De Masi: Basta coi maxi-conguagli di luce, gas e acqua
Carlo
De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale:
Basta
coi maxi-conguagli di luce, gas e acqua.
Adiconsum
ha chiesto sia in sede parlamentare
che attraverso un documento puntuale
presentato alla X Commissione della Camera
di considerare
pratica commerciale scorretta
le fatturazioni a conguaglio inviate per periodi più lunghi del biennio
e quale pratica commerciale aggressiva
l’intimazione del pagamento immediato con la minaccia di distacco della
fornitura.
Per
Adiconsum è necessario prevedere un Ente Terzo, come l’Acquirente Unico,
per garantire
la terzietà tra consumatori e società erogatrici e di vendita
29 settembre 2017 – Il
problema della fatturazione a conguaglio è un tema annoso a noi ben noto – dichiara Carlo De Masi, presidente di Adiconsum nazionale. Moltissimi, infatti, sono i consumatori che si rivolgono alle nostre
sedi per aver ricevuto bollette di luce, gas o acqua relative a conguagli di
svariati anni addietro con importi molto elevati, anche di diverse migliaia di
euro. Il problema è dovuto principalmente all’inadempimento dei fornitori, i
quali negano al consumatore elettrico la possibilità di verificare
periodicamente i propri consumi, di avere consapevolezza degli effettivi costi
da sostenere.
Sul tema è
stata presentata la proposta di legge Baldelli (C. 3792) sulla quale siamo
stati auditi nei giorni scorsi alla Camera – prosegue De Masi. Come Adiconsum riteniamo necessaria l’individuazione
di un Ente Terzo con compiti di gestione del sistema informativo integrato, di
eventuali contenziosi, di verifica e misurazione dei consumi. Tale ruolo
potrebbe essere affidato all’Acquirente Unico, trasformato nella sua funzione
per garantire terzietà e pariteticità tra consumatori e società erogatrici e di vendita.
Entrando
più nello specifico della proposta di legge Baldelli – continua De
Masi – riteniamo che l’art. 1, comma 1, che riconosce come pratica commerciale
scorretta l’invio di fatturazioni a conguaglio per periodi maggiori di due
anni, debba invece considerare periodi più brevi del biennio. Idem per l’art.
1, comma 2, che prevede come pratica commerciale aggressiva l’inserimento nei
contratti che prevedono fatturazione a conguaglio superiore ai due anni
dell’intimazione di pagamento immediato con la minaccia del distacco
dell’utenza. A nostro avviso, la pratica commerciale va considerata aggressiva
per periodi più brevi del biennio.
Abbiamo espresso, inoltre, parere contrario – precisa De
Masi – all’inserimento nel contratto
della clausola in cui il consumatore possa autorizzare per iscritto l’azienda
ad inviare fatture a conguaglio per periodi maggiori di 2 anni.
La
proposta di legge Baldelli –
conclude De Masi – ha il merito di affrontare il problema per
tentare di trovare una soluzione a tutela dei consumatori, ma va modificata per
tutelarli efficacemente.