Gli italiani non sanno
come investire i propri risparmi e nelle loro decisioni si affidano per lo più
a parenti e amici.
E’ quanto emerge dal Rapporto
della Consob sulle
scelte di investimento delle famiglie che evidenzia come, a partire dal 2008,
la partecipazione delle famiglie ai mercati finanziari ha subito una contrazione
ma negli ultimi anni si è registrato un graduale recupero verso valori prossimi
ai livelli pre-crisi.
A fine 2015, in particolare, la quota di famiglie che
possedeva almeno un prodotto finanziario si è attestata al 50% del totale a
fronte del 55% nel 2007.
Il report
conferma la scarsa cultura finanziaria del nostro paese, poco propenso alle
innovazioni: i titoli di Stato restano l’investimento preferito, anche se,
insieme alle azioni e ai fondi di investimento, perdono terreno a favore delle
obbligazioni bancarie (sui dati, aggiornati alla fine del 2015, non è ancora
evidente l’impatto delle crisi di alcune banche).
Basso il
livello delle conoscenze finanziarie delle famiglie: soltanto il 44% ha una
corretta comprensione di cosa significhi il concetto di rischio-rendimento (il
34% non sa e il 22% ha un’idea errata), e l’inflazione è un concetto oscuro per
il 57% (50% non sa, 7% ha un’idea errata).
Più del 20% degli
intervistati, inoltre, dichiara di non avere familiarità con alcuno strumento
finanziario e il livello di conoscenze, omogeneo tra uomini e donne, è più
elevato trai soggetti più istruiti e residenti nel nord Italia. Più di un terzo
degli investitori si affida ai suggerimenti di familiari e amici,
altrettanti, soprattutto con un livello
di istruzione elevato, ricorrono alla consulenza professionale.