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MANCATA PROROGA DEL SUPERBONUS PER LE ABITAZIONI SINGOLE È UN ERRORE E UN DANNO GRAVISSIMO PER L’ECONOMIA E L’AMBIENTE: UN APPELLO AL PARLAMENTO PER MODIFICARLO

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MANCATA PROROGA DEL SUPERBONUS PER LE ABITAZIONI SINGOLE È UN ERRORE E UN DANNO GRAVISSIMO PER L’ECONOMIA E L’AMBIENTE:

UN APPELLO AL PARLAMENTO PER MODIFICARLO

 

Documento programmatico di Bilancio 2022 – Proroga Superbonus

 

22 ottobre 2021 – In merito alla proroga del Superbonus 110% in manovra, riteniamo che un’eventuale esclusione dall’estensione degli edifici unifamiliari e plurifamiliari non vada solo a danno di un enorme numero di famiglie proprietarie o detentrici di tali immobili (circa 8 mln), ma anche di tantissime piccole imprese artigiane idrauliche o elettriche, le più colpite dalla pandemia, che di fatto verrebbero tagliate fuori dall’opportunità di ripresa delle loro attività solo dopo un anno dall’avvio dello strumento (ricordiamo che la piena operatività del Superbonus è avvenuta solo questa estate con il venir meno del vincolo della conformità urbanistica) in una fase ancora delicata di ripresa economica nel nostro Paese.

Peraltro, porre un freno alla riqualificazione energetica di questa tipologia di edifici sarebbe in pieno contrasto con gli stringenti obiettivi di decarbonizzazione e di efficientamento energetico delle nostre abitazioni, come anche recentemente richiamato dalle raccomandazioni della Commissione europea con l’Energy Efficiency First!

Se debbono necessariamente essere fatte scelte di contenimento dell’impatto finanziario correlate all’adozione del Superbonus 110%, anziché discriminare cittadini e imprese si potrebbe intervenire sul limitare il riconoscimento di questo rilevante ed efficace incentivo solo a soluzioni tecnologiche e interventi che vanno nella direzione di una concreta decarbonizzazione spinta degli edifici, premiando maggiormente le soluzioni più efficienti sia dal punto di vista ecologico che di risparmio degli edifici.

Ricordiamo che a livello comunitario gli edifici contribuiscono per il 36% alle emissioni in atmosfera e il 40% dei consumi energetici. Gli interventi implementati grazie a questa norma dureranno i prossimi 15- 20 anni e non possiamo permetterci di installare gratuitamente impianti che continueranno ad utilizzare combustibili fossili!

A Governo e Parlamento chiediamo infine uno sforzo nel programmare da subito anche il post 2023 (e almeno fino al 2026 – termine del PNRR) per dare stabilità e certezza a cittadini e imprese, prevedendo ad esempio un decalage progressivo della percentuale di detrazioni negli anni, con maggiori premialità però quegli interventi che generano significativi incrementi della classe energetica e azzeramento delle emissioni in atmosfera e preservando il meccanismo della cessione del credito attraverso lo sconto in fattura. Solo così forse sarà forse possibile traguardare il -55% al 2030 e neutralità climatica al 2050.

Le risorse andrebbero reperite anche nella riduzione degli incentivi all’uso delle fossili che il Ministero della transizione ecologica ha quantificato in 18 miliardi all’anno,

Ma, al di là di ogni annotazione polemica, occorre prevedere la durata degli sconti in fattura fino al 2026 perché le imprese potrebbero procedere ad assunzioni massicce di lavoratori e ad investimenti per rendere strutturale la svolta impressa dalla grande idea del Superbonus anche, ripetiamo, con un calo annuale del totale portabile in detrazione fino ad arrivare alla soglia del 50% ritenuta ormai da tutti gli osservatori economici compatibile con costi e benefici di bilancio.

Ripetere l’errore degli incentivi al fotovoltaico sarebbe drammatico e tutti gli studi dell’Enea o dell’Ordine Nazionale degli Ingegneri indicano lo straordinario successo di questa lungimirante misura per l’economia, l’ecologia e i bilanci pubblici.

Le associazioni sottoscritte sono disponibili ad un confronto immediato con le Commissioni Parlamentari, le Forze Politiche, i Ministeri per risolvere in positivo questa decisione errata uscita dal Consiglio dei Ministri che ha gettato nell’angoscia migliaia di famiglie ed imprese, oltreché rendendo meno coerente il rapporto tra idee ed azioni sui cambiamenti climatici.

Intanto come primo segno di iniziativa ci incontreremo al convegno già organizzato ad Ecomondo/Key Energy Fiera di Rimini per Martedì 26 alle ore 14,30 ed anche online dalla pagina Facebook di Ecofuturo qui il programma  https://ecquologia.com/ecofuturo-key-energy-programma-convegni/.

Inoltre dalle ore 18,00 alle 20,00 ci incontriamo al fuorisalone organizzato con un aperitivo ad accesso libero ad Ecoarea Better Living, a Rimini, per un incontro informale in cui assumere iniziative di proposta e di informazione comuni.

Non cerchiamo polemiche ma soluzioni per il bene del Paese.

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