Chi l’ha detto che il gioco fa sempre bene? Purtroppo non è così. In Italia sono 3 milioni gli italiani che rischiano una dipendenza dal gioco d’azzardo.
I dati 2014 contenuti nel Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato parlano di una situazione stabile rispetto al boom registrato nel 2012, ma comunque pur sempre preoccupante. Ecco i dati:
raccolta dei giochi d’azzardo: 84,4 miliardi di euro (243 milioni di euro in meno rispetto al 2013)
1.431 gli euro puntati in un anno tra slot machine, scommesse, lotterie e “gratta e vinci” (secondo un’elaborazione del network Redattore sociale)
l’Abruzzo è la regione dove si spende di più, seguita da Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Le regioni più virtuose sono invece Sicilia e Basilicata.
Nonostante il ridimensionamento delle cifre, il gioco d’azzardo continua comunque a rappresentare un costo non indifferente per migliaia di famiglie.
A fronte di questi dati, il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha annunciato, come previsto dalla Legge di stabilità 2015, il decreto per l’istituzione di un Osservatorio che avrà sede presso il Ministero della salute, con i seguenti compiti:
monitorare la dipendenza dal gioco d’azzardo
definire linee di azione per garantire prestazioni in tutte le fasi: prevenzione, cura e riabilitazione
valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del fenomeno.
La ludopatia dovrebbe anche essere inserita nei LEA, i livelli essenziali di assistenza.
Ad avviso di Adiconsum, bisognerebbe varare una Campagna educativa che ponga al centro i veri valori della vita, analizzando anche l’importanza e lo spazio da dedicare al gioco. Estremamente utile sarebbe anche creare una rete di supporto per le famiglie con componenti del nucleo familiare affetti da questa patologia.