Secondo Adiconsum occorrono misure strutturali per poter ridurre il costo dell’energia e supportare i clienti vulnerabili nel passaggio al sistema a tutela graduale in quanto piu’ conveniente
L’Italia è il Paese dove famiglie e imprese pagano l’energia più cara d’Europa; ciò per via di mancate scelte e di opposizioni ideologiche e preconcette a qualsiasi insediamento produttivo energetico. Sul caro energia sono in tanti coloro che si esercitano in analisi e proposte per farvi fronte, soprattutto quelli che hanno creato i danni in un settore così strategico e ora si stanno affannando a volervi porre rimedio.
Purtroppo, nonostante le prese di posizione delle Associazioni dei Consumatori del CNCU e, per quanto ci riguarda, le proposte che da anni come Adiconsum abbiamo messo in campo, i Governi, che si sono succeduti, hanno continuato ad emettere provvedimenti emergenziali, sicuramente utili nell’immediato, ma non risolutivi dei problemi strutturali.
Nel mentre siamo in attesa dell’ulteriore decreto sul caro bollette, da parte del Governo in carica, il 26 febbraio si è svolto alla Camera dei Deputati un importante convegno, al quale abbiamo partecipato come ADICONSUM avendo peraltro già sottoscritto il Manifesto a sostegno, sul comparto idroelettrico (strategico e storico), per il quale se non si interviene sulle concessioni, che l’Europa ci impone di mettere in gara, rischiano di far finire in mano a fondi di investimento esteri le centrali idroelettriche, patrimonio inestimabile; ciò sarebbe un danno enorme per l’Italia e per il costo dell’energia elettrica.
Così come, lo scorso 25 febbraio l’On. Alberto Gusmeroli, Presidente della X Commissione della Camera dei Deputati, primo firmatario dell’emendamento al DDL Concorrenza 193/2024, relativo ai clienti vulnerabili (over 75, diversamente abili e fragili economici), ha indetto una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori del CNCU, tra cui il nostro Presidente ADICONSUM, per affrontare la confluenza di detti soggetti nel sistema a tutele graduali, al momento il più vantaggioso dal punto di vista economico, con risparmi annui stimati in almeno 130 euro.
Come Adiconsum, abbiamo sostenuto il Presidente Gusmeroli rispetto questo provvedimento, pur considerando che è una possibilità che tampona la situazione fino al 31 marzo 2027, ma non la risolve, rispetto alla prospettiva dei clienti vulnerabili.
In ogni caso, a nostro avviso, bisognerebbe innanzitutto superare il termine previsto (30 giugno 2025) per il possibile passaggio di detti soggetti, , oltre che avviare una vasta campagna comunicativa istituzionale, anche con l’ausilio degli sportelli fisici delle Associazioni dei Consumatori sul territorio, magari integrata con le iniziative degli enti locali che hanno attivato sportelli finanziati con le risolse del PNNR, che potrebbero essere utilizzati anche per una informativa rispetto al tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili.
Non si tratta, infatti, di supportare e aiutare in questo passaggio volontario solamente i clienti vulnerabili, che ad oggi si trovano nel Mercato Tutelato (circa 2,5 milioni), ma anche gli 8 milioni stimati di clienti con caratteristiche di vulnerabilità che si trovano, molto spesso inconsapevolmente, nel Mercato Libero, con tariffe molto più elevate.
Come ADICONSUM ci preme ribadire, tuttavia, che il vero problema del mercato dell’energia nel nostro Paese resta quello del prezzo troppo elevato per famiglie e Imprese, del gas e dell’energia elettrica, ed è ormai urgente e non più procrastinabile, convocare un tavolo con tutti gli stockholder per modificare le modalità di formazione del prezzo, semplificare la struttura tariffaria e contenere oneri, accise e tassazione.
Nei prossimi giorni, come Adiconsum daremo indicazioni a tutti i soggetti interessati (utenti vulnerabili) sulle modalità del passaggio al servizio a tutele graduali, con l’indicazione degli operatori che si sono aggiudicati le aste di ogni area geografica interessata, magari rivolgendosi alle nostre strutture presenti sull’intero territorio nazionale.