Adiconsum: Il rispetto della riservatezza sui social dipende da noi…………
FACEBOOK E PRIVACY
Walter Meazza, Presidente di
Adiconsum nazionale:
La colpa per la violazione della propria privacy non è
dello strumento social,
ma è la nostra.
I primi difensori della privacy
siamo noi.
Adiconsum chiarisce alcuni concetti sull’uso dei social
e sulle loro responsabilità in fatto di riservatezza
29 marzo 2017 – Il Garante della privacy ha
ordinato ad una donna di rimuovere dal proprio profilo Facebook le sentenze che
sancivano, dal punto di vista civile, la fine del suo matrimonio e che
riportavano dettagli della sua vita familiare riguardanti anche la figlia
minorenne, ritenendo tale pubblicazione contraria al Codice della privacy,
anche se “condivisa†con un ristretto
numero di “amiciâ€.
Nel ritenere
assolutamente giusto il provvedimento emesso dal Garante – dichiara Walter Meazza, presidente di Adiconsum nazionale – cogliamo l’occasione per chiarire alcuni
aspetti spesso sottovalutati o poco conosciuti dai consumatori, ma che sono
molto importanti per garantire la riservatezza e le informazioni che riguardano
una data persona.
Il concetto di
“chiusura†NON esiste nella Rete – afferma Mauro
Vergari, responsabile del settore Comunicazioni e nuove tecnologie di
Adiconsum – Anche il gruppo di “amiciâ€
che si costituisce su Facebook o il gruppo che si crea in una chat non è
inespugnabile. I social, come Facebook ad esempio, non hanno vincolo di riservatezza. Essi
inducono a raccontare il proprio stato d’animo, ma poi la responsabilità di
quello che si pubblica è in capo alla persona e non dello strumento social.
Il concetto di
riservatezza attraverso i social si è amplificato – prosegue Meazza – Estremizzando,
possiamo dire che la riservatezza non esiste neanche in un rapporto one-to-one,
perché nel momento in cui si rivela ad un’altra persona un fatto personale, si
deve mettere in conto che questa possa condividerlo sulla propria pagina,
rendendolo così visibile ai suoi contatti e creando in questo modo una
conoscibilità “dinamica†a cascata, che potenzialmente potrebbe estendersi a
tutti gli iscritti Facebook.
Come usare i social,
senza ledere la propria e l’altrui riservatezza:
·
fare
attenzione a ciò che si vuole comunicare sui social
·
comunicare
informazioni generiche senza entrare nel dettaglio, e soprattutto senza fornire
informazioni riguardanti i minori
·
ricordarsi
che anche il gruppo di “amici†sui social non è mai chiuso, perché ognuno di
loro può decidere liberamente di divulgare l’informazione.