Dopo
“3†, anche i nuovi spot di TIM e Bip Mobile enfatizzano il messaggio che con
pochi euro si hanno tantissimi minuti per parlare a tutti. Ma è davvero così?
Purtroppo come realmente funziona
l’offerta e quali sono le condizioni è difficile capirlo dallo spot.
TIM
con “Tutto a secondi†reclamizza 800 minuti al mese verso tutti a soli €3 a
settimana e Bip “500†con 500 minuti al mese a €5. La verità, in parte dichiarata
nello spot per pochi secondi e con carattere microscopico, è diversa: i minuti
promessi sono ripartiti per 7 giorni e quindi vanno consumati anche in 7
giorni, pagando il traffico eccedente a tariffa normale. Con TIM, quindi,
occorre non superare i 200 minuti/settimana e con Bip 125 minuti/settimana.
I dettagli delle offerte –
afferma Pietro Giordano, Segretario
Generale Adiconsum – ancora una volta sono sottaciuti. Malgrado
la richiesta di chiarezza formulata più volte dalle Associazioni dei
Consumatori e l’evidenza di pratiche commerciali scorrette sanzionate in più
occasioni dall’ Antitrust, le aziende
telefoniche continuano sulla strada di messaggi pubblicitari incompleti. Si
tratta di un sistema che porta danni ai consumatori, ma anche all’immagine
delle imprese.
È necessario creare nuovi meccanismi –
prosegue Giordano – per evitare all’origine la promozione di
spot ingannevoli. Adiconsum propone la costituzione di un Organismo strutturato
fra Aziende TLC e Associazioni Consumatori, finalizzato ad offrire servizi per
la tutela del consumatore, con il compito anche di verificare la trasparenza
delle offerte, finanziato da un Fondo alimentato con quote di servizio, ovvero
microversamenti sulle bollette.
Solo così – conclude Giordano
– con un impegno strutturato e condiviso
tra Associazioni dei Consumatori ed Imprese TLC, sarà possibile rendere
concreti tutti i diritti riconosciuti al consumatore, soprattutto per il c.d. “consumatore
medioâ€, che potrebbe non essere a conoscenza delle “soglie†di traffico. È
proprio nei confronti del consumatore “medio†che si configura l’ingannevolezza del messaggio: la
conoscenza, infatti, delle soglie e delle conseguenze del loro superamento (con
il pagamento di un’extrasoglia) è fondamentale per la corretta informazione al
consumatore.