Una cittadina di Thiene titolare di un BFP serie P del valore di due milioni di lire, emesso nel 1988, ha ricevuto da Poste Italiane un rimborso inferiore alle aspettative. L’ufficio postale non ha riconosciuto pienamente i rendimenti indicati sul retro dei buoni con particolare riferimento agli ultimi 10 anni e così la donna si è rivolta all’associazione Adiconsum di Bassano del Grappa per presentare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario.
Si tratta di buoni fruttiferi postali della serie P a cui le Poste hanno applicato nella parte anteriore il timbro Q/P e nella parte posteriore modificato i tassi d’interesse fino al 20° anno senza però modificare il valore maturato per ogni successivo bimestre dal 21° al 30° anno.
Il Collegio giudicante di Milano ha accolto le richieste, motivate, di Adiconsum riconoscendone la legittimità e condannando Poste a liquidare il corrispettivo richiesto al netto delle ritenute fiscali.