La Camera dei deputati approva in via definitiva il disegno di legge che elimina ogni residua forma di discriminazione tra i figli nati all’interno del matrimonio e i figli “naturali”.
La legge, composta da 6 articoli, riscrive diverse norme contenute nel Codice Civile, eliminando, in primo luogo, la distinzione tra figli legittimi e naturali, che sarà sostituita da un’unica nuova dicitura: “figli”.
Tutti i figli, pertanto, avranno lo stesso status giuridico, indipendentemente dalla circostanza che siano nati o meno in costanza di matrimonio.
La nuova disciplina prevede che il figlio ha diritto ad essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle proprie capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni; ha diritto, inoltre, a crescere in famiglia e a mantenere rapporti significativi con i parenti, e, compiuti i 12 anni di età, ad essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano.
La norma chiarisce inoltre che la parentela “è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione è avvenuta all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo”, in modo tale da estendere integralmente il legame di parentela anche alle famiglie dei genitori (salvo i casi di adozione di persone di maggiore età).
Ad es., in caso di morte dei genitori, il bambino potrà così essere affidato ai nonni, piuttosto che dato in adozione o ad un istituto. Il vincolo di parentela, inoltre, si estenderà anche alla successione ereditaria, rispetto alla quale i figli naturali avranno pieni diritti.
Per quanto riguarda il riconoscimento, che potrà avvenire sia congiuntamente che separatamente, si riduce da 16 a 14 anni l’età a partire dalla quale è necessario l’assenso del figlio naturale, e al di sotto della quale è necessario il consenso dell’altro genitore che lo abbia già riconosciuto. Il figlio naturale potrà essere riconosciuto anche da genitori già uniti in matrimonio con altra persona al momento del concepimento.
Entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge, Il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi di modifica delle disposizioni vigenti in materia di filiazione e di dichiarazione dello stato di adottabilità, al fine di eliminare ogni tipo di discriminazione tra i figli, anche per quanto riguarda la disciplina delle successioni e delle donazioni, ai fini dell’eredità.