La Corte di Giustizia europea ha giudicato legittima da parte dello
Stato italiano la richiesta di interessi composti sul recupero di 170 mln di
euro che la multiservizi lombarda A2A, nata nel 2008 dalla fusione di Aem e Asm
Brescia, deve pagare. Si tratta di 120 mln di euro. La sentenza riconosce quindi allo Stato
italiano il diritto di utilizzare una norma Ue nel 2004, che prevede
l’anatocismo sul recupero degli aiuti di stato, tutto parte il 5 giugno 2002,
quando la Commissione decise che erano illegittime le esenzioni fiscali ed i
prestiti a condizioni di favore che lo stato italiano aveva concesso negli anni
’90 alle municipalizzate. Diverse società, tra cui Asm Brescia e Aem, ma anche
lo stesso stato italiano, fecero ricorso contro l’ordine di recupero degli
aiuti controversi.
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