Una clamorosa sentenza emessa dalla
prima sezione civile del Tribunale di Milano, ha ribaltato un principio da
sempre sancito nella cause di malasanità, facendo ricadere la prova dell’errore
del medico sul paziente.
La responsabilità del medico,
secondo i medici, non è più all’interno del contratto, ma extracontrattuale da
fatto illecito e quindi soggetta all’art. 2.043 del codice civile.
Nella precedente interpretazione, il
medico doveva risarcire il danno, anche quando, pur avendo operato bene, non
riusciva a dimostrarlo.
Il Tribunale di Milano con la sua
sentenza ha contribuito alla c.d. medicina difensiva, contro il proliferare di
ricorsi per responsabilità dei medici, alla sempre crescente entità dei
risarcimenti richiesti e dal conseguente aumento dei premi assicurativi.
La “palla” quindi di dover appurare
la responsabilità dell’operazione malriuscita passa al paziente. Non solo. Il
Tribunale ha anche stabilito che la prescrizione del diritto al risarcimento
del danno non è più di 10 anni, ma di 5.