Da
giorni assistiamo al crollo del prezzo del petrolio, al quale, a rigor di
logica, sarebbe dovuta seguire una drastica riduzione dei prezzi della benzina
alla pompa. Ma così, purtroppo, non è stato.
Perché?
Il motivo è semplice: la forte
tassazione (70%) applicata dallo Stato ai carburanti attraverso le accise e il
pagamento dell’Iva sulle accise stesse.
Le accise sono tasse che il Governo
applica sui carburanti per poter far fronte ad una serie di eventi, alcuni di
origine calamitosa come il disastro del Vajont o i vari terremoti, altri
riferiti ad emergenze sociali come il rinnovo di contratti, gli immigrati,
ecc..
Ecco l’elenco delle accise che
paghiamo quando facciamo il pieno al distributore:
- Guerra in
Abissinia del 1935 (1,90 lire) - Crisi di
Suez del 1956 (14 lire) - Disastro
del Vajont del 1963 (10 lire) - Alluvione
di Firenze del 1966 (10 lire) - Terremoto
del Belice del 1968 (10 lire) - Terremoto
del Friuli del 1976 (99 lire) - Terremoto
in Irpinia del 1980 (75 lire) - Missione
in Libano del 1983 (205 lire) - Missione
in Bosnia del 1996 (22 lire) - Rinnovo
del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,020 euro, ossia 39
lire) - Acquisto
autobus ecologici nel 2005 (0.005 euro) - Fondo
Unico spettacolo 2011 (da 0,0071 a 0,0055 euro) - Emergenza
immigrati dovuta alla crisi libica del 2011 (0,040 euro) - Alluvione
in Liguria ed in Toscana 2011 (0,0089 euro) - Decreto
“Salva Italia” (0,112 euro su diesel e 0,082 euro su benzina - Terremoti
dell’Emilia del 2012 (0,02 euro) - “Decreto del fare” del 2013
(0,24 euro)
In
merito alle accise,
Adiconsum ha chiesto più volte al Governo
di abolire le accise adottate per far fronte ad eventi calamitosi ormai
esauriti e di abrogare l’Iva sulle accise.
L’auto
non è un bene di lusso, ma un mezzo per raggiungere il proprio posto di lavoro,
alla luce anche di una condizione fortemente critica del trasporto pubblico
locale.
Rifornirsi
alla pompa, risparmiando
Prediligere la
modalità self-service. Costa di meno rispetto al “servito”
·
collegarsi al sito prezzibenzina.it oppure
scaricare sul proprio smartphone la app omonima che permette di
conoscere il prezzo alla pompa nei vari distributori dislocati in
Italia e in quelli vicini a dove ci si trova
·
di solito i prezzi alla pompa applicati dalle insegne
“no logo” (le c.d. pompe bianche) o quelli applicati dai distributori delle
Catene della Grande Distribuzione Organizzata, sono più convenienti rispetto
alle compagnie petrolifere tradizionali. Conviene approfittarne
·
calcolare la convenienza se fare o meno il pieno. Se i
prezzi sono convenienti la scelta migliore è senz’altro quella di fare il
pieno, ancor più se il distributore è lontano da dove ci si trova, ma magari si
sa che applica prezzi più bassi.
Guidare,
risparmiando
·
Evitare frenate o accelerazioni brusche, mantenere una
velocità costante
·
evitare l’uso dell’auto per tragitti brevi
·
utilizzare le marce alte
·
non scaldare il motore a veicolo fermo
·
spegnere il motore in caso di fermate superiori a 2
minuti
·
controllare la pressione delle gomme
·
usare correttamente l’aria condizionata (far
controllare periodicamente l’impianto, non azionare subito l’aria condizionata,
non mettere la temperatura troppo bassa, spegnere il condizionatore un po’
prima di scendere dalla macchina)
·
mantenere una velocità moderata in autostrada
·
non utilizzare accessori che penalizzino
l’aerodinamica
evitare i carichi superflui