La direttiva
sui servizi (direttiva
2006/123/CE ha l’obiettivo di
realizzare un mercato dei servizi in Europa eliminando gli ostacoli giuridici e
amministrativi agli scambi, ma salvaguardando al tempo stesso le misure di
salvaguardia nazionali, come ad esempio la pubblica sicurezza.
Tante però sono ancora le restrizioni
che impediscono la realizzazione di tale mercato. Tra queste: l’obbligo che la sede sociale si trovi in una data
giurisdizione; prescrizioni eccessive per quanto riguarda la partecipazione
azionaria, come l’obbligo per i professionisti di detenere il 100 % dei
diritti di voto o del capitale di una società; tariffe minime obbligatorie;
requisiti sproporzionati in materia di autorizzazione o diritti di esclusiva.
Tali ostacoli impedendo l’entrata nel mercato di nuovi operatori privano anche i
consumatori di poter usufruire di servizi a prezzi concorrenziali.
La Commissione ha richiamato 9
Paesi, tra cui l’Italia. Il nostro Paese ha ricevuto una lettera di
costituzione in mora complementare per aver introdotto l’ “obbligo di
stabilimento per le società di attestazione come condizione necessaria per
fornire servizi di certificazione nel quadro degli appalti pubblici”