Per aumentare competitività e abbassare i prezzi, riscrivere la normativa del commercio
Può una vendita
promozionale essere considerata una pratica commerciale scorretta solo perché
priva della preventiva autorizzazione degli organi competenti? Secondo la Corte
di Giustizia europea no, a meno che non se ne provino i presupposti.
Questo in breve il
succo di una sentenza emessa dalla Corte europea chiamata a dirimere la
questione di un commerciante che aveva indetto una svendita nel proprio negozio
senza averne richiesto prima l’autorizzazione agli organi competenti.
Adiconsum – commenta Pietro Giordano, Segretario Generale
Adiconsum – ritiene che la competitività
tra le aziende commerciali debba aumentare e perché questo accada è convinta
che vada riscritta l’attuale normativa.
Solo la libertà del commerciante di operare svendite, promozioni, sconti,
ecc. durante tutto l’anno – prosegue Giordano – permetterà di
distinguere le aziende sane e solide da quelle che non lo sono e garantire
costi inferiori ai consumatori, particolarmente in questo periodo di crisi e
recessione.
Se le normative future – conclude Giordano – saranno adeguate a
tali necessità e riviste alla luce della sentenza della Corte di Giustizia
Europea, anche i beni di prima necessità come abiti, calzature, ecc., saranno
equiparati ai prodotti alimentari.