I dati definitivi dei prezzi al consumo di agosto confermato quando avevano già evidenziato quelli provvisori – commenta Pietro Giordano, Presidente nazionale di Adiconsum – e cioè che siamo in piena deflazione. La notizia dell’abbassamento generale dei prezzi, che potrebbe apparire positiva, è invece tutt’altro che buona.
Al contrario, essa, poiché è accompagnata da un perdurare della crisi testimoniata dalla disoccupazione, dalle tante ore di cassa integrazione, dalla mobilità e quindi da redditi con scarsa capacità di acquisto, rappresenta – prosegueGiordano – una notizia drammatica che evidenzia il grave stato in cui versa l’economia del Paese.
Adiconsum sottopone al Governo 5 proposte per il rilancio dei consumi:
1. trasformazione degli 80 euro in misura strutturale e continuativa per i redditi da lavoro dipendente da estendere anche ai redditi da pensione
2. taglio del cuneo fiscale con abbattimento della tassazione sui lavoratori dipendenti e sulle imprese
3. defiscalizzazione degli investimenti delle aziende che creano lavoro per i giovani e le donne, che invece di licenziare ricorrono a contratti di solidarietà o che producono beni/servizi nel rispetto dei consumatori
4. defiscalizzazione sull’acquisto di prodotti e servizi realizzati tenendo conto della sostenibilità ambientale, sociale ed economica sul modello degli incentivi al risparmio energetico
5. realizzazione di fondi di solidarietà privati capaci di intervenire a favore delle famiglie in stato di bisogno sul modello realizzato con la sospensione della rata per i mutui casa.
Il bonus degli 80 euro, senza la sua stabilizzazione e la sua estensione anche alle famiglie incapienti ed ai pensionati – conclude Giordano – non potrà mai avere alcun effetto significativo sui consumi e sulla ripresa dell’economia, in quanto la tassazione attuale e le previsioni su quella futura insieme agli inevitabili aumenti sulle utenze domestiche ingenerano nelle famiglie un atteggiamento di risparmio piuttosto che di rimessa in circolazione sul mercato.