Non hai un conto di pagamento cioè un conto
corrente bancario o postale perché il tuo reddito non ti permette di sostenere
le spese della sua gestione?
Novità sul conto di
base
Dal 2012, in virtù del decreto Salvarisparmio che
aveva introdotto il tetto dei 1000 euro per il pagamento in contanti e grazie
ad una Convenzione tra il Ministero dell’economia e delle finanze, la Banca
d’Italia e le principali associazioni rappresentative dei prestatori di
servizio di pagamento (banche, Poste e istituti di pagamento) è stato istituito
un conto a zero costi chiamato “conto di base”. Dopo una modifica intervenuta
nel 2014, i requisiti per richiedere il conto di base erano i seguenti:
·
soglia ISEE: 8.000
euro
·
trattamento
pensionistico ammesso: 18.000 euro annuo lordi
Che cosa
è cambiato? Il Consiglio dei Ministri del 10 marzo scorso ha varato un decreto legislativo in
attuazione di norme europee ed in particolare della Direttiva (2014/92/UE)
sulla comparabilità delle spese fra conti di pagamento, sul trasferimento del
conto e sull’accesso al conto di pagamento con caratteristiche di base.
Rispetto al passato, il decreto
prevede il diritto per tutti i cittadini soggiornanti legalmente nell’Unione
europea di aprire un conto di pagamento con caratteristiche di base, senza
discriminazioni di nazionalità o di residenza. Inoltre, prevede che:
·
sia
offerto da tutti i prestatori di servizi di pagamento (banche/Poste) che
offrono conti di pagamento (finora non erano tenuti a fornirlo)
·
includa
un numero predefinito di operazioni annue a fronte di un canone
onnicomprensivo, il cui ammontare dovrà essere “ragionevole”
·
offra
obbligatoriamente anche la carta di debito (bancomat), finora esclusa.
A breve, un decreto del Ministero dell’Economia e
delle Finanze, sentita la Banca d’Italia, individuerà le fasce di consumatori
socialmente svantaggiate che potranno avere il conto di base senza spese. Su
questo punto Vi relazioneremo in maniera puntuale appena ne verremo a conoscenza.
Novità sui conti di
pagamento in generale
La direttiva 2014/92/UE del
Parlamento europeo e del Consiglio, oltreché dell’accesso al conto di pagamento con
caratteristiche di base si occupa anche della comparabilità delle spese relative
al conto di pagamento e del trasferimento del conto di pagamento. La direttiva
definisce il conto di pagamento, come ad es. il conto corrente, uno strumento per
eseguire operazioni semplici quali ricevere od emettere bonifici, ma non
utilizzabile per la gestione del risparmio. Inoltre, prevede l’obbligo per i
prestatori di servizi di pagamento di fornire ai consumatori il “Documento
informativo sulle spese” e il “Riepilogo delle spese” in aggiunta agli altri obblighi
informativi già stabiliti, come ad esempio l’estratto conto. In merito poi al
trasferimento di uno o più servizi di pagamento “ricorrenti” (es. ordini
permanenti di bonifico, addebiti diretti) e dell’eventuale saldo positivo su un
nuovo conto, la direttiva prevede l’obbligo per i prestatori di servizi di provvedere
all’espletamento dell’intera procedura entro 12 giorni lavorativi. Per aiutare
il consumatore a scegliere il conto di pagamento più vicino alle sue esigenze, inoltre,
la direttiva prevede che i prestatori di servizi di pagamento partecipino obbligatoriamente
a siti web di confronto (siti comparatori) inserendo le proprie offerte.