È arrivato alla sua terza edizione il rapporto BES,
ossia il rapporto sul benessere equo e sostenibile, realizzato dall’Istat,
l’Istituto nazionale di statistica e dal CNEL (Consiglio nazionale
dell’Economia e del Lavoro). Si tratta di un progetto che cerca di mettere in
relazione la multidimensionalità del benessere e il progresso civile della
società. Non c’è progresso civile senza il benessere equo e sostenibile dei
cittadini.
Il Rapporto Bes è il risultato dell’analisi di 12 domini: salute,
istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere
economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo,
paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei
servizi.
Ecco che cosa è stato rilevato dall’Istat e dal Cnel nel 2015:
SALUTE
·
Vita media in aumento, stabile il numero
di cittadini in buona salute
ISTRUZIONE
E FORMAZIONE
·
In calo il divario con l’Europa sulla
formazione, in crescita la partecipazione culturale
LAVORO
E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA
·
Segnali di ripresa, ma ancora forti divari
di genere ed esclusione dei giovani
BENESSERE
ECONOMICO
·
In miglioramento la condizione economica
delle famiglie, ma nel Mezzogiorno forti disuguaglianze
RELAZIONI
SOCIALI
·
In aumento la fiducia negli altri, ma in calo
la partecipazione politica
POLITICA
E ISTITUZIONI
·
Resta alta la sfiducia nelle istituzioni.
Maggiore presenza delle donne nei luoghi decisionali economici e politici
SICUREZZA
·
In calo i reati, ma in aumento la gravità
degli episodi di violenza contro le donne
BENESSERE
SOGGETTIVO
·
Cresce l’ottimismo verso il futuro,
soddisfazione per la vita ancora stabile
PAESAGGIO
E PATRIMONIO CULTURALE
·
Ancora insufficiente la tutela dei beni
comuni
AMBIENTE
·
Ancora critica la gestione di risorse
naturali e qualità dell’ambiente
RICERCA
E INNOVAZIONE
·
Situazione ancora stazionaria con qualche
timido miglioramento
QUALITÀ
DEI SERVIZI
·
Graduale
miglioramento dell’erogazione di acqua, elettricità, gas e rifiuti; ancora
criticità per servizi sociali, mobilità e carceri
COMMENTO ADICONSUM: I dati rilevati parlano di un Paese che stenta a
ripartire, in cui c’è ancora molto da fare in tutti i settori analizzati.
Dalla nostra esperienza di associazione dei consumatori, settori
fortemente critici rimangono quelli della qualità dei servizi offerti, dove
ancora non si riscontrano grandi miglioramenti, in particolare nell’energia
(luce e gas), nel sistema idrico (ricordiamo l’inaccettabile situazione vissuta
dagli abitanti di Messina), e nella mobilità a partire dalle grandi città (in
particolare Roma) fino ai piccoli Paesi ed in particolare in quelli del
Centro-Sud.
Così come insufficienti risultano i servizi sociali e socio-sanitari,
sia quelli destinati alla popolazione anziana sia quelli offerti alle famiglie
con bambini.
Anche il Rapporto BES 2015 riconosce che ”i divari territoriali lungo la direttrice
Nord-Sud, in particolare tra il Mezzogiorno e il resto del Paese sono
particolarmente accentuati e interessano tutte le tipologie di servizi
considerate, contribuendo ad acuire quelli causati da fattori di natura
economica. Il volume di offerta di servizi alla persona e alle famiglie nelle
regioni del Mezzogiorno è sistematicamente inferiore a quello medio nazionale”.