Il Decreto Salute, approvato lo scorso 5 settembre dal Consiglio dei Ministri contiene al Capo I, nuove norme per la razionalizzazione dell’attività sanitaria e assistenziale.
Vediamole nel dettaglio.
Assistenza sanitaria territoriale
Il decreto ne prevede una riorganizzazione e un rafforzamento, alla luce sia del processo di deospedalizzazione in atto che di decongestione degli ospedali.
In particolare il decreto prevede la possibilità di:
• aggregazione tra medici dello stesso ambito (integrazione monoprofessionale) o di ambiti diversi (integrazione multiprofessionale). Ciò dovrebbe favorire un coordinamento operativo tra i medici di medicina generale, i pediatri, gli specialisti ambulatoriali, ecc. al fine di garantire un’assistenza sanitaria territoriale h24.
IMPORTANTE: Questo punto del Decreto è soggetto a decisioni da parte delle Regioni, quindi soggetto a modifiche, limitazioni o implementazioni a seconda delle risorse economiche messe a disposizione.
Accesso alla professione medica
Il decreto prevede:
• l’istituzione di una graduatoria unica per titoli, per far fronte alle esigenze di continuità assistenziale, di organizzazione e gestione.
• nuove norme per l’intramoenia, ossia l’attività professionale dei medici di un ospedale pubblico, svolta fuori dall’orario di lavoro, ma presso strutture dell’azienda sanitaria. In particolare:
possibilità, su indicazione della struttura sanitaria, di svolgere tali attività anche presso strutture esterne o, previa autorizzazione, anche presso gli studi dei singoli medici;
messa in rete di tutta l’attività svolta in regime di intramoenia, al fine della tracciabilità dei pagamenti effettuati dai pazienti. Parte dei compensi verrà utilizzato, oltre che per il pagamento dei medici e del personale di supporto, anche per la copertura dei costi sostenuti dalle strutture sanitarie.