il rientro nel mercato tutelato è possibile fino al 30 giugno 2024. In realtà, abbiamo rilevato dei problemi di tempistica.
  • Pur essendo, infatti, possibile presentare la domanda fino al 30 giugno prossimo, abbiamo saputo che il passaggio non è immediato, perché i tempi di lavorazione delle pratiche sono piuttosto lunghi e non ci sono certezze che al 1° luglio si venga già passati al mercato tutelato.

Che cosa fare

  • A causa delle suddette tempistiche, nel caso si voglia rientrare nel mercato tutelato, il consiglio di Adiconsum ai consumatori è di affrettarsi a contattare l’Azienda che gestisce il Servizio di Maggior Tutela nel proprio Comune richiedendo lo switch attraverso il numero telefonico messo a disposizione dall’impresa.
  • Per la ricerca dell’operatore di Maggior Tutela, cliccare qui

Gli sportelli territoriali di Adiconsum

  • In attesa di una Campagna informativa con il coinvolgimento delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge da noi più volta richiesta, Adiconsum invita  i consumatori   a rivolgersi ai propri sportelli territoriali per ricevere informazioni e assistenza in questa delicata fase di passaggio alla completa liberalizzazione dell’energia elettrica per far sì che possano scegliere in maniera consapevole.
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  • Digitalizzazione: Adiconsum sottoscrive Protocollo con Fondazione “Italian Digital Hub”

Digitalizzazione: Adiconsum sottoscrive Protocollo con Fondazione “Italian Digital Hub”

19 Marzo 2024

Nel Convegno “A, B… D – Il Cammino dell’Italia verso l’alfabetizzazione digitale”, tenutosi presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, Adiconsum è intervenuta per esprimere il suo punto di vista sull’importanza della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Ecco cosa pensiamo.

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

La digitalizzazione insieme con l’alfabetizzazione digitale dei cittadini consumatori rappresentano la base per realizzare la transizione digitale, ma anche quella ecologica. Senza digitalizzazione non è possibile arrivare alla sostenibilità integrale come indicato dai 17 Goals dell’Agenda 2030 dell’ONU.

L’Italia, essendo uno dei Paesi più longevi al mondo ha maggiori difficoltà nell’alfabetizzare digitalmente i suoi cittadini, ma non per questo deve rinunciare.

Che cosa possono fare le Associazioni Consumatori

In questo Adiconsum e le altre Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, facenti parte del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU), possono dare un loro importante contributo accompagnando i consumatori verso una maggiore alfabetizzazione.

Che cosa fa Adiconsum

Da tempo Adiconsum porta avanti progetti che aiutano l’alfabetizzazione dei cittadini, come ad esempio il Progetto DICO Sì – Diritti Consapevolezza opportunità strumenti inclusione, avviato già nel 2022, con il finanziamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), rivolto in particolare alle categorie più scarsamente digitalizzate, come i consumatori e le consumatrici over 60, per avvicinarli all’acquisizione di competenze digitali di base; nonché il Progetto Risorgimento Digitale, insieme ad  altre Associazioni Consumatori e con il sostegno di TIM, rivolto a coloro che non avevano conoscenze digitali minimali.

C’è ancora tanto da fare

C’è bisogno di trasformare i progetti da attività spot a strutturali con adeguati finanziamenti. Serve poi attenzionare e regolamentare adeguatamente la digitalizzazione così come l’intelligenza artificiale (come ha fatto l’Europa per prima) per evitare truffe, soprusi, non rispetto dei diritti dei consumatori.

Il Protocollo d’intesa Adiconsum-Fondazione “Italian Digital Hub”

Adiconsum ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con la Fondazione “Italian Digital Hub”: da un lato per attuare una sinergia comune per favorire l’alfabetizzazione in ambito digitale e dall’altro di sviluppare l’educazione finanziaria, una delle tematiche più delicate da attenzionare.

Per Adiconsum non basta, infatti solo investire nello sviluppo tecnologico, ma bisogna farlo anche nella formazione dei cittadini-consumatori per evitare che la digitalizzazione invece di risolvere i problemi li complichi e li amplifichi.

La truffa del sì: come difendersi. I consigli di Adiconsum

15 Marzo 2024

Sta avendo grande eco sulla stampa la c.d. ”truffa del sì”. A dire la verità non si tratta di una truffa nuova, ma di truffe che ciclicamente tornano “di moda”. Che cosa fare? Come tutelarsi?

Consigli Adiconsum

  1. Registrare il proprio numero sia del telefono fisso che del cellulare al Registro delle Opposizioni. Ciò ci preserverà almeno dal telemarketing legale, purtroppo non da quello illegale per il quale ancora non c’è una soluzione
  2. Non dialogare con i call center che propongono offerte commerciali
  3. Quando si riceve una telefonata aspettare che chi sta chiamando parli per primo
  4. Se chi sta chiamando non parla, bisogna riattaccare, cioè chiudere la telefonata
  5. Se chi sta chiamando parla dal vivo o tramite voce robotizzata e propone un’offerta commerciale, bisogna riagganciare
  6. Una volta appurato che si tratta di una telefonata commerciale indesiderata, sia che sia arrivata sul cellulare che sul fisso, bloccare il numero.
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  • 15 marzo 2024: Giornata mondiale dei diritti dei consumatori. I protagonisti siamo noi

15 marzo 2024: Giornata mondiale dei diritti dei consumatori. I protagonisti siamo noi

15 Marzo 2024

La “Giornata mondiale dei diritti dei consumatori” è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1986, anche se a dire la verità la sua nascita si fa risalire a 62 anni fa (era il 15 marzo 1962) e precisamente al famoso discorso sulla tutela degli interessi dei consumatori pronunciato dal presidente americano J. F. Kennedy. Ecco perché si celebra.

Giornata mondiale dei diritti dei consumatori

La Giornata si celebra il 15 marzo di ogni anno, per rilanciare e far riscoprire i diritti acquisiti in questi anni dai consumatori, grazie alle battaglie delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge. Questa Giornata è importante perché mette al centro una categoria di cui tutti facciamo parte, ma i cui diritti ancora sono calpestati o, peggio, ancora non sono stati riconosciuti. Come tutte le cose, anche la figura del consumatore è cambiata in questi anni. Non più il consumatore che consuma e che chiede di essere solo tutelato, ma il consumatore che propone e che vuole essere protagonista del mondo che cambia a tutela della sua salute e di quella del pianeta. Una figura che da semplice consumatore sarà sempre più prosumer ossia consumatore e produttore, con cambiamenti di stili di vita che dovranno tendere sempre più alla sostenibilità per un presente che sia vivibile per noi e per le generazioni future. Ci troviamo infatti nel pieno di una transizione ecologica e tutti siamo chiamati a fare la nostra parte con scelte responsabili e consapevoli.

I diritti riconosciuti

Tra i diritti acquisiti ricordiamo:

  1. il diritto della garanzia legale di conformità sui beni di consumo
  2. il diritto di recesso da un contratto di acquisto di un bene o di un servizio
  3. il diritto di contratti privi di clausole vessatorie
  4. il diritto di non ricevere forniture non richieste
  5. il diritto di non dover pagare costi aggiuntivi applicati ingiustamente.

I nostri progetti e le nostre battaglie

Come Adiconsum siamo particolarmente impegnati sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale, in tutti i campi a partire dalla mobilità, così come sulla digitalizzazione, con molti progetti di alfabetizzazione digitale e di inclusione nei confronti delle persone più anziane e disagiate economicamente. Diversi sono stati anche i sondaggi che abbiamo lanciato per conoscere cosa ne pensano i consumatori su questi temi.

Alcuni dei nostri progetti:

  • LA CASA SI CURA: Sicurezza & Innovazione elettrica
  • DICO SI’: Diritti Consapevolezza Opportunità Strumenti Inclusione
  • GREEN CIRCLE: Indagine su vincoli che impediscono la transizione verde
  • SOSTENIBILE ANCHE PER NOI: Percorsi di inclusione e partecipazione nella transizione alla Green Economy
  • 2GETHER2GREEN: Voglio una casa circolare
  • ENERGIA DIRITTI A VIVA VOCE: Assistenza e informazione su luce e gas
  • TOGETHER4FORESTS: Campagna per i prodotti “Deforestation free”
  • IO SONO ORIGINALE: Lotta alla contraffazione
  • We All Say NO 2 Fakes: Tutela della proprietà intellettuale
  • SHEALTHY: Food safety & Quality
  • 5G e CULTURA DIGITALE: Trasformazione digitale
  • SCAN 2: Small Claims Analysis Net
  • CREA 2: Conflict Resolution with equitative algorithms
  • CAMPAGNA UE per gli ucraini rifugiati
  • CAMPAGNA INFORMATIVA sul Registro delle Opposizioni
  • GIVE ME 5 for GENDER EQUALITY.

La nostra Live Chat

La nostra chat è disponibile dalla home page del sito https://www.adiconsum.it/

  • Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30-12.30 e 15-17.

La Live Chat è un’attività del progetto Dico Sì (Diritti, Consapevolezza, Opportunità Strumenti Inclusione), finanziato dal MIMIT (D.M. 6/5/2022, art. 5)

I nostri sportelli

Sono oltre 160 i nostri sportelli sparsi sul territorio nazionale ai quali i  consumatori possono rivolgersi per chiedere e ricevere assistenza su tutte le tematiche consumeristiche, (bollette, mutui, conti correnti, trasporti, assicurazioni, acquisti, e-commerce, ecc.)

Rottamazione-quater: tutte le proroghe dei pagamenti delle rate

14 Marzo 2024

Nuove proroghe per i pagamenti delle rate della rottamazione-quater e non solo. Sono gli effetti della conversione in Legge del Decreto Milleproroghe. Vediamo quali sono le nuove scadenze.

Rottamazione-quater

Per il pagamento delle rate, il cui termine ultimo era previsto per il 31 ottobre e il 30 novembre 2023 e il 28 febbraio 2024, la nuova scadenza è: venerdì 15 marzo 2024.

Per la scadenza del 15 marzo sono previsti i 5 giorni di tolleranza, pertanto si considerano tempestivi i pagamenti effettuati entro il 20 marzo 2024.

Rottamazione-quater per gli alluvionati di maggio 2023

Anche le prime due rate della rottamazione-quater da parte della popolazione colpita dalle alluvioni del maggio 2023, il cui pagamento era previsto il 31 gennaio e il 28 febbraio 2024, è stato prorogato al 15 marzo 2024 più i 5 giorni di tolleranza, al 20 marzo 2024.

 

In caso di mancato pagamento entro le nuove scadenze, si decadrà dai benefici della rottamazione-quater e quanto già versato sarà considerato un acconto sul debito residuo.

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  • Novità per il Marketing con La Direttiva EmpCo che si concentra anche sulla durabilità dei prodotti

Novità per il Marketing con La Direttiva EmpCo che si concentra anche sulla durabilità dei prodotti

13 Marzo 2024

Il 17 gennaio 2024, il Parlamento Europeo ha dato il via all’approvazione di una proposta innovativa: la  Direttiva EmpCo, volta a rafforzare il potere dei consumatori nell’ambito della transizione verde. Questa  direttiva mira a mettere fine alla pubblicità ingannevole e a garantire ai consumatori un accesso migliore  alle informazioni sui prodotti, promuovendo così una maggiore consapevolezza ambientale. 

In particolare, la Direttiva EmpCo si propone di vietare pratiche di marketing nocive, notoriamente  associate al greenwashing, inserendole nell’elenco delle pratiche commerciali proibite a livello dell’Unione  Europea. Inoltre, si prevede l’introduzione di nuove disposizioni volte a fornire ai consumatori informazioni  più complete e trasparenti sulla sostenibilità dei prodotti che intendono acquistare. 

Con questo passo avanti, l’Unione Europea si impegna a promuovere uno sviluppo economico più  sostenibile e responsabile, offrendo ai consumatori gli strumenti necessari per fare scelte più consapevoli  

La Direttiva EmpCo deve ancora ricevere approvazione finale del Consiglio, verrà poi pubblicata sulla  Gazzetta Ufficiale. Gli Stati membri dell’UE avranno quindi 24 mesi per recepirne i contenuti nel diritto  nazionale (previsto nel 2026). 

I pillar di questa nuova Direttiva riguardano tematiche di ampia rilevanza sul tema della Sostenibilità.  Affermazioni ambientali e la naturale interconnessione con la Direttiva Green Claims 

Il Parlamento europeo ha approvato una modifica alla direttiva sulle pratiche commerciali sleali, ampliando  l’elenco delle pratiche vietate per includere specifiche asserzioni ambientali, comunemente conosciute  come la “lista nera”. Questa modifica, nota come Direttiva EmpCo, definisce le “dichiarazioni ambientali”  come qualsiasi comunicazione commerciale che afferma o implica un impatto positivo, neutro o migliorato  sull’ambiente da parte di un prodotto, una categoria di prodotti, un marchio o un operatore. 

In sostanza, la Direttiva EmpCo vieta esplicitamente le seguenti pratiche: 

Fare afermazioni ambientali vaghe e generiche senza poter dimostrare prestazioni ambientali rilevanti per  la dichiarazione. Una “asserzione ambientale generica” viene definita come un’affermazione senza  specifiche aggiuntive. Questo significa che espressioni come “rispettoso dell’ambiente”, “ecologico”,  “verde”, “rispettoso del clima”, “rispettoso del carbonio” ed “efficiente dal punto di vista energetico”  possono essere utilizzate solo se il prodotto in questione ha dimostrato prestazioni ambientali eccellenti, ad  esempio attraverso il rispetto di schemi di etichettatura ecologica ufficialmente riconosciuti. 

Una vera rivoluzione semantica che il mondo del marketing e della comunicazione aziendale, prima di altri,  deve imparare a gestire.  

Sostenibilità = trasparenza estrema 

Certificare la sostenibilità di un marchio implica la volontà di garantire trasparenza, equità e affidabilità nel  processo di valutazione delle sue caratteristiche ambientali e sociali. Questo significa adottare un marchio di fiducia e di qualità, che miri a promuovere e distinguere un prodotto o un’Azienda in base ai suoi impatti  positivi sull’ambiente e sulla società 

Dichiarare che un prodotto ha un impatto ambientale neutro, ridotto o positivo in termini di emissioni di  gas serra basandosi sulla compensazione delle emissioni di gas serra è discutibile. Quante volte abbiamo  letto in messaggi pubblicitari l’espressione “Carbon Offset”? Espressioni come “climaticamente neutrale”,  “certificato CO2 neutrale”, “carbonio positivo”, “clima netto zero”, “compensato dal punto di vista  climatico”, “impatto climatico ridotto” e “impronta di CO2 limitata” dovrebbero essere utilizzate solo se  supportate da un’analisi accurata del ciclo di vita del prodotto stesso, anziché solamente dalla  compensazione delle emissioni di gas serra. Come spesso diciamo noi in Adiconsum “per essere sostenibili  non basta Piantare Alberi” per raggiungere l’obiettivo.  

È altrettanto importante evitare dichiarazioni ambientali che riguardino l’intero prodotto o l’intera attività  di un operatore commerciale, quando in realtà si applicano solo a determinati aspetti o fasi di vita del  prodotto. La sostenibilità è tale solo quando riguarda il prodotto “dalla culla alla tomba”. Cioè lungo tutto il  ciclo di vita del prodotto. Ad esempio è fuorviante affermare che un prodotto alimentare è sostenibile se,  per esempio il packaging non è compostabile. Tuttavia, ciò non dovrebbe vietare l’utilizzo di dichiarazioni  ambientali riguardanti l’intera azienda, purché siano accurate, verificabili e non esagerino i benefici  ambientali effettivi. 

Inoltre, secondo quanto stabilito dalla Direttiva EmpCo, è necessario che gli, quando presentano proiezioni  future riguardanti le performance ambientali (come ad esempio l’obiettivo di diventare “Climate Neutral  entro il 2050”), esprimano obiettivi chiari, concreti, facilmente accessibili al pubblico, misurabili e dotati di  una data di scadenza. Questi obiettivi devono essere sottoposti a verifiche regolari da parte di un ente terzo  indipendente e competente nel settore, il cui resoconto deve essere reso disponibile ai consumatori. 

 

Durabilità dei prodotti driver di sostenibilità 

La Direttiva EmpCo si focalizza a anche sulla durabilità dei prodotti. Prodotti più duraturi richiedono meno  sostituzioni, riducendo la quantità complessiva di rifiuti generati. Ciò aiuta a preservare le risorse naturali e  a limitare l’impatto ambientale associato alla produzione e allo smaltimento dei prodotti. 

Per questo motivo è previsto l’inserimento nella “lista nera” delle seguenti pratiche commerciali: 

Dichiarazioni di durabilità infondate (ad esempio, affermare che una lavastoviglie durerà 7.000 cicli di  lavaggio se ciò non è vero in condizioni normali). 

Indurre i consumatori a sostituire o rifornire i materiali di consumo di un bene (ad esempio, i  “consumables” cartucce per stampanti) prima di quanto sarebbe altrimenti necessario per motivi tecnici. 

È essenziale che qualsiasi comunicazione commerciale riguardante un prodotto includa informazioni chiare  e trasparenti riguardo a eventuali caratteristiche volte a limitarne la durata nel tempo, specialmente se il  commerciante è consapevole degli effetti di tali caratteristiche sulla longevità del prodotto. 

Inoltre, si richiede che le informazioni sulle garanzie legali e commerciali siano presentate in modo più  visibile, garantendo che i consumatori siano pienamente informati sui loro diritti. Introdurre una nuova  etichetta armonizzata può essere una soluzione efficace per evidenziare i prodotti che offrono una garanzia  estesa rispetto a quelli che non ne dispongono. 

Infine, è fondamentale richiedere che vengano fornite informazioni sulla riparabilità dei prodotti ai  consumatori. Questo permetterà loro di prendere decisioni più informate riguardo agli acquisti,  incoraggiando al contempo la sostenibilità e la riduzione degli sprechi attraverso la riparazione e il  mantenimento dei beni.

 

Rapporto con la Direttiva Green Claims 

La prossima iterazione della Direttiva EmpCo sarà arricchita dall’inclusione della Direttiva Green Claims,  attualmente oggetto di discussione presso la commissione del Parlamento Europeo. Quest’ultima  normativa sarà caratterizzata da una maggiore precisione e dettaglio, delineando le linee guida per la  presentazione delle affermazioni ambientali. Per esempio, secondo la versione attuale della proposta di  Direttiva Green Claims, le affermazioni riguardanti l’ambiente saranno soggette a una verifica indipendente  prima della loro divulgazione pubblica o dell’apposizione dell’etichetta corrispondente. Inoltre, le  informazioni alla base di tali affermazioni dovranno essere accessibili al pubblico tramite documenti fisici o  tramite link web, codici QR o strumenti equivalenti 

 

Prossimi passi 

La Direttiva EmpCo è ancora soggetta all’approvazione definitiva del Consiglio, dopo la quale verrà  pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Gli Stati membri dell’UE avranno quindi 24 mesi per recepirne i  contenuti nel diritto nazionale (previsto nel 2026). 

Non è però necessario attendere il recepimento di queste nuove norme, poiché su alcuni aspetti esse  chiariscono soprattutto ciò che è già vietato come pratica ingannevole. 

 

Direttive Europee in ambito sostenibilità: la CSDDD

13 Marzo 2024

Il mondo del business si stava preparando a un cambiamento epocale con l’arrivo imminente della Direttiva sulla Diligenza Aziendale in materia di Sostenibilità, meglio conosciuta come CSDDD (Corporate  Sustainability Due Diligence Directive). Questa Direttiva non è solo una serie di regole e norme, ma un  acceleratore di trasformazione per le imprese, un richiamo all’azione che spingerà aziende e dirigenti a  riconsiderare il loro approccio agli affari, ponendo una maggiore enfasi sulla sostenibilità. 

 

L’Europa frena 

Ma inaspettatamente, in questi giorni, La Direttiva Europea sulla due diligence per la sostenibilità aziendale  ha raggiunto una fase critica. Proposta dalla Commissione europea due anni fa, a Dicembre 2023, dopo un  lungo ritardo, è stato raggiunto un accordo provvisorio tra il Consiglio dell’UE e il Parlamento Europeo.  Tuttavia, il 9 febbraio u.s. è stata rimossa dall’ordine del giorno dell’incontro che doveva tenersi presso il  Consiglio UE. Il motivo è che non si prevedeva che si raggiungesse la maggioranza tra i paesi dell’UE. Questo  perché c’è stata una frenata di Germania, Austria, Finlandia e Italia, dopo l’appello lanciato dalle  associazioni confindustriali nazionali e da quella continentale Business Europe. La richiesta dei  rappresentanti industriali era concorde, in particolare in Germania e Italia: bloccare il testo della proposta  di Direttiva Europea perché una normativa così concepita, molto complessa da attuare e invasiva – avrebbe  fatto aumentare il costo degli approvvigionamenti industriali con conseguenti difficoltà per le imprese. Si è  ritenuto che approvare la Direttiva avrebbe messo a rischio la competitività dell’industria europea in un  momento difficile. Cosa non piaceva alle aziende? E’ stato messo in discussione il cuore della Direttiva,  perché imporre obblighi di controllo lungo tutta la catena di fornitura avrebbe comportato un aumento di  costi di approvigionamento e di verifica. 

 

Cosa dice questa Direttiva? 

Lo scopo della Direttiva è quello di promuovere un comportamento aziendale sostenibile e responsabile e  mira a proteggere ambiente e diritti umani. Infatti obbligherebbe le grandi aziende a valutare e intervenire  riguardo agli effetti negativi effettivi e potenziali sui diritti umani e sull’ambiente, rispetto alle loro stesse  operazioni, a quelle delle loro filiali e a quelle svolte dai loro partner commerciali. Solo per fare un esempio, le aziende che identifichino impatti negativi sull’ambiente o sui diritti umani da parte di alcuni dei loro  partner commerciali, potrebbero dover interrompere tali rapporti commerciali qualora tali impatti non  fossero prevenuti o risolti. 

Inoltre sono previste norme su sanzioni e responsabilità civile in caso di violazioni di questi obblighi; le  aziende dovrebbero adottare un piano per garantire che il loro modello di business e la loro strategia siano  compatibili con l’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. 

Campo di applicazione della Direttiva 

L’applicazione della Direttiva sarebbe comunque graduale, in base alla dimensione dell’impresa. Le imprese  con più di mille dipendenti dovranno adeguarsi entro il 2027; quelle con più di 500 dipendenti e fatturato  annuo netto di 150 milioni entro il 2028; entro il 2029 quelle con oltre 250 dipendenti, fatturato netto  annuo sopra i 40 milioni e che operano in settori ad alto rischio. La questione rilevante è che la Direttiva  riguarda, è vero, le grandi imprese, ma essendo rivolta anche alle catene del valore avrà riflessi sui fornitori e quindi anche sulle PMI. Il reperimento delle informazioni sarà un compito non facile ma essenziale, anche  per allontanare cattive pratiche di greenwashing e ridurre il rischio reputazionale. Le imprese in qualche  modo dovranno verificare la correttezza dei rapporti delle proprie catene a valle e monte, quindi andando a  verificare pratiche, contratti e prassi dei propri partner commerciali sia nella fase di produzione che in  quella di distribuzione dei beni e servizi. In questo caso le Responsabilità delle Aziende sarebbero enormi.

 

Vigilanza e Sanzioni 

Altro elemento critico sono i controlli e le sanzioni. Gli Stati membri dovrebbero designare un’autorità  incaricata di vigilare e imporre sanzioni. A livello europeo la Commissione dovrebbe istituire una rete di  autorità di vigilanza per riunire i rappresentanti degli organismi nazionali al fine di garantire un approccio  coordinato. Le autorità amministrative istituite ad hoc da ogni Stato potrebbero infliggere sanzioni pari  almeno al 5% del fatturato mondiale: una soglia giudicata «vessatoria» dalle confindustrie europee. Va  detto, comunque, che l’applicazione della Direttiva e le sanzioni per gli inadempienti sarebbero comunque  fissate dagli Stati membri in sede di recepimento. E questo potrebbe ammorbidire l’efficacia della norma,  almeno nei Paesi con un forte giudizio critico. 

Nell’ultima bozza, rilasciata a fine gennaio, si erano attenuate le misure a carico degli amministratori e si  era parlato anche di “direttiva annacquata”. Alle PMI impattate dalle norme proposte verrebbero garantite  misure di sostegno. Ma le modifiche apportate non sono bastate a BusinessEurope e ad altre associazioni  europee, che hanno continuato la loro pressione per ulteriori cambiamenti. 

 

Prossimi Passi 

Ora cosa succede? I negoziati si riaprono, su nuove basi, a un passo dal voto decisivo che era stato appunto fissato al 9 febbraio, ma in previsione anche delle Elezioni Europee, gli scenari possono essere molteplici. Si  passerebbe da un rapido accordo ad uno slittamento significativo, dovuto al prevedibile rimpasto degli  Organi Parlamentari. Noi di Adiconsum vi terremo aggiornati sugli sviluppi, visti gli importanti impatti sulle  aziende del nostro Paese. 

Bonus colonnine di ricarica: ultimi giorni per richiederlo

12 Marzo 2024

Se hai acquistato e fatto installare una colonnina di ricarica della tua auto elettrica nel 2023, è arrivato il momento di richiedere il bonus per quello che hai speso. Stanno infatti per scadere i tempi per richiederlo. Vediamo come fare per usufruirne.

Che cos’è il bonus colonnine elettriche

  • È un incentivo erogato nei confronti di quei cittadini-consumatori privati e condomini che hanno acquistato e installato degli impianti di ricarica per le auto elettriche.

A quanto ammonta il bonus

  • Il bonus è pari all’80% della spesa sostenuta per l’acquisto e la posa dell’infrastruttura di ricarica. Il tetto massimo è di 1.500 euro per i privati e fino a 8.000 euro per i condomini.

Chi può richiedere il bonus

  • I cittadini residenti in Italia e i condomini.

Quando presentare la domanda per le colonnine installate nel 2023

  • Fino alle ore 12.00 del 14 marzo 2024 attraverso il portale di Invitalia.

Bonus genitori separati/divorziati in stato di necessità

12 Marzo 2024

Prende il via il bonus dedicato ai genitori separati o divorziati e/o non conviventi in stato di bisogno. Lo comunica l’Inps, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, indicando le modalità per presentare la richiesta del bonus. Vediamo nel dettaglio.

I requisiti

  • Reddito non superiore a 8.174 euro
  • Essere genitori separati o divorziati e/o non conviventi che nel periodo Covid che nel periodo di emergenza Covid convivevano con i propri figli minorenni o maggiorenni portatori di handicap gravi
  • Non aver ricevuto nel suddetto periodo l’assegno di mantenimento dall’altro genitore
  • L’altro genitore abbia subito una riduzione dello stipendio del 30% rispetto al 2019 o una diminuzione/cessazione del lavoro dall’8 marzo 2020 per almeno 90 giorni.

La verifica dei requisiti è affidata al Dipartimento per le politiche della famiglia.

A quanto ammonta l’importo del bonus

  • È corrisposto in unica soluzione ed è pari all’assegno di mantenimento non versato con il limite di 800 euro/mese per 12 mesi a seconda della disponibilità del Fondo.

Quando richiedere il bonus

  • Dal 12 marzo al 31 marzo 2024.

Dove presentare la domanda

La domanda va presentata attraverso il portale dell’Inps, attraverso le credenziali SPID, CIE o CNS, cliccando sulla sezione  “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”  dove si trova il servizio “Contributo per genitori separati o divorziati per garantire la continuità dell’erogazione dell’assegno di mantenimento”.

A chi spetta l’erogazione del bonus

Il bonus è erogato dall’Inps.

Rc auto: prezzi di gennaio 2024

12 Marzo 2024

L’IVASS, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, ha comunicato i prezzi effettivi dell’r.c. auto del mese di gennaio 2024. Vediamo quali sono stati. 

Il prezzo medio 

  • Il prezzo medio dei contratti di assicurazione sottoscritti a gennaio 2024 è stato di 389 euro, con un aumento del +7,5% rispetto a gennaio 2023, in lieve diminuzione rispetto al +7,9% registrato nel mese di dicembre 2023. In termini reali, l’aumento è del +6,7%. 
  • Il prezzo medio è ancora inferiore al prezzo medio del gennaio 2019 pre-pandemia che era di 406 euro. 

Differenze di prezzo tra le varie città 

  • L’incremento più basso, +3, 3% si è registrato a Catanzaro; quello più consistente ad Alessandria, +10%. 
  • La differenza del costo della polizza r.c. auto tra Napoli e Aosta è di 250 euro, in aumento del +5% rispetto a gennaio 2023. 

Assicurati di classi di merito superiori alla prima 

  • Per i consumatori che si trovano in class di merito superiori alla prima, l’incremento è stato del +10,4%. 

Treni: incontro tra Associazioni Consumatori del CNCU e Trenitalia

12 Marzo 2024

Dopo la sospensione del nuovo regolamento sul trasporto di bagagli, bici e monopattini a seguito delle sentite rimostranze da parte di Adiconsum e delle altre Associazioni Consumatori per non essere state interpellate dall’Azienda su una questione di così importante interesse per i passeggeri, l’argomento è stato trattato nell’incontro del Tavolo del 6 marzo scorso. Ecco che cosa è emerso.

Il nuovo regolamento sul trasporto bagagli

L’adozione del nuovo regolamento è stato sollecitato dall’ANSFISA, l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali, relativamente al trasporto di bagagli, bici e monopattini sui treni ad alta velocità (Le Frecce) per assicurare più sicurezza ai viaggiatori del trasporto ferroviario. Il regolamento è stato oggetto di un primo incontro tra le parti (Trenitalia e Associazioni Consumatori del CNCU) nell’incontro del 6 marzo scorso, cui seguiranno ulteriori confronti e approfondimenti.

L’incontro del 6 marzo u.s.

Nel corso dell’incontro fra Trenitalia e le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge (CNCU) si è cominciato a trattare il regolamento sul trasporto di bagagli, bici e monopattini. In particolare si è parlato di:

  • esigenze di trasporto dei viaggiatori e dell’azienda nel rispetto delle norme vigenti
  • azioni di Trenitalia a sostegno dell’intermodalità e della mobilità sostenibile
  • utilizzo della sacca per il trasporto di monopattini e bici pieghevoli
  • misure dei bagagli da portare a bordo.

Trenitalia ha annunciato l’avvio nei prossimi giorni di un’analisi a cura di un istituto universitario, sulle modalità più consone per il trasporto di bici e monopattini pieghevoli a bordo dei treni ad alta velocità, anche alla luce delle riflessioni proposte dalle Associazioni Consumatori.

Una nuova ricerca per misurare il cambiamento dell’economia

11 Marzo 2024

Una nuova ricerca per individuare e misurare gli indicatori capaci di valutare il cambiamento verso un paradigma economico più sostenibile e fornire poi gli strumenti utili per realizzarlo. Si tratta della proposta di NeXt Economia, realizzata attraverso il sostegno di Fondazione Unipolis, guidata dall’obiettivo di comprendere l’attuale livello di consapevolezza e di mobilitazione verso pratiche di produzione, consumo e risparmio responsabile, che coinvolge diverse fasce della società. Dalle istituzioni accademiche come le università, agli Enti di Terzo Settore, fino ai cittadini.

 

Le fasi della ricerca

La ricerca risponde all’urgenza più volte sollevata dalla nostra Rete di organizzazioni di passare a nuove pratiche economiche sostenibili, e si struttura in quattro fasi.

Nella prima la volontà è comprendere quali siano gli elementi culturali in grado di favorire il cambiamento, attraverso interviste rivolte soprattutto a giovani e universitari in quanto attori principali dei processi di trasformazione. Lo scopo è quello di comprendere quale sia l’atteggiamento generale di queste fasce di popolazione rispetto al cambiamento economico proposto.

La seconda fase punta ad approfondire quali siano gli elementi motivazionali che spingono verso la transizione, coinvolgendo attivamente rappresentanti del Terzo SettoreQuali sono le barriere psicologiche e sociali che frenano l’adozione di comportamenti responsabili e di individuare strategie per superarle?

Il terzo step della ricerca intende far luce su tutte quelle “resistenze” dei cittadini ad abbracciare comportamenti responsabili, in virtù delle discrepanze tra le intenzioni dichiarate e le azioni effettive.

La quarta e ultima fase dell’iniziativa prevede la costruzione di un quadro di sintesi che riassuma gli indicatori individuati durante il percorso. In questo modo si fornirà uno strumento prezioso per l’elaborazione di politiche volte a promuovere ad accelerare il processo di transizione verso un’economia più equa, inclusiva e rispettosa dell’ambiente.

Uno degli strumenti di indagine più importante sarà il questionario: “Indicatori per un nuovo paradigma economico sostenibile” che sarà somministrato a tutti coloro che decideranno di essere protagonisti dell’indagine con il loro punto di vista.

 

La compilazione sarà possibile attraverso un modulo online entro il 29 marzo 2024.

PARTECIPA ALLA RICERCA

 

Il Comitato Scientifico di Progetto

NeXt Economia, oltre al coinvolgimento del suo Centro Studi e Valutazione del suo “Comitato Tecnico Scientifico”, realizzerà un apposito Comitato Scientifico di Progetto composto da:

  • Leonardo Becchetti (NeXt Economia e presidente CS)
  • Bacci Costa (NeXt Economia)
  • Maria Luisa Parmigiani (Unipol, Unipolis e Sustainability Makers)
  • Enrico Giovannini (ASVIS)
  • Paolo Ricci (Università Federico II Napoli)
  • Matteo Pedrini (Università Cattolica)
  • Francesco Salustri (Università di Roma Tre)
  • Mauro Vergari (Adiconsum)
  • Tiziana Toto (Cittadinanzattiva)
  • Linda Laura Sabbadini (Istat)

 

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  • È uscito il “Quaderno del Consumatore” del progetto DICO Sì “Intelligenza artificiale: salvezza o dannazione?”

È uscito il “Quaderno del Consumatore” del progetto DICO Sì “Intelligenza artificiale: salvezza o dannazione?”

2 Marzo 2024

La quarta uscita della collana “I Quaderni del Consumatore” del progetto “DICO Sì – Diritti Consapevolezza Opportunità Inclusione”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ai sensi del D.M. 06/05/2022, articolo 5, è dedicato ad un tema di grande attualità, nel bene e nel male: l’Intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale: salvezza o dannazione?

Il Quaderno esplora e mostra le varie sfaccettature dell’Intelligenza artificiale, auspicando un suo utilizzo etico, perché, comunque sia, si tratta di uno strumento che, vuoi i non vuoi, cambierà la nostra vita e quella del nostro pianeta.

 

LEGGI IL QUADERNO DEL CONSUMATORE – INTELLIGENZA ARTIFICIALE: SALVEZZA O DANNAZIONE?

Per scarica il PDF clicca qui

 

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  • È uscito il nuovo “Quaderno del Consumatore” del progetto DICO Sì: la sostenibilità a tavola

È uscito il nuovo “Quaderno del Consumatore” del progetto DICO Sì: la sostenibilità a tavola

1 Marzo 2024

Proseguono le uscite della collana “I Quaderni del consumatore” del progetto DICO Sì – Diritti Consapevolezza Opportunità Strumenti Inclusione”, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ai sensi del D. M. 06/05/2022, articolo 5. Dopo le prime due uscite dal titolo “Viaggiare sostenibilmente” e “Fine del mercato tutelato”, il progetto vuole approcciare il tema della sostenibilità a tavola. Vediamo di che si tratta.

 

La sostenibilità a tavola

I cambiamenti sociali ed economici degli ultimi decenni hanno, purtroppo, influito negativamente sui nostri stili di vita anche a tavola.

Il Quaderno promuove e sostiene la sostenibilità integrale anche a tavola, per un mangiare più sostenibile, che sia rispettoso dell’ambiente (sostenibilità ambientale), della comunità locale (sostenibilità sociale) e che produca una crescita duratura dell’economia nel lungo periodo (sostenibilità economica).

Il Quaderno indica anche una serie di step per poter attuare la sostenibilità integrale, a partire dalla scelta di frutta e verdura, il cui acquisto deve essere basato sulla stagionalità. A questo proposito, il Quaderno offre anche un calendario dove evidenzia quali sono i frutti e le verdure di stagione. Il Quaderno dedica anche un ampio paragrafo al ruolo delle tecnologie nel raggiungimento della sostenibilità integrale di frutta e verdura.

 

LEGGI IL QUADERNO DEL CONSUMATORE – LA SOSTENIBILITÀ A TAVOLA

Per scaricare il pdf, clicca qui

Per saperne di più sul progetto DICO Sì, clicca qui

Treni: sospesa (al momento) l’introduzione delle nuove regole sui bagagli

1 Marzo 2024

Sarebbe dovuto partire il 1° marzo il nuovo regolamento sul trasporto dei bagagli, monopattini e biciclette a bordo dei convogli di Trenitalia. Il nuovo regolamento, che aveva fatto sollevare le proteste dei cittadini e delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge in loro rappresentanza, è infatti stato  sospeso. Per Adiconsum, la sospensione è un atto doveroso.

La decisione di Trenitalia di sospendere il nuovo Regolamento

In un comunicato stampa, l’Azienda ha comunicato la sospensione “alla luce di alcune richieste, anche da parte di Associazioni Consumatori” a partire dall’1 marzo 2024.

Il commento di Adiconsum e l’incontro del 6 marzo 2024

Per Adiconsum, la sospensione dell’entrata in vigore delle nuove regole sul trasporto dei bagagli è un atto doveroso nei confronti delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge con cui l’Azienda ha dei Protocolli che prevedono un confronto preventivo con le stesse su tutte le questioni che riguardanti i passeggeri ferroviari. Tra queste le regole sui bagagli, i cambio di orario, la soppressione delle tratte, ecc..

Auspichiamo che questo episodio relativo all’anticipazione di nuove norme senza il confronto preventivo con le Associazioni Consumatori sia l’ultimo e che Trenitalia ponga al centro delle sue politiche le esigenze dei suoi utenti, nel rispetto dei protocolli firmati con le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge.

Le nuove regole, insieme ad altre questioni, saranno all’ordine del giorno dell’incontro con le Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge facenti parte del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) previsto per il prossimo mercoledì 6 marzo, nel quale ribadiremo con forza le nostre posizioni.

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  • Mutui: cosa fare per ottenere i rimborsi dovuti per i tassi Euribor manipolati

Mutui: cosa fare per ottenere i rimborsi dovuti per i tassi Euribor manipolati

29 Febbraio 2024

Una recente pronuncia della Cassazione ha riaperto le speranze per i titolari di mutui variabili che tra il 2005 e il 2008 avevano pagato interessi molto più alti del dovuto per una manipolazione all’insù dell’Euribor, orchestrata da alcune banche. Vediamo di che si tratta.

La Cassazione

La possibilità dei rimborsi è scaturita da un’Ordinanza della Cassazione ( n. 34.889 del 13 dicembre 2023) che ha disposto la nullità dei tassi Euribor applicati dalle banche ai mutui con tasso variabile in essere dal 2005 al 2008. La vicenda prende origine nel 2013 quando l’Antitrust europeo aveva scoperto l’esistenza di un cartello tra le banche per manipolare all’insù i tassi Euribor, facendo pagare ai mutuatari interessi molto maggiori del dovuto.

La pronuncia della Cassazione riconosce la nullità del tasso applicato e quindi apre uno spiraglio alle legittime richieste di rimborso dei consumatori.

Quali requisiti

Possono richiedere il rimborso:

  • coloro che erano titolari di un mutuo a tasso variabile tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008
  • se non sono decorsi più di 10 anni dal pagamento della rata.

Che cosa fa Adiconsum

Tutti coloro che sono in possesso dei suddetti requisiti possono fare domanda di rimborso rivolgendosi alle strutture territoriali Adiconsum per la compilazione del fac-simile di richiesta predisposto.

Polizze vita dormienti: al via il 9° Avviso di rimborsabilità parziale

28 Febbraio 2024

Buone notizie per i beneficiari di polizze vita dormienti. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha, infatti, emesso il 9° Avviso di rimborsabilità parziale di tali polizze. Vediamo quali requisiti occorrono per poter chiedere e ottenere il rimborso.

Che cos’è una polizza “dormiente”

Prima di procedere con le informazioni relative alla presentazione della domanda, spieghiamo che cos’è una polizza dormiente.

La polizza dormiente è una polizza vita il cui capitale maturato non è stato liquidato per vari motivi. In particolare, gli Avvisi di rimborsabilità devono soddisfare tutti i seguenti requisiti:

  • evento (ad es. il decesso del contraente/assicurato, o scadenza della polizza che hanno determinato il diritto a riscuotere avvenuti dopo il 1° gennaio 2006
  • prescrizione del diritto a riscuotere entro il 19 ottobre 2012
  • rifiuto della prestazione assicurativa da parte dell’intermediario, per avvenuta prescrizione o per avvenuto trasferimento dell’importo al Fondo
  • nessun rimborso ottenuto per effetto dei precedenti Avvisi di rimborsabilità.

Queste polizze non reclamate “dormono” nelle casse degli intermediari, (banche, compagnie di assicurazione, ecc.) e, se non vengono reclamate, dopo 10 anni, vengono trasferite dall’intermediario al Fondo dei c.d. Rapporti Dormienti, presso la Consap, la concessionaria dei Servizi Assicurativi Pubblici, che lo gestisce. Se trascorsi altri 10 anni, nessuno ne reclama il premio, vengono prescritte e non se ne può più chiedere conto.

Chi può chiedere il rimborso

Può chiedere il rimborso chi è beneficiario della polizza.

Come sapere se si è beneficiari di una polizza vita?

Due sono le vie da seguire:

  1. rivolgersi al Servizio Ricerca Polizze Vita dell’ANIA, l’Associazione nazionale delle imprese di assicurazione. Oltre a fornire il nome della persona che si ritiene possa essere intestataria della polizza, è bene formulare tante richieste per quanti sono gli ipotetici beneficiari. Ad esempio, nel caso del decesso di un familiare padre di due figli, oltre alla moglie è bene presentare una richiesta di ricerca anche a nome di ciascun figlio
  2. rivolgersi all’intermediario assicurativo (banca o impresa di assicurazione) di cui si serviva il familiare chiedendo informazioni sull’esistenza di una polizza a suo nome e i nomi degli eventuali beneficiari. Scarica il Modulo di richiesta

Quali le polizze dormienti interessate dal 9° Avviso

Sono le polizze con:

  • diritto di riscossione maturato dopo il 1° gennaio 2006
  • diritto di riscossione prescritto entro il 19 ottobre 2012.

A quanto ammonta il rimborso

Il rimborso arriva fino ad un massimo del 50% del valore della polizza.

Quando presentare la domanda di rimborso

Dalle ore 12.00 del 26 febbraio 2024 e fino alle 23.59 del 10 aprile 2024.

Dove presentare la domanda

Attraverso il Portale Unico Consap, previa registrazione. Serve SPID.

A chi rivolgersi per informazioni

Riparte la Live Chat di Adiconsum!

27 Febbraio 2024

Siamo lieti di annunciare la ripresa del servizio di Live Chat sul sito di Adiconsum. La ripartenza del servizio, che è GRATUITO,  è stata resa possibile grazie al finanziamento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (D.M. 6/5/2022, art. 5). Ecco da quando sarà operativa e su quali temi risponderà.

Che cos’è la Live Chat di Adiconsum

È una forma di messaggistica che si svolge tramite un sito web, in questo caso, attraverso il sito di Adiconsum. Grazie ad una task force di 6 operatori, nei giorni e negli orari indicati, si potranno inviare quesiti e in maniera immediata si potrà dialogare con l’operatore di turno.

L’attivazione della Live Chat di Adiconsum

La Live Chat di Adiconsum riprenderà il servizio ai consumatori da giovedì 15 febbraio 2024.

Giorni e orari della Live Chat di Adiconsum

La Live chat sarà attiva:

  • dal lunedì al venerdì

con i seguenti orari:

  • mattina 9.30-12.30
  • pomeriggio: 15.00-17.00.

A cosa risponde la Live Chat

La Live Chat risponde a tutte le tematiche consumeristiche che interessano i consumatori;  in particolare, per il progetto DICO Sì gli operatori Adiconsum rispondono anche alle problematiche relative alla digitalizzazione, che rappresentano un ostacolo non di poco conto soprattutto per le persone anziane e meno alfabetizzate digitalmente, quali:

  • attivazione delle credenziali (SPID, Carta d’identità elettronica, ecc.) per usufruire dei servizi online offerti dalla Pubblica Amministrazione (INPS, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Entrate Riscossione, Comuni, ecc.)
  • informazioni, assistenza e tutela per acquistare online in sicurezza
  • informazioni, assistenza e tutela sui servi digitali bancari e postali.

Caro bollette: le richieste di Adiconsum ad ARERA ed Aziende energetiche

27 Febbraio 2024

Quotidianamente gli sportelli territoriali di Adiconsum, sparsi su tutto il territorio nazionale, stanno ricevendo segnalazioni e reclami riguardanti bollette del gas con aumenti raddoppiati o triplicati della componente energia, in occasione della scadenza e del rinnovo del contratto. Tali incrementi di prezzo avvengono da parte delle Aziende che, supportate dal Codice di condotta commerciale, si avvalgono della facoltà di procedere alle modifiche utilizzando il silenzio-assenso del consumatore. Buona parte dei reclami che pervengono alle nostre strutture riguardano bollette del gas emesse da Enel energia. Un caro energia che sta mettendo in difficoltà migliaia di famiglie. Adiconsum, a fianco delle famiglie in difficoltà, in un comunicato stampa ha reso note le sue richieste all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente e alle Aziende di energia.

Le richieste di Adiconsum ad ARERA

Adiconsum chiede all’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) di procedere con urgenza alla revisione della norma del silenzio-assenso.

Le richieste di Adiconsum alle Aziende energetiche

Adiconsum chiede alle Aziende (in particolare ad Enel energia) di ricercare con sollecitudine soluzioni sostenibili economicamente,  con il coinvolgimento delle Associazioni consumatori riconosciute dalla legge e con le quali già esistono protocolli di conciliazione.

Tutto ciò per scongiurare inutile contenziosi, l’allargamento della platea dei poveri energetici e la messa in mora  di tante famiglie.

Progetto SCAN 2: tutti i risultati nella Conferenza finale a Bruxelles

21 Febbraio 2024

È stato un lungo viaggio dall’inizio del progetto SCAN 2 (Small Claims Analysis Net 2), nato dai risultati positivi e dai feedback ricevuti durante la prima edizione del progetto SCAN. Il Procedimento europeo per le controversie di modesta entità (ESCP) può essere estremamente importante per i consumatori interessati a tutelare i propri diritti quando acquistano beni e servizi in un altro paese dell’UE. In particolare, l’ESCP può essere utilizzato per controversie fino a 5.000 euro di valore senza il necessario coinvolgimento di un avvocato. Vediamo i risultati della seconda edizione di SCAN.

La seconda edizione del progetto SCAN

Sfortunatamente i consumatori hanno poca o nessuna conoscenza dell’ESCP e, anche quelli che ne hanno una conoscenza di base, trovano la procedura molto difficile.
Per affrontare queste difficoltà, il progetto SCAN 2 ha realizzato una piattaforma a misura di consumatore con caratteristiche essenziali tese a semplificare l’iter dell’ESCP, come:

  • La possibilità di gestire on-line l’intero reclamo senza dover stampare documenti e/o inviare raccomandate
  • Un’interfaccia utente semplice da comprendere con un costante aggiornamento per capire come sta procedendo il reclamo
  • Una semplificazione dei termini legali a cui i consumatori non sono abituati.

La collaborazione con più interlocutori è stata fondamentale sia durante l’ideazione della piattaforma che per la diffusione e promozione del procedimento, attività fondamentale visto che la mancanza di conoscenza è risultata essere uno dei principali ostacoli all’utilizzo di questo strumento.

Al momento, la piattaforma SCAN2 è solo una proposta, non è aperta al pubblico, ma i positivi riscontri da parte dei consumatori e degli esperti coinvolti nelle fasi di test e validazione sono chiaramente un segnale importante: quando le persone sono informate percepiscono l’ESCP come uno strumento utile e disporre di una piattaforma dedicata e facile da usare può essere un punto di svolta.

Se sei interessato a scoprire di più sul progetto, non dimenticare di partecipare alla conferenza finale di SCAN 2, che si terrà il 22 e 23 febbraio online e in presenza presso il Comitato Europeo della Regione a Bruxelles.

Per partecipare in presenza, registrati al seguente link:

https://forms.gle/QN8xFBXb4BKptg9w5

Per partecipare online, registrati al seguente link:

https://shorturl.at/bgOS0

Per il programma-agenda della conferenza finale, clicca qui

 

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  • Auto elettriche: Arera ripropone un aiuto per la ricarica domestica, ma è marginale

Auto elettriche: Arera ripropone un aiuto per la ricarica domestica, ma è marginale

19 Febbraio 2024

Riparte la “sperimentazione smart” dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per favorire la ricarica elettrica domestica, ma ad un’analisi più attenta, l’aiuto messo in campo è abbastanza marginale. Ma vediamo in cosa consiste la sperimentazione e a quanto ammonta effettivamente il risparmio.

Che cos’è la “sperimentazione smart”

È un’iniziativa avviata nel 2021 voluta dall’Arera e dal GSE per favorire la ricarica privata di notte e nei festivi. L’Autorità ha comunicato la proroga della sperimentazione fino al 2025. L’iniziativa consiste nella possibilità di aumentare la potenza notturna del contatore a 6 kW, mantenendo il contratto di energia elettrica a 3 kW con zero costi per l’ampliamento notturno fino a 6 kW. Sono previsti benefici economici per le ricariche effettuate di notte e nei giorni festivi.

Il giudizio di Adiconsum sull’incentivo

In merito alla sperimentazione smart, il giudizio degli esperti della mobilità elettrica di Adiconsum è stato critico già in passato durante le consultazioni e rimane tale, in quanto facilitare la ricarica domestica con l’innalzamento gratuito della potenza di notte è un’ iniziativa marginale per tre motivi:

  1. il primo, perché le colonnine di ricarica attualmente in commercio sono in grado di gestire la potenza di tensione anche quando sono in uso altri elettrodomestici, senza far scattare il limitatore di potenza anche con soli 3 kW
  2. il secondo, perché di notte qualsiasi abitazione consuma pochissimi kWh e quindi la ricarica dell’auto avviene senza problemi con auto dotate di media potenza (la maggioranza)
  3. il terzo, perché il costo per innalzare la potenza del proprio contatore in modo costante ormai è irrisorio e ne hanno necessità solo auto elettriche con batterie molto capienti che utilizzano maggiore potenza tutto il giorno.

Quali costi per aumentare la potenza del contatore

Lo spieghiamo con un esempio, dati alla mano.

Per passare da 3 a 6 kW di potenza, il costo una tantum ammonta a circa 200 euro comprensivo di IVA, a cui vanno aggiunti ogni mese 5,10 euro per l’aumento da 3 a 6 kW.

Naturalmente, con questi costi si ha la disponibilità di un contatore a 6 kW in tutti gli orari e per utilizzare qualsiasi servizio che necessita di energia elettrica per funzionare.

A quanto ammonta l’agevolazione Arera e che cosa permette di fare

La sperimentazione dell’Arera fa risparmiare l’una tantum di 200 euro e 60 euro l’anno (5,10€ al mese), ma il contatore rimane comunque di 3 kW visto che viene switchato a 6 kW soltanto negli orari notturni e festivi (fascia F3) stabiliti dall’Autorità, solo con determinate Wall Box ed esclusivamente per la ricarica elettrica dell’auto, a differenza di quello che avviene con l’innalzamento di potenza definitivo.

Quali sono i veri problemi dei possessori di auto elettriche e della difficoltà di diffusione di questa alimentazione?

Arera propone un aiuto limitato, dato che i problemi dei possessori di auto elettriche su cui intervenire, almeno con questa tematica, sono altri:

  • gli alti costi dell’energia elettrica (dovuti ai contratti altri usi) per le ricariche effettuate in box o posti auto, cioè in quelle pertinenze non raggiunte dal contatore della propria abitazione. Basterebbe uniformarle alle tariffe residenziali della relativa abitazione
  • le ricariche pubbliche, le cui tariffe a consumo ultimamente sono molto più alte del PUN e lontane dalle tariffe residenziali, nonostante il Parlamento della precedente legislatura avesse chiesto di uniformare, o, comunque di avere tariffe delle ricariche pubbliche e residenziali simili tra loro. Sarebbe ora di sperimentare una tariffa dell’energia elettrica dedicata alla mobilità privata, come da noi richiesto in più occasioni, rimanendo purtroppo inascoltati.
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  • Procedimento europeo per le controversie di modesta entità: a che punto siamo?

Procedimento europeo per le controversie di modesta entità: a che punto siamo?

15 Febbraio 2024

Hai mai sentito parlare del Procedimento europeo per le controversie di modesta entità? È un Procedimento entrato in vigore in tutti gli Stati membri nel 2017 col  Regolamento (UE) n. 2015/2421, per agevolare l’accesso dei cittadini europei alla giustizia e per fornire un aiuto a districarsi nelle controversie transfrontaliere tra un privato o un’azienda con sede in un altro Paese dell’UE di valore economico inferiore a 5.000 euro. Pochi, però, tra consumatori e professionisti, lo conoscono e per questo motivo la DG Justice dell’Unione europea ha messo in campo il progetto SCAN-Small Claims Analysis Net, arrivato ora alla sua seconda edizione. Adiconsum è partner di questo progetto già dalla prima edizione. Vediamo quali sviluppi ci sono per i consumatori.

Adiconsum e il progetto SCAN

Per ovviare alla scarsa conoscenza dell’istituto, la prima edizione del progetto aveva come scopo principale la più ampia diffusione e conoscenza del Procedimento europeo per le controversie di modesta entità come strumento di risoluzione valido ed efficace al servizio dei consumatori, degli imprenditori e dei professionisti del diritto.

Sulla base dell’esperienza pregressa, questa seconda edizione, che vede il coinvolgimento di oltre 100 avvocati, 100 ufficiali giudiziari, 26 associazioni di consumatori, 5 policy-makers e 1.500 consumatori in tutta l’Unione, mira in particolare a favorire il miglioramento dell’applicazione delle sentenze relative al procedimento europeo (ESCP), cioè a rendere lo strumento più semplice ed accessibile possibile per tutti.

In linea con la mission associativa, e grazie al lavoro del Centro Europeo Consumatori Italia di assistenza e supporto ai consumatori nei reclami transfrontalieri, incoraggiando e aiutando i consumatori e i professionisti nell’utilizzare il Procedimento europeo per le controversie di modesta entità, Adiconsum partecipa alla seconda edizione del progetto SCAN 2 supportando le diverse attività previste, ed in particolare:

  • la stesura della Roadmap nei 26 Stati Membri sulle procedure nazionali di esecuzione delle sentenze dell’ESCP, supportando la raccolta di informazioni;
  • le azioni di pilot test, verificando, insieme agli utenti finali, la fruibilità e la comprensione della nuova interfaccia della piattaforma informatica in fase di sviluppo per facilitare l’accesso all’ESCP;
  • lo sviluppo del sistema Blockchain applicato al procedimento ESCP, verificando la percezione degli end-users mediante focus group;
  • l’attività di promozione e diffusione dei risultati del progetto attraverso tutti i canali associativi e l’organizzazione di eventi per i consumatori.

In tal senso, Adiconsum organizza il seguente evento:

Martedì 20 febbraio 2024 , ore 11.30

Webinar

Ad un click dai tuoi diritti:
Il procedimento europeo per le controversie di modesta entità
e la nuova piattaforma di SCAN II

L’evento sarà trasmesso attraverso la piattaforma ZOOM

al seguente link: https://us06web.zoom.us/j/83425824935

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  • Energia: la liberalizzazione del mercato comporterà i tanto auspicati risparmi nelle bollette dei consumatori?

Energia: la liberalizzazione del mercato comporterà i tanto auspicati risparmi nelle bollette dei consumatori?

13 Febbraio 2024

Il 2024 sarà ricordato come l’anno della completa liberalizzazione del mercato dell’energia: quella del gas si è già realizzata lo scorso 10 gennaio, mentre l’elettricità, prevista in un primo tempo il  1° di aprile, lo sarà a partire dal 1° luglio. Nei giorni scorsi, come abbiamo riportato nella notizia dell’8 febbraio scorso, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha individuato, tramite delle aste, le Aziende che forniranno il Servizio a Tutele Graduali (STG) di energia elettrica ai consumatori non vulnerabili che alla data del 1° luglio non avranno scelto un operatore del mercato libero. Ma a livello di costi delle bollette, che cosa ci aspetta?

I costi del gas dopo la liberalizzazione

Ai consumatori non vulnerabili che non hanno scelto alla data del 10 gennaio un fornitore del mercato libero, le aziende stanno applicando la tariffa PLACET (Prezzo Libero a Condizioni Equiparate di Tutela), il cui il prezzo è deciso dall’operatore, mentre le condizioni contrattuali sono decise dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

Dalle prime avvisaglie, oltre al ritorno dell’Iva al 22% con conseguente aumento delle bollette, sembrerebbe che la Placet sia più cara sia di quelle del mercato tutelato che di alcune del mercato libero.

Ricordiamo che ai consumatori tutti è data facoltà di scegliere in qualsiasi momento un fornitore del mercato libero. Se ciò non accadesse, i consumatori non vulnerabili del gas potranno continuare a stare nella PLACET per 3 anni.

I costi dell’energia elettrica dopo la liberalizzazione

I consumatori non vulnerabili dell’elettricità che non avranno scelto entro il 1° luglio 2024 un fornitore del mercato libero saranno serviti dal Servizio a Tutele graduali (STG). Il prezzo sarà determinato dall’Autorità sulla base del risultato delle aste effettuate dall’Acquirente Unico lo scorso gennaio.

Come per il gas, anche per l’elettricità, i consumatori possono scegliere un fornitore del mercato libero in qualsiasi momento. Se non lo fanno, potranno rimanere nel Servizio a Tutele Graduali per 3 anni.

Sebbene il prezzo STG definitivo sarà noto solo nel mese di luglio, si può già dedurre in qualche modo che la tariffa dovrebbe essere conveniente (il condizionale è d’obbligo), perché le aste sono state aggiudicate al ribasso. Ciò significherebbe che chi è rimasto fino all’ultimo nel tutelato e non è passato al mercato libero, potrebbe godere di bollette meno care con l’STG.

Tra l’altro, fino a giugno 2024, per i consumatori di energia elettrica passati al mercato libero è prevista la possibilità di rientrare nel mercato tutelato.

La nostra riflessione

A questo punto, come Adiconsum, ci poniamo una domanda: un mercato libero costruito con questi presupposti comporterà dei vantaggi per i consumatori come dovrebbe essere, in fatto di trasparenza e di risparmio in bolletta oppure no?  C’è infatti il rischio che non tutti i consumatori beneficeranno della liberalizzazione!

Adiconsum seguirà, attraverso le proprie strutture diffuse sul territorio, tutto il processo fino alla completa realizzazione, riservando particolare attenzione alle fasce più deboli, affinché non ci siano categorie penalizzate.

Adiconsum seguirà, attraverso le proprie strutture diffuse sul territorio, tutto il processo fino alla completa realizzazione, riservando particolare attenzione alle fasce più deboli, affinché non ci siano categorie penalizzate.

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  • Al via la Campagna dell’UE “Diritti dei consumatori per gli ucraini rifugiati”

Al via la Campagna dell’UE “Diritti dei consumatori per gli ucraini rifugiati”

13 Febbraio 2024

Buone notizie per gli ucraini rifugiati che vivono nell’Unione Europea. Al pari di ogni cittadino e residente dell’Unione europea, anche gli ucraini rifugiati hanno lo stesso diritto di essere trattati in modo equo quando acquistano beni e servizi in qualsiasi parte dell’UE, che sia al supermercato o tramite un negozio online. Ma per beneficiare di questi diritti è necessario conoscerli.

Adiconsum, in qualità di partner della Campagna “Diritti dei consumatori per gli ucraini rifugiati” promossa dalla Commissione europea in 6 Paesi dell’Unione, ha il compito di informare i cittadini ucraini di questi diritti. Vediamo nel dettaglio.

La protezione dei rifugiati ucraini dal momento dell’arrivo

I diritti dei rifugiati ucraini iniziano nel momento in cui arrivano nell’UE. Per fare acquisti, dovrete aprire un conto bancario. Grazie alle leggi dell’UE sulla tutela dei consumatori, ciò è possibile.

Chiunque risieda legalmente nell’UE ha infatti il diritto di aprire un conto di pagamento di base in qualsiasi paese dell’UE, indipendentemente dal luogo di residenza.

Siete confusi dalla lingua del contratto che vi viene chiesto di firmare? Non c’è da preoccuparsi! La legislazione dell’UE protegge i consumatori da termini e condizioni confusi, poco chiari e ingiusti che spesso sono inclusi in un contratto standard per beni o servizi – non solo per i conti bancari, ma anche per i servizi di telefonia mobile, le utenze, i contratti di affitto, la connessione a Internet, la copertura assicurativa e altro ancora.

Acquistare e viaggiare in tutta tranquillità

Con la vostra nuova carta bancaria in mano, è ora di iniziare a fare i primi acquisti necessari.

Grazie alla legge europea sulla tutela dei consumatori, potete fare acquisti online in tutta tranquillità. Infatti, la legge vi concede 14 giorni per annullare e restituire un ordine online per qualsiasi motivo e senza fare domande.

La legge europea sulla tutela dei consumatori vi protegge anche quando siete in viaggio per visitare amici e familiari. Ad esempio, se il vostro treno è in ritardo, a seconda della durata del ritardo, potreste essere risarciti per i vostri problemi e/o ricevere gratuitamente pasti e bevande durante l’attesa.

Che si tratti di aprire un conto in banca, di capire un contratto confuso, di essere risarciti per un viaggio in ritardo o di restituire un oggetto che non si desidera più, potete rivolgervi ad Adiconsum.

La Campagna

È un’iniziativa della Commissione europea in 6 Paesi dell’Unione ad elevato flusso di arrivi: Italia, Germania Polonia, Cechia, Spagna e Bulgaria.

Sul sito Adiconsum è presente una sezione dedicata, dove è possibile accedere ad informazioni utili disponibili in 3 lingue: ucraina, italiana e inglese.

I rifugiati ucraini, che hanno dovuto lasciare il loro Paese a causa della guerra, possono contare anche sul Centro Europeo Consumatori Italia che è a disposizione per fornire informazioni sui diritti e assistenza in caso di problematiche transfrontaliere.

Per saperne di più e partecipare

Sul sito di Adiconsum, è possibile trovare una serie di informazioni sui propri diritti di consumatore, oltre a dettagli su chi contattare in caso di necessità.

Vi invitiamo a visitarlo e a condividerlo con i vostri concittadini ucraini. Adiconsum rivolge un invito anche ai consumatori italiani che conoscono cittadini ucraini, di diffondere tali importanti notizie!

La Campagna sarà diffusa anche tramite i nostri social con i seguenti hashtag:

#DirittiEUConsumatori e #StandWithUkraine.

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  • Energia elettrica: ecco a quali fornitori saranno assegnati i consumatori non vulnerabili dal 1° luglio 2024

Energia elettrica: ecco a quali fornitori saranno assegnati i consumatori non vulnerabili dal 1° luglio 2024

8 Febbraio 2024

Se sei un consumatore che, per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica, intende restare nel mercato tutelato fino al suo termine previsto per il 30 giugno p.v., devi sapere che dal 1° luglio 2024, data della completa liberalizzazione del mercato dell’elettricità, il costo della tariffa non sarà più quello deciso dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente  (ARERA), ma sarà quella del Servizio a tutele graduali (STG). Non solo. Ci saranno anche altre novità. Vediamole qui di seguito.

Il Servizio a Tutele Graduali (STG)

È un servizio previsto a partire dal 1° luglio 2024 per quei consumatori che, alla data di fine del mercato tutelato del 30 giugno prossimo, non hanno scelto un operatore del mercato libero e hanno preferito rimanere con il servizio di maggior tutela. Il Servizio a Tutele Graduali, previsto per i clienti non vulnerabili (i vulnerabili usufruiranno ancora delle tariffe del mercato tutelato), prevede che:

  • i prezzi (fissi o variabili) saranno determinati liberamente dal fornitore di energia del mercato libero
  • le condizioni contrattuali saranno determinate dall’ARERA
  • le bollette saranno bimestrali
  • il pagamento potrà essere effettuato tramite domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito. In tutte le altre forme di pagamento (bollettino) ci sarà l’addebito del deposito cauzionale nella prima bolletta, pari a 11,5 euro per ogni kWh di potenza prevista dal contratto
  • il fornitore del mercato libero sarà assegnato attraverso delle aste. Ciò significa che chi non decide entro il 30 giugno, dal 1° luglio si ritroverà con un nuovo fornitore con prezzi definiti da quest’ultimo.

I risultati delle aste

Le aste alle quali hanno partecipato gli operatori del mercato libero sono state effettuate lo scorso 10 gennaio dall’Acquirente Unico.

I fornitori che si sono aggiudicati le aste sono 7:

A2A Energia S.p.A., Edison Energia S.p.A., Enel Energia S.p.A., E.ON Energia S.p.A., Hera Comm S.p.A., Illumia S.p.A., Iren Mercato S.p.A..

Il territorio nazionale è stato suddiviso in 3 macro aree: Area Nord, Area Centro e Area Sud.

  • L’Area Nord è suddivisa in 12 sottoaree
  • L’Area Centro è suddivisa in 4 sottoaree
  • L’Area Sud è suddivisa in 10 sottoaree.

Di seguito le tabelle con i fornitori assegnati ad ogni sottoarea.

Percorso di Sostenibilità in azienda. Adiconsum una Partnership di valore

8 Febbraio 2024

Perché impostare un percorso di sostenibilità in azienda? E perché è importante scegliere la Partnership giusta?

In un mondo sempre più consapevole dell’impatto ambientale e sociale delle attività commerciali, è fondamentale che le aziende adottino un percorso di sostenibilità per garantire la propria continuità e successo nel lungo termine. L’implementazione di una strategia sostenibile non solo permette alle aziende di ridurre il proprio impatto ambientale e sociale, ma offre anche numerosi vantaggi in termini di reputazione, attrazione e fidelizzazione dei clienti, e risparmio economico.

Un percorso di sostenibilità in azienda implica, ad esempio, l’adozione di pratiche e politiche che riducono l’utilizzo delle risorse naturali, ottimizzano l’efficienza energetica, promuovono la riduzione dei rifiuti e la gestione responsabile dell’acqua. Questo può essere raggiunto attraverso l’implementazione di tecnologie e processi più sostenibili, la sensibilizzazione dei dipendenti sull’importanza della sostenibilità e l’adozione di criteri di acquisto responsabile. 

 

Enormi Vantaggi

Implementare un percorso di sostenibilità in azienda offre numerosi vantaggi. Innanzitutto, consente di migliorare la reputazione dell’azienda, aumentando la fiducia e l’apprezzamento da parte dei clienti, dei dipendenti e della comunità. Una politica sostenibile può anche attrarre nuovi clienti che sono sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale delle aziende con cui hanno rapporti. Inoltre, un percorso di sostenibilità può essere un fattore chiave nella fidelizzazione dei dipendenti, che sempre più valutano l’impatto sociale ed ambientale dell’azienda in cui lavorano. Un aiuto concreto per impostare un corretto percorso di sostenibilità è quello di affiancarsi a partner che conoscano perfettamente le esigenze dei clienti nonché consumatori finali.

 

L’importanza dei Consumatori

Nel contesto attuale, l’importanza dei consumatori nell’approcciare un percorso di sostenibilità è diventata sempre più evidente. I consumatori sono i veri attori del cambiamento, poiché le loro scelte di acquisto possono influenzare significativamente le strategie e le pratiche delle aziende. Se i consumatori si orientano verso prodotti e servizi sostenibili, le aziende saranno spinte a migliorare le loro pratiche e ad adottare modelli di produzione e consumo più responsabili.

Inoltre, i consumatori possono svolgere un ruolo chiave nel sensibilizzare l’opinione pubblica e influenzare il mercato. Attraverso il loro comportamento di acquisto responsabile, possono trasmettere un messaggio forte alle aziende, dimostrando la loro preferenza per prodotti e servizi sostenibili. Questo può spingere le aziende a investire in innovazione e a sviluppare soluzioni più sostenibili, per preparare il business del futuro.

Quindi, i consumatori hanno un ruolo vitale nel preparare un percorso di sostenibilità. Le loro scelte di acquisto possono guidare le aziende nella loro strategia. Pertanto, è essenziale che i consumatori siano ascoltati essendo consapevoli delle implicazioni delle loro decisioni di acquisto.

 

Perché Adiconsum

Perché Adiconsum ha conoscenza delle esigenze dei consumatori.

Con la loro attività decennale nel consumerismo, hanno toccato con mano cosa vuole il consumatore finale. Le migliaia di conciliazioni bilaterali risolte, hanno contribuito a creare materiale informativo e conoscitivo di come il consumatore vede le aziende, e di riflesso quali possono essere le azioni da intraprendere per migliorare il business anche in un’ottica più sostenibile.

Con Adiconsum si crea una Partnership di valore e cercare una partnership di valore è essenziale per le aziende che desiderano crescere e prosperare nel mercato odierno. Una partnership di valore offre numerosi vantaggi, tra cui l’accesso a nuove informazioni, risorse aggiuntive e competenze complementari. Inoltre, una partnership di valore può contribuire a migliorare la reputazione dell’azienda e ad aumentare la fiducia dei clienti nel Brand. Infatti un’alleanza di valore può offrire una maggiore visibilità e credibilità all’azienda, in quanto la partnership con un’Associazione riconosciuta e rispettata nel settore ne è la logica conseguenza.

 

I Consumatori e la Sostenibilità

l rapporto tra consumatori e tematiche legate alla sostenibilità ambientale e sociale è destinato ad assumere un peso sempre più rilevante nelle strategie di sviluppo e posizionamento dei brand. I sondaggi, le ricerche che Associazioni come Adiconsum propongono, possono trasferire alle imprese una conoscenza sulle aspettative e sulle nuove esigenze dei consumatori sui temi di sostenibilità.

Le risultanze sono una conferma chiara ai tanti segnali che ci dicono quanto sia cresciuta la sensibilità verso i temi dell’impatto ambientale, economico e sociale da parte dei clienti/consumatori. Ciò attribuisce alla sostenibilità una grande importanza. Questa attenzione si riflette anche nella richiesta di comportamenti adeguati da parte delle imprese che intendono rispondere a questi nuovi bisogni: da una parte in termini di trasparenza nella gestione delle informazioni legate ai prodotti, alla produzione, alla provenienza delle materie prime utilizzate, dall’altra al ruolo sociale e alle iniziative che contribuiscono a creare un prodotto o un servizio realmente sostenibile. In sintesi il grande tema attiene alla comunicazione e alla trasparenza. Per i consumatori è importante aumentare la conoscenza sui prodotti, sui processi produttivi, sulle attività che favoriscono la sostenibilità dei prodotti e delle imprese stesse, in modo sempre più chiaro e trasparente.

In questa ottica, Adiconsum può essere il Partner chiave delle Aziende per creare un Percorso di Sostenibilità e adottare pratiche aziendali sempre più sostenibili.

Direttiva Europea sulla Sostenibilità, la CSRD

8 Febbraio 2024

La Direttiva Europea che presentiamo oggi è la  Corporate Sustainability Reporting Directive,  CSRD, adottata formalmente dal Consiglio dell’Unione Europea Il 28 novembre 2022. Alle aziende di certe dimensioni, verranno imposti dei requisiti di rendicontazione uniformi in ambito “ESG”, cioè in ambito ambientale, sociale e di Governance. In poche parole dovranno redigere un Bilancio di Sostenibilità.

Questa nuova release va a sostituire la Direttiva sulla Rendicontazione non finanziaria (NFRD), in vigore dal 2018, ma che non ha avuto molto successo.

Si passerà dalle circa 12000 aziende impattate dalla NFRD, quelle definite di interesse pubblico con più di 500 dipendenti, alle circa 50.000 che dovranno redigere il Bilancio di Sostenibilità e che quindi rientreranno negli obblighi di rendicontazione della CSRD.

 

Quali Società saranno interessate

Oltre alle società attualmente soggette alla NFRD, saranno interessate:

Tutte le società “quotate” (ad eccezione delle “microimprese”);

Tutte le aziende “grandi”, ovvero quelle che soddisfano almeno due dei tre criteri: (i) un bilancio di 20 milioni di euro, (ii) un fatturato netto di 40 milioni di euro e (iii) 250 o più dipendenti in media durante anno.

Società extra-UE, cosiddette “imprese di paesi terzi”, con attività europee significative, ovvero che generano un fatturato netto pari o superiore a 150 milioni di euro nell’UE o “grande” secondo i criteri di cui sopra, o una filiale dell’UE che ha generato un fatturato netto annuo di 40 milioni di euro nell’anno precedente.

 

Novità della CSRD

Degni di nota sono anche diversi altri elementi del nuovo Reporting di Sostenibilità:

Per facilitare e omogeneizzare la rendicontazione di sostenibilità, vengono introdotti gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS). Trattasi di standard di rendicontazione uniformi e completi applicabili in tutta l’UE. Gli ’ESRS sono in parte ispirati agli standard di rendicontazione della sostenibilità già esistenti, come il GRI, e richiederà la divulgazione di numerose metriche attraverso i pilastri ESG, come i dati sull’energia e sulle emissioni, l’uso dell’acqua, le strategie di gestione dei rischi legati al clima, l’economia circolare, l’inquinamento, la biodiversità sotto la “E”; condizioni di lavoro, diversità, inclusione, diritti umani sotto la “S”; e rischio aziendale, strategia e supervisione del consiglio di amministrazione sulle informazioni sulla sostenibilità sotto la “G”. 

La rendicontazione dovrà inoltre prendere in considerazione la Doppia materialità. In questo caso le aziende dovranno considerare non solo gli impatti materiali dei fattori ESG sull’organizzazione, ma anche gli impatti dell’organizzazione stessa sull’ambiente e sui sistemi sociali.

Sarà poi obbligatoria la Garanzia di terze parti. Infatti la CSRD imporrà un obbligo di garanzia di parte terza, o audit, in modo che sia certificata da un revisore indipendente accreditato. 

La CSRD richiede che le aziende riportino le metriche ESG non in un report di sostenibilità separato, ma in una sezione dedicata della più ampia relazione sulla gestione aziendale, unendo così la sostenibilità e altri rendiconti finanziari in un unico documento.

 

Gradualità dell’attuazione

La attuazione della CSRD sarà caratterizzata da un approccio graduale.  Le grandi imprese di “interesse pubblico” già soggette alla NFRD e le grandi società quotate con 500 o più dipendenti saranno assoggettate a partire dal 1° gennaio 2024. Le “grandi” imprese non attualmente assoggettate alla NFRD saranno assoggettate a partire dal 1° gennaio 2025. Le “piccole e medie imprese” con titoli quotati in un mercato regolamentato dell’UE, diventeranno soggetti dal 1° gennaio 2026. 

 

Recepimento negli Stati Membri

Gli Stati membri dell’UE avranno quindi 18 mesi per recepire la CSRD nelle rispettive legislazioni nazionali. Nel frattempo, le società europee e le società extra-UE con attività europee dovrebbero iniziare il complesso processo di valutazione per determinare se e quando saranno soggette alla CSRD e ai suoi obblighi di comunicazione. Da considerare inoltre che queste Società avranno anche l’onere di verificare la propria supply chain, in quanto sarà buona prassi avere rapporti di collaborazione con società e fornitori comunque in linea con minimi standard di sostenibilità. Questo significa che l’impatto di questa Direttiva sarà significativo e coinvolgerà molte aziende.

Pertanto a questo punto rendicontare con un Reporting di Sostenibilità sarà un lavoro continuo e uniforme a tutti gli effetti, con obiettivi e consuntivi certificati.

L’avvio di un Percorso di Sostenibilità diventerà un must per tutte le aziende coinvolte e per quelle che vorranno valorizzare i risultati economici, sociali e ambientali generati dall’azienda nello svolgimento delle proprie attività.

L’affiancarsi a un Partner sui temi di Sostenibilità sarà importante perché tutti gli Stakeholder vorranno collaborare con aziende di cui conoscono l’impatto ambientale, sociale ed economico. Sarà una grossa opportunità per avere un vantaggio competitivo. La trasparenza sarà la base per mantenere relazioni di lungo periodo. Per qualsiasi informazione rivolgetevi ad Adiconsum come Partner chiave per la Sostenibilità.

Bonus mamme: che cos’è e a chi spetta

8 Febbraio 2024

Il bonus mamme è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2024 e precisamente dall’articolo 1, commi da 180 a 182. Ma vediamo in cosa consiste e chi sono le aventi diritto.

Che cos’è il bonus mamme

Il bonus mamme è un’esenzione del 100% dal pagamento dei contributi previdenziali (che corrisponde al 9,19% della retribuzione) per l’invalidità, vecchiaia e familiari a carico.

Le aventi diritto

  • Le beneficiarie del bonus sono le mamme lavoratrici (ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico) con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, sia del settore privato che pubblico, con 3 o più figli per i periodi di paga che vanno dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026. L’esonero è riconosciuto per i figli fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo. Il requisito si intende rispettato al momento della nascita del terzo figlio
  • Per l’anno 2024, in via sperimentale, tra le aventi diritto rientrano anche le mamme con 2 figli per il periodo di paga che va dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024. In tal caso l’esonero verrà riconosciuto per i figli fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo. Il requisito si intende rispettato al momento della nascita del secondo figlio.

Ammontare dell’esenzione

L’esenzione equivale ad un importo massimo di 3.000 euro/anno, riparametrato su base mensile.

Le madri già in possesso dei requisiti a gennaio 2024, hanno diritto all’esonero già dal suddetto mese.

Cosa fare

Le mamme lavoratrici interessate al bonus possono rivolgersi al proprio datore di lavoro oppure utilizzare il servizio online che presto l’Inps metterà a disposizione sul proprio portale.

Quando compare il bonus mamme in busta paga

Il datore di lavoro ha tre mesi di tempo dalla pubblicazione della circolare sul bonus mamme sul sito dell’Inps per apportare gli adeguamenti dei mesi di gennaio e febbraio, che pertanto risulteranno nelle busta paga di marzo, aprile e maggio 2024.

Per saperne di più, clicca qui

Bollette gas: allarme rincari. Ecco che cosa sta succedendo

5 Febbraio 2024

Come noto, dal 10 gennaio 2024, le tariffe previste per la vendita del gas non sono più stabilite dall’ ARERA, ma dall’andamento del mercato. Ciò significa che le Aziende possono vendere il gas a qualsiasi prezzo. Senza gli opportuni e adeguati correttivi, le bollette subiranno dei forti rincari, a fronte anche di altre criticità. Vediamo quali.

L’IVA

Uno dei motivi del rialzo delle bollette del gas è ad esempio il ritorno dell’IVA al 22%.

Il silenzio-assenso

La formula del silenzio-assenso sta danneggiando anche quei consumatori che già avevano scelto il mercato libero. Infatti, le Aziende hanno apportato in corso d’opera o in caso di rinnovo di contratti scaduti delle modifiche unilaterali che hanno fatto lievitare le tariffe del gas, in alcuni casi anche del 300%.

Ciò è potuto accadere perché la normativa consente alle Aziende di comunicare tali modifiche con un’unica e semplice comunicazione scritta (di solito una mail) e di avvalersi della formula del silenzio-assenso per procedere alla loro applicazione. Molte di queste modifiche unilaterali di prezzo, poi, sono state applicate in violazione del Decreto Aiuti-bis che le vietava fino a giugno 2023.

La tariffa PLACET

Dai primissimi riscontri emerge che la tariffa PLACET (Prezzo Libero A Condizioni Equiparate di Tutela), che verrà applicata a coloro che alla data del 10 gennaio non hanno espresso alcuna scelta verso un operatore del mercato libero, risulti essere più cara sia di quelle del mercato tutelato che di alcune del mercato libero.

Le penali per recesso anticipato

Un’altra criticità della fine del mercato tutelato, ad avviso di Adiconsum, riguarda il pagamento degli oneri per recesso anticipato, vere e proprie penali, per passaggio ad altro operatore. L’ARERA, infatti, dà facoltà agli operatori di applicarli.

Le proposte di Adiconsum

Di seguito alcune proposte che come Adiconsum stiamo portando avanti nelle varie sedi istituzionali:

  • sui rincari:

Proponiamo di introdurre nuovi criteri di definizione dei prezzi di riferimento dell’energia e di salvaguardia, con riferimento all’andamento inflazionistico e anti-speculativo, affinché l’ARERA definisca dei tetti massimi di oscillazione delle tariffe;

  • sul silenzio-assenso:

Poiché il gas e l’energia elettrica, diversamente ad esempio dalla telefonia, sono beni essenziali, riteniamo che la comunicazione delle variazioni tariffarie debba essere inviata con modalità certificate, permettendo al consumatore di dare prova di averla ricevuta. Si introduca, anche nel mercato dell’energia, l’accettazione da parte del consumatore alla scadenza del contratto, come già avviene nel mercato delle assicurazioni liberalizzato da tempo;

  • sul recesso anticipato:

Siamo contrari a tali oneri, perché se siamo in presenza di un mercato libero dovremmo agevolare la libertà di scelta. Nel contempo ci auguriamo che almeno i grandi player non li applichino.

L’apertura di un Tavolo e di una Campagna di informazione

Adiconsum ritiene quanto mai urgente l’apertura di un Tavolo per accompagnare il passaggio al mercato libero e l’avvio di una Campagna capillare di informazione, anche in considerazione della complessità della tariffa energetica e della difficoltà di comparazione delle varie offerte, come da noi chiesto più volte in questi anni e come recentemente richiesto in una lettera del 16 gennaio scorso insieme ad altre Associazioni Consumatori del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, estesa anche ai Presidenti di ARERA e Acquirente Unico.

La Campagna con il coinvolgimento delle Associazioni Consumatori riconosciute dalla legge, fornirebbe un aiuto concreto ai consumatori nello scegliere con oculatezza e consapevolezza le varie offerte, ma anche nell’acquisire informazioni su come costituire le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali (CERS) per socializzare e solidarizzare l’energia autoprodotta con gli impianti di energia rinnovabile.

In assenza degli adeguati e opportuni correttivi, ritroveremo le stesse criticità che stiamo riscontrando per il gas, anche in occasione della fine del mercato tutelato dell’energia elettrica.

Canone Rai: come chiedere l’esonero dal pagamento per l’anno 2024

29 Gennaio 2024

Due sono i casi in cui si può presentare la domanda di esenzione dal pagamento del canone tv: per mancato possesso dell’apparecchio televisivo o se si è un over 75enne. Nel primo caso, l’ultimo giorno per presentare la domanda è il 31 gennaio di ogni anno. Vediamo come.

Come presentare la domanda di esonero dal pagamento

In caso di mancato possesso dell’apparecchio tv, ecco che cosa devi fare:

  1. Scarica il MODULO (la Dichiarazione sostitutiva)
  2. Invia il Modulo tramite:
  • l’applicativo web dell’Agenzia delle Entrate che prevede il possesso delle credenziali di accesso telematiche o dell’agenzia o dello SPID
  • i CAF o gli intermediari abilitati
  • gli sportelli postali con raccomandata (meglio A/R), senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti tv-Casella Postale 22-10121 Torino. Bisogna allegare anche una copia del proprio documento di identità.

In caso di over 75, ecco cosa devi fare:

  1. Scarica il MODULO
  2. Invia il Modulo tramite:
  • l’applicativo web dell’Agenzia delle Entrate che prevede il possesso delle credenziali di accesso telematiche o dell’agenzia o dello SPID
  • i CAF o gli intermediari abilitati
  • gli sportelli postali con raccomandata (meglio A/R), senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle Entrate Ufficio di Torino 1, S.A.T. – Sportello abbonamenti tv-Casella Postale 22-10121 Torino. Bisogna allegare anche una copia del proprio documento di identità.
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  • Tutela della casa: Adiconsum sottoscrive protocollo con Save Your Home ed Esdebitami Retake

Tutela della casa: Adiconsum sottoscrive protocollo con Save Your Home ed Esdebitami Retake

29 Gennaio 2024

Adiconsum ha sottoscritto un Protocollo di Intesa con Save Your Home, Fintech che salvaguarda il diritto all’abitazione delle famiglie in difficoltà grazie alla soluzione della cartolarizzazione a valenza sociale e con Esdebitami Retake, Società Benefit specializzata in servizi di consulenza in materia di soluzioni alla crisi da sovraindebitamento. Ecco perché.

La situazione delle famiglie con mutuo

Il 60% del reddito mensile di una famiglia media viene eroso dalla rata del mutuo con tasso variabile, raggiungendo una pericolosa situazione di allerta per tutte le fasce di reddito fino almeno a 1.900 € netti mensili. Sono questi i dati preoccupanti dell’Osservatorio SalvaLaTuaCasa, realizzato da Nomisma con il contributo di Save Your Home.

Il Protocollo Adiconsum-Save Your Home-Esdebitami

A fronte di tali dati, prendendo atto delle difficoltà vissute da numerose famiglie, Adiconsum ha sottoscritto un Protocollo con Save Your Home ed Esdebitami con l’obiettivo comune di offrire soluzioni concrete e sostenibili a tutte quelle famiglie che si trovano in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo e rischiano di finire in situazioni di sovraindebitamento. La sinergia tra Adiconsum, Save Your Home e Esdebitami Retake si traduce:

  • da una parte in un servizio di consulenza per aiutare le famiglie in difficoltà a salvaguardare la propria abitazione dal pignoramento e dalla vendita all’asta
  • dall’altra in un programma congiunto di educazione finanziaria per rendere i consumatori sempre più consapevoli nella gestione delle proprie finanze. Comprendere come funziona un mutuo e cosa implica la sottoscrizione di un tale impegno economico, capire come agire se la propria casa rischia di finire all’asta e, in generale, quali comportamenti virtuosi si possono applicare per prevenire situazioni di difficoltà economica: questi saranno alcuni dei temi approfonditi attraverso notizie dedicate ai consumatori, eventi di formazione, consulenze dedicate, etc..

Caldaie a condensazione: addio alle detrazioni dal 2025

19 Gennaio 2024

L’addio alle caldaie a condensazione rientra nell’accordo siglato dall’Unione europea nell’ambito della Direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia per l’abbandono graduale dei combustibili fossili negli impianti di riscaldamento e raffrescamento fino alla loro completa eliminazione fissata per il 2040. Che cosa significa per i cittadini-consumatori? Che ne sarà dell’ecobonus e del superbonus? Vediamolo nel dettaglio.

Che fine fanno ecobonus e superbonus

Con le nuove disposizioni, dal 2025 non ci sarà più nessun ecobonus e superbonus per l’installazione delle caldaie a gas, anche quelle in classe A, che ora erano oggetto sia dell’ecobonus ossia della detrazione del 65% per le persone fisiche sia del superbonus ossia della detrazione del 70% per i condominii.

Rc auto: è tempo di rincari

19 Gennaio 2024

Tra i tanti aumenti di spesa che dovranno sostenere le famiglie in questo 2024, troviamo anche l’Rc auto, l’assicurazione obbligatoria per la circolazione di tutti i veicoli. L’allarme è stato lanciato dall’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. Vediamo di che si tratta.

I dati dell’Ivass

Nel suo comunicato stampa del 4 gennaio scorso, l’Ivass ha reso noti i risultati dell’indagine sui prezzi effettivi dell’Rc auto del mese di novembre 2023, rilevando:

  • un aumento dei premi assicurativi del +7,1% su base annua in termini reali e del +7,8% in termini nominali
  • un prezzo medio Rc auto di 391 euro, ancora inferiore, anche se di poco, al prezzo medio pre-Covid che era di 403 euro a novembre 2019
  • un aumento dei prezzi tra il 4,6% ad Ascoli e il 12% ad Imola, mentre il differenziale tra Napoli ed Aosta è di 248 euro, in aumento del 3,1% rispetto al 20222
  • un aumento del prezzo del +11% rispetto alla media nazionale per coloro che si trovano in classi di merito superiori alla prima.

La riunione della Commissione di allerta rapida di Sorveglianza dei Prezzi

A seguito dei dati diffusi dall’Ivass, il prossimo 14 febbraio 2024 si terrà la prima riunione della Commissione di allerta rapida di Sorveglianza dei Prezzi per valutare le dinamiche dei costi Rc auto.

Consigli Adiconsum

Ricordiamo:

  • che alla scadenza del contratto di assicurazione è possibile passare da una compagnia all’altra senza dover pagare alcuna penale. Prima di rinnovare, quindi, il consiglio di Adiconsum è quello di chiedere un preventivo più compagnie e scegliere quella che in base alle proprie esigenze risulta più conveniente
  • di consultare il Preventivatore pubblico realizzato dall’Ivass che permette in poco tempo di confrontare i prezzi delle offerte delle compagnie assicurative italiane
  • di verificare se la compagnia è autorizzata ad esercitare l’attività di vendita delle polizze Rc auto nel nostro Paese. A questo proposito, è bene consultare l’elenco delle imprese operanti in Italia oppure telefonare al Contact Center Consumatori al numero verde 800-486661 dal lunedì al venerdì h. 8.30 – 14.30.

Rc auto

Rc auto

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  • Bollette luce e gas: Adiconsum scrive al MASE, all’Arera e all’Acquirente Unico

Bollette luce e gas: Adiconsum scrive al MASE, all’Arera e all’Acquirente Unico

16 Gennaio 2024

In merito alla fine del mercato tutelato del gas avvenuta lo scorso 10 gennaio e a quella dell’elettricità prevista per il prossimo luglio, Adiconsum ha sottoscritto, insieme ad altre Associazioni, una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, al Presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Stefano Besseghini, e al Presidente di Acquirente Unico, Luigi della Volpe. Vediamo nel dettaglio.

Perché la lettera

La stesura della lettera si è resa necessaria perché nonostante il mercato tutelato del gas sia cessato il 10 gennaio scorso e sia imminente anche quello dell’elettricità, a tutt’oggi Adiconsum ravvisa la mancanza della prevista Campagna di informazione capillare ai cittadini-consumatori, nonostante questa fosse già stata indicata dalla Legge del 2017 e prevista nel Decreto legge 181/A.C. art. 14, con cui viene affidata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) la competenza di approvare i progetti proposti dall’Arera.

Tantissime sono le segnalazioni di utenti vittime di teleselling e telemarketing aggressivo che si ritrovano con contratti non richiesti o non adatti alle proprie esigenze.

Pertanto Adiconsum ha chiesto la convocazione urgentissima di una riunione presso il MASE per evidenziare la necessità dell’avvio urgente di una Campagna di informazione/formazione per mettere al riparo i consumatori da truffe e speculazioni.

Vi daremo notizia non appena verremo convocati.

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  • Mutui prima casa: le novità previste dalla Legge di Bilancio 2024 per il Fondo Prima Casa

Mutui prima casa: le novità previste dalla Legge di Bilancio 2024 per il Fondo Prima Casa

15 Gennaio 2024

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto delle novità anche in tema di mutui prima casa. Vediamo di che si tratta.

Il Fondo Prima Casa

È una misura di sostegno per agevolare l’accesso al mutuo prima casa, in particolare per alcune categorie prioritarie:

  • le giovani coppie coniugate o conviventi more uxorio (cioè non sposate) che abbiano costituito un nucleo da almeno due anni
  • i nuclei formati da un solo genitore con figli minorenni conviventi
  • gli inquilini di case popolari
  • i giovani di età inferiore a 36 anni.

Due tipi di garanzia

  • Il Fondo prevede due tipi di garanzia: il 50% e l’80%.

Chi può richiedere la garanzia del 50%

  • Tutti coloro che non sono proprietari di immobili. Fanno eccezione coloro che hanno ricevuto una casa per successione causa morte, oppure, che, pur essendo proprietari, hanno ceduto GRATUITAMENTE l’immobile a genitori o fratelli.

Chi può richiedere la garanzia dell’80%

Possono richiederla le categorie prioritarie, cioè:

  • le giovani coppie coniugate o conviventi more uxorio (cioè non sposate) che abbiano costituito un nucleo da almeno due anni
  • i nuclei formati da un solo genitore con figli minorenni conviventi
  • gli inquilini di case popolari
  • i giovani di età inferiore a 36 anni.

Costoro devono però rispettare i seguenti ulteriori criteri:

  • un ISEE non superiore a 40.000 euro
  • richiesta di mutuo non superiore all’80% del prezzo di acquisto della casa, compresi oneri e accessori

Cosa prevede la Legge di Bilancio 2024

La Legge di Bilancio 2024 ha mantenuto le due garanzie del 50 e dell’80%, ma non ha confermato le esenzioni fiscali relative all’atto della compravendita e all’atto del finanziamento, oltre al credito d’imposta concesso per le vendite soggette all’IVA.

Il Percorso verso la Sostenibilità: Adiconsum come Guida per le Aziende

15 Gennaio 2024

Nel contesto attuale, la sostenibilità è diventata una priorità per molte aziende, non solo per preservare  l’ambiente, ma anche per rispondere alle aspettative dei consumatori e operare in modo etico. In questo  contesto, l’assistenza da parte di organizzazioni esperte come Adiconsum può giocare un ruolo  fondamentale nel supportare le aziende nel loro viaggio verso la sostenibilità. 

 

L’importanza della sostenibilità aziendale 

La sostenibilità aziendale non riguarda solo la riduzione dell’impatto ambientale ma abbraccia anche aspetti  sociali e economici. Le aziende che adottano strategie sostenibili non solo contribuiscono a un pianeta più  verde ma possono anche ottenere vantaggi competitivi, migliorare la reputazione e attrarre un pubblico  sempre più consapevole.  

Negli ultimi anni, i criteri ESG (Ambiente, Sociale e Governance) hanno assunto un ruolo fondamentale nel  panorama aziendale, trasformandosi da mere considerazioni etiche a fattori critici per la competitività e la  sostenibilità a lungo termine delle imprese. L’adozione di politiche e pratiche che promuovono la  sostenibilità ambientale, la responsabilità sociale e una solida governance aziendale non è più solo una  scelta basata sull’etica, ma una necessità per rimanere competitive in un mondo in continua evoluzione. Le  aziende che integrano efficacemente gli obiettivi ESG nei loro modelli di business non solo rispondono alle  esigenze e alle aspettative dei consumatori e degli investitori sempre più orientati alla sostenibilità, ma  ottengono anche vantaggi tangibili in termini di reputazione, attrattiva per i talenti, gestione efficiente delle  risorse, riduzione dei rischi e accesso a nuove opportunità di mercato. In sintesi, l’adozione consapevole e  coerente dei criteri ESG non solo riflette un impegno etico, ma diventa un pilastro imprescindibile per  garantire la crescita e la competitività a lungo termine delle aziende nell’economia contemporanea.

 

Il ruolo di Adiconsum nell’assistenza alle aziende 

Adiconsum, come associazione Nazionale Consumatori, si propone ora di estendere la sua esperienza e  competenza anche alle aziende, offrendo un servizio dedicato per aiutarle a definire e implementare  strategie di sostenibilità. Questo nuovo approccio mira a essere una guida affidabile per le imprese che  desiderano adottare pratiche più sostenibili.  

 

Adiconsum e lo Stakeholder Engagement  

Grazie alla sua vasta esperienza e alla sua posizione centrale come rappresentante dei consumatori, gioca  un ruolo cruciale nell’ambito dell’engagement degli stakeholder nelle iniziative di sostenibilità delle  aziende. La prospettiva che Adiconsum può offrire rispecchia direttamente le preoccupazioni, i valori e le  prospettive dei consumatori stessi su questioni specifiche legate alla sostenibilità. Attraverso la sua  capacità di raccogliere feedback, analizzare i bisogni e le aspettative dei consumatori, Adiconsum può  fungere da ponte tra le aziende e i loro pubblici di riferimento, consentendo un dialogo costruttivo e  orientato all’azione. Inoltre, la sua abilità nel coinvolgere le istituzioni su questioni di sostenibilità è  inestimabile. Grazie alla sua credibilità e influenza, Adiconsum può fungere da voce autorevole per  sollevare questioni chiave e promuovere cambiamenti significativi, contribuendo così a modellare politiche  e normative in linea con gli obiettivi di sostenibilità delle aziende. In questo modo, il coinvolgimento attivo 

di Adiconsum può non solo accrescere la consapevolezza e la sensibilizzazione riguardo alle tematiche  sostenibili, ma anche favorire la creazione di partnership collaborative e la promozione di iniziative concrete per un futuro più sostenibile. 

 

Servizi offerti da Adiconsum per le aziende 

  • Analisi delle esigenze aziendali: Adiconsum inizia il percorso con un’analisi dettagliata delle esigenze e delle  attuali pratiche aziendali, identificando aree di miglioramento e opportunità di sostenibilità. 
  • Sviluppo di strategie sostenibili personalizzate: Basandosi sull’analisi, Adiconsum aiuta le aziende a  sviluppare strategie su misura per integrare la sostenibilità in tutti gli aspetti delle operazioni aziendali. 
  • Formazione e consulenza: L’associazione offre formazione e consulenza specializzata per educare il  personale aziendale e supportare l’implementazione pratica delle strategie sostenibili. 

 

Benefici per le aziende che abbracciano la sostenibilità 

Abbracciare la sostenibilità non solo è moralmente apprezzato ma può portare vantaggi significativi alle  aziende. Oltre a migliorare l’immagine aziendale, può ridurre i costi operativi, attrarre investitori etici e  soddisfare le richieste di una base di consumatori sempre più attenta alla sostenibilità. 

 

In conclusione, Adiconsum si posiziona come un partner affidabile per le aziende che desiderano  intraprendere il percorso verso la sostenibilità. Offrendo una vasta gamma di servizi e consulenze  personalizzate, l’associazione può aiutare le imprese a diventare più consapevoli, responsabili e competitive  in un mondo sempre più attento alla sostenibilità.

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  • Adiconsum e l’Etica d’Impresa: Una Collaborazione per il Futuro Sostenibile

Adiconsum e l’Etica d’Impresa: Una Collaborazione per il Futuro Sostenibile

15 Gennaio 2024

Nell’attuale panorama economico, l’etica aziendale e la sostenibilità sono diventate  componenti cruciali per il successo a lungo termine delle imprese. Adiconsum si posiziona  come un punto di riferimento fondamentale per le aziende desiderose di intraprendere un  percorso verso un futuro più sostenibile. La collaborazione tra Adiconsum e le imprese può  portare ad un impatto significativo sulle pratiche aziendali e sulla società nel suo  complesso. 

L’Importanza dell’Etica d’Impresa 

L’etica d’impresa non riguarda solo il rispetto delle leggi e dei regolamenti, ma anche  l’adozione di comportamenti responsabili che tengono conto degli impatti sociali,  ambientali ed economici delle proprie azioni. Le aziende che integrano l’etica nei loro  principi guida dimostrano un impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale,  acquisendo un vantaggio competitivo significativo. 

Nell’era moderna, l’etica d’impresa ha assunto un ruolo centrale nel panorama economico  e sociale. Non si tratta solamente di seguire regole o rispettare la conformità legale, ma  piuttosto di adottare un approccio olistico che influenzi positivamente il modo in cui  un’azienda opera e interagisce con il mondo che la circonda. 

Definizione di Etica d’Impresa 

L’etica d’impresa si riferisce a un insieme di valori, principi e pratiche che guidano il  comportamento di un’organizzazione nel perseguire il successo aziendale. Questi valori  spaziano dalla trasparenza e l’integrità nella gestione aziendale fino all’impatto sociale e  ambientale delle attività svolte. 

Responsabilità Aziendale e Sostenibilità 

Una delle pietre miliari dell’etica d’impresa è la responsabilità sociale d’impresa (CSR), che  implica un impegno a contribuire positivamente alla società. Le aziende che adottano un  approccio etico non mirano solo al profitto, ma si concentrano anche sull’impatto che le  loro azioni hanno sugli stakeholder, sull’ambiente e sulla comunità in cui operano.

Vantaggi dell’Etica d’Impresa 

Credibilità e Reputazione 

Un’azienda che pratica l’etica d’impresa guadagna fiducia e rispetto da parte dei suoi  clienti, dipendenti e della società nel suo complesso. Una solida reputazione etica può  diventare un vantaggio competitivo, attirando clienti fedeli e consentendo la crescita  sostenibile dell’azienda nel lungo periodo. 

Attrarre e fidelizzare i Talenti 

Le aziende con una forte etica d’impresa riescono ad attirare talenti motivati e  appassionati. I dipendenti desiderano lavorare per aziende che condividono i loro valori  personali e che dimostrano un impegno verso l’etica e la responsabilità sociale. Ciò  contribuisce alla creazione di un ambiente di lavoro più produttivo e soddisfacente. 

Sostenibilità a Lungo Termine 

Le aziende etiche tendono a svilupparsi in modo più sostenibile nel tempo. Considerando  gli impatti sociali, ambientali ed economici delle loro azioni, sono più propense a adattarsi  ai cambiamenti del mercato e a costruire relazioni durevoli con i propri stakeholder. 

Il Ruolo Chiave di Adiconsum 

Adiconsum si distingue come un’organizzazione impegnata nella promozione di pratiche  commerciali etiche e sostenibili. Grazie alla sua vasta esperienza e alla rete di partnership  consolidate, Adiconsum è in grado di offrire supporto alle imprese che desiderano  integrare la sostenibilità nei loro processi aziendali. 

 

I Servizi Offerti da Adiconsum

 

Consulenza Personalizzata: 

Adiconsum offre consulenze mirate per aiutare le  aziende a sviluppare strategie di sostenibilità su misura. 

 

Formazione e Sensibilizzazione:

Attraverso workshop e programmi formativi,  Adiconsum educa le imprese sulle migliori pratiche e sui vantaggi della sostenibilità.

 

Monitoraggio e Valutazione:

Adiconsum supporta le imprese nel monitorare e  valutare l’impatto delle loro iniziative sostenibili, permettendo un miglioramento  continuo.

 

Se sei un imprenditore o un responsabile aziendale che desidera rendere la tua impresa un  agente di cambiamento positivo per il futuro sostenibile, Adiconsum è il partner ideale per  te.

 

Rivolgiti ad Adiconsum per:

Creare Partnership Sostenibili: 

Collabora con noi per integrare l’etica e la  sostenibilità nel cuore delle tue operazioni aziendali. 

Ottenere Supporto Specializzato: 

Approfitta della nostra esperienza e delle risorse  per sviluppare strategie di sostenibilità efficaci e in linea con i tuoi obiettivi. 

Essere un Agente di Cambiamento:

Unisciti a noi nel promuovere una cultura  aziendale che contribuisca positivamente alla società e all’ambiente.

 

Conclusioni

In un mondo in rapido cambiamento, l’etica d’impresa e la sostenibilità non sono solo una  scelta, ma una necessità. Adiconsum è pronto a essere il tuo partner di fiducia nel tuo  viaggio verso un futuro aziendale sostenibile. Contattaci oggi stesso e insieme costruiremo  un mondo migliore per le generazioni future. 

Contatta Adiconsum per avviare questa trasformazione oggi stesso e prepara la tua  azienda per un futuro sostenibile!

Canone Rai: nel 2024 costerà di meno

8 Gennaio 2024

È ufficiale. L’Agenzia delle Entrate ha annunciato che nel 2024 il canone Rai costerà di meno. Vediamo perché.

Costo del canone Rai 2024

La riduzione del costo del canone Rai è stata decisa dalla Legge di Bilancio 2024, passando da 90 a 70 euro.

Pagamento del canone Rai nella bolletta elettrica

Coloro che pagano il canone Rai con la bolletta elettrica non devono fare nulla, perché saranno le aziende energetiche ad includere la nuova quota di pagamento.

Pagamento del canone Rai tramite il modello F24

Coloro per i quali non è stato possibile inserire il pagamento del canone Rai nella fattura elettrica, il pagamento dei 70 euro deve avvenire in un’unica soluzione tramite il modello F24 indicando come codice tributo TVRI. Il pagamento deve essere effettuato entro il 31 gennaio 2024.

Esenzione dal pagamento del canone Rai

L’esenzione dal pagamento del canone Rai del 2024 può essere chiesto da:

  • coloro che non possiedono l’apparecchio televisivo
  • gli ultra75enni con reddito annuo complessivo non superiore a 8.000 euro
  • i militari di cittadinanza straniera o personale civile appartenenti alla Nato
  • gli agenti diplomatici, funzionari o impiegati consolari di alcuni Paesi.
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  • Sostenibilità: Adiconsum lancia il Sondaggio “Sei più GREEN di quello che pensi?”

Sostenibilità: Adiconsum lancia il Sondaggio “Sei più GREEN di quello che pensi?”

8 Gennaio 2024

Oggi si parla tanto di sostenibilità, ma purtroppo non è ancora un obiettivo accessibile a tutti. La transizione delle economie dal modello lineare a quello circolare, infatti, non tiene conto adeguatamente dei bisogni e dei problemi delle persone più fragili, con il rischio che a fare le spese di questo cambiamento necessario ed epocale siano i più deboli, aumentando le discriminazioni tra chi ha e chi non ha un’impronta ecologica meritevole, perché occorre avere risorse da investire in scelte sostenibili.

Con il progetto di Adiconsum “Green Circle”, finanziato dall’European Climate Foundation, si vogliono comprendere le barriere che ostacolano l’inclusività nel processo della transizione verde, per meglio affrontarle e superarle.

Per questo motivo, Adiconsum, nell’ambito di “Green Circle” lancia tra i cittadini-consumatori il Sondaggio “Sei più GREEN di quello che pensi?”, per aiutarli a prendere consapevolezza della propria sostenibilità.

Il Sondaggio non è fine a se stesso! Partendo dallo studio dei risultati, sarà possibile suggerire ai decisori pubblici le azioni da intraprendere per far sì che tutti vengano inclusi nella transizione, che siano PROTAGONISTI e non succubi di un cambiamento così importante per se stessi, per le generazioni future e per il pianeta. Adiconsum sarà impegnata anche ad informare e assistere i consumatori con attività di sensibilizzazione ed educazione per consentire già oggi di fare molte “alla portata di tutti” e più in linea con la transizione verde.

Le attività previste da “Green Circle” comprendono anche:

  • la redazione e la pubblicazione della collana “I quaderni del consumatore”, una serie di Guide semplici e complete sulle varie tecnologie e soluzioni “green”
  • la realizzazione del “Manifesto del Consumo sostenibile e Inclusivo”, per coinvolgere molti attori della società civile in un lavoro sinergico di supporto alla transizione verde

 

Il tuo contributo è importante. Sii protagonista del cambiamento.

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SONDAGGIO TERMINATO

A BREVE I RISULTATI DELLA RICERCA

 

ISEE: nuovo modello per la DSU. Come e a chi presentarlo

4 Gennaio 2024

L’ottenimento dell’ISEE passa per la compilazione della DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica. Vediamo a cosa serve e come e a chi presentarla.

Che cos’è e a cosa serve la DSU

La DSU è un documento contenente dati anagrafici, reddituali e patrimoniali per permettere di calcolare l’ISEE che rappresenta la discriminante di reddito per poter accedere o meno alle prestazioni sociali agevolate.

Quali sono le prestazioni sociali agevolate

I bonus sociali che necessitano della DSU sono:

  • l’Assegno unico
  • l’Assegno di inclusione e di Supporto alla Formazione e il Lavoro
  • i bonus sociali di luce, gas e acqua
  • la riduzione del canone telefonico
  • la riduzione della tassa sui rifiuti
  • l’assegno di maternità erogato dai Comuni
  • il bonus bebè
  • il bonus asilo nido
  • l’esenzione o riduzione delle tasse scolastiche
  • il bonus libri
  • il bonus trasporto scolastico
  • il bonus mensa
  • il bonus abitazione
  • il bonus per i centri estivi
  • il bonus per il trasporto pubblico
  • il mutuo agevolato under 36 anni
  • l’accesso a strutture socio residenziali (RSA).

A chi presentare la DSU

La DSU va presentata all’Ente che eroga la prestazione, o ai CAF o all’Inps. Sul sito dell’Inps è possibile ottenere la DSU precompilata accedendo con le proprie credenziali.

Validità della DSU

Ha la validità di un anno solare, pertanto, a prescindere dal mese in cui si presenta, la scadenza è prevista al 31 dicembre.

Costo della DSU

La presentazione della DSU è gratuita. Presso i CAF, la prima DSU è gratuita, mentre le successive sono a pagamento, perché l’Inps non rimborsa i CAF per queste ulteriori Dichiarazioni. Il costo massimo richiesto è di 25 euro. È opportuno quindi fare bene i conti su quando rinnovare la Dichiarazione.

Moduli DSU 2024

Per la modulistica, clicca qui

Bonus sociali luce e gas: come saranno nel 2024

4 Gennaio 2024

Ritorno alla normalità per i bonus sociali di luce e gas che erano stati oggetto di rafforzamento con un ampliamento della platea degli aventi diritto grazie all’innalzamento del requisito dell’ISEE a 15.000 euro e a 30.000 euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico. Vediamo nel dettaglio.

I bonus sociali di luce e gas dal 1° gennaio 2024

A partire dal 1° gennaio 2024, i requisiti ISEE per ottenerli sono i seguenti:

  • ISEE pari a 9.530 euro
  • ISEE pari a 20.000 euro per le famiglie numerose con oltre 3 figli.

Il contributo straordinario

Chi già riceve il bonus elettrico continuerà a ricevere il contributo straordinario crescente con i componenti del nucleo familiare introdotto col IV trimestre 2023.

Il contributo straordinario non è previsto per il bonus sociale gas e per quello dell’acqua.

Bolletta della luce: in calo nel primo trimestre 2024

3 Gennaio 2024

Sarà in calo nel primo trimestre 2024 la bolletta della luce. Lo ha reso noto l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. La diminuzione della bolletta riguarda i consumatori che si trovano ancora nel mercato tutelato, la cui fine, ricordiamo, è prevista il 1° luglio 2024. Vediamo a quanto ammonta il calo.

Costo della bolletta elettrica del mercato tutelato del primo trimestre 2024

Il calo della bolletta del primo trimestre sarà del -10,8%. Il prezzo finale della famiglia tipo, quella cioè con consumi medi di 2.700 kWh/anno per una potenza impegnata di 3 kW per i prossimi tre mesi (gennaio, febbraio e marzo) sarà di 25,24 centesimi di euro.

Per approfondire, clicca qui

Pedaggi autostradali: i rincari del 2024

3 Gennaio 2024

Con un decreto interministeriale, il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno stabilito gli aumenti dei pedaggi autostradali dal 1° gennaio 2024. Vediamo quali sono i tratti interessati.

L’elenco delle Concessionarie autostradali interessate

In tutto nel nostro Paese sono 26 Società autostradali. Gli aumenti vanno da una percentuale massima di 2,30% ad una percentuale minima dello 0,76%. In particolare:

  • +2,30% per 16 società autostradali
  • +1,86% per 1 società autostradale
  • +1,51% per 1 società autostradale
  • 0% per 7 società autostradali.

Per scoprire le tratte autostradali, clicca qui

Al via i saldi 2024

3 Gennaio 2024

Come ogni inizio d’anno, anche questo 2024 si apre con l’inizio dei saldi che vedranno l’avvio per tutte le regioni venerdì 5 gennaio, ad eccezione della Valle d’Aosta dove inizieranno mercoledì 3 gennaio. Molto sinteticamente rivediamo diritti dei consumatori e i doveri dei commercianti per le vendite nel periodo dei saldi.

Doveri del commerciante

A partire dal 1° luglio, il negoziante dovrà indicare la percentuale di sconto, il prezzo finale, ma anche il prezzo più basso applicato all’articolo nei 30 giorni precedenti, in virtù  il “Decreto Omnibus” in realtà è il Decreto legislativo di recepimento della Direttiva europea 2019/2161. In caso di inottemperanza, è prevista una sanzione dai 516 ai 3.098 euro.

Consigli Adiconsum sui saldi

Per far sì che i saldi risultino dei buoni affari, ecco alcuni suggerimenti pratici di Adiconsum:

  • verificare i prezzi almeno una settimana prima dell’inizio ufficiale dei saldi
  • controllare che il cartellino del prezzo riporti percentuale di sconto, prezzo finale e prezzo dei 30 giorni precedenti
  • diffidare degli sconti esagerati
  • controllare che il capo in vetrina che si vuole acquistare sia lo stesso che è all’interno del negozio
  • fare attenzione ai capi a prezzo pieno che potrebbero trovarsi insieme a quelli in saldo.

Da ricordare

  • La prova dei capi è a discrezione del commerciante. Pertanto, se il negoziante non lo consente, non acquistare il prodotto se non sei convinto al 100%
  • Anche il cambio del prodotto è a discrezione del commerciante, a meno che non si tratti di un capo difettoso: in questo caso, infatti, il venditore è tenuto ad effettuare il cambio per legge, mentre il consumatore ha tempo due mesi per segnalarlo.
  • L’esercente è tenuto ad accettare le carte di pagamento.
  • In caso di comportamenti scorretti, rivolgersi alla Polizia Municipale e segnalare l’accaduto alla sede territoriale Adiconsum più vicina.

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  • Carta Acquisti 2024: nuovi importi di reddito, nuovi criteri ISEE e nuovi moduli

Carta Acquisti 2024: nuovi importi di reddito, nuovi criteri ISEE e nuovi moduli

2 Gennaio 2024

Ogni nuovo anno è foriero di novità e questo vale anche per la Carta Acquisti. Infatti, dal 1° gennaio 2024, sono in vigore i nuovi importi di reddito, i nuovi criteri ISEE e i nuovi moduli per richiedere la Carta Acquisti. Vediamo nel dettaglio.

Che cos’è la Carta Acquisti

  • È una forma di sostegno per aiutare le persone over 65 e le famiglie con bambini al di sotto dei 3 anni a pagare spese alimentari, sanitarie e bollette di luce e gas
  • È una carta di pagamento elettronica GRATUITA che permette anche di acquistare a prezzi agevolati presso negozi e farmacie convenzionati attraverso il circuito Mastercard
  • Vale 40 euro/mese, ma viene ricaricata ogni due mesi con 80 euro automaticamente dallo Stato
  • Permette di ottenere sconti nei negozi convenzionati (Per saperne di più, clicca qui
  • Non è abilitata ad erogare contanti.

I requisiti

  • Per i requisiti degli over 65, clicca qui
  • Per i requisiti delle famiglie con bambini al di sotto dei 3 anni, clicca qui

Nuovi importi di reddito per l’anno 2024

Gli importi di reddito sono differenti per i soggetti di età compresa fra i 65 e i 70 anni e per i soggetti over 70:

Per le persone di età compresa fra i 65 e i 70 anni

  • L’importo complessivo dei redditi percepiti non deve essere superiore a euro 8.052,75

Per le persone over 70

  • L’importo complessivo dei redditi percepiti non deve essere superiore a euro 10.737,00

Nuovi criteri ISEE per l’anno 2024

Per le persone di età compresa fra i 65 e i 70 anni e per le persone over 70

  • Il valore massimo dell’indicatore ISEE deve essere pari a euro 8.052,75

Per le famiglie con bambini al di sotto dei 3 anni

  • Il valore massimo dell’indicatore ISEE deve essere pari a euro 8.052,75.

Nuovi moduli online per l’anno 2024

I nuovi Moduli per richiedere la Carta Acquisti saranno presto disponibili online sui siti dell’Inps, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. I moduli cartacei sono disponibili presso gli uffici postali.

Come riconoscere i negozi convenzionati con la Carta Acquisti

I negozi sono riconoscibili dalla seguente vetrofania apposta all’ingresso:

 

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  • GAS: cosa cambia per i consumatori non vulnerabili da gennaio 2024 e cosa fare. Le tre opzioni

GAS: cosa cambia per i consumatori non vulnerabili da gennaio 2024 e cosa fare. Le tre opzioni

2 Gennaio 2024

Il mese di gennaio 2024 si apre con una importante novità: la fine del mercato tutelato del gas e il completamento del mercato libero. Ciò significa che da gennaio 2024 tutti gli operatori del gas operano nel mercato libero. Che cosa cambia per i consumatori non vulnerabili da gennaio 2024? Vediamolo insieme.

Le scelte che possono fare i consumatori non vulnerabili: le tre opzioni

Molti sono i consumatori non vulnerabili che a gennaio sono ancora nel mercato tutelato non avendo scelto di passare ad un operatore del mercato libero. Che cosa li attende? Varie sono le possibilità.

  1. Passare al mercato libero. Il passaggio al mercato libero aderendo ad una delle offerte proposte dai vari operatori può essere richiesto in qualsiasi momento.
  2. Scegliere tra le offerte libere proposte dall’operatore del mercato tutelato, rimanendo quindi con lo stesso operatore, ma con le tariffe dallo stesso formulate per il mercato libero
  3. Non effettuare alcuna scelta. In questo caso, l’attuale venditore applicherà in automatico una tariffa c.d. PLACET in deroga (Prezzo Libero A  Condizioni Equiparate di Tutela).

In cosa consiste la tariffa PLACET in deroga

La tariffa PLACET in deroga è composta da:

  1. una componente fissa annuale (euro/anno)
  2. condizioni economiche e contrattuali definite dall’Arera.

I codici delle offerte PLACET in deroga

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha reso noti i codici offerta delle tariffe Placet che i venditori sono obbligati ad applicare a coloro che non hanno scelto un operatore del mercato libero.

Inserendo questi codici nel Portale Offerte è possibile confrontare sia le offerte del mercato libero che le offerte PLACET in deroga.

https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/

Per i codici offerta delle tariffe PLACET in deroga, clicca qui

 

https://www.adiconsum.it/wp-content/uploads/2024/01/elencoPlacetGas_in_deroga.xlsx

Gennaio 2024: tutte le date da ricordare

2 Gennaio 2024

Come ogni inizio anno, anche il mese di gennaio 2024 non fa eccezione ed è foriero di importanti novità, prima di tutte il via all’Assegno di Inclusione. Vediamo quali sono le altre da tenere a mente.

1° gennaio 2024

  • Fine del reddito di cittadinanza e via libera all’Assegno di inclusione
  • Fine del mercato tutelato del gas

 2 gennaio 2024

  • Al via le domande per il Supporto per la formazione e il lavoro tramite i CAF

3 gennaio 2024

  • Al via il pagamento delle pensioni. Per il ritiro della pensione in contanti alle Poste, rispettare il calendario in ordine alfabetico

31 gennaio 2024

  • Ultimo giorno per presentare la domanda di esenzione del pagamento del canone tv per tutto il 2024
  • Ultimo giorno per il pagamento del bollo auto in scadenza il 31 dicembre 2023
  • Ultimo giorno per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione per comunicare le somme dovute per la rottamazione-quater ai consumatori vittime dell’alluvione.

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