Banche Venete: Lettera aperta delle Associazioni consumatori a Parlamento/Governo/Intesa Sanpaolo
LETTERA
APERTA DELLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI
TUTELARE
I PICCOLI AZIONISTI DELLE BANCHE VENETE:
CAMBI IL DECRETO O ESODO DI MASSA DA
INTESA SANPAOLO
Il decreto legge sulle banche venete dà il
colpo di grazia a decine di migliaia di piccoli azionisti già clienti di Veneto
Banca e Popolare Vicenza ai quali negli anni sono state vendute
fraudolentemente, come accertato dalla Consob, le azioni delle due banche.
Tutti i piccoli azionisti, oltre ad aver
indiscutibilmente perso il valore del proprio investimento, non potranno
nemmeno confidare sul patrimonio residuo delle banche trasferito ad Intesa
Sanpaolo in quanto il decreto, con una norma del tutto eccezionale, e a nostro
avviso irragionevole ed ingiusta, esclude che Intesa possa rispondere dei
debiti derivanti da tali illeciti.
Riteniamo che il decreto sia ingiusto e che
debba essere modificato in quanto pregiudica decine di migliaia di vittime di
illeciti gravissimi che minano valori fondamentali quali la tutela del
risparmio sancita dall’art. 47 della Costituzione.
Gli attivi delle due banche sono l’irrinunciabile
garanzia per tutti i creditori involontari quali le vittime degli illeciti. A
fronte del trasferimento delle aziende bancarie e degli attivi a Intesa
Sanpaolo chiediamo che nel perimetro della cessione siano ricompresi anche i
debiti risarcitori derivanti dal misselling
delle azioni.
Auspichiamo che Intesa Sanpaolo si dichiari
presto disponibile a tale modifica del decreto che risponderebbe allo stesso
interesse della banca in quanto le vittime degli illeciti sono l’asset
principale dell’operazione che consentirà ad Intesa Sanpaolo di creare valore
per i propri azionisti. Già in passato Intesa Sanpaolo avviò con le
associazioni di consumatori una procedura di conciliazione paritetica per le
obbligazioni Parmalat e Cirio che diede ottimi frutti e che potrebbe essere
riproposta anche in quest’occasione.
La modifica che proponiamo è concretamente
perseguibile in quanto le risorse necessarie per indennizzare i danneggiati
sarebbero contenute e comunque bilanciate dai vantaggi dell’operazione. Ad
oggi, infatti, quasi il 70% degli ex soci di Vento Banca e Popolare Vicenza
hanno rinunciato ad ogni azione accettando la transazione proposta dalle banche
ad inizio anno. Il rimanente 30% sono quegli azionisti che hanno subito i danni
più consistenti, che hanno perso tutti i risparmi della propria vita e che oggi
si trovano in difficoltà ad arrivare alla fine del mese.
Tale sforzo è del tutto compatibile con i
grandissimi vantaggi che Intesa Sanpaolo avrà dall’operazione, a partire dal
discutibile “contributo†a fondo perduto, di quasi 5 miliardi di euro erogati
dallo Stato, senza l’attribuzione di nemmeno un’azione.
Se il decreto legge fosse confermato senza
modifiche il comportamento razionale di tutte le vittime degli illeciti e delle
relative famiglie, che organizzazioni come le nostre si vedrebbero costrette a
sostenere, sarebbe quello di richiedere
in massa l’immediata restituzione di tutti i depositi e l’interruzione di ogni
rapporto contrattuale con una banca che ha richiesto ed imposto per il proprio
intervento un’evidente ingiustizia intollerabile.
La modifica del decreto è tanto più
necessaria in quanto non è prevista alcuna norma speciale per attribuire alle
vittime della vendita fraudolenta delle azioni un privilegio nella liquidazione
e per consentire procedure di accertamento dei crediti risarcitori.
Ci rivolgiamo pertanto al Parlamento, al Governo
e a Intesa Sanpaolo: eliminate immediatamente quest’ingiustizia.
Le associazioni di consumatori: Acu,
Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoconsum, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons,
Codici, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento
Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.
Roma, 5 luglio 2017