L’Autorità
ha accertato, avvalendosi anche del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di
Finanza, due pratiche commerciali
scorrette: la prima relativa ad una malagestione delle istanze dei consumatori che
lamentavano scorrettezze nelle fatture. Una malagestione dovuta ad errori di
fatturazione, malfunzionamento dei sistemi informatici e anche mancata adozione
di provvedimenti per sospendere la riscossione in attesa di verificare gli
addebiti, inviando invece solleciti di
pagamento, applicando interessi di mora e provvedendo a distacchi della
fornitura di energia, anche senza preavviso. Così facendo le aziende hanno
violato il diritto del consumatore a ricevere l’assistenza a lui dovuta e la
verifica dei propri consumi. Inoltre con l’invio dei solleciti di pagamento e
la messa in mora, le aziende hanno anche esercitato un indebito condizionamento
nei confronti degli utenti che sono stati indotti a pagare consumi non
verificati.
La seconda pratica aggressiva
contestata dall’Antitrust ha riguardato la mancata o ritardata restituzione di
importi dovuti a vario titolo ai clienti finali.
Inoltre, alle due società dell’Enel, Enel
Energia ed Enel Servizio Elettrico, l’Autorità ha, anche contestato una terza
pratica commerciale aggressiva consistente nell’addebito
degli interessi di mora per tardivo pagamento, anche in caso di bollette
recapitate in ritardo o non recapitate e in presenza di un reclamo in tal senso.
Di seguito le aziende coinvolte e le
rispettive sanzioni comminate dall’Autorità della Concorrenza e del Mercato
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Acea: 3.600.000 euro
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Edison: 1.725.000 euro
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Eni: 3.600.000 euro
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Enel Energia: 2.985.000 euro
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Enel Servizio Elettrico: 2.620.000
euro.