Mutui: prorogata la garanzia dell’80% del Fondo prima casa
28 Settembre 2023
La nuova proroga del Fondo Prima Casa è stata inserita nel Decreto Legge “Proroghe”, che fissa una nuova scadenza per la presentazione delle domande di accesso alla garanzia pubblica dell’80% del Fondo prima Casa rinviandola dal 30 settembre al 31 dicembre 2023. In breve ricordiamo i requisiti per ottenere tale garanzia e le proposte di modifica messe a punto da Adiconsum per migliorare questa così importante misura di sostegno.
Due tipi di garanzia
- Il Fondo prevede due tipi di garanzia: il 50% e l’80%.
Chi può richiedere la garanzia del 50%
- Tutti coloro che non sono proprietari di immobili. Fanno eccezione coloro che hanno ricevuto una casa per successione causa morte, oppure, che, pur essendo proprietari, hanno ceduto GRATUITAMENTE l’immobile a genitori o fratelli.
Chi può richiedere la garanzia dell’80%
Possono richiederlo le categorie prioritarie, cioè:
- le giovani coppie coniugate o conviventi more uxorio (cioè non sposate) che abbiano costituito un nucleo da almeno due anni
- i nuclei formati da un solo genitore con figli minorenni conviventi
- gli inquilini di case popolari
- i giovani di età inferiore a 36 anni.
Costoro devono però rispettare i seguenti ulteriori criteri:
- un ISEE non superiore a 40.000 euro
- richiesta di mutuo non superiore all’80% del prezzo di acquisto della casa, compresi oneri e accessori
Le proposte di Adiconsum
Adiconsum ritiene di primaria importanza il servizio di sostegno svolto dal Fondo Prima Casa. In considerazione del continuo aumento dei tassi di interesse, legato ad una sempre maggiore precarietà del lavoro e ai tempi lunghi impiegati per la ricerca di un’occupazione, Adiconsum ha proposto una serie di modifiche ai criteri per l’accesso a tale misura:
- rendere strutturale la garanzia dell’80%
- elevare l’età dei richiedenti almeno a 40 anni
- prevedere un tasso calmierato rispetto a quelli di mercato.
Rimaniamo in attesa di vedere cosa conterrà la Legge di conversione del Decreto Legge Asset in discussione al Senato, che, secondo voci circolate sulla stampa, dovrebbe apportare purtroppo delle limitazioni più restrittive.