Sono entrati in vigore, il 14 settembre scorso, i decreti legislativi (nn. 155 e 156 del 2012) che riordinano la geografia giudiziaria.
TRIBUNALI
GIUDICI DI PACE
La norma, tuttavia, prevede che, entro 60 giorni dalla pubblicazione delle Tabelle sul Bollettino Ufficiale del Ministero, i Comuni interessati, anche in consorzio tra loro, potranno richiedere il mantenimento degli uffici del Giudice di pace dei quali è disposta la soppressione, anche tramite accorpamento, purché si facciano carico integralmente delle spese di funzionamento dell’ufficio e di erogazione del servizio, comprese quelle per il personale amministrativo.
Nel caso in cui non siano rispettati gli impegni relativi alle spese e al personale amministrativo per un periodo superiore ad un anno, gli uffici saranno definitivamente soppressi.
Entro la fine dell’anno il Ministero della Giustizia dovrà provvedere alla determinazione delle nuove piante organiche.
La soppressione delle 31 sedi di Tribunale e ancor più la soppressione dei 667 uffici del Giudice di pace, ad avviso di Adiconsum, è un fatto grave, perché riduce ulteriormente l’accesso alla giustizia ordinaria, che nel nostro Paese è oltremodo costosa e lunga. Adiconsum ritiene particolarmente grave la soppressione degli uffici di pace, un’istituzione che permetteva ai consumatori, per alcuni tipi di controversie, di poter argomentare le proprie tesi senza dover necessariamente ricorrere all’ausilio di un legale.