Tra i tanti studi effettuati per combattere il Covid-19, le cellule staminali mesenchimali del tessuto del cordone ombelicale hanno dato un notevole contributo. Infatti, le cellule, una volta trapiantate raggiungono per prime i polmoni, e, o in forma diretta o in forma indiretta, abbassano il livello di infiammazione, migliorando, quindi, la situazione infiammatoria polmonare.
È per questo che le cellule staminali mesenchimali sono state utilizzate anche in uno studio presentato nell’agosto 2020 e condotto su 62 pazienti affetti da BPCO, la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva, una malattia polmonare progressiva, consistente in una persistente ostruzione delle vie aeree che rende difficile la respirazione. La BPCO è di solito evolutiva e si associa ad un’aumentata risposta infiammatoria cronica delle vie aeree e del polmone a particelle nocive o gas.
Lo studio di fase II presentato al Convegno “International Society for Cell & Gene Therapy 2020” dalla Mesoblast ha utilizzato il farmaco Remestemcel-L, a base di cellule staminali. Ad alcuni dei pazienti veniva somministrato effettivamente il farmaco, ad altri un placebo privo di cellule staminali mesenchimali. I pazienti, monitorati per due anni, venivano sottoposti a test sulla funzionalità polmonare e sulla capacità a svolgere esercizi, per vedere gli effetti del Remestemcel-L rispetto al placebo.
I risultati hanno dimostrato che il Remestemcel-L migliora sia le funzioni polmonari che le capacità di esercizi nei pazienti con alti marcatori dell’infiammazione (alto livello di proteina C reattiva). Anzi i miglioramenti si osservavano di più nei pazienti con infiammazione più estesa.
Questi risultati hanno portato alla fase III di uno studio clinico in cui si sta valutando la sicurezza e l’efficacia su 300 persone con sindrome respiratoria acuta da distress (ARDS) associata al Covid-19.
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